martedì 20 gennaio 2009

VERITA' SEMPLICEMENTE VERITA'

Gironzolando tra i meandri dell’internet e della sua infinità di canali, mi sono imbattuto sul sito del Comune di Bivongi, si proprio il Comune dove sulle sue terre si trova il Grande Monastero Ortodosso di San Giovanni Theristis (anche in albanese ‘theristiu’ il mese di giugno, il mese della mietitura): qui veniva commentato un articolo, apparso su un quotidiano calabrese, in cui l’argomento era la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e quindi incontri ecumenici tra il 18 di questo mese ed il 24.
L’articolista, forse preso dalla foga di scrivere qualcosa, o peggio ancora condotto fuori strada da consigli incredibilmente non sostenibili si è così espresso: "Insieme in preghiera per l'unità cristiana. La diocesi di Cosenza coinvolta in varie celebrazioni nelle parrocchie greco-ortodosse e nel tempio valdese".
Bene, per quanto riguarda la prima parte, nulla da confutare: oramai da diversi anni si riuniscono i cristiani delle diverse confessioni per una parvenza di unità, la quale ‘gabbatu u santu’, ci si dimentica di tutto e ognuno torna a casa sua sorridente e felice di essersi preso in giro da solo e raggiante perché articoli e telecamere hanno parlato di tutto ciò, scorazzando nelle varie sale di riunione e mandando in onda riprese, mostrando sale sempre più vuote e abbandonate alle solite persone addette ai lavori.
Per ciò che concerne la seconda parte: “Parrocchie greco-ortodosse” bisogna soffermarsi un attimo, perché qui il ‘gabbatu’ è proprio l’articolista, il quale, da come scrive, non conosce la realtà giuridica di queste così dette parrocchie greche e poi ortodosse. Desidererei conoscere, poi, la provenienza della frase ‘di chiese greco-ortodosse-cattoliche’. Quindi una assurdità dentro l’assurdità, sostantivi messi lì alla rinfusa pensando che tutti i cittadini abbiano al posto degli occhi due robusti prosciutti e che non conoscano la vera realtà e la verità giuridica di queste strutture.
Sono frasi queste che possono anche piacere a chi sa e tace, ma di certo non fanno piacere ai veri ortodossi, i quali operando in situazioni a volte drammatiche, si sentono sottrarre, sotto gli occhi ed in modo subdolo, quella verità che gli altri, senza titoli, fanno propria a discapito della veridicità e della sincerità cristiana.
Bisogna ricordare a titolo semplicemente conoscitivo, che nella provincia di Cosenza, ci sono due realtà giurisdizionali autentiche, che operano in favore dei fedeli ortodossi: il Patriarcato di Costantinopoli e il Patriarcato di Mosca, tutti e due con un clero presente ed attivo. Un clero greco-ortodosso cattolico è assurdo, inammissibile, scorretto e inesistente.
Le parrocchie di cui, sicuramente, l’articolista desiderava parlare non sono altro che le chiese così dette UNIATE. Sono chiese rette da un clero che si veste come gli ortodossi, hanno preti sposati come gli ortodossi, hanno la Liturgia ortodossa, sono arricchite come le ortodosse (ora stanno facendo piazza pulita delle statue, fino a ieri iconografia ufficiale, sostituendole con le icone ortodosse), anche i sacramenti come il battesimo, fino a poco addietro amministrato alla latina, con un poco d’acqua sul capo, ora tentano di farlo per immersione. Inoltre con l’arruolamento di preti, uniati, dalla Romania e dall’Ucraina (li inviano in giro per la Calabria) hanno avviato un becero proselitismo nei confronti dei loro compaesani immigrati, il 99,9% ortodossi veraci; ecco perchè, queste parrocchie o chiese, che tutti finalmente lo sappiano, dal punto di vista giurisdizionale dipendono e sono sovvenzionate dal Vaticano e con la vera Ortodossia non hanno nulla in comune.
Voglio ricordare che una chiesa italo-albanese, nella sua completezza, non è mai esistita, è soltanto una coniatura forzata inventata per buttare fumo negli occhi agli stessi italo-albanesi; i profughi arrivati nelle nostre terre, erano, udite udite, ortodossi con al seguito preti greci sposati e tutto il patrimonio della Santa Chiesa Orientale Ortodossa. Una Chiesa arbreshe non ha i numeri per esistere e poi con quale Patriarcato si dovrebbe aggregare: con Roma o con Costantinopoli alla quale apparteneva ai primordi???
A me sembra strano che il clero, quello autenticamente ortodosso, non sia stato consultato; mi sembra strano che la Curia vescovile di Cosenza abbia commesso uno sbaglio così madornale; non penso che la Curia di Cosenza non sappia che ci sono anche veri preti ortodossi, in quanto ha concesso al Patriarcato di Costantinopoli di poter celebrare con un suo prete la Divina Liturgia in una delle sue strutture.
Se si vuole celebrare degnamente l’ecumenismo, bisogna celebrarlo con le Chiese che hanno i Santi titoli, Chiese riconosciute tali, Chiese di altri Patriarcati autenticamente ortodossi, non surrogati di altre chiese i quali dimentichi del piatto da dove mangiano, strizzano l’occhiolino all’altro versante.
E’ tempo che Roma chieda a questa gente di scegliere una volta per tutte; non si può stare in mezzo al fiume e non scegliere se andare a destra o a sinistra. E Roma sa, molto bene, che fino a quando non risolverà il così detto problema dell’uniatismo, non potrà mai e poi mai, parlare di ecumenismo compiuto; loro che sembravano una buona conquista, si stanno dimostrando una zavorra all’interno delle scarpe che non li fa camminare speditamente. E Roma sa anche che nelle comunità italo-albanesi solo il clero, ancora, parla di cattolicesimo, mentre nella popolazione iniziano a vedersi delle crepe spaventose in favore della Besa arbreshe (Fede italo-albanese) e cioè dell’amore per e verso l’ortodossia, la Fede e la confessione dei loro antenati.
Non vado oltre, a titolo di cronaca inserisco l’articolo estratto dal sito del Comune di Bivongi, ringrazio coloro che per la verità molte volte sono derisi e messi all’indice, ma non tutti hanno paura e si inchinano supinamente, Grazie amici per questa verità; siate voi lettori a giudicare e dare una risposta:
17.01.2009
Un consiglio a noi lettori... più attenzione a ciò che leggiamo sui
giornali, ma soprattutto alle cose in cui crediamo veramente!
La Theristis International ha una propria rassegna stampa e segue da vicino alcune rubriche come quelle pubblicate su "Il Quotidiano di Calabria": "Culti e Comunità", che prendiamo come semplice e genuino spunto. Ebbene, nell'articolo del 17.01.09 a cura di Vincenzo Sammarro, dal titolo "Insieme in preghiera per l'unità cristiana. La diocesi di Cosenza coinvolta in varie celebrazioni nelle parrocchie greco-ortodosse e nel tempio valdese", si leggono le testuali parole: ... anche le chiese di Cosenza sintonizzano con il principio di preghiera per "l'unità voluta da Cristo"...
E così Valdesi, Greco-ortodossi cattolici, accanto ai fratelli latini, cercheranno all'unisono la via da Cristo indicata e portata avanti nel tempo secondo la visione profetica di Ezechiele: "Essere riuniti nella tua mano". E poi, più avanti si legge: Domenica 18 gennaio - Parrocchia greca del SS. Salvatore" degli italo-albanesi dell'Eparchia di Lungro, Corso Plebiscito...
(Fine del testo riportato dall'articolo esaminato. Segue nostro commento) Dunque, noi ci chiediamo: oltre ai cattolici e ai greco-ortodossi, è nato un nuovo ordine religioso che si chiama "Greco-ortodossi cattolici"??? E poi, vorremmo anche capire che significa Parrocchia greca degli italo-albanesi? Nel leggere un articolo di giornale si vorrebbe capire meglio alcune cose ma per via di spazi ristretti, ed altri motivi, non è sempre possibile approfondire
gli argomenti. Comunque, per aiutare coloro che da anni frequentano tali parrocchie è bene precisare, secondo la Verità in Cristo, che essi non hanno nulla a che fare con l'Ortodossia. Ci dispiace sgretolare in un attimo anni di grandi e forti convinzioni, ma è così... e forse anche per secoli, molti hanno creduto e credono il contrario. Ciò vale anche per le varie parrocchie siciliane, nell'area di Piana degli albanesi, ecc. Queste parrocchie sono cattoliche (uniati), dipendono dal Vaticano e commemorano il Papa di Roma. Hanno mantenuto parzialmente lo stile orientale, i paramenti sacri, l'esteriorità, ecc., ma non sono Ortodosse. Scusate la precisazione ma è l'ennesima volta che leggiamo articoli del genere, oltre ad accogliere quotidianamente pii pellegrini che non sanno fino in fondo quale sia il proprio Credo, come stanno veramente le cose... se si è carne o pesce!
In queste condizioni, com'è possibile parlare di vero e sano ecumenismo?
Ricordiamo, infine, che qualche tempo fa, furono proprio alcuni arcivescovi
ortodossi a chiedere al Vaticano di intervenire per fare chiarezza, revocan-
do l'istituzione di parrocchie che confondono facilmente le idee a fedeli e
pellegrini, soprattutto laddove vi è un numeroso gregge ortodosso.
Infatti, un modo utile per raggiungere l'unione delle chiese potrebbe essere
la strada della verità, importante base per l'ecumenismo in senso concreto,
al cospetto di una società odierna, sempre più bisognosa di solide certezze.
Purtroppo, mentre tutte le diocesi cattoliche, anche in Calabria, celebrano
dal 18 al 25 gennaio la settimana per l'unione dei cristiani insistendo sui rap-
porti fraterni stabiliti tra cattolici ed ortodossi, non mancano testimonianze contrarie che ci riportano ai tristi tempi dell'inquisizione e della persecuzione
dei non cattolici. A Crotone, ad esempio, il dotto attuale arcivescovo ha ne-
gato agli ortodossi l'ospitalità accordata in città dal suo predecessore, men-
tre ha dato una chiesa al prete uniate ucraino propagandando la sua parte-
cipazione al Natale ortodosso. Attenzione!!! Questi metodi che creano confu-
sione rappresentano l'attuale fase del proselitismo cattolico: non potendo
più obbligare con la forza gli ortodossi a divenire cattolici, si creano difficol-
tà al clero ortodosso mentre si sollecita ed aiuta il clero uniate a occuparsi
degli ortodossi, in genere umili immigrati ignari dell'inganno.
Fortunatamente questi tristi avvenimenti, del tutto antitetici al dialogo della
chiesa Ortodossa con la chiesa Romano-cattolica, non riscuotono il generale consenso di clero e popolo cattolico, anche se risultano crescenti in questi
ultimi anni in diverse località della Calabria.
Commento a cura della Theristis International.”

Padre Giovanni

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