Il caso del "miracolo battesimale" nel New Mexico
Come creare un miracolo dal nulla
(per i cristiani ortodossi in crisi di identità)
|
||||
IL FATTO
Da poco tempo (circa dal 2012), nel mondo
ortodosso (in particolare di lingua greca) stanno circolando alcune
fotografie di un rito di conversione alla Chiesa ortodossa. Le foto sono
state scattate in una chiesa del New Mexico (USA), e presentano un
dettaglio davvero inconsueto: una delle persone ritratte nelle foto
appare letteralmente risplendente di luce. Prima ancora di elencare le
descrizioni del fenomeno, cerchiamo di guardare le quattro foto (di cui
la seconda è un ingrandimento della parte centrale della prima), con
attenzione ai dettagli:
Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4
LA SPIEGAZIONE (in rete)
I testi che presentano queste foto ne
parlano in questi termini: una coppia di cattolici romani, marito e
moglie, ha chiesto di essere ricevuta nella Chiesa ortodossa. Il
sacerdote della chiesa ha indicato due possibilità: il battesimo per
triplice immersione, oppure le preghiere esorcistiche seguite dalla
cresima. La moglie ha scelto il battesimo, e il marito ha optato per la
cresima. Quando sono state sviluppate le fotografie, il marito è apparso
in modo del tutto naturale, mentre la moglie è apparsa in un alone di
luce.
Per essersi verificato nel New Mexico,
l’evento sembra sorprendentemente ignorato sui siti ortodossi in lingua
inglese (si veda tra i pochi esempi questa pagina di forum,
che non manca di sottolineare come l’anima della moglie è divenuta
‘chiara e lucente come un angelo’, e che ‘gli occhi non possono vedere
ciò che l’apparecchio fotografico riprende’).
In lingua greca, i blog che riportano
l’evento sono una moltitudine, alcuni con le sole foto e più o meno la
spiegazione data sopra (molti insistono sulla ricezione del battesimo
come forma corretta), alcuni riportano uno dei video di YouTube sopra
citati. Ecco un primo elenco di blog:
Αγιορείτικο βήμα (da cui sembra tratta l'unica notizia circolata finora in lingua italiana)
Διακόνημα
- Questo blog cita come fonte (purtroppo senza specificare numero o
data) la rivista «Ορθόδοξος Τύπος» (Orthodoxos Typos), il settimanale
dell’Unione Ortodossa Panellenica (Π.Ο.Ε.).
Έκτακτο Παράρτημα, di Yiorgos Thalassis
Tutti i siti citati finora hanno una
caratteristica: non identificano la chiesa in cui sono state scattate le
foto, limitandosi a dire che si trova nel New Mexico. Le cose cambiano
leggermente con un altro gruppo di fonti:
Φιλούμενος -
Una pagina di forum che riporta anche una curiosa foto di un calice
eucaristico che risplende nella Liturgia in una chiesa russa
Queste fonti identificano (correttamente) la chiesa ortodossa nel New Mexico come la parrocchia ortodossa antiochena della santa Trinità a Santa Fe, e il suo parroco come padre John Bethancourt,
un convertito all’Ortodossia dalla Chiesa episcopaliana, curiosamente
egli stesso ricevuto nell’Ortodossia per mezzo della cresima, e non del
battesimo. Inoltre, riportano quella che finora è l’unica testimonianza
in proposito fatta dallo stesso padre John, il celebrante del rito. Ecco
il testo in inglese con la nostra traduzione:
Non ci siamo messi a fare troppe ricerche
in altre lingue. Segnaliamo tuttavia, in lingua romena, un articolo dal
blog del nostro confratello, ieromonaco Petru (Pruteanu), Confirmare minunată: romano-catolicii trebuie (re)botezaţi [Conferma miracolosa: i cattolici romani vanno (ri)battezzati].
Pur dichiarandosi fin dal primo istante
favorevole alla ricezione dei cattolici romani per mezzo del battesimo,
padre Petru spiega con dovizia di particolari la sua posizione dovuta
non tanto a criteri di forma (infatti, ricorda quanti difetti di forma
esistano anche nella Chiesa ortodossa di oggi), quanto piuttosto a
criteri di ecclesialità.
Quanto al fatto in sé, Padre Petru
sottolinea che non si tratta di un trucco di photoshop, ma di un
miracolo che deve darci da pensare.
E di conseguenza, ci siamo messi a pensare.
I DUBBI
Anche noi, quando abbiamo visto queste
immagini, siamo rimasti colpiti. Per la verità, è difficile non rimanere
impressionati da quel che sembra la cosa più vicina a una
trasfigurazione che possa essere vista da occhio di... fotocamera
digitale!
Le spiegazioni delle foto, a essere sinceri, ci hanno convinti molto di meno. Su queste cose abbiamo una preparazione teologica,
basata su testimonianze storiche, patristiche, conciliari, e sulla
pratica della nostra Chiesa, che ha ricevuto i cattolici romani per
mezzo del battesimo solo nei decenni incredibilmente polemici del tempo
dei Torbidi, verso la metà del XVII secolo, mai prima e - almeno per chi
si è mantenuto fedele alla tradizione dell’Ortodossia russa - mai dopo.
Tuttavia, come cristiani ci è chiesto di
mantenere una mente aperta e di non scartare con disprezzo e a priori
alcun segno, ma di esaminare ogni cosa e tenere ciò che è buono (1Ts 5,21). Non abbiamo problemi a esaminare questi dati, e lo abbiamo fatto - speriamo - con scrupolo.
Il primo dato che ci è parso allarmante è la scarsità di testimonianze accurate.
Nella maggior parte dei rapporti, non si identifica neppure la chiesa
in cui sono state scattate le foto. Laddove la chiesa è correttamente
identificata, non ci si prende la briga di specificare in che anno sono
state prese le foto, chi è diventato ortodosso in quel giorno (padre
John parla di “tre battesimi e in seguito le cresime”, ma non ci è data
neppure una conferma che i cresimati non fossero stati TUTTI battezzati
in precedenza). Non sappiamo per certo di quale provenienza fossero i
convertiti: l’unica provenienza confermata da padre John è di una donna
che viene dal giudaismo, e questa deve essere stata per forza ricevuta
con il battesimo, anche se non sappiamo se il suo battesimo abbia avuto
luogo in concomitanza con la cerimonia ritratta nelle foto. Se è stata
battezzata in quel giorno, il fatto che LEI non appaia luminosa smonta
un po' delle teorie finora costruite... Inoltre, il
fatto che i due convertiti ritratti in centro siano marito e moglie lo
sappiamo solo per sentito dire da fonti esterne, così come sappiamo solo
per sentito dire che il marito abbia voluto essere ricevuto con la
cresima e la moglie con il battesimo (...e se fosse il contrario? Le
foto sarebbero forse una ‘prova’ di come i cattolici romani devono
essere ricevuti con la cresima e NON con il battesimo?)
Se uno presentasse prove a sostegno come
queste in tribunale (o a una sessione di laurea), perderebbe la causa (o
sarebbe bocciato nella tesi) in pochi minuti.
Ma ammettiamo pure che tutto quanto
riportato nella blogosfera greca sia sostanzialmente corretto, per
quanto riportato da fonti geograficamente e linguisticamente distanti.
Ora, di fronte al pluralismo di informazioni dal mondo greco, stupisce
l’assordante silenzio delle fonti locali in America. La parrocchia della
santa Trinità a Santa Fe ha un suo sito Internet,
ma su questo, del “miracolo” non c’è neppure un cenno! Possibile che il
prete e tutti i parrocchiani siano tanto ottusi da non avere mai detto
neppure “io c’ero”? Padre John ha certamente visto le foto (ne parla
nella sua testimonianza), ma non fa un solo cenno a qualcosa di
miracoloso, né le ha postate sul sito della parrocchia, neppure come
curiosità!
Se ammettiamo (e stiamo andando avanti
- avrete notato - a forza di ammissioni) che gli ortodossi antiocheni
locali possono non avere notato il “miracolo”, come mai non ne parlano i
siti greci d’America? Perché non ne ha dato notizia, per esempio, il
nostro amico John Sanidopoulos sul blog Mystagogy,
la più estesa e accurata fonte di notizie greco-ortodosse in lingua
inglese? John, per inciso, è un conoscitore e frequentatore abituale
della blogosfera greca e athonita, e la probabilità che una notizia come
questa gli sia scappata sotto il naso è veramente minima.
Un dubbio finale, ma molto intenso, ci è
venuto quando abbiamo visto la foto numero 4. Ritorniamo un attimo
sopra, e confrontiamo l’ultima foto con le tre precedenti. Noteremo che,
mentre nelle prime foto la figura della donna sembra completamente
avvolta dalla luce, nella quarta foto la luce la avvolge solo dalla
sommità del capo fino al petto. In compenso, la luce sta toccando,
appena per un poco, la figura del marito. Come lo spieghiamo, questo? La
luce increata si sta forse ritirando? Sta passando dalla moglie al
marito? Sta forse illuminando solo le teste e i cuori, ma trascurando il
resto dei corpi? (questo sarebbe cattiva teologia, dato che
l’Ortodossia insiste sulla divinizzazione dei corpi, ma vale la pena
considerarlo, a mero titolo di ipotesi).
Di solito, quando i credenti si trovano
di fronte a un fatto inesplicabile, hanno quattro vie generali di
spiegazione del fenomeno:
1 - origine divina;
2 - origine naturale;
3 - origine umana (inclusi i trucchi);
4 - origine diabolica.
Tutte le fonti che abbiamo citato finora -
nessuna esclusa - si sono affrettate a spiegare il fenomeno con
l’origine 1 (divina), e alcune si sono date da fare a escludere la
possibilità di trucchi (origine 3, umana). In modo piuttosto incauto,
nessuno ha preso in considerazione l’ipotesi 4, forse per una naturale
ritrosia ad associare una manifestazione diabolica con qualcosa di santo
come il battesimo. Tuttavia, come credenti, sappiamo che satana può
apparire "travestito da angelo di luce" (II Cor 11,14), e anche la
prudenza è una delle virtù cardinali.
Un’altra cosa che ci ha stupiti è che
nessuno, ma proprio nessuno, ha provato anche solo a ipotizzare
l’origine 2, ovvero che le foto siano uscite così per una ragione del
tutto naturale. I fotografi professionali conoscono bene i fenomeni
della sovra-esposizione luminosa. Ci siamo chiesti anche noi: e se le
foto fossero uscite con la figura della donna circondata da luce perché al momento delle foto la donna era sotto una forte luce? Per verificare l'ipotesi, abbiamo provato a fare una ricerca.
LA RICERCA
Per iniziare, dobbiamo ricordare che,
all’inizio del nostro interesse per le foto, noi stessi non sapevamo
dove fosse la chiesa nel New Mexico. La nostra prima esposizione (absit iniuria verbo)
alle luci delle foto è stata attraverso il blog moldavo di padre Petru,
che a sua volta non identifica la chiesa. Invece di passare a setaccio
tutta la blogosfera greca (con la cui lingua non abbiamo eccessiva
dimestichezza), abbiamo semplicemente cercato la chiesa sugli elenchi. Esiste un ottimo servizio on-line,
che permette di trovare tutte le parrocchie ortodosse (quelle
autentiche, non quelle settarie) in Canada, Usa e Messico, e nello stato
del New Mexico non ci sono molte parrocchie: non ci è stato quindi
difficile trovare in pochi minuti la parrocchia antiochena della santa
Trinità a Santa Fe, e il suo sito Internet.
In seguito, la revisione delle fonti
greche che riportavano la testimonianza di padre John Bethancourt ha
confermato i risultati della nostra ricerca (nella quale avevamo
identificato la parrocchia da alcuni particolari quali le colonne lignee
che separano il nartece dalla navata, appena visibili nelle foto del
“miracolo”, ma abbastanza inequivocabili). Questa tappa dell’indagine si
chiama convergenza delle fonti, ed è un tratto distintivo di ogni seria presentazione dei risultati di una ricerca.
Una volta identificata la chiesa, ci
siamo chiesti se sia possibile che una persona che sta tra il nartece e
la navata sia investita da un fascio di luce che può sovraesporre una
fotografia.
Ecco cosa abbiamo trovato:
Cupola e abside della chiesa della santa Trinità a Santa Fe
Come vedete dall'ultima foto, il tamburo
della cupola, in perfetto stile architettonico bizantino, presenta una
serie di finestre che proiettano diversi intensi fasci di luce. Si
possono vedere in più punti le aree illuminate dalla luce solare, e non
sarà inutile ricordare che nel clima desertico del New Mexico la luce
del giorno è molto intensa.
Il sito della parrocchia presenta uno splendido slideshow dell'iconografia nella chiesa.
Vale la pena vedere queste immagini anche se non si è interessati alla
vicenda del “miracolo” battesimale, perché testimoniano come si dipinge
una chiesa con esempi di ottima iconografia moderna. Per la nostra
ricerca, tuttavia, alcune di queste immagini sono altamente istruttive.
Vediamole.
Si possono intravedere molto chiaramente i
fasci di luce attraverso le impalcature degli iconografi, anche se
questi fasci sembrano piuttosto proiettarsi in orizzontale...
...ma si tratta di un’illusione ottica: in realtà i fasci si proiettano ben al di sotto, fino a raggiungere altezza d’uomo.
Il parroco presenta i lavori della chiesa ai parrocchiani. Si può vedere
una chiazza di luce, verosimilmente proveniente da una finestra del
tamburo, vicino all’arco d’ingresso nell’angolo superiore destro. Padre
John è abbigliato nei paramenti della Liturgia: siamo all’incirca a metà
mattina, e con lo spostamento del sole il fascio di luce si proietterà
più in basso verso il centro della chiesa.
Ma queste luci si proietteranno proprio
nell’area illuminata delle foto? Ebbene, qui vedete la chiazza di uno
dei fasci di luce che illumina chiaramente il tappeto all’ingresso della
navata, a pochi centimetri di distanza dal punto in cui stava la donna nelle foto del “miracolo”.
Magari i sostenitori a oltranza del miracolo potranno dire che si
tratta di una macchia di luce increata rimasta sul tappeto a memoria del
fatto prodigioso...
CONCLUSIONI
Un principio elementare di buon senso ci
invita, quando esiste una spiegazione perfettamente naturale di un
evento, a non voler forzare una spiegazione soprannaturale,
particolarmente quando lo facciamo soltanto per sostenere le nostre
ideologie (e quella della ricezione di tutti i non ortodossi con il
battesimo è, a nostro avviso, una mera ideologia, che coincide solo
sporadicamente con la storia e la tradizione della Chiesa ortodossa, e
per di più in periodi tormentati e polemici).
Nel presentare la nostra ricerca, non
abbiamo alcuna intenzione di far cambiare opinione ai sostenitori del
(ri)battesimo dei cattolici romani. Conosciamo bene, dai nostri studi di
sociologia della religione, il fenomeno della dissonanza cognitiva, o “sindrome di Festinger”,
che fa sì che, quando fallisce una profezia, si trovino tutti i modi
per continuare a sostenere la dottrina che la profezia voleva
dimostrare, nonostante il fallimento della profezia, e spesso proprio a causa
del suo fallimento. Per dirla con la favola di Esopo (paradigma
letterario della sindrome di Festinger), quando la volpe è proprio
convinta che “l’uva non è matura”, non c’è santo che possa spiegarle che
l’uva è solo fuori portata.
Che cosa lascia, a noi, la
vicenda di questo controverso “miracolo”? Intanto, una serie di foto
obbiettivamente impressionanti, nonché la conoscenza di una bella e
fiorente parrocchia ortodossa nel New Mexico. Ci può certamente aiutare a
non prendere per oro colato tutto quel che viene dalla blogosfera
ortodossa (perfino se qualcuno si presenta come portavoce del Monte
Athos o di altre venerabili istituzioni ortodosse), e a cercare di far
funzionare il dono della razionalità che Dio ci ha dato, nel rispetto
della sua trascendenza, aprendoci al fatto che i miracoli possono
accadere davvero.
|
martedì 30 luglio 2013
Chiesa Ortodossa Torino: http://www.ortodossiatorino.net
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento