lunedì 4 gennaio 2010

Natale Ortodosso 2009/2010


MESSAGGIO DI NATALE DEL PATRIARCA
DI MOSCA E TUTTE LE RUSSIE
KIRILL
AGLI ARCIVESCOVI, AI SACERDOTI
E A TUTTI I FIGLI FEDELI
DELLA CHIESA ORTODOSSA RUSSA

Eminentissimi arcivescovi, amati nel Signore, Onorabili presbiteri e diaconi, Religiosi e religiose Monaci e monache devoti al Signore, Carissimi fratelli e sorelle! Nel luminoso giorno del Natale del Signore desidero esprimervi cordialmente i miei migliori auguri per questa grande Festività. Da due millenni i cristiani di tutto il mondo, con gioia e speranza, rivolgono il pensiero a quell’avvenimento che è diventato cruciale nella storia dell’umanità. Lo stesso computo del tempo iniziato col Natale e che rappresenta la numerazione degli anni nell’era cristiana testimonia l’assoluta importanza dell’avvento di Cristo Salvatore. La grotta di Betlemme dove gli animali si riparavano dal freddo nella notte d’inverno è come un’immagine del mondo che, una volta allontanatosi dal Suo Creatore, ha provato il dolore e l’esperienza dell’oscurità dovute alla mancanza del Signore. E tuttavia la luminosa notte di Natale ha riempito di splendore non solo la grotta che ha ospitato la Vergine Maria, ma anche tutta la creazione, poiché attraverso la nascita del Figlio di Dio ogni uomo che viene al mondo si illumina dalla luce vera, come testimonia Giovanni Evangelista (Gv. 1:9). Qualcuno si domanderà: che significa luce vera? Troviamo la risposta ancora nel Vangelo secondo Giovanni. La luce vera è il Signore stesso, il Verbo, che «si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, pieno di grazia e di verità» (Gv. 1:14).
Attraverso la nascita del Salvatore gli uomini hanno la possibilità di ricevere la grazia e la verità (Gv. 1:14). La grazia è una forza Divina, donata dal Signore all’uomo per la sua salvezza. Proprio con questa forza gli uomini combattano il peccato. Senza la grazia non si può vincere il male e perciò non si può vincere tutto ciò che rende cupa la nostra vita. La verità è un valore fondamentale dell’essere. Se nelle fondamenta della vita vi è la menzogna, l’errore, allora la vita non si realizza. Certo, esteriormente la vita di un uomo nell’errore può apparire del tutto fortunata. E tuttavia ciò non significa che quell’errore sia privo di conseguenze – prima o poi si rivela anche attraverso le tragedie del destino umano. La luce della verità è una luce Divina, è verità Divina. È immutabile ed eterna e non dipende dal fatto che noi l’accettiamo o meno. L’accoglienza della verità del Signore da parte dell’uomo determina prima di tutto il carattere delle sue relazioni con gli altri, la capacità, secondo l’Apostolo, di portare «i pesi gli uni degli altri» (Gal. 6:2); vale a dire la solidarietà nei confronti del prossimo, condividendo con l’altro la gioia ed il dolore. «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv. 13:35), dice il Signore. Tuttavia queste eterne verità Divine, che sole sono capaci di trasfigurare la nostra vita, oggi stanno smettendo di essere gli ideali a cui tendere. Con pervicacia esse vengono sempre più escluse dalla coscienza dell’uomo moderno, con la propaganda dell’irresponsabilità morale, dell’egoismo, del consumismo, della negazione del peccato come problema fondamentale dell’esistenza umana. È proprio con la sostituzione dei valori autentici con i falsi valori che si spiega l’importanza crescente del così detto “fattore umano” quale causa di eventi tragici che mietono centinaia di vittime. Sta qui la spiegazione delle crisi che, su scala planetaria, scuotono l’economia, la politica, l’ambiente, la vita familiare, le relazioni tra le generazioni, e tanto altro ancora. Il significato della Festività del Natale del Signore sta nel fatto che essa ci avvicina al Salvatore, ci aiuta a vedere più chiaramente il Suo Volto, a sentirci colmi della Sua buona novella. Il Signore nasce di nuovo misteriosamente per noi nel profondo delle nostre anime “perché abbiamo la vita e l'abbiamo in abbondanza” (Gv.10:10). L’avvenimento della notte di Betlemme entra nella vita di oggi, ci aiuta a vederla da un altro punto di vista, insolito ed inaspettato. Ciò che ritenevamo più importante e più grande improvvisamente diventa effimero e di poco conto, cedendo il passo alla grandezza e alla bellezza della
verità Divina. Con forza particolare risuonano oggi le parole del Salvatore – “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Matteo 28:20). Queste parole ci donano la speranza, basata sulla salda convinzione che, quale che sia la tentazione che ci assale in questa vita, il Signore non abbandona la Sua eredità. Nell’anno trascorso la vita della nostra Chiesa è stata segnata da eventi importanti. A seguito della scomparsa del Santissimo Patriarca Aleksij II, il Concilio Locale, riunito a Mosca nella Cattedrale di Cristo Salvatore, ha eletto il suo successore. Rafforzato dalla preghiera e dal sostegno dei vescovi, del clero e di numerosi fedeli abbandonandomi confidente alla volontà del Signore, ho accettato il servizio patriarcale che mi è toccato. Celebrando la liturgia a Mosca, nelle diverse eparchie della Russia, ma anche in Ucraina, Bielorussia e Azerbaijan, ho avuto la gioia di pregare insieme al nostro devoto popolo ortodosso, a giovani ed anziani, a persone di mezza età e a bambini. Ovunque ho potuto osservare i volti luminosi della gente, espressione sincera di fede profonda. È stata per me una fortissima emozione spirituale, una testimonianza visibile dell’unità della Santa Rus’ – questa è una correzione importante, altrimenti il significato risulta alterato]che, con la forza della fede del suo popolo multinazionale, supera le barriere sociali, di età, di ricchezza, quelle etniche ed altre ancora, e mantiene la sua unità spirituale nelle condizioni della realtà politica odierna. Questa unità spirituale si consolida nella Chiesa unita, nella quale, per mezzo della grazia Divina, si supera ogni cosa passeggera e transitoria. È qui che, allo sguardo umano, si manifesta la vera grandezza dei valori immutabili. Proprio per questo la verità Divina deve essere punto di riferimento per ogni attività umana, per lo sviluppo ed il cammino in avanti. È una gioia vedere che un numero sempre crescente di persone oggi inizia a comprendere le proprie fonti spirituali, ad apprezzare la propria tradizione culturale e religiosa. Condividono oggi la solennità della festa del Natale non solo i fedeli saldamente radicati nell’ortodossia, ma anche coloro che sono in cammino verso la fede che salva e che, probabilmente per la prima volta, varcano la soglia di una chiesa rispondendo col cuore al richiamo del Vangelo. Nella preghiera auguro a tutti voi, Eminenze Reverendissime, Onorabili Padri, Carissimi fratelli e sorelle, abbondanti grazie dal Bambino Gesù Cristo nato a Betlemme. Che la grazia del Signore moltiplichi la vostra gioia, sani le malattie e consoli i dolori. Che la luce della stella di Betlemme sia la guida di ognuno di
noi, e che il Signore benedica gli sforzi volti ad costruire la vita della Chiesa, degli Stati in cui viviamo e delle nostre società. Che il Signore doni a tutti noi di restare saldi nella verità del Vangelo.
+KIRILL PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTE LE RUSSIE
Mosca, Natale del Signore 2009/2010

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