ARBERIA ORTODOSSA
lunedì 5 giugno 2023
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Il velo nella Chiesa ortodossa: tradizione e pratica sacra contro sentimenti moderni
dell'arciprete Geoffrey Korz
Orthodox Reflections, 12 settembre 2022
Agli studenti di tutto il mondo viene insegnato che la "china scivolosa" è una fallacia logica. Un piccolo passo, una piccola concessione, non devono necessariamente essere il primo passo verso grandi cambiamenti. Forse no, ma nell'Ortodossia abbiamo sperimentato esattamente questo modello ormai da decenni. Ogni piccola concessione alla modernità non fa che preparare il terreno per la successiva concessione, e la successiva, e la successiva. Ogni cambiamento è più grande e più incisivo del precedente. Così è stato con i veli delle donne. Rendere il velo facoltativo è stato presentato come una piccola cosa. Banale, davvero. Non vale la pena litigarci sopra. Di certo non è "la collina da difendere fino alla morte". Avevamo cose più importanti da fare, da cristiani ortodossi. Ma non riuscendo a mantenere quella linea, ci siamo poi ritrovati ad abbandonare sempre più terreno spirituale mentre i secolarizzatori continuavano ad andare avanti. Come chiarisce l'arciprete Geoffrey Korz, è tempo di iniziare a rivendicare pienamente la nostra spiritualità ortodossa.
Lo staff di Orthodox Reflections
Il moderno mondo occidentale sembra essere uno dei pochi luoghi in cui l'uso di un velo in un tempio sacro è oggetto di diffusa contesa. Forse c'era da aspettarselo, dal momento che viviamo in una società distinta da quasi tutte le altre e basata interamente sull'individualismo.
La base di tutto nella Chiesa ortodossa è la santa Tradizione – come ha affermato san Vincenzo di Lerins, "nella stessa Chiesa cattolica (cioè la Chiesa universale – la Chiesa ortodossa), ci si deve prendere tutta la cura possibile per mantenere quella fede che è stata creduta ovunque, sempre, da tutti". La santa Tradizione include l'eredità combinata delle Sacre Scritture, dei Padri della Chiesa, dei santi servizi e dell'innodia della Chiesa, attraverso i secoli e da ogni luogo, presi insieme.
Fare l'errore di sostenere che la Chiesa ortodossa sia un campo battaglia per le citazioni bibliche, o per una migliore illuminazione nel tempo, significa ridurre la Chiesa di Cristo semplicemente a un altra variazione di protestantesimo con credi e concili più accurati. La santa Tradizione – e l'intero pacchetto che essa contiene – costituisce la Fede ortodossa.
Per estensione, vale anche l'altra massima familiare: lex orandi, lex credendi (originariamente da san Prospero d'Aquitania) – la legge del culto riflette e determina ciò che si crede.
Nel loro insieme, quali ragioni offre la santa Tradizione della Chiesa Ortodossa alle donne che indossano il velo?
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Per amore degli angeli (1Cor 11,10). San Giovanni Crisostomo ci dice che il copricapo induce la donna all'umiltà, e a conservare la sua virtù, legando l'uso del velo alla virtù della castità – cosa non lasciata alla "scelta personale" (cfr Omelie sulle Lettere di san Paolo ai Corinzi);
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San Paolo ci dice che è pratica universale della Chiesa per le donne di pregare con il capo coperto, e che se qualcuno ha il gusto della contestazione (cioè se vuole discutere su tale questione), noi non abbiamo questa consuetudine (cioè di discutere sulla questione) e neanche le Chiese di Dio (1 Cor 11:16).
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Come dimostrazione di riverenza in un luogo sacro – cioè un tempio consacrato;
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In segno di riverenza davanti alle reliquie dei santi, i cui resti sono santificati dalla grazia di Dio e spesso fanno miracoli;
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Come dimostrazione di riverenza davanti all'arca (o tabernacolo), che riposa sempre sulla santa mensa in ogni chiesa, e che contiene la riserva dei santi misteri;
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Come dimostrazione di riverenza davanti al santo calice, quando si partecipa al corpo e al sangue del Signore Gesù Cristo;
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In emulazione della Madre di Dio, il cui santo esempio è dato ai fedeli attraverso innumerevoli icone in ogni tempio, comprese quelle che fanno miracoli e da cui scorre miro;
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In emulazione del santo esempio delle sante di ogni secolo e nazione, che forniscono ai fedeli ortodossi immagini affidabili del modo di vivere nella pratica gli insegnamenti della Bibbia;
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In emulazione della prassi universale della Chiesa che – con poche eccezioni (compreso l'occidente laico e postcristiano) – osserva il pudore in tutti i luoghi santi. Questo è lo standard di tutte le culture cristiane, dalla Terra Santa al mondo slavo, dall'Africa alla Scandinavia, dal sud-est asiatico al vicino Oriente, almeno fino all'era post-rinascimentale.
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Per affermare la distinzione tra maschio e femmina fin dal tempo della creazione (Gen 5:2), contro la quale si ribellano gli ideologi moderni, i laicisti e gli attivisti.
Coloro che cercheranno di far conformare la Chiesa ai programmi moderni e secolari imposti dall'esterno della Chiesa ovviamente non saranno d'accordo con gli standard stabiliti nei punti precedenti.
Il tema del copricapo può essere evitato da molti parroci, spesso perché la pratica storica, patristica e tradizionale potrebbe portare a conflitti e respingimenti da parte di persone di mentalità moderna in una data parrocchia. Molto di più, una tale pratica offenderebbe la posizione delle femministe ideologiche, che vedono la loro visione politica del mondo come in qualche modo intercambiabile con la pratica storica, patristica, tradizionale della Chiesa, e non sarebbero felici di sentirsi dare una risposta diversa.
Nell'Occidente moderno, le libertà di cui godiamo si estendono alle libertà personali che esercitiamo all'interno della Chiesa ortodossa, nella misura in cui non violano i limiti dell'autorità pastorale. Si può certamente esercitare la prerogativa di argomentare a favore della libertà dal portare il velo in un tempio ortodosso: infatti, si discute di ogni sorta di cose in nome delle libertà moderne.
Quello che non si può fare è sostenere che le donne che vanno senza velo in un tempio ortodosso siano in qualche modo in linea con la santa Tradizione della Chiesa ortodossa, o che la pratica sia in qualche modo rappresentativa di qualsiasi tempo o luogo importante nella Chiesa ortodossa al di fuori del Occidente laico e post-cristiano.
Lungi dall'essere rappresentativa della pia pratica delle donne cristiane ortodosse, l'assenza del copricapo in una chiesa ortodossa è un'eccezione rispetto all'insegnamento o alla pratica dei Padri della Chiesa. È un'anomalia rispetto alla pratica della Chiesa praticamente in qualsiasi altro secolo o luogo. Dimentica la pratica ereditata come se solo la modernità stabilisse lo standard per l'Ortodossia. Rappresenta un deplorevole disprezzo per la presenza delle cose sante all'interno del tempio di Dio, come se il mondo secolare avesse inghiottito le mura consacrate della Chiesa di Dio.
Non dovrebbe quindi sorprendere che la pratica delle donne che indossano il velo in chiesa sia messa in discussione nell'Occidente moderno, tra tutti i tempi e tutti i luoghi, poiché è solo nell'Occidente moderno che gli spettri dell'oblio, dell'empietà e del secolarismo proiettano le loro lunghe ombre sul volto delle nostre chiese.
domenica 4 giugno 2023
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Sergiev Posad, 3 giugno 2023 - Alla vigilia della festa della Santa
Trinità (Pentecoste), festa patronale del Monastero di San Sergio di
Radonezh, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill ha
visitato la Lavra della Trinità di San Sergio.
Nella Cattedrale della Trinità del monastero, il Primate della
Chiesa ortodossa russa ha venerato le reliquie di San Sergio e ha
celebrato la Veglia di Tutta la Notte.
Hanno concelebrato con Sua Santità: il vescovo Foma di Sergiev Posad e
Dmitrov, vicario della Lavra della Trinità di San Sergio; il vescovo
Kirill di Zvenigorod, rettore dell'Accademia Teologica di Mosca;
l’archimandrita Ieremija (Soloviev), abitante della Lavra della Trinità
di San Sergio; l’archimandrita Alipij (Kastalskij-Borozdin), abitante
della Lavra della Trinità di San Sergio; l’archimandrita Aleksij
(Turikov), segretario personale di Sua Santità il Patriarca Kirill;
l’igumeno Hilarion (Gojuk) e altri abitanti del monastero negli ordini
sacri.
Al servizio patriarcale presso la Cattedrale della Trinità erano
presenti: il presidente del Comitato del Consiglio della Federazione
dell'Assemblea Federale della Federazione Russa per la legislazione
costituzionale e la costruzione dello Stato A.A. Klishas; il presidente
del Comitato della Duma di Stato dell'Assemblea Federale della
Federazione Russa per l'edilizia, gli alloggi e i servizi comunali S.A.
Pakhomov; il capo del distretto urbano di Sergiev Posad della regione di
Mosca D.A. Akulov; il direttore generale facente funzione dell'impresa
artistica e produttiva della Chiesa ortodossa russa «Sofrino» A.V.
Potemkin.
I canti della Veglia notturna sono stati eseguiti dal coro della
Lavra della Trinità di San Sergio sotto la direzione dello ieromonaco
Nestor (Volkov).
Il servizio è stato trasmesso in diretta sui canali televisivi
«Unione» e «Il Salvatore», nonché sul sito ufficiale della Chiesa
ortodossa russa, Patriarkhija.ru.
Al termine della Veglia notturna, il vescovo Foma, vicario della
Lavra della Trinità di San Sergio, si è rivolto a Sua Santità il
Patriarca Kirill con parole di benvenuto e gratitudine e ha presentato
in dono a Sua Santità l'immagine della Santa Trinità.
Il Primate si è congratulato con i fedeli per
la festa della Santa Trinità e ha annunciato il ritorno alla Chiesa
ortodossa russa dell'icona della Santa Trinità, scritta da sant'Andrej
Rublev. Domani, 4 giugno, il grande santuario sarà portato nella Chiesa
Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, e successivamente prenderà il
suo posto storico nella Cattedrale della Trinità della Lavra della
Trinità di San Sergio.
(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'; www.patriarkhija.ru)
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31/05/2023
Mosca, 31 maggio 2023 - Il presidente Vladimir Putin ha incontrato al Cremlino il presidente dello Stato dell'Eritrea Isaias Afwerki.
Vladimir Putin: Caro signor Presidente! Cari colleghi, amici! Siamo molto lieti di darVi il benvenuto in Russia.
Questa è la Vostra prima visita ufficiale nel nostro paese. Caro signor Presidente, l'Eritrea ha recentemente celebrato il 30° anniversario della sua indipendenza, che coincide con la data dell'instaurazione delle relazioni diplomatiche tra i nostri paesi. Lasciate che mi congratuli con Voi per il fatto che nel corso degli anni, durante la Vostra guida del Paese, le relazioni tra i nostri Paesi si sono sviluppate e rafforzate.
Certo, dobbiamo prima di tutto prestare attenzione allo sviluppo dei legami commerciali ed economici. Ma vorrei sottolineare che qui abbiamo buone prospettive in molti settori, di cui parleremo oggi.
I contatti si stanno sviluppando nella sfera politica. All'inizio dell'anno ha ricevuto il nostro ministro degli Esteri [Sergey Lavrov]. Voglio ringraziarVi per questo. Stiamo cooperando sulla piattaforma delle Nazioni Unite. Le nostre relazioni in ambito umanitario si stanno sviluppando abbastanza bene: decine di studenti eritrei hanno già ricevuto un'istruzione nella Federazione Russa e questo processo continua.
All'ordine del giorno c'è la firma di una serie di accordi intergovernativi. Spero che i colleghi abbiano lavorato e quindi saremo in grado di farlo.
Come sapete, quest'anno terremo il secondo vertice Russia-Africa. Caro signor Presidente, anche Voi siete invitato a questo evento. Spero che abbiate una tale opportunità. Siamo molto lieti di ricevere Voi, caro signor Presidente, e la Vostra delegazione, e sono sicuro che i nostri colloqui di oggi avranno successo e gioveranno allo sviluppo delle relazioni tra la Federazione Russa e l'Eritrea.
Benvenuto signor Presidente!
Isaias Afwerki (come tradotto): Vostra Eccellenza, signor Vladimir Putin, presidente della Federazione Russa!
Vorrei prima di tutto esprimere la mia profonda gratitudine per l'invito e per l'opportunità che ho ricevuto. Come sapete, durante la visita della Vostra delegazione, guidata dal ministro degli Esteri Sergej Lavrov, si sono recentemente svolte consultazioni approfondite sulla questione del partenariato tra i nostri Paesi. La delegazione ha visitato la capitale del nostro Paese, poi la nostra delegazione, guidata dal nostro ministro degli Esteri, ha visitato Sochi. In questo contesto, sono convinto che la nostra consultazione odierna darà un ulteriore contributo all'innalzamento del livello di partenariato tra i nostri Paesi.
Caro signor Presidente!
Credo che l'ordine mondiale globale sia sull'orlo di una trasformazione radicale, e ciò richiede valutazioni obiettive e consultazioni reciproche su questo tema, che è della massima importanza e significato. Le valutazioni generali alle quali arriveremo giocheranno, a loro volta, un ruolo fondamentale nella formulazione dei programmi di partenariato che stiamo progettando.
L'ideologia sconsiderata e le azioni sfrenate di dominio, che sono state intraprese negli ultimi 30 anni per creare un ordine mondiale unipolare, hanno portato a numerose crisi ed enormi distruzioni, e questo è un serio ostacolo al progresso dell'umanità.
Le caratteristiche distintive di tale ideologia sono economiche, militari, industriali, tecnologiche, informative, culturali e strutturali, utilizzando le Nazioni Unite e le varie organizzazioni internazionali e regionali come malleabili veicoli di dominio. È possibile discutere dettagli specifici su eventi specifici e fornire fatti concreti e prove incontrovertibili su tali azioni.
L'ideologia e la strategia del dominio erano centrali sia durante che prima dell'inizio della Guerra Fredda, eppure l'intensificarsi di tali azioni negli ultimi 30 anni non è casuale. Le forze di dominio hanno visto il crollo dell'Unione Sovietica come risultato delle proprie debolezze ed errori interni, l'hanno visto come un'opportunità senza precedenti presentata loro su un «piatto d'oro». E questo evento ha portato a calcoli errati e all'errata convinzione di poter dominare il mondo intero senza alcuna rivalità.
Così, esse iniziarono a cercare di controllare il mondo dividendolo in sfere di influenza, usando le cosiddette ancore. A questo proposito, il cosiddetto contenimento, come lo chiamavano, divenne una delle tattiche principali nel loro kit di strumenti, la strategia dell'ordine internazionale che stavano costruendo. E al centro di tutto questo c'è l'ideologia del dominio.
In pratica e nella sostanza, questo cosiddetto contenimento non è diverso da una dichiarazione di guerra. Non si può negare che il cosiddetto contenimento della crescita e dello sviluppo economico, militare, industriale, tecnologico, informativo, culturale e istituzionale dei popoli e dei Paesi liberi non sia, in realtà, altro che una dichiarazione di guerra.
Qual è la metodologia e gli strumenti per questo contenimento? Demonizzazione, isolamento, ingerenza, sabotaggio politico, provocazione di crisi, sanzioni e flagrante violazione del diritto internazionale, incluse incursioni militari aperte. I popoli e i Paesi liberi non devono sottostare a tale ingerenza. La resistenza dei popoli liberi è la ragione principale per cui l'ideologia e la strategia delle forze di dominio non sono riuscite a vincere negli ultimi 30 anni.
Caro signor Presidente!
La Federazione Russa è stata l'attore principale e il principale rivale nella cosiddetta politica di contenimento e accerchiamento da parte delle forze di dominio sin dai primi anni '90, e l'impatto globale negli ultimi 30 anni è stato davvero considerevole.
La Federazione Russa all'inizio non ha intrapreso le misure necessarie per prepararsi alla resistenza a tali azioni, non è stata adottata una strategia di resistenza integrata e globale. Ma col passare del tempo, e man mano che il contenimento contro la Cina diventava più evidente, i popoli liberi di tutto il mondo hanno compreso l'essenza di questo approccio.
È necessario espandere e approfondire questa consapevolezza, sviluppare una strategia globale e piani specifici in tutti i settori, stabilire meccanismi dinamici e sostenere le risorse necessarie per la transizione verso un nuovo ordine internazionale civile, basato sul rispetto reciproco, la cooperazione, la complementarità e prosperità, in cui la giustizia e lo stato di diritto sono valori supremi. Questa non è un'opzione ma un obbligo.
Spero, sono convinto che la Federazione Russa farà la sua parte in questa missione di tutta l'umanità sulla via della solidarietà e della cooperazione tra i popoli liberi. E in questo senso, voglio augurarVi ogni successo su questo percorso.
Vi ringrazio per questa opportunità!
(Fonte: kremlin.ru)
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La SBU nega il permesso all'abate della Lavra di porgere l'estremo saluto a un monaco defunto
di Jaroslav Nivkin
Unione dei giornalisti ortodossi, 2 giugno 2023
l'archimandrita Roman (Podlubnjak). Foto: Chiesa ortodossa ucraina
La SBU ha rifiutato la richiesta del metropolita Pavel di pregare nella Lavra al funerale del defunto archimandrita Roman (Podlubnjak).
Il 2 giugno 2023, l'abate della Lavra delle Grotte di Kiev ha presentato domanda alla SBU per consentirgli di partecipare al servizio funebre di un monaco defunto del monastero, l'archimandrita Roman (Podlubnjak), ma gli è stato rifiutato, come ha affermato l'arciprete Nikita Chekman, avvocato dell'abate, sul suo canale Telegram.
"Il metropolita Pavel ha mantenuto rapporti amichevoli con il defunto archimandrita Roman, che ha lavorato per molti anni alla Lavra delle Grotte di Kiev", ha scritto l'avvocato. "Vladyka desiderava molto rendere un tributo di preghiera a padre Roman e prendere parte personalmente al suo servizio funebre. La difesa ha chiesto all'ufficio investigativo di farlo, ma purtroppo la richiesta è stata respinta.
L'avvocato ha ricordato che il metropolita Pavel non ha mai violato gli obblighi impostigli dal giudice istruttore per l'intero periodo dei suoi arresti domiciliari 24 ore su 24.
"Considerato l'utilizzo del monitoraggio elettronico, riteniamo che il rifiuto di concedere il permesso di presenziare al servizio funebre e alla sepoltura rimarrà sulla coscienza di chi ha preso tale decisione, perché esistono leggi, regolamenti e ordini, ma esistono anche i rapporti umani su cui si costruisce questo mondo", ha affermato padre Nikita.
I funerali dell'archimandrita Roman sono previsti per il 3 giugno presso la chiesa di sant'Agapito alle Grotte, dopo la Liturgia delle ore 7:00.
Come riportato in precedenza, l'archimandrita Roman, direttore di coro e insegnante dell'Accademia teologica e del Seminario di Kiev, è deceduto il 1 giugno.
sabato 20 maggio 2023
CALENDARIO
PARROCCHIA ORTODOSSA
PATRIARCATO DI MOSCA
SAN GIOVANNI DI KRONSTADT
CASTROVILLARI
21 MAGGIO
DOMENICA
TONO V
DEL CIECO NATO
DIV. LITURGIA - ORE 9,30
25 MAGGIO
GIOVEDI
ASCENSIONE
DIV. LITURGIA
ORE 9,30
28 MAGGIO
DOMENICA
TONO VI - DEI PADRI
DEL PRIMO CONCILIO
DIV. LITURGIA - ORE 9,30
3 GIUGNO
SABATO
DEI DEFUNTI
VESPRO - PANICHIDA - ORE 17.00
4 GIUGNO
DOMENICA
PENTECOSTE
DIV. LITURGIA - ORE 9,30
Il Parroco
p. Giovanni Capparelli
domenica 30 aprile 2023
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Il Fanar e il Dipartimento di Stato spingono per un ulteriore riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?
di Konstantin Shemljuk
Unione dei giornalisti ortodossi, 27 aprile 2023
il Fanar e il Dipartimento di Stato continuano a spingere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Foto: Unione dei giornalisti ortodossi
Il Fanar, sostenuto dal Dipartimento di Stato, sta comunicando con i diplomatici dei Paesi le cui Chiese dovrebbero riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". In che modo?
Nella settimana dell'Antipasqua si è tenuta al Fanar una solenne funzione in onore del grande martire san Giorgio il Vittorioso. La funzione era solo una funzione, ma con alcune sfumature "non ecclesiastiche".
In primo luogo, durante la funzione, c'è stata una benedizione del pane (αρτοκλασία) e una preghiera speciale "per i figli della Santa Grande Chiesa di Cristo in America".
In secondo luogo, al servizio di culto hanno partecipato i consoli generali Roman Nedelskij dell'Ucraina, Sergiu Gurduza della Moldova, Branislav Karadžić del Montenegro e Aktan Ago della Macedonia del Nord, i capi dei Consolati Generali Lucian Crîngașu della Romania e Zaza Nadiradze della Georgia e il console della Repubblica Bulgara Krasimir Tsenovski.
È chiaro che nessuna di queste persone è entrata per caso nella chiesa principale del Fanar. Vi sono stati invitati. E, viste le circostanze e i recenti avvenimenti legati alla politica del Patriarcato di Costantinopoli, non sono stati invitati a caso. Allora cosa può significare questa serie di inviti e qual è il suo scopo?
Perché il Fanar invita i diplomatici?
Ora sia per il Fanar che per i suoi "amici" nel Dipartimento di Stato, la questione del riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sta diventando sempre più importante. Del resto, da oltre 4 anni da quando la struttura di Dumenko ha ricevuto il Tomos dal patriarca Bartolomeo, non ci sono stati veri successi in termini del suo riconoscimento da parte di altre Chiese (tranne quelle che l'avevano già riconosciuta). Inoltre, anche tra le Chiese i cui vescovi commemorano Dumenko, ci sono molti vescovi che considerano Epifanij uno scismatico o addirittura un laico. E le loro voci si fanno più forti.
Inoltre, la gente comune sostiene questi vescovi e, in definitiva, la loro posizione può diventare un serio argomento per riconsiderare la decisione del Fanar di concedere il Tomos alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Pertanto, è estremamente importante che il Patriarcato di Costantinopoli rafforzi la sua influenza sull'Ortodossia mondiale, e questo può essere fatto solo se altre Chiese, preferibilmente slave, si uniranno nel riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".
Il secondo punto cruciale è la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina da parte della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Le "transizioni" fraudolente, l'incendio doloso delle chiese ortodosse, l'uso di gas nervino, le percosse del clero e dei vescovi e le misure estremamente dure contro i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina e i suoi luoghi santi: tutto ciò non serve a nulla alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Al contrario, i rappresentanti di Dumenko sembrano barbari demoniaci agli occhi dei cristiani ortodossi di altri paesi, con i quali in linea di principio non può esserci dialogo. Inoltre, conosciamo esempi in cui vescovi e sacerdoti che ricoprivano una posizione neutrale rispetto alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" (o addirittura simpatizzavano per Dumenko) hanno cambiato bruscamente idea quando hanno visto a cosa stavano ricorrendo i sostenitori di questa struttura.
Il terzo punto è che anche a livello internazionale la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è ora percepita come un'organizzazione tossica. Anche una sostenitrice della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" come l'attivista dell'opposizione bielorussa Natalia Vasilevich deve ammettere l'ovvio:
"Nel primo anno di guerra, i rappresentanti delle Chiese ucraine erano abbastanza nuovi nel movimento ecumenico, ma si sentivano abbastanza fiduciosi: avevano risposte chiare e comprensibili a tutte le domande; mentre i rappresentanti della Chiesa ortodossa russa cercavano per lo più di non incrociare gli sguardi degli altri, continuavano a tacere, hanno dovuto accettare formulazioni che non gradivano e non hanno potuto opporsi in modo particolare alla presenza della Chiesa ortodossa dell'Ucraina e alla sua appartenenza alle organizzazioni ecumeniche.
Ora la situazione è cambiata: la Chiesa ortodossa russa può finalmente cavalcare completamente il suo cavallo della "persecuzione dell'Ortodossia canonica in Ucraina". Ogni nuova chiesa trasferita con la forza dalla Chiesa ortodossa ucraina alla Chiesa ortodossa dell'Ucraina è un argomento a favore di questo 'inganno'.
Ma adesso è difficile far partecipare i rappresentanti delle Chiese ucraine agli eventi ecumenici: tutti si sentono incerti, non vogliono rispondere a domande scomode, e l'entusiasmo rispetto allo scorso anno è diminuito... Non sono contenta di questa tendenza".
Pertanto, sottolineiamo che la questione del riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" al momento è una delle "più scottanti" per il Fanar (soprattutto sullo sfondo dello scandalo di un "grande archimandrita" che ha rubato un orologio). [1] Devono affermare la loro traballante autorità in tutti i sensi, e questo può essere fatto solo costringendo altre Chiese a riconoscere gli scismatici ucraini. Come si può fare? Secondo uno schema ben noto e collaudato.
Quali diplomatici ha invitato il Fanar?
Si può notare che alla festa del grande martire san Giorgio il Vittorioso sono stati invitati i consoli di quei Paesi le cui Chiese:
-
non hanno riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina";
-
potrebbero diventare le prossime vittime della politica fanariota;
Tra coloro che non hanno riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ci sono la Chiesa georgiana, la Chiesa bulgara, la Chiesa romena e la Chiesa macedone. Tra le potenziali vittime ci sono il Montenegro e la Moldova.
Non è difficile intuire che gli "amici" del Fanar, gli americani, abbiano deciso di agire nel loro modo antico e collaudato: fare pressione sulle Chiese e sui loro vescovi con l'aiuto delle autorità statali.
Questo schema è già stato utilizzato più volte dal Dipartimento di Stato: in Ucraina, Lituania (recentemente), Macedonia e Montenegro. Non abbiamo dubbi che sarà utilizzato anche contro le Chiese georgiana, romena, bulgara e macedone.
È molto probabile che i prossimi paesi in cui saranno annunciati "legami storici" con il Fanar saranno la Moldova e il Montenegro.
Va ricordato che in Moldova c'è un esarcato della Chiesa ortodossa russa, e c'è una Metropolia della Chiesa serba in Montenegro. Probabilmente non è necessario spiegare come il Fanar tratta le Chiese russa e serba.
Qual è il risultato?
Vediamo che il patriarca Bartolomeo e la sua struttura continuano a eseguire l'ordine politico dei loro "compagni anziani" di distruggere l'Ortodossia. In un futuro molto prossimo, possiamo aspettarci alcuni discorsi di singoli vescovi georgiani, bulgari o romeni che sosterranno la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Forse qualcuno concelebrerà anche con i rappresentanti di Dumenko.
Inoltre, ci sarà una "oscillazione" della situazione in Moldova e Montenegro. Contro la Chiesa in questi Paesi sarà diretta tutta la forza della propaganda statale e dei media "liberi". Appariranno attivisti che accuseranno i vescovi dei peccati più mortali e più atroci, si sosterrà che è giunto il tempo di avere la "propria" Chiesa nazionale, e così via. Cioè, esattamente ciò a cui abbiamo assistito in Ucraina negli ultimi anni.
L'unica speranza è che il Signore non permetta la celebrazione dell'illegalità e che fermi la caduta nell'abisso dell'Ortodossia mondiale. E, naturalmente, speriamo che l'episcopato delle altre Chiese abbia il coraggio e la fermezza di aderire ai santi Canoni della Chiesa piuttosto che alle prescrizioni del Fanar e alle richieste del Dipartimento di Stato.
Nota del traduttore
[1] Uno dei tre Grandi Archimandriti, nonché "Arciguardiano" (Αρχαιοφύλακας) del Patriarcato di Costantinopoli, Agathangelos Siskos, è stato arrestato dalla polizia turca a Istanbul lunedì 17 aprile 2023, per aver rubato un orologio da taschino del 1800, in oro a 18 carati, da mezzo milione di lire turche (oltre 23.000 euro al cambio attuale). Il furto è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza, e Siskos si è giustificato dicendo di avere dimenticato l'orologio che aveva in mano. Dopo l'intervento delle guardie del patriarca Bartolomeo, è stato rilasciato, nonché sospeso dalle sue funzioni clericali per il tempo del procedimento giudiziario. Lo riporta il quotidiano in lingua greca Ethnikos Kiryx ("Araldo nazionale") pubblicato negli Stati Uniti, e l'evento è stato ampiamente seguito dai canali televisivi turchi.
venerdì 28 aprile 2023
Dal sito: http://www.eleousa.net
Mosca, 27 aprile 2023 - Nella sala del Consiglio Supremo Ecclesiastico della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha presieduto la riunione ordinaria del Consiglio Supremo Ecclesiastico della Chiesa ortodossa russa.Aprendo l'incontro, Sua Santità il Patriarca Kirill si è rivolto ai partecipanti all'incontro con un discorso introduttivo.
«Cristo è risorto!
Saluto cordialmente tutti i membri del Consiglio Supremo Ecclesiastico.
Oggi, l'ordine del giorno del nostro incontro comprende le questioni del servizio ecclesiastico nella zona dell'operazione militare speciale. È gratificante notare che recentemente le istituzioni ecclesiali hanno notevolmente intensificato il loro lavoro, volto ad aiutare i rifugiati e i civili, che hanno sofferto a causa del conflitto. Inoltre, questo viene fatto senza istruzioni speciali dall'alto, il che mi rende molto felice; l'iniziativa si presenta così com’è. Per quanto riguarda la mia posizione, sostengo con forza tutte le iniziative volte a risolvere queste importanti questioni umanitarie.
Grazie alle donazioni nel 2022, siamo riusciti a raccogliere e trasferire oltre 2850 tonnellate di aiuti umanitari ai rifugiati e ai civili colpiti, di cui oltre 1770 tonnellate sono state inviate alle diocesi di Berdjansk, Gorlovka, Donetsk, Zaporozhya, Lugansk, Severodonetsk, Kharkov e Kherson.
Presso l'ospedale parrocchiale di Sant'Alessio sono stati organizzati corsi delle sorelle della misericordia per aiutare i feriti. I volontari formati dal centro di formazione dell'ospedale vengono regolarmente inviati a rotazione all'ospedale di terapia intensiva di Mariupol e all'ospedale № 2 di Gorlovka per prendersi cura dei pazienti feriti.
Inoltre, più di 200 costruttori volontari, che hanno risposto all'appello della Chiesa russa, stanno aiutando a restaurare edifici residenziali a Mariupol, che, come sapete, è stata la più colpita dalle ostilità. Nel giro di un mese, i volontari hanno già riparato da soli 18 case private e sono pronti a continuare il loro lavoro. Questa importante iniziativa è stata realizzata dal Dipartimento sinodale della carità. Grazie, Vladyka, per l'iniziativa e per il fatto che è stata fatta abbastanza rapidamente.
Sfortunatamente, templi e monasteri soffrono inevitabilmente a causa delle ostilità e spesso ci sono informazioni su bombardamenti mirati di templi. Così, nella notte di Pasqua, è stato sferrato un colpo nell'area in cui si trova la Cattedrale della Santa Trasfigurazione della città di Donetsk. Una persona innocente è morta in comunione con Dio! Ferito anche il suddiacono. Questo è, ovviamente, un palese atto di terrore, ma è stato messo a tacere dai media globali e dalla comunità dei diritti umani.
Durante le ostilità nella stessa Mariupol, molte parrocchie hanno perso completamente la loro proprietà o ne hanno perso una parte significativa. So che la metropolia di San Pietroburgo ha sostenuto le chiese di Mariupol e ha donato utensili ecclesiastici.
Nel febbraio 2023 è stata aperta una filiale del Consiglio mondiale del popolo russo nella Repubblica popolare di Donetsk. Questo evento testimonia il risveglio della vita pubblica, la prontezza delle persone a prendere l'iniziativa e assumere una posizione attiva rispetto a quanto sta accadendo. Naturalmente, la nostra priorità è il pieno ripristino della vita parrocchiale, e dobbiamo ottenere risultati positivi, in primo luogo attraverso il dialogo con le autorità locali.
In conclusione, vorrei ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per aiutare i nostri fratelli, che attraversano difficili prove. Questo lavoro deve essere continuato, ampliato e comunicato molto attivamente alla comunità internazionale».
Quindi Sua Santità Vladyka ha presentato l'ordine del giorno dell'incontro, che comprendeva, in particolare, le attività dei seminari teologici, la rivitalizzazione del lavoro delle istituzioni sinodali in Crimea, nella Repubblica popolare di Donetsk, nella Repubblica popolare di Lugansk, nelle regioni di Zaporozhya e Kherson, così come l'esame di proposte sul tema delle XXXII Letture educative internazionali di Natale (24-27 gennaio 2024).
Dal sito del confratello Padre Ambrogio di Torino
Tucker Carlson e i samaritani del nostro tempo
di Jaroslav Nivkin
Unione dei giornalisti ortodossi, 26 aprile 2023
Tucker Carslon ha parlato in difesa della Chiesa ortodossa ucraina. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi
Un giornalista che ha parlato in difesa della Chiesa ortodossa ucraina ha lasciato il canale di notizie americano Fox. Chi è Tucker Carlson, quali sono le sue convinzioni? E quante persone come lui ci sono in Occidente?
Nello spazio mediatico statunitense si discute attivamente della partenza da Fox News del principale giornalista del canale, Tucker Carlson. E sembra che questo evento non abbia nulla a che fare con la vita religiosa degli ucraini, ma questo non è del tutto vero. Oggi, le evidenti repressioni contro la Chiesa ortodossa ucraina sono solitamente ignorate nel mondo, e specialmente negli Stati Uniti. Che dire se, a una domanda diretta sulla persecuzione della Chiesa, i rappresentanti del Dipartimento di Stato rispondono che non ne sanno nulla? Forse l'unica persona autorevole che ha parlato pubblicamente e apertamente delle repressioni contro la Chiesa ortodossa ucraina è stato il giornalista Tucker Carlson. Ha criticato aspramente Zelenskij diverse volte per l'effettiva persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina. E grazie al suo vasto pubblico, un numero significativo di americani ha appreso della situazione della Chiesa in Ucraina. Ricordiamo com'era.
Il 10 dicembre 2022, il giornalista ha parlato in modo aspro di Zelenskij in relazione alle perquisizioni di massa della SBU nelle chiese e nei monasteri della Chiesa ortodossa ucraina.
"La polizia segreta di Zelenskij ha fatto irruzione nei monasteri in tutta l'Ucraina, e persino in un convento di monache, e ha arrestato dozzine di sacerdoti senza alcuna prova e in chiara violazione della Costituzione ucraina, che ora non significa nulla. La Chiesa ortodossa ucraina ha più di mille anni. E con il pieno sostegno dell'amministrazione di Joe Biden e del Congresso degli Stati Uniti, Zelenskij ha deciso di metterla al bando", ha detto Carlson all'epoca.
Ha affermato che la maggior parte dei media americani ha ignorato le azioni di Zelenskij, e alcuni hanno persino trovato scuse per questo a causa di azioni militari.
"Ma non ci sono scuse per questo. La Chiesa ortodossa ucraina non è russa, è ucraina. Non è associata al governo di Putin. Ha persino condannato ufficialmente l'invasione russa dell'Ucraina. Quindi, ancora una volta: non c'è giustificazione per la distruzione e il divieto di questa Chiesa! Eppure molti eminenti sostenitori di Zelenskij in Occidente non hanno detto nulla al riguardo. E sarebbe ora di dire qualcosa", ha sottolineato allora Tucker Carlson.
Il 23 dicembre, il giornalista ha sottolineato ancora una volta che il presidente dell'Ucraina "mette al bando una denominazione cristiana, arresta sacerdoti, sequestra monasteri e chiese".
E a metà marzo, quando il Ministero della cultura dell'Ucraina aveva già annunciato l'espulsione della Chiesa ortodossa ucraina dalla Lavra delle Grotte di Kiev, Carlson ha rilasciato un intero servizio sulla Chiesa ortodossa ucraina.
"È sorprendente vedere la situazione attuale, quando le autorità espellono i monaci da un monastero che esiste dall'XI secolo, e nelle cui grotte sono sepolti dei santi. Tale comportamento non si addice alle democrazie liberali. Nasce quindi il pensiero: c'è chi considerava Zelenskij un eroe speciale, chi lo accoglieva, chi assicurava che a questa persona fossero dati aiuti e gli esprimeva sostegno in ogni modo possibile. Ma allo stesso tempo, i cristiani mettono in dubbio alcune delle sue azioni, sulle quali ora chiudiamo un occhio e sulle quali taciamo completamente. Le azioni che Zelenskij ha intrapreso possono, per molti aspetti, essere descritte solo come persecuzione dei fedeli della Chiesa. Allora perché stiamo zitti?
Una sua collega, Megan Beshem, ha poi espresso sconcerto perché i leader cristiani e i grandi media cristiani, come "Christianity Today", tacciono sulle repressioni della Chiesa ortodossa ucraina.
È passato più di un mese da quel numero su Fox News, durante il quale la situazione della Chiesa ortodossa ucraina è notevolmente peggiorata. E sembra che la partenza di Tucker Carlson dal canale abbia chiuso per gli americani l'ultima fonte oggettiva di verità sulla Chiesa ortodossa ucraina. Ora trionferà finalmente la posizione ufficiale del Dipartimento di Stato, che è stato direttamente coinvolto nella creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", e, di conseguenza, nella situazione in cui si trova oggi la Chiesa ortodossa ucraina.
Ma come è potuto accadere che in un paese di "approvazione" amichevole, dove è stata trasmessa solo la posizione di Zelenskij e Dumenko, sia apparsa improvvisamente una persona che si è espressa duramente contro tale posizione? Certo, si può dire che Carlson è un sostenitore del partito conservatore e quindi critica aspramente tutto ciò che riguarda i progetti dei Democratici. Ma questa non è l'intera risposta.
In primo luogo, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è stata creata sotto il repubblicano Trump e, in secondo luogo, il rifiuto delle bugie e dell'ingiustizia è la posizione dello stesso Tucker Carlson.
In un discorso sull'abbandono di Fox News, il giornalista ha detto quanto segue sulla sua posizione nella vita:
"Dire la verità ti rende forte e coraggioso; raccontare bugie ti rende debole e codardo. Ma alcune persone pagano un prezzo troppo alto per dire la verità: diventano pecore nere, sono costrette a lasciare i gruppi sociali, qualunque essi siano. Ma colui che dice la verità è un eroe ai miei occhi. Sì, mi è mancata un'educazione cristiana. Ma se l'aborto e il vettore transgender dello sviluppo della società entrano a far parte della politica, e chi è al potere ne parla, allora per me questo non è un movimento politico, ma un male. Perché il risultato di una tale politica è la distruzione della società.
E parlando dell'antinomia tra verità e menzogna, Carlson arriva inevitabilmente a comprendere il bene e il male, le questioni principali a causa delle quali una persona si rivolge a Dio e viene alla Chiesa.
"Certo, qui ci imbattiamo nella religione e nei concetti teologici del bene e del male. Vediamo cosa producono, qual è il loro prodotto finale. Il bene è caratterizzato da ordine, pace, tranquillità, tranquillità, non conflitto, purezza – e la purezza è simile alla rettitudine, accanto alla pietà. Mentre il male è tutto ciò che è l'opposto del bene: violenza, odio, disordini, divisione, caos e sporcizia ", afferma Carslon.
Paradossalmente, le parole di questa persona non affiliata ad alcuna Chiesa possono servire da illustrazione di ciò che sta accadendo oggi alla Lavra delle Grotte di Kiev, alla cattedrale di Kamenets-Podolskij o nel "corridoio della vergogna" a Ternopol'. Quando, da un lato, certe persone urlano e fanno smorfie, chiedendo l'espulsione dei credenti da un luogo santo, e dall'altro, i credenti stessi pregano docilmente Dio. E Carlson arriva intuitivamente alla conclusione: da che parte dovrebbe stare una persona per la quale onore, verità e moralità non sono una frase vuota.
"Se stai dalla parte di ciò che costituisce la "riserva" dei malvagi, allora sei a favore del male. Non sto iniziando una guerra di religione, ma chiedo solo il riconoscimento di ciò che tutti vediamo. E non si tratta del sostegno ai repubblicani, si tratta dell'ovvio – di quelle manifestazioni che ci vengono imposte da una certa forza esterna. Questo è assolutamente ovvio. A questo proposito ho due pensieri:
Dobbiamo dirlo ad alta voce e smettere di impegnarci nella demagogia e nell'inganno.
Dobbiamo trovare almeno 10 minuti durante la giornata per pregare per il futuro".
E alla fine del suo discorso, Carlson dice quanto segue: "Potete considerarmi il samaritano di quest'epoca, letteralmente un umile predicatore protestante, ma vi consiglio vivamente di dedicare questi 10 minuti a pregare per il futuro. Spero che voi lo facciate".
Naturalmente, una persona di chiesa, dopo aver letto tutte queste parole, abbastanza ingenue per l'insegnamento cristiano, può dire che stiamo "creandoci un idolo da soli". Ma la questione è molto più ampia.
Gli ultimi anni hanno dimostrato che l'immagine del mondo, che solo ieri sembrava irremovibile nell'Ortodossia, oggi viene distrutta. Il capo della Chiesa locale più autorevole, per amore di un potere non condiviso e delle proprie ambizioni, distrugge l'unità ortodossa e avvia i processi di distruzione di centinaia (e presto forse di migliaia) di comunità.
E così potrebbe risultare che per gli ortodossi la domanda evangelica "Chi è il tuo prossimo?" suonerà in un modo nuovo.
Infatti, davanti ai nostri occhi, può aver luogo una visualizzazione moderna della parabola di Cristo sul buon samaritano. Oggi stiamo già vedendo come i moderni "leviti" e "sacerdoti" si allontanano dal popolo ortodosso picchiato dai briganti di oggi, e come passano disgustati.
Allo stesso tempo, ci sono molte migliaia, e forse anche milioni di persone, avvisate da Tucker Carlson, che sentono intuitivamente la verità dell'insegnamento cristiano e la desiderano internamente. E per trasformare una crisalide in una farfalla, hanno bisogno di una specie di spinta. E, forse, lo stesso giornalista non si è definito a caso "il samaritano di questo secolo".
Il fatto che gli ortodossi dell'Ucraina oggi, come nei tempi antichi dei senza Dio, siano costretti a difendere la loro fede, tra le altre cose, serve a predicare il cristianesimo a molte persone negli Stati Uniti, in Europa e in altre regioni. Molte persone hanno gli occhi su di loro oggi, e non percepiscono l'immagine del mondo che ora viene loro imposta. E può accadere che proprio il "piccolo gregge" di cui parlò Cristo domani sarà composto da queste persone.
sabato 1 aprile 2023
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La taroccata di Bartolomeo |
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Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi > Apri la notizia del blog | |||||
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