Sulle candele, le "Mercedes" e la ricchezza delle chiese Sacerdote Aleksandr Lebedev |
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La Chiesa è sempre stata al centro
dell'attenzione quando si tratta della ricchezza. Lo stile di vita del
sacerdote è un tema perenne dei tabloid, anche nei paesi ortodossi, in
cui il sacerdozio è, in generale, molto apprezzato e rispettato. In
qualche modo, la maggior parte delle discussioni si focalizza sulle loro
automobili, e il discorso diventa particolarmente malsano se quell'auto
è una Mercedes-Benz - generalmente vista come il colmo del lusso. Non è
mai stato fatto un sondaggio per rivelare quali modelli, se è il caso, i
sacerdoti guidano davvero, ma una rapida occhiata in giro vi dirà che
per la stragrande maggioranza dei sacerdoti russi sarebbe difficile
permettersi una macchina del genere. Tuttavia, alcuni incidenti di alto
profilo hanno fornito materiale per i giornalisti scandalistici. Ecco
qualche riflessione in più su questo argomento da parte di un sacerdote
nella Chiesa ortodossa russa.
"La Chiesa compra le candele a basso
costo e le vende, non al loro costo, ma a un prezzo molte volte
superiore! Dov'è la giustizia?! Quale di questi sacerdoti ne ottiene il
profitto, eh?! E per curiosità, cosa ci compreranno? Una Mercedes-Benz,
naturalmente. E in generale la Chiesa ortodossa russa è un'attività
commerciale che ha lo scopo di sottrarre denaro ai poveri. E' anche per
questo scopo, che si fanno tutte le prediche sulla non-avidità, ma basta
guardare quanto essi stessi vivono bene!"
Tale parere si sente, purtroppo, non di
rado. Non ci piace quando gli altri cercano di guardare nelle nostre
tasche, ma spesso non ci importa di assumere noi stessi il ruolo di
ispettore delle tasse quando si tratta degli altri. E diamo più
attenzione alla Chiesa - non nel senso di seguire gli insegnamenti di
Cristo, da lei predicati, ma nel senso di scrutare le sue entrate e le
sue spese. Francamente parlando, quello dei "sacerdoti in Mercedes" è un
tema trito e ritrito. Tuttavia, il filisteo esigente continua a suonare
la stessa vecchia canzone.
Abbiamo chiesto a padre Aleksandr
Lebedev, sacerdote anziano della Chiesa della protezione della
Santissima Madre di Dio (al Mercato) di Vologda, di raccontarci da dove
la Chiesa riceve il denaro e come il denaro viene speso. Per chi fosse
interessato, aggiungiamo che questo sacerdote andava alle funzioni su
uno scooter a motore, cioè fino a quando non glie lo hanno rubato. Poi
ha avuto bisogno di comprare una Ford per andare a visitare i
parrocchiani.
- La Chiesa vive di donazioni. Questo è
un luogo comune, e tutti sanno che è così. Pertanto, tutte le risorse
finanziarie cedute alla Chiesa devono essere trattate esattamente come
donazioni, vale a dire, come fondi consegnati per generosità. Nessuno
obbliga nessuno a fare donazioni: entrare pure in chiesa, pregate,
confessatevi, ricevete la comunione, senza spendere un soldo del vostro
denaro. Inoltre, non un solo sacerdote ha il diritto di rifiutarsi di
compiere gratuitamente un rito religioso. Tuttavia questo sacerdote ha
bisogno di nutrirsi, la parrocchia in cui serve deve essere riparata e
mantenuta. La gente questo lo capisce e fa donazioni alla chiesa.
Alcuni donano disinteressatamente, altri
servono disinteressatamente - tale è l'ideale, e viviamo un tale ideale a
una condizione: le decime alla chiesa. Se ogni persona ortodossa dà una
parte del suo reddito alla Chiesa, questa può sopravvivere a tutto,
sviluppare le sue iniziative sociali, impegnarsi in modo molto ampio
nella carità, e distribuire candele a sinistra e a destra per ogni
persona bisognosa.
In generale, chiedere "tariffe" per
compiere le funzioni dei "bisogni", cioè, le funzioni religiose secondo
le richieste o necessità del popolo (battesimi, funerali, ecc), non è la
norma ecclesiastica. Nella prassi della Chiesa ortodossa russa, queste
tariffe sono state introdotte sotto Caterina I. Era parte di una impresa
molto ampia di secolarizzazione, quando lo stato ha sottratto le terre
alla Chiesa, e ha introdotto vari dirigenti e personale per la
manutenzione di chiese e monasteri... Dietro a tutte queste misure
potrebbe essere visto chiaramente il desiderio di controllare le entrate
ecclesiastiche. Una volta messa in una posizione così scomoda, la
Chiesa non è stata in grado di liberarsene, neanche ai giorni nostri.
Oggi il governo non obbliga la Chiesa a
stabilire un importo di donazioni specifiche, ma piuttosto il fattore
limitante nel ritornare alle "donazioni non regolamentate" è la
persistente "lontananza dalla Chiesa" del nostro popolo. Ecco un esempio
reale di un tale problema. Un certo sacerdote decise di offrire le sue
candele parrocchiali, non in cambio di una "tassa", ma piuttosto di un
contributo volontario. Posò le candele e mise accanto a loro una scatola
per le donazioni. Il giorno successivo, le candele erano sparite,
perché nel villaggio si era diffusa la voce che in chiesa stavano
distribuendo candele gratuite, e tutti si erano precipitati per fare
scorta per il futuro. Questo è il tipo di livello spirituale della
maggioranza dei "credenti". Così la Chiesa è sempre pronta a tornare a
un rapporto normale per quanto riguarda le donazioni, ma la nostra
società lontana dalla Chiesa non lo è ancora.
Circa la ricchezza di preti, siamo in
grado di dire quanto segue: il sacerdote vive come vive il suo gregge.
Se un prete serve nella capitale e dei banchieri frequentano la sua
parrocchia, questo significa un certo livello di donazioni, e, di
conseguenza, dei guadagni del sacerdote. Ma una parrocchia rurale è una
storia completamente diversa. E ora rispondete a una domanda: la maggior
parte della gente nel nostro paese vive oggi bene o male? Questo è
esattamente il modo in cui vivono i sacerdoti. Una cosa che non si
osserva intorno alle chiese sono le persone che desiderano lavorarvi in
modo permanente, e questo è pienamente spiegabile con i salari
estremamente modesti. Un sacerdote in questo senso non fa eccezione.
E com'è che la Chiesa spende i suoi soldi?
Posso rispondere a questa domanda, come
rettore di una delle chiese della città. Più della metà delle nostre
spese sono costituite dal salario dei nostri collaboratori parrocchiali
(insieme a tutte le tasse che accompagnano tali salari). Sì, la Chiesa
paga le tasse allo Stato, lo alimenta. Un terzo delle sue spese servono a
vari acquisti: quelle stesse "candele", così come le icone e la
letteratura, che vengono successivamente distribuzite durante la
raccolta delle donazioni. Una parte significativa del bilancio della
chiesa va nelle bollette, e una somma paragonabile a questa "voce" è il
costo di manutenzione del refettorio di beneficenza, e oltre a questo,
la scuola domenicale. Aggiungete a questo le necessarie riparazioni, la
manutenzione delle reti di comunicazione, gli uffici e le altre spese, e
vedrete che in chiesa il denaro sparisce come l'acqua nella sabbia.
Inoltre vi sono opere di carità, e pagamenti per i bisogni della Chiesa
in generale. Provate a trovare nel bilancio di una chiesa una voce delle
dimensioni del prezzo di una Mercedes! Sarebbe una cosa da
fantascienza. In ogni caso, questo è il contesto della mia parrocchia -
una parrocchia centrale della città.
La ricchezza della Chiesa è un mito. Una
volta ho sentito che per devastare la Chiesa ortodossa russa sarebbe
sufficiente intraprendere una singola azione: trasferire alla sua
amministrazione il mantenimento della Cattedrale di Cristo Salvatore a
Mosca. (L'intero complesso della cattedrale è di proprietà della città
di Mosca, l'amministrazione della città lo gestisce e genera profitti
attraverso il funzionamento di alcuni componenti commerciali del
complesso.) Il solo costo della sua manutenzione è paragonabile alle
dimensioni di tutto il bilancio della Chiesa! E ora, ditemi: È grande, è
enorme, questo bilancio?
La Chiesa è povera, e così povero, che
oltre il 90 per cento degli edifici che un tempo le appartenevano sono
in rovina, e la Chiesa non è attualmente in grado di riceverli indietro e
ripristinarli. La Chiesa si sta appena riprendendo dai terribili anni
dell'ateismo, che l'hanno letteralmente dissanguata, e proprio ora sta
cercando di rialzarsi in piedi. La maggior parte dei sacerdoti e delle
persone della Chiesa vanno avanti ad auto-sacrificio, come persone
altruiste. Altri è improbabile che mettano radici nel suolo della
Chiesa. Sì, ci può essere un sacerdote che si rivela indegno del suo
rango, ma anche Giuda era uno degli apostoli, e tuttavia noi non
valutano il livello morale degli apostoli dal suo caso! Anche qui
suggerisco di non giudicare il sacerdozio secondo gli articoli della
stampa scandalistica, ma in modo realistico, e, gloria a Dio, dagli
esempi abbondanti di semplici batjushki russi, nel quale sono
uniti genialità, assenza di avidità, auto-sacrificio, spesso coraggio, e
molto di più, cosa che permette alla gente di parlare dei preti come di
gente speciale, e di mantenere standard morali particolarmente elevate
tra i batjushki.
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martedì 27 agosto 2013
Un sano articolo estratto dal sito del Confratello P. Ambrogio di Torino circa la "ricchezza" dei Parroci della Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca.
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