“LOTTA
ASSIEME
A DIO FINO ALLA MORTE PER LA VERITÁ. NON ESSERE GELOSO DI TE
STESSO, MA AMI DI MORIRE PER CRISTO E LA SUA LA SANTA CHIESA ORTODOSSA” [1]
di s.
Barsanufio di Gaza
“[…] Tu che hai preso in sposa questa Chiesa, non cercare di
separartene, perché ne avresti soltanto tentazioni e ti pentiresti di
ciò, che hai fatto. Sopporta dunque nobilmente tutto ciò che ti
accade e troverai infine la misericordia di Dio. Dice infatti:
“Colui che sopporta sino alla fine, questi sarà salvato”. Resisti dunque
al male e il Signore porterà i tuoi nemici ai tuoi piedi e
diventeranno diametralmente opposti, cioè tuoi amici. Lotta assieme
[a Dio] fino alla morte per la verità e Dio combatterà in tuo favore.
Quindi non cercare l’aiuto degli uomini, perché chi pone
la sua speranza nell’uomo cade in fretta. Se tutto è possibile a
Dio, come noi crediamo, facciamo tutto ciò che possiamo ed egli
sterminerà i nostri aggressori (…) Fa valere la verità e lotta in
suo favore, e Dio combatterà in tuo favore i suoi avversari. Essi si
oppongono secondo la carne; tu sta saldo secondo lo Spirito, cioè in
preghiere e suppliche per qualsiasi cosa, domandando a
Dio il suo aiuto (…) Non temerli, perché sono più quelli con noi che
quelli con loro: essi sono col diavolo e con gli uomini dalle loro
stesse passioni, noi invece con Dio e con i suoi santi. Noi
abbiamo la speranza nel Dio che dice: “Non ti lascerò né ti
abbandonerò” e fa molto di più di quanto chiediamo o pensiamo. E si
compie in noi la parola: “Beato colui che ha per aiuto il Dio di
Giacobbe, la cui speranza è sul Signore suo Dio”. Essi invece hanno
la speranza negli uomini, che non hanno salvezza. (…) “Non temere,
piccolo gregge, perché il Padre vostro si è compiaciuto di
darvi il Regno” (Lc. 12,32). E’ proprio della destra del Signore
operare potenza: darci forza, concederci di seguire le orme dei nostri
padri nell’insegnamento, nella condotta, nella longanimità,
nell’amore, nella sopportazione, nelle persecuzioni, nei patimenti,
in tutto ciò che è venuto loro dal nemico sia in modo sensibile che
spirituale. Poiché, se non possediamo niente della loro
vita, come potremo essere loro figli, dal momento che il Signore ha
detto: “Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo?” (Gv.
8,39) Se non patiamo insieme a loro secondo la capacità
della nostra debolezza, come potremo essere con loro con glorificati
in quell’ora? Se non moriamo con loro tagliando la nostra volontà, come
potremo essere con risuscitati con loro, per aspettare
di udire “Venite benedetti del Padre mio, ereditate il regno
preparato per voi”, e il seguito? Se Dio ha esaudito le nostre richieste
di avere i nostri padri come guide, stiamo attenti che la
nostra pigrizia o la rilassatezza o l’indolenza e la nostra
infedeltà di separaci da loro. Dice infatti: “Se poi l’infedele si
separa, si separi” (1 Cor. 7,15). Ricordiamoci di colui che ha detto
che “chi avrà perseverato sino alla fine, questi sarà salvato”.
Preghiamo Dio incessantemente di non essere separati da uno solo dei
nostri santi padri, né in questo secolo né in quello futuro.
Non lasciamo la luce per cercare le tenebre; non lasciamo la
dolcezza del miele per prendere l’amarezza del serpente; non siamo
gelosi di noi stessi ma amiamo di morire, non riceviamo maledizioni
invece di benedizioni, non facciamo adirare il Cristo venerando il
nemico. (…) Guarda che se abbandonate l’opera di Dio, Dio può
abbandonare voi… Nessuno vi spaventi poiché nessuno può resistere
alla volontà di Dio. Ricorda sempre di lottare fino alla morte per
la verità. L’aiuto di Dio è davvero smisurato, più dell’aiuto di miriadi
di uomini: dice infatti: “Il Signore è mio aiuto e non
temerò che cosa potrà farmi l’uomo” (…) Pensiamo a quale grazia Dio
ci ha fatto, non solo di essere ai piedi dei santi, ma anche di essere
figli e coeredi. Beata l’anima che ha gustato queste
cose, beata l’anima che è
stata ferita da un tale amore, beata l’anima che vi aderisce, beata
l’anima che da esse è resa perfetta: l’accoglieranno
nel regno dei cieli la gioia, l’esultanza, la ricompensa. Rinsalda
il tuo cuore nel Signore, sii coraggioso e forte e il Signore sarà con
te.”
[1] In
S. Barsanufio e s. Giovanni di
Gaza, Epistolario – Città Nuova editrice - 1991
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