* 5 SETTEMBRE /18 SETTEMBRE* SAN ZACCARIA, PROFETA
(Padre di San Giovanni Battista).
Insieme a: Santi Abda, vescovo di Hormizd e Sunin di Persia, Martiri;
Santi Medimno, Urbano, Teodoro di Nicomedia e compagni, Ieromartiri;
L'apparizione di san Pietro all'imperatore Giustiniano, presso Atira.
Zaharia era un levita e discendente del grande sacerdote Abiatar. Ha
vissuto a Gerusalemme con sua moglie Elisabetta, che era una discendente
di Aronne. Entrambi erano giusti. Osservavano i comandamenti di Dio con
amore, ma non ebbero figli fino a tarda età. Quando Zaccaria ebbe il
turno per essere il sommo sacerdote, si recò al tempio per bruciare
incenso, quando si trovò li, vide alla destra del Santuario l’arcangelo
Gabriele. Glorioso e pieno di luce, l'arcangelo annunciò al vecchio uomo
che Dio aveva ascoltato le loro preghiere e che la vecchiaia avrebbe
donato loro un figlio, che si sarebbe chiamato Giovanni. Il Messaggero
di Dio disse: "Sarà pieno di Spirito Santo nel seno e andrà davanti al
Signore e molte persone tornerano al Signore" (Lc 1:16)... Zaccaria fù
sorpreso da queste parole e faticò a credere alla notizia
dell'arcangelo, così non potè parlare fino alla nascita del bambino.
Dopo la nascita di Cristo, Zaccaria non ebbe paura a proclamare la
verginità di Maria e di raccontare che Lei era veramente la Madre di
Dio. Gli ebrei colsero l'occasione per denunciarlo ad Erode, che do
l'ordine di ucciderlo la dove si trovasse. Il suo corpo fu preso da i
sacerdoti e fu sepolto con i suoi padri. Da allora i sacerdoti non
ebbero più visioni di angeli. La grazia della profezia fu tolta loro, e
pottetero piu profettizare ,fare gli oracoli o illuminare il popolo su
le questioni difficile della Sacra Scrittura.La storia della morte di
Zaccaria indicata da i sinassari si basata sulla tradizione apocrifa e
la testimonianza di alcuni dei Padri della Chiesa
Zaccaria, il
profeta maggiormente citato nel Nuovo Testamento, dopo Isaia, penultimo
dei profeti minori, fu chiamato al ministero profetico lo stesso anno di
Aggeo, nel 520. Il suo ministero durò probabilmente fino alla
costruzione ultimata del tempio di Gerusalemme, tema delle sue
esortazioni. Mediante visioni e parabole, egli annunzia l'invito di Dio a
penitenza, condizione perché si avverino le promesse: "Così parla il
Signore degli eserciti: Convertitevi a me, e io mi rivolgerò a voi". Le
sue profezie riguardano il futuro del rinato Israele, futuro prossimo e
futuro messianico. E’ giunta l'ora della benevolenza del Signore verso
Israele: il Tempio si avvia alla ricostruzione e stanno per essere
riedificate Gerusalemme e le altre città di Giuda, mentre i popoli che
hanno gioito per la sua distruzione saranno puniti.
Zaccaria mette in evidenza il carattere spirituale del rinato Israele, la sua santità, realizzata progressivamente, al pari della ricostruzione materiale. L'azione divina in quest'opera di santificazione raggiungerà la sua pienezza col regno del Messia. Questa rinascita è frutto esclusivo dell'amore di Dio e della sua onnipotenza: "Ecco, io libererò il mio popolo. Li ricondurrò ad abitare in Gerusalemme: saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, nella fedeltà e nella giustizia". L'alleanza concretizzata nella promessa messianica fatta a David ripiglia il suo corso a Gerusalemme: "Esulta con tutte le tue forze, figlia di Sion, effondi il tuo giubilo, figlia di Gerusalemme. Ecco a te viene il tuo re: egli è giusto e vittorioso, è umile e cavalca un asinello, giovane puledro di una giumenta". La profezia si avverò alla lettera nell'entrata solenne di Gesù nella città santa. L'asinello, contrapposto al cavallo da guerra, simboleggia l'indole pacifica del re Messia: "Egli annuncerà la pace alle genti; il suo regno si estenderà dall'uno all'altro mare". Così, insieme a un amore sconfinato verso il suo popolo, Dio unisce un'apertura totale verso le genti, che purificate entreranno a far parte del regno: "Quale felicità, quale bellezza! Il frumento darà vigore ai giovani e il vino dolce alle fanciulle".
In questo vaticinio, chiaramente messianico, è adombrata l'Eucaristia. Appartenente alla tribù di Levi, nato a Galaad e ritornato nella vecchiaia dalla Caldea in Palestina, Zaccaria avrebbe compiuto molti prodigi, accompagnandoli con profezie di contenuto apocalittico, come la fine del mondo e il doppio giudizio divino. Morto in tarda età sarebbe stato sepolto accanto alla tomba del profeta Aggeo.
Zaccaria mette in evidenza il carattere spirituale del rinato Israele, la sua santità, realizzata progressivamente, al pari della ricostruzione materiale. L'azione divina in quest'opera di santificazione raggiungerà la sua pienezza col regno del Messia. Questa rinascita è frutto esclusivo dell'amore di Dio e della sua onnipotenza: "Ecco, io libererò il mio popolo. Li ricondurrò ad abitare in Gerusalemme: saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio, nella fedeltà e nella giustizia". L'alleanza concretizzata nella promessa messianica fatta a David ripiglia il suo corso a Gerusalemme: "Esulta con tutte le tue forze, figlia di Sion, effondi il tuo giubilo, figlia di Gerusalemme. Ecco a te viene il tuo re: egli è giusto e vittorioso, è umile e cavalca un asinello, giovane puledro di una giumenta". La profezia si avverò alla lettera nell'entrata solenne di Gesù nella città santa. L'asinello, contrapposto al cavallo da guerra, simboleggia l'indole pacifica del re Messia: "Egli annuncerà la pace alle genti; il suo regno si estenderà dall'uno all'altro mare". Così, insieme a un amore sconfinato verso il suo popolo, Dio unisce un'apertura totale verso le genti, che purificate entreranno a far parte del regno: "Quale felicità, quale bellezza! Il frumento darà vigore ai giovani e il vino dolce alle fanciulle".
In questo vaticinio, chiaramente messianico, è adombrata l'Eucaristia. Appartenente alla tribù di Levi, nato a Galaad e ritornato nella vecchiaia dalla Caldea in Palestina, Zaccaria avrebbe compiuto molti prodigi, accompagnandoli con profezie di contenuto apocalittico, come la fine del mondo e il doppio giudizio divino. Morto in tarda età sarebbe stato sepolto accanto alla tomba del profeta Aggeo.
Vangelo :
(Matteo 23,29-39) : Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate
i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, e dite: Se
fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a
loro per versare il sangue dei profeti; e così testimoniate, contro voi
stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti. Ebbene, colmate la
misura dei vostri padri!
Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
Serpenti, razza di vipere, come potrete scampare dalla condanna della Geenna? Perciò ecco, io vi mando profeti, sapienti e scribi; di questi alcuni ne ucciderete e crocifiggerete, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachìa, che avete ucciso tra il santuario e l'altare. In verità vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».
Epistola : (Ebrei 6,13-20) : Quando
infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno
superiore a sé, giurò per se stesso, dicendo: Ti benedirò e ti
moltiplicherò molto. Così, avendo perseverato, Abramo conseguì la
promessa. Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro e
per loro il giuramento è una garanzia che pone fine ad ogni
controversia. Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi
della promessa l'irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un
giuramento perché grazie a due atti irrevocabili, nei quali è
impossibile che Dio mentisca, noi che abbiamo cercato rifugio in lui
avessimo un grande incoraggiamento nell'afferrarci saldamente alla
speranza che ci è posta davanti. In essa infatti noi abbiamo come
un'àncora della nostra vita, sicura e salda, la quale penetra fin
nell'interno del velo del santuario, dove Gesù è entrato per noi come
precursore, essendo divenuto sommo sacerdote per sempre alla maniera di
Melchìsedek.
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