giovedì 4 febbraio 2010

Riflessione del Confratello e Concelebrante sulla Domenica di Carnevale: Padre Seraphim

Domenica del Giudizio finale detta del Carnevale

Letture:1 Cor. 8.8 - 9,2 - Mt. 25, 31 - 46
Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amen.Nella Domenica di sessagesima la Chiesa ci pone davanti al giudizio finale, quello che avverrà alla fine dei tempi quando in Cristo saranno ricapitolate tutte le realtà sia del cielo che della terra. Questa Domenica è anche detta del carnevale perché è l´ultimo giorno in cui si può mangiare la carne.Vorrei riflettere con voi su due questioni importantissime per la vita ecclesiale:1) come ci dice san Giacomo nella sua lettera cattolica: "La Fede senza le opere è morta....mostrami la tua Fede senza le opere e io con le opere ti mostrerò la mia Fede" (Gc 2,14-26). Ovviamente qui non si parla delle opere della Legge antica, quella data da Dio per mezzo di Mosè, ma delle opere della nuova legge, della nuova alleanza siglata in Gesù Cristo che ha dato compimento a quella antica.La nuova legge, quella dell´amore, della carità, è quella secondo la quale saremo giudicati: se abbiamo dato da mangiare, se abbiamo dato da bere, se abbiamo ospitato i forestieri....se abbiamo amato il nostro prossimo come noi stessi. "Alla sera della vita saremo giudicati sull´amore", come possiamo dire di amare Dio che non vediamo se non amiamo il prossimo che vediamo e che è nostro fratello? Dio ci ha creati, ci ha donato la vita, Egli è nostro Padre, il nostro Padre celeste, noi tutti siamo suoi figli e fratelli in Gesù Cristo Nostro Signore. A questo ci chiama la Chiesa in questa Domenica: ad amarci gli uni gli altri come Dio ci ama! In ogni uomo brilla l´immagine di Dio. Ogni nostro fratello, anche se piccolo e insignificante per il mondo, è per noi Gesù Cristo indipendentemente dalla razza, dalla cultura, dalla lingua, dalla religione professata! Saremo veri cristiani, veri discepoli di Gesù Cristo quando, con la sua Grazia, sotto l´azione del Santo Spirito Vivificante, ameremo tutti di vero cuore.2) La seconda riflessione è di uguale importanza: come possiamo amare tutti i nostri fratelli? Umanamente ciò è impossibile. E´ facile amare chi ci ama, ma è impossibile umanamente amare i nostri nemici, a Dio però nulla è impossibile. Ecco che la Chiesa ci viene in aiuto indicandoci la strada maestra per vivere in Gesù Cristo, per vivere santamente la grande quaresima che arriva: la preghiera e il digiuno! Le due colonne che sorreggono la Chiesa, le due gambe del cristiano che cammina verso Gesù Cristo: la preghiera e il digiuno! La preghiera da sola non basta, il digiuno da solo non è accetto a Dio, ma insieme rinsaldano la Chiesa, rafforzano la vita cristiana. Per questo carissimi fratelli e sorelle vi invito a digiunare e pregare seriamente, con gioia, non con tristezza perché il cristianesimo è gioia anche nel digiuno. Perché il suo fine è la vita eterna con Dio nella gioia che non conosce tramonto.Perciò Domenica 7 febbraio, Domenica del carnevale (del levare la carne) è l´ultimo giorno in cui si potrà mangiare carne, da lunedì inizia la settimana dei latticini, si potrà mangiare tutto tranne la carne fino a Domenica 14 inclusa. Da lunedì 15, lunedì puro, inizierà la Grande Quaresima durante la quale sarà possibile mangiare solo cibi di origine vegetale: no carne, no uova, no latte e derivati, no pesce fino alla Festa delle Feste: la Santa Pasqua.Carissimi e carissime digiuniamo e preghiamo per amarci di vero cuore gli uni gli altri.
p. Seraphim

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