martedì 30 dicembre 2014

Difendiamo la nostra appartenenza giurisdizionale.

Dopo aver archiviato per questo anno, 2014 in estinzione, la Natività di N.S.G.C. nella versione Nuovo Calendario (Romeni, Albanesi, Greci, Bulgari ecc. ), ci prepariamo spiritualmente a celebrare la natività di Cristo noi del Vecchio calendario il 7 di gennaio 2015. 
Il Patriarcato di Mosca, nella provincia di Cosenza, è presente con una sua Parrocchia (Prihod) ed un parroco ordinato presso la Chiesa Russa di Santa Caterina a Roma (Arcivescovo Vladika Innokentij), a Castrovillari. Altre parrocchie che sono sotto la giurisdizione del Patriarca Kirill nella nostra zona non ci sono. Tutto quello che viene o potrebbe essere spacciato per Chiesa o Parrocchia Russa o slavonica è solo un surrogato di giurisdizione che con il nostro Patriarcato non ha nulla da spartire. 
Molte volte, care fedeli e cari fedeli, non è come un celebrante usa i Paramenti liturgici per assomigliare o appartenere ad una specifica giurisdizione canonica, non è se si veste alla russa o alla romena per potersi spacciare per un prete specificatamente di Mosca o di Bucarest, bisogna vedere, nella sostanza, nell'ordinazione e nei documenti ufficiali e, durante la Liturgia, chi viene nominato (se il Patriarca Kirill, l'Arcivescovo Mark, amministratore delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia, o altri......) se questi preti appartengono alla NOSTRA e quindi alla vera giurisdizione. 
Nella nostra provincia di Cosenza, ci sono parrocchie ortodosse di altre giurisdizioni, quindi non appartengono a quella di Mosca, hanno i loro fedeli che curano spiritualmente, ma non possono spacciarsi per detentori della rappresentanza canonica delle parrocchie della Chiesa Russa. 
I nostri fedeli queste cose li devono sapere, devono essere coscienti che non si può fare di tutta l'erba un fascio: "ogni giurisdizione canonica, che si rispetti, si deve interessare delle sue pecore e non appropriarsi delle pecorelle degli altri, spacciandosi per quello che non si è". 
La Chiesa Russa, del Patriarcato di Mosca, la Chiesa che nomina nella Liturgia S.S. il Patriarca Kirill, in provincia di Cosenza, torno a ripetere e specificare, è la Parrocchia Ortodossa "San Giovanni di Kronstadt" a Castrovillari, altre giurisdizioni, quindi che non nominano il nostro Santo Patriarca non sono con Mosca.
Care Fedeli, cari Fedeli, la vostra tradizione canonica, la vostra appartenenza giurisdizionale, il vostro essere di un patriarcato e non di un altro è sinonimo di amore per tutto ciò che vi appartiene. Ed appartenere alla Vostra Santa Giurisdizione Canonica, consiglia di seguire ciò che è nel vostro DNA. 
La Parrocchia, che detiene tutto questo, comunica che le ufficiature della Chiesa Russa e del Patriarcato do Mosca, per queste festività natalizie avranno questi orari: 6 gennaio 2015 alle ore 16.00 si svolgeranno le Grandi Ore e la Vecernie.
Il 7 gennaio 2015 con inizio alle ore 9,30 circa verrà celebrata la Divina Liturgia della Nascita nella carne del Signore.
Tutto questo presso la PARROCCHIA DEL PATRIARCATO DI MOSCA a Castrovillari - Palazzo Gallo - Piazza Vittorio Em. II. 
La vostra tradizione non è qualcosa di vendibile, ma qualcosa di sostanzioso che solo la vostra VERA Chiesa potrà darvi. AMIN !!!!!!
Padre Giovanni (3473400419)

lunedì 29 dicembre 2014

http://fosilaron.tumblr.com/

Auguri natalizi del Patriarca Kirill alle chiese non ortodosse

Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’ ha rivolto i suoi auguri ai capi delle Chiese non ortodosse nella festa della natività di Cristo. Tra i destinatari del messaggio Papa Francesco, il supremo Patriarca e Catholicos Karekin II di tutti gli Armeni, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, presidente del Consiglio dell’EKD, e i capi delle altre Chiese non ortodosse. 

Di tutto cuore mi congratulo con voi in occasione della festa radiosa della Natività di Cristo.
San Paolo ha detto: “Dio si manifestò nella carne, fu giustificato nello Spirito, apparve agli angeli, fu annunziato ai pagani, fu creduto nel mondo,
fu assunto nella gloria”(1 Tim 3,16).
 Questo mistero ha riempito l’universo e con grande gioia glorifichiamo il nostro Salvatore cantando a lui “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama”(Lc 2,14).

Invoco per voi e per il vostro nobile ministero la forza per anima e l’aiuto dalla fonte perenne di ogni perfezione.
Nell’amore del Signore,
+ KIRILL

 

Chiesa ortodossa Russa di Torino

La croce sul petto dei cristiani
 
 
È necessario che un cristiano ortodosso indossi sempre una croce?
La pratica di indossare una croce è molto antica, e si fa per due ragioni: 1) si tratta di una confessione di fede che siamo cristiani; e 2) la croce è un'arma contro il male.
In Russia, dire che qualcuno "si è tolto la croce" è un altro modo per dire che ha rinunciato alla propria fede cristiana. Uno dei santi più venerati popolarmente degli ultimi tempi è il soldato Evgenij Rodionov, che era stato catturato da ceceni musulmani durante la prima guerra cecena. Era stato picchiato e torturato, e infine decapitato perché aveva rifiutato di togliersi la croce.
Ci sono alcune buone ragioni per cui qualcuno potrebbe avere bisogno di togliersi temporaneamente la croce, per esempio a causa di alcuni problemi di sicurezza sul lavoro, ma a parte tali circostanze eccezionali, si dovrebbe portare la propria croce in qualsiasi momento.
I laici indossano la croce sulla pelle, e così questa di solito non è visibile agli altri, ma a se stessi è un ricordo costante della propria fede. Tuttavia, può a volte essere vista da altri, e così è anche una testimonianza per gli altri, come lo è stato molto chiaramente nel caso del nuovo martire Evgenij.
Sul retro della maggior parte delle croci ortodosse, si trova uno di due testi. Il più comune è "Спаси и Сохрани", che significa "Salva e proteggi". Si vede anche questa preghiera, anche se di solito non l'intera preghiera, a meno che la croce non sia abbastanza grande:
"Да воскреснет Бог, и расточатся врази Его, и да бежат от лица Его ненавидящии Его. Яко исчезает дым, да исчезнут; яко тает воск от лица огня, тако да погибнут беси от лица любящих Бога и знаменующихся крестным знамением, и в веселии глаголющих: радуйся, Пречестный и Животворящий Кресте Господень, прогоняяй бесы силою на тебе пропятаго Господа нашего Иисуса Христа, во ад сшедшаго и поправшаго силу диаволю, и даровавшаго нам тебе Крест Свой Честный на прогнание всякаго супостата. О, Пречестный и Животворящий Кресте Господень! Помогай ми со Святою Госпожею Девою Богородицею и со всеми святыми во веки. Аминь."
Il testo significa:
"Sorga Iddio, e si disperdano i suoi nemici, e fuggano dinanzi al suo volto coloro che lo odiano; come svanisce il fumo, così svaniscano; come la cera si strugge davanti al fuoco, così spariscano i demoni dalla presenza di coloro che amano Dio e che si segnano con il segno della croce e dicono in letizia: gioisci, preziosissima e vivificante Croce del Signore, perché tu scacci via i demoni con il potere del Signore nostro Gesù Cristo, che è stato crocifisso su di te, che è sceso nell'ade e ha calpestato il potere del diavolo, e ci ha dato te, la sua preziosa Croce, per scacciare ogni avversario. O preziosissima e vivificante Croce del Signore, aiutami assieme alla santa Vergine Theotokos, e a tutti i santi, nei secoli, amen."
Questa preghiera inizia con le parole del Salmo 67 [68], ma prosegue con un’interpretazione delle parole come una preghiera contro i nostri nemici invisibili, i demoni, sconfitti dalla potenza della Croce.
Indossare una croce non è un portafortuna che sia di qualche beneficio a un non credente, né è una garanzia che anche un pio cristiano ortodosso non sperimenterà alcun danno fisico mentre la indossa; ma per coloro che la indossano con la fede nel potere della croce di Cristo, è di grande conforto e beneficio spirituale.

sabato 27 dicembre 2014

Dal sito del Confratello P. Ambrogio di Torino.

Solidarietà alla Russia nell'ora della tragedia ucraina

La dichiarazione "Solidarietà alla Russia " è stata scritta da Dimitrij e Tamara Shakhovskoj, con la partecipazione attiva dei membri di Russkij Most ("il ponte russo"). Dal 26 novembre 2014, l'iniziativa ha ricevuto l'approvazione di più di un centinaio di discendenti rappresentativi dell'emigrazione bianca appartenenti alle sue diverse associazioni, residenti in paesi diversi e anche su continenti diversi. Alcune altre persone – con o senza un rapporto speciale con la Russia – hanno voluto, altresì, mostrare il loro sostegno. L'elenco dei firmatari continua a crescere ogni giorno. Rimane aperto all'indirizzo solidairesdelarussie@gmail.com e verrà regolarmente aggiornato sul sito.

Da quasi un anno, gli eventi ucraini coinvolgono noi, discendenti dell'emigrazione bianca, tanto più che le nostre origini ci danno accesso a diverse informazioni, a differenza della maggior parte delle persone che ci circondano. La conoscenza di un vicino passato, quello della Russia prima del 1917, ci dà l'opportunità e il dovere di denunciare le eclatanti falsificazioni storiche che hanno portato all'attuale tragedia in Ucraina.
Di fronte alle crescenti tensioni, nel Donbass come nelle relazioni internazionali, s'impone una conclusione: l'ostilità aggressiva oggi schierata contro la Russia non ha nulla di razionale. La politica di "due pesi, due misure" ha superato ogni limite. La Russia è accusata di tutti i crimini, senza prove, colpevole a priori, mentre altri paesi ricevono un'indulgenza particolarmente rivoltante, in particolare nella sfera dei diritti umani.
Non rinunciamo in nulla alla difesa dei valori trasmessi dalle nostre famiglie costrette all'esilio dopo la rivoluzione del 1917 né alla denuncia dei crimini dei bolscevichi e dei loro successori, né alla promozione della verità storica su quegli anni terribili. Ma questa non è una ragione per accettare le calunnie che si riversano, giorno dopo giorno, sulla Russia attuale, sui suoi leader e sul suo presidente, sanzionati e diffamati contro ogni buon senso. Questo processo stravagante – autodistruttivo per i paesi europei – fornisce forti argomenti a coloro che vi vedono il desiderio occidentale di contrastare lo sviluppo della Russia, piuttosto che di risolvere la crisi ucraina. Attaccare sistematicamente tutto ciò che ha a che fare con la nozione di "mondo russo" è particolarmente ridicolo: si tratta di una realtà storica, geografica, linguistica, culturale e spirituale, di un'alta civiltà che ha dato molto al mondo e della quale siamo fieri.
Non possiamo tollerare il vergognoso silenzio dei media ufficiali e dei paesi europei sui terribili bombardamenti delle popolazioni e delle infrastrutture civili da parte dell'esercito ucraino nel Donbass, sostenuti da milizie portatrici di un simbolismo nazista. Questo silenzio, per le autorità di Kiev, è equivalente a un vero e proprio permesso di sterminio. Da mesi, bambini e anziani muoiono o sono seriamente feriti, si torturano prigionieri. Ora il governo di Kiev ha dichiarato un blocco completo (gas, elettricità, treni, amministrazioni e ospedali, pensioni, stipendi, medicine...) per meglio distruggere una regione che comunque proclama come parte integrante del proprio territorio. E come non denunciare le violenze commesse dai sostenitori di Kiev contro la Chiesa ortodossa russa in Ucraina – sacerdoti minacciati, costretti a fuggire o uccisi, cinquanta chiese bombardate (venti completamente distrutte), fedeli perseguitati. Dove sono i valori europei in tutto questo?
Nonostante il loro totale rifiuto dell'Unione Sovietica, i nostri genitori e nonni sono stati sconvolti dalle sofferenze del popolo russo durante la seconda guerra mondiale. A nostra volta, noi rifiutiamo l'indifferenza e il silenzio – lo sterminio pianificato delle popolazioni di Donbass, la russofobia delirante, l'ipocrisia totalmente contraria agli interessi di un'Europa che a noi è cara. Speriamo che i paesi che hanno accolto le nostre famiglie ritrovino presto la via della ragione e dell'obiettività.
Dimitrij e Tamara Shakhovskoj
Parigi, 26 novembre 2014

martedì 23 dicembre 2014

Dal sito amico: http://www.eleousa.net

Rep. di Macedonia-Visita del metropolita Hilarion

Skopje, 20 dicembre 2014 - Durante la visita nella Repubblica di Macedonia il 19 e 20 dicembre, con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, ha incontrato a Skopje il Presidente della Repubblica di Macedonia G. Ivanov. Alla riunione ha partecipato l'ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione Russa in Macedonia, O.N. Shcherbak.
Poi, nella sede del Governo il presidente del Decr ha avuto una conversazione con il primo ministro N. Gruevski. All’incontro hanno partecipato il ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Macedonia N. Popovski e il capo della missione diplomatica russa in questo Paese, ON Shcherbak.
Lo stesso giorno, il presidente del Decr ha avuto un incontro con il capo della Chiesa ortodossa macedone, arcivescovo di Ocrida e Macedonia Stefan. L'argomento di conversazione è stata la definizione dello status canonico della struttura della Chiesa, che si trova al di fuori della comunione con l'Ortodossia universale. Alla riunione hanno partecipato il segretario del Sinodo della Chiesa macedone, vescovo Clement di Heraklion e i membri della delegazione che accompagna il metropolita Hilarion.
Vladyka Hilarion ha anche visitato l'Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica di Macedonia, dove ha avuto un colloquio con l'ambasciatore, O.N. Shcherbak.
Durante la visita nella Repubblica di Macedonia il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca è stato accompagnato dal segretario del Decr per le relazioni inter-ortodosse, arciprete Igor Yakymchuk, e dallo ierodiacono Nikolaj (Ono).

(Fonte: Decr Servizio di Comunicazione; www.mospat.ru)

Notizie dall’Italia ortodossa - Dicembre 2014 dal sito : http://fosilaron.tumblr.com/

Notizie dall’Italia ortodossa - Dicembre 2014





L’8 dicembre 2014 si è svolta a Milano sotto la presidenza dell’arcivescovo Mark di Egorevsk, responsabile della Direzione delle istituzioni del Patriarcato di Mosca all’estero, una riunione del clero delle parrocchie della Chiesa Ortodossa Russa in Italia.
Secondo quanto riporta il sito della parrocchia russa di s. Caterina d’Alessandria a Roma, prima dell’inizio dell’incontro l’arcivescovo Mark ha celebrato con il diacono Vitalij Sterpu il rito di preghiera per l’inizio di ogni buona opera (moleben), pregando anche per la pace in Ucraina.
Dando inizio alla riunione, l’arcivescovo Mark ha riassunto i principali avvenimenti della vita delle comunità della Chiesa Ortodossa Russa in Italia di quest’anno. Egli ha sottolineato l’importanza della realizzazione del progetto di traduzione e edizione del Messale della Chiesa Russa in lingua italiana, compiutasi l’estate scorsa e ha parlato della pubblicazione della guida ai luoghi santi dell’Ortodossia a Roma, avvenuta il giorno prima, cui hanno lavorato le due parrocchie di obbedienza patriarcale della capitale italiana.
L’arcivescovo Mark ha affrontato ugualmente una serie di questioni tecniche riguardanti la vita pratica delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia.
Con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e tutta la Rus’ Kirill, l’arcivescovo Mark ha conferito delle medaglie commemorative dedicate al settecentesimo anniversario di s. Sergio di Radonezh a alcuni chierici. Ha poi ringraziato calorosamente l’archimandrita Amvrosij (Makarov) per l’organizzazione pratica della riunione a Milano ed ha fatto dono dell’edizione completa dell’Enciclopedia Ortodossa alla parrocchia di s. Ambrogio.
Sono poi seguiti i resoconti dei responsabili di diversi settori dell’Amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia e la relazione del segretario dell’Amministrazione, l’archimandrita Antonij (Sevrjuk), che ha illustrato la realizzazione delle decisioni della riunione del clero dell’anno scorso. I partecipanti hanno poi discusso i temi affrontati nella riunione.
RICORDO A TUTTI I FEDELI ORTODOSSI DEL NUOVO CALENDARIO
 (ROMENI, ALBANESI, BULGARI ecc), CHE IL 25 DICEMBRE PRESSO
 LA PARROCCHIA ORTODOSSA "SAN GIOVANNI DI KRONSTADT" DEL
 PATRIARCATO DI MOSCA A CASTROVILLARI, PALAZZO GALLO, 
VERRA' CELEBRATA LA DIVINA LITURGIA DEL SANTO NATALE. 
Per qualsiasi informazione rivolgetevi al parroco: 328
0140556

lunedì 15 dicembre 2014

Celebrazioni periodo natalizio: Parrocchia Ortodossa a Castrovillari e Missione a Lauropoli.

 

 Chiesa Ortodossa 
 Patriarcato di Mosca
Parrocchia
San Giovanni di Kronstadt

Palazzo Gallo - P.zza Vittorio Em. II 
Castrovillari (cs)
 
 
Русская Православная Церковь 
Московского Патриархата 
 
Biserica Ortodoxă Rusă
 Patriarhia Moscovei  


CELEBRAZIONI  LITURGICHE
PARROCCHIA ORTODOSSA
“SAN GIOVANNI DI KRONSTADT”
CASTROVILLARI
25 DICEMBRE 2014 :
CHIESA PARROCCHIALE ‘CASTROVILLARI’ DIVINA LITURGIA
 DELLA SANTA NATIVITA’ PER I FEDELI DELLE  GIURISDIZIONI
 CHE HANNO ADDOTATO IL NUOVO CALENDARIO  ORE 10.00
(Romeni – Bulgari – Albanesi)
26 DICEMBRE 2014 :
MISSIONE ‘SAN NICOLA DI MIRA’-  LAUROPOLI -
DIVINA LITURGIA DELLA NATIVITA’ CON INIZIO
ALLE ORE 10.00
01 GENNAIO 2015 :
GRANDE VESPRO (VECERNIE) DEL SANTO PATRONO
SAN GIOVANNI DI KRONSTADT ORE 17.30
02 GENNAIO 2015 :
MOLIEBEN AL SANTO PATRONO ORE 17.30
03 GENNAIO 2015 :
VESPRO  (VECERNIE)  ORE 17.30
04 GENNAIO 2015 :
DIVINA LITURGIA DOMENICALE 0RE 9.30
06 GENNAIO 2015 :
ORE 16.00 GRANDI ORE E VESPRO DELLA
NATIVITA’ DI N.S.G.C. NELLA CARNE
 
07 GENNAIO 2015 :
ORE 10.00  DIVINA LITURGIA DELLA NATIVITA’
BUON NATALE A TUTTI I FEDELI
E ALLE LORO FAMIGLIE IN ITALIA E ALL’ESTERO

Casa mia: il caminetto e l'albero di natale.

Vatra (il caminetto): un tempo era il luogo, in inverno, che riusciva a raccogliere la famiglia intera attorno a lui o a lei a secondo se si legge in italiano o in albanese. 
Ora questi privilegi sono stati usurpati dalla televisione, dal computer ed ognuno si rintana in un  angolo e non vuole essere disturbato.


Non può mancare nelle nostre case l'albero di natale, ed anche a casa mia, mia moglie si è dannata l'anima per prepararlo. Piccolo ma pieno di sfavillanti luci rosse.


Concelebrazione della Divina Liturgia a Torino con il Rev. mo Padre Ambrogio. (7.12.2014)


giovedì 11 dicembre 2014

Amiche ed amici vi presento una carrellata di foto scattate durante la permanenza a Torino dal confratello P. Ambrogio e a Milano durante l'incontro di clero delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia con Vladica Marco.

Non poteva mancare una foto insieme 
alla nostra bravissima ikonografa Liliana





Qui invece siamo nei sotterranei della Chiesa Ortodossa 
a Milano di Padre Dimitri mentre si sorseggia un caffè.



E visto che c'ero sono andato a salutare
presso la Chiesa del Lazzaretto, in Via S. Gregorio
sempre a Milano, S.E. Mons. Evlojos che come
sempre è stato di una squisitezza unica e con
Lui anche Mons. Avondio














Ed eccoci a cosumare il pasto quaresimale
dopo la riunione del clero.













 



Qui invece, in questa stanza, si sta svolgento
l'incontro annuale dei Preti del Patriarcato
di Mosca in Italia. Anche se, per giustificata assenza,
 mancava qualcuno, devo constatare che eravamo tantissimi
ad ascoltare l'intervento del nostro Vladica Marko.



Questo è il tavolo dei ....cattivoni.










Sabato mattina, verso le ore 10,
presso la Chiesa Ortodossa del carissimo
Padre Ambrogio a Torino, stiamo
concelebrando il battesimo del
piccolo Leonardo.....MNOGAIA LETA !!!!!