domenica 28 febbraio 2010

Anche noi messi male!!!!!












Siamo stati questa mattina ad Acquaformosa per la celebrazione della Divina Liturgia mensile, grazie a Dio i nostri fedeli non ci hanno abbandonato e così anche questa volta abbiamo potuto celebrare. L'unica nota negativa è che purtroppo le pioggie di questo ultimo periodo hanno fatto tracimare la ex statate 105 che in alcuni punti è proprio scivolata con un danno incalcolabile per noi poveri utenti. Vi accludo alcune foto scattate per l'occasione, giudicate voi.

sabato 27 febbraio 2010

La riflessione di P. Giovanni Festa (Palermo)


Seconda Domenica di Quaresima 28-2-2010 del Vangelo del Paralitico

e memoria di San Gregorio Palamàs..

La presenza del Cristo è presenza di per sé convocante e convocante tanta e molta gente e davanti a tanta e molta gente Cristo Logos annuncia il Logos . .annuncia se stesso(Ed egli annunciava loro la parola ci dice il Vangelo di Marco) …Ecco siamo posti immediatamente nella certezza che Gesù Cristo rivendica sin alla e nella sua persona la realizzazione piena e il compimento dell’Antica Alleanza E Davanti a questa precisa affermazione del Signore per un istante vediamo di leggere l’intero episodio del paralitico dall’ottica del paralitico stesso anche attraverso coloro che lo calano da tetto: è esperienza di tenacia….desiderio di relazionarsi a tutti i costi con il Nazareno poiché si ha fiducia piena nell’autorità terapeutica e salvifica del Nazareno stesso e il calare il lettuccio dal letto non è di per sé operazione strana conoscendo le povere case palestinesi ma è metafora, direi icona di questa volontà e di questa perseveranza.. Solo il Cristo ha la totalità della guarigione e delle guarigioni e non si può non cercare e non si può non incontrare (il salmo 17..Mio aiuto e mio sostegno sei tu. .nelle tue parole ho tanto sperato…)..”E Gesù vedendo la loro fede…” al plurale e al plurale collettivo (starei per dire in icona al plurale ecclesiale ..) la fede e dei portatori e del paralitico opera la totalità (nel corpo e nello spirito) della guarigione.. Il terapeuta delle anime nostre e dei nsotri corpi e quindi la fede come fondamento di questo nostro incontro e personale e plurale di tutti insieme(la sin-odia) verso e con il Terapeuta ..Sotto questo aspetto l’intero Triodion che la Chiesa ci presenta e ci dona è così leggibileIl desiderio di Zaccheo /la condiscendenza del CristoLa metania del figliol prodigo/ la misericordia del PadreLa consapevolezza del pubblicano/la giustificazione in DioLa vocazione di Filippo/ Dio chiama e convocaEd ancora una volta Gesù nel momento in cui pone in se stesso il compimento dell’antica alleanza si scontra con i benpensanti .Zaccheo/ e mormoravano è andato ad abitare in casa di un pecctaoreIl pubblicano/ il fariseo e la sua certezza di essere perfettoIl figliol prodigo/ la collera legalista del fratello maggioreIl Cristo guarisce totalmente ..ricostruisce il corpo ..rimette e perdona i peccati in una unità piena in cui entrambi i momenti si richiamano insieme. Il Cristo prepasquale di Marco è già il Cristo Risorto ..è già il Teantropo....Nessun compromesso quindi con alcuna forma di legalismo ..Il Teantropo è anche in questa pericope il padrone del Sabato perché non è l’uomo per il Sabato ma il Sabato per l’uomo e nessuno può mettere vino nuovo in otri vecchi ..l’assoluta Signoria della Misericordia e della Riconciliazione Cristo stavolta(cme spesso9 direi che se la gioca tutta con i benpensanti e assume su di sè metodologicamente l’ipotesi di essere un impostoreCosa è più facile per un impostore direA- ti sono rimessi i peccatiB- Alzati e camminaOvviamente per un impostore è più facile dire ti sono rimessi i peccati appunto perché non è verificabile.E’ come se Cristo dicesse. Io ho detto ti sono rimessi i peccati ma siccome non sono un impostore Dio solo mi rende testimonianza e mi garantisce e quindi a garanzia della mia messianicità davanti a voi benpensanti ..ecco Alzati e cammina ..Il perdono dei peccati come dono messianico ..L’ecclisia. .la molta gente…i portatori.. ciascuno di noi porta l’altro ed è portato dagli altri .La Chiesa il farmaco..la terapia..la Chiesa il nostro ospedale Quaresima tempo di lupi..il tempo degli assalti più forti del principe di questo mondo..i suoi colpi di coda ..il suo voler quasi irridere a noi tutti perché ancora una volta nonostante noi stessi noi proclamiamo la Signoria in Cristo della Sua Misericordia e quindi si tempo di lupi ma anche -Dio sia lodato-tempo di Dio tre volte santo.
Padre Giovanni Festa

La riflessione di padre Seraphim

II Domenica della Grande Quaresima detta di San Gregorio Palamas

Letture: Eb 1,10-2,3 - Mc 2,1-12

Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amen."Il Signore e Dio nostro Gesù Cristo per la sua grazia, misericordia e amore verso gli uomini conceda a te (nome) il perdono di tutti i tuoi peccati. E io indegno sacerdote per suo ministero ti perdono, ti libero, ti sciolgo da ogni tuo peccato nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amen."Scusate la traduzione, vado a memoria dal paleoslavo. Quante volte queste salutari parole sono state pronunciate dal sacerdote durante la confessione, quanto è meraviglioso questo Mistero che il Signore ci ha donato, quanta grazia di Dio vedo negli occhi delle persone che si sono confessate. Cari fratelli e sorelle confessare è dura per un prete, si deve stare molto in piedi, si deve stare attenti a capire quello che il penitente dice, si deve stare attenti ad essere strumento di amore e non giudice, ma quanta grazia di Dio vedo scendere ogni volta nelle anime! Questo ministero che il Signore ci ha donato è grande, imperscrutabile, meraviglioso, capace veramente di curare le nostre anime e i nostri corpi. Non tralasciamo in questa quaresima di fare un buona confessione! Il diavolo spesso ci tenta dicendoci che "Poi il prete ti giudicherà..." - "Perché bisogna andare dal prete..." - "Hai fatto dei peccati enormi chissà cosa ti dirà il sacerdote..." tutte tentazioni queste senza fondamento, vi assicuro che il prete non si ricorda niente dei peccati che gli si confessano, essi scivolano via dalla mente, forse è effetto della grazia di Dio e vi assicuro che non capita solo a me ma anche ai miei confratelli. Quello che mi rimane impresso sono gli occhi e il sorriso dei fedeli che si allontanano colmi della grazia Divina, bianchi, puri e luminosi come dopo il battesimo.Prendiamoci una buona regola come proposito di questa quaresima, confessione regolare, comunione regolare, la vita cristiana sarà così più facile. Quando ci si accosta regolarmente ai sacramenti viene più spontaneo pregare, il digiuno diventa meno faticoso e il nostro cuore si apre all'amore di Dio. Scusatemi se mi sono dilungato o se mi ripeto, ma ogni volta che leggo questo passo del Vangelo non posso che gioire con il paralitico e i suoi amici per la guarigione, non posso che gioire per ogni anima che si confessa e si comunica per la salvezza eterna, quanta benedizione dona il Signore a noi sacerdoti, a me indegno sacerdote. Gloria a Lui in eterno.

p. Seraphim

venerdì 26 febbraio 2010

Seconda Domenica di Quaresima

Domenica 28 Febbraio 2010
Seconda Domenica di Quaresima
‘San Gregorio Palamas’

Tono V

Antifone della festa:
I Antifona
1) Lettore: Agathòn to exomologhìsthe to Kirìo,
ke psàllin to onòmatì su, Ìpsiste.
Coro: Tes presvìes tis Theotòku,Sòter, sòson imàs.
Lettore: Dhòxa to Patrì, kje to Iiò, kje to Aghìo Pnèvmati.
Kje nin, kje aì, kje is tus eònas ton eònon. Amìn.
Coro: Tes presvìes tis Theotòku,Sòter, Sòson imàs.
II Antifona
2) Lettore: O Kìrios evasìlefsen, efprèpianenedhìsato,
enedhìsatoo Kìrios dhìnamin ke periezòsato.
Coro: Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàsek nekròn,
psàllondàs si:Alliluia.
Lettore: Dhòxa to Patrì, kje to Iiò, kje to Aghìo Pnèvmati.
Kje nin, kje aì, kje is tus eònas ton eònon. Amìn
Coro: O monoghjenìs Iiòs kje Lògos tu Theù, athànatos ipàrchon,
kje katadhexàmenos dhià tin imetèran sotirìan
sarkothìne ek tis Aghìas Theotòku kje aiparthènu Marìas,
atrèptos enanthropìsas, stavrothìs te, Chrìstè o Theòs,
thanàto thànaton patìsas, is on tis Aghìas Triàdos,
sindhoxazòmenos to Patrì kje to Aghìo Pnèvmati, sòson imàs.

III Antifona
3) Lettore: Dhèfte agalliasòmetha to Kirìo,
alalàxomen to Theò toSotìri imòn.

Coro: Ton sinànarchon Lògon
Patrì ke Pnèvmati, ton ek
Parthènu techtènda is sotirìan
imòn, animnìsomen,
pistì, ke proskinìsomen;
òti ivdhòkise sarkì anelthìn
en to stavrò, ke thànaton
ipomìne, ke eghìre tus tethneòtas
en ti endhòxo anastàsi aftù.

Tropari

Tono V

Ton sinànarchon Lògon
Patrì ke Pnèvmati, ton ek
Parthènu techthènda is sotirìan
imòn, animnìsomen,
pistì, ke proskinìsomen;
òti ivdhòkise sarkì anelthìn
en do stavrò, ke thànaton
ipomìne, ke eghìre tus tethneòtas
en ti endhòxo anastàsi aftù.

Tropario del Santo della Chiesa

Cantiamo la sposa di Cristo degna di ogni lode,
la divina Caterina, protettrice del Sinai,
nostro aiuto e soccorso:
essa ha splendidamente chiuso la bocca
con la spada dello spirito ai più abili
tra gli empi, ed ora incoronata come martire,
chiede per tutti la grande misericordia.

Kondakion

Ti ipermàcho stratigò ta
nikitìria, * os litrothìsa ton
dhinòn efcharistìria *
anagràfo sì i pòlis su,
Theotòke. * All’os èchusa to
kràtos aprosmàchiton, * ek
pandìon me kindhìnon
elefthèroson, * ìna kràzo si:
Chère, Nìmfi anìmfefte.

APOSTOLOS

- Tu, o Signore, ci custodirai e ci guarderai
da questa gente per sempre. (Sal. 11,8)
- Salvami, Signore, perché non c’è più un
uomo fedele; perché è scomparsa la fedeltà
tra i figli degli uomini. (Sal. 11,2)

Lettura dalla lettera di San Paolo agli Ebrei.

Tu, Signore, da principio hai fondato la terra
e opera delle tue mani sono i cieli. Essi
periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti
come un vestito. Come un mantello li avvolgerai,
come un abito, e saranno cambiati;
ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi
non avranno fine. A quale degli angeli poi
ha mai detto: Siedi alla mia destra, finché
io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi
piedi? Non sono essi tutti spiriti incaricati di
un ministero, invitati per servire coloro che
devono ereditare la salvezza? Proprio per
questo bisogna che ci applichiamo con
maggiore impegno a quelle cose che abbiamo
udito, per non andare fuori strada.
Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo
degli angeli si è dimostrata salda, e ogni
trasgressione e disobbedienza ha ricevuto
giusta punizione, come potremo scampare
noi se trascuriamo una salvezza così grande?
Questa infatti, dopo essere stata promulgata
all’inizio dal Signore, è stata confermata
in mezzo a noi da quelli che l’avevano udita.

Alliluia (3 volte)

- Canterò in eterno la tua misericordia, o
Signore, con la mia bocca annunzierò la tua
fedeltà di generazione in generazione.
(Sal.88,2)
Alliluia (3 volte)

- Poiché hai detto: “La mia grazia durerà
per sempre”; la tua verità è fondata nei cieli.
(Sal. 88,3)
Alliluia (3 volte)

VANGELO (Mc. 2, 1-12)

In quel tempo Gesù entrò a Cafarnao.
Si seppe che era in casa e si radunarono
tante persone, da non esserci più
posto neanche davanti alla porta, ed egli
annunziava loro la parola. Si recarono
da lui con un paralitico portato da quattro
persone. Non potendo però portarglielo
innanzi, a causa della folla,
scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli
si trovava e, fatta un’apertura, calarono
il lettuccio su cui giaceva il paralitico.
Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico:
“Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”.
Seduti là erano alcuni scribi che
pensavano in cuor loro: “Perché costui
parla così? Bestemmia! Chi può rimettere
i peccati se non Dio solo?”. Ma
Gesù, avendo subito conosciuto nel suo
spirito che così pensavano tra sé, disse
loro: “Perché pensate così nei vostri
cuori? Che cosa è più facile: dire al paralitico:
Ti sono rimessi i peccati, o dire:
Alzati , prendi il tuo lettuccio e cammina?
Ora, perché sappiate che il Figlio
dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere
i peccati, ti ordino disse al paralitico
alzati, prendi il tuo lettuccio e và
a casa tua”. Quegli si alzò, prese il suo
lettuccio e se ne andò in presenza di
tutti e tutti si meravigliarono e lodavano
Dio dicendo: “Non abbiamo mai visto
nulla di simile!”.


MEGALINARION

Epì sì chèri, Kecharitomèni,
pàsa i ktìsis, * anghèlon to
sìstima ke anthròpon to
ghènos, * ighiasmène naè ke
paràdhise loghikè, *
parthenikòn kàfchima, * ex
ìs Theòs esarkòthi, * ke
pedhìon ghègonen * o pro
eònon ipàrchon Theòs imòn.
* Tin gàr sìn mìtran thrònon
epìise, * ke tin sìn gastèra
platitèran * uranòn *
apirgàsato. * Epì sì chèri, *
Kecharitomèni, * pàsa i
ktìsis, * dhòxa si.


In te si rallegra, o piena di
grazia, tutto il creato: e gli
angelici cori e l’umana progenie,
o tempio santo e razionale
paradiso, vanto delle
vergini. Da te ha preso
carne Dio ed è divenuto
bambino colui che fin dall’eternità
è il Dio nostro. Del
tuo seno infatti egli fece il
suo trono, rendendolo più
vasto dei cieli. In te, o piena
di grazia, si rallegra tutto il
creato. Gloria a te.


KINONIKON

Enìte ton Kìrion ek ton uranòn;
enìte aftòn en tis ipsìstis.
Alliluia (3 volte).


Ìdhomen to fos to alithinòn,
elàvomen Pnèvma epurànion,
èvromen pìstin alithì,
adhièreton Triàdha proskinùndes.
Àfti gar imàs èsosen.

Dal sito amico: Eleousa.net


Ucraina - La forza è nella Rus' di Kiev


Kiev, 25 febbraio 2010 – Nel giorno dell'insediamento del nuovo Presidente ucraino Victor Yanukovich, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill e Sua Beatitudine il Metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina Vladimir, hanno presieduto la preghiera di ringraziamento a Dio nella chiesa della Dormizione del Monastero delle Grotte. Hanno innalzato preghiere per il popolo ucraino e il capo dello Stato. Durante il servizio di preghiera, è stata espressa una richiesta speciale per il capo dello Stato affinché “il potere e la saggezza vengano dal cielo per essere un buon sovrano del paese e portare pace e ordine”.
Al termine del servizio, il Patriarca Kirill ha letto una preghiera per il presidente ucraino in carica, chiedendo al Signore: “Dategli buon giudizio per svolgere il suo grande servizio senza inciampare, e la saggezza per tenere il popolo ucraino in pace e senza sofferenze”.
Poi il Primate della Chiesa ortodossa russa si è rivolto a Yanukovich con parole di saluto: “'Eccellenza, stimatissimo Victor Fjodorovic: nelle antiche mura del Monastero delle Grotte di Kiev, da cui è nata la Santa Rus', ora abbiamo pregato perché il Signore benedica il vostro operato.
Il potere è legato al servizio. Non si può dare infatti alcun significato al potere umano se questo non è collegato alla responsabilità del servizio ai propri cittadini: occorre dedizione e talvolta anche il sacrificio di se stessi a beneficio di quelli che siamo chiamati a servire.
Oltre alle risorse fisiche, alla saggezza, alla pazienza, forza e umiltà, occorre nutrire lo spirito con la preghiera per chiedere aiuto a Dio. E oggi abbiamo pregato il Signore e Salvatore, sua Madre Santissima, il Santo Principe Vladimir, il vostro celeste patrono, il santo martire Vittore, e i santi delle Grotte di Kiev, affinché siano sempre con voi nello svolgimento di questo importante servizio per l’Ucraina.
E’ volontà di Dio che le persone abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza (Gv 10,10). Questa pienezza di vita umana è determinata da una serie di condizioni, e ognuno sa che la principale di queste condizioni è il Regno di Dio. Ma se ci si riferisce alla vita sociale, alla vita delle persone, la condizione indispensabile per ogni benessere è l'unità del popolo, la sua capacità di stringersi attorno alle sfide più difficili. Siamo consapevoli di quanto sia difficile il compito che il popolo ucraino ha di fronte a sé oggi. Certamente, la volontà di Dio è che il popolo sia unito, che le differenze - politiche, sociali, culturali, religiose, devono essere superate, per trovare il fondamento spirituale comune per la vita del popolo ucraino.
Noi crediamo che questa base spirituale può essere trovata solo nei valori promossi dalla tradizione spirituale di tutta l'Ucraina. Se questi valori vengono messi alla base della vita sociale, il Signore non mancherà di mostrare la misericordia per il paese e la gente.
Vi è un altro valore. E’ il grande patrimonio della Rus' di Kiev, la grande eredità del principe Vladimir. E’ così importante che ci rende sempre legati da vincoli di amicizia, pace e cooperazione. Questa è certamente la volontà di Dio, perché il Signore è stato contento di veder crescere l’albero potente della civiltà cristiana ortodossa dell’Europa orientale, civiltà nata dal piccolo seme piantato qui, sulle colline di Kiev.
Riteniamo inoltre simbolico il fatto che oggi avvenga l’insediamento del presidente, nel giorno in onore di Sant’Alessio, metropolita di Kiev, Mosca e di tutta la Russia, che ha protetto lo spazio spirituale della Santa Rus '. A Dio piacendo, dipenderà dal vostro sforzo la prosperità dell’ Ucraina, la tutela del suo popolo e lo spazio spirituale della Santa Rus ', la prosperità della vostra Patria, per la quale vi siete impegnato e avete fatto giuramento.
Vorrei concludere con le parole della preghiera del popolo ucraino: O grande Signore, che è uno, preserva la Rus'-Ucraina!' Che il Signore vi conservi per molti buoni anni . Che il Signore preservi la Rus'-Ucraina. Che il Signore preservi il patrimonio sacro della Santa Rus'. Amen”.
Sua Santità il Patriarca ha benedetto il presidente ucraino con un'icona del Salvatore.
Yanukovich, in risposta, ha detto: “Sua Santità, Sua Beatitudine: sono molto grato per la preghiera con la quale ha salutato me e l'Ucraina. Sono fiducioso che il popolo ucraino saprà superare tutte le difficoltà nel suo percorso, tutte le sfide del tempo che il Signore ci ha dato in questi giorni. Potremo farcela e saremo uniti. Il popolo ucraino è forte, il suolo ucraino è ricco, e il popolo ucraino è operoso. Con la fede nel nostro Signore Gesù Cristo, Dio, speriamo che di avere risorse sufficienti per superare tutte le difficoltà per il bene della nostra Patria, per il bene dei nostri figli e nipoti e per costruire uno stato forte, che godrà rispetto nel mondo. E che il Signore ci aiuti in questo”.
Poi il presidente eletto si è diretto al Parlamento per iniziare il suo mandato.
Lo stesso giorno, in cui la Chiesa celebra l'Icona della Madre di Dio di Iviron e la memoria di S. Alessio, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill e il metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina Vladimir hanno celebrato la Liturgia dei Doni Presantificati.

(Fonte: Ufficio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia; www.patriarchia.ru; www.mospat.ru)

giovedì 25 febbraio 2010


Parrocchia Ortodossa Italo-albanese

Patriarcato di Mosca

"Santa Caterina Megalomartire"

Via Garibaldi, 64

87010 Acquaformosa (cs)

Carissimi Fedeli:
Vi comunico che giorno 28 febbraio 2010, seconda domenica di quaresima di San Gregorio Palamas, con inizio alle ore 10.00 presso la Chiesa Parrocchiale Ortodossa, dedicata a Santa Caterina Megalomartire, in via Garibaldi, 64 ad Acquaformosa (cs),
CELEBREREMO
la Divina Liturgia mensile.
Come sempre Vi aspetto numerosi per cantare le lodi al Signore.



martedì 23 febbraio 2010

Dal sito amico: Eleousa.net


Russia - Festa dell'Ortodossia


Mosca, 21 febbraio 2010 - Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill ha celebrato la Divina Liturgia di San Basilio il Grande, nella cattedrale di Cristo Salvatore, nella prima domenica di Quaresima, del trionfo dell’ortodossia.
La Liturgia è stata concelebrata dal metropolita di Krutitskii e Kolomna, dal metropolita Vostrsky Tim (Patriarcato di Gerusalemme), dal presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne della Chiesa, il metropolita Hilarion Volokolamsky, dall’Arcivescovo Arsenij di Istria, dal presidente della commissione Istruzione del Santo Sinodo, il rettore della scuola teologica di Mosca, mons. Eugene Vereisky, l’arcivescovo di Orekhovo-Zuevskij Alessio, il vicario della Santa Trinità di San Sergio, l’arcivescovo di Sergiev Posad Teognoste il Greco, il rappresentante del Patriarca di Serbia presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, vescovo Antonio Moravichsky, il vescovo Ilian (Vostryakov), Arkady (Afonin), Nikon ( Mironov), Serafino (Zaliznitsky) Krasnogorskij Sawa, Anatoly (Aksenov), Vidnovsky Tichon, il presidente del Dipartimento sinodale per l’educazione religiosa e il catechismo, vescovo Mercurio Zaraiskii, il vescovo di Dmitrov Alexander, il vescovo Ignazio Bronnitsky, il vescovo di Serpukhov Romano, il capo della segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca vescovo Sergio Solnechnogorsk, il vescovo Girolamo (Chernyshev), il presidente della commissione finanze e amministrazione economica del Patriarcato di Mosca, mons Tichòn Podolsky, e da un rappresentante della Chiesa ortodossa in America presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Archimandrita Zaccheo, il rettore del seminario ortodosso della città di Joensuu, Arciprete Rauno Pietarinen (Finnish Orthodox Chiesa), il segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, la città di Mosca, arciprete Vladimir Divakov, il vice-presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne della Chiesa, arciprete Nikolai Balashov, il sacerdote senior della cattedrale di Cristo Salvatore, arciprete Michail Ryazantsev, il rev. Igor Yakimchuk, tutti i prevosti della città di Mosca e il clero metropolitano.
Al servizio della chiesa erano presenti gli ambasciatori straordinari e plenipotenziari degli stati stranieri in Russia, tra cui gli ambasciatori della Repubblica di Bulgaria PI Grozdanov, Romania K. Gregory, Ucraina KI Gryshchenko, Repubblica di Cipro P. Kestoras, Repubblica ellenica Spinellis Signor, Bosnia-Erzegovina J. Yanetovich, Repubblica di Moldova AK Negutsa, Repubblica di Serbia E. Kuryak.
Presso l'altare Sua Santità il Patriarca Kirill ha avuto un colloquio con il metropolita Timothy Vostrskim .
Dopo la lettura del Vangelo, Sua Santità il Patriarca si è rivolto ai fedeli con la parola primaziale sul significato spirituale della celebrazione della festa dell'Ortodossia. "Siamo convinti che la grande missione della Chiesa sia nel salvare tutto il genere umano, nel preservare i fondamenti morali della società umana fino alla fine dei tempi – ha detto in particolare Sua Santità. – La Chiesa terrena è chiamata la Chiesa militante, che è la Chiesa che si trova nella lotta. La nostra lotta - non è rivolta a combattere gli atteggiamenti e le credenze umane, non contro la carne e il sangue, la nostra lotta è contro le forze delle tenebre, in nome della vera fede, indipendentemente dal numero di persone che conoscono la fede. La fede è lievito, la fede di Cristo può trasformare il mondo intero, tutta la creazione".
Al pasto dopo il servizio, Sua Santità il Patriarca ha accolto con favore il metropolita di Krutitskii e Kolomna, il presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne della Chiesa, il metropolita Hilarion Volokolamsky, il metropolita Timothy Vostrsky, l’arcivescovo di Sergiev Posad Teognoste il Greco, gli Ambasciatori della Bulgaria, Ucraina, Bosnia-Erzegovina, Moldavia, Serbia, l’arciprete Rauno Pietarinen.
In chiusura, Sua Santità ha osservato che il trionfo dell'ortodossia è una festa, in cui siamo consapevoli della forza, dell'integrità della Santa Ortodossia. "La Chiesa ortodossa è un solo corpo", ha detto Sua Santità il Patriarca, ricordando che i confini amministrativi delle Chiese ortodosse locali sono subordinati al sacramento stesso, ed i loro figli sono edificati dalla stessa parola di Dio. La presenza in Cattedrale in questo giorno dei rappresentanti di varie Chiese locali e degli ambasciatori dei paesi ortodossi rivela sorprendentemente l'unità ortodossa”.
Facendo riferimento alla presenza dei diplomatici, il Primate della Chiesa russa ha chiesto di costruire un sistema di solidarietà, in cui i cristiani ortodossi costituiscono la maggioranza della popolazione. “Il sentimento di comunità spirituale profonda incoraggia la gente di questi paesi a stare insieme nella gioia e nel dolore”, ha detto.
Per quanto riguarda l'ambasciatore dell'Ucraina, Sua Santità il Patriarca Cirillo ha annunciato la prossima visita a Kiev, su invito del Presidente eletto Viktor Yanukovych nel giorno di insediamento del nuovo capo dello Stato ucraino. Sua Santità ha condiviso la convinzione che il compito principale del popolo ucraino è ora quello di superare le divisioni e promuovere l'unità nazionale.
Rispondendo al saluto di benvenuto della Chiesa ortodossa russa, l'ambasciatore della Moldavia ha detto che il rafforzamento della statualità moldava dipende molto dai valori forti della tradizione ortodossa del popolo moldavo.

(Fonte: Decr Servizio Comunicazione
La relazione si basa sul servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia)

Il Trionfo dell'Ortodossia

Russia - Il Trionfo dell'ortodossia

Mosca, 20 febbraio 2010 -

Alla vigilia della celebrazione del Trionfo dell'Ortodossia, il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill ha presieduto una Veglia nella chiesa in onore della Madre di Dio "Gioia di tutti gli afflitti" nell’ex monastero Zaikonospassky.
Hanno partecipato gli arcivescovi Arsenij di Istra e Alexis di Orekhovo-Zuevskij, l’arciprete Gennady Nefedov, l’abate del monastero Zaikonospassky Peter (Afanasyev) e il clero della chiesa.
Hanno pregato tutti coloro che sostengono la rinascita del monastero, le monache del monastero della Santissima Trinità Alexander Nevsky, nel villaggio del distretto Akatova Klin, regione di Mosca, e i parrocchiani del monastero Zaikonospassky.
Durante il servizio, ha cantato il coro maschile del monastero del Patriarca.
Al termine della veglia, il Primate della Chiesa russa ha accolto con favore l'abate del monastero, Pietro (Afanasyev), il quale lo ha ringraziato per la riapertura del monastero Zaikonospassky, dopo 310 anni di chiusura.
Allora Sua Santità il Patriarca Kirill ha rivolto ai fedeli la parola primaziale, affermando che solo con la grazia di Dio si possono raggiungere tali risultati. In memoria del servizio, il Santo Padre ha donato al monastero l’Icona della Madre di Dio di Kazan, con la benedizione patriarcale.
Inoltre, dopo la preghiera Sua Santità il Patriarca ha parlato del restauro del monastero Zaikonospassky.
La mattina dello stesso giorno, il Patriarca ha celebrato per la prima volta, dopo 90 anni dalla sua chiusura, la Divina Liturgia nel Monastero di San Pietro, fondato nel XIV secolo dal metropolita di Kiev, e poi di Mosca e di tutta la Russia, Pietro.
Nel salutare la Comunità, Sua Santità ha lasciato in dono una particella delle reliquie di San Pietro, che si trovano nella Cattedrale della Dormizione al Cremlino di Mosca.

(Fonte: Ufficio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill; www.patriarchia.ru)
Ucraina - Il giuramento del presidente Yanukovych

Kiev, 25 febbraio 2010 -
Su invito del presidente eletto dell'Ucraina Viktor Yanukovych, il Santo Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill presiederà la preghiera presso il Monastero delle Grotte di Kiev prima dell’insediamento ufficiale del Presidente. Sua Santità pregherà insieme alla Chiesa ortodossa ucraina e a Sua Beatitudine il Metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina Vladimir.
Dopo la preghiera e il saluto di Sua Santità il Patriarca, il presidente Yanukovych si dirigerà alla Verkhovna Rada dell'Ucraina, sede del Parlamento, dove presterà giuramento sul Vangelo Peresopnytske.

(Fonte: Decr Servizio Comunicazione; www.mospat.ru)

sabato 20 febbraio 2010

Care Sorelle, Cari Fratelli: ben ritrovati.

Dopo una settimana di riposo forzato, ma che tanto bene ha fatto al mio spirito e al mio corpo, tornato, nel pomeriggio di venerdì 19 c.m., dal pellegrinaggio presso il Monastero di San Arsenio riprendiamo il nostro lavoro di informazione sul nostro, ma principalmente vostro Blog.
Ora vi chiedo solamente un momento di riprendere la solita vita familiare, ecclesiale e lavorativa e poi cominceremo nuovamente gli inserimenti di articoli e riflessioni con il mostrare alcune belle foto scattate in Grecia. Grazie

Riflessione di P. Giovanni Festa

Oggetto: La riflessione di padre Giovanni Festa´.

L' "Eppure".. del versetto 39 del brano della lettera agli Ebrei...Un urlo ..una confessione di fede . Ma anche un trauma .L´antica alleanza, la santa e nobile antica alleanza ha dato ,generato, presentato testimoni ,garanti, ,,vite e vissuti esemplari e di loro il mondo non era degno...Eppure...l´antica alleanza resta sulla soglia e alla soglia...e resta con verecondia e in preghiera continua al limitare...Ecco. (i sigilli si dischiudono. .i libri si aprono...e´ sempre parousia...) .si staglia l´evento...si inserisce lo snodo...Ecco arriva. giunge. esplode...rompe.. ecco. .il kairòs Quei nostri padri non conseguirono la promessa. .Dio per noi aveva qualcosa di meglio. Ma non da chiudere nei recinti del noi...Da noi e per noi la perfezione.. il perfectum.. il tutto è compiuto...il consummatum est.. Sion la Santa inonda di sé ogni molecola del tempo ,ogni attimo di luogo...Il Signore è venuto..il Signore viene..il Signore verrà...L´Eppure del superamento e dell´oltrepassamento ma anche l´Eppure dell´inclusione..L´eppure della ricapitolazione ...L´Eppure dell´Unità ..L´Eppure dell´Oltre e dell´Altrove...Dio triuno si innerva...si spande ..le sue sante energie tutto possiedono..tutto e tutti prendono...il fragore del tuono..la serenità calma del ruscello...Tutto è sanabile e tutto sarà sanato ..tutto è recuperabile e tutto sarà recuperato.(resta il mistero del figlio della perdizione ..il misterium iniquitatis..ecco l´eccedenza..ecco la fatica...ecco la quaresima..sconfiggere in e con Dio tre volte santo il principe di questo mondo proprio per dare a lui un´opportunità...sconfiggere il suo dominio per poi dire perfino a Lui ..fratello mio Cristo Nostra Pasqua è Risorto e ci precede in Galilea..).Tutto è chiamato alla santificazione ..più radicalmente Tutto e Tutti siamo chiamati...La prima Domenica di Quaresima...E se tutti siamo chiamati..a ciascuno di noi e per ciascuno di noi risuona imperativo ..im-mediato il Vieni e vedi ...senza tante mediazioni..senza tante ermeneutiche..immediampresto..subito...correre..vedere.. stare faccia e faccia...La prima domenica di Quaresima..la radiosa tristezza...è caparra sin da subito della Pasqua...una sorta di sfasamento temporale...Ci dice subito non solo dove siamo chiamati ad andare..ma ci svela subito il mistero..Già ci siamo...Non quindi un cammino cronologico ..una sorta di scadenziario. .ma un percorso nell´intimo mio benedici il Suo Santo Nome.. Trovare e Ritrovare dentro di me..dentro di te dentro di noi tutti la gloria del Figlio dell´uomo...ed ovviamente c´è il principe...Ed accanto al Vieni e Vedi noi invochiamo il salmo 69(70) Signore per favore non Tardare...

Prima Domenica di Quaresima: L'Ortodossia

Oggetto: La riflessione di padre Seraphim

Nel nome del Padre e del Figlio del Santo Spirito. Amìn.
"Vieni e vedi...." - "Venite e vedete...." - "Seguimi...." Ho sempre pensato che l´incontro con Cristo fosse particolare, Egli conosceva il cuore dei suoi interlocutori, chissà che profondità si poteva scorgere nei suoi occhi, credo che di fronte a Lui non si potesse restare indifferenti, o con Lui o contro di Lui! Impossibile non prendere una posizione netta nei suoi confronti. A chi accettava le sue parole, a chi lo riconosceva come Figlio di Dio, come il Messia promesso, un fuoco veniva acceso nell´intimo, un fuoco di un amore non di questo mondo. A chi lo reputava un impostore invece si accendeva un odio atroce, quell´odio che lo porterà sulla croce.Questa è la scelta della quaresima: o con Lui o contro di Lui.
Carissimi fratelli e sorelle se decidiamo seriamente di essere con Lui dal "Seguimi" dobbiamo passare al "Venite e vedete", mi spiego meglio: se diciamo di voler seguire Nostro Signore Gesù Cristo, se diciamo di essere suoi discepoli si deve vedere! Venite e vedete! Cosa dovrebbero vedere coloro che si avvicinano a noi per conoscere Cristo se noi stessi siamo cristiani insipidi, cristiani che non sono veri testimoni del Maestro? Cosa vedranno queste persone?Nella prima domenica della Grande Quaresima si commemora il VII° Concilio Ecumenico, quello di Nicea II° chiamato comunemente "contro gli iconoclasti", è usanza in ogni parrocchia fare in questo giorno una solenne processione con le Sante Icone di Cristo, della Theotokos e dei Santi per testimoniare al mondo la nostra Fede, ma non facciamo che questo sia un momento solo esteriore esso è espressione della nostra Fede interiore. Spesso gli ortodossi vengono associati a chiese meravigliose e grandiose liturgie, come vorrei che più di tutti fossimo additati come i primi cristiani dal: "Guardate come si amano..." sia lo splendore delle nostre chiese e delle nostre funzioni immagine della Divina Luce Incerata che trasfigura le nostre anime a immagine di Cristo. Questo è il mio augurio, per me per primo, e per ognuno di voi nella prima Domenica della Grande Quaresima.Non temiamo fratelli e sorelle, Nostro Signore Gesù Cristo è con noi ieri, oggi e sempre! A Lui gloria nei secoli. Amìn.
p. Seraphim

giovedì 11 febbraio 2010

Evloite, o Kirios!!!

Care Sorelle e cari Fratelli.
Su gentile invito dello Ieromonaco P. Arsenio, confratello e concelebrante, Vicario per la Puglia dell'Arcidiocesi ortodossa di Venezia, con cui mi lega un'amicizia pluridecennale, domani venerdì 12 febbraio, partenza per il Sacro Monastero di San Arsenio presso la città greca di Tessalonica.
Sarà una settimana caratterizzata dall'inizio della Santa Quaresima e dalla preghiera, per rinforzarci nel corpo e nello spirito. Una vacanza di piaceri spirituali che ci aiuteranno a prepararci a festeggiare in modo il meno indegnamente possibile la Santa Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo.
Una settimana che a me personalmente aiuterà a comprendere meglio quella che è la prassi della vita che si svolge in un Monastero, dove la preghiera rivolta al Signore la fa da padrona e dove almeno una volta all'anno sarebbe auspicabile che tutti facessero questa esperienza.
Con l'aiuto del Signore e protetti dal manto della Beata Vergine e Theotokos riprenderemo l'attività del blog sabato 20 c.m. al ritorno dalla grecia.
P. Giovanni Capparelli

martedì 9 febbraio 2010

Dal sito Repubblica.it "INCHIESTA/1. DENTRO IL VATICANO"

INCHIESTA/1. DENTRO IL VATICANO
Segreteria di Stato, Cei e Ruini: vertici a equilibri variabili
Chiesa, manovre e nuovi sospettila partita fra Bertone e Bagnasco
di ALBERTO STATERA
ROMA - Santa Maria Goretti, contadina uccisa dodicenne nel 1902 dopo un tentativo respinto di stupro, incolpevolmente, o forse per diretta volontà dello Spirito Santo, ha fatto pullulare i sopiti complotti ecclesiali che ormai da mesi scuotono nel profondo la Chiesa romana, monarchia assoluta di tipo elettivo, nella quale "ci si morde e ci si divora", come senza perifrasi ha lamentato il papa Benedetto XVI. Fu il 6 luglio scorso alla Ferriera di Latina che Mariano Crociata, classe '53, nato a Castelvetrano, ex arciprete di Marsala e vescovo di Noto, intrattenne i fedeli sul "libertinaggio gaio e irresponsabile che non è un affare privato". Monsignor Crociata parlò di un libertinaggio che "invera la parola lussuria e manifesta disprezzo nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà e autocontrollo". Tanto più grave quando i comportamenti "coinvolgono minori". Parole rilanciate in diretta sul network cattolico Sat 2000. Crociata non è un prete di campagna, dal 20 ottobre 2008 è il segretario della Conferenza episcopale italiana, l'assemblea permanente degli oltre 200 vescovi che, tra l'altro, gestisce il quasi miliardo di euro dell'8 per mille dell'Irpef che gli italiani destinano nella dichiarazione dei redditi alla chiesa cattolica. Tra loro ci sono molti pesi massimi, come Angelo Scola, quarantasettesimo patriarca di Venezia, Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, Agostino Vallini, vicario della diocesi di Roma. E poi Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, Crescenzio Sepe, di Napoli, Paolo Romeo, di Palermo, la pattuglia considerata più "di sinistra". Che per bocca di Tettamanzi ha messo agli atti: "In politica la vera questione per i cattolici non riguarda quale schieramento seguire, ma di avere ogni giorno decisioni e comportamenti coerenti con il Vangelo. La moralità, soprattutto per chi è al servizio della polis, non ammette separazione tra pubblico e privato".
Era il primo segno, quel 6 luglio 2009, che la Chiesa, pressata dalla base, come dimostravano le mille lettere di protesta al quotidiano della Cei Avvenire, non poteva più tacere sulle rivelazioni che emergevano di giorno in giorno circa le scorribande sessuali e il libertinaggio esibito dal presidente del Consiglio, nonostante il patto di ferro siglato in altri tempi tra la Curia di Santa Romana Chiesa e l'onorevole Silvio Berlusconi, generoso interprete legislativo delle necessità ecclesiali, vuoi di ordine etico-morale, vuoi di interesse secolare, tramite i preziosi uffici del Gentiluomo di Sua Santità, don Gianni Letta.Nessuno poteva allora immaginare che il pur doloroso buffetto etico di monsignor Crociata sulla nuca neochiomata del presidente del Consiglio, che pure certificò la fine della sua presunta illibatezza, potesse aprire una voragine di cui ancora non s'intravede il fondo e che via via rivela le lotte di potere, il carrierismo mondano e i complotti orditi nelle pie ombre dei sacri palazzi, oscurando persino il libertinaggio gaio e irresponsabile perpetrato abitualmente nelle residenze di palazzo Grazioli, di Villa Certosa, sugli aerei di Stato e in ogni luogo in cui dovrebbe invece preservarsi come un bene prezioso la dignità istituzionale.Filtrano ora all'esterno dei sacri palazzi i venefici fumi occultati del post-ruinismo, gli strascichi dell'instancabile interventismo politico del cardinale Camillo Ruini. Per tre lustri presidente dei vescovi e portatore di un grande "progetto culturale cristianamente orientato" per riportare il mondo cattolico al centro della scena sociale e politica del Paese, una "sfida educativa" orientata non solo alla famiglia, alla scuola e alla chiesa, ma all'intera società, dal lavoro all'impresa, dai consumi ai mass-media fino allo spettacolo e allo sport, con un modello sempre sul punto di sconfinare nelle logiche di una lobby di potere, Camillo Ruini, lasciato l'incarico, continua a far politica. Fu lui a ricevere in casa Berlusconi e Letta al culmine della pornoestate di Noemi e poi, dopo, a garantire la ricucitura impetrata da Gianni Letta. Come se al suo successore Angelo Bagnasco spettasse soltanto la ratifica della "politica delle crostate", che egli, come Letta, continua a servire nella ormai sperimentata tradizione vatican-lettiana.Il cardinal Bagnasco, generale di corpo d'armata, ex ordinario militare, insegnante di "metafisica e ateismo contemporaneo", arcivescovo di Genova che alla guida della Cei fu preferito a Scola e Tettamanzi, si è formato alla scuola del cardinale Giuseppe Siri, grande protagonista conservatore della storia ecclesiastica di mezzo secolo. Stesse genovesi umili origini, stessa eleganza e stile oratorio ricercato, Bagnasco non è tuttavia accreditato della principesca autorevolezza della grande eminenza scelta a modello. Quello trattava con i grandi leader della Prima Repubblica, questo, al massimo, s'intratteneva con Claudio Scajola, democristiano ligure di quarta. Si dice, anzi, che fu scelto alla Cei con un patto tra Ruini e Tarcisio Bertone proprio come uomo tranquillo e fidato per delimitare l'interventismo politico dell'episcopato, a favore del ruolo della Segreteria di Stato, aspirante all'esclusiva cabina di regia politica. Ma, pur in una prospettiva ecclesiastica che non considera il locale e il contingente, ma l'orbe terracqueo e l'eternità, non è andata proprio così.I vescovi hanno molte teste e molte voci, non si rassegnano a far parte di una "struttura burocratica", come la immaginava papa Ratzinger. E Bagnasco, ex ordinario militare, non ha del tutto sopito il suo spirito guerriero. Il malumore per la realpolitik ultraconcordataria della Segreteria di Stato, che sembra ancora scommettere sulla durata di Berlusconi e sui benefici che ne può ricavare nella legislazione sui temi etici e nelle concretezze finanziarie, en attendant Pier Ferdinando Casini e il centrismo cattolico in politica, non è del resto un caso solo italiano.Sandro Magister, autorevole vaticanista e titolare di un blog internazionale molto seguito, non si stanca di raccontarci che le medesime divergenze si manifestano in molti altri episcopati nazionali, come quello americano. Lì almeno ottanta vescovi su 250, guidati dal cardinale di Chicago Francis George, attaccano Barack Obama per le sue posizioni sull'aborto e la bioetica e hanno pesantemente criticato la Segreteria di Stato romana per la celebrazione positiva fatta dall'Osservatore romano in occasione dei primi cento giorni del presidente americano.Situazione simile in Cina, dove alle cineserie diplomatiche vaticane nei confronti del governo si oppone una pattuglia guidata dal cardinale Zen, vescovo emerito di Hong Kong. O in Vietnam dove, di fronte alla repressione di manifestazioni cattoliche di piazza, il cardinal Bertone ha reagito invitando le gerarchie locali semplicemente "a stare buone", come ha riassunto un indignato vescovo locale.Ex segretario della Dottrina della fede guidata da Joseph Ratzinger ed ex arcivescovo anche lui di Genova, il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato dal 2006, forse il primo o uno dei pochi non proveniente dalla Scuola diplomatica del Vaticano, chiarì subito con una lettera nei giorni in cui Bagnasco veniva chiamato a sostituire Ruini, che ogni rapporto con la politica era avocato a sé, trascurando di specificare - ammesso che lo prevedesse - che il ruolo di Ruini e del suo "progetto" avrebbe continuato a essere gestito dalle sacre stanze ruiniane, con incontri politici di ogni natura. Era il tentativo di mettere una pietra sopra all'interventismo politico dei vescovi, con un sostanziale trasferimento di sede del potere ruiniano negli appartamenti privati del cardinale. Una centralizzazione senz'anima? Salesiano, adoratore di don Bosco e del santo Eusebio da Vercelli, dove fu vescovo, Bertone crede, col suo grande santo di riferimento, che "sarà sempre una bella giornata quando vi riesce di vincere coi benefici un nemico e farvi un amico". Ma "guai a chi lavora aspettando le lodi del mondo", perché, come diceva don Bosco, "il mondo è un cattivo pagatore e paga sempre con l'ingratitudine".Oggi, dopo il caso Boffo, Bertone di lodi non ne riscuote soverchie. Già prima dello scandalo, in piena bufera lefebvriana, quando il papa revocò la scomunica al vescovo Richard Williamson, presule negazionista della Shoah, i vescovi tedeschi, austriaci, ungheresi e svizzeri chiesero di fatto le dimissioni di Bertone. E in un pranzo col papa a Castelgandolfo i cardinali Bagnasco, Ruini, Scola e Schonborn discussero delle difficoltà di gestione della Segreteria di Stato e, per l'appunto, persino delle possibili dimissioni di Bertone dopo le plurime gaffe.Compiuti in dicembre i 75 anni, il cardinale Segretario di Stato sarebbe pensionabile, insieme ad altri cinque porporati: il prefetto dei vescovi Giovan Battista Re, il prefetto del Clero Claudio Hummes, il presidente del Pontificio consiglio per l'unità dei cristiani Walter Kasper, il prefetto dei religiosi Franc Rodé e l'archivista bibliotecario di Santa Romana Chiesa, cardinale Raffaele Farina. Il papa aveva deciso, in deroga alla regola stabilita da Paolo VI, di mantenere "in servizio" il cardinal Bertone. Donec aliter provideatur. Ma che accadrà adesso se davvero Benedetto XVI compulserà il dossier che si è fatto consegnare sul caso Boffo, che rivelerà probabilmente il volto di una Chiesa combattuta, come sempre nella storia, tra il bene dell'umanità e il carrierismo, tra i diseredati e i fasti del potere terreno? Cadranno delle teste? Sopire o non sopire? Il segretario papale, il cinquantatreenne bavarese Georg Gaenswein, che sembra una reincarnazione di Suor Pasqualina di Pio XII ma meno "politica", il quale protestò per la sua imitazione fatta da Fiorello e per quella del papa di Crozza, fa scudo come una badante a un papa che si dice lavori ormai poche ore al giorno e soprattutto dedito a gratificare la sua vocazione "omeleta", tutto preso dalle omelie più che agli intrecci periclitanti di potere che percorrono i sacri palazzi e vanno giù giù nelle partite di potere fino a quelle per il rinnovo nella carica di rettore dell'Università Cattolica di Milano del professore ruiniano Lorenzo Ornaghi.I salesiani, da cui studiarono il premier Berlusconi e la sua anima raziocinante Fedele Confalonieri, sono inseguiti da una boutade ecclesistica tra le più feroci: "Ci sono due cose che Dio non conosce: cosa pensano i gesuiti e dove prendono i soldi i salesiani". Di salesiani Bertone ha riempito la Curia. Ai gradini più alti della piramide vaticana ha posto tra gli altri, come ha documentato Il Foglio di Giuliano Ferrara, organo ufficiale degli "atei devoti", Raffaele Farina, ex sottosegretario del Pontificio consiglio della Cultura ed ex prefetto della Biblioteca Apostolica, e Angelo Amato, specialista in Cristologia ed Ecumenismo, tra gli estensori della "Dominus Iesus", la dichiarazione sull'unicità e l'universalità salvifica di Cristo e della Chiesa.Resta sospeso nei veleni di borgiana memoria il grande interrogativo su chi comandi veramente oggi nella chiesa di Benedetto XVI. Il sociologo cattolico Giuseppe De Rita è convinto che il papa abbia deciso di scrivere libri e col suo indecisionismo dia l'idea di aver soltanto deciso di non comandare. Il vaticanista Benny Lai conferma che da un pontificato in cui a governare era il cardinale Angelo Sodano siamo passati a uno in cui il pontefice governa poco e chi ha attorno non lo aiuta. Mentre per l'altro grande vaticanista Giancarlo Zizola i nuovi leader che il papa ha fatto affluire nei ranghi centrali della struttura monarchica si stanno sostanzialmente consumando in "spartizioni di potere"."Il demonio ha paura della gente allegra", avvertiva don Bosco. Il Vaticano, contrariamente a tutti noi, pensa in secoli e guarda all'eterno. Ma dietro il portone di bronzo il diavolo, neanche nella celebrazione del sacrificio virginale di Santa Maria Goretti, incontra oggi molta gente allegra.

sabato 6 febbraio 2010

.............e sempre per non dimenticare............ Arbresh prireni ka Besa e Prindvet: Orthodoksia !!!

"Gli ex ortodossi italo-greco-albanesi annessi a Roma"


Gli Uniati… conservano semplicemente l’aspetto liturgico formale e non lo spirito dell’Ortodossia, dal momento che hanno accettato di sottomettersi spiritualmente alla Chiesa di Roma. Forse il grande pubblico non percepisce la differenza tra lo spirito ortodosso e quello cattolico, ma questa differenza esiste. La Chiesa di Roma ha usato metodi e mezzi squisitamente terreni, per il proprio dominio, tanto nel passato, come testimonia la storia, quanto nel presente, come è dimostrato dalla questione uniate. Questa, in ultima analisi, consiste nel fatto che si accolgono fedeli… a patto però che riconoscono il Papa come capo della loro Chiesa. In altre parole, la stessa Chiesa cattolica mette in secondo piano lo spirito dei fedeli e da più importanza al loro inglobamento al proprio gregge. Questo metodo di pensare è sicuramente più secolarizzato, perché usa criteri secolarizzati (il solo inglobamento dei fedeli) e non spirituali (di quale fede è portatore chi è stato inglobato?). […] Concedersi alle richieste del mondo significa declassare le richieste di Dio, ma tutti sappiamo che le prescrizioni divine non sono utilitaristiche, ma vanno a favore dell'uomo proprio come le prescrizioni di un pedagogo o di un medico non hanno come scopo il loro tornaconto ma il bene di coloro che vanno ammaestrati e curati. Chi si adegua alle richieste dei malati, non conosce sufficientemente i loro interessi ed è certo, in ultima analisi, che li soddisferà provvisoriamente ma alla fine nuocerà loro. Questo sicuramente l'ha capito gran parte del popolo di Dio e per questo chiede con insistenza il ritorno alle radici.
(Intervista di Nicoletta Tiliacos al Patriarca Bartolomeo I: “Gli ostacoli al dialogo e le speranze”, nel giornale “Il Foglio” del 8 maggio 2003)


Rrënjëtë – Rrënjëtë – Rrënjëtë (Radici – Radici – Radici) !!!!
E queste radici da dove prendono l'umus per rinvigorire il corpo (tronco)?
Semplicemente dalla Fede dei Santi Padri: l’Ortodossia.

venerdì 5 febbraio 2010

Dal sito cattolio: Zenit.org

Il Patriarca ortodosso di Mosca nota molte convergenze con il Papa

Compie un bilancio del primo anno come pastore della Chiesa ortodossa russa

MOSCA, giovedì, 4 febbraio 2010 (ZENIT.org).-
Il Patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, Sua Beatitudine Kirill, nota molte convergenze di posizioni tra la sua Chiesa e la Chiesa cattolica sulle grandi questioni sociali attuali.
"Abbiamo posizioni simili su molti problemi che affrontano i cristiani nel mondo moderno. Tra questi figurano la secolarizzazione aggressiva, la globalizzazione e l'erosione dei principi morali tradizionali".
"Bisogna sottolineare che in tali questioni Papa Benedetto XVI ha assunto una posizione vicina a quella ortodossa", ha spiegato il Patriarca nel rapporto che ha presentato ai Vescovi della sua Chiesa, nella Cattedrale di Cristo Salvatore, questo martedì, secondo quanto riferisce l'agenzia Interfax.
Il Patriarca, che il 1° febbraio ha celebrato il primo anno come pastore della Chiesa ortodossa russa, considera invece che stanno aumentando le differenze con le denominazioni protestanti.
Negli ultimi anni, "la Chiesa russa ha constatato che le comunità protestanti collaborano sempre meno alla causa della preservazione dell'eredità cristiana", a causa di "un'implacabile liberalizzazione del mondo protestante", ha sottolineato.
"Purtroppo, non solo si è smesso di promuovere un'autentica diffusione dei valori cristiani in una società secolarizzata, ma molte comunità preferiscono conformare a questa i propri criteri", ha aggiunto, ricordando in particolare l'elezione di una donna Vescovo, Margot Kassmann, alla guida della Chiesa evangelica in Germania.
Nel suo rapporto ai Vescovi, il primate della Chiesa ortodossa russa ha anche affrontato il tema delle relazioni tra le Chiese ortodosse, richiamando la sua visita al Patriarcato ecumenico di Costantinopoli nel giugno scorso, secondo quanto rende noto il Dipartimento per le Relazioni Esterne della Chiesa ortodossa russa.
Sua Beatitudine Kirill ha detto che "ci sono ragioni per sperare che in quei giorni si sia aperta una nuova pagina nelle relazioni tra i due Patriarcati. Queste relazioni non dovrebbero costruirsi in uno spirito di rivalità, ma in un'atmosfera di fiducia e cooperazione".
Nel rapporto, il Patriarca ha anche spiegato che nell'ultimo anno il Patriarcato di Mosca ha aperto 900 nuove parrocchie e il numero totale dei chierici è aumentato di oltre 1.500 unità.
La Chiesa ortodossa ha 30.142 parrocchie (a dicembre 2008 erano 29.263), 160 Diocesi (contro 157), 207 Vescovi (203 nell'anno precedente) e un totale di 32.266 chierici (30.670 nel 2008).
Quando è stato celebrato il millenario del Battesimo della Russia, nel 1988, il Patriarcato di Mosca aveva 6.893 parrocchie, 76 Diocesi e 7.397 chierici.
I Vescovi cattolici della Russia, che la settimana scorsa hanno partecipato alla loro 30ma assemblea plenaria a Novosibirsk, hanno porto i propri auguri al Patriarca Kirill per il primo anniversario della sua elezione a primate.
"Sua Santità, le auguriamo il meglio nel suo difficile ministero pastorale. Chiediamo per lei la benedizione di Dio e le rivolgiamo il tradizionale MOLTI ANNI! da parte dei Vescovi cattolici della Russia", affermano i presuli nel messaggio.

giovedì 4 febbraio 2010

Riflessione del Confratello e Concelebrante sulla Domenica di Carnevale: Padre Seraphim

Domenica del Giudizio finale detta del Carnevale

Letture:1 Cor. 8.8 - 9,2 - Mt. 25, 31 - 46
Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amen.Nella Domenica di sessagesima la Chiesa ci pone davanti al giudizio finale, quello che avverrà alla fine dei tempi quando in Cristo saranno ricapitolate tutte le realtà sia del cielo che della terra. Questa Domenica è anche detta del carnevale perché è l´ultimo giorno in cui si può mangiare la carne.Vorrei riflettere con voi su due questioni importantissime per la vita ecclesiale:1) come ci dice san Giacomo nella sua lettera cattolica: "La Fede senza le opere è morta....mostrami la tua Fede senza le opere e io con le opere ti mostrerò la mia Fede" (Gc 2,14-26). Ovviamente qui non si parla delle opere della Legge antica, quella data da Dio per mezzo di Mosè, ma delle opere della nuova legge, della nuova alleanza siglata in Gesù Cristo che ha dato compimento a quella antica.La nuova legge, quella dell´amore, della carità, è quella secondo la quale saremo giudicati: se abbiamo dato da mangiare, se abbiamo dato da bere, se abbiamo ospitato i forestieri....se abbiamo amato il nostro prossimo come noi stessi. "Alla sera della vita saremo giudicati sull´amore", come possiamo dire di amare Dio che non vediamo se non amiamo il prossimo che vediamo e che è nostro fratello? Dio ci ha creati, ci ha donato la vita, Egli è nostro Padre, il nostro Padre celeste, noi tutti siamo suoi figli e fratelli in Gesù Cristo Nostro Signore. A questo ci chiama la Chiesa in questa Domenica: ad amarci gli uni gli altri come Dio ci ama! In ogni uomo brilla l´immagine di Dio. Ogni nostro fratello, anche se piccolo e insignificante per il mondo, è per noi Gesù Cristo indipendentemente dalla razza, dalla cultura, dalla lingua, dalla religione professata! Saremo veri cristiani, veri discepoli di Gesù Cristo quando, con la sua Grazia, sotto l´azione del Santo Spirito Vivificante, ameremo tutti di vero cuore.2) La seconda riflessione è di uguale importanza: come possiamo amare tutti i nostri fratelli? Umanamente ciò è impossibile. E´ facile amare chi ci ama, ma è impossibile umanamente amare i nostri nemici, a Dio però nulla è impossibile. Ecco che la Chiesa ci viene in aiuto indicandoci la strada maestra per vivere in Gesù Cristo, per vivere santamente la grande quaresima che arriva: la preghiera e il digiuno! Le due colonne che sorreggono la Chiesa, le due gambe del cristiano che cammina verso Gesù Cristo: la preghiera e il digiuno! La preghiera da sola non basta, il digiuno da solo non è accetto a Dio, ma insieme rinsaldano la Chiesa, rafforzano la vita cristiana. Per questo carissimi fratelli e sorelle vi invito a digiunare e pregare seriamente, con gioia, non con tristezza perché il cristianesimo è gioia anche nel digiuno. Perché il suo fine è la vita eterna con Dio nella gioia che non conosce tramonto.Perciò Domenica 7 febbraio, Domenica del carnevale (del levare la carne) è l´ultimo giorno in cui si potrà mangiare carne, da lunedì inizia la settimana dei latticini, si potrà mangiare tutto tranne la carne fino a Domenica 14 inclusa. Da lunedì 15, lunedì puro, inizierà la Grande Quaresima durante la quale sarà possibile mangiare solo cibi di origine vegetale: no carne, no uova, no latte e derivati, no pesce fino alla Festa delle Feste: la Santa Pasqua.Carissimi e carissime digiuniamo e preghiamo per amarci di vero cuore gli uni gli altri.
p. Seraphim

mercoledì 3 febbraio 2010

Dal sito: Albania news

F.Y.R.O.M. – Reagiscono gli albanesi, Skopje ci impedisce l'istruzione

Le tendenze istituzionali in merito alle divisioni su base etnica, e la politica segregazionista dell’istruzione e della educazione in lingua albanese, hanno segnato l’anno scolastico 2009/2010 nella Repubblica di Macedonia.

L’istruzione in lingua albanese nella FYROM (Macedonia) sta andando verso il caos. All’inizio del secondo semestre scolastico agli studenti albanesi mancano i spazi e la possibilità di istruirsi adeguatamente nella loro lingua, mentre le autorità slavo-macedone si oppongono alle richieste di apertura dei corsi di lingua albanese. Le divisioni create nelle scuole superiori della città di Struga e le inadeguate condizioni di apprendimento nelle scuole albanesi in Kumanov; il divieto di apertura di ulteriori classi paralleli alla scuola superiore di medicina a Skopje, così come la mancanza di spazio per gli studenti albanesi nelle scuole secondarie e primarie, sono problemi che stanno creando gravi ostacoli per l'educazione degli studenti albanesi.

A Skopje, una parte degli studenti albanesi di medicina viene discriminata e segregata non permettendo loro di seguire le lezioni presso la scuola di medicina “Pance Karagjozov”, e spostandoli presso il liceo “Zef Lush Marku” che ovviamente non possiede le strutture adeguate per formare il profilo medico. Questo fa si che in futuro gli studenti albanesi di medicina non saranno in grado di competere alla pari con i loro colleghi che hanno usufruito di strutture e condizioni migliori.

A Struga, gli studenti albanesi vengono discriminati e segregati su un piano pubblico da parte del governo macedone, il quale stabilisce che gli studenti albanesi devono essere istruiti nelle scuole situate in ambienti rurali, mentre gli alunni macedoni di etnia slava educati in scuole situate in ambienti urbani.

A Kumanov, gli studenti albanesi vengono discriminati e segregati: sono tenuti a frequentare le lezioni in ambienti improvvisati (che non sono affatto aule scolastiche) e in condizioni tali da mettere a rischio la loro salute.

Di fronte a questa situazione problematica, le associazioni civiche albanesi hanno chiesto pubblicamente le dimissioni del Ministro dell'Istruzione, Nikola Todorov. "Chiediamo le dimissioni immediate del ministro Todorov, a causa della sua dichiarazione discriminatoria secondo il quale l'insegnamento della terza lingua incominciando dalla prima classe primaria sarebbe un peso per i bambini macedoni di etnia slava, ma non per quei bambini albanesi della stessa età. Inoltre anche per il contributo che ha dato all’aumento delle tensioni etniche sia ora che durante la fase di registrazione degli studenti albanesi nelle scuole secondarie ", - hanno detto i rappresentanti delle associazioni albanesi.

I politici albanesi di FYROM (Macedonia) non hanno ancora reagito riguardo a questa ultima mossa delle associazioni albanesi. Mentre l’esperto albanese sulle questioni educative e didattiche, Xheladin Murad, sostiene che si dovrebbe impostare un’agenda per risolvere i problemi ormai già aperti e che stano creando delle pericolose conseguenze per gli studenti.

“E’ un dato di fatto che riguardo l’istruzione in lingua albanese mancano molte cose. Il Ministero della Pubblica Istruzione non ha la sensibilità per prendere delle solide decisioni relative a questi problemi accumulati e risolverli. Il problema più recente causato dal Ministero della Pubblica Istruzione è la sua imposizione agli studenti albanesi delle scuole albanesi, obbligati ad imparare la lingua slava macedone dal primo grado delle elementari. Questo non fa altro che aggravare i problemi in materia di istruzione", - ha sottolineato professor Murad.

Secondo lui, in questo caso, il governo dovrebbe cercare la piena responsabilità di questa decisione da parte del Ministro della Pubblica Istruzione.

Evidenti problemi in materia di istruzione sono stati registrati anche dalla Lega degli Insegnanti Albanesi (L.A.Sh) a Kumanov e Likov, che si è appellata richiedendo più volte aiuto per l’istruzione albanese a Kumanov.

“Esiste il bisogno urgente di un intervento istituzionale per evitare i problemi e il caos che sta regnando nell’istruzione albanese a Kumanov. Da tanti anni abbiamo problemi con la mancanza dei locali per gli studenti albanesi delle scuole secondarie, abbiamo problemi nell’assegnazione degli spazi per gli studenti delle scuole elementari, mancano le condizioni dell'esercizio educativo e sono carenti molti altri aspetti di cui soffrono i nostri bambini”, - ha sottolineato il presidente della LASH, signor Etem Xheladini.

Le associazioni albanesi richiedono che il ministro e il governo macedone rispettino l’articolo 45 comma 5 della legge in materia di istruzione primaria, secondo il quale si richiede che la lingua slava macedone venga insegnata a partire dalla quarta elementare.

Scandalo con i fondi UE sull’istruzione
Mentre gli studenti albanesi sono in balia di questa voluta disorganizzazione, i funzionari dell’istruzione del governo macedone vengono travolti da continui scandali, uno dei quali riguarda i fondi dell’Unione Europea.

I funzionari di Bruxelles stano indagando riguardo la frode dei fondi UE di 260 migliaia di euro, che erano stati sanciti per la FYROM e che erano destinati all'istruzione e alla cultura di questa repubblica. Nell’obiettivo dell'indagine c’è l'Agenzia Governativa per i Programmi Educativi e di Mobilità, mentre i sospetti sono caduti sul direttore di questa agenzia - Nelovski Bosko - che ha ritirato i fondi per conto di una associazione non governativa della quale è il fondatore e che viene gestita dai suoi famigliari più stretti.

E’ sospettata di abuso anche la seconda organizzazione "Youth Creative Center" che ha ricevuto i fondi, il cui fondatore è un amico intimo del direttore Nelovski. Quasi tutti i fondi dei 68 progetti sono stati usati ed abusati da organizzazioni affiliate con il direttore dell’Agenzia Governativa per i Programmi Educativi e di Mobilità. Bosko Nelovski è anche membro del comitato esecutivo delle forze giovanili VMRO-DPMNE. Dopo l’esplosione di questo scandalo Bruxelles ha congelato i fondi per la FYROM, mentre l'ufficio UE sta conducendo ulteriori verifiche e i risultati saranno resi pubblici per fare chiarezza su tutti gli abusi effettuati.

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Dal Sito amico: Eleousa.net

Russia - Assemblea dei Vescovi con il Patriarca


Mosca, 2 febbraio 2010 – Sotto la presidenza di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill si è svolta nella Cattedrale di Cristo Salvatore l'Assemblea dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa, riuniti a Mosca per celebrare il primo anniversario di intronizzazione del Patriarca.
Sua Santità ha tenuto una relazione, seguita da una discussione su varie questioni sollevate dal Primate della Chiesa russa. Vari aspetti della vita della Chiesa sono stati affrontati e risolti.
Aprendo la riunione, Sua Santità ha detto: "Cari Vescovi, ieri abbiamo avuto la gioia di pregare e festeggiare nella comunione fraterna l’anniversario del mio insediamento. Oggi, in questa riunione di lavoro vorrei condividere con voi alcune riflessioni che sono sorte a seguito di incontri con molti di voi durante le visite alle diocesi della nostra Chiesa. E’ importante, alla fine di questo anno, avere uno scambio di vedute sullo sviluppo ulteriore della vita della chiesa".
Nel dare inizio all’assemblea, il Santo Patriarca ha riferito i dati statistici della Chiesa ortodossa russa: ad oggi vi sono 160 diocesi, 28.434 sacerdoti, 3.625 diaconi. Le parrocchie sono 30.142, i monasteri 788, di cui 386 maschili e 402 femminili. Nell’anno appena trascorso, sono state costituite due nuove diocesi - Kaliningrad e Buriazia, sono stati ordinati sette vescovi, di cui cinque in Russia e due in Ucraina.
Nel primo anno del suo ministero, Sua Santità ha presieduto 230 celebrazioni liturgiche e ha visitato 24 diocesi, comprese quelle che fanno parte della Chiesa ortodossa ucraina e dell'Esarcato Bielorusso, le diocesi in Azerbaigian e Kazakistan e la Chiesa locale del Patriarcato di Costantinopoli.
Questo primo anno è stato caratterizzato dalla creazione della cappellania militare e dall'approvazione da parte delle autorità federali dell'insegnamento facoltativo della cultura religiosa nelle scuole pubbliche.
Una delle priorità del suo ministero è l'unità dell'Ortodossia. Nel 2008, il Concilio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa ha adottato una definizione "circa l'unità della Chiesa". In questo documento, in particolare, ha riconosciuto la necessità di ravvivare il dono dell'unità della Chiesa intera, rafforzando la collaborazione delle diocesi, la comunicazione reciproca tra le diverse parti della Chiesa ortodossa russa. Ha ritenuto importante tener conto delle caratteristiche intrinseche dell’identità nazionale e culturale, tenendo presente che il rispetto per queste caratteristiche è la forza della nostra Santa Chiesa, per la sua crescita e unità.
"Credo che il documento sia una “tabella di marcia”, con la quale si possono superare molte difficoltà e può contribuire a moltiplicare i frutti dell'unità della Chiesa", - ha dichiarato il Primate della Chiesa ortodossa russa.
Sua Santità, in particolare, ha sottolineato l'importanza della distribuzione di testi liturgici e di catechesi al fine di rafforzare l'unità della Chiesa, come pure importanti documenti della Chiesa ortodossa russa, compresi i messaggi del Patriarca nelle principali lingue dei suoi popoli.
"La nostra unità deve estendersi oltre i confini nazionali superando le divisioni politiche, le differenze sociali, culturali e umane" - ha detto il Patriarca.
Sua Santità ha ricordato che la Chiesa russa non è solo la Chiesa della Federazione russa e nemmeno della Russia storica: "La nostra Chiesa si prende cura dei suoi figli fedeli in tanti paesi. Russia, Ucraina, Bielorussia e Moldavia costituiscono il nucleo centrale di un vasto spazio della nostra civiltà comune, che ha preso inizio con il Battesimo del popolo slavo per opera del Santo Principe Vladimir. Abbiamo il dovere della cura pastorale dei nostri figli fedeli e di testimoniare al mondo moderno i valori spirituali della tradizione ortodossa, e dell’unità storica e culturale generata da questa tradizione".
I gerarchi hanno ringraziato Sua Santità il Patriarca ed il Santo Sinodo per gli sforzi compiuti nel rafforzare l'unità dell’Ortodossia, ed hanno altresì approvato le opere intraprese in questo settore dal Dipartimento per le Relazioni esterne della Chiesa.
Nella sezione del documento dedicata all’attività esterna, i Vescovi hanno espresso soddisfazione per la posizione della Chiesa russa in seno alla Conferenza pan-ortodossa, così come l'esito della visita del Patriarca nella Chiesa di Costantinopoli e lo sviluppo positivo delle relazioni bilaterali del Patriarcato di Mosca con le Chiese ortodosse locali.
I vescovi all’unanimità hanno riconosciuto l’azione svolta dal Dipartimento per le Relazioni esterne della Chiesa in materia di inter-relazioni cristiane, al fine di mantenere intatta la fede apostolica e difendere i valori tradizionali comuni nella società contemporanea.
Nel corso della riunione è stata rilevata l'importanza del dialogo reciproco tra le autorità della Chiesa ortodossa russa e quelle della pubblica amministrazione dei paesi stranieri. Essi hanno inoltre elogiato l'esperienza acquisita nell’interazione con le organizzazioni internazionali per discutere le questioni contemporanee e sostenuto l'iniziativa di istituire un gruppo consultivo di leader religiosi con il direttore generale dell’Unesco.
I vescovi, infine, hanno riconosciuto utile lo sviluppo del dialogo interreligioso nel territorio canonico della Chiesa ortodossa russa, che comprende anche la Chiesa ortodossa all’estero, al fine di mantenere la stabilità sociale, prevenire i conflitti per motivi religiosi, condividere le sfide del secolarismo aggressivo, tenere rapporti di buon vicinato e di convivenza pacifica tra i popoli di diverse culture e tradizioni religiose.

(Fonte: Decr Servizio Informazioni; www.mospat.ru)