domenica 3 febbraio 2013

Dal sito: http://italian.ruvr.ru

Cibo religioso per l’anima e il corpo




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Foto: RIA Novosti

Piatti della cucina russa ortodossa tra breve possono diventare la base del menu dei ristoranti specializzati. La Chiesa Ortodossa Russa ha sostenuto l’idea di far rinascere le tradizioni spirituali dell’arte di cucinare e di mangiare e di aprire un’accademia culinaria confessionale.

L’arte culinaria storica russa è una determinata tradizione non sono di cucinare il cibo, ma anche di unire l’arte di mangiare al senso delle feste cristiane, alla loro simbologia, alla dottrina della Chiesa,- ha detto nella sua intervista a “La Voce della Russia” l’arciprete Vsevolod Chaplin, portavoce del Patriarcato di Mosca.
Nella religione ortodossa l’assunzione di cibo era sempre connessa al servizio divino, anzi ne era seguito. Non a caso alcuni piatti ed alcuni riti connessi all’arte di mangiare venivano cambiati a seconda di una festa religiosa. È noto che il mangiare di magro ha un carattere particolare. La preparazione del cibo, i generi alimentari e l’arte di apparecchiare sia la tavola a festa che quella magra, riguardano non solo la mensa religiosa, ma anche il servizio divino e, quindi, ha un senso spirituale cristiano.
Oggigiorno mangiare il cibo preparato secondo le tradizioni religiose ortodosse è possibile nelle mense presso i monasteri e le chiese. Ma un semplice credente, non pellegrino e non fedele di una chiesa, difficilmente può andarci continuamente. Certo è che attualmente nel corso delle feste religiose ortodosse troviamo menu speciali anche nei ristoranti ordinari. Ma qui i piatti non vengono preparati secondo le ricette singolari, semplicemente è escluso il consumo delle uova, della carne, del latte e di altri prodotti grassi.
In Russia presso i musulmani, buddisti e giudei già da tempo esistono i locali in cui il cibo viene cucinato secondo le ricette e tecnologie speciali. Dice il rabbino Dovid Karpov di Mosca:
Il giudaismo ha la propria serie di piatti specifici. Oltre al tradizionale cibo ebraico, per esempio, pesce farcito, c’è anche l’esigenza di tradizione ebraica, o tradizione di kashruth. Chi segue rigorosamente le norme della fede, non ha altra possibilità se non quella di mangiare o a casa o solo in un ristorante cashèr. Per noi è non tanto questione di sentimenti e priorità etnici quanto l’esigenza di rispettare i postulati che insegnano la fede.
Il progetto di ristoranti ortodossi è staso promosso dal noto pasticciere russo Oleg Korsakov, ex Chef presso le Ambasciate sovietiche ad Oslo, a Belgrado e a Londra. Egli propone di ripristinare la tradizione mediante l’apertura di corsi e scuole speciali di arte culinaria in cui vengano insegnate non solo la pratica ma anche la teoria, o meglio la storia. Quanto agli utili che saranno ottenuti dai ristoranti ortodossi, il Maestro Korsakov prevede di offrirli in beneficenza.

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