giovedì 13 agosto 2009

Una mia riflessione su Contessa Entellina (PA)

"Conoscendo anche indirettamente il problema, che si presenta annualmente, a Contessa E. mi sono permesso di indirizzare una riflessione, fatta a voce alta, sulla ormai atavica, forse meglio specificare 'tradizionale', perchè anche questa è entrata nella tradizione del popolo del piccolo paese arbresh della Sicilia, situazione che ogni anno puntualmente si presenta. E' sicuramente incresciosa, però rimane sempre un problema circoscritto nell'ambito di un popolo della stassa confessione religiosa: cattolici contro cattolici; anche se i cittadini di origine albanese pensano di essere diversi solo perchè professano ed applicano alle loro celebrazioni un rito diverso. Forse qualche secolo fa avrebbero anche potuto richiamarsi alla loro specificità, al loro essere arbresh, alla loro appartenenza alla Santa Ortodossia, al loro modo diverso anche linguistico e liturgico di celebrare, ma ora, dobbiamo constatare senza ombra di smentita che 'tutta l'erba è un fascio'. Fanno parte tutti di uno stesso 'covone' con la stessa specie di grano, un grano chiamato: Vaticano e Cattolico.

Posto la mia riflessione senza velleità."



Sto seguendo con una certa trepidazione questa vicenda della comunità italo-albanese (o almeno quello che resta di albanese) di Contessa Entellina. Un paese in cui ho avuto l'onore di dimorare ospite della famiglia di P. Luciano Aricò, con il quale abbiamo in passato condiviso momenti di amicizia religiosa fino a quando le nostre strade si sono divise: io sono entrato nel Patriarcato di Mosca e lui è riuscito a coronare il suo sogno di ritornare nella Chiesa "bizantina (???)" come la chiama. Qualcosa anchio ho inserito sul mio blog: http://arberiaortodossa.blogspot.com/ circa questa triste vicenda che va avanti oramai da anni ed anni, senza che si sia arrivato ad una conclusione unilaterale. Dagli interventi che ho letto su questo problema, emerge ancora la disputa tra greci e italiani ovvero tra "Arbresh e Litinj". La disputa si presenta oramai da diverso tempo ogni anno in questo periodo, e se non erro, l'anno scorso mi trovavo più o meno in questo periodo a Contessa sempre ospite gradito della Carissima Mamma di P. Luciano, il popolo di contessa era arrabiato, insieme al suo parroco, perchè avevano trovato chiusa la porta del campanile. Però a distanza di un anno tutto è rimasto come prima: nessuna novità in merito!A questo punto, leggendo gli interventi, si è posto il problema dell'appartenenza a questa benedetta minoranza linguistica, però sembra che molti arbresh non disdegnino di frequentare con orgoglio la chiesa latina. Sembra una guerra, anzi lo è, una guerra fratricida (nel senso buono delle parole). Arbresh contro arbresh. Perchè quanti sono i contessioti proprio italiani? E' questa una situazione di difficile soluzione a mio parere, qui non si tratta di guerra di religione: tra islamici e cristiani. No signori, qui si tratta di una guerra e meglio di una lite tra cattolici stessi. Perchè sia greci che latini sono sotto lo stesso Omoforio, quello del Vescovo di Roma. Due gruppi di cattolici, e non basta essere di un rito diverso per sottolineare una diversità di appartenenza confessionale, si nessuno lo mette in dubbio, ma la diversità del rito non ti dice che sei di un'altra giurisdizione. No fratelli di Contessa, scusate, ma voi siete semplicemente Cattolici e vi state bisticciando per una appartenenza immaginaria. Fate parte della stessa famiglia, fate parte della stessa Chiesa, siete sotto la giurisdizione dello stesso Vescovo, nella Liturgia nominate lo stesso Papa. Allora: inutile proclamare passeremo con gli ortodossi, perchè parliamoci chiaro, gli ortodossi non vi vogliono, anzi vi dicono state dovre siete, abbiamo già troppe gatte da pelare per conto nostro.

Scusate se mi sono intromesso, l'avrei potuto fare sul mio blog, ma ho voluto entrare nel vivo, come fratello italo albanese.

P. Giovanni Capparelli

Arbresh dalla Calabria - Prete Ortodosso

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