venerdì 27 dicembre 2019

http://www.ortodossiatorino.net

Metropolita Onufrij: Non abbiate paura! 
Siamo nella Chiesa fondata da Cristo
 
di Anna Chuprinenko
Unione dei giornalisti ortodossi, 23 dicembre 2019


il primate della Chiesa ortodossa ucraina, sua Beatitudine il metropolita Onufrij. 
Foto: news.church.ua


All'incontro annuale dell'eparchia di Kiev, il primate della Chiesa ortodossa ucraina ha invitato a preservare coraggiosamente la Chiesa creata da Dio e non dalle persone.

Il 23 dicembre 2019, nell'ambito della riunione annuale dell'eparchia di Kiev della Chiesa ortodossa ucraina, sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina ha esortato i sacerdoti e i credenti a non temere e a predicare le verità del Vangelo, come riferisce l'Ufficio per le informazioni e l'istruzione della Chiesa ortodossa ucraina.
"Beneamati in Cristo, vescovi, padri, matushki, fratelli e sorelle!" ha detto sua Beatitudine Onufrij ai partecipanti alla riunione. "Non abbiate paura, perché viviamo nella vera fede, siamo nella Chiesa fondata da Cristo e non dalle persone. Finché le parole della predicazione del Vangelo continuano a risuonare dal pulpito delle nostre chiese, finché le nostre vite corrispondono ai comandamenti di Dio, fino ad allora la nostra Chiesa sarà la Chiesa di Cristo. E il nostro compito è predicare questa verità, non smettere mai di pronunciare la Parola di Dio e di compiere costantemente buone azioni".
Il primate ha attirato l'attenzione dei presenti sulla crisi dell'Ortodossia mondiale causata dalle azioni anti-canoniche del Patriarcato di Costantinopoli in Ucraina e dal successivo riconoscimento dell'autocefalia della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" da parte dei primati delle Chiese ortodosse ellenica e alessandrina.
"Il Patriarcato di Costantinopoli ha iniziato ad ammettere alla concelebrazione persone che non hanno valide ordinazioni episcopali, sacerdotali e diaconali, il che è una blasfemia e un abuso della santa Eucaristia. Come sapete, uno dei principi di base del diritto canonico della Chiesa ortodossa è che chi si impegna nella comunione eucaristica con una persona scomunicata è scomunicato dalla Chiesa stessa. Ecco perché la Chiesa ortodossa ucraina ha cessato la comunione eucaristica con il Patriarcato di Costantinopoli e con quelle Chiese e vescovi che hanno riconosciuto gli scismatici".
Secondo il metropolita Onufrij, "questo è l'unico modo per proteggere l'Eucaristia e per preservare la purezza canonica e spirituale della Chiesa di Cristo". Ha ricordato che la Chiesa ha ripetutamente vissuto sconvolgimenti simili.
"Ci sono stati tentativi di distruggerla, di lacerarla, di ricacciarla nelle catacombe, ma non hanno funzionato. Le difficoltà temporanee hanno rafforzato i veri credenti; la Chiesa è sopravvissuta in qualsiasi condizione e circostanza. La situazione attuale non può essere paragonata alla persecuzione dell'era sovietica o al martirio dei primi cristiani. Dovete compiere il vostro lavoro senza pathos inutile, mantenendo coraggiosamente la fedeltà a Cristo, cosa che desidero per tutti noi. E per coloro che hanno fatto un passo sbagliato, pregheremo che il Signore li riporti alla vera Chiesa", ha detto e ha ringraziato il clero per il servizio e aiuto nel guidare la Chiesa e l'eparchia di Kiev.
Come riportato in precedenza, il capo del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa ortodossa russa, il metropolita Ilarion, ha affermato che sua Beatitudine il metropolita Onufrij potrebbe diventare la persona dell'anno.

mercoledì 11 dicembre 2019

 AVVISO PER I FEDELI

Programma Liturgico del mese di Dicembre 2019 presso la Chiesa Parrocchiale Ortodossa "San Giovanni di Kronstadt" del Patriarcato di Mosca, Palazzo Gallo & Piazza Vittorio Em. II, a Castrovillari:

1) Domenica 15      Ore 9,30  Divina Liturgia

2) Giovedi     19      Ore 9,30  Divina Liturgia in onore
del Santo, Mirovlita, Nicola  arcivescovo di Mira della Licia
il Taumaturgo
 
3) Domenica 22     Ore 9,30  Divina Liturgia

 
4) Mercoledi 25    Ore 9,30  Divina Liturgia per tutti i fedeli ortodossi del nuovo calendario per festeggiare la nascita di N.S.G.C. (Romeni - Bulgari - Albanesi - ecc.)

 
5) Giovedi 26  (Se ci saranno fedeli che parteciperanno)
Divina Liturgia - ore 10.00 presso   la  Parrocchia di San Arsenio di Cappadocia, Via B. Accursi, 7 ad Altomonte.

 
6) Domenica 29    Ore 9,30   Divina Liturgia a Castrovillari.


Il Signore sia con voi e vi benedica !!!
 
Padre Giovanni


(Per qualsiasi informazione inerente il programma Liturgico chiamate il 3473400419)

martedì 10 dicembre 2019

AXIOS AXIOS AXIOS - I MADH,I MADH, I MADH, ONORE all'Arcivescovo di Tirana e di tutta l'Albania per la Sua coerenza nel rispettare le regole ed i canoni della Santa Ortodossia. (Dal sito del confratello p. Ambrogio di Torino)

Arcivescovo Anastasios: la conciliarità 
è il principio dell’unità ortodossa
Orthochristian.com, 6 dicembre 2019


foto: spzh.news

Sua Beatitudine l'arcivescovo Anastasios d'Albania ha nuovamente sottolineato la sua posizione secondo cui la Chiesa ortodossa risolve i problemi attraverso la conciliarità, che è il principio base della sua unità.
La nuova dichiarazione dell'arcivescovo Anastasios arriva in risposta a un rapporto di Antonis Triantafyllou sul giornale Dimokratia intitolato "Intervento di Anastasios a favore di Mosca", riferito alla sua "Supplica/appello per il superamento della polarizzazione ecclesiastica".
È stata pubblicata su Dimokratia anche la risposta del primate albanese, che afferma che l'articolo di Triantafyllou presenta "una distorsione maliziosa delle mie opinioni, intenzioni e proposte in merito a una questione delicata e critica che riguarda l'Ortodossia in tutto il mondo".
Una traduzione inglese completa della risposta dell'arcivescovo è disponibile sul sito Orthodox Synaxis.
"Il mio intervento non è "a favore di Mosca" o a favore di alcuna Chiesa autocefala e non è certamente contro il Patriarcato ecumenico", scrive l'arcivescovo. "È un grido di agonia a favore della riconciliazione, a favore dell'unità dell'Ortodossia".
L'arcivescovo sottolinea innanzitutto che la sua richiesta di un concilio pan-ortodosso non ha nulla a che fare con l'invito ai primati del patriarca Teophilos di Gerusalemme, poiché il suo appello è stato scritto e consegnato ai primati prima che il patriarca annunciasse la sua iniziativa di tenere un concilio in Giordania.
Ribadisce anche che egli "non ha mai messo in discussione i diritti o i privilegi stabiliti del Patriarcato ecumenico". Per esempio, nella sua supplica/appello, afferma specificamente che solo il patriarca Bartolomeo può convocare un Concilio pan-ortodosso.
Inoltre, l'arcivescovo Anastasios scrive che "In tutti i precedenti casi di concessione dell'autocefalia – e naturalmente nel caso della Chiesa d'Albania – l'autocefalia è stata concessa alle metropolie canoniche di ogni paese e non a piccole sezioni di esse composte da scismatici imperfettamente riabilitati".
"Questo è il motivo per cui sono seguiti pace e consenso", aggiunge. D'altra parte, la concessione dell'autocefalia alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" ha portato solo "tumulti e divisioni", scrive il primate albanese, "non solo in quel particolare paese, ma in tutto il mondo ortodosso".
Inoltre, il diritto canonico proviene principalmente dai concili della Chiesa, poiché "la sinodalità è il principio di base della coesione dell'Ortodossia".
Il primate albanese avvisa anche della presenza di "persone irresponsabili" che "sono state mobilitate per deridere chi ha espresso opinioni diverse, lusingando allo stesso tempo i propri sostenitori".
Il portavoce principale, scrive, "è un sacerdote della metropolia di Creta (guidato e protetto dall'alto) che, con un certo "gruppo d'assalto", si è assunto il compito di deridere maliziosamente, di intimidire e, nella propria immaginazione, punire con insulti, minacce, meschini sofismi e persino disgraziate parolacce quelli che hanno proposte diverse per superare la crisi".
"Coloro che sono coinvolti in questo piano, esplicitamente o implicitamente, stanno tentando senza scrupoli di apporre etichette di ispirazione etnofiletista come "slavofili", "russofili" e simili. Questo è un presagio di uno scontro ecclesiastico che distrugge il dialogo interortodosso in un momento critico per l'Ortodossia", scrive l'arcivescovo Anastasios.
Sua Beatitudine si riferisce all'archimandrita Romanos (Anastasiadis), che, come ha scritto OrthoChristian, è un noto propagandista di Costantinopoli. Come l'arcivescovo Anastasios scrive, padre Romanos è noto per aver attaccato anche i vescovi delle Chiese locali che non seguono interamente le iniziative del Patriarcato di Costantinopoli.
In precedenza aveva accusato sua Beatitude il metropolita Onufrij di Kiev e di Tutta l'Ucraina di avere una "mente russa sconvolta e fanatica" e ha definito sua Eminenza il metropolita Ilarion (Alfeev) "un blasfemo pernicioso e satanico e un agente del totalitarismo e dell'imperialismo di Putin".
Riassumendo la sua nuova affermazione, l'arcivescovo Anastasios scrive: "Con l'avvicinarsi del Natale, la grande festa dell'incarnazione del Figlio di Dio, della straordinaria iniziativa del Padre per la riconciliazione con la razza umana, come menzioniamo nella conclusione del nostro appello, ci impegniamo ad "affrettare i passi verso la riconciliazione. La riconciliazione porterà la pace a milioni di fedeli. Allo stesso tempo, l'Ortodossia confermerà la sua capacità spirituale di guarire le ferite, alla luce della Parola di Dio e del potere dello Spirito Santo".

sabato 7 dicembre 2019

Eccolo qui, il nostro amatissimo Arvanita Patriarca di Costantinopoli, il Signore gli perdoni le malefatte anche nei confronti della delegazione degli Arbresh da lui convenuti, e gli dia "Eterna memoria" !!!!

Arcivescovo greco alla proto-CIA: 
"Le vostre istruzioni saranno seguite fedelmente"
di Matthew Namee
Orthodox History, 2 dicembre 2019

il presidente Truman e l'arcivescovo Athenagoras
È stato per lungo tempo un segreto noto a tutti che l'elezione del patriarca Athenagoras come patriarca ecumenico sia stata organizzata, o almeno facilitata, dal governo degli Stati Uniti. È difficile scrivere di queste cose come storico, però, perché la pistola fumante di questo genere di delitti tende a essere tenuta nascosta. Occasionalmente, però, qualcosa trapela. Recentemente stavo sfogliando vecchi documenti del database della CIA che erano stati rilasciati ai sensi del Freedom of Information Act (FOIA). Un file contiene una grande quantità di documenti dell'agenzia precursore della CIA, l'OSS, tutti incentrati sulla Grecia durante la seconda guerra mondiale. Sono sepolti nelle quasi 300 pagine di quel PDF diversi articoli relativi ad Athenagoras, che all'epoca era arcivescovo dell'Arcidiocesi greca del Nord e del Sud America.
In un promemoria interno dell'OSS del 26 marzo 1942, un agente dell'intelligence di nome Ulius L. Amoss scrisse questo a un altro agente dell'OSS di nome David Burns:
L'arcivescovo è stato estremamente contento di averti incontrato e pranzato con te. Mi ha detto che tutte le strutture della sua organizzazione sono a nostra disposizione. Lo ha detto con queste parole:
"Ho tre vescovi, trecento sacerdoti e un'organizzazione vasta e diffusa. Tutti quelli che sono ai mei ordini sono ai vostri. È possibile comandarli per qualsiasi servizio richiesto. Non ci saranno domande e le vostre istruzioni saranno seguite fedelmente. Per favore, dica al signor Burns che è così".
Un mese dopo, il 25 aprile, il cinquantaseienne arcivescovo greco tentò di arruolarsi nell'esercito degli Stati Uniti. Fu rifiutato.
Alcune settimane dopo, il 14 maggio, Ulius Amoss, lo stesso agente dei servizi segreti che scrisse il memorandum del 26 marzo, scrisse una lettera ad Athenagoras, ringraziandolo per la cooperazione in corso dell'arcidiocesi greca, e dicendo, tra l'altro, "La sollecitudine con cui i suoi vescovi e sacerdoti hanno collaborato ha impressionato tutti e il rapporto che, forse, ci saranno consegnati fino a centomila nomi è sorprendente". Lo stesso giorno, anche lo stesso William J. Donovan – il capo dell'OSS – scrisse ad Athenagoras, "I rapporti e le descrizioni dei giovani greco-americani in età militare da lei così gentilmente forniti stanno per essere compilati in uno splendido volume. La cura con cui vostra Grazia ha gestito questo importante servizio è di grande interesse per i nostri servizi armati e desidero esprimere il mio profondo apprezzamento per la sua leale e patriottica assistenza".
William J. Donovan, capo dell'OSS, agenzia precursore della CIA
Apparentemente Donovan si recò fuori città, quindi Athenagoras aspettò di rispondere fino al 16 luglio. Ecco il testo completo della lettera dell'arcivescovo:
Mio caro signor Donovan:
Ho ricevuto la sua cordiale lettera del 15 maggio, ma dopo aver appreso che nel frattempo era partito, ho aspettato che tornasse per scriverle.
Le offro il mio benvenuto e la ringrazio dal profondo del mio cuore per la sua lettera e il suo contenuto. Mi ha fatto moltissimo piacere, perché penso di non fare molto per gli Stati Uniti, verso i quali sono profondamente indebitato.
Sono pronto però a sottomettermi a qualsiasi dovere e fare ogni possibile sacrificio per il nostro amato Paese, che sta lottando per la libertà e la giustizia universali e per il Nuovo Giorno che verrà.
Ero a Washington qualche giorno fa, e sarei venuto a trovarla se non fossi stato richiamato a New York. Ma certo, alla mia prima occasione, verrò a Washington per incontrarla personalmente ed esprimere la mia sincera ammirazione verso di lei.
Sinceramente suo,
arcivescovo Athenagoras
È piuttosto sorprendente che questi documenti siano pubblici, in quanto rappresentano l'inizio della relazione abbastanza nota ma non ben documentata tra l'arcivescovo Athenagoras e i funzionari dell'intelligence degli Stati Uniti. Nel 1942, Athenagoras si dimostrò un affidabile alleato del governo degli Stati Uniti, e mentre il suo patriottismo in guerra non è necessariamente insolito, la sua lingua è quasi sorprendentemente forte: "Non ci saranno domande e le sue indicazioni saranno eseguite fedelmente".
Negli anni che seguirono, l'arcivescovo Athenagoras rimase una risorsa preziosa per l'intelligence statunitense. Un rapporto dell'OSS preparato qualche tempo dopo il 31 dicembre 1944 , elenca Athenagoras tra i suoi contatti chiave. Questo rapporto dell'OSS commenta: "Il Dipartimento di Stato e altre agenzie esecutive difficilmente possono coltivare contatti di questo tipo liberamente senza offrire una ricompensa ufficiale agli individui in questione e attirare critiche da parti politicamente ostili. È stato possibile per la Filiale di nazionalità straniere [dell'OSS], tuttavia, parlare intimamente e con la frequenza necessaria con tali uomini". L'elenco di "tali uomini" comprende non solo Athenagoras, ma anche il vescovo albanese Fan Noli e il vescovo serbo Dionisije Milivojevich.
La relazione tra Atenagora e il governo degli Stati Uniti si rivelò reciprocamente vantaggiosa. Quando Athenagoras fu eletto Patriarca ecumenico alla fine del 1948, fu trasportato in aereo a Istanbul sull'aereo presidenziale del presidente Truman (che era chiamato, in modo bizzarro, la "vacca sacra"). Dal suo nuovo incarico al Fanar, Athenagoras servì da contrappeso filoamericano al Patriarcato di Mosca filo-sovietico. Ma questa è un'altra storia.

martedì 3 dicembre 2019

La caduta degli "DEI".......... Chi doveva mantenere alto il vessillo della verità di Cristo che si trova solamente nella Santa Ortodossia, si è venduto a satana e con le sue azioni e con il suo "voler essere il PRIMO", trascina in questa blasfemia anche coloro che non sono in grado di resistere alle torture psicologiche del "Primus sine paribus" !!!! (http://www.ortodossiatorino.net)

Gli ultimi sono diventati i primi: cosa possono imparare i 
patriarchi dai parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina
di Sergej Komarov
Unione dei giornalisti ortodossi, 29 novembre 2019


nel XXI secolo, comuni e deboli laici e sacerdoti rurali si ergono al di 
sopra di riconosciute autorità spirituali. Foto: Unione dei giornalisti ortodossi


La crisi nell'Ortodossia ucraina e mondiale ha dimostrato al mondo il vero io degli apostati dalla Chiesa e la fermezza dei nuovi confessori: i credenti della Chiesa ortodossa ucraina.
"Ma molti che sono i primi saranno gli ultimi, e molti che sono gli ultimi saranno i primi", ha detto Cristo (Mt 19:30). Lo ha detto per tutto il tempo. E quanto al nostro tempo, questa verità funziona allo stesso modo del I secolo. Perché lo ha detto Cristo. Quindi, sarà sempre così.
I fatti sono ovvi: non è necessario andare lontano. Oggi credenti comuni e sconosciuti della Chiesa ortodossa ucraina diventano confessori e sostengono l'Ortodossia, per la Chiesa. Né per Mosca né per il "mondo russo", ma per la Chiesa canonica. Sono insultati, picchiati, calunniati dai media, privati ​​dei luoghi di culto – ma pregano. Non rispondono con aggressività all'aggressività, subiscono l'oppressione e chiedono a Dio la pace nella Chiesa.
Queste persone comuni sono veri eroi. Le donne, i pensionati e i bambini delle campagne sono fedeli alla loro Chiesa in condizioni molto difficili. Ed entreranno nella storia della Chiesa come difensori dell'Ortodossia nelle terre ucraine all'inizio del XXI secolo.
Vediamo ora famosi vescovi, teologi e padri spirituali. Cosa vediamo? Caduta dopo caduta, tradimento dopo tradimento.
* * *
Ecco il vescovo una volta più rispettato per il suo status: il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. Chi è adesso? Ha tradito il suo fratello spirituale e compagno in preghiera, sua Beatitudine Onufrij, ha concesso un Tomos d'autocefalia agli scismatici, ha portato nella vita dell'Ucraina, già inquieta, inimicizia religiosa, ignorando deliberatamente i canoni della Chiesa.
Inoltre, ultimamente il patriarca ha fatto una deriva ecumenica sempre più evidente verso il cattolicesimo. In realtà, sta tradendo la santa Ortodossia.
Il 2 novembre, il patriarca Bartolomeo ha visitato la comunità cattolica dell'Abbazia di Notre Dame de Saint-Remy a Rochefort dell'ordine monastico dei cistercensi e ha partecipato alla preghiera notturna. Non era l'unico tra il clero ortodosso. La preghiera ecumenica, proibita dai canoni, è stata seguita dall'igumeno del monastero di Xenophontos, dall'archimandrita Alexios e dallo ieromonaco Theophilos del monastero di Pantokrator – monaci di quello stesso Monte Athos che il mondo intero ammira...
Il 9 novembre 2019, il patriarca di Costantinopoli ha condotto i vespri nella cattedrale greca dei santi arcangeli Michele e Gabriele a Bruxelles, vespri a cui hanno partecipato personaggi politici e vescovi cattolici.
Durante la sua ultima visita all'Athos, il patriarca Bartolomeo ha affermato che esistono solo differenze storiche, non dogmatiche, tra cristiani ortodossi e cattolici e che un'unione con i cattolici è inevitabile. Durante il discorso del patriarca erano presenti l'igumeno del monastero di Pantokrator, l'archimandrita Gabriel, l'igumeno del monastero di Xenophontos, l'archimandrita Alexios, l'igumeno del monastero di Vatopedi, l'archimandrita Efraim, monaci di diversi monasteri e ospiti. Nessuno di loro si è opposto al patriarca...
Come si può definire tutto ciò se non un tradimento della fede?
La tendenza ecumenica del Patriarcato di Costantinopoli, delle strutture ecclesiali da esso dipendenti e della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" scismatica sono oggi abbastanza evidenti. Per esempio, il 16 novembre 2019, si è tenuto un servizio commemorativo presso la cattedrale di san Patrizio a New York per le vittime dell'Holodomor in Ucraina. Il clero della Chiesa ortodossa ucraina negli Stati Uniti (del Patriarcato di Costantinopoli), della Chiesa greco-cattolica ucraina e la Chiesa cattolica romana hanno concelebrato.
Il 24 novembre, a Bruxelles, il "vescovo" della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina" Aleksandr (Drabinko) ha celebrato con i cattolici e gli uniati in occasione dell'anniversario dell'Holodomor. Il servizio si è tenuto presso la cattedrale cattolica romana dei Santi Michele e Gudula a Bruxelles.
Ovviamente, non c'è più alcuna distinzione tra ortodossia e Cattolicesimo per i fanarioti e i loro seguaci. Né ci sono canoni della chiesa e, a quanto pare, coscienza umana comune.
* * *
Patriarca Teodoro II di Alessandria e di Tutta l'Africa. Di recente ha visitato Odessa, dove ha concelebrato con il metropolita Agafangel e ha esortato i parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina a essere fedeli alla loro Chiesa e a sostenere sua Beatitudine Onufrij. E improvvisamente ha riconosciuto gli scismatici.
I credenti della Chiesa ortodossa ucraina sono rimasti scioccati. Come si può cambiare un'opinione teologica un in diametralmente opposta in così poco tempo?
Arcivescovo Hieronymos di Atene e di Tutta la Grecia. Il vescovo più autorevole con una brillante educazione teologica. Una persona già anziana. Incapace di resistere alle pressioni, ha riconosciuto anche lui gli scismatici autoconsacrati.
Metropolita Hierotheos (Vlachos). Un venerabile vescovo della Chiesa di Grecia. Uno scrittore di talento e laborioso: nel 2014 è stato l'autore di 82 libri. Molti di essi sono stati ripetutamente ripubblicati e tradotti in russo, inglese, ucraino, serbo, bulgaro, francese, tedesco, spagnolo, ungherese, rumeno, georgiano, pakistano, swahili, cinese, arabo e altre lingue. Il libro "L'uomo nella Tradizione ortodossa" è stato insignito del primo premio dell'Accademia delle Scienze di Atene per "la miglior opera teologica scritto in Grecia nel 1991-1996".
E allora? Nella sua retorica russofoba, il metropolita supera lo stesso patriarca Bartolomeo e nei discorsi e nelle pubblicazioni degli ultimi anni incita apertamente all'inimicizia russo-ucraina. Di tutti i vescovi della Chiesa greco-ortodossa, è il più ardente sostenitore del riconoscimento della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".
Archimandrita Ephraim di Vatopedi, noto padre spirituale nel mondo ortodosso. L'anziano è stato accolto calorosamente in Russia, ha ripetutamente parlato a sostegno della Chiesa ortodossa ucraina e di sua Beatitudine Onufrij. Ma all'improvviso la sua opinione è cambiata, ed è arrivato alla "intronizzazione" dello scismatico Epifanij. È vero, per motivi di salute, non ha partecipato alla cerimonia blasfema, ma poco dopo nel suo monastero di Vatopedi sull'Athos, ha accolto cordialmente i membri della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina".
I titani stanno cadendo. I giganti sono in frantumi. I grandi e famosi sono traditori e apostati dell'Ortodossia. I piccoli e gli indistinti portano la croce della confessione e mantengono il cristianesimo non solo nella verità della fede, ma anche nella nobiltà della coscienza e nella purezza della vita.
Sotto i nostri occhi, si stanno verificando potenti cambiamenti tettonici nella Chiesa, quando comuni e deboli laici e sacerdoti rurali si ergono al di sopra di riconosciute autorità spirituali. "Ma molti che sono i primi saranno gli ultimi, e molti che sono gli ultimi saranno i primi ..."
* * *
Oggi patriarchi, metropoliti, arcivescovi, archimandriti, famosi padri spirituali e teologi svalutano i loro alti titoli e i troni con la loro apostasia. Forse Dio li lascia cadere per ricordarci il valore comune: una fede sincera e calorosa in Dio.
Questa fede muove le montagne. E se non c'è fede, i diplomi teologici, i titoli di alto profilo, la fama mondiale e il riconoscimento universale sono inutili e talvolta persino dannosi. Dio cerca i cuori dell'uomo, non l'intellettualità e il rumoroso successo terreno. Pertanto, l'apostolo Giacomo dice: "Miei fratelli e sorelle, i credenti nel nostro glorioso Signore Gesù Cristo non devono mostrare favoritismi" (Gc 2:1).
Nel mezzo dei conflitti ecclesiali che oggi scuotono il corpo di Cristo, i credenti della Chiesa ortodossa ucraina conservano un volto veramente cristiano. Oggi si sentono gravemente feriti, ma la loro coscienza è pulita davanti a Dio. E intorno a loro, giganti spirituali con i piedi di argilla cadono e si frantumano – quelli che fino a poco tempo fa ci sembravano così gloriosi, intelligenti, istruiti, impeccabili... Durante i periodi di prova, si sono rivelati frutti belli al di fuori, ma marci dentro.
Gloria a Dio per tutto. E i parrocchiani della Chiesa ortodossa ucraina che non hanno tradito la loro Chiesa meritano grande rispetto. Sono già entrati nella storia della Chiesa come difensori della santa Ortodossia e serviranno senza dubbio da modello per le future generazioni di cristiani ortodossi.

lunedì 2 dicembre 2019

Colui che doveva essere il pastore del gregge di Dio ortodosso è diventato il suo carnefice, sta sgozzando uno alla volta coloro che non la pensano come lui, solo per consumare la vendetta contro il Patriarcato di Mosca che non ha voluto prendere parte alla farsa conciliare di Creta. Signore Gesù Cristo intervieni e metti in ordine la Chiesa che la tua destra ha creata. (Dal sito del confratello di Torino P. Ambrogio)

I primati "greci" rimpiangono di 
avere dato al Fanar un tale potere
 
di Ekaterina Filatova
Unione dei giornalisti ortodossi, 30 novembre 2019

I primati delle Chiese ortodosse di Cipro, Antiochia, Alessandria e Gerusalemme

"Abbiamo elevato noi stessi il patriarca Bartolomeo al terzo cielo dandogli il primato, quindi ogni responsabilità spetta a noi primati", ha ammesso uno dei primi ierarchi greci.
Il quotidiano "Ορθόδοξος Τύπος" ha pubblicato frammenti di una conversazione con un "primate greco" senza rivelare la sua identità, in cui questi afferma che il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli minaccia i primati delle Chiese con la rimozione dell'autocefalia. Gli estratti della conversazione con i primati sono citati da oukraniko.blogspot.com.
Come risulta dalla pubblicazione, "il primo ierarca ammette che i primati sono responsabili, perché hanno fatto un errore andando al Concilio di Creta ed elevandolo (il patriarca Bartolomeo, ndc) fino al terzo cielo". Ora il Fanar ricorda loro che essi stessi hanno riconosciuto il primato del patriarca ecumenico e quindi non c'è ritorno.
"Gli abbiamo dato il diritto di minacciare di portare via l'autocefalia", afferma il primate alla pubblicazione.
Più avanti nel giornale c'è una trascrizione della conversazione con il "primate greco":
"Bartolomeo non è da biasimare... L'oppressività è un problema. Voglio dire tutti questi giovani che lo circondano... gli lanciano polvere di adulazione negli occhi in modo che alla fine non ascolta i vecchi fanarioti. <...> Non l'avete visto dire che "un incontro di tre stelle è raro", riferendosi a Bartolomeo, Tsipras ed Erdogan? È diventato virale su Internet!" Ha continuato il capo di una delle Chiese greche.
“Noi, i primati, dobbiamo essere ritenuti responsabili. La colpa è nostra per aver creduto nell'istituzione! L'abbiamo elevato al terzo cielo, dandogli il primato... Non è necessario che io parli oltre... Parlatene con sua Beatitudine, il vostro primate <...> Abbiamo fatto un errore e siamo andati al Concilio del primate (il Concilio di Creta, ndc). Certo, allora avevamo buone intenzioni, non capivamo dove questo ci avrebbe portato... Ora ci dicono: 'Avete riconosciuto il primato del patriarca e non potete tornare indietro',ha detto il primate.
"I Primati sono molto delusi e sconvolti dall'atteggiamento del patriarca Bartolomeo, che li ha trattati come degli 'emarginati'," ha sottolineato la pubblicazione greca. "Alcuni primati conservano ancora la loro dignità e non vogliono che la Chiesa venga ulteriormente disonorata dalle cattive azioni del 'papa orientale' e dei 'papisti' che lo seguono".
Ricordiamo che tra gli esperti si ritene che il patriarca Bartolomeo, che non è riluttante a essere considerato l'unico responsabile della creazione della "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", sta attirando al suo fianco altri vescovi greci, "piegandoli sul suo ginocchio". Allo stesso tempo, come ha notato l'onorevole giornalista dell'Ucraina Vasilij Anisimov, il tradimento comune scredita tutta l'Ortodossia greca.