lunedì 29 marzo 2021

San Paissio sulla paura dei germi e degli oggetti sacri

dal blog di padre John Whiteford, 23 marzo 2021

 

La seguente conversazione di san Paissio l'Athonita con uno dei suoi figli spirituali, registrata nel libro Elder Paisios of Mount Athos: Spiritual Counsels III: Spiritual Struggle, è di un certo interesse, specialmente in questi giorni in cui viviamo.

- Ricordo che al cenobio avevamo un monaco che da laico era stato capitano di polizia. Lo hanno fatto lettore perché era istruito. Era nel monastero da anni eppure era ancora disgustato da molte cose. Non voleva nemmeno toccare una maniglia! Provava ad aprire le porte con il piede, oppure a girare le maniglie con il gomito e poi si puliva la manica con l'alcol. Apriva persino la porta della chiesa con il piede. Nella sua vecchiaia, Dio permise che i suoi piedi sviluppassero una cancrena, specialmente quello che usava per aprire le porte. Stavo prestando servizio come assistente infermieristico quando è venuto per la prima volta all'ospedale del monastero con il piede tutto bendato. L'infermiera mi ha detto di slacciarlo mentre lui andava a prendere delle bende. Quando l'ho sciolto, ho sussultato. Era coperto di piccoli vermi. "Scendi con lui al mare per lavarlo e sbarazzarti dei vermi, e ritorna a cambiare le bende". Ero perplesso vedendo le condizioni del suo piede, il grado della sua punizione. L'infermiere mi ha chiesto: "Conosci la causa delle sue afflizioni?" "Sì, è perché apre le porte con il piede", gli ho detto.

- Gheronda, continuava ad aprire le porte con il piede?

- Sì, con il piede! Ed era invecchiato come monaco.

- Non ha capito, alla fine?

- Non lo so. In seguito sono andato al monastero di Stomion a Konitsa. Non so come sia morto. Ma lì nel cenobio sul monte Athos alcuni dei monaci più giovani mangiavano il cibo rimasto nei piatti dei monaci più anziani come benedizione. Raccoglievano gli avanzi perché erano stati benedetti. Altri baciavano le maniglie delle porte toccate dagli anziani, mentre questo monaco che era disgustato da tutto accostava appena le punte dei baffi alle icone sacre quando si inchinava per riverirle. Si può solo immaginare cosa dovevano sopportare i suoi poveri baffi quando se li lavava con l'alcol denaturato!

- Gheronda, quando accade qualcosa del genere nei confronti delle cose sacre, non è forse irriverenza?

- Ovviamente; è così che iniziano le cose, per poi passare a ulteriori sviluppi. Lo stesso monaco arrivò al punto di non baciare le icone perché temeva che i monaci che le riverivano prima di lui avessero qualche malattia!

- In altre parole, se uno vuole evitare di essere disgustato, non deve essere schizzinoso o prestare attenzione a queste cose?

- Le persone non vedono quale spazzatura è mescolata al cibo che si mettono in bocca! Anche se uno ha una certa fobia di ammalarsi, Cristo lo aiuterà se si fa il segno della croce con fede. Molte persone che hanno varie malattie vengono alla mia kalyvi (casetta monastica, ndc). Alcune persone semplici che vengono si fanno il segno della croce quando prendono la mia tazza di latta per bere un po' d'acqua. Altri che hanno paura non la toccano. Recentemente è venuto a trovarmi qualcuno che ricopriva una posizione importante in un'azienda. Aveva così paura dei germi che si era sbiancato le mani per i frequenti lavaggi con alcool disinfettante. Strofinava persino il volante della sua automobile con l'alcol. Mi è dispiaciuto per lui. Sai com'è mantenere una posizione così importante ed essere così? Gli ho dato un po' di loukoumi, e non li ha presi perché li avevo toccati io. Ma anche se fossero stati ancora nella scatola, non li avrebbe presi perché avrebbe pensato che qualcun altro doveva averli messi nella scatola con le sue mani in primo luogo. Ho preso uno dei loukoumi, l'ho strofinato sulla sua scarpa e l'ho mangiato. Ho fatto molte cose del genere per aiutarlo a liberarsi, anche solo un po', dal suo senso di disgusto.

Oggi è venuta qui una giovane donna ipocondriaca. Non voleva ricevere una benedizione al suo ingresso perché aveva paura di prendere i germi. E quando se ne è andata, dopo tutto quello che avevo detto per aiutarla, non ha ancora voluto ricevere una benedizione. "Non le bacerò la mano, gheronda, perché ho paura di prendere i germi", mi ha detto. Cosa si può dire? Queste persone si rendono infelici (Dal libro Elder Paisios of Mount Athos: Spiritual Counsels III: Spiritual Struggle, pubblicato in Grecia nel 1999, e in inglese 2016, dal sacro monastero di san Giovanni il Teologo ed Evangelista a Souroti, Thessaloniki, Grecia, pp.51-53).

venerdì 26 marzo 2021

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  "La parola del primate": Ognuno dovrebbe avere la propria misura di digiuno

di Elena Jufereva

Unione dei giornalisti ortodossi, 20 marzo 2021

 

sua Beatitudine il metropolita Onufrij. Foto: news.church.ua

Sua Beatitudine il metropolita Onufrij ha detto che il digiuno e la preghiera sono due ali con l'aiuto delle quali "una persona si libra al di sopra delle cose terrene e peccaminose e raggiunge il cielo".

Il 20 marzo 2021, il canale televisivo "Inter" ha mandato in onda la seconda puntata della nuova stagione del programma settimanale "La parola del primate", in cui sua Beatitudine il metropolita Onufrij ha parlato dell'importanza del digiuno per le persone.

Il Primate ha notato che la misura del digiuno per ogni persona dovrebbe essere diversa: qualcuno durante i 40 giorni della Grande Quaresima non mangia nulla tranne la prosfora e l'acqua, qualcuno mangia tutti i giorni, ma poco, mentre un altro ha bisogno di mangiare tre volte al giorno, ma la cosa principale è che il digiuno non dovrebbe portare alla disabilità.

"La misura del digiuno per una persona dovrebbe essere tale da non causare invalidità da digiuno. Se il digiuno mi rende incapace di lavorare, allora questo non è un digiuno ragionevole e fattibile. Questo digiuno è dannoso per una persona", ha detto sua Beatitudine.

Il primate della Chiesa ortodossa ucraina ha aggiunto che Dio ama una persona che digiuna, ma prima di tutto il digiuno dovrebbe essere ragionevole e fattibile.

"Dio ama una persona che digiuna e che cerca di staccarsi dal male e si sforza per il bene. Il digiuno fa bene a una persona, ma dovrebbe essere ragionevole e fattibile. Un digiuno ragionevole significa che una persona dovrebbe scegliere cibo di magro a lei adatto. E un digiuno fattibile significa che la persona deve scegliere da sola la misura del digiuno che può fare".

Secondo Sua Beatitudine il metropolita Onufrij, il digiuno diligente, anche se non rigoroso, rafforza una persona, la rende nobile e la avvicina a Dio.

"Il Signore ci aiuti a digiunare ragionevolmente e il più possibile, ci dia determinazione e coraggio di continuare a digiunare, e noi diventeremo migliori. Che Dio ci benedica tutti", ha augurato il primate.

Come riportato in precedenza, sua Beatitudine il metropolita Onufrij ha appena celebrato il 50° anniversario della sua tonsura monastica.

giovedì 25 marzo 2021

Dal sito del Confratello Padre Ambrogio di Torino

        Si avvicina il tempo di particolari eroismi e                                    tentazioni spirituali per la Chiesa ortodossa ucraina

del metropolita Kliment (Vecherja)

Orthochristian.com, 23 marzo 2021

  Il metropolita Kliment di Nezhin e Priluky, capo del Dipartimento sinodale per l'informazione e l'educazione della Chiesa ortodossa ucraina ha parlato delle esperienze della sua Chiesa locale nell'inverno del 2021.

Kiev

Negli ultimi duemila anni, gli eventi della Chiesa ortodossa sono stati regolati dal calendario ecclesiastico. Pertanto, i grandi eventi dei primi mesi dell'anno avevano a che fare con le feste cristiane. Il primo evento era la Natività di Cristo, ma la celebrazione di quest'anno è stata influenzata dalla situazione epidemiologica in Ucraina. Oltre sei milioni di fedeli hanno scelto di guardare le funzioni festive di quest'anno online trasmessi in streaming in diretta dalla Lavra delle grotte di Kiev, e presieduti dal primate della Chiesa ortodossa ucraina, sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e tutta l'Ucraina. Un numero così elevato di spettatori può essere spiegato dal fatto che molte persone sono ancora preoccupate di visitare luoghi affollati e hanno invece scelto di visualizzare le funzioni online.

Vaccinazione

Il programma di vaccinazione Covid-19 è appena iniziato in Ucraina, ma la discussione pubblica sulla questione della vaccinazione è in corso dalla fine dello scorso anno. Sua Beatitudine il metropolita Onufrij ha espresso la sua opinione nei suoi sermoni, sottolineando la necessità di fare scelte di vita sane e sottolineando la necessità per i fedeli di concentrarsi sul pentimento, il nostro "vaccino per l'eternità".

Quante volte le persone usano doppi standard quando, invece di avere paura del peccato, o quel che è peggio, di mettere da parte Dio, hanno paura di cose oscure che non hanno alcuna affermazione nella Sacra Scrittura.

Né il metropolita Antonij di Borispol e Brovary, cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, né l vescovo Viktor di Baryshevka, capo della rappresentanza della Chiesa ortodossa ucraina presso le organizzazioni europee e internazionali, hanno rilasciato una sola volta dichiarazioni ufficiali sulle vaccinazioni. Quest'ultimo ha osservato nei suoi commenti che la comunità internazionale insiste su un processo decisionale volontario riguardo alle vaccinazioni che dovrebbe eliminare qualsiasi azione esecutiva per far ttare o rifiutare questa procedura medica.

Leggi anti-ecclesiastiche, sequestri di chiese e crisi nella "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"

Le attività della Verkhovna Rada ucraina, che è diventata nota per il suo profondo interesse per la vita religiosa del Paese, sono state al centro dell'attenzione quest'anno. Sono state registrate tre proposte legge lì che, secondo le opinioni degli esperti, in un modo o nell'altro avrebbero attaccato l'esistenza della Chiesa ortodossa ucraina e spianato la strada alla futura liquidazione delle sue strutture.

Purtroppo, nei primi mesi del 2021, non abbiamo osservato una diminuzione dei tentativi di impossessarsi delle proprietà ecclesiastiche della Chiesa canonica ucraina da parte delle strutture scismatiche supportate dallo stato ucraino e da varie fazioni nazionaliste. Uno degli esempi più recenti è stata l'espulsione della parrocchia della Chiesa ortodossa ucraina nel villaggio di Delovoe, distretto di Rakhov, provincia di Transcarpazia, da parte dei seguaci della scismatica “Chiesa ortodossa dell'Ucraina”. Nonostante i media locali abbiano annunciato il passaggio dei fedeli ortodossi alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", in verità, ai credenti ortodossi locali semplicemente non è stato permesso di entrare nella chiesa che essi stessi avevano costruito e, fino ad oggi, non hanno altra scelta che condurre le funzioni della Chiesa all'aperto.

Non c'è niente di nuovo in questo tipo di comportamento. Dagli anni '90 fino ad oggi gli scismatici hanno fatto ricorso allo stesso tipo di routine. Proprio come prima e fino ad ora, di solito non ci sono state nuove comunità ecclesiali fondate a seguito di sequestri di proprietà della chiesa né alcuna funzione ecclesiale si è tenuta all'interno delle chiese sequestrate. Questo significa che per la maggior parte i sequestri dichiese fanno parte della campagna politica volta a stimolare la reazione del pubblico e creare l'impressione di una presenza della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" nella società, mentre il numero effettivo di fedeli in questa struttura rimane veramente trascurabile. Altrimenti, non avrebbero sequestrato altre chiese, ma sarebbero ricorsi a costruirne di nuove. Quello che vediamo in realtà è che nessuno costruisce nuove chiese e meno ancora viene a pregare nelle chiese sequestrate. Secondo gli ultimi dati, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha un disperato bisogno di nuovi sacerdoti e pochi dei propri seguaci sono disposti a unirsi ai ranghi del clero in questa organizzazione. Ce ne sono ancora meno disposti a unirsi al rango dei suoi monaci. Ecco perché Sergej ("Epifanij") Dumenko, nel suo rapporto statistico annuale dell'anno precedente, non ha nemmeno menzionato i monaci presenti nella sua organizzazione religiosa. Probabilmente la cifra è stata omessa per distogliere l'attenzione dalla profonda crisi che sta attraversando la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Il 22 febbraio, il consiglio dei rappresentanti delle chiese sequestrate della Chiesa ortodossa ucraina si è riunito presso la chiesa-refettorio dei venerabili padri Antonio e Teodosio delle Grotte, presso la Lavra delle Grotte di Kiev. I chierici e i fedeli che rappresentano praticamente tutte le regioni dell'Ucraina hanno inviato un appello al presidente dell'Ucraina Vladimir Zelenskij, al primo ministro Denis Shmygal, al portavoce della Rada Dmytro Razumkov e ai deputati della Verkhovna Rada dell'Ucraina. In questo appello, hanno espresso la ferma richiesta di porre fine alla vergognosa pratica di abuso dei diritti dei credenti della Chiesa ortodossa ucraina attraverso sequestri di chiese, annullamento di statuti e adozione di iniziative di legge che violano il principio costituzionale di libertà di culto e impediscono il libero esercizio di qualsiasi religione.

Il nuovo patriarca serbo ringrazia esclusivamente sua Beatitudine il metropolita Onufrij

L'elezione del metropolita Porfirije al trono di patriarca della Chiesa ortodossa serba è diventata un evento di grande importanza non solo per la Chiesa ortodossa ucraina ma anche per il mondo ortodosso slavo in generale. Le Chiese ucraina e serba sono unite da legami di fratellanza di lunga data. A conferma di questa unità spirituale, sua Beatitudine il metropolita Onufrij, accompagnato dagli arcipastori della Chiesa ortodossa ucraina, ha visitato la metropolia del Montenegro e del Litorale la scorsa primavera in segno di sostegno al metropolita Amfilohije di beata memoria e al suo gregge, che ricevevano minacce dalla autorità locali al potere in quel momento. Dopo il beato riposo del metropolita Amfilohije e di sua Santità il patriarca Irinej, i rappresentanti della Chiesa ortodossa ucraina hanno preso parte ai servizi funebri dei leader spirituali della Serbia e, a nome dei fedeli ucraini, hanno espresso le condoglianze ai serbi ortodossi. Dopo l'elezione del patriarca Porfirije, sua Beatitudine il metropolita Onufrij ha inviato una lettera di congratulazioni che esprime i migliori auguri e le speranze di un ulteriore rafforzamento dei legami amichevoli tra le Chiese di Serbia e Ucraina.

Nel frattempo, ha ricevuto ampia pubblicità un'altra lettera, scritta al neoeletto patriarca serbo da Sergej (Epifanij) Dumenko, il "primate" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica non riconosciuta dal mondo ortodosso. Nonostante questo messaggio sia stato consegnato dall'ambasciatore dell'Ucraina in Serbia, il Patriarcato serbo ha inoltrato una lettera di ringraziamento esclusivamente a sua Beatitudine il metropolita Onufrij come unico primate canonico della Chiesa ortodossa in territorio ucraino.

Fumetti LBGT

Nel gennaio 2021, la comunità religiosa dell'Ucraina è stata oltraggiata dalla notizia dall'Istituto ucraino del libro e dal Ministero della cultura dell'Ucraina in merito all'acquisizione di 1240 copie di fumetti che pubblicizzano matrimoni omosessuali, destinati alla distribuzione nelle biblioteche scolastiche e tra le biblioteche locali per bambini. I rappresentanti della Chiesa ortodossa ucraina hanno più volte fatto appello alle autorità ucraine su questo tema, affrontandolo anche al forum del Consiglio civile presso il Ministero dell'istruzione e della scienza dell'Ucraina. La nostra indignazione è causata dal fatto che sono stati stanziati fondi statali per promuovere un'ideologia basata sul gender, sebbene non una sola grivnia sia stata utilizzata per promuovere la famiglia tradizionale e i valori morali ereditati dalla nostra società ai quali, insieme alla tradizione cristiana, aveva originariamente aderito.

Inasprimento nella politica ucraina contro la Chiesa ortodossa ucraina

Ci avviciniamo [al momento in cui scrivo, ndc] all'inizio della Grande Quaresima, il tempo assegnato ogni anno per le imprese [podvig] spirituali e noto come periodo di tentazioni particolari per la Chiesa. Negli ultimi mesi, abbiamo assistito a un aumento dell'attività dei politici ucraini nella sfera religiosa, che potrebbe servire come segno di imminenti tentativi di creare nuovi problemi alla Chiesa ortodossa ucraina. Queste preoccupazioni sono in gran parte causate dai preparativi per la visita del patriarca Bartolomeo di Costantinopoli in Ucraina, pianificata per l'agosto del 2021 in risposta all'invito del presidente dell'Ucraina. In ogni caso, questa visita andrà di pari passo con lo spettacolo teatrale del sostegno statale alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica. Inoltre, tutto ciò non può essere fatto in altro modo che attraverso il maltrattamento della Chiesa canonica ucraina da parte dello Stato.

martedì 23 marzo 2021

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  Il blocco delle processioni: giusto o sbagliato?

di Kirill Alexandrov

Unione dei giornalisti ortodossi, 19 marzo 2021

 

 

il 20 marzo Klichko ha introdotto un blocco a Kiev. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Per il Trionfo dell'Ortodossia non ci sarà la processione della Croce in difesa della Chiesa a Kiev. Il motivo è il lockdown. Perché sua Beatitudine ha acconsentito al blocco e in che modo questo influirà sulla Chiesa ortodossa ucraina?

Nella Domenica del Trionfo dell'Ortodossia non si svolgerà la processione della Croce a Kiev, Odessa, Chernovtsy e in una serie di altri centri diocesani della Chiesa ortodossa ucraina. Il motivo sono le restrizioni alla quarantena dovute alla prossima ondata di coronavirus. Perché l'episcopato della Chiesa ortodossa ucraina ha deciso di rinviare le processioni della Croce in difesa della Chiesa e come può influire questo sull'ulteriore sviluppo degli eventi attorno alla Chiesa ortodossa ucraina?

Già il 17 marzo 2021, nell'articolo "Perché dobbiamo andare alle processioni della Croce nel giorno del Trionfo dell'Ortodossia", c'era un appello a rispondere alla benedizione di sua Beatitudine il metropolita Onufrij e a testimoniare la nostra lealtà alla Chiesa partecipando alle processioni della Croce nei centri diocesani della Chiesa ortodossa ucraina. E sebbene in alcune diocesi i fedeli potranno ancora scendere in piazza, non avremo la processione della Croce in tutto il Paese. Nelle dichiarazioni dei vescovi della Chiesa ortodossa ucraina suona la parola "rinviate", ma le processioni della Croce servono in questo momento: in questo momento è necessario dimostrare la determinazione dei credenti a difendere i propri diritti. Dopo la Pasqua, tra circa un mese e mezzo, la situazione nel Paese potrebbe cambiare, potrebbero già avvenire azioni dirette contro la Chiesa, e una processione della Croce, se si svolgerà allora, potrebbe avere un significato diverso.

Perché è stata organizzata la processione?

Le processioni religiose nelle diocesi della Chiesa ortodossa ucraina avrebbero dovuto attirare l'attenzione del pubblico e dei detentori del potere sul problema della violazione dei diritti della Chiesa ortodossa ucraina e mostrare che una parte enorme della società ucraina si oppone a ciò. Di conseguenza, le autorità, vedendo un così grande disaccordo della società civile nei confronti della loro politica nei confronti della Chiesa ortodossa ucraina, avrebbero dovuto cambiare questa politica. Nello specifico, la violazione dei diritti della Chiesa ortodossa ucraina avviene in due direzioni:

  • adozione di proposte di legge anti-ecclesiastiche;
  • trasferimenti di comunità alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

La più minacciosa oggi è la situazione della legge n. 2662, già adottata, "sugli emendamenti alla legge dell'Ucraina – sulla libertà di coscienza e le organizzazioni religiose", che mira a rinominare con la forza la Chiesa ortodossa ucraina in "Chiesa ortodossa russa in Ucraina". Ora il caso sull'incongruenza di questa legge con la Costituzione dell'Ucraina è pendente dinanzi alla Corte costituzionale. E la decisione della corte sarà molto probabilmente politica piuttosto che legale.

Inoltre, due progetti di legge anti-ecclesiastici sono all'esame della Verkhovna Rada.

  1. Il disegno di legge n. 5101, che è stato introdotto su iniziativa del padre fondatore della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" Petro Poroshenko e dei suoi 38 deputati del Partito di solidarietà europea. Questo documento presuppone la possibilità di vietare le attività delle organizzazioni religiose che incitino all'odio religioso o che promuovano le azioni di uno "stato aggressore". I suoi promotori non nascondono in modo particolare il fatto che questo disegno di legge è diretto contro la Chiesa ortodossa ucraina. E sebbene il partito "Servo del Popolo", che ha la maggioranza nella Verkhovna Rada, abbia affermato che non sosterrà questo disegno di legge, in primo luogo, la loro opinione potrebbe cambiare molto rapidamente e, in secondo luogo, i rappresentanti di questa fazione hanno presentato il loro disegno di legge alla Verkhovna Rada, molto simile a quello di Poroshenko.
  2. Il disegno di legge dei "Servi del Popolo" n. 5144 minaccia la Chiesa ortodossa ucraina ancor più di quello dei colleghi del Partito di solidarietà europea. Secondo esso, si propone di integrare il codice penale dell'Ucraina con un nuovo articolo 111-1 "attività di collaborazionismo", che prevede la responsabilità penale per la cooperazione con lo "stato aggressore", la sua amministrazione di occupazione e / o le sue forze armate o formazioni paramilitari in ambito militare, politico, informativo, amministrativo, economico e lavorativo. Inutile dire che, se lo si desidera, qualsiasi vescovo o sacerdote della Chiesa ortodossa ucraina in Crimea o nei territori non controllati può essere sottoposto a tale responsabilità.
  3. Il 17 marzo 2021, i parlamentari della fazione dei "Servi del Popolo" hanno presentato alla Verkhovna Rada il disegno di legge n. 5258, che vieta l'ideologia del "mondo russo". E anche questo disegno di legge può essere usato come strumento nella lotta contro la Chiesa ortodossa ucraina, perché l'ideologia del "mondo russo", se lo si desidera, può essere identificata nella lingua slavonica ecclesiastica dei servizi divini e nei santi russi, e in molto, molto altro.

La seconda direzione della persecuzione della Chiesa avviene o sotto forma di sequestro violento di chiese da parte di nazionalisti radicali o sotto forma di trasferimento illegale di comunità alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" da parte di funzionari locali. E il più delle volte avviene contemporaneamente in entrambe le forme. Tutto ciò è fatto, di regola, con la connivenza delle forze dell'ordine, che sono molto riluttanti a rispondere alle violazioni dei diritti dei credenti della Chiesa ortodossa ucraina. Anche se la comunità della Chiesa ortodossa ucraina ha tutti i diritti legali sui beni ecclesiastici, i procedimenti giudiziari e amministrativi vengono spesso trascinati per le lunghe e di fatto i diritti dei credenti non possono essere tutelati.

Sfortunatamente, le autorità hanno sviluppato uno stereotipo tale che se la Chiesa ortodossa ucraina non dichiara ad alta voce la sua protesta contro la violazione dei suoi diritti, se le persone non scendono in piazza in massa e non dichiarano il loro disaccordo con le decisioni delle autorità, se le comunità della Chiesa ortodossa ucraina spesso cedono semplicemente la chiesa agli invasori, allora, questo significa che tale politica può essere portata avanti ulteriormente.

Pertanto, come ha detto nel suo appello sua Beatitudine il metropolita Onufrij,  "Dobbiamo camminare per le strade delle nostre città native con la preghiera sulle labbra e le reliquie nelle nostre mani, al fine di testimoniare sia la nostra lealtà alla santa Ortodossia sia il nostro amore per la nostra terra nativa ucraina – la nostra Patria terrena. Siamo cittadini dell'Ucraina e abbiamo il diritto, vinto dal sangue dei nostri antenati, di professare la fede ortodossa lasciata in eredità dagli apostoli di Cristo e dai santi Padri".

Perché la processione è stata annullata?

Nei giorni scorsi in Ucraina e, in particolare, nella capitale, si è registrato un fortissimo aumento dell'incidenza e della mortalità da Covid-19. A questo proposito, dal 20 marzo al 9 aprile saranno introdotte a Kiev maggiori restrizioni di quarantena. Molte altre città e paesi hanno seguito l'esempio di Kiev. Pertanto, sua Beatitudine il metropolita Onufrij ha annunciato il rinvio della processione della Croce a Kiev. "Sostenendo le autorità cittadine nel tentativo di migliorare la situazione epidemica il prima possibile e offrendo per questo la preghiera al Dio misericordioso, rimandiamo la processione a un altro momento più favorevole", ha scritto il primate della Chiesa ortodossa ucraina nella sua dichiarazione. Una decisione simile è stata presa in altre diocesi.

In questa situazione, la Chiesa ortodossa ucraina ha mostrato responsabilità per la vita e la salute dei cittadini ucraini. In una situazione in cui le persecuzioni più reali sopra descritte sono lanciate contro la Chiesa, e quando la processione della Croce potrebbe avere un impatto sull'atteggiamento di chi è al potere nei suoi confronti, l'episcopato decide di abolirla! Ciò dimostra in modo eloquente che la Chiesa ortodossa ucraina è la Chiesa del popolo ucraino e ha a cuore la salute dei suoi fedeli. E questa non è la prima volta che lo fa. Ricordiamo come nell'estate del 2020 si è deciso di annullare l'annuale grande processione della Croce nel giorno del Battesimo della Rus'. Anche allora sarebbe stato molto bello mostrare a tutti qualcosa del genere:

la grande processione della Croce a Kiev nel 2019 ha raccolto fino a 300mila fedeli

Forse, se una simile processione della Croce avesse avuto luogo nel 2020, le autorità sarebbero più attente a violare i diritti dei credenti nella Chiesa ortodossa ucraina. Ma l'episcopato ha ritenuto che il rischio di diffusione del coronavirus non ci dia il diritto morale di tenere tali eventi.

La Chiesa ortodossa ucraina è pronta a sacrificare i propri interessi per il bene della vita e della salute delle persone, ma sorgono interrogativi sulle azioni dello Stato. Le autorità hanno annunciato l'introduzione di severe restrizioni di quarantena, ma alcuni dettagli di questa decisione suggeriscono la presenza di una componente anti-ecclesiastica in tali azioni. In una situazione ancora peggiore, quando è stato stabilito un anti-record il 28 novembre 2020 (16.294 casi di malattia in un giorno), non sono stati emanati blocchi. Ma d'altra parte, il blocco è stato introdotto dal 12 marzo al 3 aprile 2020, nonostante il 3 marzo ci fosse solo 1 caso confermato (uno!) di coronavirus in Ucraina. E quel primo blocco è arrivato proprio all'inizio della Quaresima.

Inoltre, alcuni interrogativi vengono sollevati dall'elenco delle restrizioni a Kiev. Le restrizioni sono state pubblicate dal sindaco della capitale, Vitalij Klichko, sul suo canale Telegram. Vi sono indicati blocchi a teatri, musei, concerti e servizi divini (se l'area della chiesa non prevede 10 metri quadrati per ogni persona). Ma allo stesso tempo, i trasporti funzioneranno come di consueto.

Per esempio, cosa significa questo per la metropolitana serale può essere visto nella foto:

Kiev, stazione della metropolitana "Piazza Lev Tolstoj"

Le norme di quarantena osservate qui sono migliori di quelle che avrebbero potuto essere osservate durante la processione? Questa è una domanda retorica. Ma nella Chiesa ortodossa ucraina si rispettano le leggi. E se le autorità dichiarano un pericolo nelle processioni religiose, la Chiesa le trasferisce fino a quando la situazione epidemiologica non migliorerà.

Qual è il prossimo passo?

Quindi, la Chiesa ha rifiutato in questo momento di usare un mezzo serio come la processione della Croce per dimostrare la sua solidarietà. Nella sua dichiarazione in questa occasione, sua Beatitudine il metropolita Onufrij ha detto: "Noi percepiamo questa situazione come una nostra prova spirituale". E questa prova deve essere sopportata in modo cristiano: "Rafforziamo il digiuno, pentiamoci dei nostri peccati e portiamo degni frutti di pentimento in modo che il Signore guarisca le nostre infermità fisiche e mentali".  Queste parole del metropolita Onufrij non possono essere percepite solo come un bel modo di parlare. Eppure la processione della Croce non è il mezzo più potente per proteggere la Chiesa. Molto più forte è la sincera fiducia in Dio e la preghiera a lui. "Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli, noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio. Quelli si piegano e cadono, ma noi restiamo in piedi e siamo saldi" (Salmo 19:7-8), dice il santo profeta Davide. Questo è ciò a cui ci chiama il primate.

Rimane aperta la questione se la processione avrà luogo dopo Pasqua. Speriamo nella misericordia di Dio, per il fatto che dopo la luminosa risurrezione di Cristo verrà "un altro tempo favorevole" per la processione della Croce, di cui ha parlato il metropolita Onufrij. Ma in ogni caso dobbiamo restare fedeli alla santa Chiesa, non credere alle menzogne ​​che vengono riversate su di essa, non aver paura di dichiararle la nostra appartenenza, non tradirla con la nostra indifferenza. E Dio indicherà cosa dobbiamo fare per proteggere l'Ortodossia nel nostro paese.

domenica 7 marzo 2021

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  La reazione dei credenti alle illegalità contro la Chiesa

Unione dei giornalisti ortodossi, 5 marzo 2021

 

 

il vescovo Viktor (Kotsaba) di Baryshevka. foto: pravoslavie.ru

I fedeli della Chiesa ortodossa ucraina sono stanchi delle illegalità contro la loro Chiesa e sono pronti a difenderla con tutti i metodi legali, ha affermato il vescovo Victor (Kotsaba).

I credenti della Chiesa ortodossa ucraina, che negli ultimi anni è stata sistematicamente perseguitata, sono stanchi delle illegalità e sono pronti a difendere la loro Chiesa in tutti i modi legali possibili, ha affermato il vescovo Viktor (Kotsaba) di Baryshevka, vicario della metropolia di Kiev, il capo della rappresentanza della Chiesa ortodossa ucraina presso le organizzazioni internazionali europee e professore associato dell'Accademia teologica di Kiev, in un'intervista a Pravoslavie.ru.

Ha detto che negli ultimi cinque anni ci sono stati molti eventi di natura discriminatoria nei confronti della nostra Chiesa. Questi comprendono l'adozione di leggi anti-ecclesiastiche, il sequestro delle chiese con la forza, l'incitamento all'odio sistematico e l'aperta aggressione contro i credenti della Chiesa ortodossa ucraina. "Tutto questo è stato sperimentato da tutta la Chiesa, da milioni di nostri credenti che vivono nella Rus' Carpatica e a Leopoli, a Lugansk e a Donetsk, a Kiev e a Chernigov, a Odessa e in  Crimea", ha detto il vescovo Viktor. "Questo è il motivo per cui i credenti ortodossi ucraini non vogliono più tacere".

Secondo il vescovo, l'iniziativa del popolo di raccogliere firme per gli appelli agli alti funzionari del paese è apparsa dopo che hanno cominciato ad arrivare sempre più segnali da parte di credenti comuni e sacerdoti dei villaggi. Hanno invitato i vescovi diocesani e il primate della Chiesa a richiamare l'attenzione del governo centrale sulle illegalità commesse. "I credenti della nostra Chiesa hanno già iniziato a reagire in modo efficace, raccogliendo firme da ogni parrocchia e monastero per appelli alla leadership del nostro paese", ha detto il vescovo Viktor. "È possibile che questa attività continui".

Ha notato che, prima di tutto, la reazione dei fedeli della Chiesa ortodossa ucraina è una preghiera per tutti i nostri fratelli e sorelle, anche per i malvagi.

Come riportato in precedenza, se i credenti protestassero, non ci sarebbero leggi anti-ecclesiastiche, ritiene l'esperto politologo Ruslan Bortnik.