Arbëria, si vea mbi dy gurë (1)
         Che si 
deve fare? Come s’è fatto per le Scuole Arbëreshe, che si sono accorpate
 l’una con l’altra, così si deve
    fare con i Comuni. Scuole Arbëreshe con Scuole Arbëreshe, Comuni 
Arbëreshë con Comuni Arbëreshë. Questo dice la logica. E questo è il 
momento di regolare, una volta per tutte, i problemi delle
    Scuole dei Paesi Arbëreshë. Alcune di queste, anni orsono, vennero 
accorpate ad altre Scuole di paesi italiani (che erano più vicine) e non
 a Scuole di Paesi Arbëreshë (che si trovavano più
    lontane). Questo problema va risolto: innanzitutto perchè i Paesi 
Arbëreshë fanno parte di una Minoranza etno-linguistica; e poi perchè lo
 ha ribadito anche il Ministro della Pubblica Istruzione
    M. Stella Gelmini (leggi la Sua Risposta scritta alla Domanda dei 
senatori Giordano e Mazzaracchio, in Jeta Arbëreshe,
    nr.68/ottobre-dicembre 2010,pag. 2).
         La 
crisi economica, che tocca così tanto i Paesi Arbëreshë, non fa neanche 
il solletico alle nostre Eparchie
    Bizantine Arbëreshe, sia quella di Piana degli Albanesi (Pa) che 
quella di Lungro (Cs). Quanto più lo Stato Italiano va dimagrendo, tanto
 più la Chiesa Bizantina Arbëreshe mette peso. L’Eparchia
    di Piana (5 paesi) ha preti in abbondanza. L’Eparchia di Lungro in 
ogni paese ha uno o due preti. L’arcivescovo Nunnari, Amministratore 
apostolico latino dell’Eparchia di Lungro, in pochi mesi ha
    consacrato tre nuovi preti, un diacono e un suddiacono: tutti 
arbëreshë. Molto bene. Ma, dall’altra parte, non ha avuto tempo di 
parlare col decano dell’Eparchia; non ha avuto tempo di scoprire
    qualche prete “no-global” che predica come don Gallo; non ha avuto 
tempo di sostituire il predicatore del clero, il latino p. Stancari, con
 uno bizantino; e ancora non ha trovato un
    candidato-vescovo per la sede di Lungro.
         Nel 
frattempo, la Chiesa di Firmo non ha iconostasi, la sacrestia della 
cattedrale di Lungro scoppia di statue,
    gli Atti dei Sinodi di Lungro e Grottaferrata hanno fatto le 
ragnatele; e la Lingua Arbëreshe, in molte Chiese Arbëreshe, si sente 
solo quando si intonano i Canti Religiosi popolari. Fra 8 anni
    l’Eparchia di Lungro compie 100 anni. Forse si sta avvicinando il 
momento di chiudere porta e finestre? L’Amministratore latino ce 
l’abbiamo, nelle Chiese le statue abbondano e la lingua Italiana
    sta per soppiantare l’albanese e il greco.
         Cosa 
manca a questa Eparchia per diventare Latina? O le Chiese Arbëreshe 
iniziano a vivere veramente come
    bizantine e arbëreshe, o tornano - ibride e folkloristiche come 
erano e come sono rimaste - ciascuna nelle proprie Diocesi latine di 
provenienza. A chi interessa, oggi, un’Eparchia come questa,
    “nè carne né pesce”? Interessa a Papa Benedetto XVI? Interessa ai 
preti? Ai Fedeli Bizantini Arbëreshë no. Se tornasse in vita Papa 
Benedetto XV, che questa Eparchia volle e fondò nel 1919,
    appena preso atto della sua scarsa, o mancata, evoluzione bizantina,
 la chiuderebbe subito. Amen.
    NOTA
    (1) “Kryeartikulli” Tratto da: Jeta Arbëreshe, 71 / llonar-vjesht 2011 Trimestrale di Cultura e Informazione Arbëreshe, in
    Italia e nel Mondo – pag. 3.
 
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