venerdì 27 gennaio 2012

Dal sito della Chiesa Ortodossa Russa

XII edizione del premio dell’unità dei popoli ortodossi

 Il 21 gennaio 2012 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha diretto nella Sala dei Concili della cattedrale di Cristo Salvatore la cerimonia di attribuzione del XII Premio della Fondazione Internazionale per l’Unità dei Popoli Ortodossi. Il premio è assegnato annualmente a persone che nel mondo si sono distinte “per il lavoro straordinario nel rafforzare l’unità dei popoli ortodossi. Per l’approvazione e la promozione dei valori cristiani nella società”, ed è dedicato alla memoria del Patriarca Alessio II.
Esso è stato fin qui assegnato a capi di Stato, di governo e di parlamento, ai Primati delle Chiese ortodosse, a personaggi pubblici noti per il loro contributo al consolidamento dei legami economici e politici tra i paesi storicamente facenti parti della tradizione cristiana orientale, o per il sostegno all’affermazione di elevati standard di morale cristiana nella vita della comunità ortodossa.
La Fondazione ha nominato vincitori del premio per il 2011 Sua Beatitudine il Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa Theodoros II, il presidente palestinese Mahmoud Abbas e l’atleta serbo Novak Djokovic.
Alla cerimonia di premiazione hanno preso parte il metropolita di Saransk e della Mordovia Varsonofij, responsabile della Gestione centrale del Patriarcato di Mosca, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, il metropolita Athanasios di Cirenea, rappresentante del Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, l’arcivescovo Niphon di Filippopoli, rappresentante del Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, diversi altri gerarchi ortodossi, alti rappresentanti dello stato, il mufti Albir Krganov, primo vice presidente del Consiglio Spirituale Centrale dei musulmani di Russia, gli ambasciatori in Russia dei Paesi arabi e della regione dei Balcani, la delegazione dell’Autorità nazionale palestinese, e numerosi ospiti.
Prima della cerimonia, è stato proiettato un film documentario sulla storia della Fondazione per l’Unità dei Popoli Ortodossi; il presidente della fondazione V. Alexeev ha tenuto un breve discorso di apertura.
Nel dare inizio alla cerimonia di inaugurazione del XII Premio “Per il lavoro straordinario nel rafforzare l’unità dei popoli ortodossi”, il professor Alexeev ha invitato sul palco il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill come Presidente del Consiglio di Fondazione.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha rivolto un saluto di benvenuto ai vincitori e ai partecipanti alla cerimonia. Poi Sua Santità e V. Alekseev hanno consegnato diplomi e targhe ai vincitori dell’edizione 2011.
Sono poi saliti sul palco della Sala dei Concili della cattedrale Sua Beatitudine Theodoros II, Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa, e il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Secondo la tradizione, ognuno dei vincitori ha rivolto un breve dioscorso ai presenti.
Nel suo intervento, Sua Beatitudine il Patriarca Theodoros ha sottolineato l’importanza dell’attribuzione del premio “alla cattedra antica e gloriosa di Alessandria, nella persona del Papa e Patriarca”, e ha espresso la convinzione che questo premio riflette “le cordiali relazioni esistenti tra noi nell’amore in Cristo e la cooperazione nel consenso per la gloria del nostro Dio”.
Inoltre, secondo Sua Beatitudine, questo premio è un riconoscimento del “contributo alla formazione della teologia e del pensiero cristiano, portato dalla Sede di Alessandria fin dall’inizio, così come della sua opera missionaria, che si è sviluppata in tempi recenti, al fine di diffondere il Vangelo nel continente africano benedetto”.
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas nel suo discorso ha sottolineato di aver apprezzato il modo di vita, l’eredità sociale e spirituale del defunto Patriarca Alessio II. Ha anche detto di essere felice di ricevere il premio dalle mani di Sua Santità il Patriarca Kirill, che considera “un degno successore del defunto Patriarca Alessio II”.
Secondo il leader dell’Autorità nazionale palestinese, l’assegnazione del premio è per lui “un incentivo a proseguire gli sforzi per promuovere la cultura della pace e del dialogo tra le civiltà e le religioni, mentre altre persone promuovono la cultura dell’odio e della violenza, nonché a sostenere i valori della tolleranza e dell’accoglienza, invece del bigottismo e del rifiuto dell’altro”. Abbas è convinto che l’impegno in favore di questi valori è di particolare importanza in un periodo di profonde trasformazioni strutturali nel mondo arabo: “In questo tempo, è importante che tutte le forze – i partiti, i leader religiosi, le organizzazioni, gli intellettuali – si mobilitino per sostenere gli sforzi dei popoli della regione di poter godere dei loro diritti, della libertà, dei processi democratici, di uguaglianza tra tutti i membri della società”.
“Sentiamo una responsabilità speciale e importante per la conservazione della Palestina – la terra del messaggio di Dio – il suo ruolo di civiltà nella regione e nel mondo in generale. Stiamo continuando gli sforzi per raggiungere una pace giusta, la creazione di uno Stato palestinese indipendente coi confini del 1967, e vivere fianco a fianco con Israele” – ha detto Abbas.
Alla fine del suo discorso, Mahmoud Abbas ha ringraziato la Chiesa ortodossa russa e il suo Primate per il conferimento del premio e ha detto di avere intenzione di destinare parte del suo denaro per aiutare gli studenti palestinesi che studiano in università russe.
È stato anche mostrato un videomessaggio di Novak Djokovic, che non ha potuto partecipare alla cerimonia. In esso l’atleta afferma di essere onorato di ricevere il premio internazionale in Russia: “la Chiesa ortodossa russa è un degno esempio per tutto il mondo ortodosso. Nella sua lunga storia ha ripetutamente vissuto tempi difficili, è stata perseguitata, ma nessuno finora è riuscita a distruggerla. Ora è in piena espansione. Questo fatto è un buon esempio per noi, serbi, e fa sperare che nel prossimo futuro non ci saranno più tempi difficili”. A nome suo e di tutto il popolo serbo ha espresso gratitudine a Sua Santità il Patriarca Kirill per essere stato insignito del premio.
L’ambasciatore della Repubblica di Serbia in Russia Jelica Kuryak ha trasmesso il saluto di Sua Santità il Patriarca serbo Ireneo.
La cerimonia di premiazione si è conclusa con un concerto a cui hanno partecipato famosi artisti russi e gruppi musicali.


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