martedì 27 agosto 2013

Un sano articolo estratto dal sito del Confratello P. Ambrogio di Torino circa la "ricchezza" dei Parroci della Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca.

Sulle candele, le "Mercedes" e la ricchezza delle chiese

Sacerdote Aleksandr Lebedev
 
La Chiesa è sempre stata al centro dell'attenzione quando si tratta della ricchezza. Lo stile di vita del sacerdote è un tema perenne dei tabloid, anche nei paesi ortodossi, in cui il sacerdozio è, in generale, molto apprezzato e rispettato. In qualche modo, la maggior parte delle discussioni si focalizza sulle loro automobili, e il discorso diventa particolarmente malsano se quell'auto è una Mercedes-Benz - generalmente vista come il colmo del lusso. Non è mai stato fatto un sondaggio per rivelare quali modelli, se è il caso, i sacerdoti guidano davvero, ma una rapida occhiata in giro vi dirà che per la stragrande maggioranza dei sacerdoti russi sarebbe difficile permettersi una macchina del genere. Tuttavia, alcuni incidenti di alto profilo hanno fornito materiale per i giornalisti scandalistici. Ecco qualche riflessione in più su questo argomento da parte di un sacerdote nella Chiesa ortodossa russa.

 
 
"La Chiesa compra le candele a basso costo e le vende, non al loro costo, ma a un prezzo molte volte superiore! Dov'è la giustizia?! Quale di questi sacerdoti ne ottiene il profitto, eh?! E per curiosità, cosa ci compreranno? Una Mercedes-Benz, naturalmente. E in generale la Chiesa ortodossa russa è un'attività commerciale che ha lo scopo di sottrarre denaro ai poveri. E' anche per questo scopo, che si fanno tutte le prediche sulla non-avidità, ma basta guardare quanto essi stessi vivono bene!"
Tale parere si sente, purtroppo, non di rado. Non ci piace quando gli altri cercano di guardare nelle nostre tasche, ma spesso non ci importa di assumere noi stessi il ruolo di ispettore delle tasse quando si tratta degli altri. E diamo più attenzione alla Chiesa - non nel senso di seguire gli insegnamenti di Cristo, da lei predicati, ma nel senso di scrutare le sue entrate e le sue spese. Francamente parlando, quello dei "sacerdoti in Mercedes" è un tema trito e ritrito. Tuttavia, il filisteo esigente continua a suonare la stessa vecchia canzone.
Abbiamo chiesto a padre Aleksandr Lebedev, sacerdote anziano della Chiesa della protezione della Santissima Madre di Dio (al Mercato) di Vologda, di raccontarci da dove la Chiesa riceve il denaro e come il denaro viene speso. Per chi fosse interessato, aggiungiamo che questo sacerdote andava alle funzioni su uno scooter a motore, cioè fino a quando non glie lo hanno rubato. Poi ha avuto bisogno di comprare una Ford per andare a visitare i parrocchiani.
- La Chiesa vive di donazioni. Questo è un luogo comune, e tutti sanno che è così. Pertanto, tutte le risorse finanziarie cedute alla Chiesa devono essere trattate esattamente come donazioni, vale a dire, come fondi consegnati per generosità. Nessuno obbliga nessuno a fare donazioni: entrare pure in chiesa, pregate, confessatevi, ricevete la comunione, senza spendere un soldo del vostro denaro. Inoltre, non un solo sacerdote ha il diritto di rifiutarsi di compiere gratuitamente un rito religioso. Tuttavia questo sacerdote ha bisogno di nutrirsi, la parrocchia in cui serve deve essere riparata e mantenuta. La gente questo lo capisce e fa donazioni alla chiesa.
Alcuni donano disinteressatamente, altri servono disinteressatamente - tale è l'ideale, e viviamo un tale ideale a una condizione: le decime alla chiesa. Se ogni persona ortodossa dà una parte del suo reddito alla Chiesa, questa può sopravvivere a tutto, sviluppare le sue iniziative sociali, impegnarsi in modo molto ampio nella carità, e distribuire candele a sinistra e a destra per ogni persona bisognosa.
In generale, chiedere "tariffe" per compiere le funzioni dei "bisogni", cioè, le funzioni religiose secondo le richieste o necessità del popolo (battesimi, funerali, ecc), non è la norma ecclesiastica. Nella prassi della Chiesa ortodossa russa, queste tariffe sono state introdotte sotto Caterina I. Era parte di una impresa molto ampia di secolarizzazione, quando lo stato ha sottratto le terre alla Chiesa, e ha introdotto vari dirigenti e personale per la manutenzione di chiese e monasteri... Dietro a tutte queste misure potrebbe essere visto chiaramente il desiderio di controllare le entrate ecclesiastiche. Una volta messa in una posizione così scomoda, la Chiesa non è stata in grado di liberarsene, neanche ai giorni nostri.
Oggi il governo non obbliga la Chiesa a stabilire un importo di donazioni specifiche, ma piuttosto il fattore limitante nel ritornare alle "donazioni non regolamentate" è la persistente "lontananza dalla Chiesa" del nostro popolo. Ecco un esempio reale di un tale problema. Un certo sacerdote decise di offrire le sue candele parrocchiali, non in cambio di una "tassa", ma piuttosto di un contributo volontario. Posò le candele e mise accanto a loro una scatola per le donazioni. Il giorno successivo, le candele erano sparite, perché nel villaggio si era diffusa la voce che in chiesa stavano distribuendo candele gratuite, e tutti si erano precipitati per fare scorta per il futuro. Questo è il tipo di livello spirituale della maggioranza dei "credenti". Così la Chiesa è sempre pronta a tornare a un rapporto normale per quanto riguarda le donazioni, ma la nostra società lontana dalla Chiesa non lo è ancora.
Circa la ricchezza di preti, siamo in grado di dire quanto segue: il sacerdote vive come vive il suo gregge. Se un prete serve nella capitale e dei banchieri frequentano la sua parrocchia, questo significa un certo livello di donazioni, e, di conseguenza, dei guadagni del sacerdote. Ma una parrocchia rurale è una storia completamente diversa. E ora rispondete a una domanda: la maggior parte della gente nel nostro paese vive oggi bene o male? Questo è esattamente il modo in cui vivono i sacerdoti. Una cosa che non si osserva intorno alle chiese sono le persone che desiderano lavorarvi in modo permanente, e questo è pienamente spiegabile con i salari estremamente modesti. Un sacerdote in questo senso non fa eccezione.
 
E com'è che la Chiesa spende i suoi soldi?
Posso rispondere a questa domanda, come rettore di una delle chiese della città. Più della metà delle nostre spese sono costituite dal salario dei nostri collaboratori parrocchiali (insieme a tutte le tasse che accompagnano tali salari). Sì, la Chiesa paga le tasse allo Stato, lo alimenta. Un terzo delle sue spese servono a vari acquisti: quelle stesse "candele", così come le icone e la letteratura, che vengono successivamente distribuzite durante la raccolta delle donazioni. Una parte significativa del bilancio della chiesa va nelle bollette, e una somma paragonabile a questa "voce" è il costo di manutenzione del refettorio di beneficenza, e oltre a questo, la scuola domenicale. Aggiungete a questo le necessarie riparazioni, la manutenzione delle reti di comunicazione, gli uffici e le altre spese, e vedrete che in chiesa il denaro sparisce come l'acqua nella sabbia. Inoltre vi sono opere di carità, e pagamenti per i bisogni della Chiesa in generale. Provate a trovare nel bilancio di una chiesa una voce delle dimensioni del prezzo di una Mercedes! Sarebbe una cosa da fantascienza. In ogni caso, questo è il contesto della mia parrocchia - una parrocchia centrale della città.
La ricchezza della Chiesa è un mito. Una volta ho sentito che per devastare la Chiesa ortodossa russa sarebbe sufficiente intraprendere una singola azione: trasferire alla sua amministrazione il mantenimento della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. (L'intero complesso della cattedrale è di proprietà della città di Mosca, l'amministrazione della città lo gestisce e genera profitti attraverso il funzionamento di alcuni componenti commerciali del complesso.) Il solo costo della sua manutenzione è paragonabile alle dimensioni di tutto il bilancio della Chiesa! E ora, ditemi: È grande, è enorme, questo bilancio?
La Chiesa è povera, e così povero, che oltre il 90 per cento degli edifici che un tempo le appartenevano sono in rovina, e la Chiesa non è attualmente in grado di riceverli indietro e ripristinarli. La Chiesa si sta appena riprendendo dai terribili anni dell'ateismo, che l'hanno letteralmente dissanguata, e proprio ora sta cercando di rialzarsi in piedi. La maggior parte dei sacerdoti e delle persone della Chiesa vanno avanti ad auto-sacrificio, come persone altruiste. Altri è improbabile che mettano radici nel suolo della Chiesa. Sì, ci può essere un sacerdote che si rivela indegno del suo rango, ma anche Giuda era uno degli apostoli, e tuttavia noi non valutano il livello morale degli apostoli dal suo caso! Anche qui suggerisco di non giudicare il sacerdozio secondo gli articoli della stampa scandalistica, ma in modo realistico, e, gloria a Dio, dagli esempi abbondanti di semplici batjushki russi, nel quale sono uniti genialità, assenza di avidità, auto-sacrificio, spesso coraggio, e molto di più, cosa che permette alla gente di parlare dei preti come di gente speciale, e di mantenere standard morali particolarmente elevate tra i batjushki.

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