sabato 22 dicembre 2018

Il Santo Patriarca di Mosca e di tutta la Rus Kirill invia lettere a tutti i primati delle Chiese Ortodosse, invitandoli a non riconoscere la nuova chiesa dell'ukraina di cui, sembra, si faciano garanti anche gli UNIATI ucraini.

  http://www.ortodossiatorino.net

Sua Santità il patriarca Kirill invia lettere ai primati delle Chiese ortodosse locali in merito allo pseudo-concilio di "unificazione" tenutosi a Kiev
 

Patriarchia.ru, 20 dicembre 2018



Una profonda ferita è stata inflitta all'Ortodossia canonica in Ucraina e in tutto il mondo, ha scritto sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di Tutta la Rus' nelle lettere indirizzate ai primati delle Chiese ortodosse locali.
I messaggi sono stati inviati a sua Beatitudine il papa e patriarca Teodoro II di Alessandria, sua Beatitudine il patriarca Giovanni X di Antiochia, sua Beatitudine oò patriarca Teofilo III di Gerusalemme, sua Santità e Beatitudine il catholicos-patriarca Ilia II di Tutta la Georgia, sua Santità il patriarca Irinej di Serbia, sua Beatitudine il patriarca Daniel di Romania, sua Santità il patriarca Neofit di Bulgaria, sua Beatitudine l'arcivescovo Chrysostomos II di Cipro, sua Beatitudine l'arcivescovo Ieronymos II di Atene e di Tutta la Grecia, sua Beatitudine l'arcivescovo Anastasios di Tirana e di Tutta l'Albania, sua Beatitudine il metropolita Sava di Varsavia e di Tutta la Polonia, sua Beatitudine il metropolita Rastislav delle Terre ceche e della Slovacchia, e sua Beatitudine il metropolita Tikhon di Tutta l'America e del Canada.
Come ha informato il patriarca Kirill, il 15 dicembre, un incontro di "vescovi", "clero" e laici di due gruppi scismatici ucraini si è svolto a Kiev con il coinvolgimento diretto e sotto il patrocinio diretto delle autorità governative dell'Ucraina. I partecipanti a quella assemblea illegale nella storica cattedrale di Sofia a Kiev si sono autoproclati "concilio d'unificazione". Tale cosiddetta unificazione è stata, di fatto, una fusione tra due organizzazioni scismatiche che ne hanno formafo una. A prendere parte al "concilio" c'erano falsi vescovi del "patriarcato di Kiev" scismatico e di un'altra struttura non canonica, la "Chiesa ortodossa autocefala ucraina".
"Nel frattempo, la Chiesa ortodossa ucraina canonica guidata da sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina, riconosciuto in tutto il mondo ortodosso, ha rifiutato, in conformità con la decisione del suo Santo Sinodo del 7 dicembre, di partecipare a questo evento, considerandolo un "raduno illegale". Nonostante il fatto che gli arcipastori della Chiesa ortodossa ucraina fossero sottoposti a un'enorme pressione, dei suoi 90 vescovi, solo 2 (un vescovo diocesano e un vicario) hanno preso parte allo pseudo-concilio. Per essere caduti in scisma e aver violato palesemente il giuramento episcopale, entrambi sono stati sollevati dai loro incarichi e sospesi dal servizio con la decisione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina del 17 dicembre", dicono le lettere.
Sua Santità ha ricordato ai primati che il processo di "concessione dell'autocefalia all'Ucraina" era stato istigato dal leader secolare del paese che perseguiva i propri obiettivi politici. "Il raduno che si è svolto a Kiev ha confermato il fatto dell'interferenza aperta del governo nella vita della Chiesa", ha osservato il patriarca Kirill. Il presidente Petro Poroshenko non era solo presente al "concilio", ma si è seduto a suo capo, supervisionando personalmente l'incontro. Ha partecipato al "concilio" anche un greco-cattolico, Andrij Parubij, presidente della Verkhovna Rada dell'Ucraina, che ha annunciato il voto da prendere nei prossimi giorni sul disegno di legge per abolire il diritto della Chiesa ortodossa ucraina ad essere chiamato in conformità con il suo nome statutario. "Questo cambio di nome ha lo scopo di ri-registrare tutte le parrocchie e i monasteri e rendere nulli i documenti che indicano i diritti della Chiesa canonica agli edifici ecclesiastici e alle altre proprietà ecclesiastiche", ha detto sua Santità nei messaggi.
"Ci addolora profondamente il fatto che tra coloro che hanno preso parte alla riunione ostile verso la Chiesa, c'erano rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli, che hanno ignorato così i sacri canoni e hanno violato le regole ecclesiastiche", ha scritto nelle sue lettere il primate della Chiesa ortodossa russa. "Il metropolita Emmanuel di Francia ha presieduto il concilio degli scismatici, avendo alla sua destra il signor Poroshenko che aveva ricevuto la comunione dai greco-cattolici, e alla sua sinistra lo scomunicato Filaret Denisenko e Makarij Maletich privo di successione apostolica".
Come sottolineato da sua Santità il patriarca Kirill, il triste risultato di tale riunione illegale è stata l'elezione del "primate" della cosiddetta "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" - Sergej Dumenko, un "vescovo" scismatico dell'autoproclamato "patriarcato di Kiev", che aveva ricevuto tutte le sue pseudo-ordinazioni e persino la "tonsura monastica" con il nome di Epifanij dal deposto e anatemizzato Filaret Denisenko. Il "primate" eletto si è affrettato ad annunciare pubblicamente che Filaret avrebbe conservato per tutta la vita il titolo di "patriarca emerito" e avrebbe "per tutta la sua vita aiutato a sviluppare la nostra Chiesa ortodossa ucraina locale".
"Le autorità ucraine e la Chiesa di Costantinopoli presentano questo atto di oltraggio alla giustizia come unificazione dell'Ortodossia ucraina", ha detto sua Santità nelle lettere, "tuttavia, non c'è stata alcuna unificazione. Gli scismatici erano e sono ancora fuori dalla Chiesa. Pur essendosi fusi gli uni con gli altri, sono ancora una minoranza nella mappa ortodossa dell'Ucraina". Sua Santità ha sottolineato che secondo le statistiche governative prodotte dal Ministero della Cultura, la Chiesa ucraina canonica ha 12.348 parrocchie, che è il doppio del numero totale di parrocchie che compongono la nuova struttura pseudo-ecclesiale. La Chiesa ucraina canonica ha 10.424 chierici, 211 monasteri e 4.721 monaci.
"La Chiesa ortodossa ucraina è la più grande organizzazione religiosa in Ucraina. Al Concilio dei vescovi, che si è svolto il 13 novembre, quest'anno, l'episcopato della Chiesa ortodossa ucraina che ha uno status di ampio autogoverno all'interno del Patriarcato di Mosca ha espresso all'unanimità il proprio sostegno al mantenimento di questo status, per preservare la secolare unità con la Chiesa russa. Eppure, le autorità ucraine stanno facendo tutto il possibile per recidere questi legami storici", dicono le lettere.
Sua Santità nota che, essendosi fusi gli uni con gli altri, gli scismatici non hanno compiuto il passo più importante: non si sono pentiti del peccato dello scisma ritornando alla Chiesa da cui erano partiti e all'unità da cui erano caduti. Ciò che sta accadendo è invece la legalizzazione dello scisma sotto le spoglie di una "autocefalia" del Patriarcato di Costantinopoli.
Il patriarca Kirill ha ricordato ai primati: "Sono proprio queste azioni che sua Santità il patriarca Bartolomeo, in presenza dei primati delle Chiese autocefale ortodosse alla sinassi a Chambésy nel gennaio 2016, ha promesso di non compiere prima o dopo il concilio di Creta". Il tradimento di questa promessa ha portato a una tragedia nel mondo ortodosso, ha sottolineato il capo della Chiesa ortodossa russa. "L'azione illegale compiuta il 15 dicembre, significa che novanta vescovi, oltre diecimila preti, diaconi e monaci e decine di milioni di fedeli della Chiesa canonica in tutta l'Ucraina non esistono più per la Chiesa di Costantinopoli semplicemente perché hanno rifiutato essere coinvolti nel progetto di concedere una "autocefalia" che è stata imposta su di loro e vogliono costruire la loro vita ecclesiastica nel rispetto delle regole ecclesiastiche e non con le ambizioni politiche delle autorità", dicono i messaggi.
Come ha sottolineato sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di Tutta la Rus', il giorno dopo il "concilio", il 16 dicembre, il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli ha ufficialmente riconosciuto l'elezione del "primate" della struttura scismatica, il cui nome era già stato ricordato durante la Liturgia nella chiesa patriarcale di san Giorgio, e ha annunciato che avrebbe concesso il cosiddetto Tomos di autocefalia il 6 gennaio, l'anno prossimo. Lo stesso giorno, nella cattedrale di san Vladimir a Kiev, Filaret Denisenko ha detto che come patriarca emerito avrebbe governato per tutta la vita la "chiesa" scismatica unificata insieme con i "primati" eletti che rappresenterebbero questa organizzazione nelle relazioni esterne.
"Siamo testimoni oculari dell'ingerenza illecita nella vita interna della Chiesa ortodossa ucraina, della grossolana invasione anti-canonica sul suo territorio, dell'approfondimento della divisione ecclesiastica tra gli ortodossi e dell'aggravamento dello scisma nell'Ortodossia ucraina," ha detto sua Santità nelle sue lettere.
Ha menzionato che nel recente passato il mondo ortodosso aveva affrontato una simile minaccia all'unità ortodossa causata dallo scisma che ha tormentato la Chiesa ortodossa bulgara negli anni '90. Allora, come ora, le autorità governative del paese hanno sostenuto attivamente le attività scismatiche. "Allora il passo più importante per ristabilire l'unità nella Chiesa locale è stato il Concilio pan-ortodosso a Sofia", ha sottolineato sua Santità, "tra coloro che si esprimevano seriamente a favore della convocazione, c'era il Patriarcato di Mosca. Sebbene il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli suggerisse di risolvere questo problema attraverso la legalizzazione dello scisma e le dimissioni volontarie del legittimo primate della Chiesa bulgara, sua Santità il patriarca Maxim, la pienezza dell'ortodossia ha difeso i diritti della Chiesa canonica e del suo primo ierarca, ponendo una legittima base canonica per superare lo scisma ".
"E ora ci infastidisce come la voce di milioni di persone della Chiesa canonica in Ucraina possa diventare inascoltata", ha scritto sua Santità il patriarca Kirill. "Sono fermamente convinto che ciò che si sta svolgendo in Ucraina in questi giorni non sia un conflitto di interessi tra il Patriarcato di Mosca e il Patriarcato di Costantinopoli, come alcuni cercano di presentarlo, ma qualcosa di molto più pericoloso: una profonda deviazione del primate e della gerarchia della santissima Chiesa di Costantinopoli dalla tradizione canonica ortodossa e dall'ecclesiologia patristica. Sta arrivando il momento in cui diventa impossibile mantenere il silenzio, perché ciò che sta accadendo nella nostra semplice prospettiva sta ponendo una sfida all'intero mondo ortodosso. Non c'è dubbio che lo scenario ucraino possa essere promulgato in futuro per qualsiasi altra Chiesa locale".
Sua santità il patriarca Kirill di Mosca e di Tutta la Rus' ha invitato i primati delle Chiese ortodosse locali a non riconoscere i risultati del raduno illegale degli scismatici svoltosi a Kiev, nonché a sollevare le loro voci autorevoli e a fare tutto quanto in loro potere per fermare le azioni, devastanti per l'Ortodossia". Chiedo a voi e alla pienezza della vostra santissima Chiesa di non riconoscere la struttura pseudo-ecclesiale appena istituita e di non entrare in comunione con essa", ha detto sua Santità nei suoi messaggi.
"Chiedo le vostre sante preghiere per la Chiesa ortodossa ucraina perseguitata, per i nostri fratelli e sorelle sofferenti sottoposti a maltrattamenti e umiliazioni per la loro fedeltà alla santa Ortodossia", con queste parole sua Santità il patriarca Kirill si è rivolto ai primati delle Chiese locali alla conclusione delle sue lettere.

venerdì 21 dicembre 2018

A tutti i fratelli ortodossi che hanno addottato il calendario gregoriano:
AUGURI DI UN FELICE E SANTO N A T A L E

Apolitikion:
La tua Natività, o Cristo Dio nostro, fece spuntare nel mondo la luce della verità.
Per essa infatti gli adoratori degli astri vennero ammaestrati da una stella ad adorare Te, sole di giustizia, e a riconoscere Te aurora celeste; o Signore, gloria a Te.

Naşterea Ta, Cristoase Dumnezeul nostru, răsărit-a lumii lumina cunoştinţei; că, întru dânsa, cei ce slujeau stelelor, de la stea s-au învăţat să Ţi se închine Ţie, Soarele dreptăţii, şi să Te cunoască pe Tine, Răsăritul cel de sus. Doamne, mărire Ţie.

Kondakion:

Oggi la Vergine dà alla luce l’Eterno e la terra offre una spelonca all’Inaccessibile.
Gli Angeli con i Pastori cantano gloria, i Magi camminano seguendo la guida della stella; poiché per noi è nato un tenero Bambino, il Dio eterno.

Fecioara astăzi pe Cel mai presus de fire Îl naşte şi pământul Celui neapropiat peşteră-i aduce. Îngerii cu păstorii preamăresc şi magii cu steaua călătoresc, că pentru noi S-a născut Prunc tânăr, Dumnezeul cel mai înainte de veci.
 
 

giovedì 20 dicembre 2018

Il Demonio ride a crepapelle.............

Il dado è tratto (alea iacta est), siamo così sprofondati in quella soluzione che già da tempo l'ex patriarcato di Costantinopoli, oggi del Fanar, paventava in forma sottintesa, mal velata, nei confronti di tutte le altre Giurisdizioni ecclesiatiche ortodosse del mondo, ma oggi finalmente venuta alla luce: "superare in ingordigia la superbia "vicariale di Cristo" del papa di Roma.
Ora non abbiamo più solo "Zio Ciccio", ma anche "Zio Bartolo" che pretendono, ognuno nella sua giursidizione di essere il "Dio sulla terra", dimenticando il consiglio del Figlio di Dio ai litigiosi apostoli: "Chi vuol essere il primo, sia l'ultimo".
Le due città (Roma antica e Nuova Roma), si contengono il primato negativo di chi è e vuole essere ed avere un primato umano su tutti gli altri popoli cristiani, come se questo primato servisse per salvarsi l'anima e purificarla da tutte le "porcherie" inventate per la supremazia sui cristiani.
Ora nella sfera ortodossa, chi deteneva il primato in amore verso il popolo della santa orodossia (Primus inter pares), accecato dalla forza distruttiva del "Principe di questo mondo", ha imbracciato lo scetro errato e spronato dal demonio ha iniziato una guerra senza quartiere per dimostrare che, nonostante il suo prestigio è finito e si è ridotto a pochissimi fedeli nel suo territorio turco, sfida tutte le altre Giurisdizioni, come un novello Don Chisciotte, per sottometerle alla sua volontà malefica e anticristiana.
E nella sfera ortodossa, la pulce, inizia a tossire ed alzare la voce contro l'elefante in termini di Fede e rappresentanza numerica di fedeli. Questa sfida è iniziata nella martoriata terra Ukraina, dove "Zio Bartolo" si è rimangiato tutto ciò che qualche mese prima, aveva asserito nei confronti di coloro che in questa nazione avevano, per ingordigia personale, aperto uno scisma e diviso il popolo della santa Ukraina.
Per comprendere meglio questo travaglio, vi invito a leggere l'artico estratto dal sito del confratello e concelebrante Padre
Ambrogio di Torino:
" Il Patriarcato ecumenico vanta una giurisdizione universale? "
di Petrus Antiochenus
Orthodox Synaxis, 19 dicembre 2019
In una lettera (tradotta qui di seguito) datata 14 dicembre 2018 all'allora metropolita Oleksandr (Drabinko), accettandolo nel Patriarcato ecumenico e assolvendolo dalle eventuali sanzioni canoniche imposte da qualsiasi altra giurisdizione, il patriarca Bartolomeo fa l'allarmante affermazione che il patriarca di Costantinopoli "ha la responsabilità indiscutibile di giudicare ovunque le questioni ecclesiastiche e di dare loro una conclusione definitiva". Questa affermazione va ben oltre la procedura canonica di appello e si avvicina a una pretesa quasi-papale a una giurisdizione universale. Inoltre, dato che il patriarca Bartolomeo ha conseguito un dottorato in diritto canonico dal Pontificio Istituto Orientale, deve essere consapevole del fatto che il diritto di Costantinopoli di avere l'ultima parola negli affari di altre chiese è tutt'altro che "indiscutibile", perché il canonista del XII secolo Ioannis Zonaras, citato da san Nicodemo della Santa Montagna sul suo Pedalion (Timone), respinge qualsiasi diritto di questo genere.
Il testo della lettera del patriarca Bartolomeo è il seguente:
Vostra Eminenza Aleksandr, metropolita di Perejaslav-Khmelnitskij e Vishnevoe, amato fratello nello Spirito Santo e concelebrante della nostra mediocrità, che vostra Eminenza sia benedetta con la pace da Dio.
Dopo che lei, Eminenza, si è rivolto alla nostra mediocrità e ha presentato il suo caso a noi, per grazia di Dio, arcivescovo di Costantinopoli-Nuova Roma, non solo come a colui che per la provvidenza della Chiesa ha indiscutibilmente la responsabilità di giudicare ovunque le questioni ecclesiastiche e di dare loro una conclusione definitiva, ma anche come al suo canonico padre e maestro, dal momento che la sua diocesi è stata restaurata dalla sua antica amministrazione irregolare da parte di un'altra giurisdizione ecclesiastica, e che dopo la ritrattazione e la cancellazione della Carta del nostro illustre predecessore Dionisio IV, è territorio della grande Chiesa di Cristo a Costantinopoli, siamo giunti alla decisione di unirla, attraverso questa nostra Carta patriarcale, alla giurisdizione della nostra Santissima Sede Ecumenica Apostolica e Patriarcale, con il vostro venerabile clero e i laici devoti, rimuovendo ogni responsabilità, peso o altro comportamento oneroso a lei imposto da qualsiasi corpo ecclesiastico, o punizione, accettando pienamente tutto ciò che riguarda le responsabilità pastorali del suo episcopato [da lei compiute].
E così, la adorniamo attraverso la preghiera paterna e la nostra benedizione patriarcale, conferendole il ​​nostro bacio fraterno e invochiamo con tutto il cuore su di lei la grazia e la misericordia di Dio venerato nella Trinità, a cui sia gloria e potenza nei secoli.
.................. Da Padre amorevole, premuroso, benevolo, è diventato Patrigno disgustoso, arrogante, sprezzante, scortese. 
O Signore abbi misericordia di Lui e proteggi i tuoi Figli dalla sua arroganza.
Nessun testo alternativo automatico disponibile.

mercoledì 19 dicembre 2018

ARBËRESHË VËNI RE (Italo-Albanesi) :
Të marrin, 25 Shën Ndreut, ju pres ket Qisha ortodokse e Patriarkatit Moskës, Kastrofilë, ka hera 10.00
psè Festomi (celebreremo) Lliturgjin e Krishëtit çë lefet.
Qisha ortodokse, ëshët qisha, çë Prindëtë tan, sualltin kur emigrartin e edhtin në Kallabriet e ket qisha ortodokse na mund gjëmi Besin e virtet.
Motra e vëllezirë arbëreshë ju pres me farè e me krafët hapët.
Qisha gjëndet ka pullasi “Gallo”- Qaca “Vittorio Em. II” – Kastrofilë
Urime gjithëve juve pir Krishëtlindëjen !!!!
 
 

martedì 18 dicembre 2018

CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL MESE DI DICEMBRE NELLE DUE PARROCCHIE ORTODOSSE DEL PATRIARCATO DI MOSCA: CASTROVILLARI - ALTOMONTE

23 - DOMENICA: DIVINA LITURGIA ORE 9,30 A CASTROVILLARI

25 - DICEMBRE: DIVINA LITURGIA DELLA NATIVITA' PER I FEDELI ORTODOSSI CHE HANNO ADDOTTATO IL CALENDARIO GREGORIANO (Romeni - Albanesi - Italo-Albanenesi - Bulgari - Greci.....) PRESSO LA PARROCCHIA DI CASTROVILLARI

26 - DICEMBRE: DIVINA LITURGIA NATALIZIA PER TUTTI I FEDELI ORTODOSSI DELLE ZONE DELLA VALLE DELL'ESARO E PAESI ITALO-ALBANESI (San Donato N. e Frazioni - San Sosti - Mottafollone - Sant'Agata D'E. - Malvito - Rogiano G. - San Marco A. - Lungro - Firmo - Acquaformosa ecc. ) CON INIZIO ALLE ORE 10.00 AD ALTOMONTE (Via B. Acursi, 7 - ex via balbia)

30 - DICEMBRE: DIVINA LITURGIA  ORE 9,30 A CASTROVILLARI







CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL MESE DI DICEMBRE NELLE DUE PARROCCHIE ORTODOSSE DEL PATRIARCATO DI MOSCA: CASTROVILLARI - ALTOMONTE

23 - DOMENICA: DIVINA LITURGIA ORE 9,30 A CASTROVILLARI

25 - DICEMBRE: DIVINA LITURGIA DELLA NATIVITA' PER I FEDELI ORTODOSSI CHE HANNO ADDOTTATO IL CALENDARIO GREGORIANO (Romeni - Albanesi - Italo-Albanenesi - Bulgari - Greci.....) PRESSO LA PARROCCHIA DI CASTROVILLARI

26 - DICEMBRE: DIVINA LITURGIA NATALIZIA PER TUTTI I FEDELI ORTODOSSI DELLE ZONE DELLA VALLE DELL'ESARO E PAESI ITALO-ALBANESI (San Donato N. e Frazioni - San Sosti - Mottafollone - Sant'Agata D'E. - Malvito - Rogiano G. - San Marco A. - Lungro - Firmo - Acquaformosa ecc. ) CON INIZIO ALLE ORE 10.00 AD ALTOMONTE (Via B. Acursi, 7 - ex via balbia)

30 - DICEMBRE: DIVINA LITURGIA  ORE 9,30 A CASTROVILLARI







PATRIARCATO DI MOSCA
PARROCCHIA ORTODOSSA
“SAN GIOVANNI DI KRONSTADT”
Palazzo Gallo - Piazza Vittorio Em.II
CASTROVILLARI

Domenica 23 dicembre 2018
Divina Liturgia Ore 9,30
Tono V
Memoria dei santi martiri Mina, Ermogene e Eugrafo
San Ioasaf di Belgorod


Tropari :

Собезначальное Слово Отцу и Духови, от Девы рождшееся на спасение наше, воспоим, вернии, и поклонимся, яко благоволи плотию взыти на крест, и смерть претерпети, и воскресити умершия славным воскресением Своим.

Воздержа́нием страсте́й огнепа́льныя/ умертви́вше зра́ки и движе́ния, Христо́вы му́ченицы,/ прия́ша благода́ть неду́ги отгоня́ти немощны́х,/ и жи́вше и по кончи́не чудоде́йствовати;/ вои́стину чу́до пресла́вно,/ я́ко ко́сти на́ги источа́ют исцеле́ния,// сла́ва Еди́ному и Созда́телю Бо́гу.

Святи́телю Христу́ Бо́гу возлю́бленне,/ пра́вило ве́ры и о́браз милосе́рдия лю́дем был еси́,/ бде́нием же, посто́м и моли́твою,/ я́ко свети́льник пресве́тлый просия́л еси́,/ и просла́влен от Бо́га яви́лся еси́;/ те́лом у́бо в нетле́нии почива́я,/ ду́хом же престо́лу Бо́жию предстоя́,/ чудеса́ пресла́вно источа́еши./ Моли́ Христа́ Бо́га,// да утверди́т нас в Правосла́вии и благоче́стии/ и спасе́т ду́ши на́ша.

Слава Отцу, и Сыну, и Святому Духу.
Православныя веры поборниче, земли Российския печальниче, пастырем правило и образе верным, покаяния и жизни во Христе проповедниче, Божественных Таин благоговейный служителю и дерзновенный о людех молитвенниче, отче праведный Иоанне, целителю и предивный чудотворче, граду Кронштадту похвало и Церкве нашея украшение, моли Всеблагаго Бога умирити мир и спасти души наша.

И ныне и присно и во веки веков. Аминь.
Предстательство христиан непостыдное, ходатайство ко Творцу непреложное, не презри грешных молений гласы, но предвари, яко Благая, на помощь нас, верно зовущих Ти; ускори на молитву и потщися на умоление, предстательствующи присно, Богородице, чтущих Тя.


sabato 15 dicembre 2018


Care Fedeli e Cari Fedeli, vi informo paternamente, che Domenica prossima 16 dicembre celebreremo la Divina Liturgia, nonostante sia le terza domenica del mese, presso la Chiesa Parrocchiale Ortodossa a Castrovillari con inizio alle ore 9,30.
IL 23 saremo sempre a Castrovillari.
Il 25, sempre a Castrovillari celebreremo la Liturgia del Santo Natale per tutti gli ortodossi del nostro circondario che seguono il calendario gregoriano (romeni, albanesi, bulgari, ecc.). 
Il 26 dicembre, invece, celebreremo la Divina Liturgia per tutti i fedeli ortodossi che risiedono nel circondario di Altomonte, presso la nostra Parrocchia Ortodossa di San Arsenio di Cappadocia, via Bruno Acursi, 7 (ex via Balbia), sempre alle ore 10,00 ad Altomonte.
Nei giorni che seguiranno il Natale gregoriano, celebreremo il battesimo alla piccola Francesca.
Il Signore sia con voi vi benedica e vi protegga.
Per qualsiasi informazione in merito, contattate il vostro parroco al 3473400419.




giovedì 13 dicembre 2018

Il Metropolita Luca (Kovalenko) di Zaporozh'e e Melitopol' si chiede e lo chiediamo anche noi, fedeli ortodossi, del Grande e Santo Patriarcato di Mosca: "Quale madre aiuta a torturare un suo figlio?" Queste sono le conseguenze dello scellerato atto in terra ukraina del sultano turco dell'oramai disgregato patriarcato ecumenico.

Caratteristiche della soteriologia (la scienza della salvezza) di Istanbul: la risposta del metropolita Luka a un invito a prendere parte a un concilio di ladri 
del metropolita Luka (Kovalenko)

Diocesi di Zaporozh'e, 9 dicembre 2018
Orthochristian.com, 11 dicembre 2018



Nella lettera qui sotto, sua Eminenza il metropolita Luka di Zaporozh'e e Melitopol' risponde agli inviti inviati dal Patriarcato di Costantinopoli per prendere parte al suo cosiddetto "concilio di unificazione" che mira a creare una nuova chiesa in Ucraina. Il metropolita Luka non ha esitato a dire la sua opinione durante la crisi ecclesiastica recente e in corso, e questa lettera non fa eccezione. Mentre sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina ha scelto di restituire il suo invito senza risposta a Costantinopoli, dandoci un esempio di mitezza e umiltà, il metropolita Luca ci offre un esempio di zelo ardente e giusto, due esempi che sono entrambi buoni e necessari nella Chiesa.
***

Caro leale suddito della Repubblica di Turchia, signor Bartolomeo!
(meglio conosciuto come "Patriarca ecumenico")

Dai media abbiamo appreso che attraverso i funzionari governativi sta inviando inviti al "concilio degli empi" (Ps 1:1). A questo proposito, mi consenta di esprimere a lei e ai suoi messaggeri la mia sentita gratitudine per i tentativi che sta facendo, attraverso l'apparato statale dell'Ucraina e la manipolazione delle norme del diritto canonico, per distruggere la Chiesa ortodossa ucraina (successore della Chiesa nata nel fonte battesimale nel Dnepr) precedentemente riconosciuta da lei come l'unica Chiesa ortodossa canonica in Ucraina! Grazie per cosa, chiederà? Perché con le sue azioni aiuta il nostro gregge ortodosso a entrare nel Regno di Dio, sottoponendolo alle discriminazioni e alle persecuzioni che subisce al momento. Sfortunatamente, probabilmente non conosce il saggio proverbio del nostro popolo: "l'amore non può essere forzato". Le sue azioni sono le azioni di una persona accecata dal fulgore immaginario di un potere imperiale. Con la sua partecipazione a progetti politici volti a dividere l'unità della Chiesa, ha già messo in serio dubbio il suo status onorato di primo ierarca nell'Ortodossia.
Lei dichiara di rappresentare oggi nella sua persona la "Chiesa madre" del popolo ucraino. Tuttavia, per qualche motivo, agisce come ispiratore ideologico di una campagna su larga scala volta a incitare all'odio verso la Chiesa ortodossa ucraina, il sequestro dei suoi luoghi santi, la persecuzione del suo gregge, oltre che a minare la posizione della Chiesa ortodossa in Ucraina di fronte al crescente slancio a favore della "crociata" uniate sulle terre ortodosse ancestrali! Quale madre aiuta a torturare un suo figlio?
Quelli che attendono l'imminente arrivo di un Tomos non hanno paura di urlare alle loro riunioni slogan come: "Morte ai nemici!", E sotto le mura della nostra amministrazione diocesana – "I preti di Mosca alla forca, come i comunisti!". Questo è il modo in cui i suoi nuovi allievi trattano noi e in generale la Chiesa ortodossa ucraina, che era in comunione eucaristica con la sede a lei affidata. Dietro questi slogan stanno cose terribili: il predominio dell'opportunità politica in ogni importante questione della vita della Chiesa, il regno di totale persecuzione contro una Chiesa che non corrisponde alla linea ideologica generale dell'élite al governo, la dissacrazione di lughi e oggetti santi, e la perversione dei canoni da parte di antichi avversari dell'Ortodossia, che si stanno ora travestendo attivamente nelle vesti del progetto autocefalo da lei sospinto.
È pronto a credere lei stesso nel "dio nazionale ucraino", o è solo un tentativo di portare la nostra gente sotto il suo omoforio? Oppure, cosa assolutamente mostruosa, i processi da lei provocati hanno come fondamento i soliti interessi mercantili?
Nei suoi tentativi di subordinare tutte le Chiese ortodosse al trono di Costantinopoli (come ha fatto la Chiesa cattolica) si dimentica che non c'era un sacerdote ma un cesare al potere, al tempo dell'impero bizantino – un impero che non esiste più da molti secoli. E una delle ragioni della sua scomparsa – forse quella principale – è che in un certo momento alcuni dei suoi predecessori, i patriarchi bizantini, hanno permesso alla fede di diventare una moneta di scambio nei giochi della grande politica. È un peccato che lei non ne tenga conto o che se ne sia deliberatamente dimenticato. Dopo tutto, più di 500 anni fa, fu precisamente un tradimento della fede ortodossa da parte di Costantinopoli e la sua dipartita nell'unione con Roma, e non le circostanze geopolitiche del tempo, che divenne la forza trainante dietro l'acquisizione di indipendenza dell'Ortodossia da Bisanzio nelle terre della Rus'.
Grazie a lei, signor Bartolomeo, che sta aiutando la nostra salvezza. L'unica cosa che il clero (che il suo Trono, per qualche ragione assurda, ha pensato fosse proprio) e il gregge le chiedono è: cosa le ha impedito di ascoltarci in primavera? Cosa le ha oscurato così tanto la mente, che si considera il patriarca di tutto il mondo? Forse, il suo prossimo passo sarà la dichiarazione che anche questo mondo è stato creato dalla non-esistenza da parte sua?
Con gratitudine e con la speranza nella comprensione di Dio verso ognuno di noi,
Luka
Metropolita di Zaporozh'e e Melitopol'

mercoledì 12 dicembre 2018

Ecco l'Uomo di Dio, umile e amato dal popolo ortodosso, che il turco del Fanar voleva umiliare !!!!

La lettera del patriarca Bartolomeo non ha fatto altro che far crescere la statura del metropolita Onufrij nel mondo ortodosso 
 
Orthochristian.com, 10 dicembre 2018

 Il patriarca Bartolomeo con la sua lettera non ha umiliato il metropolita Onufrij, ma se stesso.


Una lettera del patriarca Bartolomeo a sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina, datata 12 ottobre, è stata pubblicata giovedì sia in greco che in ucraino da un vescovo della Chiesa ucraina e dal portale greco Romfea.
Mentre la lettera rappresenta da parte di Costantinopoli una minacciosa affermazione dei diritti canonici e storici da questa percepiti e cerca di sminuire la posizione e il titolo del metropolita Onufrij, che è universalmente riconosciuto come il primate canonico dell'Ucraina e un vero uomo di preghiera, non ha fatto che aumentare la statura di sua Beatitudine e il rispetto per lui in tutto il mondo ortodosso.
"So che dopo che quel testo greco è stato pubblicato, i vescovi delle varie Chiese locali lo hanno letto e molti di loro hanno detto: "Ora noi rispettiamo ancora di più il metropolita Onufrij", come ha dichiarato a Interfax-Religion venerdì scorso l'arciprete Nikolaj Balashov, vice capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Decr).
Ha anche detto che il metropolita Onufrij gode davvero di una grande autorità spirituale sia all'interno che al di fuori dei confini dell'Ucraina.
"È giustamente riverito come un uomo spirituale di vita retta. Quindi la simpatia degli ortodossi non è dalla parte di colui che ha inviato una lettera così rude e offensiva: costui in tal modo non ha umiliato il metropolita Onufrij, ma sé stesso", ha riflettuto padre Nikolaj.
Nei suoi commenti, padre Nikolaj ha anche confermato le informazioni dell'Unione dei giornalisti ortodossi, che, basandosi sulle proprie fonti, ha riferito che, invece di rispondere sul merito, il metropolita Onufrij ha semplicemente messo la lettera in una busta e l'ha spedita al patriarca Bartolomeo.
"Invece di rispondere, il metropolita Onufrij ha restituito la lettera al mittente. Io non vorrei nemmeno discutere un simile documento", ha affermato il rappresentante del Dipartimento.
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Nel febbraio dello scorso anno, sua Eminenza il metropolita Nikolaj di Plovdiv della Chiesa ortodossa bulgara ha dichiarato: "Nel ricordare vladyka Onufrij, la prima immagine che sorge nel mio cuore è quella di un uomo di preghiera. Grazie a Dio, il popolo ortodosso ucraino ha un tale primate, un santo uomo di spirito pacifico e un serio uomo di preghiera. Il metropolita Onufrij ha una preghiera molto forte. Sono sicuro di questo".
Nell'aprile di quest'anno, sua Beatitudine il patriarca Teofilo III di Gerusalemme ha detto: "Dio ha scelto sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina, che è la persona più adatta per la difficile situazione in cui si trovano ora gli ucraini, e avrà la forza per superare lo scisma che si è verificato in Ucraina".
Nel settembre di quest'anno, sua eminenza l'arcivescovo Joachim di Beroun della Chiesa delle Terre ceche e della Slovacchia ha dichiarato: "Onufrij, il metropolita di Kiev e di Tutta l'Ucraina, è il migliore dei vescovi viventi. È adornato d'umiltà, amore, perdono e saggezza. Sempre in preghiera, è totalmente dedito a Dio e al servizio della gente. Porta conforto, speranza e gioia ovunque. Durante molte prove, è sempre stato come una roccia. Conoscerlo è per me il più grande dono spirituale".



lunedì 10 dicembre 2018

Gloria a Dio !!!!!! C'è anche la mia firma !!!

Messaggio filiale del clero dell'Amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia a sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' 
Roma, 8 dicembre 2018




Vostra Santità!
Riuniti a Roma l'8 dicembre di quest'anno per l'annuale incontro diocesano, i figli di vostra Santità e della Chiesa-madre ortodossa russa, compiendo il loro servizio pastorale in Italia, si affrettano a esprimere la loro sincera devozione e sostegno in preghiera a quell'alto servizio alla Chiesa e alla Verità, che Lei offre altruisticamente nel tempo delle difficili prove che si sono abbattute sull'Ortodossia mondiale.
Tra il clero dell'Amministrazione delle parrocchie del Patriarcato di Mosca in Italia ci sono rappresentanti di diversi paesi, lingue e culture: russi, ucraini, bielorussi, moldavi, italiani, inglesi. Tutti noi, tuttavia, negli ultimi decenni siamo stati uniti da un'unica missione e da un unico obiettivo: una testimonianza della bellezza, della profondità e della ricchezza della confessione ortodossa nel cuore stesso del mondo cattolico. Questa testimonianza è diventata tanto più potente, quanto più intensamente l'abbiamo attuata in stretta collaborazione con i nostri fratelli dei patriarcati di Costantinopoli, Romania, Serbia, Bulgaria e Georgia. Come prova evidente dell'unità ortodossa, insieme allo svolgimento di un culto comune e di eventi culturali, negli anni scorsi è stata convocata più volte una conferenza dei vescovi ortodossi per l'Italia. Pertanto, la situazione che si è sviluppata attorno all'unità dell'Ortodossia mondiale risuona con particolare amarezza nei cuori di tutti i figli fedeli della Chiesa ortodossa russa che vivono nella penisola appenninica.
Infatti, le recenti decisioni e le azioni del Patriarcato di Costantinopoli non solo rendono impossibili le nostre ulteriori opere congiunte in terra italiana, ma sfidano anche i fondamenti stessi dell'ecclesiologia ortodossa, sostituendo al tradizionale principio di sobornost' (conciliarità) un'idea di primato aliena all'Oriente e un particolare ruolo mondiale di uno dei primati delle Chiese locali. È ancora più triste e tragico che tale disprezzo della tradizione ortodossa e negazione dei sacri canoni si dispieghino davanti allo sguardo attento di altre confessioni cristiane e di altre religioni, cosa che non può non avere implicazioni sulla reputazione dell'Ortodossia nella sua totalità.
A questo proposito, l'incontro del clero delle parrocchie italiane del Patriarcato di Mosca in tutta la sua pienezza multinazionale ha deciso all'unanimità di sostenere pienamente la decisione del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa del 15 ottobre (verbale no. 71) sul riconoscimento dell'impossibilità di un ulteriore proseguimento nella comunione con il Patriarcato di Costantinopoli a causa delle azioni anticanoniche da parte di quest'ultimo. Il vescovo, il clero e i laici della terra italiana esprimono il loro intenso sostegno in preghiera a Lei personalmente, Santità, per la saggezza e la fermezza di fronte ai venti transitori dei cambiamenti geopolitici, che mostrano al mondo la vera dignità della persona del primate della più grande Chiesa ortodossa, in ogni parola e azione in cui si percepisce la responsabilità per il futuro dell'Ortodossia mondiale.
Vorremmo anche inviare sentite parole di sostegno e di supporto a sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev di tutta l'Ucraina, agli arcipastori, pastori e laici della Chiesa ortodossa ucraina – l'unica struttura canonica che porta la predicazione del vangelo di pace e verità nella terra ucraina a lungo sofferente. In tutte le parrocchie della Chiesa ortodossa russa in Italia si offre invariabilmente la preghiera che il Signore misericordioso conceda la tanto attesa riconciliazione e concordia al popolo ucraino, e rafforzi e ricolmi con la fiducia dei primi cristiani il cuore di coloro che hanno avuto da portare una croce pesante ma portatrice di grazia per la Verità di fronte all'illegalità. In modo particolare, vorremmo sottolineare l'assoluta inammissibilità delle pressioni e delle intimidazioni a cui i rappresentanti di un certo numero di diocesi della Chiesa ortodossa ucraina sono stati sottoposti negli ultimi giorni dalle forze di sicurezza ucraine. Tale ingiustizia, che grida di fronte alla corte celeste e a quella terrena, non solo fa rivivere le pagine criminali e sanguinose della storia del secolo scorso, ma è anche in contrasto con le disposizioni della legge europea che garantiscono a tutti la libertà di coscienza e di confessione.
Insieme a tutti i credenti ortodossi della Santa Rus', condividiamo un profondo dolore per il disordine all'interno della famiglia delle Chiese ortodosse e per gli eventi inquietanti in Ucraina. Allo stesso tempo, riponiamo la nostra fiducia nella misericordia del Padre celeste, perché rafforzi vostra Santità nel servizio intransigente della Verità e ponga in tutti noi uno zelo sincero nel servizio alla Chiesa ortodossa russa.

(Dal sito di Padre Ambrogio di Torino)