giovedì 30 aprile 2009

Domenica delle Mirofore

Domenica 3 Maggio 2009
Terza Domenica di Pasqua
“Delle Mirofore”


Antifone della festa:

1) Lettore: Alalàxate to Kirìo pàsa i ghì.

Coro: Tes presvìes tis Theotòku, Sòter, sòsonimàs.

2) Lettore: O Theòs iktirìse imàs ke evloghìse imàs.

Coro: Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs

ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.

3) Lettore: Anastìto o Theòs ke
dhiaskorpisthìtosan i echthrì
aftù ke fighètosan apò prosòpu
aftù i misùndes aftòn.

Coro: Christòs anèsti ek nekròn,
thanàto thànaton patìsas, ke
tis en tis mnìmasi zoìn charisàmenos.


Entrata

En Ekklisìes evloghìte ton
Theòn, Kìrion ek pigòn Israìl.

Sòson imàs, Iiè Theù, o anastàs
ek nekròn, psàllondàs si: Alliluia.


Tropari


Tono II
Ote katìlthes pros ton thànaton,
i zoì i athànatos, tòte
ton Ádhin enèkrosas ti
astrapì tis Theòtitos; òte
dhe ke tus tethneòtas ek ton
katachthonìon anèstisas,
pàse e dhinàmis ton epuranìon
ekrávgazon: Zoodhòta
Christè, o Theòs imòn,
dhòxa si.
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O efschìmon Iosìf apò tu
xìlu kathelòn to àchrandòn
su sòma, sindhòni katharà
ilìsas ke aròmasin, en
mnìmati kenò kidhèfsas
apètheto; allà triìmeros
anèstis, Kìrie, parèchon to
kòsmo to mèga èleos.
___ ___ ___
Tes mirofòris ghinexì parà
to mnìma epistàs, o Ánghelos
evòa: Ta mìra tis thnitìs
ipàrchi armòdhia,
Christòs dhe dhiafthoràs
edhìchthi allòtrios; allà
kravgàsate: Anèsti o Kìrios,
parèchon to kòsmo to
mèga èleos.
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Apolitikion del Santo della Chiesa
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Kontakion

I ke en tàfo katìlthes, athànate,
allà tu Ádhu kathìles
tin dhìnamin; ke anèstis
os nikitìs, Christè o Theòs,
ghinexì Mirofòris
fthenxàmenos Chèrete, ke
tis sis Apostòlis irìnin
dhorùmenos, o tis pesùsi
parèchon anàstasin.

Apostolo (Atti 6, 1-7)

-Mia forza e mio vanto è il Signore, egli è
divenuto la mia salvezza. (Sal. 117,14).
- Il Signore mi ha provato duramente, ma non
mi ha consegnato alla morte. (Sal. 117,18).

Lettura degli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, mentre aumentava il numero
dei discepoli, sorse un malcontento fra gli
ellenisti verso gli ebrei, perché venivano trascurate
le loro vedove nella distribuzione
quotidiana. Allora i Dodici convocarono il
gruppo dei discepoli e dissero: “Non è giusto
che noi trascuriamo la parola di Dio per
il servizio delle mense. Cercate dunque, fratelli,
tra di voi sette uomini di buona reputazione,
pieni di Spirito e di saggezza, ai quali
affideremo quest’incarico. Noi, invece, ci dedicheremo
alla preghiera e al ministero della
parola”. Piacque questa proposta a tutto il
gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di
fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore,
Timóne, Parmenàs e Nicola, un proselito
di Antiochia. Li presentarono quindi agli
apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero
loro le mani. Intanto la parola di Dio si
diffondeva e si moltiplicava grandemente il
numero dei discepoli a Gerusalemme; anche
un gran numero di sacerdoti aderiva alla
fede.

Alliluia (3 volte).

- Ti ascolti il Signore nel giorno della prova,
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe. (Sal.19,2).

Alliluia (3 volte).

- O Signore, salva il re, ed ascoltaci nel giorno
in cui ti invocheremo. (Sal. 19,10).

Alliluia (3 volte).


Vangelo (Mc. 15, 43-16, 8)

In quel tempo, Giuseppe d’Arimatèa, membro
autorevole del sinedrio, che aspettava
anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente
da Pilato per chiedere il corpo di
Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già
morto e, chiamato il centurione, lo interrogò
se fosse morto da tempo. Informato dal
centurione, concesse la salma a Giuseppe.
Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò
giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo
depose in un sepolcro scavato nella roccia.
Poi fece rotolare un masso contro l’entrata
del sepolcro. Intanto Maria di Màgdala
e Maria madre di Ioses stavano ad osservare
dove veniva deposto. Passato il sabato,
Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e
Salome comprarono oli aromatici per andare a
imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo
giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar
del sole. Esse dicevano tra loro: “Chi ci rotolerà
via il masso dall’ingresso del sepolcro?”. Ma,
guardando, videro che il masso era già stato rotolato
via, benché fosse molto grande. Entrando
nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla
destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero
paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura!
Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E’ risorto,
non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano
deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a
Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete,
come vi ha detto”. Ed esse, uscite, fuggirono
via dal sepolcro perché erano piene di timore
e di spavento. E non dissero niente a nessuno,
perché avevano paura.

MEGALINARION
O ànghelos evòa ti kecharitomèni:
Aghnì Parthène,
chère, ke pàlin erò, chère, o
sòs Iiòs anèsti triìmeros ek
tàfu. Fotìzu, fotìzu, i nèa
Ierusalim; i gar dhòxa Kirìu
epì sé anètile. Chòreve
nìn ke agàllu, Siòn; si dhe
Aghnì tèrpu Theotòke, en
di Eghèrsi tu Tòku su.

Kinonikon:

Sòma Christù metalàvete,
pighìs athanàtu ghèfsasthe.
(3 volte). Alliluia (3 volte).

Dopo “Soson o Theos ……..”

Christòs anèsti... (1 volta)

Invece di: Dhi efchòn … si dice: “Christòs anèsti”…


Fine
Gloria a Dio

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