domenica 26 luglio 2020

http://www.ortodossiatorino.net

Un vescovo greco invita a costruire una
 nuova Santa Sofia al posto di quella attuale
di Ol'ga Tsvilij
Unione dei giornalisti ortodossi, 24 luglio 2020


il metropolita Nikolaos (Hatzinikolaou) di Mesogaia e Lavreotiki. Foto: romfea.gr

In risposta all'insulto della Turchia – la conversione di Santa Sofia in una moschea - i Greci possono costruire una nuova chiesa dedicata alla Sapienza di Dio, afferma il metropolita Nikolaos.
Il 24 luglio 2020, un vescovo della Chiesa ortodossa di Grecia, il metropolita Nikolaos (Hatzinikolaou) di Mesogaia e Lavreotiki, ha proposto di costruire una nuova chiesa dedicata alla Sapienza di Dio al posto di Santa Sofia in Turchia.
"Forse ora è il momento giusto, in risposta all'irriverente provocazione e insulto della Turchia - la conversione dello storico tempio cristiano di Santa Sofia in una moschea - perché l'intera nazione greca inizi la costruzione di una nuova maestosa chiesa dedicata alla Sapienza di Dio su iniziativa del Santo Sinodo e con l'assistenza dello stato greco", stando a come l'outlet informativo Romfea ha citato il metropolita Nikolaos.
Il metropolita nota che in questo modo i greci sarebbero in grado di adempiere un vecchio voto dei loro eroici antenati.
"Costruire una chiesa all'ingresso del nostro paese, davanti all'aeroporto "Eleftherios Venizelos" di Atene, sulla collina di Paeania, cioè nell'area designata venti anni fa per una moschea islamica, che non è stato possibile costruire", Ha suggerito il metropolita Nikolaos.
Oggi, 24 luglio, è iniziata la prima preghiera musulmana a Santa Sofia dopo 86 anni.

venerdì 10 luglio 2020

A proposito dei peccati da espiare...........sulla trasformazione di Santa Sofia da Museo a moschea......... dal sito del confratello Padre Ambrogio di Torino.

Dichiarazione del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill sullo status della chiesa di Santa Sofia

 Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha espresso una profonda preoccupazione per i richiami di alcuni politici turchi al cambiamento dello status attuale di uno dei monumenti più importanti della cultura cristiana – la chiesa di Santa Sofia.

Sono profondamente preoccupato dai richiami di alcuni politici turchi  al cambimento dello status museale della chiesa di Santa Sofia, uno dei monumenti più grandi della cultura cristiana.
Questa chiesa, costruita nel VI secolo e dedicata al Cristo Salvatore, ha un significato del tutto particolare per l’Ortodossia intera. E’ particolarmente cara anche per la Chiesa ortodossa russa. Gli ambasciatori del principe Vladimir, varcando la soglia di Santa Sofia, sono stati catturati dalla sua bellezza celeste. Dopo aver sentito il loro racconto, il santo principe decise di battezzarsi e battezzò la Rus’ che, seguendo le sue orme, entrò in una nuova dimensione spirituale e storica – la civiltà cristiana.
Attraverso le generazioni abbiamo ereditato l’ammirazione per le eccellenze di questa civiltà, della quale ormai anche noi facciamo parte. Uno dei suoi simboli più venerati era e rimane Santa Sofia. La sua immagine ha lasciato un’impronta nella nostra cultura e storia, ispirando i nostri costruttori a Kiev, Novgorod, Polack – tutti i centri più importanti di formazione spirituale della Rus’ antica.
La storia di relazioni tra la Rus’ e Costantinopoli ha conosciuto vari periodi, tra cui quelli abbastanza difficili. Però il popolo russo rigetta con indignazione e rammarico, ora come prima, ogni tentativo di umiliare o rinnegare il patrimonio spirituale della Chiesa di Costantinopoli. Qualsiasi minaccia a Santa Sofia è una minaccia a tutta quanta la civiltà cristiana, e quindi anche alla nostra spiritualità e storia. Fino ad oggi per ogni fedele ortodosso russo Santa Sofia è un grande santuario cristiano.
Il compito di ogni stato civilizzato è di mantenere gli equilibri, di placare le contraddizioni nella società invece di inasprirli, di unire gli uomini invece di dividerli.
Oggi le relazioni tra la Russia e la Turchia si sviluppano molto intensamente. Però allo stesso tempo deve essere tenuto presente che la Russia è un paese a maggioranza cristiana ortodossa. Perciò qualsiasi cosa dovesse accadere a Santa Sofia, ciò provochera un profondo dolore nel popolo russo.
Spero nella prudenza delle autorità turche. La preservazione dell’attuale status neutrale di Santa Sofia, uno dei capolavori più grandi della cultura cristiana, chiesa-simbolo per milioni di cristiani in tutto il mondo, favorirà ulteriore sviluppo delle relazioni russo-turche e il rafforzamento della concordia e pace interreligiosa.
+Kirill,
il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’

 

martedì 7 luglio 2020

Dal sito del confratello Padre Ambrogio di Torino: http://www.ortodossiatorino.net

L'unità dell'Ortodossia è stata spezzata a causa delle azioni del capo del Fanar
 
di Tat'jana Chajka
Unione dei giornalisti ortodossi, 6 luglio 2020


il metropolita Ilarion di Volokolamsk. Foto: mospat.ru

La frattura che si è verificata in Ucraina per motivi politici, a causa delle azioni del patriarca Bartolomeo, è ora una scissione pan-ortodossa, ha affermato il presidente del Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.

Il 4 luglio 2020, il capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa ortodossa russa, il metropolita Ilarion di Volokolamsk, ha dichiarato che l'unità dell'Ortodossia è oggi spezzata a causa delle azioni del patriarca Bartolomeo. Questo è stato riportato dal sito web Dipartimento delle relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.
"Gli scismatici ucraini sono completamente invischiati nella scommessa fatta con l'aiuto dell'allora presidente dell'Ucraina Poroshenko, che ha ricevuto il Tomos dal patriarca Bartolomeo. In effetti, questo Tomos crea una sorta di chiesa semi-autocefala difettosa sulla base di scismatici che non hanno ordinazioni canoniche. Di conseguenza, tutto ciò che sta accadendo in questa comunità ora è una conseguenza naturale di ciò che è accaduto. Le comunità scismatiche non canoniche tendono a dividersi. All'inizio può esistere un gruppo, poi si divide in due, poi in tre, e così via", ha osservato il metropolita.
Ha sottolineato che il capo del "patriarcato di Kiev" Filaret Denisenko "ha combattuto per la cosiddetta chiesa autocefala per più di un quarto di secolo, ma quando si è trattato della concessione del Tomos, è stato semplicemente scartato. Presumibilmente gli era stato promesso verbalmente qualcosa, che in seguito non è stato adempiuto. Un'altra persona è divenu ta il capo di questa struttura, Filaret si è offeso e ha proclamato la sua struttura precedente come esistente, cioè abbiamo già una divisione nella divisione. Tuttavia, sappiamo dalla storia che in molte situazioni in cui vi erano divisioni, queste si frammentavano ulteriormente. C'è stato una volta uno scisma del vecchio calendario in Grecia, dove ora ci sono già otto o nove gruppi di scismatici, quindi non c'è da meravigliarsi affatto".
"Penso che questa storia sia chiusa per il Patriarcato di Costantinopoli, ma non per la Chiesa ortodossa in tutto il mondo, perché sotto la pressione di Costantinopoli, alcuni vescovi del Patriarcato di Alessandria e della Chiesa ortodossa di Grecia hanno riconosciuto questa struttura, mentre le altre Chiese ortodosse non la riconoscono. Di conseguenza, la scissione che è stata causata in Ucraina per motivi puramente politici, a causa delle azioni del patriarca Bartolomeo, sta ora diventando una scissione pan-ortodossa, e questo è un problema che tutti dovremo affrontare fino a quando non sarà risolto.
L'unità dell'Ortodossia universale oggi è spezzata a causa delle azioni anti-canoniche del patriarca Bartolomeo, e preghiamo e speriamo che questa divisione venga riparata", ha aggiunto.
Come riferito dall'Unione dei giornalisti ortodossi, il vice presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, l'arciprete Nikolaj Balashov, ha affermato che i tentativi di convincere il popolo ortodosso ucraino che il Tomos fosse esattamente ciò di cui il popolo aveva bisogno per essere totalmente felice erano inizialmente ingannevoli.