sabato 29 ottobre 2011

РУССКАЯ  ПРАВОСЛАВНАЯ  ЦЕРКОВЬ
МОСКОВСКОГО ПАТРИАРХАТA

ПРАВОСЛАВНЫЙ
 ХРИСТИАНСКИЙ  ПРИХОД

СВ.  ИОАННА КРОНШТАДТСКОГО

КАСТРОВИЛЛАРИ
Domenica
30 ottobre 2011
Tono III

Tropari: Tono III

Да веселятся небесная, да радуются земная, яко сотвори державу мышцею Своею Господь, попра смертию смерть, первенец мертвых бысть; из чрева адова избави нас, и подаде мирови велию милость.
Постнически предподвизався на горе, умная врагов ополчения всеоружием Креста погубил еси, всеблаженне, паки же ко страдальчеству мужески облеклся еси, убив Копронима мечем веры, и обоих ради венчался еси от Бога, преподобномучениче Андрее, приснопамятне

Правыми стезями последуя заповедем Господа Твоего, пророче Осие, исполнился Духа Святаго и, прием дар пророчествия, провозгласил еси Израилю Христово, хотящее в последняя лета быти пришествие, обличая заблуждшия люди от пути праваго и наставляя на путь, ведущий в Вышний Иерусалим, идеже ныне; предстоя, молися непрестанно о всех нас.

Слава Отцу, и Сыну, и Святому Духу.

Православныя веры поборниче, земли Российския печальниче, пастырем правило и образе верным, покаяния и жизни во Христе проповедниче, Божественных Таин благоговейный служителю и дерзновенный о людех молитвенниче, отче праведный Иоанне, целителю и предивный чудотворче, граду Кронштадту похвало и Церкве нашея украшение, моли Всеблагаго Бога умирити мир и спасти души наша.

И ныне и присно и во веки веков. Аминь.
Тя Ходатайствовавшую спасение рода нашего, воспеваем, Богородице Дево: плотию бо от Тебе восприятую Сын Твой и Бог наш, Крестом восприим страсть, избави нас от тли яко Человеколюбец. Кондак Воскресл еси днесь из гроба, Щедре, и нас возвел еси от врат смертных; днесь Адам ликует, и радуется Ева, вкупе же и пророцы с патриархи воспевают непрестанно Божественную державу власти Твоея.




 

Dalla Chiesa Ortodossa Russa

Storico italiano alla Scuola di dottorato della Chiesa Russa

Il 25 ottobre 2011 lo storico italiano Alberto Melloni, ordinario di storia del cristianesimo nell’Università di Modena-Reggio Emilia, titolare della cattedra Unesco sul pluralismo religioso e la pace dell’Università di Bologna e direttore della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna, ha visitato la Scuola di istruzione teologica superiore, dottorato e post-graduate della Chiesa Ortodossa Russa, intitolata ai santi Cirillo e Metodio.
L’autorevole ospite è stato accolto a nome del rettore, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, dall’arciprete Vladimir Shmalij, vicerettore, dallo hieromonaco Ioann (Guaita), direttore della cattedra di lingue,  dal segretario del Consiglio dei docenti A.Mramornov e dal dottorante A. Shishkov.
Il vicerettore ha illustrato le finalità e il posto della Scuola nel quadro del sistema dell’istruzione teologica della Chiesa Ortodossa, le sue linee di sviluppo e i progetti scientifici in corso.
Il professor Melloni ha esposto gli scopi della Fondazione da lui diretta, soffermandosi particolarmente sul progetto editoriale dei materiali di tutti i concili ecumenici e generali della cristianità.
Si sono inoltre discusse le possibili forme di collaborazione delle due istituzioni scientifiche.

Dal sito del Patriarcato di Mosca

Lezione del metropolita all’Istituto delle relazioni internazionali

Il 24 ottobre 2011, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e rettore della Scuola di istruzione teologica superiore, dottorato e post-graduate della Chiesa Ortodossa Russa, intitolata ai santi Cirillo e Metodio, ha visitato l’Istituto di Stato delle Relazioni Internazionali dell’Università di Mosca.
Il metropolita ha tenuto a docenti e studenti una lezione magistrale, nella quale ha parlato della storia e dell’attività del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato. Rivolgendosi agli studenti dell’Istituto, ha detto tra l’altro: “Il lavoro del Dipartimento e la vostra futura attività professionale riguardano campi adiacenti. Molte delle questioni di cui ci occupiamo sono comuni “.
Il metropolita ha spiegato che il Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca è stato fondato nel 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale. “Era un momento in cui la Chiesa poteva tirare il fiato, dopo le terribili persecuzioni degli anni 1920-30 – ha detto. – Le autorità sovietiche si erano prefisse l’obiettivo di distruggere completamente la Chiesa, e a questo fine hanno usato i metodi più brutali e disumani, a cominciare dalla liquidazione fisica del clero e la distruzione delle chiese. Prima della guerra, la Chiesa ortodossa russa non aveva che quattro vescovi in carica, contro i più di 300 di prima della rivoluzione. Quasi tutte le chiese sono state chiuse, come anche le scuole religiose e i monasteri. La situazione è cambiata durante la guerra, il governo ha capito l’importanza della Chiesa per risvegliare i sentimenti patriottici del popolo. Lo Stato ha adeguato la sua politica nei confronti della Chiesa. Stalin ha incontrato i tre metropoliti più importanti della Chiesa. Questo storico incontro ha cambiato radicalmente la posizione della Chiesa. I cambiamenti che hanno avuto luogo in seguito hanno reso possibile la creazione di strutture per assicurare il normale funzionamento della Chiesa, non solo nel territorio dell’Unione Sovietica, ma anche oltre i suoi confini. Il compito del Dipartimento per le relazioni esterne è stato principalmente quello di assicurare il contatto della Chiesa ortodossa russa con il mondo esterno”.
Il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne ha spiegato che attualmente il Dipartimento è responsabile delle relazioni inter-ortodosse e inter-cristiane di tutta la Chiesa. Collabora inoltre con le organizzazioni internazionali (ONU, UNESCO, ecc), con gli stati esteri, e si occupa degli immigrati russi in diversi paesi. Attualmente, il dialogo interreligioso diventa sempre più importante, anche  per via dell’incremento delle persecuzioni contro i cristiani in diverse parti del mondo, specialmente in Medio Oriente. Il Metropolita ha anche parlato della preparazione del Concilio pan-ortodosso. Ha illustrato nel dettaglio le relazioni della Chiesa Russa con la Chiesa cattolica e con varie comunità protestanti, sottolineando l’importanza della resistenza comune al terrorismo e all’estremismo, di una risposta comune dei cristiani alle sfide della modernità e del secolarismo.
Dopo la lezione, i docenti e gli studenti dell’Istituto di Stato delle Relazioni Internazionali hanno potuto porre all’oratore diverse domande.
Al termine della riunione, il Metropolita ha donato alla biblioteca dell’Istituto una copia del libro pubblicato per celebrare il 65 ° anniversario del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca.

venerdì 28 ottobre 2011

Liturgia domenicale - 30.ottobre 2011

РУССКАЯ  ПРАВОСЛАВНАЯ  ЦЕРКОВЬ
МОСКОВСКОГО ПАТРИАРХАТA
ПРАВОСЛАВНЫЙ
 ХРИСТИАНСКИЙ  ПРИХОД
СВ.  ИОАННА КРОНШТАДТСКОГО
 
КАСТРОВИЛЛАРИ
DIVINA LITURGIA
DOMENICA
30 0TTOBRE 2011
TONO  III
ORE  10.00
P. Giovanni  --- Tel.: 3280140556



giovedì 27 ottobre 2011

Dal siro: http://tradizione.oodegr.com

HALLOWEEN, UNA FESTA NEOPAGANA ED ANTICRISTIANA[1]
 
Holy New Martyrs of Russia Parish Bulletin, Mulino, OR.
 
Tradotto per © Tradizione Cristiana da E. M. ottobre 2011


 
 

La festa della Zucca Gioiosa (Halloween)

Siamo in quel periodo dell’anno in cui la società secolare in cui viviamo si sta preparando per la festa di Halloween. Molti non conoscono le sue radici spirituali e la sua storia, e perché essa contraddice gli insegnamenti della Chiesa. La festa di Halloween ebbe origine in epoca pre-cristiana tra i popoli celtici di Gran Bretagna, Irlanda e Francia settentrionale. Questi popoli pagani credevano che la vita nascesse dalla morte. Quindi celebravano l’inizio del “nuovo anno” in autunno (alla vigilia del 31 ottobre e nel giorno del 1° novembre), quando cominciava, come si credeva, la stagione del freddo, del buio, del decadimento e della morte. Una celebrazione che alcuni chiamavano Samhain[2], una festa mitico-rituale che presentava aspetti di culto orgiastico, di rottura delle norme tradizionali e di riti di propiziazione e fecondazione. A quest’ultimo proposito antichi testi gaelici irlandesi parlano di sacrifici di primogeniti di animali (ma si ipotizza si facessero anche offerte di sacrifici umani), offerti all’idolo Cromm Cruaich[3] (“Testa del Tumulo”). Tale uso crudele sarebbe stato abolito da san Patrizio (“Dindshenchas di Mag Slecht”; Vita Triplice, I, 90-91)[4].
Da un punto di vista cristiano ortodosso, possiamo vedere associate a questa festa molte credenze e pratiche diaboliche, che hanno resistito fino ai nostri tempi. Alla vigilia della festa del Nuovo Anno, i Druidi, che erano i sacerdoti del culto celtico, incaricavano la loro gente di spegnere tutti i focolari e le luci. La sera della festa veniva acceso un enorme falò fatto con rami di quercia (la quercia era considerata sacra dai Celti). Su questo fuoco venivano bruciati i sacrifici come offerta, al fine di placare e allettare Cromm Cruaich, il Principe della Morte. Si credeva anche che Cromm Cruaich, essendo lieto dalle offerte, permettesse in questo giorno di festa alle anime dei defunti di tornare alle loro case per una visita. È da questa convinzione che è venuta la pratica di vagare nel buio in costumi imitando fantasmi, streghe, folletti, fate, ecc... La vita è entrata in amicizia e comunione con la morte attraverso quello che era, ed è ancora, un atto rituale di imitazione, attraverso il costume e l’atto di vagare nel buio della notte, come si credeva vagassero le anime dei morti.
Il dialogo di trick or treatdolcetto o scherzetto[5] è anche parte integrante di questo sistema di credenze e pratiche. Si credeva che le anime dei morti che erano entrate nel mondo delle tenebre, del decadimento e della morte, e quindi in totale comunione e sottomissione a Cromm Cruaich, portassero l’afflizione della grande fame in occasione della loro visita durante la festa. Da ciò è scaturita la pratica dell’accattonaggio, che era anche una messa in atto rituale e l’imitazione di ciò che i Celti credevano essere le attività delle anime dei morti nelle loro visite nella festa. Associata a questa c’era anche l’ulteriore implicazione che se le anime dei morti e dei loro imitatori non fossero state placate con la “tratta” (ingl. treats), cioè le offerte, allora l’ira e la rabbia di Cromm Cruaich si sarebbero scatenate attraverso un sistema di “trucchi” (ingl. tricks), cioè maledizioni. Questo è il vero significato di questa festa pagana.
 È quindi evidente che per un cristiano ortodosso parteciparvi a qualsiasi livello, è impossibile e idolatra, risolvendosi in un autentico tradimento di Dio e della Chiesa. Se vogliamo partecipare all’atto rituale di imitare i morti e vagare nelle tenebre chiedendo dolci per tratta o offrendoli ai bambini, allora abbiamo volutamente cercato la comunione con i morti, nella quale il Signore non è Cromm Cruaich, bensì Satana[6]. È a Satana dunque che queste tratte sono offerte, non ai bambini.
 Ci sono altre pratiche connesse con Halloween da cui dobbiamo stare lontani, come la stregoneria, la cartomanzia, la divinazione, i giochi d’azzardo, la magia e l’intaglio di una brutta faccia su di una zucca per poi metterci una candela accesa all’interno trasformandola così nel famigerato Jack O’Lantern[7]. La zucca (anticamente erano utilizzate altre verdure) veniva scolpita dai Celti a imitazione dei morti e utilizzata per trasmettere la nuova luce (dal sacro fuoco della quercia), alla casa dove veniva lasciata bruciare la lanterna nella notte. Questa “santa lanterna” non è altro che un’imitazione della vera santa luce votiva (lampada) offerta innanzi all’icona di Cristo e dei santi. Anche l’uso e l’esposizione di Jack O’Lantern comporta la partecipazione a questa festa della “morte” in onore di Satana.
 I Santi Padri del primo millennio (un tempo in cui la Chiesa era una e rigorosamente ortodossa) avevano contrastato questa festa pagana Celtica, introducendo la festa di Tutti i Santi[8]. È da essa che è venuto il termine Halloween. La parola Halloween ha le sue radici nell’antico inglese All Hallow E’en, cioè Vigilia di commemorazione di tutti coloro che sono stati santi (santificati). Purtroppo, a causa di una mancanza di conoscenza o di comprensione, la festa pagana celtica che si celebra lo stesso giorno della festa cristiana di Tutti i Santi (nella cristianità occidentale) è finita per essere conosciuta come Halloween.
 La gente che era rimasta pagana e quindi anti-cristiana reagì al tentativo della Chiesa di soppiantare la loro festa celebrando questa sera con maggior fervore. Molte di queste pratiche comportarono la profanazione e l’irriverente dileggio della Chiesa e delle sacre reliquie. Le cose sante, come le croci e la riserva eucaristica, venivano rubate e utilizzate in modo perverso e sacrilego. La pratica dell’accattonaggio (delle offerte) divenne un sistema di persecuzione designato a perseguitare i cristiani che erano, per loro convinzioni, impossibilitati a partecipare facendo offerte a coloro che servivano il Signore della Morte.
 Si può vedere nella società occidentale contemporanea che il tentativo della Chiesa d’Occidente di soppiantare la festa pagana con una festa cristiana non è riuscito. Come ha fatto allora qualcosa che è in così evidente contraddizione con la santa fede ortodossa ad essere stata accettata tra i cristiani?
 La risposta è l’apatia spirituale e la svogliatezza, che sono le radici spirituali dell’ateismo e dell’allontanamento da Dio. La società di oggi adduce che Halloween e altre simili festività, nonostante la loro manifesta origine pagana e idolatra, sono comunque innocue e senza nessuna conseguenza. Ad una più attenta considerazione, queste feste pagane sono la fonte di distruzione di qualsiasi tipo di fondamento spirituale e portano all’incredulità e all’ateismo assoluto.
 Halloween mina le basi stesse della Chiesa, che è stata fondata sul sangue dei martiri, che avevano rifiutato, dando la loro vita, di partecipare a qualsiasi forma di idolatria.
 La santa Chiesa deve assumere una posizione ferma nel contrastare qualunque tipo di evento pagano. Cristo ci ha insegnato che Dio è il giudice in tutte le nostre azioni e convinzioni e che siamo o PER DIO o CONTRO DIO. Non vi può essere un approccio neutrale o una via di mezzo.
  Oggi assistiamo ad un revival di culti satanisti, si parla di messe sataniche condotte nella notte di Halloween. I bambini vengono rapiti dai satanisti per i loro sacrifici rituali. Preti ortodossi vengono uccisi ritualmente, come è successo più di una volta in California. Ovunque Satana è proteso a irretire il maggior numero possibile di persone innocenti. Le edicole sono piene di materiale sullo spiritismo, fenomeni soprannaturali, sedute spiritiche, profezie e tutti i tipi di opere ispirate dal demonio. Queste opere servono tutte Satana, perché non sono il frutto del Santo Spirito, ma il frutto dello spirito di questo mondo.

 Halloween non è una festa per bambini!

È questo il giorno più solenne per streghe, stregoni e adoratori del demonio in tutto il mondo in cui tentano di interrompere la Veglia di preghiera del cristiano per Tutti i Santi (secondo il calendario latino). Con tutte queste forze malvagie si manifestano in questa sera, che cosa pensiamo quando mandiamo i nostri figli fuori nella notte, e peggio li facciamo passare come piccoli demoni, spiritelli maligni, streghe e alieni?
 Deve essere rigorosamente evitato il Dolcetto o scherzetto. Nella migliore delle ipotesi, si insegna ai nostri figli a mendicare o minacciare per avere caramelle, nel peggiore dei casi, è pericoloso e ricostruisce le pratiche di un culto satanico del passato. Dobbiamo anche evitare ogni sorta di party o festa di Halloween così come le decorazioni nelle nostre case. Se i nostri figli frequentano scuole che tengono tali feste, non importa in quale giorno, non devono partecipare.
Oggi, le scuole abbracciano apertamente il male come un tema interessante e tutto il mese è dedicato ad attività di Halloween. Pertanto, i bambini ortodossi che non sono scolarizzati a casa devono essere tenuti fuori dalla scuola durante il mese di ottobre, o almeno durante l’ultima settimana di ottobre.
  Per combattere queste influenze del male, la Chiesa celebra in questa notte la Veglia di san Giovanni di Kronstadt[9]. La casa di Dio è il posto più sicuro in cui possiamo essere. Halloween non è un gioco, ma un momento di timore e tremore. Non bisogna, certamente, soggiacere alla paura; tuttavia occorre tenersi lontani dal male, in tutte le sue forme, non solo e non tanto per la paura del male, quanto per il giusto timore del Signore che ci chiede di astenerci dal male per compiere il bene, poiché “Il timore di Dio è l’inizio della Sapienza”, come dice il santo profeta re Salomone (Libro dei Proverbi 9,10). Imparare questo non farà male ai nostri figli.

 
[1] Titolo originale: The Joyous Feast of the Pumpkin (Halloween) [La festa della Zucca Gioiosa (Halloween)], in: Bollettino della Parrocchia dei Santi Neo-Martiri di Russia, Mulino, OR. Vol. 11, N° 99, ottobre, 1998. L’articolo è stato riveduto e modificato in alcuni punti della traduzione italiana; il testo originale è consultabile sul sito: http://www.fatheralexander.org/.
[2] L’autore dell’articolo nella sua versione originale inglese ha fatto confusione sul termine Samhain, che è il nome della festa celtica, scambiandolo con quello della divinità che veniva adorata in quell’occasione, che era in realtà Cromm Cruaich, come correttamente riportato nella nostra traduzione/revisione del testo.
[5] La traduzione italiana di trick or treat in dolcetto o scherzetto non rende in modo chiaro le sfumature linguistiche site nelle radici dei due termini, come avviene invece nella lingua inglese.
[6] È chiaro il contesto necromantico della originaria festa celtica, scioccamente imitato oggi dai più senza comprenderne le nefaste conseguenze spirituali; poiché la necromantica comunione coi morti celebrata ad Halloween non ha nulla a che vedere con la comunione dei santi che si sono addormentati nel Signore e in Lui vivono, infatti “Dio non è il Dio dei morti, ma dei vivi, perché tutti vivono in lui” (Luca 20, 38).
[7] Usanza di Halloween legata alla leggenda di un tale fattore di nome Jack, la cui anima, essendo egli in vita sceso a patto col diavolo, alla sua morte è rifiutata sia dal cielo che dall’inferno, divenendo un’anima dannata costretta a errare sulla terra; vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Jack-o%27-lantern.

[8] La celebrazione della festa di Ognissanti, istituita da papa Bonifacio IV nel 610 veniva originariamente celebrata il 13 maggio, come festa di tutti i Martiri. La celebrazione al 1° novembre risale all’VIII secolo, quando papa Gregorio III spostò la data. Questa scelta si inserisce nell’azione pastorale di questo pontefice e del suo predecessore, tesa alla conversione delle popolazioni Germaniche presso cui erano radicate le tradizioni del mondo celtico, che alla medesima data celebravano la festa di Samhain. L’intento era quello di sovrapporre la nuova festività alla precedente per una rielaborazione dei miti celtici alla luce della nuova simbologia cristiana. Fu invece sant’Odilone di Cluny che nel 998 dispose che in tutte le abbazie cluniacensi il 2 novembre, dopo i vespri di Ognissanti, si celebrasse la memoria dei defunti e si pregasse per loro. Successivamente questa pratica si estese a tutta la Chiesa occidentale, costituendo per quella data il Giorno di commemorazione dei defunti. (cfr. wikipedia alle voci Halloween e Odilone di Cluny).
[9] La festa cade nella ricorrenza della nascita del santo 19 ottobre (1 novembre del calendario gregoriano). Chi segue il nuovo calendario celebra la vigilia dei santi anargiri i martiri Cosma e Damiano, che ci ricordano la testimonianza di Cristo di tutti i martiri, che preferirono perdere la propria vita per salvarla in Cristo, e sia in vita che di fronte alla morte, non accettarono compromessi né con l’idolatria pagana, né col mondo ed il suo signore.

mercoledì 26 ottobre 2011

Dal sito italo-albanese: http://makj.jimdo.com/

Arbëria, si vea mbi dy gurë (1)
 
Stringi oggi, stringi domani, i piccoli paesi italiani vanno perdendo Abitanti, Poste, Scuole e, da oggi in avanti, anche...Comuni. E fra questi ci sono anche i Paesi Arbëreshë. Le Minoranze si sa che vivono con poco, ma anche questo “poco” viene loro eroso giorno dopo giorno. A causa della crisi economica, i Comuni Italiani che hanno meno di 1000 abitanti, dovranno accorparsi con altri Comuni. I Paesi Arbëreshë che hanno questo problema sono tredici (13): Andali, Marcedusa (Cz), Castroregio, Civita, Plataci, S.Cosmo Albanese (Cs), Carfizzi, S.Nicola dell’Alto (Kr); Ginestra, S.Costantino Alb., S.Paolo Alb.(Pz); Greci (Av); S.Cristina Gela (Pa).
     Che si deve fare? Come s’è fatto per le Scuole Arbëreshe, che si sono accorpate l’una con l’altra, così si deve fare con i Comuni. Scuole Arbëreshe con Scuole Arbëreshe, Comuni Arbëreshë con Comuni Arbëreshë. Questo dice la logica. E questo è il momento di regolare, una volta per tutte, i problemi delle Scuole dei Paesi Arbëreshë. Alcune di queste, anni orsono, vennero accorpate ad altre Scuole di paesi italiani (che erano più vicine) e non a Scuole di Paesi Arbëreshë (che si trovavano più lontane). Questo problema va risolto: innanzitutto perchè i Paesi Arbëreshë fanno parte di una Minoranza etno-linguistica; e poi perchè lo ha ribadito anche il Ministro della Pubblica Istruzione M. Stella Gelmini (leggi la Sua Risposta scritta alla Domanda dei senatori Giordano e Mazzaracchio, in Jeta Arbëreshe, nr.68/ottobre-dicembre 2010,pag. 2).
     La crisi economica, che tocca così tanto i Paesi Arbëreshë, non fa neanche il solletico alle nostre Eparchie Bizantine Arbëreshe, sia quella di Piana degli Albanesi (Pa) che quella di Lungro (Cs). Quanto più lo Stato Italiano va dimagrendo, tanto più la Chiesa Bizantina Arbëreshe mette peso. L’Eparchia di Piana (5 paesi) ha preti in abbondanza. L’Eparchia di Lungro in ogni paese ha uno o due preti. L’arcivescovo Nunnari, Amministratore apostolico latino dell’Eparchia di Lungro, in pochi mesi ha consacrato tre nuovi preti, un diacono e un suddiacono: tutti arbëreshë. Molto bene. Ma, dall’altra parte, non ha avuto tempo di parlare col decano dell’Eparchia; non ha avuto tempo di scoprire qualche prete “no-global” che predica come don Gallo; non ha avuto tempo di sostituire il predicatore del clero, il latino p. Stancari, con uno bizantino; e ancora non ha trovato un candidato-vescovo per la sede di Lungro.
     Nel frattempo, la Chiesa di Firmo non ha iconostasi, la sacrestia della cattedrale di Lungro scoppia di statue, gli Atti dei Sinodi di Lungro e Grottaferrata hanno fatto le ragnatele; e la Lingua Arbëreshe, in molte Chiese Arbëreshe, si sente solo quando si intonano i Canti Religiosi popolari. Fra 8 anni l’Eparchia di Lungro compie 100 anni. Forse si sta avvicinando il momento di chiudere porta e finestre? L’Amministratore latino ce l’abbiamo, nelle Chiese le statue abbondano e la lingua Italiana sta per soppiantare l’albanese e il greco.
     Cosa manca a questa Eparchia per diventare Latina? O le Chiese Arbëreshe iniziano a vivere veramente come bizantine e arbëreshe, o tornano - ibride e folkloristiche come erano e come sono rimaste - ciascuna nelle proprie Diocesi latine di provenienza. A chi interessa, oggi, un’Eparchia come questa, “nè carne né pesce”? Interessa a Papa Benedetto XVI? Interessa ai preti? Ai Fedeli Bizantini Arbëreshë no. Se tornasse in vita Papa Benedetto XV, che questa Eparchia volle e fondò nel 1919, appena preso atto della sua scarsa, o mancata, evoluzione bizantina, la chiuderebbe subito. Amen.
 
NOTA
 
(1) Kryeartikulli” Tratto da: Jeta Arbëreshe, 71 / llonar-vjesht 2011 Trimestrale di Cultura e Informazione Arbëreshe, in Italia e nel Mondo – pag. 3.

giovedì 20 ottobre 2011

РУССКАЯ  ПРАВОСЛАВНАЯ  ЦЕРКОВЬ
МОСКОВСКОГО ПАТРИАРХАТA
ПРАВОСЛАВНЫЙ
 ХРИСТИАНСКИЙ  ПРИХОД

СВ.  ИОАННА КРОНШТАДТСКОГО
 
КАСТРОВИЛЛАРИ

Domenica
23 ottobre 2011
Tono II

Tropari: Tono II

Егда снизшел еси к смерти, Животе Безсмертный, тогда ад умертвил еси блистанием Божества: егда же и умершия от преисподних воскресил еси, вся силы небесныя взываху: Жизнодавче, Христе Боже наш, слава Тебе.

Мученицы Твои, Господи, во страданиих своих венцы прияша нетленныя от Тебе, Бога нашего: имуще бо крепость Твою, мучителей низложиша, сокрушиша и демонов немощныя дерзости. Тех молитвами спаси души наша.


Слава Отцу, и Сыну, и Святому Духу.

Православныя веры поборниче, земли Российския печальниче, пастырем правило и образе верным, покаяния и жизни во Христе проповедниче, Божественных Таин благоговейный служителю и дерзновенный о людех молитвенниче, отче праведный Иоанне, целителю и предивный чудотворче, граду Кронштадту похвало и Церкве нашея украшение, моли Всеблагаго Бога умирити мир и спасти души наша.


И ныне и присно и во веки веков. Аминь.

Вся паче смысла, Вся преславная Твоя, Богородице, таинства, чистоте запечатанной, и девству храниму, Мати позналася еси неложна, Бога рождши истиннаго; Того моли спастися душам нашим. Кондак Воскресл еси от гроба, Всесильне Спасе, и ад видев чудо, ужасеся, и мертвии восташа; тварь же видящи срадуется Тебе, и Адам свеселится, и мир, Спасе мой, воспевает Тя присно.

DIVINA LITURGIA

DOMENICA   23.10.2011
Ore  10.00

Le famose e sempre attuali: lacrime di coccodrillo......e noi come sempre buttiamo giù. Ma guai se apriamo bocca per difenderci, sono gli stessi CRISTIANI (o pseudo tali) a zittirci.

22/5/2006 - INCHIESTA DI UN CENTRO PER LA LIBERTA’ RELIGIOSA SUI LIBRI DI TESTO SAUDITI: «ESALTANO IL JIHAD CONTRO L’OCCIDENTE»
Prima lezione: gli ebrei sono scimmie, i cristiani maiali
DI MAURIZIO MOLINARI
corrispondente da NEW YORK
L'ambasciata saudita a Washington da alcune settimane distribuisce un opuscolo di 74 pagine nel quale attesta l'avvenuta modifica di libri di testo nelle scuole ma il «Washington Post» risponde pubblicando un'inchiesta di Freedom House che documenta l'esatto contrario. Nina Shea, direttore del Centro per la libertà religiosa di Freedom House, ha raccolto ed esaminato decine di testi per le scuole elementari, medie e superiori saudite grazie alla collaborazione di insegnanti sciiti e sunniti «che non si riconoscono nella dottrina dell'Islam wahabita» che si richiama al movimento fondato 250 anni fa da Muhammad ibn Abd al-Wahab oggi alla base della monarchia.

Ciò che emerge dalla lettura dei testi lascia ben pochi dubbi. «Ogni religione al di fuori dell'Islam è falsa» è scritto in un manuale per la prima elementare, nel quale si chiede agli alunni di completare di proprio pugno la frase «chiunque muore fuori dall'Islam va all'inferno». Gli studenti di appena tre anni più grandi studiano su un testo dove è scritto che «la vera fede significa odiare i politeisti e gli infedeli». Chi compie il decimo compleanno si trova invece a studiare su libri più articolati. Eccone un esempio: «Così come i musulmani ebbero successo in passato nel cacciare i crociati cristiani dalla Palestina così emergeranno vittoriosi, grazie ad Allah, contro gli ebrei ed i loro alleati se riusciranno a restare uniti ed a combattere un vero Jihad per Allah».

Arrivati all'età che coincide con le scuole medie, un volume offre questa rappresentazione delle altri fedi monoteistiche: «Come scrisse Ibn Abbas gli ebrei, popolo del sabato, sono scimmie mentre i cristiani, infedeli della comunione di Gesù, sono porci». Gli insegnanti chedono agli studenti di cimentarsi in attività del tipo «scrivere una composizone sui pericoli che comporta imitare gli infedeli». Negli anni successivi il messaggio diventa sempre più esplicito: «Lo scontro della comunità dei musulmani con gli ebrei ed i cristiani dura da tempo e continuerà fino a quando lo vorrà Allah»; «è parte della saggezza di Allah che la lotta fra musulmani ed ebrei continuerà fino al giorno del Giudizio»; «i musulmani trionferanno perché sono nel giusto, chi è nel giusto è sempre vittorioso anche se la maggioranza è contro di lui». In tale cornice il libro di testo che la Freedom House identifica come rivelatore dell'intero approccio allo studio è un volume destinato agli studenti delle superiori nel quale si affronta il tema della Guerra Santa: «Il Jihad è il cammino di Dio e consiste nel combattere contro la miscredenza, l'oppressione, l'ingiustizia e coloro che le perpetrano. L'Islam è sorto attraverso il Jihad ed attraverso il Jihad ha alzato i propri stendardi. Il Jihad è uno degli atti più nobili, che portano un individuo vicino ad Allah, uno dei più significativi atti di obbedienza ad Allah».

A questo bisogna aggiungere che la storia del movimento sionista viene insegnata nelle medie e nelle superiori su volumi che citano a piene mani i «Protocolli dei Savi di Sion», il falso realizzato dalla polizia zarista a fine Ottocento per accusare gli ebrei di voler dominare il mondo e diventato poi un best seller nella Germania nazista di Hitler. Presentando i «Protocolli» come un testo autentico, viene insegnato agli studenti che «i sonisti sono dietro ogni cospirazione, scatenarono la Rivoluzione bolscevica, poi la Prima Guerra Mondiale e fecero cadere il califfato ottomano».

Questo tipo di insegnamenti, afferma Freedom House, sono alla base dell'educazione avuta anche dai 15 cittadini sauditi che presero parte agli attacchi dell'11 settembre 2001.

Dal sito: Zenit.org

Solidarietà dei musulmani alla comunità copta egiziana
A seguito delle stragi dei giorni scorsi, la comunità egiziana copta ha ricevuto le condoglianze da parte della Casa della Famiglia Egiziana, organismo interconfessionale che raduna tutte le confessioni religiose del paese.
"Quando il sole della rivoluzione egiziana pacifica si levò dalla piazza della liberazione il 25 di gennaio di questo anno (2011) tutto il popolo egiziano vide la nascita di uno nuovo spirito", ha esordito nel suo messaggio Ahmad Mouhammad Al-Tib, presidente della Casa.
L'ottimismo dei primi mesi della primavera araba ha però lasciato il posto alla disillusione e gli eventi dello scorso 9 ottobre "sono stati uno shock per tutta la coscienza nazionale e oltremodo offensivi per l’esistenza di ogni egiziano", ha proseguito il messaggio.
Riunitosi il Consiglio della Famiglia, il grande Imam Chaikh Al-Azhar, che presiede l'organo ha dichiarato: "I giorni hanno dimostrato che i trattamenti superficiali e le soluzioni palliative dei fenomeni della crisi nel passato sono stati inutili, anzi, hanno portato alla escalation e  all’accelerazione della crisi in modo senza precedenti, al punto da risultare inaccettabile e anzi richiamano ad eventi pericolosi che minacciano seriamente questo paese".
La casa della famiglia ha quindi invitato "il consiglio superiore delle forze armate e il consiglio dei ministri di redigere velocemente l’ordinamento che regola la costruzione delle chiese".
L'esercito è stato quindi sollecitato ad "adottare le misure pratiche e necessarie contro questa crisi per rafforzare ciò che è scritto nella costituzione per quanto riguarda il principio della cittadinanza  a tutto il popolo egiziano".
Il consiglio della casa della famiglia ha poi affermato "orgogliosamente la sua presenza nella magistratura egiziana e nella sua lunga gloriosa storia nella tutela dei diritti e della libertà, e nella supremazia della legge", auspicando un'azione concreta contro i fanatismi religiosi "dopo 15 secoli di convivenza e coesistenza e di unità nazionale".
La casa di famiglia ha poi fatto un richiamo ai "mezzi di comunicazione di essere una misura di responsabilità nazionale in questa particolare fase della nostra storia moderna".
L'organo interreligioso ha infine porto "sincere condoglianze alle famiglie dei martiri" augurando "una guarigione veloce ai feriti egiziani" ed esprimendo "uno sgomento e un profondo dolore per la quantità spiacevole di questi eventi estranei all’Egitto e agli egiziani".

Dal sito amico: Eleousa.net

Russia-Dal Monte Athos la cintura della Theotókos


Mosca, 17 ottobre 2011 - Una delle attività principali della Fondazione S. Andrea è quella di portare nella Chiesa ortodossa russa le grandi reliquie cristiane. Negli ultimi dieci anni in Russia e nei paesi limitrofi sono state portate le reliquie di S. Andrea, dell'apostolo Luca, la mano destra di Giovanni Battista, le reliquie della granduchessa Elisabetta Feodorovna e di suor Barbara.
Con la benedizione del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, la Fondazione Sant'Andrea porterà in Russia dal 20 ottobre al 23 novembre 2011 la cintura della Beata Vergine Maria. La reliquia, che è conservata nel monastero di Vatopedi sul Monte Athos, viene portata per la prima volta in Russia.
Sul significato spirituale di questa iniziativa il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha parlato al canale televisivo "Russia": "Migliaia di pellegrini visitano il monastero di Vatopedi solo per pregare dinanzi a questa reliquia, per baciare un pezzo della cintura della Vergine. La gente prega dinanzi alla cintura della Vergine per la guarigione dalle malattie e dall’infertilità. E se la preghiera è accompagnata dal pentimento, dalla fede forte, in molti casi la preghiera raggiunge il trono della Regina celeste e le donne possono avere figli.
 Per il nostro paese è un problema serio e un tema importante. E mi auguro vivamente che sia uomini che donne durante la visita di questa Reliquia in terra russa pregheranno con fervore e chiederanno aiuto alla Regina del Cielo per la loro vita, compresa la nascita dei bambini. Lasciate che la presenza della Cintura della Beata Vergine Maria ci aiuti a capire la potenza della grazia divina e la vicinanza con la nostra patria celeste".
 La reliquia della Vergine sarà a San Pietroburgo il 20-24 ottobre, a Ekaterinburg il 24-27 ottobre, a Norilsk il 27-29 ottobre, a Vladivostok dal 29 ottobre al 1 novembre, a Krasnoyarsk l’1-4 novembre, a Nizhny Novgorod il 4-6 novembre, a Diveevo il 6-7 novembre, a Saransk il 7-10 novembre, a Samara il10-13 novembre, a Rostov sul Don il 13-16 novembre, a Kaliningrad il 16-19 novembre, a Mosca il 19-23 novembre.
Secondo la tradizione, e fonti scritte bizantine, la cintura e il mantello di Nostra Signora poco prima della sua Dormizione furono dati a due pie vedove di Gerusalemme e custodite di generazione in generazione. Durante il regno di Arcadia (395-408) la preziosa cintura fu trasferita a Costantinopoli e collocata in un’arca dorata nella chiesa di Calkoprateia.

(Fonte: www.patriarhiya.ru)







sabato 15 ottobre 2011

Liturgia Domenicale

CHIESA ORTODOSSA
PATRIARCATO DI MOSCA

PARROCCHIA
SAN GIOVANNI DI KRONSTADT
(Palazzo Gallo)
CASTROVILLARI
Fedeli Ortodossi:
                           Domenica 16 ottobre, celebreremo la Divina Liturgia domenicale, come sempre, presso la nostra Chiesa Parrocchiale in Castrovillari (cs), Palazzo Gallo - Piazza Vittorio Em. II, con inizio alle ore 10.00.
Vi aspetto numerosi, comunicatelo anche ai vostri parenti, ai vostri familiari, ai vostri amici e ai vostri compaesani. Insieme, tutti, per cantare le lodi al Signore, quindi non mancate. La benedizione del Signore scenda su di voi tutti. Amìn
p. Giovanni     3280140556

venerdì 14 ottobre 2011

Dal sito amino: Eleousa.net

Ortodossia - Che cos'è la preghiera?


Che cos'è la preghiera? E' davvero una serie di domande fatte in un atteggiamento più o meno riverente?
La preghiera è uno stato dell'essere. E non che ci sia qualcosa di sbagliato nel domandare, no no. Anzi, se domandi con profondità, ricevi. Veramente. Ma questo non è pregare, questo è domandare.
E puoi anche domandare a Dio. Questo è bellissimo. Ma questa non è preghiera. La preghiera è uno stato dell'essere.
Quando chiedi chi è che chiede? E' la mente.
E la preghiera non ha nulla a che fare con la mente. Ha a che fare con uno stato di non mente. Tutto tace, dentro di te tutto è silenzio, come puoi chiedere? Chi può chiedere?
In quel silenzio totale l'ego svanisce, non c'è più la tua personalità con i suoi bisogni, con le sue idee, con le sue suppliche... Come puoi chiedere?
La preghiera è uno stato dell'essere, di totale apertura, di innocenza. E non è un atteggiamento che assumi. Non è qualcosa come "ora stò pregando e devo essere candido e puro", no.
Non puoi scegliere come essere. Semplicemente non puoi essere altrimenti perchè, oltre l'ego e la mente, quella è la sola cosa che tu sia realmente.
Sei pura presenza, sei totale ricettività.
Tutto è candore e limpidezza. Sei vergine, di una verginità dimenticata che è in te. E' nelle profondità del tuo essere. E' lì, dove la preghiera ti porta. E la preghiera, ricordalo, non puoi farla tu. Non è qualcosa che fai, è qualcosa che accade.
Indica lo stato di coscienza più elevato, la vetta della consapevolezza umana.
E’ la fusione della vita dell'individuo con la vita cosmica, è l'unione col tutto.
E' il silenzio ultimo: in esso le acque della tua interiorità sono così immobili e cristalline da riflettere la tua vera natura.
Questo stato così profondo accade solo quando la tua personalità svanisce, quando l'ego muore.
Le parole di Gesù sono un continuo invito a morire, morire per rinascere.
Sono un continuo invitarti a entrare in quella tomba... dove San Paolo ci ricorda: - Io muoio ogni giorno -.
"Io muoio ogni giorno"? Paolo muore ogni giorno, ogni giorno la sua personalità muore, ogni giorno il suo ego svanisce nel silenzio totale, ogni giorno rinasce nello spirito. Ogni giorno prega.
In quel pregare l'ego svanisce.
Allora sei vergine.
E in quella verginità nasce Dio.

Messaggio del Patriarca Kirill al Primate della Chiesa Copta Papa Shenuda III


In seguito ai nuovi episodi di violenza contro i cristiani in Egitto, il Patriarca di Mosca e tutte le Russie Kirill ha inviato il seguente messaggio di cordoglio e solidarietà al capo della Chiesa Copta.

A Sua Santità Shenuda III,
Papa di Alessandria e Patriarca del Seggio di san Marco
in tutta l’Africa e in Medio Oriente
Santità,
con gran dolore abbiamo appreso la notizia dei nuovi attacchi contro i cristiani di Egitto, degli scontri con spargimento di sangue che hanno avuto luogo al Cairo, causando alcune decine di vittime e ferendo più di trecento persone.
La Chiesa Ortodossa Russa conosce bene le discriminazioni e le persecuzioni per la fede. Le carcasse dei luoghi di culto profanati si trovano ancora nella nostra terra e ci ricordano degli anni tremendi delle persecuzioni. Per questo siamo sensibili e attenti alle sofferenze dei nostril fratelli nella fede dell’Egitto. In quest’ora di prova, rivolgiamo al Signore Onnipotente le nostre preghiere e lo supplichiamo di rafforzare lo spirito dei cristiani di Egitto nella loro coraggiosa difesa della fede e della propria identità cristiana.
Molte volte noi abbiamo già esortato tutte le potenze mondiali e i leader religiosi a condannare le persecuzioni dei cristiani, e incitato le autorità dell’Egitto a fare tutto il necessario per garantire l’autentica libertà di fede e l’incolumità per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza religiosa o etnica.
Prego per il riposo delle anime dei defunti e la pronta guarigione dei feriti. Voglia il Signore Misericordioso concedere pace e prosperità all’antica terra d’Egitto, a tutto il suo popolo e a tutto il gregge delal Chiesa Copta.
Nell’amore di Cristo,
+ Kirill,

Patriarca di Mosca e di tutte le Russie

Dalla Chiesa Ortodossa d'Albania

Kisha e Shqipërisë
 Tradita historike - shpirtërore
2 -   Nga viti 731 deri në fillim të shek. XI
 Tradita 

Periudha e dytë (nga viti 731 deri në fillim të shek. XI) fillon me bashkimin e Ilirikut Lindor me Patriarkanën e Konstandinopojës, nga perandori ikonoklast Leoni III Isauri dhe arrin deri në vartësinë e shumë episkopatave të Shqipërisë së sotme nën Kryepiskopatën Autoqefale të Ohrit. Tronditjet në këtë vend ishin të vazhdueshme dhe popullsia e krishterë përballoi sprova të mëdha. Më e vështira nga këto ishte pushtimi i Durrësit nga bullgarët, në vitin 896. Pas betejash të ashpra Vasili II mundi të vendosë (1014 – 1018) sundimin bizantin në këtë zonë.
Të dhënat historike për jetën kishtare të kësaj periudhe janë gjithashtu të pakta. Dëshmitë më të besueshme mbeten emrat e dokumentuar të episkopatave dhe episkopëve. Tek “Taktikon” e Leonit III (733), ashtu si tregohet në “Parisinus Codex”, rajoni i Ilirikut me mitropoli Durrësin (në të cilën varen 8 episkopata: e Thamnit, e Skampës, e Liknidhës, e Amantias, e Bylisit, e Atradhës, e Avlonës (Vlorës) dhe e Akrokeravnisë) zë vendin e 15–të në listën e Patriarkanës Ekumenike. Më vonë, në “Kushtetutën kishtare” të perandorit Leon Sofos (i Dituri), në fillim të shek. X, mitropoliti i Durrësit renditej në vendin e 43–të (përpara mitropolitit të Smirnës [Izmirit]), me 15 episkopë në varësi të tij: të Stefaniakës, Ko(u)navisë, Kroonit (Krujës), Elisus (Lezhës), Diokleas, Shkodrës, Drivashtit, Polaton, Glavenicës ose Akrokeravnisë, Avlonës, Liknidhës, Antivarit (Tivarit), Çernikës, Pulkeriopolit (Beratit) dhe Gradicës. Kjo gjë lë të kuptosh, se kishte organizim të zhvilluar kishtar. Gjithashtu tregon se krijohen episkopata të reja dhe se prej të vjetrave disa mbeten të qëndrueshme, ndonëse ndryshojnë vendin në renditje, ndërsa të tjera shfaqen me emra të rinj.
Si mitropolitë të Durrësit të kësaj periudhe përmenden: Niqifori, që shfaqet në Aktet e Sinodit të VII Ekumenik në Nikea dhe Lukiani, që firmos në Aktet e Sinodit të madh në kohën e Fotit, në Konstandinopojë në vitin 879. Gjithashtu ruhen edhe emrat e kryepriftërinjëve të episkopatës së Drinopolit, ndërmjet të cilëve: Kozmai (754 – 787), që përfaqësoi Epirin në Sinodin e VII Ekumenik dhe Vasili I (822). Në shek. X ose në fillim të shek. XI veproi e u martirizua pranë Elbasanit Shën Joan Vladimiri, lipsanet e të cilit u ruajtën në manastirin me të njëjtin emër.