Come sistemare in casa un angolo delle icone
Serge Alexeevwww.stjohndc.org; www.pravmir.com (17 luglio 2013) |
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I parrocchiani chiedono spesso come
si dovrebbe sistemare una cappella domestica, o angolo di preghiera.
Offriamo alla vostra attenzione l'articolo di Serge Alexeev, e speriamo
che i nostri lettori vi potranno trovare le risposte alle domande poste
più frequentemente. L'articolo è stato abbreviato.
Quantità e qualità sono due cose diverse.
Sarebbe ingenuo pensare che quante più immagini sacre ci sono in casa
di un cristiano ortodosso, tanto più pia è la sua vita. Una collezione
disorganizzata di icone, riproduzioni e calendari da parete che copre
una notevole quantità di spazio in casa può avere spesso un effetto
contrario sulla propria vita spirituale.
Una collezione mal congegnata di icone
può trasformarsi in qualcosa di semplicistico e senza senso, in cui lo
scopo di preghiera della icona non ha alcun posto.
Tuttavia, è essenziale avere icone nella propria casa, in numero sufficiente, ma entro limiti ragionevoli.
In passato, sia in una fattoria sia in
città, in casa di ogni famiglia ortodossa c'era sempre una mensola con
le icone, o un'intera iconostasi da casa, che si trovava nel luogo più
visibile. Il luogo in cui erano installate le icone era conosciuto come
l'angolo frontale, l'angolo bello, l'angolo sacro, il luogo di Dio, o il
kiot (chiosco).
Per i cristiani ortodossi, un'icona non è
solo una raffigurazione del Signore Gesù Cristo, della Madre di Dio,
dei santi, o di eventi della storia sacra e della Chiesa. Un'icona è
un'immagine sacra, è quindi è al di fuori del regno della realtà
ordinaria, ma non è da confondere con la vita quotidiana, ed è destinata
esclusivamente alla comunione con Dio. Pertanto, lo scopo primario
delle icone è la preghiera. L'icona è una finestra dal nostro mondo, il
mondo terreno, sul mondo di sopra. E' la rivelazione di Dio nella forma e
nel colore.
In questo modo, l'icona non è
semplicemente una reliquia di famiglia da tramandare di generazione in
generazione, ma una cosa sacra che unisce tutti i membri della famiglia
durante la preghiera comune - la preghiera comune infatti può aver luogo
solo se quelli che sono in piedi davanti alle icone si sono
reciprocamente perdonati tutte le offese e hanno raggiunto l'unità.
Oggi, naturalmente, quando il televisore -
che è esso stesso una sorta di finestra sul mondo variegato delle
passioni umane - ha preso il posto delle icone nella casa, lo scopo
dell'icona di famiglia, la tradizione della preghiera comune a casa e la
consapevolezza della famiglia come "piccola Chiesa", sono andati
perduti.
Pertanto, oggi un cristiano ortodosso
potrebbe chiedere: Quali icone dovrei avere in casa mia? Come dovrebbero
essere organizzate? Posso usare riproduzioni di icone? Cosa devo fare
con le icone vecchie, fatiscenti?
Alcune di queste domande meritano una risposta inequivocabile, mentre altre non richiedono alcun tipo di raccomandazioni severe.
Dove si devono posizionare le icone a casa?
In un luogo libero e accessibile.
La natura concisa di tale risposta si ispira alla realtà della vita, piuttosto che all'assenza di requisiti canonici.
Naturalmente, è preferibile posizionare
le icone sulla parete est di una stanza, perché "l'oriente" come
concetto teologico ha un significato speciale nell'Ortodossia.
E il Signore Dio piantò un giardino a oriente in Eden, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato (Genesi 2:8).
O Gerusalemme, guarda su di te verso est, ed ecco la gioia che viene a te da Dio (Baruc 4:36).
Poi lo spirito mi sollevò e mi portò fino
alla porta orientale della casa del Signore, che guarda verso levante
(Ezechiele 11:1).
Infatti, come il fulmine viene da levante e illumina fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo (Matteo 24:27).
Ma cosa si dovrebbe fare se ci sono finestre o porte sul lato orientale della propria casa? In tal caso, si usano le altre mura.
Non si dovrebbero combinare le icone con oggetti decorativi di natura secolare, come statuette, vari tipi di quadri, ecc.
Non è opportuno mettere le icone su uno
scaffale accanto a libri che non hanno nulla in comune con la fede
ortodossa o che sono in conflitto con la dottrina cristiana sull'amore e
sulla carità.
È assolutamente inammissibile avere
accanto alle icone dei poster o calendari raffiguranti musicisti rock,
atleti, o politici - gli idoli dell'epoca attuale. Questo diminuisce non
solo il rispetto per le immagini sacre in misura inaccettabile, ma
mette anche le icone sacre alla pari con gli idoli del mondo
contemporaneo.
L'icona nell'angolo della casa può essere
decorata con fiori naturali. Tradizionalmente, le icone più grandi sono
spesso incorniciate con asciugamani. Questa tradizione risale
all'antichità e ha un fondamento teologico. Secondo la tradizione,
l'immagine del Salvatore è apparsa miracolosamente su un asciugamano
durante la sua vita terrena, per aiutare un uomo sofferente. Dopo
essersi lavato il volto, Cristo si asciugò il viso con un asciugamano
pulito, su cui apparve l'immagine del suo volto. Il telo fu inviato a re
Abgar, colpito da lebbra, nella città di Edessa, in Asia Minore. Dopo
la guarigione, il sovrano e i suoi sudditi adottarono il cristianesimo e
l'immagine "non fatta da mano umana" di Gesù Cristo fu posta su un
"pannello permanente" e innalzato sopra le porte della città.
In tempi passati, il 29 agosto (nuovo
calendario), giorno in cui la Chiesa commemora la traslazione
dell'immagine "non fatta da mano umana" del nostro Signore Gesù Cristo
da Edessa a Costantinopoli nel 944, era nota tra la gente come la festa
del "telo" o del "lino del Salvatore", e in certo luoghi si benedicevano
tessuti e asciugamani di stoffa filata in casa.
Questi asciugamani riccamente ricamati
erano riservati per l'uso nell'angolo delle icone. Allo stesso modo, le
icone erano incorniciate da asciugamani per essere usate durante i
matrimoni e la benedizione delle acque. Così, per esempio, dopo il
servizio della benedizione delle acque, quando il sacerdote aspergeva le
icone con abbondante acqua santa, i fedeli pulivano le icone con teli
speciali che poi incorporavano nell'angolo delle icone.
C'è una tradizione, dopo la celebrazione
dell'ingresso del Signore in Gerusalemme (Domenica delle Palme), di
conservare presso le icone i rami di salice benedetti in chiesa fino
alla successiva Domenica delle Palme.
È consuetudine che a Pentecoste, il
giorno della Santissima Trinità, le case e le icone siano decorate con
rami di betulla come simbolo della Chiesa fiorente, munita del potere di
grazia dello Spirito Santo.
Quali icone dovremmo avere in casa?
È essenziale avere icone del Salvatore e
della Madre di Dio. L'immagine del Signore Gesù Cristo, che testimonia
il mistero dell'Incarnazione e della salvezza del genere umano, e della
Theotokos - la più perfetta di coloro che hanno vissuto sulla terra,
degna della deificazione, e venerata come più onorabile dei cherubini e
senza paragone più gloriosa dei serafini - sono una parte essenziale
della casa cristiana ortodossa. L'icona di Cristo normalmente
selezionata per la preghiera in casa è una raffigurazione a mezzo busto
del Cristo Pantocratore.
Chi ha spazio per un maggior numero di
icone in casa può integrare il loro angolo delle icone con
raffigurazioni di vari santi venerati.
L'Ortodossia russa ha una forte
tradizione di particolare venerazione per san Nicola il Taumaturgo,
quasi ogni famiglia ortodossa ha una sua icona. Si deve notare che,
insieme alle icone del Salvatore e della Madre di Dio, l'immagine di san
Nicola il Taumaturgo ha sempre occupato un posto centrale nelle case
dei cristiani ortodossi. Le persone venerano San Nicola come santo
dotato di particolare grazia. Ciò deriva in gran parte dal fatto che,
secondo il Tipico della Chiesa, ogni giovedì, quando la Chiesa offre
preghiere ai santi apostoli, è dedicato anche a san Nicola il
Taumaturgo, arcivescovo di Mira in Licia.
Tra le icone dei santi profeti di Dio,
quella del profeta Elia ha un posto di rilievo, tra le icone dei Santi
Apostoli spicca quella dei santi Pietro e Paolo, i capi tra gli
apostoli.
Tra le immagini dei martiri per la fede
cristiana, quelle che si trovano più frequentemente sono le icone del
grande martire Giorgio il Portatore di trofei e del santo grande martire
e guaritore Panteleimone.
Si raccomanda di avere raffigurazioni dei
santi Evangelisti, di san Giovanni Battista, dei santi arcangeli
Gabriele e Michele, così come le icone delle feste, per completare un
angolo delle icone in casa.
La scelta di icone per la propria casa è
sempre una questione individuale. La persona migliore per aiutare a fare
queste scelte è un sacerdote - il padre spirituale della famiglia - ed è
a lui o a qualcun altro del clero che ci si dovrebbe rivolgere per un
consiglio.
Per quanto riguarda le riproduzioni
fotografiche a colori delle icone, a volte ha più senso avere una buona
riproduzione che non un'icona dipinta di scarsa qualità.
Un iconografo dovrebbe mantenere un
atteggiamento molto esigente verso il suo lavoro. Proprio come un prete
non serve la Liturgia senza la dovuta preparazione, l'iconografo deve
accostarsi al suo servizio con piena consapevolezza della sua
responsabilità. Purtroppo, sia nel passato sia oggi, si incontrano
spesso esempi volgari di immagini che non hanno alcuna somiglianza con
le icone. Così, se una data raffigurazione non evoca un senso di pietà e
un senso di contatto con il sacro, o se è teologicamente sospetta o la
sua esecuzione tecnica è poco professionale, sarebbe meglio non
acquistarla.
Tuttavia, riproduzioni di icone canoniche
montate su tavola e benedette in chiesa possono occupare un posto
d'onore nell'iconostasi di casa.
Come devono essere organizzate le icone e in quale ordine?
Ci sono regole rigide in proposito?
In chiesa, sì. Per quanto riguarda l'angolo di preghiera a casa, si può limitare la discussione a poche regole principali.
Per esempio, una raccolta di icone appese
senza un senso di simmetria, senza una disposizione ben congegnata,
evoca un costante senso di insoddisfazione per la disposizione e un
desiderio di cambiare tutto - cosa che spesso distrae dalla preghiera.
È altresì essenziale ricordare il
principio della gerarchia: per esempio, non conviene posizionare l'icona
di un santo venerato localmente sopra all'icona della santissima
Trinità, del Salvatore, della Madre di Dio, o degli apostoli.
Proprio come su un'iconostasi classica, l'icona del Salvatore dovrebbe essere a destra, e quella della Madre di Dio a sinistra.
Quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento verso gli oggetti sacri?
Essendo uno degli attributi di Dio (Isaia
6:3), la santità si riflette anche nei santi di Dio e negli oggetti
fisici. Pertanto, il rispetto per le persone sante, gli oggetti sacri e
le immagini, oltre alle persone che lottano per un'autentica comunione
con Dio, sono manifestazioni di un unico ordine.
E sarete santi per me, perché io, il Signore, sono santo (Levitico 20:26).
Le icone familiari sono sempre state
tenute in particolare venerazione. Dopo il battesimo, un bambino era
portato di fronte a un'icona, dove il sacerdote o il padrone di casa
avrebbe letto le preghiere. I genitori benedicevano i loro figli con
un'icona alla prosecuzione degli studi, quando partivano per lunghi
viaggi o si impegnavano nel servizio pubblico. Come segno della loro
approvazione di un matrimonio, i genitori similmente benedicevano gli
sposi con le icone. Inoltre, la partenza di una persona da questa vita
si svolgeva alla presenza di icone.
È inappropriato litigare o comportarsi in modo chiassoso o comunque sconveniente di fronte alle immagini dei santi.
Si dovrebbe instillare la debita riverenza per le immagini sacre nei bambini a partire da un'età molto precoce.
Cosa si deve fare se la condizione di un'icona la rende inutilizzabile e non può essere restaurata?
In nessun caso una tale icona, anche se
non è stata benedetta, deve essere semplicemente gettata via. Un oggetto
sacro, anche se ha perso il suo aspetto originario, deve sempre essere
trattato con riverenza.
Se la condizione dell'icona è deteriorata
con l'età, dovrebbe essere portata in chiesa per essere bruciata nella
fornace della chiesa. Se ciò non è possibile, si dovrebbe bruciare
personalmente l'icona e seppellire le ceneri in un luogo che non sarà
profanato o disturbato, per esempio, in un cimitero o sotto un albero in
giardino.
I volti che ci guardano dalle icone
appartengono all'eternità. Guardandoli, elevate a loro le vostre
preghiere, chiedendo le loro intercessioni. Noi, abitanti del mondo
terreno, non dovremmo mai dimenticare la chiamata eterna del nostro
Salvatore al pentimento, alla perfezione, e alla deificazione di ogni
anima umana.
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domenica 21 luglio 2013
Dal sito amico: http://www.ortodossiatorino.net
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