martedì 9 novembre 2010

Dal sito amico: Eleousa.com

Ortodossia - Colei che è il fine della creazione
Colei attraverso la quale il Signore dei cieli è entrato nel mondo, come fratello degli uomini, nella sua persona è rivelazione della vocazione suprema cui sono chiamate non solo le donne ma tutta l’umanità. Il significato della persona di Maria è ad un tempo unico e universale, cosmico ed escatologico. In Maria è annunciato, proclamato ed anticipato il fine – telos – di tutta la creazione. Maria personifica la chiamata alla santità rivolta a tutti e a ciascuno, la vocazione a generare attraverso lo Spirito, in sé e per il mondo, la creatura nuova in Cristo. Il “Rallegrati” con il quale l’angelo si rivolge alla ragazza di Nazareth, si rivolge, sì, alla donna unica dalla quale il Verbo Divino prende carne ma, per suo tramite, si rivolge anche a tutta l’umanità, uomini e donne.
Il fatto che questa creazione nuova – di cui Maria è la radice umana – abbia il volto di una donna non può essere però privo di senso: di un senso che va ben al di là della sola necessità biologica. In Maria, rappresentante dei “poveri d’Israele” che mette al mondo il figlio di Dio, il Signore “ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili”. Così dice il Magnificat, cantato durante il Mattutino del rito bizantino, e tra questi umili vanno annoverate le donne con le quali Maria, l’umile ancella, è solidale. In lei e con lei, le donne credenti sanno di essere salvate, onorate e glorificate.
“Noi preghiamo lei che è superiore ad ogni lode, ed ella prepara per noi la gloria eterna. Noi le diciamo spesso: Rallegrati! e lei prega il suo Figlio e Dio: Figlio mio amato, dona la gioia eterna per questo saluto di gioia rivolto a me”.

San Giovanni di Kronstadt

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