mercoledì 3 giugno 2009

Dal sito si P. Massimo


La Pentecoste

Non prego solo per questi,
ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me;
perché tutti siano una sola cosa.
Come tu, Padre, sei in me e io in te,
siano anch'essi in noi una cosa sola,
perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me,
io l'ho data a loro,
perché siano come noi una cosa sola.
Gv. 17, 20-22
Gesù era in preghiera per i suoi apostoli, i dodici, e, attraverso di loro, per i settanta, e per tutte le nazioni che più tardi avrebbero accolto Lui come il Figlio di Dio e Salvatore. Ciascuno degli Apostoli e dei credenti aveva la sua propria personalità, cultura e, più tardi, etnicità, quando il cristianesimo si diffuse al di là delle mura di Gerusalemme. A seguito della risurrezione e ascensione in cielo di Cristo, la Chiesa primitiva, guidata dagli Apostoli e dai santi padri, affrontò la sfida di stabilire la Chiesa celeste su questa terra. San Paolo nella sua lettera ai Colossesi (3,9-12) chiarisce molto bene che noi, come cristiani "Vi siete infatti spogliati dell'uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore. Qui non c'è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti.".
In pratica, vi è alcuna altra immagine oltre a Gesù, a cui dovremo guardare come Chiesa? San Pietro? San Paolo? San Giovanni? San Tommaso? Quale dei santi padri? Quale origine etnica è più adatta per riflettere l'immagine di Cristo sulla terra? Greca? Araba? Russa? Tutte loro mostrano la ricchezza della creazione di Dio nella loro diversità. Ogni fiore del magnifico giardino di Dio possiede in una volta sola grande bellezza, così come pungenti spine. Chi ha detto che Dio può essere limitato, rappresentato da una sola cultura, lingua o etnia? Tutto ciò che è secolare e terreno svanisce. Non possiamo limitare Dio. Dio è infinito e il modo migliore per parlare di Dio è attraverso l'amore, perché Dio è amore. Si tratta di un amore che trascende i confini terrestri di etnia e di tutte le nazioni, di fratelli e nemici, del visibile e l'invisibile, del noto e l'ignoto, fino all’intera creazione di Dio. Questo amore sarà perfettamente rivelato nella sua seconda venuta.
Chi tra gli apostoli è stato il migliore? Individualmente, essi sono stati tutti esseri umani e tutti hanno peccato. Tutti loro hanno agito con la visione limitata e i desideri della loro umanità. Ma dopo la Pentecoste, sono stati ressi puri e divennero la Santa Chiesa, puliti di ogni corruzione. Essi sono stati perfetti nella loro unità attraverso l'unico Spirito, quello Spirito che non potrà mai appartenere a questo mondo. Anche in questo caso, chi tra gli Apostoli è stato più perfetto o migliore rispetto agli altri? Pietro, che lo ha negato? Paolo, nella sua persecuzione? Tommaso, nel suo dubbio? Nessuno di loro. Tutti hanno peccato. Ognuno di loro ha avuto la sua debolezza, l'inganno, follia - ma uniti insieme con lo Spirito Santo sono resi perfetti, perché erano e rimangono la Chiesa, sono stati una voce per un solo Spirito e il corpo unificato di Cristo, che è la Chiesa.
Le chiese o giurisdizioni sono composte da esseri umani, faccio la stessa domanda – quale giurisdizione realizza meglio la sua immagine? Russa? Greca? Romena? Serba? Nessuna di loro. Studiando la storia scopriamo che tutti noi abbiamo fatto del male a Cristo e alla sua Chiesa. Noi continuiamo a ferire Dio. Questo accade sempre quando l'uomo cerca di appropriarsi del Regno celeste di Dio, della Chiesa, attraverso le sue ambizioni e le limitate capacità dei suoi pensieri terreni e l’ambizione del potere.
La morte e la risurrezione di Cristo non sono ancora concluse. Noi crocifiggiamo il Cristo ogni giorno, quando siamo divisi e arroganti; e siamo con lui risorti in ogni momento, quando siamo uniti e umili e amorevoli gli uni con gli altri. Noi realizziamo il nostro cristianesimo e portiamo a perfezione le nostre potenzialità quando vediamo i nostri fratelli nella fede di Pietro, la devozione di Paolo, e il pentimento di Tommaso, senza vedere in essi i momenti di rifiuto, di giudizio e di dubbio. Diventiamo un migliore e più perfetto esempio, a seconda che consentiamo allo Spirito Santo, lo Spirito della Pentecoste, di farci perfetti e di essere trasfigurato sul monte della nostra coscienza.
L'immortalità della Chiesa nella nostra vita è possibile solo attraverso l'imitazione di trascendere la nostra percezione di identità etnica, che ci schiavizza nella nostra arroganza, con i desideri della nostra carne, le nostre menti, le nostre passioni, le nostre anime e i nostri corpi.
Il nostro compito come chiesa è di unire le persone che provengono da contesti molto diversi, storie ed etnie. E’ una vera e propria sfida. Dobbiamo lottare contra ogni ghettizzazione e discriminazione per ragioni della nascita. Abbattere in noi le forze che ci spingono al particolare, a privilegiare le etnie di appartenenza. I nostri padri hanno incontrato questa sfida e hanno seguito l'esempio di Cristo, di unità e di cattolicesimo nella fede. I nostri vescovi e sacerdoti sono l'immagine degli Apostoli intorno al loro padre e maestro, quando bevono dalla stessa fonte della sapienza e della vita. Attraverso i loro passi e le loro lotte, Dio continuerà a placare la sete dei fedeli ortodossi in questa vita, dando l’acqua viva.
La nostra comune appartenenza non è a una etnia ma a Cristo, il quale non era né russo, né greco, né romeno e neppure italiano. Come cristiani ortodossi riceviamo la grazia dello Spirito Santo come risultato della condiscendenza divina e la cooperazione dei nostri sforzi verso il vero pentimento, l'umiltà, la castità, l’auto controllo, " la grazia divina, guarisce sempre ciò che è infermo e completa quello che manca".
La condizione di vita che garantisce il nostro pentimento è quella di custodire la Chiesa e la sua forza, assicurando la sua fedeltà e unità. La nostra etnia è l’ortodossia. E ' la nostra immortalità e la vita eterna, dove tutte le voci umane cesseranno in modo che la sola Parola di Dio possa essere ascoltata.


Pubblicato da Massimo confratello e concelebrante del Patriarcato di Mosca

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