Le Chiese dell'oriente cristiano
Chiesa Ortodossa Etiopica
di Mervyn Duffy
Secondo una antica tradizione il primo evangelizzatore dell’Etiopia è stato San Frumenzio, un cittadino romano, proveniente da Tiro che era naufragato lungo il litorale africano del Mar Rosso. Conquistò la fiducia dell’Imperatore ad Aksum e portò alla conversione suo figlio Ezana che in seguito divenne imperatore, questi successivamente, intorno all’anno 330, introdusse il Cristianesimo in Etiopia come religione di stato. San Frumenzio fu ordinato vescovo da San Atanasio di Alessandria e tornò in Etiopia per continuare l’evangelizzazione del paese.
Intorno
all'anno 480 i "Nove Santi" giunsero in Etiopia ed iniziarono la loro
attività missionaria. Secondo la tradizione venivano da Roma, da
Costantinopoli e dalla Siria. Avevano lasciato i loro paesi a causa
della loro opposizione alla Cristologia di Calcedonia e probabilmente
avevano risieduto per un certo tempo nel Monastero di San Pacomio in
Egitto. La loro influenza, i relativi collegamenti tradizionali con i
Copti, spiega probabilmente l'origine del rifiuto da parte della chiesa
etiopica di Calcedonia. Ai "Nove Santi" vengono attribuiti, per gran
parte, l’eliminazione del residuo paganesimo in Etiopia, l’introduzione
della vita monastica, un sostanziale contributo alla sviluppo della
letteratura religiosa in Ge’ez con la traduzione della Bibbia e con
altri lavori religiosi nella lingua classica etiopica.
La
chiesa etiopica raggiunse il suo massimo livello nel quindicesimo
secolo quando si vide una copiosa e creativa produzione teologica e di
spiritualità ed una Chiesa impegnata in una vasta attività missionaria.
L'esperienza
molto negativa del contatto con i missionari cattolici portoghesi nel
sedicesimo secolo è stata seguita da secoli di isolamento da cui la
chiesa etiopica è emersa soltanto recentemente.
Questa chiesa è unica nel mantenere
molte pratiche ebree quali la circoncisione ed il rispetto delle leggi
riguardanti gli alimenti ed il sabato, per cui per loro i giorni
liturgici sono il sabato e la domenica. Ciò è probabilmente dovuto al
fatto che la prima presenza del Cristianesimo in Etiopia sembra essere
originaria dalla Palestina attraverso l’Arabia del Sud. Ma vi è anche
una tradizione secondo la quale il Giudaismo è stato conosciuto e
parzialmente accettato dagli Etiopi prima ancora dell’arrivo del
Cristianesimo.
La Chiesa
Etiopica ha avuto anche alcuni sviluppi cristologici insoliti. Una
scuola di pensiero ha asserito ed insegnato che l’unione della natura
umana e di quella divina in Cristo ha avuto luogo soltanto dopo il suo
Battesimo. Ma questo insegnamento non è mai stato ufficiale e non ha
avuto lunga durata.
La liturgia etiopica trae le sue origini da quella copta di Alessandria
ed è stata influenzata da quella siriana. Essa è sempre stata celebrata
nell’antica lingua Ge’ez fino a tempi molto recenti. Oggi una traduzione
della liturgia in amarico è sempre più usata nelle parrocchie. Questa
liturgia, perfettamente adattata all’ambiente, si caratterizza per l’uso
di strumenti musicali, tipo i sistri ed i tamburi ed anche per un altro
elemento, che crediamo renda la Chiesa Etiopica unica tra le antiche
chiese cristiane: le danze liturgiche. Altro elemento caratteristico è
il fatto, di sapore ebraico, che nello loro chiese in un luogo chiamato
il Santo dei Santi viene custodito il Tabot, una specie di Arca
dell’Alleanza , che viene particolarmente venerato nella Festa di Timkat
(Epifania). L’interno delle chiese che è tipico, è delimitato in vari
spazi: delle donne, degli uomini, di coloro che comunicheranno, del
clero. Altra importante festa per il rito etiopico è quella del Maskal o
Ritrovamento della S. Croce. E’ sempre viva la forte tradizione
monastica.
Fin
dai tempi più antichi tutti i vescovi in Etiopia furono egiziani copti
nominati dal Patriarcato Copto e per molti secoli l’unico vescovo in
Etiopia fu un Metropolita copto. All’inizio del ventesimo secolo la
chiesa etiopica iniziò a fare pressione sul Patriarcato copto per una
autonomia più ampia e per la possibilità di avere finalmente dei vescovi
etiopici di nascita. Nel 1929 furono finalmente ordinati quattro
vescovi etiopici che fossero di aiuto al Metropolita copto. Con l’aiuto
dell’Imperatore Hailè Selassiè (che regnò dal 1930 al 1974), fu
raggiunto nel 1948 un accordo con il Patriarcato Copto per cui alla
morte del Metropolita Cirillo si sarebbe fatta l’elezione di un
Metropolita etiopico. Così quando nel 1951 Cirillo morì un’assemblea di
preti e di laici scelse come Metropolita un etiope Basilios, e votò per
l’autonomia della Chiesa d’Etiopia.
Finalmente nel 1959 il Patriarcato copto riconobbe il metropolita Basilios primo patriarca della Chiesa Ortodossa Etiopica.
Una
facoltà ortodossa etiopica di teologia, il Trinity College, ha
funzionato come componente dell'Università di Addis Abeba fino a quando
nel 1974 il governo ne ordinò la chiusura. Nello stesso anno la Chiesa
Etiopica fondò ad Addis Abeba l’Università teologica San Paolo per la
formazione dei candidati al sacerdozio. Per lungo tempo questa è stata
il luogo della formazione per gli uomini ortodossi etiopici che
aspiravano al sacerdozio. Un problema importante perché è stato valutato
nel 1988 che nel paese vi erano 250.000 sacerdoti . Per fornire loro un
livello di formazione sufficiente, sei centri di formazione del clero
sono stati recentemente istituiti in varie zone dell'Etiopia. Ora si
prevede che si arrivi anche ad avere per ogni parrocchia una Scuola
Domenicale di formazione.
Specialmente
negli ultimi anni, la chiesa etiopica ha assunto un ruolo attivo nel
servizio di coloro che si trovano in condizioni disagiate e di povertà.
Ha patrocinato sforzi , impegni e programmi a loro favore e sono stati
anche realizzati a cura della Chiesa vari orfanotrofi.
La
chiesa ortodossa etiopica è stata la religione di stato per il paese
fino alla rivoluzione marxista del 1974; questa depose l’Imperatore e
mise il colonnello Mengistu Haile Mariam a capo di governo. Molto presto
la rivoluzione separò ufficialmente la Chiesa e lo Stato e nazionalizzò
la maggior parte delle terre della Chiesa. Questo fu il segnale di
inizio di una campagna contro i gruppi religiosi del paese.
A
seguito del crollo del governo comunista nel mese di maggio 1991, il
patriarca Merkorios (eletto nel 1988) fu accusato di collaborazionismo
con il regime di Mengistu ed egli nel settembre in seguito a pressioni
si dimise dalle sue funzioni di Patriarca. Il 5 luglio 1992, il Santo
Sinodo Etiopico scelse l’Abuna Paulos come quinto patriarca della Chiesa
Ortodossa Etiopica.
Egli
era stato imprigionato per sette anni dalle autorità marxiste dopo che
il patriarca Theophilos (deposto nel 1976 ed assassinato in prigione nel
1979) lo aveva ordinato vescovo nel 1975 senza l’approvazione del
governo. Paulos fu liberato nel 1983 ed andò in esilio per alcuni anni
negli Stati Uniti. Il Patriarca deposto, Merkorios, rifugiatosi in
Kenia, ha rifiutato di riconoscere l’elezione di Paulos.
Nell’ottobre
del 1994 il patriarca Paulos ha proceduto alla riapertura del College
Teologico della Trinità nella capitale etiopica. Il College ha
cominciato a funzionare con 50 allievi nei corsi di laurea e 100 che
studiano per i diplomi in teologia.
I
dati statistici segnalati sono stati forniti dal Consiglio Ecumenico
delle Chiese. Ma alcune fonti credibili etiopiche asseriscono che i
cristiani ortodossi etiopi dovrebbero essere circa 30 milioni, questo
basandosi sul fatto che gli ortodossi etiopici sono circa il 60% su una
popolazione totale di 55 milioni.
In
Australia vi sono comunità ortodosse etiopiche in ciascuna delle
capitali dei vari stati. Le tre parrocchie esistenti in Gran Bretagna
sono state guidate dal Vescovo Yohannes fino alla sua morte nel mese di
dicembre del 1997. Dopo di lui il Rev. Berhanu Beserat è stato chiamato a
capo della Chiesa Ortodossa Etiopica in Europa.
Negli
Stati Uniti, l’arcivescovo etiopico Yesehaq non ha riconosciuto
l'elezione del patriarca Paulos e d ha rotto la comunione con il
Patriarcato nel 1992. In risposta, il Santo Sinodo Etiopico lo ha
sospeso dalle sue funzioni ed ha deciso di dividere la l’arcidiocesi
esistente dell’emisfero occidentale in tre giurisdizioni (USA e Canada,
l'America Latina ed i Caraibi, Europa occidentale). Ha nominato Abuna
Matthias come nuovo arcivescovo degli Stati Uniti e del Canada.
Successivamente il Canada è stato costituito come diocesi separata sotto
la guida del vescovo Matthias che risiede a Londra, nell’Ontario.
Tuttavia l’arcivescovo Yesehaq continua ad avere ancora un certo seguito
da parte di molti etiopi ortodossi risiedenti in America.
Complessivamente ci è sono oltre 100.000 ortodossi etiopici
nell'emisfero occidentale, compreso un numero significativo di
convertiti nell’India dell’ovest.
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