martedì 15 settembre 2015

Dal sito del confratello P. Ambrogio di Torino

Perché i cristiani ortodossi celebrano il nuovo anno il primo giorno di settembre (1/14 settembre)
di Gabe Martini
pravoslavie.ru, 14 settembre 2015


Il primo giorno del mese di settembre i cristiani ortodossi festeggiano il nuovo anno ecclesiastico o Capodanno della Chiesa. È anche un giorno segnato da preghiere per l'ambiente, che ci ricordano di essere buoni amministratori del mondo che ci circonda.
Quindi è questo il nuovo anno?
Il vecchio termine romano per questo giorno è Indictio, che significa "definizione" o "ordine". Questa era una giornata stabilita come l'inizio di un ciclo di quindici anni, che segnava la ridefinizione degli obblighi fiscali per i cittadini romani (soprattutto perché i soldati romani servivano per una ferma di quindici anni), probabilmente fin dal tempo di Cesare Augusto.
Una delle novelle dell'imperatore san Giustiniano (anno 537) decretò che tutti i documenti ufficiali dell'Impero avrebbero dovuto includere il riferimento all'indizione. Quando si cerca di datare i manoscritti di questo periodo, può essere utile sapere l'anno dell'indizione (da 1 a 15), perché le date o gli anni esatti appaiono meno comunemente. E quando si trova una data, corrisponde di solito all'Anno Mundi (in ebraico: לבריאת העולם) o "anno del mondo", a partire dalla data della creazione.
L'Anno Mundi (AM) è servito come punto di partenza per i calendari fino all'epoca moderna in molte parti del mondo, ed è ancora un punto di riferimento liturgico sia per il giudaismo moderno sia per i cristiani. (Anche gli ebrei segnano l'inizio del nuovo anno nel mese di settembre, ma in una data fluttuante).
La data della creazione del mondo, individuata da una lettura letterale delle storie patriarcali della Settanta greca – era determinata attorno al 5500 a.C. sul nostro calendario moderno, con alcune variazioni qua e là. Nel calendario giuliano, la data di creazione era fissata al 1 settembre del 5509 a. C, con la nascita di Gesù Cristo che ha avuto luogo nel 5509 AM, cioè 5.509 anni dopo la fondazione del mondo.
Nel 1597, il patriarca Teofane I (Karykes) di Costantinopoli utilizzò per primo una data basata sull'era cristiana. Invece di segnare date sulla base della fondazione del mondo, l'Incarnazione di Gesù Cristo è diventata il punto cruciale della storia umana - e così nacque la distinzione tra a. C. (avanti Cristo) e AD (Anno Domini o "nell'anno del nostro Signore").
Questo divenne ufficiale a Costantinopoli nel 1728 e in Russia (per opera di Pietro il Grande) nel 1700, con il calendario giuliano che ancora serviva come computo dei giorni e dei mesi.
Mentre il calendario dell'Anno Mundi non è più maggioritario (o parte dei calendari civili delle nazioni prevalentemente ortodosse), serve ancora come base del nostro calendario liturgico.
Raccolto, ringraziamento e semina
Segnando l'inizio di un nuovo anno nel mese di settembre, l'Impero, e più tardi, la Chiesa ortodossa hanno associato il nuovo anno al raccolto delle colture. Come si facevano i preparativi per l'inverno, così si facevano anche i preparativi per l'anno a venire.
Per i cristiani, era un momento di ringraziamento, ricordando il buon clima e le piogge abbondanti che il ​​Signore aveva donato per il raccolto – una cosa per la quale preghiamo a ogni Divina Liturgia.
Questo comporta stretti parallelismi con la festa delle trombe del popolo di Dio pre-incarnato (Lev 23:23-25):
E il Signore parlò a Mosè, dicendo: "Parla ai figli d'Israele, e dì loro: 'Il settimo mese, il primo giorno del mese, farete riposo, un memoriale delle trombe; sarà per voi una santa convocazione. Non farete alcun lavoro servile, e porterete un olocausto al Signore'."
Come osserva il sinassario, questo fu anche il giorno in cui Cristo entrò in una sinagoga a leggere dal libro di Isaia (cfr Lc 4:16-30).
Segnando l'inizio del nuovo anno al momento del raccolto, ci ricordiamo ogni anno della nostra dipendenza dal duro lavoro e dalle benedizioni di Dio. Al di là delle benedizioni materiali e della salute dei raccolti, questo si applicava (come fanno molti dei nostri inni) alle questioni imperiali, tra cui le preghiere per la protezione dai nemici:
O creatore dell'universo, che hai impostato i tempi e le stagioni per tua sola autorità, benedici il ciclo dell'anno della tua grazia, o Signore, custodendo i nostri governanti e la tua nazione in pace, per l'intercessione della Theotokos, e salvaci.
-Apolytikion (tono secondo)
Tu che hai creato tutte le cose nella tua infinita sapienza, e hai impostato i tempi per tua autorità, concedi vittorie al tuo popolo cristiano. Benedicendo i nostri ingressi e le nostre uscite nel corso di quest'anno, guida le nostre opere secondo la tua divina volontà.
-Kontakion (tono quarto)
E se consideriamo le crescenti calamità naturali, siccità, inondazioni, incendi, uragani, e carestie, dovremmo essere ancora più attenti in questa moderna era tecnologica, e pregare ancor di più per queste cose, non di meno.
Non siamo usciti con le nostre forze dalla dipendenza da Dio. Al contrario, più aumentano le nostre capacità, tanto più abbiamo bisogno del favore e della misericordia di Dio.
Responsabilità ecologica
E questo porta al mio ultimo punto: il nuovo anno ecclesiastico è ora una giornata caratterizzata da preghiere per la cura dell'ambiente.
Il patriarca Demetrio di Costantinopoli ha promulgato nel 1989 un'enciclica per l'ambiente, che chiamava tutti i cristiani ortodossi a pregare e a proteggere il mondo che ci circonda. La sua enciclica ha stabilito anche il 1 settembre – l'inizio del nuovo anno della Chiesa, come "un giorno di preghiera per la protezione dell'ambiente" per il Patriarcato ecumenico, cosa che è stata adottata poco dopo dal resto delle Chiese ortodosse canoniche. (Il Vaticano ha recentemente seguito l'esempio).
Dal momento della sua elevazione a patriarca ecumenico, il patriarca Bartolomeo ha promulgato ogni anno il 1 settembre un'enciclica sull'ambiente. Bartolomeo è affettuosamente conosciuto come "il patriarca verde", e spesso parla della salvaguardia del creato a un pubblico internazionale.
E tutto questo ha perfettamente senso.
L'inizio del nuovo anno è stato per secoli una commemorazione della fondazione del mondo (Anno Mundi). È un giorno per rendere grazie a Dio per un raccolto abbondante. È un giorno che riconosce la protezione di Dio sul mondo e la sua provvidenza, insieme alla nostra responsabilità e tutela per il creato.
Tutto questo risale naturalmente alla storia della creazione stessa, una storia in cui al genere umano rappresentato da Adamo ed Eva viene data la terribile responsabilità di prendersi cura di ogni creatura vivente. Una restaurazione della pace tra l'uomo e l'ordine creato si trova nel cuore della redenzione e della divinizzazione, e ciò è in definitiva il tema del nuovo anno ecclesiastico.
Conclusione
Come ho già detto in altri articoli, l'anno della nostra Chiesa inizia e finisce con la vita di Maria. La Natività di Maria è la prima grande festa dell'anno, mentre la sua Dormizione o il suo "addormentarsi" è l'ultima.
In questo ciclo vediamo l'incarnazione del Dio-uomo Gesù Cristo al centro della nostra storia come popolo di Dio. E tra questi due punti di riferimento abbiamo questa festa che potrebbe, a prima vista, sembrare un residuo peculiare o addirittura irrilevante dell'Impero Romano.
Piuttosto, il nuovo anno ecclesiastico serve come punto cruciale per tutta la nostra vita liturgica di ogni anno.
Diamo il nostro addio al vecchio e il benvenuto al nuovo. Rendiamo grazie per ciò che il Signore ha fatto, e chiediamo la sua benignità e protezione per i giorni a venire. Ci prendiamo un momento di pausa per considerare il nostro impatto sul mondo che ci circonda, e se le nostre azioni procedono da un cuore di egoismo o da un cuore di compassione.
Questo è un giorno di festa che punta al centro stesso del messaggio di Cristo, della vera spiritualità cristiana: preghiera, digiuno, elemosina. Preghiere per le benedizioni visibili e invisibili, digiuno per il bene del mondo e per la nostra mortificazione, e l'elemosina per la cura degli altri. Sacrificio di sé e promessa, bellezza e autocontrollo.
Quindi, stappate una bottiglia di champagne e portate le vostre richieste al Signore. È l'inizio di un nuovo anno.

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