DI ERESIA IN ERESIA
“I papisti passano così di eresia in eresia”
p. Antonio Scordino (sac. ortodosso)
1. La dottrina del Purgatorio fu istituita da Gregorio Magno verso l’anno 593 e fu considerata come dogma nel Concilio di Firenze, nell’anno 1439. Niente
ci è stato rivelato a proposito, e la Chiesa ne ha sentito parlare solo
dai Francocattolici che, in tempi recenti, hanno ipotizzato l’esistenza
di
qualcosa del genere: come un carcere in cui l‘uomo sconta i suoi
peccati. Gli ortodossi credono, piuttosto, che l’uomo vive un continuo
processo di deificazione sino al giorno in cui risorgerà
dai morti.
2. Le
Indulgenze (con
le
quali si rimetteva la punizione per i peccati) vennero concesse a
coloro che salivano la «Scala Santa» sulle loro ginocchia. Le vendita di
esse iniziò nell’anno 1190 e continuò fino all’epoca
della Riforma 850 e 1190.
Alcuni pensano che si possa ottenere perdono e misericordia vendendo e
comprando
regalando e accumulando perdoni e indulgenze: il cristiano, invece,
sa che deve sempre trasfigurare la propria vita. Per questo motivo, al
termine della confessione, il sacerdote suggerisce una
penitenza da compiere
3. Il Papato è di origine pagana. Papa è un titolo non esclusivo.
Udendo
la parola "Papa," si pensa subito al vescovo di Roma, e forse molti
restano sorpresi quando vengono a
sapere che anche il Patriarca ortodosso di Alessandria porta il
titolo di Papa, e così pure il Patriarca della Chiesa copta, che pure
non è in piena comunione con la Chiesa ortodossa né con la
Chiesa cattolica romana. Peraltro, il titolo di "Papa" è giunto a
Roma dall'Egitto, e non viceversa. L'appellativo (che significa
genericamente "padre"), deriva dagli usi della Chiesa
alessandrina, di cui il Patriarcato di Roma adottò numerose usanze
liturgiche durante il primo millennio (basti pensare ai flabelli, o
ventagli di piume, usati nel Pontificale romano e risalenti
con una certa probabilità al cerimoniale dell'antico Egitto). Già il
termine "pontefice" (un prestito dal paganesimo, sul quale Tertulliano
ironizzava) è visto come una forzatura, mentre
l'espressione Vicario di Cristo (un termine originariamente
impiegato dai re carolingi, e in seguito avocato ai papi), è vista come
assolutamente inconcepibile (a ben vedere, fa pensare a una
"vacanza", o carenza, dell'autorità di Cristo sulla Chiesa, ed è un
vero e proprio insulto nei confronti delle parole di Cristo sulla sua
presenza costante nella Chiesa)”. Cristo,
vivente in eterno, è l’unico Capo del suo corpo: all’unanime
consenso delle sue membra – clero e popolo – Cristo ha affidato il
compito di conservare infallibilmente il deposito della fede e di
guidare le vicende d’ogni giorno nell’attesa del Suo ritorno. Nella
Chiesa ha il primato dell’infallibilità il sommo pontefice delle anime
nostre, Gesù Cristo; insieme a lui, è infallibile
chiunque dispensa con ortodossia la parola della verità. Gesù ai
dodici ha detto: "I capi delle nazioni dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non sarà così tra voi".
(Mt 20, 17-28). Nella storia della Chiesa alcuni hanno avuto un
primato di fede e d’amore: per esempio, Maria Maddalena fu la prima ad
annunciare agli Apostoli la Resurrezione di Cristo e
Giacomo fu il primo apostolo a subire il martirio. La Chiesa stessa è
fondata sulla pietra che è Cristo, il Figlio di Dio, così come proclamò
l’apostolo Simone detto Pietra (Pietro):
“Avvicinandovi a Lui, pietra vivente rigettata dagli uomini ma
scelta da Dio e preziosa, anche voi siete edificati come pietre
viventi”. (I Pt 2, 1-5)
4. Il dogma dell’infallibilità papale: Il
nuovo dogma del 1854 segnò un altro allontanamento del Cattolicesimo
romano dalla tradizione ortodossa: fu infatti
l'opportunità di esercitare per la prima volta una potestà che si
era venuta ad attribuire al Papa di Roma nell'età moderna: quella di
definire dogmi di fede non per autorità di un Concilio
Ecumenico, né per suo incarico, ma ex sese (da se stesso). Nel 1870, Papa Pio IX stabilì il dogma della Infallibilità Papale. La Bibbia dice che
non v’è nessun uomo giusto sulla terra che non pecchi.
Chiunque insegna la verità è infallibile, maschio o femmina, ignorante o
istruito che sia: pure i bambini e i lattanti danno vera
gloria a Dio. Anche gli uomini tacciano, persino le pietre gridano senza errore la verità che abbiamo ricevuto dagli Apostoli e dai Padri.
5. L’immacolata
concezione di Maria: “L'8 Dicembre 1854, con la bolla Ineffabilis Deus,
Papa Pio IX
proclamò di propria autorità come dogma di fede cattolica una
dottrina mariologica controversa: "La beatissima Vergine Maria, nel
primo istante della sua concezione, per grazia speciale di Dio
onnipotente e per uno speciale privilegio, per anticipazione dei
meriti di Gesù Cristo, Salvatore del genere umano, fu preservata immune
da ogni macchia della colpa originale". Di tale
insegnamento non si ha alcuna traccia prima del nono secolo. Prima
nessun teologo latino (neppure Agostino stesso) aveva mai sostenuto che
Maria fosse santa fin dalla
concezione.
6. Nell’anno
1950 viene istituito il dogma, dell’Assunzione della Vergine Maria proclamata da Papa Pio XII. La
festa della Dormizione mette in esplicito collegamento l'assunzione
corporale con la morte della Madre di Dio (secondo le
narrazioni apocrife, fu proprio la scomparsa del corpo di Maria dal
sepolcro dopo la sua sepoltura a generare la venerazione di questo
evento): il dogma cattolico romano non definisce la morte di
Maria, e l'opera preparatoria del dogma, addirittura alcuni teologi
vaticanisti mettono addirittura in dubbio la morte di Maria. La
formulazione del dogma del 1950, invece, fa derivare
l'Assunzione direttamente dall'Immacolata concezione di Maria.
7. Filioque (e dal Figlio): La Chiesa spagnola,
nel Concilio di Toledo del 589, decise di introdurre, laddove il credo parla dello Spirito Santo "... che procede dal Padre", la clausola
"e dal Figlio"
(filioque). In origine, la Chiesa di Roma fu contraria a questa
innovazione nel Credo, a favore della quale si schierarono invece i
Franchi. Ancora nell'anno 808, Papa Leone III, per resistere
alle pressioni per la modifica del Credo da parte di Carlo Magno,
faceva affiggere in San Pietro, sulle tombe degli Apostoli Pietro e
Paolo, due tavole di argento con il testo originale del
simbolo di fede. La definitiva introduzione del filioque da parte della Chiesa romana, su pressione carolingia, fu
uno dei punti sui quali si consumò lo scisma del 1054.
Bisogna notare come il filioque sia per
gli ortodossi un punto di differenza essenziale, mentre non lo è per
i cattolici (la clausola compare nel Credo delle chiese cattoliche di
rito latino, ma non in quelle cattoliche di rito
orientale). Che il Filioque sia una “aggiunta” – sia pure “necessaria” - è riconosciuto dal
concilio unionista di Ferrara-Firenze (1438-1439) che concedeva l'uso differenziato del Credo, con o senza il
filioque, a seconda del "rito" di appartenenza. Agli Uniati
- come già detto - è consentito pronunciare il Credo senza tale aggiunta. Lungi
dal ritenerlo un atto di misericordia ecumenica, gli ortodossi
ancor oggi considerano aberrante un simile atteggiamento: come può
una Chiesa, che si considera portatrice di una fede unica, permettere al
suo interno due formulazioni diverse della più solenne
proclamazione di questa fede?
8. Il celibato dei
preti: Un
parroco, che ogni giorno dall’altare benedice e parla al popolo di Dio,
non è giusto che
rifiuti – proprio lui – la benedizione di Dio e la prima parola che
Dio ha rivolto all‘umanità. In principio Dio ha fatto l’uomo, secondo
l’immagine di Dio l’ha fatto; l’ha fatto maschio e
femmina. Dio ha detto: “Non è bello che sia l’uomo da solo”;
e li ha benedetti Dio dicendo: “Crescete e moltiplicatevi”. E Dio vide
quel che aveva fatto, ed era bello assai. (da Gen
1-2). Lo Spirito Santo ha rivelato alla Chiesa che bisogna rifiutare
il celibato, non le nozze ordinate da Dio. L’Apostolo, infatti, ha
dichiarato: “Lo Spirito dice espressamente che in
futuro alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti
menzogneri e a dottrine diaboliche. Ipocriti, impostori, incoscienti:
essi proibiranno di sposarsi”. (I Tim 4, 1-3).
Fin
dai tempi apostolici, la Chiesa ha chiamato al servizio ministeriale,
oltre ai celibi, anche gli uomini
sposati. In Occidente, il Concilio di Elvira, in Spagna (306),
proibì a preti e diaconi di vivere con le proprie mogli dopo
l'ordinazione.
9. Il battesimo
per aspersione. “La
Chiesa ortodossa continua ad amministrare, secondo il costume
apostolico, il battesimo mediante triplice immersione del corpo del
battezzando. ‘Battesimo’ (in greco baptìzein significa
immergere).
10. Pane eucaristico: “La
comune prassi liturgica nel primo millennio del cristianesimo
richiedeva che il pane eucaristico fosse
lievitato. L'usanza di impiegare pane azzimo (l’ostia) fu introdotta
in epoca piuttosto tarda (IX secolo) dalla Chiesa armena. In seguito, l'uso fu adottato da tutta la cristianità latina”.
11. La Chiesa
Romana proibì il calice ai fedeli nella comunione, al Concilio di Costanza, nell’anno 1414. Il Vangelo ci comanda di celebrare la comunione col pane e col vino.
12. La devozione del «Sacro
Cuore» fu adottata ufficialmente nel 1765. “La
devozione cattolico-romana al Sacro Cuore di Gesù (una pratica
sviluppatasi alla fine del XVII secolo dalle rivelazioni della
mistica francese Margherita Maria Alacoque). Non esiste, nell'Antico
e nel Nuovo Testamento e nella tradizione dei Padri, l'usanza di
adorare separatamente l'amore di Dio (o la sua sapienza,
provvidenza, santità, o altri aspetti separati), tanto meno usandone
come simbolo una parte del corpo… Gli stessi commenti possono valere riguardo a forme simili di devozione (per esempio, quella al Cuore Immacolato di Maria),
profondamente sentite nel mondo cattolico romano.”
13. La Inquisizione
per gli eretici fu
istituita dal Concilio di Verona nell’anno 1184.
14. La Bibbia fu
proibita al popolo e
messa all’indice dei libri proibiti, dal Concilio di Tolosa nell’anno 1229.
15. Il bacio del piede del Papa cominciò nell’anno 709. Gli imperatori pagani si facevano baciare il
piede.
L’elenco potrebbe continuare, (1) ma ci fermiamo qui, per carità
cristiana.
P.S.
Molti vedono il numero 666 nelle lettere romane «VICARIVM FILII DEI» - V=5, I=1, C=100, I=1, V=5, I=1, L=50, I=1, D=500,
I=1, Totale 666.
[1] si veda il PDF
“99 differenze tra Ortodossia e Cattolicesimo romano” presenti nel nostro LINK BESA.
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