Ma'lula: un'altra radice cristiana in pericolo | |||||
I rapporti delle ultime ore dalla Siria parlano della caduta della cittadina di Ma'lula in
mano alle forze ribelli. Perché questa cittadina di poche migliaia di
abitanti nelle montagne a nord-ovest di Damasco è importante in questi
giorni di conflitto, e perché è importante per tutti noi? Vediamo alcune
ragioni:
1) Ma'lula è un centro di forte presenza
cristiana, con ben due monasteri, uno greco-cattolico melchita (dedicato
ai santi Sergio e Bacco) e uno ortodosso antiocheno (dedicato a santa
Tecla), oltre alle rovine di numerosi monasteri, chiese e santuari.
i monasteri di san Sergio e di santa Tecla
2) Ma'lula è uno dei tre villaggi dove si parla ancora l'aramaico occidentale,
che se non è precisamente lo stesso dialetto che parlava Gesù, è
comunque nel mondo la lingua più vicina alle parole del Salvatore.
3) Ma'lula è un esempio di convivenza
millenaria tra cristiani e musulmani. Un fatto interessante: a causa
delle radici aramaiche della zona, gli stessi musulmani non sono
arabizzati, e si considerano etnicamente siriaci.
4) In una delle prese di posizione più forti contro gli attacchi terroristici, Aleksandr Lukashevich, portavoce del Ministero degli Esteri russo,
ha richiesto venerdì 6 settembre che si faccia ogni sforzo possibile
per prevenire la violenza contro gli abitanti di Ma'lula e la
distruzione dei suoi luoghi santi cristiani. Notiamo una sua
espressione: "Особую ответственность за это несут те силы в регионе и за
его пределами, которые вольно или невольно поощряют террористов" ("Una
particolare responsabilità per questa [minaccia] ricade sulle forze, sia
nella regione che al di fuori dei suoi confini, che, consapevolmente o
inconsapevolmente, incoraggiano i terroristi"). Chi siano le "forze al
di fuori dei confini" non è specificato, ma crediamo che non occorra
molto per indovinarlo.
I resoconti della "liberazione" di
Ma'lula ripetono gli schemi già visti a Homs, Aleppo e altri luoghi
abitati da cristiani: assalti a case cristiane ed esecuzione di almeno
tre civili, una chiesa bruciata e un'altra saccheggiata, diversi
abitanti cristani minacciati di decapitazione se non si convertono
all'islam, fuga di molti dei residenti... Sono racconti ancora parziali e
di seconda mano, ma ripetono modelli già noti. C'è solo da sperare che
queste notizie portino a un risveglio delle coscienze, e a fare tutto il
possibile (come richiedono la Russia e la più elementare dignità
umana), perché queste atrocità siano fermate.
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domenica 8 settembre 2013
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