Il digiuno nella Chiesa ortodossa |
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Allora gli si
accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: “Perché, mentre noi e
i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?”, E Gesù disse
loro: “Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo
sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto
e allora digiuneranno”, (Mt 9, 14-15)
Quasi tutti hanno sentito questo passo
delle Scritture, ma generalmente non hanno la più pallida idea di come
interpretarlo nella pratica. La Chiesa ortodossa è l’unica tradizione
cristiana che ha conservato e che mantiene un programma specifico e
rigoroso per seguire la pratica del digiuno, che porta salute e profitto
spirituale. Prima di scendere nei dettagli del digiuno nella Chiesa
ortodossa, dovremmo prima considerare le ragioni per cui digiuniamo. Se
infatti capiamo perché digiuniamo, troveremo spesso che il digiuno è
molto più facile da mettere in pratica. Prima di tutto, noi non
digiuniamo per punire noi stessi. Questo approccio molto negativo è di
fatto un’attitudine che veniva sostenuta un tempo dai cattolici romani,
quando praticavano ancora il digiuno. C’è una distinzione delicata ma
significativa tra una contrizione fondata sull’esame personale di se
stessi e una colpa generica che ha ben poco rapporto con la realtà, e
che spesso può rendere una persona psicologicamente invalida. La prima è
essenziale alla formazione di un concetto ortodosso del peccato e del
pentimento. La seconda è un’aberrazione che trova un esempio nelle
nozioni occidentali del peccato originale e del corrispondente modello
giuridico di salvezza che cerca di pacificare un Dio “adirato” e
“offeso”. Ci si lasci sottolineare che noi ortodossi digiuniamo
soprattutto per ricordare ed emulare Adamo ed Eva nel loro stato
originale prima della Caduta. A quel tempo, secondo le Scritture, essi
non consumavano prodotti animali di alcun tipo, e certamente non
uccidevano animali per mangiarne la carne. Il digiuno ortodosso, così,
restringe la gamma di cibi che possiamo mangiare, piuttosto che la loro
effettiva quantità, in un tentativo di ritornare al cibo che si mangiava
nel Giardino dell’Eden. Anche se esistono certi giorni nella Grande
Quaresima e nella Grande Settimana in cui non si mangia alcun cibo, lo
schema consueto di digiuno comporta l’astinenza da prodotti animali,
pesce, vino e olio d’oliva. Perciò, è possibile mantenere il digiuno
ortodosso senza sentirsi affatto puniti o sottoposti a ristrettezze.
Questa emulazione dei nostri progenitori, Adamo ed Eva, porta anche a
una seconda meta del digiuno, la salute del corpo. I Padri della Chiesa
hanno a lungo sostenuto che il consumo di carne eccita le passioni ed è
insalubre. Anche la scienza medica è giunta a mettere in questione la
sicurezza dei cibi animali, provando che il colesterolo (fonte di
arteriosclerosi, ipertensione e disordini cardiaci) si trova in tutti i
cibi che la Chiesa ortodossa proibisce nei digiuni. Limitando la nostra
assunzione di prodotti animali, diamo anche ai nostri corpi la
possibilità di depurare le tossine accumulate nel nostro sistema.
La terza ragione per digiunare è forse,
almeno per noi in Occidente, una delle più importanti: I’autocontrollo.
Ogni giorno la nostra vista e il nostro udito sono inondati di migliaia
di messaggi, che ci richiamano, ci seducono e ci incantano ad
abbandonarci a una forma o un’altra di eccesso. La ricerca statistica
mostra che noi ascoltiamo questi messaggi, e agiamo di conseguenza.
L’occidentale medio dei nostri giorni ha un tenore di vita che un tempo
era riservato all’alta aristocrazia. Il lusso e il comfort di cui
godiamo tende a scacciare la vita spirituale così come le spine
soffocarono il seme nella parabola raccontata dal Signore (M t 13:7).
Perciò, addestrare noi stessi al rifiuto e all’autocontrollo, imparare
l’arte di astenerci con garbo da un semplice pezzo di formaggio in un
giorno inappropriato, è una delle lezioni di maggior valore che la
Chiesa ci può offrire. Le regole di digiuno generalmente accettate nella
Chiesa ortodossa sono le seguenti:
1. A meno che non sia specificato
altrimenti, nei giorni di digiuno non mangiamo alcun tipo di prodotti
animali. Questi includono le parti di qualsiasi mammifero (bovini,
ovini, suini, etc.), pollame e uccelli, o pesci. Ciò include anche i
prodotti derivati da questi animali (latte, formaggi, uova). Anche
l’olio d’oliva è incluso nei prodotti da cui ci si astiene nei giorni di
digiuno. Questo è per una ragione molto speciale, che rimanda indietro
al tempo in cui una colomba riportò nell’Arca un ramoscello d’ulivo come
segno della misericordia di Dio sul mondo dopo il diluvio. (Gen 8: Il).
Perciò, durante il digiuno mettiamo da parte l’olio d’oliva in
anticipazione dei segni di misericordia di Dio. Si può notare la
somiglianza tra le parole greche per “olio d’oliva” (elaion) e “misericordia” (eleos).
2. Le bevande alcoliche sono permesse
come segue: a. I liquori di ogni tipo (vale a dire, le bevande più forti
del vino) si possono consumare solo quando sono permessi la carne o i
latticini.
b. Il vino è permesso nei giorni
specifici di digiuno in cui il Santo del giorno è commemorato con una
Dossologia cantata, o in cui è prescritto un Polieleo. Questi giorni
sono sempre specificati nel Calendario della Chiesa. Anche l’olio
d’oliva è permesso in questi giorni, che vengono comunemente chiamati
“giorni di vino e olio”.
c. La birra è permessa in ogni periodo, e per i fini del digiuno non è considerata una bevanda alcolica.
3. Vi sono anche giorni di digiuno in cui
è permesso il pesce, in aggiunta a vino e olio. Anche questi giorni
sono specificati nel Calendario della Chiesa, e sono generalmente giorni
di grandi festività, come la Trasfigurazione o I’Annunciazione, che
cadono all’interno di periodi di digiuno.
Talvolta si mangia pesce anche alla Festa
patronale di una parrocchia o di un monastero quando questa cade in un
giorno di digiuno, anche se questo costume è in violazione delle regole
di digiuno più strette.
4. Crostacei e molluschi (gamberi, frutti
di mare, lumache, etc.), rettili (e.g. tartarughe) e anfibi (e.g.,
rane) sono tutti permessi in qualsiasi giorno di digiuno.
5. Spesso si usano durante i digiuni
alcuni prodotti sostitutivi di origine non animale, come le carni finte
di contenuto vegetariano. Questi prodotti normalmente non violano lo
spirito del digiuno, poiché gran parte della ragione di evitare i
prodotti animali è quella di evitare gli ormoni e i grassi che sono poco
sani e che eccitano le passioni. Inoltre, quando siamo messi nella
posizione di dover cercare i prodotti sostitutivi, questa stessa
situazione instilla in noi la disciplina che il digiuno intende portare
nelle nostre vite. Se, tuttavia, digiuniamo sostituendo costantemente la
carne e i prodotti animali con altri cibi che sono stati riempiti di
sostanze poco sane per renderli gustosi ed elaborati, allora violiamo il
significato e il proposito del digiuno. In questo campo si deve
esercitare un onesto controllo.
6. Molti ortodossi sostituiscono oli
vegetali all’olio d’oliva in un giorno di digiuno. Strettamente
parlando, questa pratica è accettabile. Tuttavia, anche l’uso di questi
oli dovrebbe essere ristretto quanto possibile, poiché sono insalubri, e
poiché sono spesso usati per aumentare il sapore naturale dei cibi:
cose poco coerenti con lo spirito del digiuno. Un digiuno stretto, in
cui non è permesso alcun tipo di olio, è detto “xirofagia” (nutrimento
asciutto) ed è osservato dai monasteri più stretti nei giorni di digiuno
e nei vari periodi quaresimali. Quando è seguita per brevi periodi,
questa è una buona pratica anche per i laici.
7. I monaci ortodossi non mangiano mai
carne o pollame, neppure nei giorni liberi da digiuno. Possono,
tuttavia, mangiare pesce, latticini e uova nei giorni in cui questi sono
permessi.
8. Le coppie sposate dovrebbero anche
astenersi dai rapporti sessuali nei giorni di digiuno. Questo include
anche i giorni liberi da digiuno nei quali si stanno preparando per la
Santa Comunione. Questo è chiamato “digiuno del corpo”, e può aiutare a
rafforzare un matrimonio quando è praticato con il mutuo consenso del
marito e della moglie.
Questi sono i tempi in cui digiuniamo nella Chiesa ortodossa:
I. Ogni mercoledì e venerdì dell’anno,
tranne che in certe settimane libere dal digiuno (queste eccezioni sono
le settimane che seguono la Natività, la Domenica del Pubblicano e del
Fariseo, la Pasqua e la Pentecoste). Il digiuno del mercoledì ricorda il
tradimento di Cristo da parte di Giuda Iscariota, e il digiuno del
venerdì commemora la sua Crocifissione. Nei monasteri, per inciso, anche
i lunedì generalmente sono osservati come giorni di digiuno, in onore
dei Santi Angeli.
2. La Chiesa ortodossa ha quattro periodi di digiuno nell’anno liturgico. Essi sono:
a. La Grande Quaresima. Le regole di digiuno per la Grande Quaresima sono elencate nella maggior parte dei calendari ortodossi.
b. Il Digiuno degli Apostoli.
Questo periodo di digiuno inizia il lunedì dopo la Domenica di Tutti i
Santi. Generalmente è un digiuno meno severo, in cui è ammesso il pesce
al fine settimana, e in diversi giorni di festa durante il digiuno. I
martedì e i giovedì sono giorni di vino e olio. Il Digiuno degli
Apostoli termina il 29 Giugno, Festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Se questo giorno cade di mercoledì o venerdì, vi sono permessi pesce,
vino e olio.
c. Il Digiuno della Dormizione.
Tenuto in onore della Dormizione della Madre di Dio, questo è il più
breve periodo di digiuno, e dura solo due settimane. Inizia il I Agosto e
termina il 15. Il pesce è permesso solo alla Festa della
Trasfigurazione (6 Agosto). I fine settimana di questo digiuno sono
giorni di vino e olio. Se la Dormizione cade di mercoledì o venerdì, in
quel giorno sono permessi pesce, vino e olio.
d. Il Digiuno della Natività.
Questo digiuno inizia quaranta giorni prima della Festa della Natività
(Natale), il 15 Novembre. Il digiuno è meno stretto fino al 20 Dicembre.
Fino a quella data al fine settimana è permesso il pesce, e in seguito
solo vino e olio. I martedì e i giovedì di tutto questo digiuno sono
giorni di vino e olio.
Questi periodi di digiuno furono
stabiliti molti secoli or sono per permettere ai cristiani ortodossi di
prepararsi adeguatamente alle varie Feste del ciclo liturgico della
Chiesa. Questo ciclo, come tutta la Santa Tradizione, è divinamente
ispirato. Se come cristiani ortodossi dobbiamo partecipare pienamente al
Calendario festivo, dobbiamo orientarci al programma di Dio, piuttosto
che al nostro. Ciò significa che gli eventi sociali e familiari che
ruotano attorno alle feste civili o alle feste religiose occidentali
devono essere riveduti e riconsiderati a seconda dei periodi di digiuno
con cui coincidono. Dobbiamo essere anche attenti a programmare i
matrimoni al di fuori di qualunque periodo di digiuno. Non ha alcun
senso che una coppia si sposi in un momento in cui il matrimonio non può
essere consumato con la benedizione della Chiesa.
Nessun vescovo o prete, dovremmo
aggiungere qui, ha l’autorità di concedere “dispense” da alcun giorno di
digiuno, eccetto che per ragioni di salute e su base personale, caso
per caso. Una simile pratica tra gli ortodossi in Occidente è una
violazione della Santa Tradizione, e introduce nella Chiesa uno spirito
di legalismo che compromette il modo di vita ortodosso e lo sottomette a
idee e pratiche dell’Occidente moderno.
Il digiuno è uno dei modi principali in
cui possiamo addestraci a essere nel mondo, ma non del mondo, e
costituisce una delle sfide più competitive che un cristiano ortodosso
segue in Occidente. Siamo circondati da persone che accettano quei
messaggi che esaltano le “virtù” e i piaceri dell’indulgenza verso se
stessi.
Pochi dei nostri conterranei di oggi ci
sosterranno nella nostra Fede ortodossa, anche se tutti osserveranno con
interesse i nostri sforzi, aspettando di vedere se siamo davvero seri
riguardo a quanto sosteniamo di credere. Ciò è vero in modo speciale per
i nostri familiari e amici eterodossi. Perciò, ci sono poche
testimonianze di Ortodossia in Occidente più efficaci di quell’umile
anima che si occupa tranquillamente di fare il proprio dovere a
mantenere il digiuno.
Riguardo ai problemi di ogni giorno nel
digiuno, cerchiamo di ricordare che le recenti mode legate alla salute e
ai cibi naturali sono state una manna per gli ortodossi che digiunano
in Occidente. I cibi che un tempo erano pieni di lardo o di altri grassi
animali oggi sono preparati con oli vegetali. L’enfasi sui consumi
consapevoli ha avuto come risultato una buona etichettatura di tutti i
cibi, che rende possibile sapere esattamente quel che c’è nel cibo che
compriamo. Molti eccellenti sostitutivi della carne, come il tofu e la
“carne di soia”, oltre a vari piatti vegetariani, sono disponibili per
l’acquisto nella maggior parte dei supermercati. Tutte queste cose,
sconosciute pochi decenni or sono, rendono il digiuno più facile per i
cristiani ortodossi in Occidente.
Il primo passo nel digiuno, quindi, è
quello di familiarizzarvi con le risorse disponibili nella vostra area.
Nelle librerie si trovano ottimi ricettari vegetariani. Prendetene uno o
due e studiateli. Determinate gli ingredienti di base che vi serviranno
per preparare un pasto vegetariano e cercate di trovarli nel vostro
supermercato. Quando avrete provato alcune ricette. Scoprirete che circa
il novanta per cento dei sapori di ogni ricetta viene da spezie, aglio e
cipolle. La carne è più una questione di consistenza che di altro. Ci
sono modi per imitare questa consistenza, che possono essere tanto
semplici come mettere nelle zuppe o nelle insalate alcuni pezzetti di
prodotti vegetali sostitutivi della carne. Il tofu (formaggio di soia)
può imitare molto bene la carne tritata, e non ha alcun grasso. Ci sono
sul mercato molti ottimi sostituti del latte, a base di soia e a basso
contenuto di zuccheri, che si possono usare anche per la colazione. Ci
sono molte altre cose disponibili; è soltanto una questione di tempo per
trovarle.
Alcuni consigli serviranno a rendere più facile il digiuno.
Negli acquisti. Leggete le
etichette! Alcuni pensano che leggendo attentamente le etichette si
sviluppa un’attitudine farisaica. Ma questo non è proprio vero. Noi
siamo farisei soltanto quando leggiamo le etichette del cibo degli altri
(e questa è una cosa che capita). È una cosa perfettamente ragionevole
voler sapere esattamente cosa stiamo mangiando, sia che digiuniamo o no.
Non date per scontato che un cibo non contenga latticini o carne.
Leggete le etichette. Alcuni dolci sono ancora fatti con il lardo. La
gelatina è quasi sempre fatta con prodotti animali, e si dovrebbe
evitare. Crostini e salatini sono spesso mescolati con parti di
formaggio. Diversi prodotti a base di polpa di granchio hanno anche
parti di pesce e uova. Tutti questi cibi presentano problemi in un
regolare giorno di digiuno. Bisogna osservare con attenzione. La
migliore regola generale è di non dare nulla per scontato.
A casa. La chiave per mantenere
un buon digiuno, soprattutto nei periodi di digiuno più lunghi, è di
sviluppare un buon repertorio di piatti. La Grande Quaresima può essere
un’esperienza davvero difficile se mangiamo lenticchie tutti i giorni.
Le lenticchie vanno bene, ma che dire di un fritto misto vegetariano,
una buona insalata di pasta, riso ai gamberetti, o una zuppa di legumi
misti? La lista può allungarsi all’infinito. L’essenziale è notare come
vi sia una grande varietà di cibi che possiamo mangiare durante un
digiuno. Il pane fatto in casa dà sempre a un pranzo un aspetto di
festa, ed è ben più nutriente del pane disponibile sul mercato. Ci sono
macchine impastatrici che rendono possibile anche alla famiglia più
occupata di gustare questo piacere semplice.
Digiunare come famiglia è una situazione
che richiede impegno, particolarmente da parte di marito e moglie. I
bambini, soprattutto quelli piccoli, seguiranno qualsiasi programma
stabilito dai genitori. Se i genitori si accostano ai giorni di digiuno
con un’attitudine negativa, allora i bambini impareranno che i giorni di
digiuno sono qualcosa di cui avere paura. Se i genitori non vedono
l’ora di poter digiunare, altrettanto faranno i bambini.
La migliore attitudine da sviluppare è
quella di un’accettazione umile: “Se oggi è mercoledì, allora di gelato o
pizza ai formaggi non se ne parla nemmeno. Le lasceremo ai giorni in
cui ne potremo mangiare”. Tali parole di incoraggiamento insegnano ai
bambini ad accettare i giorni di digiuno senza alcuna sensazione
negativa. E in un tempo in cui tanta gente nutre i propri figli con
cibi-spazzatura che rovinano la salute, i genitori che insegnano ai loro
figli a digiunare sono genitori più responsabili.
Con parenti e amici. Se vi capita di avere ospiti a cena o se avete parenti in casa durante un digiuno, serviteli di quanto mangia la vostra famiglia. Costoro dovrebbero essere consapevoli del fatto che siete cristiani ortodossi, e dovrebbero essere tanto cortesi nell’accettare la vostra ospitalità durante un digiuno come in qualsiasi altro tempo. Non siamo affatto obbligati a servire agli altri qualcosa che noi stessi non mangeremmo. Ciò crea una situazione artificiale che inevitabilmente causa più problemi di quanti ne risolve. I convertiti sanno che le loro famiglie passano spesso attraverso a periodi di sfida ai loro digiuni. Questa è una prova spirituale che passerà con il tempo. Se assumiamo un’attitudine molto umile e trattiamo il nostro digiuno in modo piuttosto naturale, senza alcuna fanfara, alla fine gli altri lo accetteranno come una cosa importante per noi. D’altro canto, se assumiamo un’attitudine di superiorità, o ci mettiamo a giudicare e condannare quelli che non digiunano, allora gli altri inizieranno a evitarci e arriveranno a credere che i cristiani ortodossi siano persone molto altezzose e sgradevoli.
Se un cristiano ortodosso di Vecchio
Calendario invita a tavola un ortodosso neo-calendarista in un periodo
che coincide con un digiuno di Nuovo Calendario, allora si può
tranquillamente servire cibo di digiuno, anche nel caso che l’ospite
appartenga a uno di quegli ambienti modernisti dove il digiuno è poco
praticato. Dovremmo sempre incoraggiare i nostri fratelli ortodossi a
osservare i digiuni. Va da sé che un ortodosso di ambiente modernista
dovrebbe essere servito solo con cibi di digiuno se viene in visita in
un periodo di digiuno di Vecchio Calendario.
Al ristorante. Possiamo trovarci
in situazioni, particolarmente al lavoro, in cui ci viene chiesto di
pranzare con altre persone durante un periodo di digiuno. Questa non è
una situazione impossibile. La maggior parte dei ristoranti ha qualche
forma di insalata o contorno di verdura cotta. Quando si ordina
un’insalata, è opportuno chiedere se ci sono uova o formaggio. Se è
così, si chieda semplicemente ai camerieri di servire un’insalata senza
uova e formaggio. Si tratta di una cosa perfettamente accettabile, visto
che molti sono allergici a questi cibi. Talvolta i legumi cotti sono
serviti con pancetta. Anche in questi casì ci si può informare. Alcuni
ristoranti hanno piatti di frutti di mare. Se non sono serviti con salse
a base di uova o di latte, sono un ottimo cibo da digiuno. Nessuno si
offenderà se seguite in questo modo le regole di digiuno della Chiesa.
In definitiva, non ci sono scuse per accantonare il digiuno di fronte al
proverbiale “pranzo d’affari” o qualche altra circostanza in cui si
deve mangiare fuori.
Quando si cena fuori con la famiglia, i
ristoranti orientali sono di solito una buona scelta. La maggior parte
avrà piatti di mare con crostacei e molluschi, e di solito anche di
verdure saltate in padella. Il riso saltato è un problema, dato che è
fatto di solito con l’uovo, ma molti ristoranti lasceranno da parte le
uova su richiesta. Alcuni piatti e salse contengono pezzi di carne, e
dovrebbero ovviamente essere evitati. I ristoranti messicani non sono di
solito una buona scelta. La maggior parte cucina il riso e i fagioli,
che sono la base di questa cucina, con lardo e derivati della carne, e
molti cibi sono mescolati a formaggio. I ristoranti di mare, d’altro
canto, sono una scelta eccellente. Oltre a vari tipi di pesce, hanno di
solito diversi cibi che si possono mangiare in ogni giorno di digiuno.
Quale che sia la vostra scelta, vi sono alcuni consigli di base da seguire:
I. Quando siete in dubbio, chiedete. Ci
sono molte persone che seguono diete o che hanno allergie da cibo. Quasi
tutti i ristoranti sono pronti a venire incontro a tali clienti.
Perciò, non esitate a chiedere cibi sostitutivi. Chi segue una dieta può
chiedere di far cucinare il cibo con la margarina anziché con il burro.
Potete chiedere lo stesso anche voi, e pure chiedere di usare margarina
nei panini, o prodotti sostitutivi del latte nel caffè.
2. Se il cibo che avete ordinato ha
qualcosa di inaspettato, come pezzi di carne, o un’insalata ricoperta di
formaggio, spiegate cortesemente che non potete mangiarlo, e chiedete
un sostituto. In nessun caso dovete sentirvi obbligati a mangiare
consapevolmente un cibo che rompe il digiuno.
3. Quando si beve in società, dovremmo
scegliere birra, bibite analcoliche o succhi di frutta (a meno che sia
un giorno in cui è permesso il vino). Queste bevande sono comunque più
sane degli alcolici forti.
4. Concentratevi su quanto avete ordinato
senza farvi ossessionare dai dettagli. Se un panino ha un poco di
maionese, non fate una scenata cercando di grattarla via. Una simile
ostentazione è più di danno che di beneficio spirituale. C’è una
differenza tra mangiare una piccola quantità di condimento in un panino e
decidersi o no di consumare un’insalata ricoperta di salsa al
formaggio. Di solito c’è una scelta di condimenti per un’insalata, ma
ben pochi luoghi di ristoro avranno un sostituto vegetariano della
maionese per un panino. In ogni caso dovremo sempre seguire la voce
della nostra coscienza, ma non fare sciocche ostentazioni del nostro
digiuno.
5. Dite sempre una breve preghiera prima
di iniziare a mangiare, sia che le persone che vi circondano siano
religiose o no. Potete sempre farvi il segno della Croce, che mostra il
vostro impegno di cristiani, e dire una preghiera, in silenzio se
necessario. Se qualcuno è offeso dal segno della Croce, probabilmente
non dovreste neppure sedervi a tavola con lui. Una sfida che spesso
viene posta a un cristiano ortodosso durante un digiuno è l’esperienza
di rispondere alle domande della gente sulle nostre usanze di digiuno.
Ciò è vero in particolare negli ambienti di lavoro. Inevitabilmente, la
gente noterà che vi sono periodi nei quali evitate la carne. Molti lo
trovano strano e sono naturalmente curiosi. Alcuni sono apertamente
maleducati nella loro curiosità. Quando vi affrontano con domande sulle
vostre scelte, limitatevi a rispondere che ci sono certi periodi in cui
non mangiate carne. Se qualcuno prosegue a far domande, fate notare che è
una disciplina che avete accettato come salutare e benefica, come
l’esercizio fisico o la perdita di peso. Potrete anche spiegare le
vostre usanze di digiuno come un esercizio spirituale di autocontrollo.
State sempre attenti a fare simili dichiarazioni con un’attitudine di
umiltà. Non dovremmo mai permetterci di apparire orgogliosi o superiori.
Una risposta umile unita a una breve preghiera prima di mangiare è una
testimonianza molto forte a favore dell’Ortodossia. E se per questo c’è
chi sceglie di prendervi in giro o di mettervi in ridicolo, allora
accettatelo come una prova mandata da Dio. Una simile accettazione
costruisce forza spirituale. Se certa gente “vi dà sui nervi”
ripetutamente, evitate semplicemente di mangiare con loro.
In viaggio. Alcuni scelgono di
citare (a volte a sproposito) gli antichi Canoni che permettono di
alleggerire il digiuno a una persona che viaggia, e pertanto si esentano
dal digiuno quando sono in viaggio. Ma questo è davvero necessario?
Questi canoni furono scritti in un tempo in cui viaggiare era
un’avventura pericolosa e piena di rischi, e in ogni caso non permettono
un totale abbandono del digiuno. Queste situazioni semplicemente non
esistono nell’Europa di oggi. Ci sono dovunque ristoranti, e, come
abbiamo detto, tutti servono cibi che possono essere mangiati anche nel
più stretto periodo di digiuno. Anche il viaggio in aereo non presenta
problemi. Tutte le linee aeree che servono pasti forniranno a richiesta
pasti vegetariani o di mare, anche se dovrete aver cura di ordinare i
pasti speciali prima di salire a bordo. Non pensate in alcun modo che
ciò causi problemi alla linea aerea. Si tratta di una pratica molto
comune, soprattutto nei voli internazionali. Gli ebrei, musulmani e
hindu veramente devoti richiedono tutti pasti speciali. Oltre alle
considerazioni religiose. molti richiedono pasti speciali per ragioni di
salute. Le linee aeree sono tutte in concorrenza per questi servizi, e
sono più che felici di venire incontro alle necessità dei loro
passeggeri. Qui vi sono alcune regole basilari da seguire per i viaggi
aerei:
I. È saggio richiedere i pasti speciali
al momento in cui prenotate il volo. Ciò significa che dovreste
consultare il Calendario della Chiesa e verificare se il giorno del
viaggio è un giorno di digiuno, e se sono permessi, olio, vino e pesce.
Richiedete un pasto completamente vegetariano, o un pasto con frutti di
mare. Assicuratevi che molluschi e crostacei siano davvero tali e non,
per esempio, polpa di granchio fatta con il pesce.
2. Fate un controllo alla linea aerea il
giorno precedente alla partenza per assicurarvi che il vostro pasto
speciale sia stato assegnato alla vostra prenotazione; se no, ordinatelo
nuovamente.
3. Al check-in, prima di salire a bordo,
verificate che il pasto speciale appaia sulla vostra prenotazione. La
linea aerea dovrebbe avere alcuni pasti vegetariani a disposizione,
anche se non apparivano sulle prenotazioni. Questi sforzi di controllo
sono forse un poco frustranti, ma possiamo dirvi per esperienza che è
l’unico metodo per assicurarvi di non essere serviti con una scelta di
pollo e formaggi in un volo del mercoledì.
Se viaggiate in treno o in autobus, le
opzioni sono più limitate. Tuttavia, abbiamo scoperto che portarsi
dietro il proprio cibo, soprattutto in un viaggio breve, è una valida
alternativa. Un minimo di preparazione può rendere il viaggio molto più
piacevole.
A scuola. Una volta che una
routine di digiuno è stata stabilita a casa, i figli sono molto meglio
preparati a trattare seriamente il digiuno a scuola. I bambini alle
scuole elementari sono di solito molto zelanti nel seguire le regole di
digiuno a scuola. I bambini di quell’età hanno una predilezione per la
struttura delle cose, e una volta che hanno una routine definita, la
seguono alla lettera. Di solito, la scuola non avrà alcun cibo
appropriato di digiuno per il pranzo, così il pasto deve essere portato
da casa. Ma questa non è una cosa negativa, dato che i pasti scolastici
sono ben noti per i loro ingredienti poco sani e per le carenze di
preparazione. Quando si fanno delle feste a scuola in un giorno di
digiuno. Parlate con gli insegnanti e spiegate loro la situazione dei
bambini. Offrite di portare alla festa qualcosa che i bambini possono
mangiare. Assicuratevi che ce ne sia abbastanza perche anche gli altri
bambini ne possano condividere. Ciò accentua per un bambino i lati
positivi del digiuno, piuttosto che lasciarlo sentire emarginato. Allo
stesso tempo, permette al bambino di sentirsi differente in un senso
positivo e di sviluppare una nozione sana di ciò che significa essere
uno di quel “popolo speciale” (Tito 2:14) della Chiesa di Cristo. Nei
nostri paesi, non è insolito che un bambino si trovi in classe con
musulmani, ebrei, hindu, buddisti o testimoni di Geova. Ciascuna di
queste fedi ha particolari restrizioni alimentari e sociali. Se noi,
come cristiani ortodossi, per una falsa preoccupazione che i nostri
figli non appaiano differenti dagli altri bambini, li esentiamo dal
digiuno alla festa natalizia della scuola, allora non porteremo alcuna
testimonianza di fronte al bambino musulmano che mantiene uno stretto
digiuno del Ramadan, o del bambino buddista che rimane vegetariano in
ogni momento. I nostri figli percepiranno rapidamente una simile
attitudine come ipocrisia da parte nostra, e non saremo capaci di
insegnar loro più nulla su come vivere la nostra Fede.
Ogni sincero cristiano ortodosso apparirà differente da quanti lo circondano. Ciò era vero ai tempi di San Paolo, quando parlava della peculiarità dei cristiani, ed è vero oggi. I bambini sanno affrontare queste differenze solo fino a quando hanno un robusto sostegno da parte dei genitori. Ma se i genitori vacillano nelle loro decisioni o sono indifferenti al digiuno, i bambini ne seguiranno decisamente i passi. Questa è una delle gravi responsabilità dell’essere genitori. I bambini imparano sempre dai loro genitori. La domanda è questa: impareranno cose pie, nobili e salutari, o cose distruttive per l’anima e per il corpo? La risposta è tutta nelle mani dei genitori.
Quando si è invitati da amici durante un digiuno.
Durante un digiuno, dovremmo generalmente evitare i ritrovi sociali;
tuttavia, quando questo è impossibile, vi sono alcune indicazioni utili
che possiamo seguire:
I. Se l’occasione comporta una cena,
dovremmo chiedere cosa si serve in tavola. Se spieghiamo ai padroni di
casa la nostra situazione, essi potranno sicuramente preparare qualcosa
di adeguato. Se non sono in grado di farlo, o non vogliono farlo, allora
è meglio rimandare l’invito a un momento più appropriato. Questa è una
cosa che si può fare educatamente, in modo da non causare offesa.
2. A una cena a buffet, se è possibile
portare con se qualcosa, si possono sentire i padroni di casa, e
contribuire al buffet con il proprio cibo da digiuno.
Il digiuno nelle feste civili e non ortodosse.
Il nostro sistema di feste civili crea particolari sfide ai cristiani
ortodossi. Le feste civili (o le feste religiose non ortodosse) talvolta
cadono in periodi di digiuno. Il Natale occidentale (25 Dicembre del
Nuovo Calendario, o 12 Dicembre del Calendario della Chiesa) cade sempre
durante il Digiuno della Natività, il che significa che noi siamo in un
periodo di preparazione per la nascita di Cristo, mentre la società
attorno a noi sta iniziando il suo giro di festeggiamenti natalizi.
Mentre i legami familiari e uno spirito di generosità sono qualità
ammirevoli in se stesse, gli interessi commerciali si sono mossi per
avvantaggiarsi dello “Spirito del Natale”, introducendo “tradizioni”
relativamente nuove di doni costosi e di intrattenimenti sfarzosi.
Queste cose non solo compromettono il Digiuno della Natività dei
cristiani ortodossi, ma violano anche lo spirito della celebrazione
occidentale del Natale. Per trattare parenti e amici con sensibilità, e
mantenere allo stesso tempo un’attitudine di preparazione e di preghiera
per la Natività di Cristo, dovremmo progettare accuratamente le nostre
attività durante questa stagione.
Per gli incontri e le visite a familiari e
amici in queste occasioni, ci sono due situazioni che possono
verificarsi: o siamo noi a invitare parenti e amici, oppure siamo ospiti
da loro. Se tocca a noi servire i pasti, allora la cosa migliore è
servire cibi di digiuno, e rimandare i pasti più ricchi ad altri
momenti. Le persone sincere che hanno affetto per noi saranno liete di
venirci incontro. Altrimenti, è meglio evitare del tutto un’occasione di
scontro. Molte situazioni familiari non sono del tutto sane. Le contese
sul cibo sono un chiaro segno di problemi che vanno ben più a fondo del
menu di una cena. Piuttosto che mettere in scena una festa di
circostanza, è meglio darsi da fare per risolvere questi problemi più
profondi. Ci potrebbero volere alcuni anni per risolvere tali
difficoltà: con pazienza, umiltà e un’attitudine benevola, la situazione
alla fine migliorerà.
Se siamo invitati a casa d’altri in uno
di questi giorni di festa, dovremmo essere molto franchi sul fatto che
si tratta di un giorno di digiuno per gli ortodossi, e che saremmo
felici di fare una visita dopo cena. Sedersi a tavola senza mangiare
causerà probabilmente più tensioni e problemi di quanti ne risolverebbe.
Accordatevi per portare un dessert di digiuno o qualche bevanda dopo
cena: è un’alternativa molto migliore. Se portiamo qualcosa, dovremmo
mantenere un’attitudine sobria, e sottolineare che è qualcosa da
condividere tra tutti. Questo tipo di testimonianza tranquilla parla più
di molti libri col passare degli anni.
Il Natale occidentale. Questo
giorno ha preso negli ultimi cinquant’anni una dimensione che,
sfortunatamente, fa sì che la gente abbia paura del suo avvicinarsi e
mandi un sospiro di sollievo quando è finito. Le statistiche di polizia
mostrano che i suicidi e le violenze familiari crescono in questo
periodo in modo drammatico. Quanto è triste che la nascita di Cristo sia
così spesso dimenticata nel mezzo di quelli che sono diventati i
Saturnali delle emozioni, con la famiglia elevata a uno stato al di
sopra di Dio, e le emozioni trasformate in un sostituto delle sensazioni
spirituali. La depressione associata a questa festività è il risultato
di feste senza piacere, frivolezze senza gioia, e un desiderio inconscio
del significato spirituale del Natale. Non dovremmo soffermarci su
questi aspetti negativi, ma come cristiani ortodossi dobbiamo capire che
la Tradizione ha in serbo per noi qualcosa di molto migliore. E in
questa comprensione dovremmo separarci dalla festa del registratore di
cassa che è diventato il Natale occidentale. Le feste e il vortice
sociale che circondano questa stagione non devono causarci una
preoccupazione fuori luogo. Dovremmo evitare di partecipare a molti
festeggiamenti, dato che ciò sarebbe incoerente con la nostra
preparazione per la Natività. Ma andare a trovare diversi familiari o
amici non ortodossi è una cosa che non causa alcun problema. Dovremmo,
tuttavia, evitare assiduamente gli incontri sfarzosi con tanta gente che
non conosciamo, dato che queste feste spesso degenerano in occasioni di
ebbrezza e mondanità. Quando rifiutiamo simili inviti, dovremmo
mantenere uno spirito tranquillo e umile, e limitarci a dire che abbiamo
altri progetti.
Il giorno del Natale occidentale,
dovremmo visitare quei parenti e amici eterodossi (oppure ortodossi
neo-calendaristi) che normalmente visitiamo, e scambiare doni con coloro
con i quali normalmente siamo abituati a scambiare doni. Dovremmo
mantenere i nostri doni semplici, preferibilmente cose fatte con le
nostre mani, e dovremmo essere molto comprensivi e cortesi. Ancora una
volta, possiamo sempre portare con noi un dessert di digiuno, se c’è di
mezzo un pasto. Se ci sentiamo emarginati dalle festività natalizie,
possiamo consolarci quando comprendiamo che questo giorno è per molte
persone l’apice di una stagione di acquisti e spostamenti frenetici.
Possiamo ricordarci che entro due settimane romperemo anche noi il
digiuno, e seguirà un periodo di celebrazione spirituale libero da
digiuno, mentre i nostri familiari e amici non ortodossi saranno nel
mezzo dello stress che segue alle vacanze.
Capodanno. Le celebrazioni di
Capodanno sono qualcosa che dovremmo restringere ai familiari e a pochi
amici. Da un lato, il 1 gennaio coincide con un giorno di festa della
Chiesa: la Circoncisione di Cristo, e la festa di San Basilio il Grande,
e va pertanto celebrato in modo sobrio. Inoltre, l’anno della Chiesa
ortodossa, attorno al quale ruota il nostro culto, inizia il 1
settembre, e non il 1 gennaio. Dovremmo evitare le ampie riunioni che
segnano la celebrazione del nuovo anno secolare del Nuovo Calendario,
dato che anche queste sono di solito occasioni di ebbrezza e mondanità.
Il nostro digiuno termina una settimana dopo, dopo la festa della
Natività, e in quel momento avremo modo di celebrare in modo retto e
gioioso. Se ci prepariamo adeguatamente ed esultiamo di tutto cuore
nella nostra Fede, le nostre celebrazioni della Natività di Cristo
diventeranno gradualmente occasioni di gioia anche per le nostre
famiglie e i nostri amici. Giungeremo a evitare i festeggiamenti
secolari della stagione natalizia occidentale, invece di averne paura.
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mercoledì 28 novembre 2012
Dal sito della Chiesa Ortodossa sorella di Torino: http://www.ortodossiatorino.net
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