Note sulla restaurazione della
Chiesa ortodossa russa
arciprete Andrew Phillips
Introduzione
In questo momento della restaurazione
della Chiesa, la nostra coscienza e le ambizioni dell'Ortodossia russa
sono chiare – il nostro obiettivo non è restaurare la Chiesa che
esisteva nel 1917. Non è un obiettivo abbastanza buono, altrimenti ci
sarà un'altra rivoluzione. Il nostro scopo è più di una restaurazione
storica, è di fare di meglio. Che cosa dobbiamo vedere in particolare?
1. Un patriarcato
Già nel 1905 il futuro tsar martire
Nicola II propose il ripristino del patriarcato ortodosso russo dopo un
doloroso intervallo di 200 anni. Purtroppo, quelli che erano abituati al
vecchio sistema non canonico rifiutarono la sua offerta – non erano
ancora pronti per la restaurazione e preferivano la prigionia agrodolce
del sistema protestante dei procuratori capi e del governo sinodale.
Tuttavia, nel 1918 le forze pro-patriarcato, a lungo guidate dal
metropolita Antonio di Kiev, avevano trionfato. Tuttavia, questo
restauro fu ribaltato dall'ateismo sovietico e anche dopo la sua seconda
restaurazione durante la Seconda Guerra Mondiale, fece poca differenza,
poiché i burocrati sovietici degli affari religiosi, atei militanti,
trattavano la Chiesa in modi ancora peggiori rispetto ai peggiori
procuratori capi, massoni, del XVIII secolo. Dopo il tragico periodo
sovietico, oggi è evidente che la restaurazione del patriarcato è
permanente.
2. Libertà
La libertà e l'indipendenza del
patriarcato contemporaneo dallo sato della Federazione Russa, soggetta
ai capricci e alle mode della democrazia e della politica di partito, e
da altri stati successori, devono continuare come in epoca post -
sovietica di oggi. Nessuno deve temere alcuna interferenza statale.
Questo principio è tanto più importante in quanto il patriarcato è per
natura e titolo multinazionale, e rappresenta non solo la Federazione
Russa, ma tutta la Rus' e i suoi territori canonici, che coprono la
maggior parte dell'ex impero russo, così come il Giappone e la Cina,
così come i territori condivisi dalla Chiesa ortodossa russa fuori dalla
Russia – complessivamente 62 diverse nazionalità. La Chiesa
divino-umana deve resistere ovunque alla sudditanza ai capricci di degli
stati occidentalizzati o di altri stati e mostrare chiaramente la sua
libertà di predicare il Vangelo di Cristo e non diventare una mera
istituzione di stato per il moralismo.
3. Indipendenza finanziaria
Viene quindi la questione spinosa delle
finanze della Chiesa. Prima della rivoluzione il clero viveva spesso in
povertà e la Chiesa era spesso soggetta ai capricci dei ricchi mercanti,
l'equivalente di uomini d'affari e 'sponsor' moderni. Qui gli stati
contemporanei hanno un ruolo da svolgere. Le chiese devono essere
ricostruite dagli stati successori dello stato sovietico che le ha
distrutte. I successori dei responsabili della distruzione hanno
obblighi morali e qui c'è una lunga strada da percorrere anche solo per
tornare ai numeri di edifici ecclesiastici prima della rivoluzione. Una
volta che questo compito è stato svolto, ci sono questioni riguardanti
il finanziamento del clero dei cori. Non è sufficiente permettere ai
chierici di vivere in povertà e costringerli a lavorare in posti di
lavoro secolari e ad affidarsi a direttori di coro che non sono mai
liberi durante la settimana, il che significa che tutte le funzioni nei
giorni feriali devono essere cantate da sacerdoti. Ci deve essere
sicurezza finanziaria.
4. Istruzione
La questione della formazione del clero è
collegata con il problema precedente, come abbiamo visto, sia prima
della Rivoluzione sia con alcune ordinazioni errate degli anni '90
post-sovietici. Se la Chiesa non può pagare al suo clero un salario di
sussistenza, troverà che i suoi talenti vanno altrove. Così, molti
studiano teologia, ma non fanno uso delle loro conoscenze come parte del
clero, per poter trovare una migliore retribuzione e condizioni molto
migliori altrove. Alcuni possono essere scioccati da questo, ma è solo
una questione di realismo: se i parroci sono sposati e hanno figli, non
puoi tormentarti ancora di più, privando le mogli e i figli del
sostentamento. Per quanto riguarda la natura della formazione del clero,
deve essere di livello dovuto e morale. In caso contrario, la vita
della Chiesa può essere ridotta al ritualismo. Ridurre la Chiesa al
ritualismo esterno può essere una facile via d'uscita, ma è un errore e
anche un'eresia, che allontana i fedeli che cercano un contenuto
interno.
5. Cultura ecclesiale: musica, iconografia, arredamento, arte e architettura
Per due secoli prima della rivoluzione la
musica ecclesiastica è stata dominata sia dal canto all'italiana del
tipo del concerto professionale, inaccessibile ai fedeli, oppure da
canti di solisti per mancanza di cori. Allo stesso tempo anche
l'iconografia è stata dominata da immagini cattolico-romane di stile
realistico e umanistico che non esprime nulla dell'iconografia
ortodossa. Ha sofferto pure la qualità dei paramenti, a volte troppo
ornati ed eccessivamente pesanti, e degli arredi della Chiesa. D'altra
parte, poco prima della rivoluzione ci fu una rinascita dell'arte e
dell'architettura tradizionale. È da auspicare che le forme tradizionali
continuino a rivivere e che il cattivo gusto di alcuni "sponsor",
innamorati dell'oro, possa essere superato, in modo che i fondi
disponibili possano essere utilizzati non per costruire poche chiese
super-elaborate o di lusso, ma molte più chiese funzionali, seppur
semplici e più modeste nella forma.
Conclusione
La restaurazione non significa la
ripetizione cieca degli errori. Un'autentica restaurazione significa un
ritorno ai migliori modelli del passato. La restaurazione di un libero,
indipendente, colto patriarcato della Rus' esteso a livello mondiale,
multinazionale e multilingue, protettore delle altre Chiese locali, e
modello di cultura e pratica della Chiesa, è il nostro obiettivo.
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