L'Ortodossia non si trova attraverso l'archeologia
di Gabe Martinidal blog On Behalf of All
17 giugno 2015
Molti cristiani ortodossi parlano di una
ricerca della Chiesa primitiva; di una ricerca di una "antica fede". In
quanto tale, può essere fin troppo facile confondere l'ortodossia con
ciò che è "vecchio".
Ma Ortodossia non è vera perché è
vecchia; è vera perché è ortodossa. Anche se molte persone confondono i
riferimenti all'antica fede o alla fede degli apostoli con una chiamata
al passato, ciò di cui stiamo parlando, o meglio, ciò di cui dovremmo
parlare - è una fede che ha le sue radici nell'intramontabile Chiesa
apostolica di Gesù Cristo.
Noi siamo in grado di seguire le tracce
della nostra fede indietro nel tempo fino agli apostoli - questi giganti
spirituali dell'antichità, ma la fede e la pratica di oggi non è
identica a quella della Palestina del primo secolo. Di fatto, fin da
quel tempo ha subito un'enorme quantità di sviluppi e perfezionamenti da
allora.
La teologia non è archeologia
Una chiamata ripetuta a emulare la Chiesa
primitiva o a trovare il suo "banco di prova" è ciò che mi piace
definire "teologia come archeologia".
Questo approccio errato si può trovare
spesso nel protestantesimo, ma si può anche trovare tra i recenti
convertiti all'Ortodossia o tra quelli che fraintendono lo scopo stesso
dell'Ortodossia. Ma, come ho detto, non noi crediamo a una cosa
semplicemente perché è antica, ma piuttosto perché è vera – perché è
ortodossa. E c'è una grande differenza tra i due approcci.
Chi fa teologia come archeologia
esaminerà una prassi della Chiesa nel passato e penserà che dovremmo
fare così anche nel presente. Ma questo è tradizionalismo, piuttosto che
tradizione. Innestare artificialmente qualcosa da un punto nel passato
sulla Chiesa del presente è un esercizio di archeologia, in quanto
trascura lo"sviluppo" l'organico, spirituale della Chiesa nella storia.
Può anche dare l'impressione che lo Spirito Santo abbia in qualche modo
lasciato la Chiesa da sola per un certo numero di secoli (una sorta di
deismo).
Ma i cristiani ortodossi devono credere e capire che Cristo è Emmanuele,
Dio con noi, e che egli ha promesso di inviare un Consolatore per
guidare i fedeli in tutta la verità. Come membri della Chiesa una,
santa, cattolica e apostolica, noi crediamo che Dio non ci ha lasciato a
noi stessi, ma che invece è con noi in ogni passo del nostro cammino.
Questo non significa che tutto sia
perfetto per tutto il tempo – la Chiesa è ancora composta da esseri
umani dopo tutto – ma significa che la natura divina della Chiesa non è
danneggiata a causa delle nostre varie mancanze. Pensare altrimenti
sarebbe una forma di monofisismo o addirittura di docetismo
ecclesiastico.
La iper-semplificazione della Chiesa primitiva
Avete mai sentito qualcuno chiedere:
"Come si celebrava il culto nella Chiesa primitiva?" Oppure: "Che cosa
credeva e insegnava la Chiesa primitiva riguardo al battesimo?"
In queste domande apparentemente
innocenti si cela una teologia sostanzialmente viziata – una teologia
che si assume che tutta la dottrina cristiana sia stata perfezionata al
momento dell'ascensione di Cristo. Ma ciò che sappiamo dalla storia
della Chiesa è che la teologia ha progredito e ha lottato attraverso la
storia, sia di fronte alle persecuzioni sia a una moltitudine di eresie,
per divenire il luogo molto raffinato e sviluppato che è oggi.
There was no golden age of the Church.
One need only consider the canonization of Imperial Saints like
Constantine and Justinian the Great—Christian Emperors that helped
eliminate widespread doctrinal errors in the Church and who paved the
way for a long line of Christian posterity. In the significant struggles
of every century since the days of the apostles, the Church made great
strides in defining what it means to be an orthodox Christian.
Non è mai esistita alcuna età dell'oro
nella Chiesa. Basti pensare alla canonizzazione di santi imperiali come
Costantino e Giustiniano il Grande – imperatori cristiani che hanno
contribuito a eliminare gli errori dottrinali diffusi nella Chiesa e che
hanno aperto la strada a una lunga serie di posterità cristiana. Nelle
significative lotte di ogni secolo fin dai tempi degli apostoli, la
Chiesa ha fatto grandi passi avanti nella definizione di ciò che
significa essere un cristiano ortodosso.
Accanto a quelle lotte dottrinali vi è
stato lo sviluppo artistico, in particolare nella espressione dei nostri
servizi divini, inni, nell'iconografia e nell'architettura. Mentre gli
antenati perseguitati del primo e secondo secolo si incontravano nelle
case dei ricchi, la Chiesa emancipata di Teodosio e Giustiniano
celebrava Divine Liturgie in templi ornate come il mondo non ne aveva
mai avuti –funzioni così gloriose che portarono alla conversione di
intere nazioni alla loro sola vista.
Quindi no, noi non guardiamo alla Chiesa
primitiva per le nostre specifiche forme di culto e di pietà (anche se
gli stessi elementi di base vi erano presenti in forma di seme). Invece,
guardiamo alla stessa Chiesa del primo e del secondo secolo che
persiste nel mondo di oggi.
E ora e sempre
Essendo il corpo di Cristo, la Chiesa è,
per molti aspetti, lo stesso ieri, oggi e nei secoli dei secoli. Allo
stesso tempo, è una Chiesa storica – una Chiesa composta da persone come
voi e come me, che vive e respira in questa presente epoca malvagia. In
questo paradosso si trova la verità più profonda che, per la Chiesa del
Dio vivente, la nostra vita cultuale è senza tempo.
Quando celebriamo le grandi feste,
annunciamo che "in questo giorno" Cristo è nato, crocifisso, o risorto.
Diciamo "in questo giorno" Maria entrò nel tempio o Cristo fu battezzato
nel fiume Giordano. Tutti sanno che "questo giorno" è – nella realtà da
noi percepita – un giorno nel 2015. Ma la Chiesa vede oltre il
materiale e nel nascosto, in un posto dove cielo e terra si incontrano, e
il tempo stesso è reso insignificante, o (quanto meno) è a nostra
disposizione per essere plasmato.
Questa semplice lezione di meccanica
temporale ricorda ai fedeli che non stiamo solo partecipando a una fede
che è "antica". Invece, sappiamo che quest'antica fede è tale perché è
predicata dall'Anziano dei Giorni. La nostra Divina Liturgia è un piede
inserito nell'eterna sala del trono del cielo, anche se ci troviamo sui
pavimenti piastrellati dei nostri templi terrestri.
La Chiesa ortodossa è legata alla Chiesa
primitiva, non perché noi preghiamo esattamente come hanno fatto i primi
cristiani, ma piuttosto perché il carisma apostolico che è sceso su
quegli apostoli santificati dal fuoco è lo stesso che scende sui nostri
fedeli vescovi e sacerdoti nel XXI secolo.
L'ortodossia della nostra fede non si
trova attraverso l'archeologia o una ricerca del passato, ma piuttosto
nella continuità apostoliche di ogni età.
Se stiamo cercando la fede degli
apostoli, stiamo cercando la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica
nel mondo di oggi, non una ricostruzione artificiale della nostra
immaginazione.
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