venerdì 30 dicembre 2016

Care Fedeli e Cari Fedeli Ortodossi del Patriarcato di Mosca, voglio semplicemente ricordarvi che in tutta la provincia di Cosenza le uniche Parrocchie ortodosse regolarmente riconosciute sotto la sua giurisdizione ecclesiastica sono quelle che si trovano a Castrovillari e ad Altomonte, con sull'altare l'Antiminsion benedetto dai Vescovi succeduti in Italia (Vladika Innokentij, Vladika Nestor. Vladica Antonij). 
Quindi altre giurisdizioni, senza fare nomi, che si ergono a paladini della vostra Fede di appartenenza, specialmente per il prossimo 7 gennaio 2017, giorno della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, che vogliano fare cassetta, abbiano la compiacenza di calmare i loro bollori religiosi e di stare calmi senza pensare di fare i galletti con i FEDELI ALTRUI. 
La Parrocchia Ortodossa "San Giovanni di Kronstadt" a Castrovillari, Palazzo Gallo-Piazza Vittorio Em. II, unica del Patriarcato di Mosca, vi ricorda che il 7 gennaio 2017 verrà celebrata la Divina Liturgia nel giorno della Nascita nella carne del Signore con inizio alle ore 9,30 circa. La vera, vostra e unica, Chiesa di appartenenza Vi aspetta.......




mercoledì 21 dicembre 2016

A tutte le mie fedeli ed a tutti i miei fedeli ortodossi e non che frequentano la 
Parrocchia Ortodossa di Castrovillari (CS)

B U O N
N A T A L E  !!



lunedì 19 dicembre 2016

 

 Chiesa Ortodossa 
 Patriarcato di Mosca
Parrocchia
San Giovanni di Kronstadt

Palazzo Gallo - P.zza Vittorio Em. II 
Castrovillari (cs)
 
 
Русская Православная Церковь 
Московского Патриархата 
 
Biserica Ortodoxă Rusă
 Patriarhia Moscovei  


CELEBRAZIONI  LITURGICHE
PARROCCHIA ORTODOSSA
“SAN GIOVANNI DI KRONSTADT” - Castrovillari

Parrocchia San Arsenio di Cappadocia - Altomonte

25 DICEMBRE 2016 :
CHIESA PARROCCHIALE ‘CASTROVILLARI’ DIVINA LITURGIA
 DELLA SANTA NATIVITA’ PER I FEDELI DELLE  GIURISDIZIONI
 CHE HANNO ADDOTATO IL NUOVO CALENDARIO  ORE 10.00
(Romeni – Bulgari – Albanesi)
26 DICEMBRE 2016 :
Parrocchia "San Arsenio di Cappadocia" - Via Balbia, 7 - Altomonte (CS)
 
DIVINA LITURGIA DELLA NATIVITA’ CON INIZIO
ALLE ORE 10.00

domenica 18 dicembre 2016


Fedeli ortodossi della Chiesa Parrocchiale di Castrovillari vi comunico che domani lunedi 19 dicembre 2016, secondo il Calendario Giuliano, festeggeremo il grande Taumaturgo e Mirovlita, San Nicola arcivescovo di Mira della Licia. Alle ore 10.00 celebreremo, presso Palazzo Gallo / Piazza Vittorio Em. II, sede della nostra Parrocchia del Patriarcato di Mosca, la Divina Liturgia in onore del Santo Ierarca. 
Chi è libero da impegni di lavoro lo aspettiamo per la Liturgia. Il santo ierarca San Nicola vi protegga !!!!

martedì 13 dicembre 2016



 Chiesa Ortodossa 
 Patriarcato di Mosca
 

PARROCCHIA
SAN GIOVANNI DI KRONSTADT
(Palazzo Gallo - Piazza Vittorio Em. II) 

 
 
CASTROVILLARI (CS)
 
Русская Православная Церковь 
Московского Патриархата 

Biserica Ortodoxă Rusă
 Patriarhia Moscovei  
 


PROGRAMMA UFFICIATURE DICEMBRE 2016
  
18 DICEMBRE DOMENICA : Parrocchia di Castrovillari
Ore 9,30 Divina Liturgia

19 DICEMBRE LUNEDI : Parrocchia di Castrovillari
San Nicola di Mira - Ore 10.00 Divina Liturgia


25 DICEMBRE DOMENICA : Ore 10.00 Divina Liturgia
Per i Fedeli Ortodossi del Nuovo Calendario che festeggiano il Natale (Romeni - Bulgari - Albanesi.......). Parrocchia di Castrovillari


 
26 DICEMBRE LUNEDI : Parrocchia di Altomonte
Ore 10.00 Divina Liturgia


Il Parroco: P. Giovanni Capparelli







lunedì 12 dicembre 2016

Dal sito di Padre Ambrogio di Torino

Intervista di Le Figaro al patriarca Kirill
Patriarchia.ru
3 dicembre 2016


Le Figaro: Qual è il significato per il patriarcato di Mosca dell'apertura di una nuova cattedrale russa nel centro della capitale francese?
Patriarca Kirill: Quando i credenti erano perseguitati nel mio paese, Parigi ha ospitato molti di loro, che erano stati costretti a lasciare la loro patria. Nel loro nuovo paese, i nostri connazionali sono consapevoli che la Chiesa li aiuta a sentirsi un popolo unito e, attraverso la preghiera, a superare le differenze che sono naturali in un ambiente multinazionale e multiculturale. Ora i fedeli della Chiesa ortodossa russa sono un ambiente plurale. Specialmente qui a Parigi, che è un mondo in continua evoluzione, in cui si incrociano studenti, uomini d'affari e di cultura, turisti. Tutti dovrebbero avere l'opportunità di incontrarsi in una chiesa dove potranno trovare non solo uno spazio per la preghiera, ma anche la comunità di quelli che sono vicini a loro in spirito.
Sono convinto che la costruzione di questa nuova chiesa sia un evento nella vita culturale dei francesi che hanno sempre dimostrato grande interesse per la cultura russa, tra cui l'iconografia, l'architettura ecclesiastica, il canto liturgico. In questa prospettiva, la Chiesa non è solo un luogo di culto, ma anche un luogo di scambio culturale in molte aree. Riteniamo che tale scambio sotto le volte di una chiesa sia più semplice e più aperto di quello che si compie nel contesto politico. Credo che non ci siano abbastanza scambi di questo genere tra i nostri popoli.
Progetti simili sono in corso di attuazione in altre città in Europa e nel mondo. La Chiesa russa è parte della strategia per la rappresentazione della Russia all'estero?
La Chiesa ortodossa russa non rappresenta la Russia, così come non rappresenta gli altri paesi in cui esercita la sua responsabilità pastorale, tra cui la Bielorussia, l'Ucraina, la Moldova, il Giappone, la Cina. La chiesa rappresenta solo Cristo, e porta la parola di verità da lui proclamata alla gente. E allora nessuno si lascia ingannare. Se c'è una strategia, allora là non c'è la Chiesa, ma l'organizzazione di mostre a tema religioso. Credetemi, in una tale organizzazione nessuno va a pregare, come nessuno andava a pregare in un museo dell'ateismo nel periodo sovietico, anche se potevano essere presenti belle icone e oggetti liturgici.
Naturalmente, ogni cattedrale all'estero è l'incarnazione di un distinto cristianesimo orientale, conservato con cura dai popoli della Rus' storica, che hanno tutti un "padrino di battesimo" – il principe Vladimir di Kiev, che ha battezzato la Rus' nelle acque del Dniepr.
La Chiesa non può avere alcuna strategia, se non quella di testimoniare Cristo e il suo vangelo. Le relazioni politiche possono migliorare o peggiorare, ma le nostre chiese rimarranno sempre aperte per gli ortodossi di qualsiasi nazionalità o convinzioni politiche, unendoli nella preghiera a Dio.
La Federazione Russa ha finanziato il progetto di Parigi. La Chiesa russa non è troppo vicina alla politica?
La politica – se intendiamo con questa parola la lotta per il potere e l'influenza – sta dove gli uomini la introducono con le loro azioni. Compresi i contesti in cui non c'entra affatto. Nessuno penserebbe di introdurre la politica in una famiglia, tra coniugi e figli, almeno se vuole preservare la famiglia. Allo stesso modo, la Chiesa non può far parte dei giochi politici, a prescindere gli sforzi di coloro che desiderano implicarsi in tali giochi, non vedendo la bellezza e la potenza salvifica del cristianesimo.
Sì, la Chiesa è più vicina allo stato e alla società di quanto non lo fosse in quei giorni in cui il clero e i fedeli erano nei campi di concentramento, o messi forzatamente in ospedali psichiatrici, e i templi fatti esplodere o trasformati in stalle. Spero che questa situazione non sia auspicabile per tutti coloro che ci accusano di "vicinanza al potere politico".
Il livello dei rapporti chiesa-stato nel nostro paese è per molti versi simile alla media europea. In Russia, se parliamo dello stato in cui vive la maggior parte dei parrocchiani della Chiesa ortodossa russa e si trovano gli organi centrali del governo ecclesiale, non c'è nessuna chiesa di stato, come nel Regno Unito o in Danimarca. La nostra Chiesa non svolge funzioni pubbliche di registrazione dei matrimoni come in alcuni paesi nordici. Lo stato non esegue per noi le funzioni di agente nella riscossione delle imposte ecclesiali come in Germania. Il presidente russo non approva la nomina dei vescovi, così come fa il presidente della Repubblica francese in Alsazia e Lorena, secondo il Concordato del 1801. Inoltre, i nostri sacerdoti non ricevono uno stipendio dallo stato in Russia, ma sono pagati in Belgio, dove vi sono nostri chierici.
La relazione della Chiesa con gli stati è costruita su condizioni di indipendenza e cooperazione in settori dove si incontrano gli interessi dei cittadini ortodossi. Il livello di libertà che stiamo godendo è senza precedenti, non solo rispetto al periodo sovietico, ma al periodo sinodale nell'Impero Russo, quando la Chiesa era ridotta al livello di un ministero per le questioni spirituali.
Nessuna chiesa cristiana nel mondo ha vissuto un'espansione come la vostra: 30.000 chiese aperte negli ultimi 25 anni! Ma c'è anche un aumento corrispondente nel numero dei fedeli?
Vorrei chiarire che in 25 anni sono state aperte quasi 30.000 chiese, e 5.000 negli ultimi sette anni.
La rinascita della vita ecclesiale nei paesi della Rus' storica è stata un vero miracolo che si è verificato dopo le tenebre del regime ateo. Questa rinascita cristiana riflette il libero rifiuto dell'ideologia atea, che per decenni ha avvelenato la vita del popolo. Questa esperienza è rilevante non solo per noi ma per tutti i paesi che oggi tentano di rivedere l'eredità cristiana, di creare un uomo nuovo, presumibilmente privo di pregiudizi religiosi. A volte vediamo con sorpresa che i luoghi comuni e gli stereotipi secolari, che si stanno diffondendo in alcuni paesi europei, sono vicini nel contenuto agli slogan a noi ben noti del passato potere sovietico. Questo non può non inquietarci.
Il crescente numero di fedeli è inseparabile dalla costruzione delle chiese. Ogni chiesa, che è costruita o ripristinata nei luoghi in cui vive la gente, da noi si riempie immediatamente di parrocchiani. Questo è particolarmente evidente nelle grandi città, dove alla domenica una moltitudine di famiglie con bambini si raduna per partecipare alla funzione domenicale.
Con tale rapida crescita del numero delle parrocchie, attribuiamo particolare importanza alla formazione dei candidati per l'ordinazione al sacerdozio. Il tema della riforma dell'istruzione spirituale è visto come una priorità. I sacerdoti, inviati a lavorare nelle parrocchie devono essere persone istruite e sviluppate in molti settori.
È significativo questo sviluppo, che la Russia ha ritrovato un certo senso un'anima dopo il periodo comunista e un secolo senza Dio?
L'anima del nostro popolo non è stata persa neanche durante la più grave persecuzione anticlericale. Privati ​​della possibilità di conoscere le loro radici con il sistema di istruzione sovietica, essendo formalmente atei, i nostri connazionali non si muovevano in file ordinate verso il futuro luminoso promesso dai senza Dio. L'impresa popolare nella Grande Guerra Patriottica, i progressi nella scienza e nella tecnologia, sono diventati atti di abnegazione che potevano essere compiute solo da persone i cui principi di base rimanevano cristiani. Non ci sono ideali atei per i quali una persona possa perdere la vita per l'amore del prossimo. Dopo tutto, se non c'è l'eternità, come si può sacrificare volontariamente la propria vita?
L'eredità dell'ateismo, tuttavia, si manifesta nelle attività di alcuni individui o gruppi sociali. La paura della Chiesa e del cristianesimo, presenta i caratteri di una fobia originaria del periodo sovietico, quando per decenni la comunità dei credenti è stata stigmatizzata, privandoli del diritto di voto, scacciandoli dallo spazio pubblico.
Notate come alcuni in questo paese abbiano reagito nervosamente quando il Consiglio europeo ha riconosciuto il diritto di restituire alla Chiesa i templi presi illegalmente ai fedeli.
La civiltà cristiana – l'anima dell'Europa, se volete, è una minaccia alle sfide comuni del secolarismo radicale e del consumismo, in cui il centro della vita umana si sposta dal tempio al supermercato, in cui si mette in questione l'idea della famiglia tradizionale, della morale evangelica. Nell'era delle tecnologie dell'informazione viviamo in un unico spazio di comunicazione, che siamo chiamati a colmare con l'amore, la compassione e la virtù, non con le nostre passioni e aspirazioni umane degradanti.
Lei è stato eletto alla cattedra patriarcale di Mosca otto anni fa, diventando il successore di Alessio II. Quali sono le priorità del suo ministero?
La testimonianza e la dichiarazione della verità di Cristo è sempre la priorità e il contenuto essenziale del ministero della Chiesa. Queste non sono belle parole. Senza di essa, tutto il resto non ha senso. Questa è la cosa principale.
Se si parla di come meglio soddisfare questa prova nelle condizioni in cui oggi si trova la Chiesa Russa, citerò un paio di cose. Ritengo la riforma del governo della Chiesa una delle principali priorità. Il suo contenuto principale è la creazione di nuove diocesi della Chiesa ortodossa russa. Il numero di diocesi nel 2009 era di 159, ora è di 296. L'aumento del loro numero è dovuto al fatto che le distanze russe ha reso impossibile una reale guida spirituale in diocesi, le cui dimensioni sono paragonabili alle dimensioni degli Stati europei.
La crescita del numero di diocesi significa un cambiamento qualitativo nella vita della Chiesa. Ora il vescovo può fisicamente visitare tutte le parrocchie della sua diocesi e pregare con i fedeli, dando loro del tempo. Ogni diocesi diventa un centro di attrazione di forze sociali sane, sviluppa progetti sociali, educativi, giovanili e di altro genere, di cui in precedenza non si parlava.
In sostanza, un numero sufficiente di diocesi della Chiesa incarna l'apertura, l'accessibilità dei vescovi ordinari, apre le prospettive di una vita comunitaria autentica. Credo che il vescovo di una grande diocesi non sapesse nemmeno i nomi dei suoi chierici, ma ora la situazione è cambiata.
A proposito del miglioramento della qualità della formazione religiosa che ho citato sopra, anche questo compito è integralmente collegato allo sviluppo della testimonianza ecclesiale, del lavoro con i giovani, del rafforzamento della presenza della Chiesa nella società, nello spazio delle informazioni. Sono stato impegnato in questi problemi anche prima dell'elezione, dirigendo il Dipartimento per le relazioni esterne, e conosco questi problemi dall'interno. Le persone istruite – dall'attivista della parrocchia al vescovo – capiscono senza ulteriori spiegazioni che si deve fare in modo che il messaggio cristiano raggiunga il cuore dell'uomo moderno.
Quale ruolo può svolgere la Chiesa ortodossa russa nella protezione dei cristiani in Terra Santa?
Grazie agli sforzi di molte comunità cristiane, sostenuti da una serie di stati, tra cui la Federazione Russa, la situazione catastrofica dei cristiani non è messa a tacere. Ci sono dichiarazioni di politici e diplomatici provenienti dalla Russia e dagli Stati Uniti, che hanno chiamato genocidio la persecuzione dei cristiani. Questa stima è coerente con la realtà, in linea con la valutazione effettuata in precedenza. Va sottolineata la dichiarazione fatta da me in collaborazione con papa Francesco durante l'incontro a Cuba. Uno dei suoi capisaldi è l'appello alla protezione dei cristiani del Medio Oriente e del Nord Africa.
I cristiani in realtà diventano ostaggi in una situazione di conflitti e guerre civili, portati nella regione dall'esterno. L'intervento politico negli affari degli stati della regione ha portato sangue e sofferenza nella vita delle comunità cristiane che in precedenza si sentivano relativamente sicure. Questo è vero in particolare per l'Iraq.
L'arma della Chiesa è la parola, e noi continueremo a fare appelli alla pace e alla fine della violenza, alla costituzione della giustizia nella regione del Medio Oriente. Se queste parole trovano eco nel cuore dei responsabili che devono prendere le decisioni, questo cambierà la situazione.
Come vede il patriarcato di Mosca la lotta contro l'Islam radicale?
Noi non stiamo combattendo contro l'Islam in una o nell'altra delle sue concezioni. Stiamo combattendo contro l'ateismo militarizzato che non ha il diritto di identificarsi con nessuna religione, incluso l'Islam. In questa lotta, siamo a fianco dei musulmani che considerano gli omicidi presumibilmente commessi nel nome dell'Islam come una profanazione della loro religione. Noi li comprendiamo. Ogni uomo che rivendica il diritto di uccidere in nome di Dio deve essere fermato, anche con le armi, se necessario.
Coloro che militano contro la presenza della religione nello spazio pubblico e ostacolano l'insegnamento della religione nelle scuole danno argomenti ai predicatori dell'estremismo religioso. La mancanza di una conoscenza precisa sulla religione apre il campo per reclutatori dell'Isis. Dobbiamo anche dire che una presentazione distorta della morale tradizionale e la rimozione della distinzione tra virtù e peccato spingono allo stesso modo le persone a radicalizzarsi. Il supporto alle comunità religiose tradizionali è la migliore protezione contro l'estremismo religioso, il miglior vaccino contro l'ideologia atea dell'Isis, che si sta diffondendo come un virus.
Al Concilio pan-ortodosso nel giugno 2016 non tutte le Chiese ortodosse hanno preso parte. Non sono riuscite a riunirsi tutte. Come sbloccare la situazione?
Non c'è ragione per conclusioni drammatiche sullo stato dei rapporti tra le Chiese ortodosse, che i risultati del Concilio di Creta non danno. Le Chiese rimangono in comunione eucaristica fraterna, aderiscono agli stessi principi dell'Ortodossia. Sì, la nostra Chiesa, come un certo numero di altre, non ha partecipato al Concilio di Creta, ma di recente abbiamo avuto l'opportunità di vedere i nostri confratelli per il culto e le celebrazioni comuni a Mosca [in occasione del 70° compleanno di sua Santità il patriarca Kirill – ndr]. Non abbiamo confermato i documenti del Concilio, non abbiamo condotto negoziati formali, ma ci siamo sentiti, come in molte altre attività comuni in diversi paesi, l'unica Chiesa universale. Che cosa potrebbe essere più grande di questo?
Il processo pre-conciliare continuerà, e non si è fermato, e noi con i confratelli delle Chiese locali non ci stancheremo di cercare modi per rafforzare l'unità comandata da Dio.
Il vostro incontro con papa Francesco a Cuba è senza dubbio un evento storico. Ma favorisce un'ulteriore convergenza? Non ha provocato all'interno della Chiesa ortodossa russa reazioni negative, bloccando ulteriori progressi?
I nostri rapporti con la Chiesa cattolica romana sono sempre dinamici, manteniamo un dialogo a molte sfaccettature. Le nostre posizioni sulle questioni che richiedono sforzi congiunti sono già identiche e quindi non necessitano di convergenza. Siamo pronti a lavorare insieme per resistere alla distruzione dei valori tradizionali della famiglia, ai tentativi di imporre un secolarismo militante che minaccia l'identità cristiana. La Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana non saranno mai indifferenti alla sorte dei cristiani di qualsiasi denominazione, perseguitati in ogni parte del mondo. Ci sono molte altre aree di lavoro comune.
Tuttavia, la storia delle nostre relazioni è gravata dalle azioni degli uniati subiti da molti credenti ortodossi, tra cui in Ucraina. Questo problema resta all'ordine del giorno e comporta molte comprensibili preoccupazioni tra i nostri fedeli.
Noi non cerchiamo di nascondere le differenze dottrinali, non pretendiamo che esse non siano importanti. Interagendo, manterremo intatte le nostre tradizioni. Dopo tutto, il nostro compito non è quello di cambiarci l'un l'altro nel dialogo, ma di lavorare insieme per cambiare il mondo intorno a noi, pieno di sofferenza e di ingiustizia che minacciano la dignità donata da Dio.
Servizio stampa del patriarca di Mosca e di tutta la Rus'




http://www.ortodossiatorino.net/

L’Immacolata Concezione nella comprensione ortodossa

icona ortodossa della Concezione di Sant'Anna
 
Caro padre Ambrogio,
in quale senso le interpretazioni cattolica e ortodossa dell'Immacolata Concezione sono differenti? Le spiegazioni in rete, che parlano di una diversa concezione del peccato originale, non sono del tutto chiare...
Risposta:
Gli ortodossi celebrano il 9 dicembre la Concezione (anche se non la "Immacolata" Concezione) della Beata Vergine Maria nel grembo di Sant'Anna.
L'antica storia della Concezione di Sant'Anna narra di un evento miracoloso (perché Anna e suo marito Gioacchino erano vecchi, e Anna era sterile), anche se non dice nulla circa il peccato originale, perché la dottrina del peccato originale, esposta dal Beato Agostino di Ippona, non era ancora stata sviluppata quando questa storia è stata fondata nel culto cristiano.
Il senso di tutta la dottrina dell'Immacolata Concezione è collegato alla dottrina agostiniana del peccato originale, che vede il peccato come una macchia ereditaria di colpa.
La visione ortodossa, esposta da Padri come Efrem il Siro, dice che la sola parte ereditaria del peccato di Adamo ed Eva (il "peccato ancestrale") è ciò che ci fa essere mortali. Agostino, d'altra parte, è stato il primo tra i Padri della Chiesa a proporre un'eredità della colpa. Ciò significherebbe che il Figlio di Dio ha preso carne non solo in un grembo mortale, ma in un grembo colpevole... e questo distruggerebbe tutta la venerazione della Madre di Dio come la "tutta pura", come è sempre stata chiamata.
In realtà, ci sono voluti circa quattro secoli per sviluppare una dottrina della "esenzione" della Madre di Dio dal peccato originale agostiniano: il primo a proporre una tale teoria fu l'abate carolingio Pascasio Radberto di Corbie nel IX secolo. Prima di allora, nessuno (neppure lo stesso Beato Agostino!) aveva scritto nulla su uno status speciale della Vergine Maria. Il dibattito è andato avanti con polemiche nella Chiesa cattolica romana, con i francescani come difensori della dottrina dell'esenzione, e i domenicani come suoi avversari. Nemmeno i mistici cattolici erano d'accordo: Brigida di Svezia e Caterina da Siena ebbero due rivelazioni opposte, una a favore e una contraria alla nuova dottrina.
Anche alcuni santi ortodossi, come San Dimitri di Rostov, hanno accettato la dottrina dell'Immacolata Concezione, ma non essendo motivati dalla teologia agostiniana, vedevano il termine come un semplice riflesso dello status di "tutta pura" attribuito alla Vergine Maria.
Quando la dottrina è stata trasformata in un dogma cattolico nel 1854, tuttavia, è stata specificamente legata alla teologia agostiniana, in modo da non essere più una questione di speculazione sulla purezza della Theotokos, ma di accettazione dogmatica di una dottrina particolarmente pessimistica del peccato, proposta da un Padre della Chiesa (e da uno solo, contro il consenso degli altri Padri). Gli ortodossi obiettano che la nuova dottrina svilisce la Vergine Maria (invece di esaltarla), scindendo la sua umanità da quella del resto del genere umano.
La proclamazione del dogma nel 1954 ha avuto altre due conseguenze:
- Ha visto la proclamazione di un dogma da parte del solo Papa di Roma, e non per il consenso della Chiesa;
- Ha cambiato il tradizionale periodo di gestazione di Maria Vergine (9 mesi meno un giorno, dall'8 settembre al 9 novembre) in una replica del periodo di gestazione di Gesù Cristo (9 mesi esatti, dal 25 marzo al 25 dicembre). Poiché 9 mesi erano stati considerati il ​​tempo ideale della gestazione umana, la Chiesa ha tolto un giorno alla Vergine Maria per sottolineare che solo Gesù è l'esempio perfetto del genere umano (proprio come ha fatto con Giovanni Battista, "il più grande tra i nati di donna", al quale è stato dato un periodo di gestazione di 9 mesi più un giorno, dal 23 giugno al 24 settembre). Naturalmente, non abbiamo alcun mezzo per sapere quanti giorni o ore siano rimasti nel grembo delle loro madri i diversi personaggi biblici, né i tempi reali sarebbero davvero importanti, ma il simbolismo della tradizione cristiana era chiaro, e la Chiesa romana ha sovvertito questo simbolismo mettendo la Vergine allo stesso livello di Cristo.

mercoledì 23 novembre 2016

Dal Sito: http://www.egliserusse.eu/

A X I O S !!!
D E G N O !!! 
А К С И О С !!!


M  E  T  R  O  P  O  L  I  T  A  !!!


Da molti anni attendevamo che un klobuk bianco fosse imposto sul capo del nostro caro vladyka Innokentij...
Di lui ricordiamo non solo i pazienti anni di lavoro nella diocesi di Chersoneso e il bene che ha voluto a tutti noi in Italia, ma anche il suo grande contributo alla risoluzione dei problemi della diaspora, nel processo di riconciliazione con la Chiesa russa all'Estero.
A vladyka, dal profondo del cuore, il nostro AXIOS!
(Dal sito del caro confratello di Torino Padre Ambrogio)

Il Vescovo che mi ha IMPOSTO LE MANI SUL CAPO  e ordinato al presbiterato la domenica del 30 dicembre del 2007 presso la Chiesa Ortodossa "Santa Caterina megalomartire" del Patriarcato di Mosca a Roma è stato elevato a METROPOLITA !!!!

M N O G A I A    L E T A !!!
 

domenica 20 novembre 2016

Sorelle e Fratelli in Cristo, non dimenticate che domenica prossima 27 novembre 2016, saremo ad Altomonte dove celebreremo la prima Divina Liturgia presso la nostra Chiesa Parrocchiale "San Arsenio di Cappadocia" del Patriarcato di Mosca. 
Il mio invito a tutti voi è quello di condividere questo annuncio affinchè tutti possano essere a conoscenza di questo straordinario avvenimento. 
Per chi non lo sapesse, la nostra Chiesa si trova in Via Balbia al n. 7, nel centro storico di Altomonte, a circa 200 metri dalla millenaria e storica Chiesa della Madonna della Consolazione. 
Il Signore sia con tutti voi e vi benedica !!!!


sabato 19 novembre 2016

Dal sito del confratello P. Ambrogio di Torino

Il monumento al principe Vladimir a Mosca provoca ira a Kiev

Pravoslavie.ru
15 novembre 2016


monumento a Vladimir il Grande inaugurato nel giorno dell'Unità Nazionale, al di fuori del Cremlino a Mosca, Russia – fonte: AP
L'inaugurazione a Mosca di un monumento al principe Vladimir di Kiev, che ha portato il cristianesimo nella Rus' kievana, ha provocato una reazione dolorosa a Kiev, che ha accusato la Russia di "appropriazione ibrida" della storia ucraina. Mosca sottolinea che Vladimir unisce i popoli con l'aiuto dell'Ortodossia.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha risposto alla costruzione a Mosca di un monumento al principe Vladimir (Volodymyr in ucraino), l'uomo che ha portato il cristianesimo allo Stato russo medievale, affermando che la Russia si sta dilettando con il revisionismo storico.
"In questi giorni, è stato eretto ancora un altro monumento: al Cremlino, vicino all'insepolto Vladimir Lenin, hanno inaugurato un monumento al nostro principe di Kiev Volodymyr pari agli apostoli Questo è un altro tentativo di appropriazione ibrida della storia", ha detto Poroshenko l'8 novembre, dopo l'inaugurazione del monumento alto 24 metri al principe nella capitale russa.
Il monumento al principe Vladimir sulla piazza Borovitskaja a Mosca, vicino al Cremlino, è stato inaugurato il 4 novembre in una cerimonia ufficiale alla presenza di alti funzionari e rappresentanti della Chiesa ortodossa russa.
Svelando il monumento, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che "questa scelta [l'Ortodossia] è diventata una fonte spirituale comune per i popoli della Russia, Bielorussia e Ucraina."
Secondo Putin, il principe Vladimir è un santo particolarmente venerato, uno statista e guerriero, così come il fondatore spirituale dello stato russo.
Un 'gentile promemoria' da Kiev
La reazione emotiva delle autorità ucraine all'installazione del monumento a Vladimir è seguita nel giro di poche ore dopo la cerimonia a Mosca.
L'account ufficiale di Twitter dell'Ucraina ha pubblicato una foto di un altro monumento a Vladimir – quello a Kiev – e un messaggio in inglese: "Non dimenticate l'aspetto del vero e proprio monumento al principe Volodymyr. Kiev ha portato il cristianesimo ortodosso alla Rus'. Gentile promemoria per @Russia. "
Il monumento al principe di Kiev è stato eretto ai tempi dell'Impero Russo – nel 1853.
La reazione della Russia non ha tardato troppo a venire.
"Gentile promemoria per @Ucraina: il principe Vladimir / Volodymyr ha unito il nostro popolo attraverso l'Ortodossia, mentre voi ne abusate diffondendo l'odio tra di noi", ha detto un messaggio che ben presto è apparso sull'account ufficiale di Twitter della Russia.
La scelta europea del principe ucraino
La posizione delle autorità ucraine in queste dispute storiche si basa sul fatto che Vladimir era un principe di Kiev, e come tale è direttamente correlato all'Ucraina – il "nostro" principe ucraino, come ha detto Poroshenko. Inoltre, per quasi due anni, è stato considerato il "creatore dello stato medievale europeo della Rus'-Ucraina".
Nel febbraio del 2015, Poroshenko ha firmato un decreto che onora la memoria del principe in tale veste. Allo stesso tempo, è noto che la parola "Ucraina" come concetto geografico, fu menzionata per la prima volta nelle cronache nel 1187 – più di mezzo secolo dopo la morte del principe.
fiume Dniepr, monumento al principe Vladimir Svjatoslavich, Kiev, Ucraina – fonte: Alamy / Legion-Media
Dopo un po', Poroshenko ha sostenuto la tesi della creazione da parte di Vladimir dello "stato europeo della Rus'-Ucraina", definendo la decisione del principe di battezzare la Rus come la sua "scelta europea".
"Non è stata solo una scelta culturale o politica, ma una scelta europea. Tutta l'Europa era già cristiana [...]", ha detto il presidente dell'Ucraina.
'Mosca è l'Orda'
Per le autorità ucraine, il fatto che Vladimir regnasse a Kiev significa, in aggiunta alla sua appartenenza all'Ucraina, che il principe non aveva nulla a che fare con la Russia. Secondo Kiev, lo stato russo ha avuto inizio con l'Orda d'Oro, il potente impero medievale dei mongoli.
Il principato della grande Vladimir, sorto tra gli altri principati russi dopo il declino di Kiev alla metà del XII secolo, fu uno stato vassallo dei mongoli per diversi secoli, insieme con il giovane Stato moscovita, che stava guadagnando forza.
La parte russa in questo dibattito storico, a sua volta, pone l'accento sulla successione dello stato. I principati di Vladimir e di Moscovia furono in grado di preservare questa successione, creando alla fine lo stato russo centralizzato con capitale a Mosca. Nel frattempo, Kiev ha perso la sua sovranità per molti secoli. Uno stato indipendente sul territorio ucraino non è più emerso fino al 1991.
I tre Vladimir a Mosca: sdraiato, seduto e in piedi
Le battaglie politiche e storiche sul nuovo monumento non si sono limitate a dichiarazioni di funzionari, ma com'era prevedibile si sono diffuse ai social network. I sostenitori di Poroshenko hanno sottolineato che i legami del principe di Kiev con l'attuale capitale della Russia sono quanto meno deboli. "Che cosa ha che fare il principe Vladimir con Mosca?", ha chiesto l'utente di Facebook Mikhail V. Petrov.
Ha anche citato un altro argomento popolare dei sostenitori della Rus'-Ucraina: Lo stemma di Vladimir raffigura un tridente, che è l'emblema moderno dell'Ucraina. Coloro che non sono d'accordo con il presidente ucraino, come, ad esempio, l'utente di Facebook Valentyna Volkova, sottolineano che Vladimir si faceva chiamare principe di tutta la Russia, senza menzionare l'Ucraina, che è un termine più recente.
Altri, come Alex Korobov, hanno detto che in origine Vladimir era principe a Novgorod (che è difficile collegare in qualche modo all'attuale Ucraina), e solo più tardi ha governato a Kiev.
Tuttavia, alcuni hanno scelto di adottare un'interpretazione più umoristica – l'utente di Facebook Andrej Lukachev ha fatto un commento ironico, secondo cui la statua di Vladimir aveva completato un trio a Mosca con il presidente russo Vladimir Putin e il fondatore dell'URSS Vladimir Lenin.
"Come dice il proverbio, ora abbiamo un Vladimir disteso, un Vladimir seduto e un Vladimir in piedi nel centro di Mosca! Che vi piaccia o no, Vladimir è il destino della Russia", ha scritto Lukachev.
Il principe Vladimir è onorato dalla Chiesa ortodossa russa come un santo ed è descritto come pari agli apostoli per i suoi sforzi particolari nel diffondere la fede cristiana. Il principe, che ha regnato alla fine del X secolo a Kiev, e prima ancora a Novgorod, è ampiamente venerato in Russia. Durante il suo regno l'antico stato russo, la Rus 'di Kiev, si è notevolmente rafforzato, ampliato e ha adottato il cristianesimo bizantino come religione di stato.