martedì 28 maggio 2024

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 "Le diaconesse nella Chiesa primitiva erano simili alle donne mirofore "

sermone della Domenica delle Mirofore, dell'archimandrita Gregorios (Estephan), abate del monastero ortodosso della santa Dormizione a Bkeftine, Libano

Orthochristian.com, 23 maggio 2024

 

l'archimandrita Gregorios (Estephan)

Cristo è risorto dai morti, con la morte ha vinto la morte e a chi giace nei sepolcri ha elargito la vita.

Oggi [domenica scorsa], seconda domenica dopo Pasqua, ricordiamo le Mirofore, le quali, come ci dicono le Sacre Scritture, si dedicarono al servizio del Signore Gesù Cristo. Lo seguirono, lo servirono e servirono i suoi discepoli.

Dopo che Dio creò Adamo e gli concesse l'autorità, creò Eva affinché fosse un aiuto per Adamo. Pertanto, Dio ha assegnato un servizio all'uomo e un altro servizio alla donna, in modo che si completassero a vicenda. La Chiesa ha seguito quest'ordine che Dio ha determinato per la sua creazione. Tuttavia, ai nostri giorni, stiamo assistendo ad un'inversione di questo ordine e a una distorsione del sistema che Dio ha stabilito fin dall'inizio della creazione.

Oggi assistiamo a una spinta verso il sacerdozio femminile negli ambienti ecclesiali, sia da parte del clero che dei laici. Recentemente abbiamo sentito parlare dell'ordinazione di una diaconessa nella Chiesa ortodossa dello Zimbabwe, che è sotto il Patriarcato di Alessandria. Questa diaconessa partecipa al servizio liturgico, legge le petizioni e amministra ai fedeli il corpo e il sangue del nostro Signore Gesù Cristo. Va notato che le diaconesse nella Chiesa primitiva erano simili alle donne mirofore, e il loro servizio era limitato ad assistere i vescovi nel battesimo delle donne e ungerle con il santo crisma, in modo che il vescovo non toccasse il corpo della donna. A quel tempo, molti convertiti al cristianesimo erano adulti. Tuttavia, man mano che il cristianesimo si diffuse più ampiamente all'interno dell'impero, la necessità di questo servizio diminuì, poiché il battesimo dei bambini divenne più comune di quello degli adulti. A quel punto nella Chiesa cessò l'ordinazione delle diaconesse.

Ora all'interno della Chiesa si promuovono strane pratiche che non hanno mai fatto parte della sua storia o tradizione. Tali ordinazioni sono innovazioni che equivalgono a un'eresia. Sentiamo voci che chiedono l'uguaglianza tra uomini e donne, come se la Chiesa avesse fatto un torto alle donne assegnando loro un ruolo specifico! Assistiamo a un'inversione di ruoli, a un'inversione di servizio. Dio, come ho detto all'inizio, ha assegnato a ciascuno il proprio ruolo, ma ora ognuno cerca di assumere il ruolo dell'altro. Assistiamo anche a una significativa promozione dell'omosessualità, del transgenderismo e dell'ordinazione delle donne da parte di chierici e laici ortodossi.

Vescovi e sacerdoti sono nominati da Dio servitori della sua parola e amministratori della Tradizione della Chiesa. Qualsiasi vescovo, sacerdote o laico che tradisce questa fiducia e distorce la fede della Chiesa e la Sacra Tradizione è un servitore di satana, non di Cristo. Non esiste una via di mezzo nel cristianesimo. Cristo disse: "O siete con me o con il diavolo". Chiunque distorce la fede e la Tradizione e dissacra i santi sacramenti, come ha fatto il vescovo ortodosso dell'arcidiocesi americana sotto il Patriarcato ecumenico che ha battezzato i bambini adottati da una coppia dello stesso sesso, è un servitore di satana e un profanatore dei misteri della Chiesa.

Questo è ciò che sta accadendo ai nostri giorni e ci si aspetta che ne succedano ancora. Leggiamo nella Bibbia di un periodo di apostasia. Questa apostasia è un allontanamento dalla vera fede in Gesù Cristo, il vero Dio, e la promozione di un Cristo distorto. Quei vescovi e sacerdoti che promuovono un Cristo distorto sono servitori dei governanti di quest'epoca, servitori di un nuovo ordine mondiale che cerca di cambiare l'intero ordine della creazione, e servitori dello spirito dell'epoca che vuole modernizzare la Chiesa, la Chiesa celeste di Cristo, e trasformarla in un'istituzione mondana non diversa dalle altre istituzioni, organizzazioni e partiti mondani.

La Chiesa deve rimanere fedele a tutto ciò che ha ricevuto da Cristo, proprio come le Mirofore che non si discostarono dall'obbedienza di Cristo e non innovarono, ma servirono il Signore e i suoi Apostoli con tutte le loro forze. Gli Apostoli di Cristo predicarono e amministrarono i sacramenti, divenendo fondamento per la diffusione della Chiesa di Cristo.

Ognuno di noi deve confrontarsi con questo spirito mondano e satanico che cerca di distruggere tutta la Tradizione della Chiesa e i fondamenti della fede. Oggi assistiamo ad un pericoloso allontanamento dalla fede. Ancora più pericoloso è il silenzio. Qualsiasi vescovo ortodosso che tace su quanto sta accadendo è complice di questo atto. La missione primaria di un vescovo è preservare la fede, e se rimane in silenzio, è, volenti o nolenti, complice di questo tradimento. Coloro che vengono nominati custodi della fede diventano profanatori della fede e dei misteri della Chiesa, celebrando tutto ciò che contraddice la sacra Tradizione della Chiesa e diventando mercenari dello spirito del tempo.

Tutti coloro che contribuiscono a ciò non conoscono né vivono secondo la Tradizione. Vogliono una Chiesa che accetti tutte le eresie e le trasformazioni di questa epoca. Diventano così figli di uno spirito satanico e servitori di satana, che cerca di indebolire la Chiesa di Cristo per imporre il suo governo e la sua legge in questo mondo.

La Chiesa è rafforzata dalla sua fede e dalla conservazione della santa Tradizione. È così che rimane fedele a Cristo e si confronta con i governanti di quest'epoca. Ma se permetterà alle eresie di entrare e distruggere la fede, le porte dell'inferno lo supereranno. Questo è ciò che desiderano Satana e i suoi agenti, da parte di vescovi, sacerdoti e laici che hanno ceduto allo spirito del tempo.

Non lasciatevi influenzare da tutte queste cose derivanti dalla logica umana, che richiede solo un amore falso. Il vero amore è in Cristo ed è il frutto della vera fede in lui. Chi non crede in Gesù Cristo può amare solo se stesso. Chi ama Cristo sarà fedele a lui, ai suoi comandamenti e alla Tradizione della Chiesa. È così che amiamo Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, sottomettendo la nostra volontà alla volontà di Cristo e diventando servitori fedeli.

martedì 21 maggio 2024

Dal sito del confratello P. Ambrogio di Torino.

La prima chiesa distrutta sotto Zelenskij

di Vasilij Mozhevelnij

Unione dei giornalisti ortodossi, 18 maggio 2024

 

foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Nella notte del 17 maggio 2024 le autorità ucraine hanno distrutto la loro prima chiesa.

Sì, prima di questo, un luogo di culto della Chiesa ortodossa ucraina è stato demolito a Leopoli. Ma si trattava di un'iniziativa personale di Sadovij, mentre a Kiev un atto del genere non avrebbe potuto verificarsi senza l'autorizzazione dell'Ufficio della presidenza. Ecco perché un giorno gli storici definiranno la distruzione della chiesa delle Decime come un evento fondamentale nella nostra storia.

Accade spesso nella storia che nemmeno l'evento più significativo diventi simbolo di grandi cambiamenti, e che segni un intero periodo storico. La squadra di Zelenskij ha distrutto la loro prima chiesa. Si può dire quanto si vuole che non si trattava di una struttura non-capitale, che era una piccola forma architettonica, nella terminologia legale. Si può dire che non tutti i numerosi documenti burocratici sono stati completati durante la sua costruzione, che esiste una decisione del tribunale che ne ordina la demolizione, e così via. Ma riflettiamoci: se la costruzione della chiesa era davvero illegale, se la sua demolizione era lecita, se la società (come sostengono le autorità) era contraria a questa chiesa, allora perché la chiesa è stata demolita di notte? Perché la demolizione ha avuto luogoo durante il coprifuoco, quando ai cittadini rispettosi della legge è vietato circolare per le strade? Perché sono stati coinvolti numerosi agenti di polizia armati di tutto punto? Perché sono state chiamate persone in uniforme militare per demolire la chiesa? Perché la comunicazione mobile nell'area della chiesa è stata bloccata? Perché è stato impedito alle persone di filmare ciò che stava accadendo? Perché ai fratelli del monastero non è stato permesso conservare gli oggetti sacri che stavano all'interno della chiesa? Che senso aveva tutto questo se le autorità assicuravano che la demolizione della chiesa era del tutto legale?

Il punto è che le autorità sapevano esattamente cosa stavano facendo, motivo per cui lo hanno fatto di notte. Ecco perché hanno introdotto le forze dell'ordine armate, ed è per questo che l'hanno organizzata come un'operazione militare in piena regola. Le autorità sapevano perfettamente che stavano commettendo un atto illegale, ma lo hanno fatto comunque. Il fatto che la chiesa fosse priva di documentazione adeguata, che la sua costruzione fosse illegale e che la sua demolizione sia stata eseguita per ordine del tribunale non è altro che una foglia di fico progettata per coprire la vergogna delle autorità ucraine.

In primo luogo, a Kiev ci sono centinaia, se non migliaia, di edifici costruiti illegalmente. E questi non sono solo punti commerciali vicino alle linee della metropolitana o nella zona protetta del Dnepr. Interi complessi residenziali sono stati costruiti illegalmente. Una ricerca su Google per "costruzioni illegali a Kiev" ha rivelato, per esempio, che nel solo distretto di Holosiivskyi sono stati costruiti illegalmente: il complesso residenziale "Tikhoretskij" in via Tikhoretska 30/7, il complesso residenziale "Panoramne Mistechko" in via Raketna 24, il complesso residenziale in viale Motornij 9-9A, il complesso residenziale in via Vasilkivska 34, il complesso residenziale "Teremok" in via Williams 2-D, il complesso residenziale "G-House" in via Hvardiiska 74, il complesso residenziale "Simfonija" in viale Nauki 66-70, il complesso residenziale "Mozaika" al 53 dell'autostrada Strategichne, il complesso residenziale "Mrija" in viale Nauki 42-A. E qui si parla solo di un quartiere della capitale! Qualcuno ha intenzione di demolirli?

In secondo luogo, la chiesa distrutta delle Decime è stata costruita nel 2006. Ciò significa che è rimasta in piedi per quasi 20 anni, sopravvivendo a tre presidenti, con il quarto che ha deciso di demolirla. Ciò non vuol dire che durante questo periodo non ci siano state discussioni sull'opportunità di costruire questa chiesa e di ottenere per essa tutti i permessi necessari. Eppure nessuno l'ha demolita. E ora, quando il paese è in guerra, quando il consolidamento della società è una condizione necessaria per la vittoria in questa guerra, le autorità demoliscono una chiesa, semplicemente dividendo a metà il popolo ucraino.

In terzo luogo, quando i bolscevichi demolivano le chiese, lo facevano anche loro legalmente. Inoltre avevano tutto adeguatamente documentato nel pieno rispetto della legislazione dell'epoca. E non furono demolite legalmente solo le chiese. Anche l'esportazione di grano dall'Ucraina nel 1932-33 avvenne legalmente. Eppure ora in Ucraina le autorità sovietiche sono state maledette, le strade hanno cambiato nome, gli scrittori sono stati banditi e la gente pensa che questo elimini lo spirito bolscevico dalla coscienza nazionale ucraina.

No, il bolscevismo è qualcosa di completamente diverso. Il bolscevismo è quando l'opportunità politica prevale sui diritti umani, quando coloro che denunciano l'illegalità vengono imprigionati invece di coloro che si impadroniscono delle proprietà altrui, quando il governo non si cura del suo popolo, instaura un regime autocratico, costringe la popolazione a sacrificare tutto e sottrae indebitamente miliardi al budget statale. E questo bolscevismo, come vediamo, si è profondamente infiltrato nella carne e nel sangue dei nostri attuali governanti. Non può essere sradicato semplicemente rinominando le strade.

Chiudiamo gli occhi e rispondiamo ad alcune domande. In quale paese si imprigionano i vescovi perché predicano? In quale paese si incarcerano i giornalisti perché dicono la verità? In quale paese vengono chiusi i monasteri e espulsi i monaci? In quale paese le autorità distruggono le chiese cristiane? In quale paese le autorità sostengono una chiesa da loro creata e reprimono chiunque non sia d'accordo con essa? Se teniamo gli occhi chiusi potremmo dire che tutto questo è avvenuto in URSS, e avremmo ragione. Ma quando apriamo gli occhi, vediamo che oggi in Ucraina il metropolita Arsenij di Svjatogorsk è stato arrestato per aver tenuto un sermone, e i giornalisti V. Stupnitskij, A. Ovcharenko e V. Bobechko sono stato incarcerati per aver detto la verità. Le autorità hanno chiuso la Lavra delle grotte di Kiev e stanno espellendo i monaci. La chiesa delle Decime è stata distrutta. Mentre la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" creata dalle autorità è dichiarata attributo statale, contrario alla Costituzione, e ogni critica nei suoi confronti è ora considerata tradimento. Quindi, in quale paese viviamo: in un'Ucraina democratica, legale e libera o in un'URSS totalitaria?

Tutte le circostanze relative alla demolizione della chiesa delle Decime indicano che le autorità sapevano esattamente cosa stavano facendo e che le rivendicazioni sulla legalità della costruzione del tempio non erano decisive. Le autorità hanno semplicemente deciso di spezzare il proprio popolo, o almeno una parte di esso, con la forza. Ci vengono presentati diversi sondaggi sociali secondo i quali la maggioranza delle persone non sostiene la Chiesa. Ma prima di tutto, conosciamo tutti la natura manipolativa di questi sondaggi. In secondo luogo, sono il risultato di una diffusa campagna sui media e sui social media per diffamare la Chiesa con accuse infondate. E in terzo luogo, non importa come lo guardi, sia i sondaggi che le dichiarazioni dei funzionari indicano che ci sono circa 6 milioni di credenti nella Chiesa ortodossa ucraina. Esiste qualche altro paese nel mondo civilizzato in cui le autorità violerebbero palesemente i diritti di un segmento così ampio della società? E come vedrà questa parte della società le autorità dopo che avranno portato via la cosa più sacra: le loro chiese?

Quanti credenti della Chiesa ortodossa ucraina sono attualmente al fronte, quanti stanno versando il loro sangue, rischiando la vita per difendere il nostro paese? Si può tranquillamente affermare che siano decine di migliaia, se non centinaia di migliaia, perché, come afferma la saggezza popolare, al fronte non ci sono atei. Possiamo proiettare il numero di 6 milioni di credenti su 30 milioni di cittadini che si trovano, nella migliore delle ipotesi, nel paese, sul numero approssimativo delle forze armate ucraine. Cosa penseranno questi guerrieri delle autorità ucraine quando sentiranno che tali autorità distruggono le loro chiese? E quanti credenti della Chiesa ortodossa ucraina, spesso donando i loro ultimi risparmi, fanno donazioni alle forze armate, raccolgono fondi per droni, veicoli e dispositivi di protezione individuale e inviano tutto questo al fronte? Continueranno a farlo dopo che le autorità avranno calpestato crudelmente i loro sentimenti religiosi?

Tutti sanno che in guerra la motivazione e lo spirito combattivo giocano un ruolo enorme, se non decisivo, consentendo alle persone di compiere miracoli e ottenere la vittoria dove sembra impossibile. Quale spirito combattivo avranno i nostri soldati dopo che le autorità avranno demolito una chiesa ortodossa nel centro di Kiev? Non si chiederanno: per cosa stiamo combattendo, dopotutto? In modo che le autorità possano continuare a distruggere le chiese, a perseguitare i credenti e a imprigionare coloro che osano dissentire?

La chiesa delle Decime è stata distrutta due volte in passato: la prima dalle orde di Batu Khan nel 1240 e la seconda volta dai bolscevichi nel 1928. A chi somigliano le autorità ucraine di oggi? Batu andava e veniva, ma i bolscevichi governarono l'Ucraina per più di mezzo secolo dopo la distruzione della chiesa delle Decime. Questo è probabilmente ciò su cui conta Zelenskij. La sua squadra parla instancabilmente della necessità che tutti i cittadini ucraini si uniscano, si mobilitino e aiutino il fronte in ogni modo possibile. Chi può vada a combattere, chi non può lavori sul fronte interno e sostenga i nostri guerrieri. Tutto questo è giusto, ma le parole della squadra non corrispondono alle loro azioni. Non parleremo nemmeno della spaventosa corruzione negli appalti militari, dell'incompetenza dei funzionari e dell'illegalità e dell'irresponsabilità a tutti i livelli dell'amministrazione statale. Concentriamoci solo su ciò che riguarda direttamente la Chiesa.

Come sappiamo, Zelenskij è salito al potere criticando il precedente presidente, Poroshenko. Un punto di questa critica era la politica della chiesa. Zelenskij ha criticato, anche nelle parodie di Kvartal 95, l'ingerenza di Poroshenko negli affari ecclesiastici, la creazione di sua mano della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", i suoi viaggi a Istanbul per elemosinare il Tomos, e così via. Come candidato, Zelenskij ha promesso che, se eletto presidente, lo stato avrebbe trattato tutti allo stesso modo e avrebbe agito nel rispetto della legge. Ha criticato le precedenti autorità per aver diviso il popolo ucraino, creando artificialmente tensioni nella società. Ecco una citazione dal suo programma elettorale del 2019: "Per 28 anni ci è stata promessa una società di pari opportunità, ma ogni volta siamo stati divisi da criteri diversi. In realtà la divisione è una sola: noi e loro. Noi siamo il popolo ucraino. Sono i 'pensionati politici' che 'migrano' dal potere all'opposizione, da un partito all'altro, e si creano costantemente posizioni vantaggiose, nascondendosi dietro l'immunità". Ora Zelenskij ha superato di gran lunga il suo predecessore. Non solo interferisce negli affari ecclesiastici come Poroshenko, ma imprigiona anche i vescovi, favorisce il sequestro delle chiese, perseguita i giornalisti ecclesiastici e ora addirittura distrugge le chiese. Facendo tutto questo, divide il popolo ucraino, divide la nostra società e dichiara di fatto milioni di persone cittadini di seconda classe. E allo stesso tempo chiede alla società di sostenere le autorità.

A chi servono in definitiva le attuali autorità ucraine che dividono la società ucraina? E cosa preannuncia per tutti noi questo segno così inquietante – la distruzione di una chiesa? Perché ora, quando la situazione al fronte è catastrofica, come dicono molti militari, quando gli aiuti occidentali sono altamente incerti, quando la mobilitazione è condotta in un modo che probabilmente fallirà, perché la squadra di Zelenskij decide adesso di sferrare un colpo del genere alla società? È stupidità o un atto deliberato per aiutare il nemico?

Per il secondo anno le autorità hanno perseguitato la Chiesa e la distruzione della chiesa delle Decime significa che sono già andati troppo oltre e non si fermeranno davanti a nulla. Cosa seguirà dopo? Quanti altri templi verranno distrutti, confiscati alla Chiesa, trasformati in musei e istituzioni culturali? Quanti altri credenti e chierici finiranno in prigione? E cosa accadrà al nostro paese e al nostro popolo se le nostre autorità oseranno sfidare Dio distruggendo una sua chiesa? Ricordiamo che "Dio non si prende in giro. Perché tutto ciò che l'uomo semina, quello raccoglierà..." (Gal 6:7).

Vorremmo concludere con una nota di speranza, con le parole della Sacra Scrittura:

Giona cominciò a percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: "Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta". I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. Poi fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi grandi: "Uomini e animali, grandi e piccoli, non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e bestie si coprano di sacco e si invochi Dio con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si impietosisca, deponga il suo ardente sdegno sì che noi non moriamo?". Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece. (Giona 3:4-10).

L'ira di Dio può essere scongiurata, ma solo in questo modo.