venerdì 3 giugno 2011

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L'ARCIVESCOVO DEL GENOCIDIO
 
 
di Marco Aurelio Rivelli
Nello Stato indipendente di Croazia, voluto dai nazifascisti negli anni 1941-1945, si consumò una delle pagine più terribili della Seconda guerra mondiale. Gli ustascia di Ante Pavelic, sostenuti da Hitler e Mussolini, sterminarono centinaia di migliaia di serbo-ortodossi e decine di migliaia di ebrei e rom, in nome di una “soluzione finale” etnico-religiosa perseguita anche attraverso l'imposizione di “conversioni” di massa al cattolicesimo. In quello che passerà alla storia come l'Olocausto balcanico, un ruolo decisivo – diretto e indiretto – lo ebbe Santa Romana Chiesa: l'arcivescovo di Zagabria, monsignor Alojzije Stepinac, collaborò attivamente con la dittatura ustascia; settori del clero cattolico croato parteciparono in prima persona allo sterminio e alle “conversioni” di massa; il Vaticano avallò il genocidio etnico-religioso attuato da Ante Pavelic. Questo libro ricostruisce l'Olocausto balcanico, e documenta il “collaborazionismo” di monsignor Stepinac e della Chiesa di Roma con il nazifascismo croato.
 
Marco Aurelio Rivelli, L’arcivescovo del genocidio. Monsignor Stepinac, il Vaticano, e la dittatura ustascia in Croazia, 1941-1945 – Edizioni Kaos - Pagg. 283 [Marco Aurelio Rivelli (Genova, 1935), laureato in Scienze politiche con la tesi “La politica razziale e religiosa dello Stato indipendente croato (1941-1945)”, ha pubblicato il libro Le génocide occulté – État indépendant de Croatie 1941-1945 (L'Age d'Homme, Losanna, 1998). ]

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