mercoledì 11 marzo 2009

URIME MARSIDA ! Auguri Marsida !

Operata con successo in Toscana, la piccola albanese Marsida potrà iniziare a camminare per la prima volta

Il suo nome è Marsida, ha poco più di quattro anni e finalmente potrà cominciare a camminare per la prima volta: sinora la sua vita si era svolta in braccio alla madre o seduta sul divano e sul letto dell’umile casa che condivide con i nonni ed i genitori nel paesino albanese di Shllak, distretto di Scutari, e ciò le aveva comportato più di un problema a livello psicologico. Quasi due anni fa, correva il mese di giugno del 2007, l’incontro, che cambiò la vita alla famiglia di Marsida, con la Misericordia di Firenze in Albania per un campo di lavoro. Il dirigente dell’organizzazione assistenziale toscana, Alessandro Ghini, si prese a cuore il problema di Marsida e promise ai genitori che avrebbe fatto l’impossibile per regalare a quella bambina, che osservava con invidia le scarpine delle bambole che le venivano regalate dai cooperanti italiani, il sogno di camminare autonomamente. Detto fatto: tornato in Toscana il funzionario della Misericordia fiorentina contattò l’equipe di ortopedia dell’Ospedale di Prato, particolarmente rinomata per questo genere di interventi. Un anno dopo il suo primo incontro con i militi della Misericordia fiorentina, una volta superati gli asfissianti controlli di polizia voluti dalla legge Bossi- Fini, Marsida essendo albanese è pur sempre un’extra- comunitaria, la bambina poté essere visitata nella capitale italiana dell’industria tessile ed i suoi accompagnatori, tra cui l’inseparabile volontaria albanese Vefa, poterono apprendere dalla viva voce di un medico dell’equipe del nosocomio pratese, il dottor Biddau, che un giorno forse la fanciulla avrebbe iniziato a camminare. L’intervento è stato successivamente effettuato dall’equipe guidata dal professor Carlo Cavacciocchi ed ha visto impegnate, sia durante la fase operatoria che durante la degenza successiva, più di una decina di persone tra medici, fisiatri, infermieri e psicologi. E’ stato coronato da successo. Nessuna spesa a carico dell’umile famiglia di Marsida: l’equipe infatti ha lavorato in gran parte gratuitamente, per vedere un giorno la bambina sorridere, e le spese necessarie sono state interamente coperte dalla Regione Toscana e dalla Misericordia di Firenze. Un grande esempio di altruismo e di solidarietà, quindi, quello che ci giunge dalla terza città della Toscana che la dice lunga sulla reale volontà dei medici italiani di fronte all’obbligo, in via di imposizione grazie ad una barbara legge voluta dal partito governativo xenofobo della Lega Nord, da più parti paventato, di denunciare tutti quegli immigrati irregolari che dovessero rivolgersi un domani alle strutture ospedaliere pubbliche italiane. Di fronte alla progressiva chiusura dell’opinione pubblica italiana nei confronti dell’immigrazione da paesi più poveri, l’esempio che viene da Prato ci parla invece della persistenza di un’Italia diversa, aperta, solidale, in grado ancora di essere generosa ed altruista di fronte ai problemi di una bambina proveniente da un paese vicino ma ancora in buona parte arretrato, in continuo ed ansioso cammino verso l’integrazione europea. Un esempio sicuramente da seguire e che potrebbe essere di lezione invece ai tanti politici, “ padani” e non solo, che usano l’argomento sicurezza, sfruttando le immotivate angosce degli italiani, come una clava per sbattere in faccia ai più bisognosi le porte delle frontiere italiche. Intanto i volontari della Misericordia di Firenze hanno regalato a Marsida un paio di scarpe nuove affinché le possa indossare e non più ammirare ai piedi delle sue bambole.
Da: Albania News

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