Abbigliamento adeguato per il clero ortodosso
Nel n. 6 di The Russian Pastor, è apparso un articolo
dell’arciprete Boris Kizenko, "Non ti associare a quest’era".
L’articolo tocca la questione se i sacerdoti debbano
indossare o meno la tonaca o la rjasa. Vorrei condividere
alcune riflessioni su questo tema.
dell’arciprete Boris Kizenko, "Non ti associare a quest’era".
L’articolo tocca la questione se i sacerdoti debbano
indossare o meno la tonaca o la rjasa. Vorrei condividere
alcune riflessioni su questo tema.
Molto spesso nella sfera delle leggi e delle tradizioni della
Chiesa, per un motivo o per un altro, ci permettiamo di
compromettere queste leggi. Nella nostra società di oggi,
le ragioni e le circostanze di tali compromessi possono
sembrare molto giustificabili. Tuttavia, il pericolo sta
nel fatto che ogni compromesso può diventare abituale,
e il comportamento di compromesso diventa la norma,
dando luogo a ulteriori compromessi e a un degrado
generale degli ideali. Padre Boris descrive molto
precisamente questa progressione nel suo articolo.
Nel momento in cui siamo forse a rischio di perdere
completamente l'ideale nel campo dell’abbigliamento
sacerdotale, è opportuno passare in rassegna le
norme della Chiesa e le direttive in materia di
abbigliamento sacerdotale, oltre a vedere alcuni
esempi tratti dalla vita contemporanea che
gettano luce sulla questione.
Chiesa, per un motivo o per un altro, ci permettiamo di
compromettere queste leggi. Nella nostra società di oggi,
le ragioni e le circostanze di tali compromessi possono
sembrare molto giustificabili. Tuttavia, il pericolo sta
nel fatto che ogni compromesso può diventare abituale,
e il comportamento di compromesso diventa la norma,
dando luogo a ulteriori compromessi e a un degrado
generale degli ideali. Padre Boris descrive molto
precisamente questa progressione nel suo articolo.
Nel momento in cui siamo forse a rischio di perdere
completamente l'ideale nel campo dell’abbigliamento
sacerdotale, è opportuno passare in rassegna le
norme della Chiesa e le direttive in materia di
abbigliamento sacerdotale, oltre a vedere alcuni
esempi tratti dalla vita contemporanea che
gettano luce sulla questione.
1) Il canone 27 del 6° Concilio Ecumenico afferma:
«Nessuno dei membri del clero dovrebbe vestirsi in
modo inappropriato, né quando è in città, né quando
è in viaggio. Ciascuno dovrebbe usare l'abbigliamento
prescritto per i membri del clero. Se qualcuno
infrange questa regola, che sia sospeso dal
servizio per una settimana.
«Nessuno dei membri del clero dovrebbe vestirsi in
modo inappropriato, né quando è in città, né quando
è in viaggio. Ciascuno dovrebbe usare l'abbigliamento
prescritto per i membri del clero. Se qualcuno
infrange questa regola, che sia sospeso dal
servizio per una settimana.
Qui tutto è chiaro. Se non desideri indossare l’abbigliamento
di un sacerdote, non osare stare davanti all'altare di Dio.
di un sacerdote, non osare stare davanti all'altare di Dio.
2) Il grande interprete dei Canoni della Chiesa, Balsamone,
nella sua interpretazione del canone 14 del Consiglio
Ecumenico 7, che parla della ordinazione dei lettori,
osserva: "Colui che ha indossato l’abito nero con lo
scopo di entrare a far parte del clero, non può smettere
di portarlo, perché ha dichiarato la sua intenzione
di servire Dio e quindi non può rompere la sua promessa
a Dio e ridicolizzare questa immagine sacra, come fanno
gli altri schernitori".
nella sua interpretazione del canone 14 del Consiglio
Ecumenico 7, che parla della ordinazione dei lettori,
osserva: "Colui che ha indossato l’abito nero con lo
scopo di entrare a far parte del clero, non può smettere
di portarlo, perché ha dichiarato la sua intenzione
di servire Dio e quindi non può rompere la sua promessa
a Dio e ridicolizzare questa immagine sacra, come fanno
gli altri schernitori".
Se indossare di continuo un "abito nero" è previsto
per il primo grado del sacerdozio, il lettore,
tanto più lo sarà per quelli che sono pienamente
nel sacerdozio.
per il primo grado del sacerdozio, il lettore,
tanto più lo sarà per quelli che sono pienamente
nel sacerdozio.
3) Nella procedura di domande prima dell'ordinazione,
il candidato al sacerdozio, alla presenza del suo padre
spirituale, fa la seguente promessa: "Prometto di indossare
l'abbigliamento adeguato al mio rango sacerdotale, di no
tagliarmi i capelli, né la barba... perché con
un comportamento così disdicevole rischierei
di sminuire il mio grado e di tentare i credenti"
(promessa numero 5).
il candidato al sacerdozio, alla presenza del suo padre
spirituale, fa la seguente promessa: "Prometto di indossare
l'abbigliamento adeguato al mio rango sacerdotale, di no
tagliarmi i capelli, né la barba... perché con
un comportamento così disdicevole rischierei
di sminuire il mio grado e di tentare i credenti"
(promessa numero 5).
È importante notare che, a conferma della sua promessa,
il candidato bacia il vangelo e la croce e mette la sua firma.
il candidato bacia il vangelo e la croce e mette la sua firma.
4) La regola 16 per i sacerdoti della Chiesa ortodossa russa
all'estero dice: "Un prete che riceve un pieno sostegno
economico dalla sua parrocchia, e a cui viene data la
possibilità di non fare un lavoro secolare, dovrebbe
avere l'aspetto di un sacerdote ortodosso, cioè, dovrebbe
avere i capelli lunghi, la barba, una rjasa, indossare una
croce di stile appropriato, e non una di sua invenzione,
e nel suo aspetto esteriore dovrebbe offrire l’esempio
completo di un vero pastore".
all'estero dice: "Un prete che riceve un pieno sostegno
economico dalla sua parrocchia, e a cui viene data la
possibilità di non fare un lavoro secolare, dovrebbe
avere l'aspetto di un sacerdote ortodosso, cioè, dovrebbe
avere i capelli lunghi, la barba, una rjasa, indossare una
croce di stile appropriato, e non una di sua invenzione,
e nel suo aspetto esteriore dovrebbe offrire l’esempio
completo di un vero pastore".
Dobbiamo ricordarci che, se i canoni e i regolamenti
della Chiesa non fossero importanti, la Chiesa non
li avrebbe scritti.
della Chiesa non fossero importanti, la Chiesa non
li avrebbe scritti.
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La moglie di un sacerdote, che serve in una grande città americana,
dove i culti pagani e satanici sono dilaganti, mi riferito questo episodio: batjushka portava sempre la tonaca o
la rjasa con la sua croce. Dopo il suo arrivo in città,
si abituò al fatto che, quando camminava lungo una strada,
o nei negozi, alcune persone reagivano a lui con odio.
Alcuni addirittura gli sibilavano apertamente contro
mentre camminavano vicino, altri in realtà gli sputavano
addosso. Tutte queste cose batjushka le interpretava
come attacchi di servitori di Satana a un sacerdote di Cristo.
Una volta è successo che lui e matushka stavano camminando
lungo il marciapiede nel principale quartiere
commerciale della città. Improvvisamente, una
donna che sembrava una strega saltò fuori di fronte a lui.
Iniziò a gridare verso di lui con la voce spaventosa di
un gatto malato, e fece un gesto minaccioso con le
braccia, come se volesse graffiargli gli occhi.
Poi subito sparì tra la folla. Il prete e la moglie
si fecero il segno della croce e continuarono sulla
loro strada, essendosi abituati a questi eventi.
Ma poi matushka notò una cosa. Questa volta,
per qualche motivo, batjushka era in abbigliamento
secolare. Nulla nel suo aspetto esterno dimostrava
che fosse un prete ortodosso. Anche i suoi capelli
lunghi e la barba non erano nulla di eccezionale in
quelle circostanze.
dove i culti pagani e satanici sono dilaganti, mi riferito questo episodio: batjushka portava sempre la tonaca o
la rjasa con la sua croce. Dopo il suo arrivo in città,
si abituò al fatto che, quando camminava lungo una strada,
o nei negozi, alcune persone reagivano a lui con odio.
Alcuni addirittura gli sibilavano apertamente contro
mentre camminavano vicino, altri in realtà gli sputavano
addosso. Tutte queste cose batjushka le interpretava
come attacchi di servitori di Satana a un sacerdote di Cristo.
Una volta è successo che lui e matushka stavano camminando
lungo il marciapiede nel principale quartiere
commerciale della città. Improvvisamente, una
donna che sembrava una strega saltò fuori di fronte a lui.
Iniziò a gridare verso di lui con la voce spaventosa di
un gatto malato, e fece un gesto minaccioso con le
braccia, come se volesse graffiargli gli occhi.
Poi subito sparì tra la folla. Il prete e la moglie
si fecero il segno della croce e continuarono sulla
loro strada, essendosi abituati a questi eventi.
Ma poi matushka notò una cosa. Questa volta,
per qualche motivo, batjushka era in abbigliamento
secolare. Nulla nel suo aspetto esterno dimostrava
che fosse un prete ortodosso. Anche i suoi capelli
lunghi e la barba non erano nulla di eccezionale in
quelle circostanze.
È chiaro che un sacerdote su un piano spirituale è
sempre un sacerdote, anche quando non è vestito
in modo appropriato. Le forze del male lo sentono e
molto probabilmente sono soddisfatte dei nostri "compromessi".
sempre un sacerdote, anche quando non è vestito
in modo appropriato. Le forze del male lo sentono e
molto probabilmente sono soddisfatte dei nostri "compromessi".
Un certo sacerdote decise di farsi fare una fotografia.
Si mise il cappotto e il cappello. Per qualche ragione era
imbarazzato di farsi fotografare con una croce sul petto.
Si tolse la croce e la mise nella tasca sinistra della giacca. La
fotografia fu scattata, sviluppata e stampata.
Con lo stupore sia del fotografo che del prete,
sulla fotografia c'era un raggio enorme
(dalle ombre si poteva vedere che non
era un raggio di sole), che indicava la tasca,
dove stava nascosta la croce. Il prete chiese
di far pubblicare questa foto dopo la sua morte.
Si mise il cappotto e il cappello. Per qualche ragione era
imbarazzato di farsi fotografare con una croce sul petto.
Si tolse la croce e la mise nella tasca sinistra della giacca. La
fotografia fu scattata, sviluppata e stampata.
Con lo stupore sia del fotografo che del prete,
sulla fotografia c'era un raggio enorme
(dalle ombre si poteva vedere che non
era un raggio di sole), che indicava la tasca,
dove stava nascosta la croce. Il prete chiese
di far pubblicare questa foto dopo la sua morte.
In una piccola parrocchia della Chiesa russa all'estero,
a causa delle dimensioni della congregazione,
il rettore fa un lavoro secolare. Lavora come
infermiere in un ospedale locale. Ero certo che
si togliesse la tonaca quando va a lavorare. Ma con
mia grande sorpresa, ho scoperto che questo prete
lavora in tonaca, mettendoci sopra un camice da
laboratorio. Questo è considerato con rispetto sia
dal personale medico che dai pazienti. Spesso molti
pazienti richiedono proprio che sia il "prete-infermiere"
a prendersi cura di loro.
a causa delle dimensioni della congregazione,
il rettore fa un lavoro secolare. Lavora come
infermiere in un ospedale locale. Ero certo che
si togliesse la tonaca quando va a lavorare. Ma con
mia grande sorpresa, ho scoperto che questo prete
lavora in tonaca, mettendoci sopra un camice da
laboratorio. Questo è considerato con rispetto sia
dal personale medico che dai pazienti. Spesso molti
pazienti richiedono proprio che sia il "prete-infermiere"
a prendersi cura di loro.
Preoccupato per la questione, "un sacerdote dovrebbe e
potrebbe indossare sempre una tonaca?", ho cominciato
a chiedere ai figli adulti di pastori anziani o deceduti,
se i loro padri indossavano sempre un abito talare.
Quasi tutti hanno risposto in senso affermativo,
ricordando che raramente avevano visto il loro
padre-prete senza tonaca. Ci sono anche casi in cui
i figli hanno detto di non avere mai visto il loro padre
senza tonaca. Ciò significa che è possibile realizzare
il requisito della Chiesa con l'aiuto di Dio.
C’è solo bisogno di provare.
potrebbe indossare sempre una tonaca?", ho cominciato
a chiedere ai figli adulti di pastori anziani o deceduti,
se i loro padri indossavano sempre un abito talare.
Quasi tutti hanno risposto in senso affermativo,
ricordando che raramente avevano visto il loro
padre-prete senza tonaca. Ci sono anche casi in cui
i figli hanno detto di non avere mai visto il loro padre
senza tonaca. Ciò significa che è possibile realizzare
il requisito della Chiesa con l'aiuto di Dio.
C’è solo bisogno di provare.
L’aspetto tradizionale di un prete ortodosso,
l'abbigliamento e la capigliatura che egli dovrebbe
mantenere in ogni momento, sia in pubblico che privato,
sono una questione di normativa canonica. I sacri
canoni della Chiesa riflettono il buon funzionamento
e la vita del Corpo di Cristo, non sono semplicemente
leggi e regole, ma guide alla vita in Cristo e modelli con
cui accogliere l'azione dello Spirito Santo nelle nostre
attività quotidiane. Sono ispirate e vincolanti per tutti
coloro che vivono in sobrietà spirituale e rettitudine.
E sebbene siano applicate da uomini (uno dei chiari
doveri del clero, specialmente dei vescovi, è, infatti,
assicurare l'ordine canonico), sono comunque divinamente
ispirate. I sacri canoni sono anche parte integrante della
santa Tradizione, che, insieme con la Scrittura, costituisce
la base dell’autorità amministrativa su cui si fonda
la nostra fede.
l'abbigliamento e la capigliatura che egli dovrebbe
mantenere in ogni momento, sia in pubblico che privato,
sono una questione di normativa canonica. I sacri
canoni della Chiesa riflettono il buon funzionamento
e la vita del Corpo di Cristo, non sono semplicemente
leggi e regole, ma guide alla vita in Cristo e modelli con
cui accogliere l'azione dello Spirito Santo nelle nostre
attività quotidiane. Sono ispirate e vincolanti per tutti
coloro che vivono in sobrietà spirituale e rettitudine.
E sebbene siano applicate da uomini (uno dei chiari
doveri del clero, specialmente dei vescovi, è, infatti,
assicurare l'ordine canonico), sono comunque divinamente
ispirate. I sacri canoni sono anche parte integrante della
santa Tradizione, che, insieme con la Scrittura, costituisce
la base dell’autorità amministrativa su cui si fonda
la nostra fede.
Le tonache interne ed esterne tradizionalmente indossate
dai sacerdoti ortodossi sono, per i pii, oggetti di
grande rispetto e venerazione. Chiunque li considera
"strani" non è illuminato. Né qualcosa che è stato stabilito
dalla Chiesa, e avvolto nella grazia, può ostacolare la
nostra testimonianza di cristiani ortodossi.
L'ignoranza o il semplice bigottismo spiegano
i casi in cui vengono ridicolizzati gli ecclesiastici
che vestono in modo tradizionale, e la cura per
l'ignoranza e il fanatismo non è l'abbandono dei
nostri costumi, ma, ancora una volta, l'illuminazione
di chi ci mette in ridicolo. Inoltre, i nostri abiti
clericali ortodossi tradizionali testimoniano
apertamente la grazia del sacerdozio. Molte
volte il nostro clero, che mantiene tale abito,
è visto da bambini che, ancora non contaminati
dalla vanità del mondo, si rivolgono ai loro genitori
e dicono loro: "Guarda, c’è Gesù!"
dai sacerdoti ortodossi sono, per i pii, oggetti di
grande rispetto e venerazione. Chiunque li considera
"strani" non è illuminato. Né qualcosa che è stato stabilito
dalla Chiesa, e avvolto nella grazia, può ostacolare la
nostra testimonianza di cristiani ortodossi.
L'ignoranza o il semplice bigottismo spiegano
i casi in cui vengono ridicolizzati gli ecclesiastici
che vestono in modo tradizionale, e la cura per
l'ignoranza e il fanatismo non è l'abbandono dei
nostri costumi, ma, ancora una volta, l'illuminazione
di chi ci mette in ridicolo. Inoltre, i nostri abiti
clericali ortodossi tradizionali testimoniano
apertamente la grazia del sacerdozio. Molte
volte il nostro clero, che mantiene tale abito,
è visto da bambini che, ancora non contaminati
dalla vanità del mondo, si rivolgono ai loro genitori
e dicono loro: "Guarda, c’è Gesù!"
Tali incidenti parlano da soli e testimoniano l'importanza
e la natura dell’abbigliamento sacerdotale ortodosso.
L'idea che l'abito tradizionale di un sacerdote ortodosso
abbia le sue radici in una veste turca o religiosa laica è
un artificio di fantasia storica che è stato spesso usato
per giustificare le innovazioni contemporanee nell’abito talare.
e la natura dell’abbigliamento sacerdotale ortodosso.
L'idea che l'abito tradizionale di un sacerdote ortodosso
abbia le sue radici in una veste turca o religiosa laica è
un artificio di fantasia storica che è stato spesso usato
per giustificare le innovazioni contemporanee nell’abito talare.
Sotto il giogo turco, possono essere osservati alcuni
cambiamenti nel taglio e nello stile dell’abito monastico
e sacerdotale, ma questi sono insignificanti.
I nostri stili clericali sono anteriori al giogo musulmano
, e per la verità è dai Padri del deserto, che abitavano
molte delle aree in cui è fiorito il primo islam, che
il clero islamico ha preso molti dei propri costumi
come le vesti che indossano sui minareti (sono modellati
sulle strutture in cui hanno vissuto e pregato gli antichi
stiliti, cioè "pilastri" con un piccolo cubicolo in alto).
cambiamenti nel taglio e nello stile dell’abito monastico
e sacerdotale, ma questi sono insignificanti.
I nostri stili clericali sono anteriori al giogo musulmano
, e per la verità è dai Padri del deserto, che abitavano
molte delle aree in cui è fiorito il primo islam, che
il clero islamico ha preso molti dei propri costumi
come le vesti che indossano sui minareti (sono modellati
sulle strutture in cui hanno vissuto e pregato gli antichi
stiliti, cioè "pilastri" con un piccolo cubicolo in alto).
Il collare bianco rotondo, il bavaglio, e il vestito di affari
che si chiamano abito clericale "cattolico romano" non è
cattolico in origine, né è molto più di un normale abito
da strada con uno speciale collare. I sacerdoti cattolici,
così come il clero ortodosso, si vestivano tutti di tonaca
e di un copricapo speciale fino a pochi decenni or sono.
Solo negli ultimi decenni hanno adottato quello che
in realtà è un abbigliamento clericale protestante o
semplici abiti civili.
che si chiamano abito clericale "cattolico romano" non è
cattolico in origine, né è molto più di un normale abito
da strada con uno speciale collare. I sacerdoti cattolici,
così come il clero ortodosso, si vestivano tutti di tonaca
e di un copricapo speciale fino a pochi decenni or sono.
Solo negli ultimi decenni hanno adottato quello che
in realtà è un abbigliamento clericale protestante o
semplici abiti civili.
Per quanto riguarda la questione della deposizione,
si noti, in primo luogo, che di fatto ci sono stati membri
del clero ortodosso sospesi e anche deposti per aver
abbandonato il tradizionale abito clericale. Sant’Evalalio,
un predecessore di San Basilio il Grande nella sede di
Cappadocia, depose il proprio figlio perché questi aveva
abbandonato le tradizionali vesti sacerdotali per un abbigliamento "non idoneo".
si noti, in primo luogo, che di fatto ci sono stati membri
del clero ortodosso sospesi e anche deposti per aver
abbandonato il tradizionale abito clericale. Sant’Evalalio,
un predecessore di San Basilio il Grande nella sede di
Cappadocia, depose il proprio figlio perché questi aveva
abbandonato le tradizionali vesti sacerdotali per un abbigliamento "non idoneo".
tratto dal sito della parrocchia russa ortodossa di
san Massimo vescovo di Torino
san Massimo vescovo di Torino
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