Perché i cristiani ortodossi celebrano il nuovo anno il primo giorno di settembre (1/14 settembre)
di Gabe Martinipravoslavie.ru, 14 settembre 2015
Il primo giorno del mese di settembre i
cristiani ortodossi festeggiano il nuovo anno ecclesiastico o Capodanno
della Chiesa. È anche un giorno segnato da preghiere per l'ambiente, che
ci ricordano di essere buoni amministratori del mondo che ci circonda.
Quindi è questo il nuovo anno?
Il vecchio termine romano per questo giorno è Indictio,
che significa "definizione" o "ordine". Questa era una giornata
stabilita come l'inizio di un ciclo di quindici anni, che segnava la
ridefinizione degli obblighi fiscali per i cittadini romani (soprattutto
perché i soldati romani servivano per una ferma di quindici anni),
probabilmente fin dal tempo di Cesare Augusto.
Una delle novelle dell'imperatore san
Giustiniano (anno 537) decretò che tutti i documenti ufficiali
dell'Impero avrebbero dovuto includere il riferimento all'indizione.
Quando si cerca di datare i manoscritti di questo periodo, può essere
utile sapere l'anno dell'indizione (da 1 a 15), perché le date o gli
anni esatti appaiono meno comunemente. E quando si trova una data,
corrisponde di solito all'Anno Mundi (in ebraico: לבריאת העולם) o "anno del mondo", a partire dalla data della creazione.
L'Anno Mundi (AM) è servito come
punto di partenza per i calendari fino all'epoca moderna in molte parti
del mondo, ed è ancora un punto di riferimento liturgico sia per il
giudaismo moderno sia per i cristiani. (Anche gli ebrei segnano l'inizio
del nuovo anno nel mese di settembre, ma in una data fluttuante).
La data della creazione del mondo,
individuata da una lettura letterale delle storie patriarcali della
Settanta greca – era determinata attorno al 5500 a.C. sul nostro
calendario moderno, con alcune variazioni qua e là. Nel calendario
giuliano, la data di creazione era fissata al 1 settembre del 5509 a. C,
con la nascita di Gesù Cristo che ha avuto luogo nel 5509 AM, cioè
5.509 anni dopo la fondazione del mondo.
Nel 1597, il patriarca Teofane I
(Karykes) di Costantinopoli utilizzò per primo una data basata sull'era
cristiana. Invece di segnare date sulla base della fondazione del mondo,
l'Incarnazione di Gesù Cristo è diventata il punto cruciale della
storia umana - e così nacque la distinzione tra a. C. (avanti Cristo) e
AD (Anno Domini o "nell'anno del nostro Signore").
Questo divenne ufficiale a Costantinopoli
nel 1728 e in Russia (per opera di Pietro il Grande) nel 1700, con il
calendario giuliano che ancora serviva come computo dei giorni e dei
mesi.
Mentre il calendario dell'Anno Mundi non è
più maggioritario (o parte dei calendari civili delle nazioni
prevalentemente ortodosse), serve ancora come base del nostro calendario
liturgico.
Raccolto, ringraziamento e semina
Segnando l'inizio di un nuovo anno nel
mese di settembre, l'Impero, e più tardi, la Chiesa ortodossa hanno
associato il nuovo anno al raccolto delle colture. Come si facevano i
preparativi per l'inverno, così si facevano anche i preparativi per
l'anno a venire.
Per i cristiani, era un momento di
ringraziamento, ricordando il buon clima e le piogge abbondanti che il
Signore aveva donato per il raccolto – una cosa per la quale preghiamo
a ogni Divina Liturgia.
Questo comporta stretti parallelismi con la festa delle trombe del popolo di Dio pre-incarnato (Lev 23:23-25):
E il Signore parlò a Mosè, dicendo:
"Parla ai figli d'Israele, e dì loro: 'Il settimo mese, il primo giorno
del mese, farete riposo, un memoriale delle trombe; sarà per voi una
santa convocazione. Non farete alcun lavoro servile, e porterete un
olocausto al Signore'."
Come osserva il sinassario, questo fu
anche il giorno in cui Cristo entrò in una sinagoga a leggere dal libro
di Isaia (cfr Lc 4:16-30).
Segnando l'inizio del nuovo anno al
momento del raccolto, ci ricordiamo ogni anno della nostra dipendenza
dal duro lavoro e dalle benedizioni di Dio. Al di là delle benedizioni
materiali e della salute dei raccolti, questo si applicava (come fanno
molti dei nostri inni) alle questioni imperiali, tra cui le preghiere
per la protezione dai nemici:
O creatore dell'universo, che hai
impostato i tempi e le stagioni per tua sola autorità, benedici il ciclo
dell'anno della tua grazia, o Signore, custodendo i nostri governanti e
la tua nazione in pace, per l'intercessione della Theotokos, e salvaci.
-Apolytikion (tono secondo)
Tu che hai creato tutte le cose nella
tua infinita sapienza, e hai impostato i tempi per tua autorità,
concedi vittorie al tuo popolo cristiano. Benedicendo i nostri ingressi e
le nostre uscite nel corso di quest'anno, guida le nostre opere secondo
la tua divina volontà.
-Kontakion (tono quarto)
E se consideriamo le crescenti calamità
naturali, siccità, inondazioni, incendi, uragani, e carestie, dovremmo
essere ancora più attenti in questa moderna era tecnologica, e pregare
ancor di più per queste cose, non di meno.
Non siamo usciti con le nostre forze
dalla dipendenza da Dio. Al contrario, più aumentano le nostre capacità,
tanto più abbiamo bisogno del favore e della misericordia di Dio.
Responsabilità ecologica
E questo porta al mio ultimo punto: il
nuovo anno ecclesiastico è ora una giornata caratterizzata da preghiere
per la cura dell'ambiente.
Il patriarca Demetrio di Costantinopoli
ha promulgato nel 1989 un'enciclica per l'ambiente, che chiamava tutti i
cristiani ortodossi a pregare e a proteggere il mondo che ci circonda.
La sua enciclica ha stabilito anche il 1 settembre – l'inizio del nuovo
anno della Chiesa, come "un giorno di preghiera per la protezione
dell'ambiente" per il Patriarcato ecumenico, cosa che è stata adottata
poco dopo dal resto delle Chiese ortodosse canoniche. (Il Vaticano ha
recentemente seguito l'esempio).
Dal momento della sua elevazione a
patriarca ecumenico, il patriarca Bartolomeo ha promulgato ogni anno il 1
settembre un'enciclica sull'ambiente. Bartolomeo è affettuosamente
conosciuto come "il patriarca verde", e spesso parla della salvaguardia
del creato a un pubblico internazionale.
E tutto questo ha perfettamente senso.
L'inizio del nuovo anno è stato per secoli una commemorazione della fondazione del mondo (Anno Mundi).
È un giorno per rendere grazie a Dio per un raccolto abbondante. È un
giorno che riconosce la protezione di Dio sul mondo e la sua
provvidenza, insieme alla nostra responsabilità e tutela per il creato.
Tutto questo risale naturalmente alla
storia della creazione stessa, una storia in cui al genere umano
rappresentato da Adamo ed Eva viene data la terribile responsabilità di
prendersi cura di ogni creatura vivente. Una restaurazione della pace
tra l'uomo e l'ordine creato si trova nel cuore della redenzione e della
divinizzazione, e ciò è in definitiva il tema del nuovo anno
ecclesiastico.
Conclusione
Come ho già detto in altri articoli,
l'anno della nostra Chiesa inizia e finisce con la vita di Maria. La
Natività di Maria è la prima grande festa dell'anno, mentre la sua
Dormizione o il suo "addormentarsi" è l'ultima.
In questo ciclo vediamo l'incarnazione
del Dio-uomo Gesù Cristo al centro della nostra storia come popolo di
Dio. E tra questi due punti di riferimento abbiamo questa festa che
potrebbe, a prima vista, sembrare un residuo peculiare o addirittura
irrilevante dell'Impero Romano.
Piuttosto, il nuovo anno ecclesiastico serve come punto cruciale per tutta la nostra vita liturgica di ogni anno.
Diamo il nostro addio al vecchio e il
benvenuto al nuovo. Rendiamo grazie per ciò che il Signore ha fatto, e
chiediamo la sua benignità e protezione per i giorni a venire. Ci
prendiamo un momento di pausa per considerare il nostro impatto sul
mondo che ci circonda, e se le nostre azioni procedono da un cuore di
egoismo o da un cuore di compassione.
Questo è un giorno di festa che punta al
centro stesso del messaggio di Cristo, della vera spiritualità
cristiana: preghiera, digiuno, elemosina. Preghiere per le benedizioni
visibili e invisibili, digiuno per il bene del mondo e per la nostra
mortificazione, e l'elemosina per la cura degli altri. Sacrificio di sé e
promessa, bellezza e autocontrollo.
Quindi, stappate una bottiglia di champagne e portate le vostre richieste al Signore. È l'inizio di un nuovo anno.
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