martedì 2 ottobre 2012

Dalla Chiesa Ortodossa Russa

Tavola rotonda sui rapporti tra i popoli di Russia e Polonia

Il 26 settembre 2012 presso il Consiglio della Federazione dell’Assemblea Federale della Federazione Russa (Camera Alta del Parlamento federale) si è svolta una tavola rotonda sul rafforzamento delle relazioni tra i popoli della Russia e della Polonia e sul contributo  dato a questo processo dalla Chiesa ortodossa russa e dalla Chiesa cattolica in Polonia.
La tavola rotonda era organizzata dal Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, in cooperazione col Dipartimento sinodale per l’Informazione e col Consiglio della Federazione dell’Assemblea Federale della Federazione Russa. Ai lavori hanno partecipato, come rappresentanti del Dipartimento per le relazioni esterne della Chiesa ortodossa russa, il Presidente, metropolita Hilarion, il segretario per le strutture all’estero, Arciprete Sergij Zvonarev, e il segretario per le relazioni tra i cristiani, arciprete Dimitrij Sizonenko.
La Chiesa Cattolica Romana è stata rappresentata dal Nunzio Apostolico nella Federazione Russa, l’arcivescovo Ivan Jurkovic.
All’evento hanno partecipato anche membri del Consiglio della Federazione, rappresentanti dell’Amministrazione del Presidente della Russia, della Duma di Stato (Camera bassa del Parlamento), dei ministeri e di altri Dipartimenti statali, e delle organizzazioni non governative.
L’evento è stato aperto dal Vice Presidente della Federazione di A. Torshin.
Ulteriori interventi sono stati effettuati dal metropolita Hilarion, sui risultati della visita in Polonia di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, svoltasi il 16-19 agosto. Il 17 agosto 2012, al Palazzo Reale di Varsavia, il Primate della Chiesa ortodossa russa e il presidente della Conferenza episcopale polacca, metropolita Jozef Michalik, hanno  firmato un messaggio comune ai popoli della Russia e della Polonia. Questo appello, che rappresenta il risultato di diversi anni di lavoro comune, è un’iniziativa congiunta della Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica in Polonia.
Il messaggio vuole suscitare la riconciliazione e il perdono reciproco tra i due popoli nello spirito dell’amore cristiano. In esso politici, personaggi pubblici, scienziati, artisti, esponenti del mondo della cultura sono incoraggiati a promuovere il dialogo e a ripristinare la fiducia reciproca tra i popoli russo e polacco. Tra le aree dei possibili sforzi congiunti il messaggio individua la protezione della vita, della famiglia e del matrimonio, la difesa dei valori morali tradizionali.
Nel suo intervento, il metropolita Hilarion ha detto che il popolo della Russia e quello della Polonia stanno gradualmente tornando alla fede dei loro antenati, alla cultura cristiana, recuperando i valori religiosi come punto di riferimento non solo nella vita privata dei singoli, ma anche nella vita pubblica. “Questa esortazione al pentimento e al perdono per noi non è uno slogan politico, ma il fondamento stesso della vita spirituale in Dio, che porta alla trasformazione sia i singoli che la società. Ciò è difficile, ma è l’unica strada giusta”, ha detto il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato.
Secondo il metropolita, alcuni recenti fatti di cronaca (le azioni blasfeme compiute nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, la profanazione delle croci monumentali che sono state abbattute a Kiev, Chelyabinsk, San Pietroburgo e Archangelsk, le mostre irrisorie della religione) spingono  i cristiani in Russia e Polonia a unire le forze per far fronte comune a queste manifestazioni di secolarismo aggressivo, “Non si tratta di una coalizione corporativa interconfessionale, ma di un agire comune che mira a salvaguardare la fede e la morale nella società e a prevenire il ripetersi delle esperienze tragiche di costruzione del bene pubblico senza Dio”.
Con la firma del documento i leader religiosi cristiani della Russia e della Polonia hanno aperto la strada alla ricostruzione e al consolidamento della pace e dei rapporti di buon vicinato tra i due popoli. “Ora occorrono iniziative concrete che possano far riavvicinare i russi e i polacchi. Dobbiamo aver pazienza gli uni con gli altri, e puntare soprattutto sulla generazione più giovane, che saprà difendere l’identità dei nostri popoli, che è cresciuta sul fondamento comune della civiltà cristiana”, ha detto il metropolita Hilarion a conclusione del suo discorso.
Tra i relatori: il primo vice presidente della commissione per gli affari esteri del Consiglio della Federazione V. Giabarov, il membro della commissione per la scienza, l’istruzione, la cultura e l’informazione politica del Consiglio della Federazione S. Scheblygin, il Primo Vice Presidente della commissione per la politica sociale del Consiglio della Federazione L. Ponomarev, il vicedirettore del Terzo dipartimento per l’Europa del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa V. Sedych, l’Ambasciatore della Repubblica di Polonia in Russia Vladimir Zajaczkowsky, il rappresentante dell’Autonomia federale Culturale Nazionale polacca “Congresso dei polacchi in Russia” G. Romanov, il nunzio apostolico in Russia, arcivescovo Ivan Jurkovic.
I partecipanti hanno apprezzato l’importanza del messaggio comune ai popoli della Russia e della Polonia, come un importante contributo al rafforzamento e allo sviluppo dei rapporti tra i due paesi.
In conclusione, A. Torshin ha ringraziato il metropolita Hilarion per il sostegno informativo e organizzativo dato dalla Chiesa alla tavola rotonda. E’ poi seguito un briefing in cui il Presidente del Dipartimento per le Relazioni esterne del patriarcato ha risposto alle domande dei giornalisti.
“Sulla questione polacca dovranno proseguire il loro lavoro gli storici e i filosofi. Noi, come rappresentanti delle Chiese abbiamo fatto un passo molto importante per affrontare questo problema. Abbiamo cercato di guardare il rapporto tra la Russia e la Polonia, tra il popolo russo e quello polacco, dalla prospettiva cristiana – ha detto il metropolita. – Lavorando assieme al documento, ci siamo resi conto che ci sono delle questioni storiche riguardo alle quali avremo sempre delle visioni diverse, in quanto ogni paese ha non solo la sua storia, ma la sua visione della storia. E non si può imporre la propria visione, come non si può rinunciare alla propria visione dei fatti in favore di altri punti di vista. Possiamo però provare a considerare il nostro passato proprio nella prospettiva cristiana del perdono e della riconciliazione in modo da riuscire, liberati dal peso di accuse e insulti, a guardare al futuro e vedere che abbiamo moltissimi problemi comuni da affrontare, moltissime sfide comuni, e possiamo lavorare insieme per il nostro futuro”.
Il metropolita Hilarion ha sottolineato l’importanza della celebrazione comune, compiuta dai Primati delle Chiese ortodosse russa e polacca sul monte Grabarka nel giorno della Trasfigurazione. Ogni anno in questa data confluiscono al santuario del monte Grabarka decine di migliaia di fedeli ortodossi. “Molte persone vengono a piedi da Bialystok e anche da Varsavia, percorrendo più di un centinaio di chilometri. Tutti portano delle croci che lasciano in questo luogo. L’intera montagna sacra si riempie di croci grandi e piccole. Penso che questa sia la risposta più eloquente a coloro che stanno cercando di minare la nostra chiesa, profanando le croci. Al posto di ogni Croce che viene abbattuta innalzeremo dieci nuove croci”, ha detto il metropolita.
Secondo il Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne è molto ‘importante il fatto che il documento sia stato letto in tutte le chiese cattoliche in Polonia, nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca e, attraverso i media, sia giunto a tutti i credenti ortodossi il giorno stesso della firma. “Penso che questo sia l’inizio di un processo lungo e positivo, – ha concluso il metropolita. – Quando, tra poche settimane, ricorrerà il 400 ° anniversario della fine dell’invasione polacca (conosciuta nella storia russa come “epoca dei torbidi”), ritorneremo a questi stessi temi e ci convinceremo ancora una volta della grande attualità ed importanza di questo documento”.

 

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