sabato 1 maggio 2010

Domenica della Samaritana _ Riflessione p. Seraphim

V Domenica di Pasqua detta della Samaritana



Letture:
Atti degli Apostoli: 11, 19-26 29-30.
Vangelo di Giovanni: 4, 5-42

Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Amen.


Cristo è risorto!


L’incontro, il pozzo, l’acqua viva, l’adorazione Divina ecco che ancora una volta il Signore si accosta a noi in una maniera che era solita già nell’Antico Testamento e ci parla. Attraverso le cose della natura ci annuncia le realtà nuove. Egli è venuto a completare l’ economia della salvezza. I due grandi templi sul monte Sion e sul monte Garizim erano l’immagine della presenza di Dio fra gli uomini, ora il Signore è fra noi e i nostri corpi diventano i nuovi templi in cui adorarlo in spirito e verità. Il pozzo di Giacobbe dava acqua alla citta di Sicàr e ai dintorni, il Cristo è l’acqua viva che sgorga abbondante e bevuta la quale non abbiamo più sete. La Samaritana accoglie l’annuncio e riconosce in Gesù ben più di un profeta: il Cristo promesso non solo agli ebrei, non solo ai samaritani, ma attraverso di essi al mondo intero. Fratelli e sorelle questo è il cristianesimo: incontro personale con Cristo, riconoscimento di lui come il Messia promesso, come nostro Salvatore. Vedete i samaritani prima furono attirati dalle parole della donna poi dissero: “Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo.” Il mio augurio è che ognuno di noi possa riconoscere Gesù, il Cristo, come personale salvatore ed in Lui avere la vita eterna.


Buona Domenica a tutti.

p. Seraphim

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