Commento alla seconda stanza dell'inno akathistos alla santissima Madre di Dio
Sapendo la Santa di essere casta
"Ecco,
un angelo del Signore le apparve, dicendole: "Anna, Anna! Il Signore ha
esaudito la tua preghiera; tu concepirai e partorirai. Si parlerà in tutta la
terra della tua discendenza". Anna rispose: "(Com'è vero che) il
Signore, mio Dio, vive, se io partorirò, si tratti di maschio o di femmina,
l'offrirò in voto al Signore mio Dio, e lo servirà per tutti i giorni della sua
vita"(Protovangelo di Giacomo IV,1). Grazie a
questo evento portentoso nacque Maria ed all'età di tre anni, continua il
protovangelo di Giacomo, fu consegnata al Tempio. "Il sacerdote l'accolse e, baciatala, la
benedisse esclamando: 'Il Signore ha magnificato il tuo nome in tutte le
generazioni. Nell'ultimo giorno, il Signore manifesterà in te ai figli di
Israele la sua redenzione'" (VII,3). "Maria era allevata nel tempio
del Signore come una colomba"(VIII, 1), "Ma unica è la mia colomba,
il mio tutto, unica per sua madre, la preferita di colei che l'ha generata. La
vedono le giovani e la dicono beata."(CC 6,9). "E riceveva il vitto
per mano di un angelo."(VIII,1). Ancora una ulteriore conferma della
natura perfetta di Maria, che dalla sua educazione e dalle promesse della madre
Anna, si attendeva una vita di santità interamente dedicata al Signore, vissuta
nel Tempio ed in castità. Considerando la crescita spirituale di Maria, cui
attendeva l'Altissimo con i suoi angeli, "riceveva il vitto per mano di un angelo" e che "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni
parola che esce dalla bocca di Dio"(Mt 4,4) forse la Vergine intuiva di essere lei
lo strumento del segno profetizzato da Isaia: "Pertanto il Signore stesso vi darà un
segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà
Emmanuele."(Is 7,14). Forse anche per
questo l'Akathistos sottolinea la fiducia della santissima Madre di Dio.
con fiducia a Gabriele dice:
In ogni caso è assolutamente indubbia la fiducia che la satissima Madre di Dio riponeva nel Signore e nella salvezza che Egli aveva promesso: "Non abbiate paura! Siate forti e vedrete la salvezza del Signore"(Es 14,13).
"Il singolare tuo messaggio
all'anima mia incomprensibile appare;
infatti da inseminato concepimento una gravidanza
predici,
acclamando: Alleluia".
La santissima Madre di Dio accoglie pienamente i disegni
dell'Altissimo, ma il suo animo è umanamente turbato di fronte alla
contemplazione dell'infinito amore di Colui che volle compiacersi nell'umiltà
della sua consacrata: "A queste parole ella fu molto turbata e si domandava
che senso avesse un saluto come questo." (Lc 1,29). Poi rivolgendosi
all'angelo disse: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?".(Lc
1,34)
Analisi dell'Icona
La seconda stanza
si svolge ancora all'interno del Tempio, come testimonia il drappo teso fra le
due costruzioni. La linea mediana dell'icona è occupata ancora dalla presenza
di Dio; questa volta, però, il raggio di centro, simboleggiante la Seconda
Persona, è più prolungato fino a toccare la Santa Vergine; le braccia di Maria,
anch'esse al centro, sono tese e ansiose di accogliere l'Inarrivabile che ormai
la sovrasta. Il gesto di Maria non è però soltanto accoglienza gioiosa della
Volontà di Dio, ma anche fiducia, che nella Vergine è totalmente perfetta. "In quel giorno si dirà a Gerusalemme:
'Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in
mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo
amore, esulterà per te con grida di gioia".(Sof 3,16-17).
La santissima Madre di io è veramente
rinnovata in Cristo, l'artista rende così bene questa verità ricorrendo ad un
simbolo della tradizione dell'infanzia di Maria; infatti"quando raggiunse l'età di sei mesi, sua
madre la pose per terra per provare se stava diritta. Ed essa, fatti sette
passi, tornò in grembo a lei (Anna) che la riprese"(VI, 1). La postura eretta di Maria è pur sempre regale, i suoi
piedi infatti non poggiano mai per terra, ma sullo sgabello esattamente come
era consuetudine delle Basilisse bizantine. L'angelo dal canto suo
realizza il passo di Sofonia invitando la Vergine a gioire "acclamando: Alleluia".
Cambia adesso la
plasticità dei soggetti: l'angelo rimane caratterizzato da un forte senso
volumetrico e dinamico, segno ed espressione del trasporto e della gioia che
riecheggia nei cieli, "esultate, cieli, perché il Signore ha
agito; (..) in Israele ha manifestato la sua gloria."(Is 44,23). La gioia di Maria è resa dal dinamismo del suo protendere
le braccia, del suo accettare la promessa di Dio, in attesa che le venga
deposto simbolicamente il bambino sulle braccia. "L'anno prossimo, in questa stessa
stagione, tu stringerai un figlio fra le tue braccia"(2Re 4,16) ma il corpo della Vergine, ormai "Altare di Cristo",
è reso quasi del tutto senza volume, divenendo etereo. La santissima
Madre di io adesso non è più inscritta nel Tempio ma all'interno di esso
si trova nel
Ciborio, pieno segno eucaristico. Il ciborio è in effetti una struttura
posta
sopra l'altare principale delle Chiese antiche, ma nella tradizione
greca
indica la il luogo in cui viene custodito il corpo di Cristo. La
santissima Madre di Dio è "l'arca che racchiude in sé tutto il
legislatore"(Abramo di Efeso, Omelia sull'Ipapante). L'angelo questo lo sa
benissimo ed accorre verso di Lei personificando i versi del Salmo 43
"Verrò all'altare di Dio, a Dio, mia gioiosa esultanza. A te canterò sulla
cetra, Dio, Dio mio."(Sal 43, 4).
La santissima Madre di Dio è donna che riconosce i segni, Ella è perfetta
Odigitria (guida) e ci insegna la via a Cristo, Pane di vita, che
nell’Eucaristia si fa Dio-con-noi (Emanuele) per essere con noi e in noi tutti
i giorni, fino alla fine del tempo. Ecco perchè in questa icona Maria sembra
parlarci con voce accorata ed indicandoci come esempio il suo gesto sembra
dirci: "in questo tempo difficile l’Amore di Dio mi manda a voi.
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