Serbia - Stato islamico dell'Iraq
e dei Balcani
Belgrado, 7 giugno 2015 - ISIS sta cercando di
reclutare combattenti nei Balcani. Il centro propagandistico degli
islamisti ha pubblicato un video, nel quale i rappresentanti dello Stato
islamico nei Balcani esortano i simpatizzanti a «unirsi alla lotta» in
Iraq e Siria, o a cominciare gli attacchi nei loro paesi.
Il video, intitolato «Onore del Jihad, avvertimento ai Balcani», è stato pubblicato da «Al Hayat media center» con lo scopo di portare i messaggi degli islamisti a conoscenza dell'opinione pubblica occidentale. Dura poco più di 22 minuti..
Nel video una voce che parla in lingua inglese ricorda la storia dei Balcani e delle comunità islamiche di «Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Albania e di altri paesi della regione». Si citano anche dei documenti d'archivio e si fanno vedere dei rappresentanti dello Stato islamico, originari dei Balcani. Come anche in altri video di propaganda, i jihadisti esortano tutti coloro che non possono emigrare a cominciare attacchi contro i dittatori del «Kosovo, Macedonia e Albania, e contro i loro eserciti».
«Organizzate esplosioni vicino alle loro case e le loro macchine. Avvelenate il loro cibo e la loro acqua. Uccideteli ovunque, appena li incontrate», - insegnano gli autori del video.
Il ministro degli Interni della Serbia Nebojsa Stefanovic ha dichiarato che le immagini di questo tipo non sono una sorpresa per le forze dell'ordine. Il ministro ha fatto ricordare che la polizia anche prima aveva avvertito della possibilità dei tentativi di radicalizzare i giovani nei Balcani, tuttavia, secondo Stefanovic, la situazione è sotto controllo.
Il professore della facoltà di sicurezza dell'Università di Belgrado Darko Trifunovic, intervistato da «Sputnik Serbia», ha rilevato che gli appelli di questo tipo nei Balcani sono abbastanza frequenti:
«Il tutto è cominciato con Bin Laden, con il suo videomessaggio intitolato "2020". C'è stato poi un video di al-Baghdadi, indirizzato ai musulmani d'Europa. Hanno persino disegnato una mappa della cosiddetta EurArabia. I paesi balcanici, compresa la Serbia, sono al centro di questo schema. Reagiranno gli estremisti a questi appelli? Ma l'hanno già fatto! Negli ultimi dieci anni i radicali islamici hanno commesso un'infinità di crimini, atti terroristici e omicidi. Hanno colto anche l'appello che esortava a cominciare la lotta in Siria, dove oggi si possono incontrare non solo albanesi del Kosovo, ma anche albanesi bosniaci, serbi e montenegrini. Tutto ciò sta a indicare che nei Balcani abbiamo a che fare con una macchina criminale che sta fabbricando i "militi del jihad". È molto preoccupante il fatto che solo di recente gli albanesi del Kosovo abbiano organizzato una serie di atti terroristici in Iraq e Siria. Nel contempo, nei campi degli estremisti, i figli dei musulmani vengono indottrinati contro la loro volontà. I musulmani della città serba di Novi Pazar hanno già pubblicato un video che fa vedere dei bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, che hanno seguito un corso nei campi jihadisti in Siria. Per questo motivo dobbiamo avviare un processo di deradicalizzazione, coinvolgendo nel dialogo leader politici e religiosi, e spiegando ai genitori che il posto adatto per i loro figli è la scuola e non i campi jihadisti».
(Fonte: it.sputniknews.com/mondo)
Il video, intitolato «Onore del Jihad, avvertimento ai Balcani», è stato pubblicato da «Al Hayat media center» con lo scopo di portare i messaggi degli islamisti a conoscenza dell'opinione pubblica occidentale. Dura poco più di 22 minuti..
Nel video una voce che parla in lingua inglese ricorda la storia dei Balcani e delle comunità islamiche di «Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Albania e di altri paesi della regione». Si citano anche dei documenti d'archivio e si fanno vedere dei rappresentanti dello Stato islamico, originari dei Balcani. Come anche in altri video di propaganda, i jihadisti esortano tutti coloro che non possono emigrare a cominciare attacchi contro i dittatori del «Kosovo, Macedonia e Albania, e contro i loro eserciti».
«Organizzate esplosioni vicino alle loro case e le loro macchine. Avvelenate il loro cibo e la loro acqua. Uccideteli ovunque, appena li incontrate», - insegnano gli autori del video.
Il ministro degli Interni della Serbia Nebojsa Stefanovic ha dichiarato che le immagini di questo tipo non sono una sorpresa per le forze dell'ordine. Il ministro ha fatto ricordare che la polizia anche prima aveva avvertito della possibilità dei tentativi di radicalizzare i giovani nei Balcani, tuttavia, secondo Stefanovic, la situazione è sotto controllo.
Il professore della facoltà di sicurezza dell'Università di Belgrado Darko Trifunovic, intervistato da «Sputnik Serbia», ha rilevato che gli appelli di questo tipo nei Balcani sono abbastanza frequenti:
«Il tutto è cominciato con Bin Laden, con il suo videomessaggio intitolato "2020". C'è stato poi un video di al-Baghdadi, indirizzato ai musulmani d'Europa. Hanno persino disegnato una mappa della cosiddetta EurArabia. I paesi balcanici, compresa la Serbia, sono al centro di questo schema. Reagiranno gli estremisti a questi appelli? Ma l'hanno già fatto! Negli ultimi dieci anni i radicali islamici hanno commesso un'infinità di crimini, atti terroristici e omicidi. Hanno colto anche l'appello che esortava a cominciare la lotta in Siria, dove oggi si possono incontrare non solo albanesi del Kosovo, ma anche albanesi bosniaci, serbi e montenegrini. Tutto ciò sta a indicare che nei Balcani abbiamo a che fare con una macchina criminale che sta fabbricando i "militi del jihad". È molto preoccupante il fatto che solo di recente gli albanesi del Kosovo abbiano organizzato una serie di atti terroristici in Iraq e Siria. Nel contempo, nei campi degli estremisti, i figli dei musulmani vengono indottrinati contro la loro volontà. I musulmani della città serba di Novi Pazar hanno già pubblicato un video che fa vedere dei bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, che hanno seguito un corso nei campi jihadisti in Siria. Per questo motivo dobbiamo avviare un processo di deradicalizzazione, coinvolgendo nel dialogo leader politici e religiosi, e spiegando ai genitori che il posto adatto per i loro figli è la scuola e non i campi jihadisti».
(Fonte: it.sputniknews.com/mondo)
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