domenica 30 aprile 2023

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  Il Fanar e il Dipartimento di Stato spingono per un ulteriore riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina"?

di Konstantin Shemljuk

Unione dei giornalisti ortodossi, 27 aprile 2023

 

il Fanar e il Dipartimento di Stato continuano a spingere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Il Fanar, sostenuto dal Dipartimento di Stato, sta comunicando con i diplomatici dei Paesi le cui Chiese dovrebbero riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". In che modo?

Nella settimana dell'Antipasqua si è tenuta al Fanar una solenne funzione in onore del grande martire san Giorgio il Vittorioso. La funzione era solo una funzione, ma con alcune sfumature "non ecclesiastiche".

In primo luogo, durante la funzione, c'è stata una benedizione del pane (αρτοκλασία) e una preghiera speciale "per i figli della Santa Grande Chiesa di Cristo in America".

In secondo luogo, al servizio di culto hanno partecipato i consoli generali Roman Nedelskij dell'Ucraina, Sergiu Gurduza della Moldova, Branislav Karadžić del Montenegro e Aktan Ago della Macedonia del Nord, i capi dei Consolati Generali Lucian Crîngașu della Romania e Zaza Nadiradze della Georgia e il console della Repubblica Bulgara Krasimir Tsenovski.

È chiaro che nessuna di queste persone è entrata per caso nella chiesa principale del Fanar. Vi sono stati invitati. E, viste le circostanze e i recenti avvenimenti legati alla politica del Patriarcato di Costantinopoli, non sono stati invitati a caso. Allora cosa può significare questa serie di inviti e qual è il suo scopo?

Perché il Fanar invita i diplomatici?

Ora sia per il Fanar che per i suoi "amici" nel Dipartimento di Stato, la questione del riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" sta diventando sempre più importante. Del resto, da oltre 4 anni da quando la struttura di Dumenko ha ricevuto il Tomos dal patriarca Bartolomeo, non ci sono stati veri successi in termini del suo riconoscimento da parte di altre Chiese (tranne quelle che l'avevano già riconosciuta). Inoltre, anche tra le Chiese i cui vescovi commemorano Dumenko, ci sono molti vescovi che considerano Epifanij uno scismatico o addirittura un laico. E le loro voci si fanno più forti.

Inoltre, la gente comune sostiene questi vescovi e, in definitiva, la loro posizione può diventare un serio argomento per riconsiderare la decisione del Fanar di concedere il Tomos alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Pertanto, è estremamente importante che il Patriarcato di Costantinopoli rafforzi la sua influenza sull'Ortodossia mondiale, e questo può essere fatto solo se altre Chiese, preferibilmente slave, si uniranno nel riconoscere la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".

Il secondo punto cruciale è la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina da parte della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Le "transizioni" fraudolente, l'incendio doloso delle chiese ortodosse, l'uso di gas nervino, le percosse del clero e dei vescovi e le misure estremamente dure contro i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina e i suoi luoghi santi: tutto ciò non serve a nulla alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Al contrario, i rappresentanti di Dumenko sembrano barbari demoniaci agli occhi dei cristiani ortodossi di altri paesi, con i quali in linea di principio non può esserci dialogo. Inoltre, conosciamo esempi in cui vescovi e sacerdoti che ricoprivano una posizione neutrale rispetto alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" (o addirittura simpatizzavano per Dumenko) hanno cambiato bruscamente idea quando hanno visto a cosa stavano ricorrendo i sostenitori di questa struttura.

Il terzo punto è che anche a livello internazionale la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è ora percepita come un'organizzazione tossica. Anche una sostenitrice della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" come l'attivista dell'opposizione bielorussa Natalia Vasilevich deve ammettere l'ovvio:

"Nel primo anno di guerra, i rappresentanti delle Chiese ucraine erano abbastanza nuovi nel movimento ecumenico, ma si sentivano abbastanza fiduciosi: avevano risposte chiare e comprensibili a tutte le domande; mentre i rappresentanti della Chiesa ortodossa russa cercavano per lo più di non incrociare gli sguardi degli altri, continuavano a tacere, hanno dovuto accettare formulazioni che non gradivano e non hanno potuto opporsi in modo particolare alla presenza della Chiesa ortodossa dell'Ucraina e alla sua appartenenza alle organizzazioni ecumeniche.

Ora la situazione è cambiata: la Chiesa ortodossa russa può finalmente cavalcare completamente il suo cavallo della "persecuzione dell'Ortodossia canonica in Ucraina". Ogni nuova chiesa trasferita con la forza dalla Chiesa ortodossa ucraina alla Chiesa ortodossa dell'Ucraina è un argomento a favore di questo 'inganno'.

Ma adesso è difficile far partecipare i rappresentanti delle Chiese ucraine agli eventi ecumenici: tutti si sentono incerti, non vogliono rispondere a domande scomode, e l'entusiasmo rispetto allo scorso anno è diminuito... Non sono contenta di questa tendenza".

Pertanto, sottolineiamo che la questione del riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" al momento è una delle "più scottanti" per il Fanar (soprattutto sullo sfondo dello scandalo di un "grande archimandrita" che ha rubato un orologio). [1] Devono affermare la loro traballante autorità in tutti i sensi, e questo può essere fatto solo costringendo altre Chiese a riconoscere gli scismatici ucraini. Come si può fare? Secondo uno schema ben noto e collaudato.

Quali diplomatici ha invitato il Fanar?

Si può notare che alla festa del grande martire san Giorgio il Vittorioso sono stati invitati i consoli di quei Paesi le cui Chiese:

  • non hanno riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina";

  • potrebbero diventare le prossime vittime della politica fanariota;

Tra coloro che non hanno riconosciuto la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ci sono la Chiesa georgiana, la Chiesa bulgara, la Chiesa romena e la Chiesa macedone. Tra le potenziali vittime ci sono il Montenegro e la Moldova.

Non è difficile intuire che gli "amici" del Fanar, gli americani, abbiano deciso di agire nel loro modo antico e collaudato: fare pressione sulle Chiese e sui loro vescovi con l'aiuto delle autorità statali.

Questo schema è già stato utilizzato più volte dal Dipartimento di Stato: in Ucraina, Lituania (recentemente), Macedonia e Montenegro. Non abbiamo dubbi che sarà utilizzato anche contro le Chiese georgiana, romena, bulgara e macedone.

È molto probabile che i prossimi paesi in cui saranno annunciati "legami storici" con il Fanar saranno la Moldova e il Montenegro.

Va ricordato che in Moldova c'è un esarcato della Chiesa ortodossa russa, e c'è una Metropolia della Chiesa serba in Montenegro. Probabilmente non è necessario spiegare come il Fanar tratta le Chiese russa e serba.

Qual è il risultato?

Vediamo che il patriarca Bartolomeo e la sua struttura continuano a eseguire l'ordine politico dei loro "compagni anziani" di distruggere l'Ortodossia. In un futuro molto prossimo, possiamo aspettarci alcuni discorsi di singoli vescovi georgiani, bulgari o romeni che sosterranno la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina". Forse qualcuno concelebrerà anche con i rappresentanti di Dumenko.

Inoltre, ci sarà una "oscillazione" della situazione in Moldova e Montenegro. Contro la Chiesa in questi Paesi sarà diretta tutta la forza della propaganda statale e dei media "liberi". Appariranno attivisti che accuseranno i vescovi dei peccati più mortali e più atroci, si sosterrà che è giunto il tempo di avere la "propria" Chiesa nazionale, e così via. Cioè, esattamente ciò a cui abbiamo assistito in Ucraina negli ultimi anni.

L'unica speranza è che il Signore non permetta la celebrazione dell'illegalità e che fermi la caduta nell'abisso dell'Ortodossia mondiale. E, naturalmente, speriamo che l'episcopato delle altre Chiese abbia il coraggio e la fermezza di aderire ai santi Canoni della Chiesa piuttosto che alle prescrizioni del Fanar e alle richieste del Dipartimento di Stato.

Nota del traduttore

[1] Uno dei tre Grandi Archimandriti, nonché "Arciguardiano" (Αρχαιοφύλακας) del Patriarcato di Costantinopoli, Agathangelos Siskos, è stato arrestato dalla polizia turca a Istanbul lunedì 17 aprile 2023, per aver rubato un orologio da taschino del 1800, in oro a 18 carati, da mezzo milione di lire turche (oltre 23.000 euro al cambio attuale). Il furto è stato ripreso dalla telecamera di sorveglianza, e Siskos si è giustificato dicendo di avere dimenticato l'orologio che aveva in mano. Dopo l'intervento delle guardie del patriarca Bartolomeo, è stato rilasciato, nonché sospeso dalle sue funzioni clericali per il tempo del procedimento giudiziario. Lo riporta il quotidiano in lingua greca Ethnikos Kiryx ("Araldo nazionale") pubblicato negli Stati Uniti, e l'evento è stato ampiamente seguito dai canali televisivi turchi.

venerdì 28 aprile 2023

Dal sito: http://www.eleousa.net

28/04/2023
Russia - Consiglio supremo della Chiesa


Mosca, 27 aprile 2023 - Nella sala del Consiglio Supremo Ecclesiastico della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha presieduto la riunione ordinaria del Consiglio Supremo Ecclesiastico della Chiesa ortodossa russa.Aprendo l'incontro, Sua Santità il Patriarca Kirill si è rivolto ai partecipanti all'incontro con un discorso introduttivo.

«Cristo è risorto!

Saluto cordialmente tutti i membri del Consiglio Supremo Ecclesiastico.
Oggi, l'ordine del giorno del nostro incontro comprende le questioni del servizio ecclesiastico nella zona dell'operazione militare speciale. È gratificante notare che recentemente le istituzioni ecclesiali hanno notevolmente intensificato il loro lavoro, volto ad aiutare i rifugiati e i civili, che hanno sofferto a causa del conflitto. Inoltre, questo viene fatto senza istruzioni speciali dall'alto, il che mi rende molto felice; l'iniziativa si presenta così com’è. Per quanto riguarda la mia posizione, sostengo con forza tutte le iniziative volte a risolvere queste importanti questioni umanitarie.

Grazie alle donazioni nel 2022, siamo riusciti a raccogliere e trasferire oltre 2850 tonnellate di aiuti umanitari ai rifugiati e ai civili colpiti, di cui oltre 1770 tonnellate sono state inviate alle diocesi di Berdjansk, Gorlovka, Donetsk, Zaporozhya, Lugansk, Severodonetsk, Kharkov e Kherson.

Presso l'ospedale parrocchiale di Sant'Alessio sono stati organizzati corsi delle sorelle della misericordia per aiutare i feriti. I volontari formati dal centro di formazione dell'ospedale vengono regolarmente inviati a rotazione all'ospedale di terapia intensiva di Mariupol e all'ospedale № 2 di Gorlovka per prendersi cura dei pazienti feriti.

Inoltre, più di 200 costruttori volontari, che hanno risposto all'appello della Chiesa russa, stanno aiutando a restaurare edifici residenziali a Mariupol, che, come sapete, è stata la più colpita dalle ostilità. Nel giro di un mese, i volontari hanno già riparato da soli 18 case private e sono pronti a continuare il loro lavoro. Questa importante iniziativa è stata realizzata dal Dipartimento sinodale della carità. Grazie, Vladyka, per l'iniziativa e per il fatto che è stata fatta abbastanza rapidamente.

Sfortunatamente, templi e monasteri soffrono inevitabilmente a causa delle ostilità e spesso ci sono informazioni su bombardamenti mirati di templi. Così, nella notte di Pasqua, è stato sferrato un colpo nell'area in cui si trova la Cattedrale della Santa Trasfigurazione della città di Donetsk. Una persona innocente è morta in comunione con Dio! Ferito anche il suddiacono. Questo è, ovviamente, un palese atto di terrore, ma è stato messo a tacere dai media globali e dalla comunità dei diritti umani.

Durante le ostilità nella stessa Mariupol, molte parrocchie hanno perso completamente la loro proprietà o ne hanno perso una parte significativa. So che la metropolia di San Pietroburgo ha sostenuto le chiese di Mariupol e ha donato utensili ecclesiastici.

Nel febbraio 2023 è stata aperta una filiale del Consiglio mondiale del popolo russo nella Repubblica popolare di Donetsk. Questo evento testimonia il risveglio della vita pubblica, la prontezza delle persone a prendere l'iniziativa e assumere una posizione attiva rispetto a quanto sta accadendo. Naturalmente, la nostra priorità è il pieno ripristino della vita parrocchiale, e dobbiamo ottenere risultati positivi, in primo luogo attraverso il dialogo con le autorità locali.

In conclusione, vorrei ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per aiutare i nostri fratelli, che attraversano difficili prove. Questo lavoro deve essere continuato, ampliato e comunicato molto attivamente alla comunità internazionale».

Quindi Sua Santità Vladyka ha presentato l'ordine del giorno dell'incontro, che comprendeva, in particolare, le attività dei seminari teologici, la rivitalizzazione del lavoro delle istituzioni sinodali in Crimea, nella Repubblica popolare di Donetsk, nella Repubblica popolare di Lugansk, nelle regioni di Zaporozhya e Kherson, così come l'esame di proposte sul tema delle XXXII Letture educative internazionali di Natale (24-27 gennaio 2024).

 

Dal sito del confratello Padre Ambrogio di Torino

 Tucker Carlson e i samaritani del nostro tempo

di Jaroslav Nivkin

Unione dei giornalisti ortodossi, 26 aprile 2023

 

Tucker Carslon ha parlato in difesa della Chiesa ortodossa ucraina. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi

Un giornalista che ha parlato in difesa della Chiesa ortodossa ucraina ha lasciato il canale di notizie americano Fox. Chi è Tucker Carlson, quali sono le sue convinzioni? E quante persone come lui ci sono in Occidente?

Nello spazio mediatico statunitense si discute attivamente della partenza da Fox News del principale giornalista del canale, Tucker Carlson. E sembra che questo evento non abbia nulla a che fare con la vita religiosa degli ucraini, ma questo non è del tutto vero. Oggi, le evidenti repressioni contro la Chiesa ortodossa ucraina sono solitamente ignorate nel mondo, e specialmente negli Stati Uniti. Che dire se, a una domanda diretta sulla persecuzione della Chiesa, i rappresentanti del Dipartimento di Stato rispondono che non ne sanno nulla? Forse l'unica persona autorevole che ha parlato pubblicamente e apertamente delle repressioni contro la Chiesa ortodossa ucraina è stato il giornalista Tucker Carlson. Ha criticato aspramente Zelenskij diverse volte per l'effettiva persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina. E grazie al suo vasto pubblico, un numero significativo di americani ha appreso della situazione della Chiesa in Ucraina. Ricordiamo com'era.

Il 10 dicembre 2022, il giornalista ha parlato in modo aspro di Zelenskij in relazione alle perquisizioni di massa della SBU nelle chiese e nei monasteri della Chiesa ortodossa ucraina.

"La polizia segreta di Zelenskij ha fatto irruzione nei monasteri in tutta l'Ucraina, e persino in un convento di monache, e ha arrestato dozzine di sacerdoti senza alcuna prova e in chiara violazione della Costituzione ucraina, che ora non significa nulla. La Chiesa ortodossa ucraina ha più di mille anni. E con il pieno sostegno dell'amministrazione di Joe Biden e del Congresso degli Stati Uniti, Zelenskij ha deciso di metterla al bando", ha detto Carlson all'epoca.

Ha affermato che la maggior parte dei media americani ha ignorato le azioni di Zelenskij, e alcuni hanno persino trovato scuse per questo a causa di azioni militari.

"Ma non ci sono scuse per questo. La Chiesa ortodossa ucraina non è russa, è ucraina. Non è associata al governo di Putin. Ha persino condannato ufficialmente l'invasione russa dell'Ucraina. Quindi, ancora una volta: non c'è giustificazione per la distruzione e il divieto di questa Chiesa! Eppure molti eminenti sostenitori di Zelenskij in Occidente non hanno detto nulla al riguardo. E sarebbe ora di dire qualcosa", ha sottolineato allora Tucker Carlson.

Il 23 dicembre, il giornalista ha sottolineato ancora una volta che il presidente dell'Ucraina "mette al bando una denominazione cristiana, arresta sacerdoti, sequestra monasteri e chiese".

E a metà marzo, quando il Ministero della cultura dell'Ucraina aveva già annunciato l'espulsione della Chiesa ortodossa ucraina dalla Lavra delle Grotte di Kiev, Carlson ha rilasciato un intero servizio sulla Chiesa ortodossa ucraina.

"È sorprendente vedere la situazione attuale, quando le autorità espellono i monaci da un monastero che esiste dall'XI secolo, e nelle cui grotte sono sepolti dei santi. Tale comportamento non si addice alle democrazie liberali. Nasce quindi il pensiero: c'è chi considerava Zelenskij un eroe speciale, chi lo accoglieva, chi assicurava che a questa persona fossero dati aiuti e gli esprimeva sostegno in ogni modo possibile. Ma allo stesso tempo, i cristiani mettono in dubbio alcune delle sue azioni, sulle quali ora chiudiamo un occhio e sulle quali taciamo completamente. Le azioni che Zelenskij ha intrapreso possono, per molti aspetti, essere descritte solo come persecuzione dei fedeli della Chiesa. Allora perché stiamo zitti?

Una sua collega, Megan Beshem, ha poi espresso sconcerto perché i leader cristiani e i grandi media cristiani, come "Christianity Today", tacciono sulle repressioni della Chiesa ortodossa ucraina.

È passato più di un mese da quel numero su Fox News, durante il quale la situazione della Chiesa ortodossa ucraina è notevolmente peggiorata. E sembra che la partenza di Tucker Carlson dal canale abbia chiuso per gli americani l'ultima fonte oggettiva di verità sulla Chiesa ortodossa ucraina. Ora trionferà finalmente la posizione ufficiale del Dipartimento di Stato, che è stato direttamente coinvolto nella creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", e, di conseguenza, nella situazione in cui si trova oggi la Chiesa ortodossa ucraina.

Ma come è potuto accadere che in un paese di "approvazione" amichevole, dove è stata trasmessa solo la posizione di Zelenskij e Dumenko, sia apparsa improvvisamente una persona che si è espressa duramente contro tale posizione? Certo, si può dire che Carlson è un sostenitore del partito conservatore e quindi critica aspramente tutto ciò che riguarda i progetti dei Democratici. Ma questa non è l'intera risposta.

In primo luogo, la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" è stata creata sotto il repubblicano Trump e, in secondo luogo, il rifiuto delle bugie e dell'ingiustizia è la posizione dello stesso Tucker Carlson.

In un discorso sull'abbandono di Fox News, il giornalista ha detto quanto segue sulla sua posizione nella vita:

"Dire la verità ti rende forte e coraggioso; raccontare bugie ti rende debole e codardo. Ma alcune persone pagano un prezzo troppo alto per dire la verità: diventano pecore nere, sono costrette a lasciare i gruppi sociali, qualunque essi siano. Ma colui che dice la verità è un eroe ai miei occhi. Sì, mi è mancata un'educazione cristiana. Ma se l'aborto e il vettore transgender dello sviluppo della società entrano a far parte della politica, e chi è al potere ne parla, allora per me questo non è un movimento politico, ma un male. Perché il risultato di una tale politica è la distruzione della società.

E parlando dell'antinomia tra verità e menzogna, Carlson arriva inevitabilmente a comprendere il bene e il male, le questioni principali a causa delle quali una persona si rivolge a Dio e viene alla Chiesa.

"Certo, qui ci imbattiamo nella religione e nei concetti teologici del bene e del male. Vediamo cosa producono, qual è il loro prodotto finale. Il bene è caratterizzato da ordine, pace, tranquillità, tranquillità, non conflitto, purezza – e la purezza è simile alla rettitudine, accanto alla pietà. Mentre il male è tutto ciò che è l'opposto del bene: violenza, odio, disordini, divisione, caos e sporcizia ", afferma Carslon.

Paradossalmente, le parole di questa persona non affiliata ad alcuna Chiesa possono servire da illustrazione di ciò che sta accadendo oggi alla Lavra delle Grotte di Kiev, alla cattedrale di Kamenets-Podolskij o nel "corridoio della vergogna" a Ternopol'. Quando, da un lato, certe persone urlano e fanno smorfie, chiedendo l'espulsione dei credenti da un luogo santo, e dall'altro, i credenti stessi pregano docilmente Dio. E Carlson arriva intuitivamente alla conclusione: da che parte dovrebbe stare una persona per la quale onore, verità e moralità non sono una frase vuota.

"Se stai dalla parte di ciò che costituisce la "riserva" dei malvagi, allora sei a favore del male. Non sto iniziando una guerra di religione, ma chiedo solo il riconoscimento di ciò che tutti vediamo. E non si tratta del sostegno ai repubblicani, si tratta dell'ovvio – di quelle manifestazioni che ci vengono imposte da una certa forza esterna. Questo è assolutamente ovvio. A questo proposito ho due pensieri:

Dobbiamo dirlo ad alta voce e smettere di impegnarci nella demagogia e nell'inganno.

Dobbiamo trovare almeno 10 minuti durante la giornata per pregare per il futuro".

E alla fine del suo discorso, Carlson dice quanto segue: "Potete considerarmi il samaritano di quest'epoca, letteralmente un umile predicatore protestante, ma vi consiglio vivamente di dedicare questi 10 minuti a pregare per il futuro. Spero che voi lo facciate".

Naturalmente, una persona di chiesa, dopo aver letto tutte queste parole, abbastanza ingenue per l'insegnamento cristiano, può dire che stiamo "creandoci un idolo da soli". Ma la questione è molto più ampia.

Gli ultimi anni hanno dimostrato che l'immagine del mondo, che solo ieri sembrava irremovibile nell'Ortodossia, oggi viene distrutta. Il capo della Chiesa locale più autorevole, per amore di un potere non condiviso e delle proprie ambizioni, distrugge l'unità ortodossa e avvia i processi di distruzione di centinaia (e presto forse di migliaia) di comunità.

E così potrebbe risultare che per gli ortodossi la domanda evangelica "Chi è il tuo prossimo?" suonerà in un modo nuovo.

Infatti, davanti ai nostri occhi, può aver luogo una visualizzazione moderna della parabola di Cristo sul buon samaritano. Oggi stiamo già vedendo come i moderni "leviti" e "sacerdoti" si allontanano dal popolo ortodosso picchiato dai briganti di oggi, e come passano disgustati.

Allo stesso tempo, ci sono molte migliaia, e forse anche milioni di persone, avvisate da Tucker Carlson, che sentono intuitivamente la verità dell'insegnamento cristiano e la desiderano internamente. E per trasformare una crisalide in una farfalla, hanno bisogno di una specie di spinta. E, forse, lo stesso giornalista non si è definito a caso "il samaritano di questo secolo".

Il fatto che gli ortodossi dell'Ucraina oggi, come nei tempi antichi dei senza Dio, siano costretti a difendere la loro fede, tra le altre cose, serve a predicare il cristianesimo a molte persone negli Stati Uniti, in Europa e in altre regioni. Molte persone hanno gli occhi su di loro oggi, e non percepiscono l'immagine del mondo che ora viene loro imposta. E può accadere che proprio il "piccolo gregge" di cui parlò Cristo domani sarà composto da queste persone.

sabato 1 aprile 2023

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La taroccata di Bartolomeo

  Pubblicato : Padre Ambrogio / Vedi >  Apri la notizia del blog
 

Vi presentiamo un articolo di Gail Sheppard, co-curatrice del blog assieme Monomakhos al marito George Michalopulos, che compara la vera Chiesa ortodossa ucraina alla creazione farlocca del patriarca Bartolomeo.

Bartolomeo sapeva che c'era animosità da parte degli autoproclamati nazisti in Ucraina contro la legittima Chiesa ortodossa, e ha sfruttato tale animosità. I monaci sofferenti della Lavra delle Grotte ne sono il risultato.

Nessuno è d'accordo con questo. Nessuno.

C'è una ragione per cui ci deve essere una sola Chiesa in una data regione. È proprio per evitare queste cose. Ma a Bartolomeo non importa. Prende ciò che vuole, accontentandosi sempre di una "taroccata". Mai della cosa autentica, perché Dio non gliela darà.

Perché questo NON mette in imbarazzo i greci? Perché non fanno qualcosa? C'è qualcosa di sconveniente nel fatto che Elpidophoros si metta a ridere entusiasticamente alla Casa Bianca quando le vite stesse dei monaci sono in bilico.

Bartolomeo ha creato una situazione in cui ci sono due metropoliti, con lo stesso titolo, entrambi primati: uno non ordinato e scismatico; l'altro, a detta di tutti, è un santo. Un santo che ha presieduto il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina, eletto a scrutinio segreto alla sede metropolitana di Kiev, come metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina, primate della Chiesa ortodossa ucraina...

Nel 2014.

Lasciate che questo dato si sedimenti: Bartolomeo ha dato a uno scismatico non ordinato il titolo che giustamente appartiene a un primate di vita santa, esistente, canonicamente eletto e universalmente riconosciuto.

Perché lo avrebbe fatto, se non per minare il metropolita Onufrij e la Chiesa canonica? Ha messo la Chiesa ortodossa ucraina sul sentiero di guerra di nazisti che si riconoscono come tali. Letteralmente. Il Quarto Reich in Ucraina, di cui si scrive molto.

E lo ha fatto per indebolire la Chiesa ortodossa russa. Il suo vetriolo contro la Chiesa russa è decisamente palpabile. Mi fa venire voglia di rabbrividire. Crede di persuadere la gente, ma il gregge riconosce la voce di un pastore, e non è quella di uno che parla così della Chiesa canonica.

Anche lui adesso è uno scismatico, e a un certo punto qualcuno lo dirà ufficialmente: Bartolomeo ha causato un grande scisma e se farà quello che ha già annunciato che farà nel 2025, causerà il PIÙ GRANDE SCISMA della storia della Chiesa.

Invece di unire i due e sanare il Grande Scisma del 1054, getterà sia lui che Francesco, e tutti coloro che li seguono, fuori dalla Chiesa, e quella porta potrebbe non aprirsi più un'altra volta. Non può fare ciò che vuole, o che significhi qualcosa, senza il sostegno dei suoi fratelli vescovi.

Qui gli ortodossi dovranno discernere chi sta dicendo la verità e chi no, perché su Google non troveranno più nulla che assomigli lontanamente alla realtà. La storia della Chiesa ortodossa russa in Ucraina è ormai quasi cancellata.

È stato Bartolomeo a dire a Epifanij che il metropolita Onufrij era fuori e che lui era dentro.

Ma ci sono due problemi con questo: (1) la Chiesa nel mondo riconosce solo il metropolita Onufrij, non Epifanij, e (2) la "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" non ha mai ricevuto una vera autocefalia. La "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" non può muovere un passo senza Bartolomeo secondo il proprio stesso tomos. Epifanij non è a capo di niente, non importa come sembrino le cose, e senza dubbio si sta sentendo alle strette. È la chiesa fasulla di Bartolomeo.

L'incursione di Bartolomeo nel territorio di un altro vescovo ha alimentato una situazione già tesa contrapponendo una chiesa con "approvazione di Stato" alla Chiesa canonica. Ecco perché è impossibile per la Chiesa ortodossa ucraina prendere (abbastanza) le distanze dai russi in modo da compiacere Zelenskij, ed ecco perché le vite dei poveri monaci alla Lavra delle Grotte sono in pericolo.

Se Bartolomeo non fosse intervenuto, la Chiesa ortodossa ucraina canonica, riconosciuta a buon diritto da tutta la Chiesa, non sarebbe in pericolo più di quanto lo sia la Chiesa cattolica.

Bartolomeo poteva richiamare i cani; dire una sola parola a nome dei monaci. Ma non muoverebbe un dito per aiutare la Chiesa canonica.

Chiedetevi: quale vescovo ferisce così tanto la Chiesa canonica e poi ignora il dolore che egli stesso ha causato?

La risposta corretta: un vescovo che presto sarà deposto.