L'azione dello Spirito Santo ( Sant'Ireneo di Lione)
icona di Pentecoste
Il Signore concedendo
ai discepoli il potere di far nascere gli uomini in Dio, diceva loro: «Andate,
ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo» (Mt 28, 19). E' questo lo Spirito
che, per mezzo dei profeti, il Signore promise di effondere negli ultimi tempi
sui suoi servi e sulle sue serve, perché ricevessero il dono della profezia.
Perciò esso discese anche sul Figlio di Dio, divenuto figlio dell'uomo,
abituandosi con lui a dimorare nel genere umano, a riposare tra gli uomini e ad
abitare nelle creature di Dio, operando in essi la
volontà del Padre e rinnovandoli dall'uomo vecchio alla novità di Cristo.
Luca narra che questo
Spirito, dopo l'ascensione del Signore, venne sui discepoli nella Pentecoste
con la volontà e il potere di introdurre tutte le nazioni alla vita e alla
rivelazione del Nuovo Testamento. Sarebbero così diventate un mirabile coro per
intonare l'inno di lode a Dio in perfetto accorto, perché lo Spirito Santo
avrebbe annullato le distanze, eliminato le stonature e trasformano il consesso
dei popoli in una primizia da offrire a Dio. Perciò il Signore
promise di mandare lui stesso il Paraclito per renderci graditi a Dio. Infatti
come la farina non si amalgama in un'unica massa pastosa, né diventa un unico
pane senza l'acqua, così neppure noi, moltitudine disunita, potevamo diventare
un'unica Chiesa in Cristo Gesù senza l'«Acqua» che scende dal cielo. E come la
terra arida se non riceve l'acqua non può dare frutti, così anche noi, semplice
e nudo legno secco, non avremmo mai portato frutto di vita senza la «Pioggia»
mandata liberamente dall'alto.
Il lavacro
battesimale con l'azione dello Spirito Santo ci ha unificati tutti nell'anima e
nel corpo in quell'unità che preserva dalla morte.
Lo Spirito di Dio
discese sopra il Signore come Spirito di sapienza e di intelligenza, Spirito di
consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, Spirito del timore di
Dio (cfr. Is 11, 2).
Il Signore poi a sua
volta diede questo Spirito alla Chiesa, mandando dal cielo il Paraclito su
tutta la terra, da dove, come disse egli stesso, il diavolo fu cacciato come folgore
cadente (cfr. Lc 10, 18). Perciò è necessaria a noi la rugiada di Dio, perché
non abbiamo a bruciare e a diventare infruttuosi e, là dove troviamo
l'accusatore, possiamo avere anche l'avvocato.
Il Signore affida
allo Spirito santo quell'uomo incappato nei ladri, cioè noi. Sente pietà di noi
e ci fascia le ferite, e dà i due denari con l'immagine del re. Così imprimendo
nel nostro spirito, per opera dello Spirito Santo, l'immagine e l'iscrizione
del Padre e del Figlio, fa fruttificare in noi i talenti affidatici perché li
restituiamo poi moltiplicati al Signore.
Dal trattato «Contro
le eresie» di sant'Ireneo, vescovo
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