Presentazione del metropolita Ilarion di Volokolamsk alla conferenza sul futuro cristiano dell'Europa, 22 settembre 2017, Londra
Vostre eminenze ed eccellenze, caro ambasciatore, organizzatori e partecipanti alla conferenza,
Saluto cordialmente tutti coloro che sono
riuniti oggi presso l'ambasciata russa a Londra per partecipare a
questa conferenza dedicata alla questione del futuro del cristianesimo
in Europa. Questo argomento non solo non perde la sua importanza, ma
risuona sempre nuovo. Gli esperti ritengono che oggi il cristianesimo
rimanga non solo la comunità religiosa più perseguitata del pianeta, ma
che si trovi anche di fronte a nuove sfide che toccano le fondamenta
morali della vita dei popoli, della loro fede e dei loro valori.
I decenni recenti hanno visto una
trasformazione nel paesaggio religioso e etnico dell'Europa. Tra le
ragioni vi è la più grande crisi migratoria del continente dalla fine
della seconda guerra mondiale, causata da conflitti armati e da problemi
economici nei paesi del Medio Oriente e dell'Africa settentrionale.
Secondo le cifre dell'agenzia europea Frontex, più di 1.8 milioni di
migranti sono entrati nell'UE solo nel 2015. [1] I dati
della relazione internazionale sulle migrazioni delle Nazioni Unite
mostrano che il numero dei migranti in Europa è aumentato da 49,3
milioni di persone nel 2000 a 76,1 milioni di persone nel 2015. [2]
Secondo la ricerca dell'Organizzazione internazionale delle migrazioni
dell'ONU in tutto il mondo circa l'1,3 per cento della popolazione
adulta, che comprende circa 66 milioni di persone, nel prossimo anno
intende partire per un altro paese per viverci definitivamente. Circa un
terzo di questo gruppo di persone – 23 milioni – sta già progettando di
partire. Il 16,5 per cento dei potenziali migranti che sono stati
interrogati ha risposto che i paesi in cima alla loro lista sono Gran
Bretagna, Germania e Francia. [3]
L'altro motivo per la trasformazione
della mappa religiosa d'Europa è la secolarizzazione della società
europea. I dati di un sondaggio britannico indicano che più della metà
degli abitanti del paese – per la prima volta nella storia – non si
sente affiliata a una particolare religione. 2942 persone hanno
partecipato a un sondaggio condotto nel 2016 dal Centro nazionale
britannico per la ricerca sociale: il 53% di chi ha risposto alla
domanda sull'affiliazione religiosa ha dichiarato di non appartenere a
nessuna confessione religiosa. Tra i ragazzi dai diciotto ai venticinque
anni, il numero di persone non religiose è maggiore – Il 71 per cento.
Quando una ricerca simile è stata condotta nel 1983, solo il 31 per
cento di quelli che erano stati interrogati aveva dichiarato di non
appartenere a nessuna confessione. [4]
Possiamo vedere una tendenza opposta nei
paesi dell'Europa dell'Est, in particolare in Russia. Un sondaggio di
opinione condotto a luglio in Russia dal centro Levada ha mostrato un
netto calo del numero degli atei e dei non credenti, dal 26 per cento
nel dicembre 2015 al 13 per cento nel luglio 2017. [5]
Questo, naturalmente, non significa che nell'altro 83 per cento tutti
siano credenti praticanti. Molti si definiscono "religiosi in qualche
misura" o "non molto religiosi", ma si sentono comunque affiliati a una
delle religioni tradizionali. Tuttavia, il numero di persone che si
definiscono "molto religiose" sta crescendo costantemente.
Lo stato contemporaneo della vita
religiosa nella società russa è direttamente legato ai tragici eventi di
cento anni fa. La catastrofe storica del 1917 ha coinvolto la Russia in
una guerra civile fratricida, con atti di terrorismo, esilio dei
migliori rappresentanti della nazione oltre i confini della propria
patria e deliberato annientamento di tutti gli strati della società – la
nobiltà, i cosacchi, il clero e i contadini ricchi. Questi sono stati
dichiarati "nemici del popolo" e i loro parenti sono stati sottoposti a
discriminazione e sono stati "privati dei diritti", costringendoli
all'orlo della sopravvivenza. Tutto questo terrore è avvenuto sotto la
bandiera di un'ideologia comunista che combatteva ferocemente contro la
religione. Milioni di credenti sono stati sottoposti alle più crudeli
persecuzioni, molestie, discriminazioni e repressioni – dalla derisione e
dal licenziamento sul posto di lavoro, fino alla carcerazione e alla
morte per fucilazione. La Chiesa in quegli anni ha prodotto una grande
moltitudine di martiri e confessori per la fede che, come diceva san
Paolo, "furono torturati, non accettando la liberazione loro offerta,
per ottenere una migliore risurrezione. Altri, infine, subirono scherni e
flagelli, catene e prigionia" (Ebrei 11,35-36).
Una discussione sul futuro del
cristianesimo in Europa è impossibile se non si comprendono le
prospettive per la sopravvivenza della religiosità tra i suoi abitanti.
La ricerca condotta dal Centro per lo Studio del Cristianesimo Globale
presso il Collegio Teologico Gordon-Cornwell, negli USA, indica che il
numero dei cristiani in Europa sarà costantemente in calo: da 560
milioni di persone nel 2015 a 501 milioni entro il 2050. [6]
I calcoli del Pew Research Centre sono più pessimisti e prevedono una
riduzione dei cristiani in Europa da 553 milioni di persone nel 2015 a
454 milioni di persone entro il 2050. [7]
Queste sono previsioni allarmanti, ma
riflettono le tendenze attuali nella trasformazione dell'immagine
religiosa dell'Europa e non possono essere ignorate. Alcuni suggeriscono
che, a meno che non sia applicata una forza speciale, l'Europa non può
semplicemente smettere di essere cristiana per il fatto che l'Europa è
stata cristiana per molti secoli. Vorrei ricordarvi che in Russia prima
del 1917 nessuno aveva mai sostenuto che avrebbe avuto luogo il collasso
di un impero cristiano secolare, e che questo sarebbe stato sostituito
da un regime totalitario ateo. E anche quando ciò accadde, pochi
credevano che fosse una cosa seria e di lunga durata.
Il declino moderno del cristianesimo nel
mondo occidentale può essere paragonato alla situazione dell'impero
russo prima del 1917. La rivoluzione e gli eventi drammatici che ne
seguirono hanno avuto profondi motivi spirituali, così come sociali e
politici. Per molti anni l'aristocrazia e l'intelligentsia
avevano abbandonato la fede, seguite poi dalla gente comune. Sua Santità
il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus' ne ha parlato nel
gennaio 2017: "La rottura fondamentale nel modo tradizionale della vita –
e ora sto parlando (...) dell'auto-coscienza spirituale e culturale del
popolo – è stata possibile solo per perché qualcosa di molto importante
era scomparso dalle vite del popolo, in primo luogo l'élite. Nonostante
una prosperità e esteriore, progressi scientifici e culturali, rimaneva
nella vita del popolo sempre meno fede vera e sincera in Dio, e
comprensione dell'importanza eccezionale dei valori appartenenti a una
tradizione spirituale e morale". [8]
Negli immediati anni del dopoguerra il
cristianesimo ha svolto un ruolo rilevante nel processo di integrazione
europea, che era visto nel contesto della guerra fredda come uno dei
mezzi per contenere l'espansione della propaganda atea e dell'ideologia
comunista. Il Vaticano, nella sua propaganda anticomunista, si basava
sull'unità europea, sui partiti cristiano-democratici dell'Europa
occidentale. Quest'ultima credeva fermamente che la civiltà occidentale
fosse strettamente legata ai valori cristiani e che dovesse essere
difesa dalla minaccia comunista. Papa Pio XII sosteneva la creazione di
una comunità europea come "missione storica dell'Europa cristiana".
Il primo presidente della Repubblica
federale tedesca, Theodor Heuss, ha dichiarato che l'Europa è stata
costruita su tre colline: l'Acropoli, che le ha dato i valori di
libertà, filosofia e democrazia; il Campidoglio, che rappresentava i
concetti giuridici e l'ordine sociale dei romani; e il Golgota, cioè il
cristianesimo. [9] Va anche rilevato che i padri
fondatori dell'Unione Europea erano uomini profondamente religiosi – per
esempio il ministro degli esteri francese Robert Schuman, il
cancelliere della Repubblica federale di Germania Konrad Adenauer e il
ministro degli Esteri italiano Alcide De Gasperi.
E quando, mezzo secolo dopo la creazione
dell'Unione Europea, è stata scritta la sua costituzione, sarebbe stato
naturale per le Chiese cristiane aspettarsi che il ruolo del
cristianesimo come uno dei valori europei fosse incluso in questo
documento senza derogare dalla natura secolare delle autorità in
un'Europa unificata. Ma, come sappiamo, questo non è accaduto. L'Unione
Europea, quando ha scritto la sua costituzione, ha rifiutato di
menzionare il suo patrimonio cristiano perfino nel preambolo del
documento.
Io credo fermamente che un'Europa che ha
rinunciato a Cristo non sarà in grado di preservare la sua identità
culturale e spirituale. Per molti secoli l'Europa è stata la casa dove
diverse tradizioni religiose hanno vissuto fianco a fianco, ma nello
stesso tempo in cui il cristianesimo svolgeva un ruolo dominante. Questo
ruolo si riflette in particolare nell'architettura delle città europee
che sono difficili da immaginare senza le loro magnifiche cattedrali e
le loro numerose chiese, anche se più modeste di dimensioni.
Un monopolio dell'idea laicista ha preso
piede in Europa. La sua manifestazione è l'espulsione della visione
religiosa del mondo dalla sfera pubblica. L'articolo 4 della
Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di tutte le forme di
intolleranza e di discriminazione basate sulla religione e sul credo,
adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1981, afferma
che "tutti gli Stati adottano misure efficaci per prevenire ed eliminare
la discriminazione in base alla religione o al credo nel
riconoscimento, nell'esercizio e nel godimento dei diritti umani e delle
libertà fondamentali in tutti i campi della vita civile, economica,
politica, sociale e culturale". [10]
Gli architetti della società laicista si
sono occupati dell'aspetto giuridico della questione: formalmente si può
confessare qualsiasi religione, ma se si cerca di motivare le proprie
azioni attraverso la fede religiosa e la libertà di coscienza e
incoraggiare gli altri ad agire secondo la propria fede, allora nel
migliore dei casi si sarà sottoposti a censura, o, al peggio, ad azioni
penali.
Per esempio, se sei un medico e ti rifiuti di eseguire un aborto [11] o un'eutanasia [12],
facendo riferimento ai tuoi principi religiosi, allora violi la legge.
Se sei un pastore protestante e vivi in un paese in cui le unioni
dello stesso sesso sono legali, allora hai poca probabilità di rifiutare
a una di queste coppie il diritto a un matrimonio in chiesa rimanendo
impunito dello Stato. Così, per esempio, il primo ministro svedese
Stefan Löfven ha affermato di recente che tutti i pastori della Chiesa
di Svezia dovrebbero essere obbligati a svolgere matrimoni ecclesiastici
per le coppie dello stesso sesso, aggiungendo "vedo paralleli con
l'ostetrica che si rifiuta di eseguire aborti". Chi lavora come
ostetrica deve poter eseguire aborti, altrimenti deve fare un lavoro
diverso... È lo stesso per i sacerdoti". [13]
Questi politici sono l'esatto contrario
di quelli che hanno posto le basi dell'Unione Europea e questo tipo di
retorica, a mio avviso, è suicida per il continente europeo. La
legalizzazione dell'aborto, l'incoraggiamento della promiscuità sessuale
e i tentativi sistematici di minare i valori della famiglia hanno
portato a una profonda crisi demografica in molti paesi europei. Questa
crisi, accompagnata da una crisi d'identità, porterà ad una situazione
in cui altri popoli abiteranno l'Europa con una diversa religione, una
cultura diversa e diversi paradigmi di valori.
Spesso si usa il linguaggio dell'odio nei
confronti dei cristiani quando i cristiani insistono sul loro diritto
di partecipare agli affari pubblici. Essi godono degli stessi diritti
degli aderenti di qualsiasi altra religione o degli atei. Tuttavia, in
pratica non è così: decine di casi di discriminazione contro i cristiani
per motivi delle loro convinzioni si registrano ogni anno. Questi casi
sono evidenziati dai media e diventano un argomento di discussione
pubblica, ma la situazione nel suo complesso non cambia come risultato.
Nel mondo moderno la secolarizzazione
militante è stata trasformata in un potere autonomo che non tollera il
dissenso, e consente a gruppi di minoranza ben organizzati di imporre
con successo la loro volontà sulla maggioranza sotto il pretesto di
osservare i diritti umani. Oggi i diritti umani sono stati in sostanza
trasformati in uno strumento per manipolare la maggioranza e la lotta
per i diritti umani è divenuta la dittatura della minoranza in relazione
alla maggioranza.
Purtroppo dobbiamo notare che questi non
sono incidenti isolati, ma un sistema di valori già formato, sostenuto
dallo Stato e dalle istituzioni sovranazionali dell'UE.
In una situazione in cui abbiamo una
pressione aggressiva da parte di gruppi che propagano idee inaccettabili
dalla prospettiva della morale cristiana tradizionale, è essenziale
unire gli sforzi delle Chiese per contrastare questi processi, agire
congiuntamente nei media, nell'ambito del sostegno legale, così come
nella propagazione di valori cristiani comuni a tutti i livelli
possibili. È importante che le Chiese condividano le loro esperienze in
questo ambito e sviluppino la cooperazione tra le organizzazioni
ecclesiali per i diritti umani e i centri di monitoraggio.
Credo che sia importante che i cristiani
d'Europa stiano fianco a fianco per difendere quei valori su cui la vita
del continente è stata costruita per secoli e che dovrebbero
considerare le afflizioni e lo sgomento dei cristiani in tutto il mondo
come se venissero da loro stessi.
Note
[1] Frontex Risk Analysis Network Quarterly Report. Q4 2015 – testo
[2] International Migration Report 2015. United Nations Department of Economic and Social Affairs / Population Division – testo
[3] Measuring Global Migration Potential, 2010–2015. Issue No. 9, July 2017 – testo
[4] Число неверующих в Великобритании впервые превысило 50% – testo
[5] testo
[6] testo
[7] testo
[8] Presentazione di sua Santità il patriarca Kirill all'apertura delle XXV Letture educative della Natività – testo
[9] Христианские церкви и европейская интеграция: параметры взаимодействия – testo
[10] testo
[11] testo
[12] Casa di riposo cattolica in Belgio multata per aver rifiutato l'eutanasia – testo
[13] testo
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