Il Libro delle Ore e delle Lodi
L'associazione “Testimonianza Ortodossa” ha prodotto un libro che è
molto, molto vicino a essere la realizzazione dei sogni degli ortodossi
di lingua italiana: un’ampia compilazione di testi presi dall’Orologhion
(la “spina dorsale” dell’officio quotidiano) e da altri testi di
preghiera della Chiesa, incluse alcune tra le forme devozionali più
recenti e diffuse.
L’indice del libro può servire a un’immediata valutazione dell’ampiezza dell’opera in quattro parti:
- la prima parte comprende una selezione di offici dall’Orologhion (inclusi alcuni tra i meno disponibili in lingua italiana, tra cui le varie forme del Mesonittico)
- la seconda parte contiene una miscellanea di materiale devozionale,
tra cui le preghiere quotidiane, l’ufficio della Santa Comunione e un
paio di canoni di preghiera, tra cui, insolita ma interessante scelta,
il Grande Canone penitenziale di Sant’Andrea di Creta.
- la terza parte presenta gli inni più comunemente utilizzati alla
domenica e nei giorni feriali, inclusi quelli legati al ciclo aurorale
di undici settimane del Mattutino.
- la quarta parte contiene, in misura variabile, le innologie dei
Minei, del Triodio e del Pentecostario, con una preferenza accordata
alle grandi feste, di cui si includono parti del Mattutino e della
Liturgia, tra cui le Antifone festive e il Vangelo.
Il libro presenta i vantaggi e gli svantaggi della letteratura di
preghiera del tipo di compilazione, detto in russo Сборник e in italiano
(per usare il termine più svilito dagli “esperti”) Compendio. Tra i
vantaggi di un compendio, c’è l’indubbia possibilità di avere sotto mano
una gran quantità di materiale utile e facilmente rintracciabile (qui
l’indice è comodamente situato in fondo al volume, e anche se sarebbe
stato più gradevole vederlo suddiviso nelle quattro parti del libro, è
di immediato accesso. Chi ricorda l’incubo del posizionamento
dell’indice nell’Anthologhion di tutto l’anno, misteriosamente
incuneato tra la prefazione e l’inizio degli uffici, non potrà che
essere grato per questo indice). Inoltre, i materiali del libro
includono parti indubbiamente utili (si pensi ai vangeli delle Liturgie
delle feste) che abitualmente non sono segnate nei libri delle
innografie. Tra gli svantaggi, c’è la compresenza di materiale
utilizzato quotidianamente o con grande frequenza, a fronte di testi che
abitualmente si utilizzano molto raramente (per esempio il Grande
Canone, assegnato a due soli momenti della Grande Quaresima). Inoltre,
il testo, se usato con frequenza, può essere facilmente deperibile.
La presentazione editoriale del libro è assolutamente decorosa, in bicromia e con elementi decorativi e podlinniki
di icone di diverse provenienze. Il rapporto qualità-prezzo merita un
complimento, così come un elemento che non ci stanchiamo di
sottolineare: le traduzioni di materiale a uso liturgico non devono
necessariamente essere opera di “commissioni” raffazzonate ed
eterogenee, in cerca di un’ufficialità oggi tutto sommato prematura;
possono benissimo essere il frutto della fatica umile e tranquilla di
singoli individui o piccoli gruppi informali, che presentano il loro
lavoro all’esame e alla benedizione del proprio vescovo, come si è fatto
con quest’opera.
Il testo è preso dai modelli della tradizione greca, ma non presenta
particolari difficoltà di adattamento all’uso in altre chiese ortodosse:
abbiamo apprezzato un certo sforzo di italianizzazione dei termini più
tecnici delle innografie. Più di tutto, abbiamo apprezzato la brevità
delle note sulla metodologia di traduzione (che prendono esattamente una
pagina – una! – su circa 330). Non abbiamo nulla contro le note di
metodologia, beninteso, ma riteniamo che il loro posto NON debba essere
sulle pagine di un libro di preghiera: altrimenti, un’opera celebrativa
rischia di divenire un’opera auto-celebrativa.
Vedremo sicuramente nei prossimi anni altri esempi, ampliamenti ed
eventualmente miglioramenti dei testi di preghiera ortodossa in lingua
italiana. Con questo libro, abbiamo l’impressione di essere sulla strada
giusta.
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