lunedì 27 settembre 2021

Parrocchia Ortodossa Patriarcato di Mosca - Torino

 Il Santo Sinodo decide a Mosca la linea

 da adottare nella crisi ucraina

L'incontro del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, tenuto a Mosca dal 23 al 24 settembre 2021, ha preso decisioni importanti sulla crisi ucraina:

1. Condanna della visita del patriarca Bartolomeo a Kiev

La visita del patriarca Bartolomeo a Kiev ad agosto è stata condannata come grave violazione dei canoni (in particolare, il Canone 3 del Concilio di Sardi e il Canone 13 del Concilio di Antiochia), come spiegato nel verbale n. 60 del Sinodo.

2. Condanna della definizione del patriarca di Costantinopoli come leader dell'Ortodossia

Il Sinodo ha reiterato che il patriarca Bartolomeo non ha diritto a parlare a nome dell'Ortodossia di tutto il mondo, ancor più dopo aver sostenuto lo scisma in Ucraina e quando la maggioranza dei credenti ortodossi nel mondo non è più in comunione con lui.

3. Apertura alla ricezione dei chierici del Patriarcato d'Alessandria contrari alla comunione con gli scismatici

Dopo che il patriarca Teodoro ha espresso un riconoscimento degli scismatici ucraini (cosa resa ancora più odiosa dal fatto che prima era un acceso sostenitore della canonicità della Chiesa ortodossa ucraina), molti chierici del Patriarcato d'Alessandria hanno chiesto di essere ricevuti sotto Mosca. Inizialmente Mosca ha preso tempo, ma dopo l'aperta concelebrazione del patriarca Teodoro con gli scismatici, è stata presa la decisione di far esaminare tutti gli appelli dall'arcivescovo Leonid (Gorbachev), che per l'occasione è stato sollevato dall'incarico di rettore della diocesi di Vladikavkaz e dell'Alania, e nominato vicario patriarcale con il compito di seguire la situazione africana.

 

 






venerdì 24 settembre 2021

 

Chiesa ortodossa
Parrocchia San Giovanni di Kronstadt
Castrovillari:

Domenica 26 settembre ore 9,30 DIVINA LITURGIA.

Lunedi 27 settembre:
Festa della Esaltatazione della Vivificante Croce del Signore
Ore 9,30 DIVINA lITURGIA
Al termine processione.

lunedì 20 settembre 2021

http://www.ortodossiatorino.net - Notizie sempre importanti per la Santa Unità Ortodossa

  Conferenza su primato e conciliarità in corso a Mosca

Orthochristian.com, 17 settembre 2021

 

mospat.ru

Ieri è iniziata la conferenza "Ortodossia mondiale: primato e conciliazione alla luce della dottrina ortodossa", nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. La conferenza è organizzata dalla Commissione sinodale biblica e teologica della Chiesa russa.

Alla conferenza hanno partecipato vescovi ed esperti della Chiesa russa e illustri ospiti di altre Chiese locali, come riferisce il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne.

L'incontro è stato aperto con un discorso di benvenuto di sua Santità il patriarca Kirill, in cui ha notato che Costantinopoli ha semplicemente seppellito tutti gli accordi su come concedere l'autocefalia che erano stati raggiunti a livello pan-ortodosso, prendendo invece per sé questa prerogativa. E nonostante gli sforzi del patriarca Bartolomeo per infrangere l'unità della Chiesa russa, le sue azioni ne hanno effettivamente rafforzato la solidarietà, ha affermato il primate russo.

A sua Santità ha fatto seguito un rapporto di sua Eminenza il metropolita Ilarion di Volokolamsk sulle "rivendicazioni di potere di Costantinopoli come una minaccia per l'unità della Chiesa".

Sono stati presentati anche rapporti di sua Grazia il vescovo Irinej di Bačka (Chiesa serba), sua Grazia il vescovo Silvestr di Belogorod (Chiesa ucraina) e di sua Eminenza il metropolita Andria di Gori e Aten (Chiesa georgiana). Il rapporto di sua Eminenza il metropolita Nikiforos di Kykkos (Chiesa cipriota) è stato letto da un sacerdote cipriota.

Sua Eminenza l'arcivescovo Theodosios di Sebaste (Patriarcato di Gerusalemme) e sua Eminenza il metropolita Isaias di Tamassos (Chiesa cipriota) hanno inviato videomessaggi.

Dopo la prima parte della conferenza, il patriarca Kirill ha ringraziato tutti i relatori e ha offerto il proprio pensiero, sottolineando che basta leggere il "tomos" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica per vedere tutte le terribili innovazioni del patriarca Bartolomeo e dei suoi consiglieri.

Se le azioni anti-ortodosse di Costantinopoli non riceveranno una valutazione adeguata dal mondo ortodosso, potrebbero trasformarsi in un pericoloso precedente, dove Costantinopoli continua ad appropriarsi di poteri al di fuori della tradizione canonica, ha sottolineato il primate russo.

La concezione del primato di Costantinopoli è, di fatto, neopapismo, ha aggiunto sua Santità. Il Concilio dei vescovi russi che si riunirà questo autunno dovrebbe formulare una posizione ufficiale nei confronti delle innovazioni di Costantinopoli, ha affermato.

La seconda sessione della conferenza ha incluso molte altre presentazioni da parte di vescovi, chierici e studiosi della Chiesa russa. Anche decine di vescovi provenienti da tutto il mondo ortodosso si sono uniti alla conferenza online.

martedì 14 settembre 2021

Intervista al carissimo confratello padre Ambrogio di Torino.

  Un'intervista dagli archivi della parrocchia

Nel 2011, il nostro amico Gianfranco Suma ha pensato di fare questa breve intervista al parroco, quando era redattore della rivista online ArticoloTre. Poiché l'intervista non è più presente in rete, ve la riproponiamo come un tuffo nel recente passato della nostra parrocchia.

Va bene riferirsi a te come padre Ambrogio?

"Padre" è un comune appellativo di rispetto con cui ci si rivolge ai preti ortodossi. Il mio titolo di prete-monaco sarebbe "igumeno" (si pronuncia "igùmeno"), che letteralmente significa "colui che esercita l’egemonia", ovvero in termini cristiani l’abate di una comunità monastica. Questo non significa che io sia l’abate di un monastero: il titolo è dato a tutti quei preti monaci della Chiesa ortodossa russa che abbiano servito la chiesa per un certo numero di anni (nella pratica, circa dieci anni di onorato servizio).

Il nome di Ambrogio (dal santo vescovo di Milano) è il nome monastico, assunto con la tonsura a monaco (nel 1996). Il mio nome di battesimo è Andrea (tutto si può pensare, ma che genitori torinesi diano il nome di Ambrogio a un loro figlio è davvero improbabile!)

Da quando sei parroco a San Massimo?

La comunità ortodossa che ha dato vita alla parrocchia è stata fondata nel 1993, ben prima della mia ordinazione. Io ho iniziato a servirla come diacono nel 1996 e come prete nel 1997; il passaggio da comunità a parrocchia (e quindi la mia nomina a parroco) ha avuto luogo nell’estate del 2001.

Quando hai sentito la "vocazione"?

Spero che nessuno creda che io abbia iniziato a sentire delle voci...! In realtà molto più prosaicamente uno realizza che potrebbe essere la persona giusta al posto giusto, e quando smette di chiedersi "...e perché io?" e inizia a chiedersi "...e perché no?", allora il momento è arrivato.

Perché hai scelto l’ortodossia invece del cattolicesimo?

Sarebbe una cosa orribile scegliere l'ortodossia invece del cattolicesimo come se fossero due squadre di calcio, o comunque due cose mutualmente esclusive tra loro! Chi fa una scelta del genere è solitamente motivato dal fatto che vede il cattolicesimo nella sua pienezza proprio nella Chiesa ortodossa.

Perché monaco e non prete ortodosso?

A dire il vero sono entrambe le cose, prete e monaco, quindi la domanda non ha senso in questi termini. Si potrebbe piuttosto chiedere perché prete monaco invece che prete sposato: questa è una questione diversa per ciascuno, e dipende dai propri desideri di vita. Ricordo comunque che il monachesimo e il matrimonio sono scelte di modo di vita (scelte diverse, e necessariamente esclusive tra loro) mentre il ministero sacerdotale è una scelta di servizio.

Cosa significa essere monaco ortodosso in Italia?

In Italia significa non avere a disposizione quei grandi monasteri tipici e frequenti nei paesi ortodossi, quindi la scelta monastica (che non ha l'opzione di comunità monastiche stabili e formate) si trova di fronte a due possibilità: o cercare di fondare un piccolo nucleo monastico (con tutte le difficoltà di tipo pionieristico dovute a iniziare qualcosa di totalmente nuovo) oppure servire in modo radicale una comunità di fedeli già costituita, come una parrocchia.

Parlaci della tua comunità cristiana, chi la frequenta?

La parrocchia è frequentata in massima parte da immigrati, ma c’è anche una piccola percentuale di italiani. Gli immigrati sono in maggior parte giovani, con una tendenza a fare molti figli, e tutte le difficoltà a integrarsi in Italia. Noi vorremmo che questa integrazione non si ottenga al prezzo di trasformare le loro chiese in "ghetti" di ricordo nostalgico della madrepatria di ciascuno, ma che siano luoghi dove tutti (a prescindere dal loro paese o lingua o usi di origine) si possano sentire accettati come a casa propria.

Differenze tra cattolicesimo e ortodossia?

Domanda troppo lunga da risolvere qui… abbiamo preparato un libretto di un centinaio di pagine su questo argomento! Il testo è presente sul nostro sito parrocchiale, in una sezione dei documenti dedicata al confronto tra i cristiani.

Rapporti con la Chiesa cattolica?

A Torino sono ottimi per quanto riguarda tutte le chiese ortodosse, grazie a una consolidata tradizione di dialogo e di aiuto reciproco. È grazie all'ospitalità offerta dall'arcidiocesi cattolica di Torino che è stato possibile avviare la maggior parte delle nostre parrocchie.

Quanti monaci siete nella vostra comunità?

Nel 2003 è iniziato un tentativo di affiancare alla parrocchia una comunità monastica, ma le basi sulle quali ha preso piede questo esperimento si sono rivelate ben presto fallimentari. Dei tre monaci iniziali sono rimasto solo io.

Di cosa vive la vostra chiesa?

Direi che vive di grazia di Dio, e non voglio fare retorica: spesso le fasi di difficoltà, anche economiche, si sono risolte nei modi più singolari e inaspettati, in una parola: provvidenziali.

I monaci lavorano?

I monaci e le monache dovrebbero lavorare continuamente, anche se non bisogna ridurre questo principio a un'applicazione banale della produttività materiale. Il principio è quello di una operosità che non lasci tempo per i desideri personali, le distrazioni, le depressioni... anche la preghiera continua si può considerare lavoro, e non manca di portare i suoi frutti.

Come sono organizzate le tue giornate da monaco?

Essendo al servizio di una parrocchia, ovviamente, non ci si può aspettare la regola rigorosa di un monastero. Il principio è quello di essere sempre vigili per una necessità spirituale dei parrocchiani, come un servizio di continua disponibilità: questo varia, ovviamente, a seconda del numero dei parrocchiani e dei loro bisogni specifici.

Parlaci della tua famiglia.

Non è una domanda molto saggia da fare a un monaco, che per definizione dovrebbe lasciarsi definitivamente i legami familiari alle spalle. Tuttavia, i monaci che sono al servizio di parrocchie urbane non devono assolutizzare questo principio. Si può dire che io abbia con la mia famiglia i normali, tranquilli rapporti che potrebbe avere qualsiasi parroco con i propri familiari (nel mio caso, una famiglia in gran parte non particolarmente credente).

Quale reazione hanno avuto i tuoi genitori alla notizia che volevi fare il monaco ortodosso?

Appartengo a una generazione cresciuta in un certo permissivismo, quindi potrei ironizzare sul fatto che i miei genitori avrebbero avuto una reazione simile a qualsiasi mia scelta più o meno onesta: "mah, se ti fa piacere così..."

Tornassi indietro faresti la stessa scelta?

Tutti i giorni, e tre volte la domenica.

Quali sono i rapporti con le altre Chiese ortodosse in Italia?

Nella fase attuale siamo ancora tutti presi dalla fatica di costruire e consolidare le nostre comunità, per cui si può dire che non abbiamo avuto molto tempo per costruire una crescita comune. Ci conosciamo, beninteso, ma spesso abbiamo difficoltà a frequentarci. Una più forte coesione tra noi è un obiettivo importantissimo per il futuro.

Quali sono le difficoltà che incontri nell'esercitare il tuo ministero?

Convincere i fedeli a passare da una mentalità di fruitori di un servizio a una consapevolezza di comunità. È un compito titanico, comunque, soprattutto per chi ha sperimentato tanti cambiamenti tra le chiese lasciate in altri paesi e quelle trovate qui in Italia.

Di cosa ha bisogno la vostra chiesa ortodossa?

Non fare domande come queste a un parroco, se no vengo fuori con la lista dei progetti della parrocchia! Più seriamente, ogni chiesa ha bisogno di essere il luogo dove Cristo e gli uomini si fanno vicini l'uno agli altri... il resto verrà da sé.

I cittadini che desiderano incontrarti, lo possono fare?

Certamente! Visite alla parrocchia (anche organizzate negli orari più comodi per i visitatori), colloqui, discussioni... e ovviamente tutti sono i benvenuti ad assistere alle funzioni. Non c’è limite ai contatti possibili, se non la buona volontà di ciascuno. Come primo contatto, suggerisco di fare una visita al sito Internet della parrocchia e di chiamarmi attraverso la posta elettronica. Le risposte via email si possono preparare con più tranquillità e attenzione, e possono essere buone introduzioni a incontri personali.

 

 

sabato 4 settembre 2021

Dal sito di Padre Ambrogio di Torino.

  Il metropolita Antonij chiarisce la posizione della Chiesa sulla vaccinazione contro il coronavirus

di Ekaterina Filatova

Unione dei giornalisti ortodossi, 1 settembre 2021

 

il metropolita Antonij (Pakanich) di Borispol e Brovary. Foto: antoniy.com.ua

La Chiesa non vieta la vaccinazione, la decisione se farsi vaccinare o meno dovrebbe essere presa da una persona in modo indipendente e volontario, ha affermato il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina.

Il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, il metropolita Antonij (Pakanich) di Borispol e Brovary, ha presentato nel programma "Chiesa e società" tre posizioni fondamentali della Chiesa ortodossa ucraina sui temi della vaccinazione.

Innanzitutto, il metropolita ha osservato che non esistono documenti ufficiali della Chiesa che vietino ai parrocchiani o al clero di farsi vaccinare contro il coronavirus o altre malattie, e "se sentite che qualcuno vieta le vaccinazioni e lo motiva con il credo religioso, è necessario capire che questo è l'atteggiamento personale di quella persona, non la posizione ufficiale".

A suo avviso, la questione della vaccinazione non è religiosa e ogni persona deve decidere autonomamente se vaccinarsi o meno, tenendo conto dello stato di salute e delle raccomandazioni mediche. Ma la Chiesa ha una serie di posizioni di principio riguardo alla vaccinazione, e il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina le ha espresse ancora una volta.

Innanzitutto, qualsiasi vaccinazione – contro il coronavirus o altre malattie – deve essere volontaria. Una persona può rifiutarla e la legislazione ucraina prevede tale possibilità, ma allo stesso tempo "devono capire che sono responsabili dello stato della loro salute e della loro famiglia".

In secondo luogo, le informazioni sulla composizione del vaccino dovrebbero essere trasparenti e aperte. Il metropolita ha chiarito che i vaccini contro il coronavirus sono ancora "giovani", e le informazioni sulle sostanze di cui sono composti sono pochissime. Allo stesso tempo, è importante per un cristiano sapere se il preparato contiene linee cellulari ottenute da bambini abortiti, divieto fondamentale per un credente.

In terzo luogo, il rifiuto di farsi vaccinare non dovrebbe portare a una restrizione dei diritti umani e delle libertà, e "la Chiesa insiste sul fatto che la questione della vaccinazione non può essere un motivo per limitare i nostri diritti che ci vengono dati da Dio stesso", ha sottolineato il metropolita Antonij.

Come riportato, il papa e il capo del Fanar hanno invitato tutti a farsi vaccinare contro il coronavirus.

giovedì 2 settembre 2021

http://www.ortodossiatorino.net

  Lettera aperta all'Assemblea dei Vescovi

Monomakhos, 1 settembre 2021

 

Saluti in Cristo, vostre Eminenze,

In preparazione all'Assemblea Episcopale di ottobre, abbiamo sentito il bisogno di scrivere questa lettera aperta a nome delle migliaia di altri fedeli cristiani ortodossi che in tutti gli Stati Uniti sono rimasti molto scandalizzati dalle azioni di alcuni dei nostri vescovi e dalla mancanza di azione da parte di altri.

L'arcidiocesi greca

Sin dalla sua intronizzazione negli Stati Uniti, l'arcivescovo Elpidophoros dell'arcidiocesi greca ha suscitato grande scandalo con le sue parole e azioni, in particolare riguardo a quanto segue:

• Celebrazione della Divina Liturgia a Manhattan in un edificio degli episcopaliani (una denominazione che va contro molti insegnamenti dell'Ortodossia) che issava una bandiera del gay pride.

• Riferimenti al patriarca Bartolomeo come il "primo senza eguali" e il "padre spirituale" di tutti i cristiani ortodossi, affermazioni che sono entrambe palesemente false .

• Affermazioni che esiste la possibilità che i coniugi non ortodossi di fedeli ortodossi possano ricevere l'Eucaristia nonostante la loro mancanza di interesse per la cresima.

• Offerte di benedizione per un presidente e una vicepresidente rabbiosamente pro-aborto e pro-matrimonio omosessuale e consegna di premi a politici pro-aborto da parte degli Arconti.

• Marcia con i manifestanti di Black Lives Matter, le cui credenze sono diametralmente opposte all'Ortodossia e al cristianesimo, durante un periodo in cui le nostre parrocchie sono state chiuse.

• Affermazione che ci sono molteplici vie verso Dio, una grande contraddizione per la fede ortodossa.

Tutto ciò è indicativo di un più ampio problema spirituale all'interno del Patriarcato di Costantinopoli e dei molti errori associati al suo patriarca.

Cari vescovi, perché non è stata intrapresa alcuna azione contro l'arcivescovo Elpidophoros? Temete ritorsioni da parte del suo patriarcato? Temete gli uomini più di Dio? Dovete a noi laici una spiegazione.

Sotto attacco

In un momento in cui l'Ortodossia è attaccata dall'esterno, la nostra Fede è attaccata dall'interno.

Perché l'opera di Orthodoxy in Dialogue, di Public Orthodoxy e di coloro che sovrintendono gli studi ortodossi alla Fordham University non ha ricevuto rimproveri pubblici?

Ci sono nella Chiesa anche alcuni laici di spicco che portano avanti un programma simile, tra questi la presbitera Marilisse Mars, nella cattedrale del metropolita Alexios, che promuove attivamente il movimento LGBT nella sua occupazione come "terapista sessuale".

Queste sono sfide alla fede ortodossa attraverso la sovversione, che promuovono programmi completamente estranei al nostro ethos. Quali correzioni hanno ricevuto queste persone?

Mentre i fedeli ortodossi sono rimproverati perché vogliono tenere aperte le nostre parrocchie, queste altre persone continuano a essere autorizzate a imbastardire la fede e a prendersi gioco di essa, apertamente, senza rimproveri da parte vostra, i nostri vescovi.

Restrizioni per il Covid

Molto è già stato detto sulle restrizioni per il Covid che sono state imposte con la forza alla Chiesa: più di recente ne ha parlato una lettera aperta della Fratellanza del Roveto Ardente.

In un momento in cui avevamo più bisogno della Chiesa, avete deciso di chiudere le nostre porte per placare le autorità locali piuttosto che seguire le tradizioni della nostra Chiesa. In effetti, ci avete gettati in pasto ai lupi, standovene rintanati nei vostri appartamenti. Battesimi e cresime sono stati sospesi, i matrimoni sono stati posticipati, l'eucaristia è stata negata ai malati e ai moribondi a meno che il sacerdote non la lanciasse attraverso una porta, e i parrocchiani hanno pianto da soli nelle loro case guardando le funzioni in TV.

Non avete mostrato alcun rimorso per aver alterato il nostro culto attraverso queste innovazioni. Ciò include un divieto assoluto di venerare le icone, da fare invidia agli iconoclasti, privandoci della vita stessa della Chiesa: il corpo e il sangue di Cristo.

Azioni come queste non sono mai state tollerate nella Chiesa ortodossa. Chi deve essere responsabile di tali azioni?

"Il silenzio del clero è ateismo" (san Gregorio Palamas)

I laici sono attenti, Eminenze, e noi "votiamo con i nostri piedi e con i nostri soldi", come si suol dire. Guardate il recente studio fatto sugli effetti del COVID sulle nostre comunità ortodosse. Lo studio ha mostrato uno sbalorditivo calo della partecipazione nelle parrocchie dell'arcidiocesi greca e dell'O.C.A., molte delle quali sono state bloccate. Al contrario, la Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia è cresciuta in modo esponenziale, mentre lottava nella direzione opposta per tenere aperte le porte. "Dai loro frutti li riconoscerete".

In conclusione

Proprio come il clero non può svolgere servizi di culto formali senza la partecipazione dei laici, i vescovi non possono privare i laici della Chiesa su sollecitazione del mondo secolare. Certamente non per quanto riguarda questioni di salute personale!

Com'è possibile che voi possiate criticare e svergognare il vostro gregge al punto da suggerire che siamo colpevoli di omicidio se non indossiamo una mascherina o se baciamo un'icona? Lo Spirito Santo vi ha incoraggiati a costringerci a prendere un farmaco sperimentale che molti medici credono che potrebbe essere letale? E i nostri adolescenti che vanno in giro con la miocardite, a causa dei vaccini, o le donne che hanno perso i bambini nel loro grembo? Quali responsabilità sentite nei loro confronti?

In quanto difensori della fede, abbiamo lo stesso diritto di un vescovo di proteggere la Chiesa. In passato – quando tutti i vescovi cadevano in errore – siamo stati noi, i laici, a mantenere viva la fiamma dell'Ortodossia.

È nostro dovere e nostro diritto proteggere e trasmettere la Fede, e se non prendiamo sul serio queste ingiustizie e indiscrezioni, saremo ritenuti responsabili. Questo non è un appello alla disobbedienza, ma piuttosto un appello ai nostri vescovi perché abbia inizio una conversazione. Il danno arrecato alla fiducia che abbiamo in voi, nostri vescovi, non può essere sopravvalutato.

Dove sono le vostre voci cari padri? Dove stiamo andando, a partire da qui?

"Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue" (At 20:28)