mercoledì 21 luglio 2021

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  Metropolita Ilarion: il patriarca di Costantinopoli ha condotto il dialogo ortodosso-cattolico a un punto morto

Mospat.ru, 12 luglio 2021

 

L'incontro di fine giugno tra papa Francesco e una delegazione del Patriarcato di Costantinopoli guidata dal metropolita Emmanuel di Calcedonia ha sollevato una nuova ondata di discussioni sulle prospettive di un accordo tra Fanar e Vaticano sulla "unità" tra la Chiesa cattolica romana e i cristiani ortodossi.

Su richiesta di Ekaterina Gracheva, conduttrice del programma televisivo "La Chiesa e il mondo", il metropolita Ilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha offerto i suoi commenti su questo argomento. Ha sottolineato che si trattava di un incontro annuale regolare: nel giorno della festa dei santi Pietro e Paolo (secondo il calendario occidentale) una delegazione del Patriarcato di Costantinopoli arriva a Roma per incontrare il papa.

In merito alle ripetute dichiarazioni del Fanar su una certa imminente unità con i cattolici romani, il metropolita Ilarion ha affermato che in passato c'era già stato un caso in cui il Patriarcato di Costantinopoli aveva firmato un'unione con la Chiesa romana. "Questo accadde al Concilio di Ferrara-Firenze a metà del XV secolo. In seguito, l'unione fu ripudiata dalle Chiese ortodosse locali e alla fine anche da Costantinopoli. Pertanto, non possiamo escludere la possibilità che Costantinopoli possa stipulare unilateralmente una sorta di accordo con la Chiesa cattolica romana o qualsiasi altra Chiesa. Tanto più che il patriarca di Costantinopoli ha parlato recentemente di alcune prerogative speciali, di cui non sapevamo nulla, ma che gli sarebbero state concesse dagli apostoli, e di cui non discuterà", ha detto sua Eminenza.

Il metropolita Iilarion ha sottolineato che questo tipo di punti di vista ha già causato i deplorevoli sviluppi in Ucraina, quando unilateralmente, senza consultarsi con le Chiese locali e contro la loro volontà, il patriarca Bartolomeo ha commesso un atto anticanonico che ha provocato lo scisma nel mondo ortodosso.

"È possibile aspettarsi che lo scisma dell'Ortodossia mondiale diventi sempre più profondo, se il patriarca di Costantinopoli continua a distinguersi sempre di più e ad elevarsi sempre più all'altezza dei diritti e dei privilegi speciali che egli ha attribuito a stesso", ha affermato il presidente del Dipartimento.

Sua Eminenza Ilarion ritiene che sia un grande problema per il dialogo ortodosso-cattolico il fatto che nelle sue relazioni con la Chiesa cattolica romana il patriarca di Costantinopoli si posizioni a capo dell'intera Chiesa ortodossa. Soprattutto ora che l'unione eucaristica è rotta all'interno della Chiesa ortodossa a causa delle mosse anticanoniche del patriarca Bartolomeo, egli non può rappresentare né la Chiesa ortodossa russa, che lo ha escluso dai suoi dittici, né altre Chiese ortodosse che non sono d'accordo con la sua politica. "Può rappresentare solo la Chiesa di Costantinopoli. Probabilmente potrà rappresentare anche quelle Chiese che lo autorizzeranno a farlo. Ma questa non sarà la maggioranza dei fedeli ortodossi, ma solo una piccola parte di essi", ha sottolineato il metropolita Ilarion.

Un altro problema importante per il dialogo con i cattolici è causato dal fatto che "negli ultimi anni il patriarca di Costantinopoli ha cercato di utilizzarlo per rafforzare il suo primato nella Chiesa ortodossa, che di fatto altro non è che il primato di onore, ma che vuole trasformare in una parvenza di autorità papale nella Chiesa cattolica romana", ha affermato il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.

"L'Ortodossia non ha mai avuto un unico capo supremo per tutte le Chiese ortodosse", ha sottolineato il metropolita Ilarion. Ha sottolineato che il nuovo insegnamento che è ora attivamente propagato da Costantinopoli suscita disapprovazione nelle Chiese ortodosse locali e ha già portato allo scisma. Inoltre, "è il motivo per cui il dialogo ortodosso-cattolico romano è arrivato a un punto morto".

martedì 13 luglio 2021

https://luceortodossamarcomannino.blogspot.com, sito del caro confratello Marco Giorgi sul ruolo della " moglie del prete".

 

La felicità della presbitera è l'amore per il culto (Maria Podlesnaya)

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pubblichiamo in italiano alcune interessanti riflessioni di Maria Podlesnaya, da Pravoslavie.ru, sul ruolo della moglie del sacerdote e su come vivere in modo realistico, verace e puro questo cammino particolare

Ci sono molti luoghi comuni su come dovrebbe essere una "buona matushka" (moglie del sacerdote, ndt). Internet e letteratura ortodosse non fanno altro che creare un immaginario pericoloso nella mente delle ragazze che sposano i seminaristi o chi è già in cammino verso il sacerdozio. Tutti questi testi eccitano la mente delle donne sulla "grande croce" e la "immensa responsabilità" della presbitera, e sebbene vi siano delle verità - anche dettate dalle esperienze personali - molti di questi articoli sono arricchiti da immagini stereotipate, da drammi appiccicosi, superficialità superflue, e sinceramente possono essere pericolose per una giovane donna che si interessa a "cosa sarà" quando il suo uomo diventerà un consacrato. Credo che non si parli a sufficienza con profondità di questo argomento nell'Ortodossia contemporanea, e con mio grande rammarico ho visto una totale mancanza di riflessioni adeguate. Volevo condividere, per questo, la grande gioia di essere una presbitera, e su come è estremamente importante conoscere e capire. Innanzi tutto, lasciatemi dire che alcuni luoghi comuni sono davvero scandalosi. "una matushka deve essere buona e premurosa coi parrocchiani" si legge sempre. Certo, deve. Ma ogni cristiano deve essere "buono e premuroso" con gli altri! Non è necessario per una donna che sia una presbitera per mettere in atto i comandamenti d'amore di Cristo. Sembra quasi che prima dell'ordinazione del marito la donna sia infida, odiosa, buia... e dopo sia un faro di luce e una manna dal Cielo, in virtù dell'ordinazione del marito. Amici miei, questo è un problema. Non si può davvero scrivere, perché le ragazze ortodosse che leggono questo hanno un cataclisma interiore. Sii sorridente e gentile solo perché hai un ruolo in chiesa, perché tuo marito è stato chiamato a questo ruolo da Dio. Seppellisci tutto dentro di te, velati il capo e guarda con gli occhi bassi perché sei una matushka. Ecco, io trovo anche solo il concetto come qualcosa di nauseante. Ho anche letto altre cose da "esperti" e "saggi": il concetto della "grande croce" del matrimonio del chierico. Dicono: "ecco vedi, tuo marito sarà chiamato nel cuore della notte per portare la comunione a qualcuno, e tu dovrai sopportare tutto e amarlo sempre". Ma perché un chirurgo, un poliziotto coi turni notturni, una guardia di frontiera, un musicista in tournée non lavora di notte? Perché creare questo alone di dramma senza motivo? "il tuo matrimonio è una croce, un lavoro". Ogni matrimonio porta con sé delle croci, ma se si vive il matrimonio con letizia e gioia, la croce è sopportabile, che tu sia la moglie di un soldato, di un medico, di un ministro o di un sacerdote. Alle volte questo falso pathos lo sente dire in giro: "lei è una matushka" come se fossimo delle eroine, la moglie di un qualche ufficiale con molte medaglie. Adesso invece questa cosa mi mette in imbarazzo. A volte può sembrare attraente, il nostro status, per una ragazza giovane. Ma non pensiamo troppo su. 

Eppure non ho mai sentito dire da nessuno di questi "pensatori informati" che cosa davvero conta nella vita di una moglie di un prete. Me lo sentii dire da mio marito - guarda caso! - il giorno della sua consacrazione, dopo i saluti e gli applausi, durante una nostra conversazione privata. La moglie di un prete dovrebbe amare innanzi tutto il culto e la divina liturgia. E' impossibile trascrivere cosa significhino davvero queste due parole, quanto la quotidianità della nostra condizione si basi su questo: amare la liturgia. L'amore per i divini servizi è la felicità della presbitera, e su questo dovrebbe riflettere ogni ragazza che si affaccia a questa prospettiva di vita. E questo non significa essere la direttrice di un coro, o sapere a memoria tutti i tropari delle feste. Affatto. Ama ciò che tuo marito farà per tutta la vita. In questo modo, le "croci" del servizio di tuo marito non saranno affatto pesanti, ma saranno la quotidianità, la realtà della tua vita. Essere consapevoli che il marito prete cercherà sempre di rendere il suo servizio più pieno, migliore, e quindi anche noi siamo chiamate, in un certo senso, a questo. E' meglio pensarci prima, se hai abbastanza forza da sopportare tutto questo. 

Quanto è bello sentire la voce che ami di più sulla faccia della Terra, quella di tuo marito, pronunciare le parole eterne che riverberano nella chiesa: benedetto il Regno... ecco che quindi vedi il tuo sposo, l'essere più caro al mondo per te dopo Iddio, cosa c'è di più caro al mondo che la consapevolezza che Cristo è nelle mani del tuo sposo? Se puoi sopportare questo, tutte le difficoltà e gli impegni si illuminano. Ecco che dovrebbe scaturire dal nostro cuore, una preghiera per lui: servi, amore mio, servi il Signore, che tu abbia questa forza per sempre, e il Signore ci darà tutto ciò che ci serve!  Guarda come alle cinque del mattino, di domenica, arrivi con tuo marito in chiesa e lui, nella sua tonaca nera, legge le preghiere di preparazione davanti alle porte regali del tempio. Che gioia poter guardare in silenzio ciò che tuo marito ama fare! Prima della veglia per un qualche santo, prega sempre quel santo che dia forza al vostro matrimonio, a tuo marito, alla chiesa intera. "Portare la comunione a mezzanotte" ecco che diventa un evento gioioso, non un peso. Un moribondo ha appena ricevuto Cristo dalle mani di tuo marito. Ci può essere una letizia più grande? ecco che questi "esperti matrimoniali" mi suonano sempre più strani. La felicità risiede nel culto, nell'amore per la vita del marito. Se ami la liturgia, renderai il servizio di tuo  marito molto più semplice. Se ami Dio, non ti sarà pesante. Anzi, sarà fonte di gioia per noi Iddio Benedetto, nella cui letizia noi ci rallegriamo. 


lunedì 12 luglio 2021

УВЕДОМЛЕНИЕ ДЛЯ ПРАВОСЛАВНЫХ:

 Хочу напомнить всем православным верующим нашего приходского храма «Св. Прав. Иоанна Кронштадтского» - Московского Патриархата, Палаццо Галло - Пьяцца Витторио Эм. II, Кастровиллари (Козенца - Италия), по случаю праздника Крещения Руси, с прохождением Великого Крестного Хода в канун (27 июля) праздника Святого Равноап. Великого Князя Владимира, Просветителя Руси. Так же наш Приход напоминает всем об этом Празднике, так как 27 число рабочий день, Крестный Ход состоится в Воскресенье 25 июля, в память о Крещении и Просвещение Руси Святым Равноап. Князем Владимиром. В 2019 году в Украинской Православной Церкви под руководством Митрополита Онуфрия в Киеве состоялся Крестный Ход из более 300.000 верующих паломников. Мы не ожидаем такого большого количества, но справедливого участия в мероприятии. Православный приход Кастровиллари ждет вас с распростертыми объятиями, чтобы показать вам свою отцовскую любовь и чтобы вы всегда чувствовали себя как до

Ed ora i traditori della santa ortodossia pensano di far credere al popolo dei credenti ukraini che "i fedeli della Chiesa Ortodossa Ukraina", quella canonica, è felice di ospitare colui che vuole distruggere la loro Chiesa. (http://www.ortodossiatorino.net)

 Il sostegno alla visita del patriarca Bartolomeo in Ucraina è assurdo

di Elena Konstantinova

Unione dei giornalisti ortodossi, 9 luglio 2021

 

il metropolita Antonij (Pakanich). Foto: facebook.com / MitropolitAntoniy

Il metropolita Antonij (Pakanich) ritiene che ci sia una grossolana manipolazione dietro i sondaggi che parlano di sostegno all'arrivo del capo del Fanar in Ucraina.

Il 9 luglio 2021, il cancelliere della Chiesa ortodossa ucraina, il metropolita Antonij (Pakanich), ha affermato che il presunto sostegno all'arrivo del patriarca Bartolomeo in Ucraina è assurdo.

Nella sua analisi dei risultati di un recente studio dell'Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, che si è occupato di questioni religiose, vladyka ha osservato che “questa è probabilmente la prima volta che abbiamo a che fare con cifre che odorano di assurdità e, come molti credono, con un tentativo di adeguare gli indicatori finali al contesto richiesto dai clienti".

Secondo il metropolita Antonij, "in qualche modo si è scoperto miracolosamente" che il 49% del gregge della Chiesa ortodossa ucraina vedrebbe apparentemente in chiave positiva la visita del patriarca Bartolomeo in Ucraina.

"Ma per ogni persona sana di mente diventa subito chiaro che questi risultati sono una vera sciocchezza", ha sottolineato il metropolita.

Vladyka ha osservato che è impossibile che quasi la metà dei credenti della Chiesa ortodossa ucraina sostenga l'arrivo di una persona, "la cui decisione ha avviato un processo di distruzione della nostra Chiesa".

"Quale approvazione può esserci per la visita di colui che è responsabile dei sequestri delle nostre chiese, dei pestaggi dei parrocchiani e di altre violazioni dei diritti fondamentali dei cittadini ucraini? "Con così tanti presunti sostenitori del capo del Fanar, che bisogno avrebbero di impegnarsi in sequestri gli aderenti alla "Chiesa ortodossa dell'Ucraina", che con tali cifre avrebbero milioni di nuovi sostenitori nei loro ranghi?", ha scritto sconcertato il metropolita Antonij.

Vladyka è certo che "dietro i citati 'numeri' vi sia una grossolana manipolazione, il cui scopo è creare una parvenza di sostegno al Patriarcato di Costantinopoli e al suo capo nell'ambiente ecclesiastico ucraino e trasmettere questa apparenza al livello delle altre Chiese locali per cercare di convincerle – sia pure con l'aiuto di una maldestra combinazione – della presunta fallacia dell'affermazione che il Fanar abbia aggravato la scissione in Ucraina".

Tuttavia, pensa il metropolita, "i clienti di questo schema sono andati troppo oltre", perché "i risultati imbarazzanti e stupidi della corrispondente ricerca sociologica possono essere creduti solo da persone che sono completamente lontane dalla realtà delle cose esistenti".

In precedenza, l'Unione dei giornalisti ortodossi ha scritto che secondo l'arcivescovo Nikolaj (Pochtovyj), la visita del patriarca Bartolomeo di Costantinopoli in Ucraina spingerà a una nuova ondata di violenze contro la Chiesa ortodossa ucraina.

sabato 3 luglio 2021

AVVISO IMPORTANTE AI FEDELI ORTODOSSI:
 
Desidero ricordare a tutti i fedeli ortodossi della nostra Chiesa Parrocchiale “San Giovanni di Kronstadt” – Patriarcato di Mosca, Palazzo Gallo – Piazza Vittorio Em. II, Castrovillari (Cosenza – Italia) che in occasione della Festa del Battesimo della Rus’, che si terrà il 27 Luglio, con, sicuramente, la più grande processione che si tiene annualmente alla vigilia della festa di San Vladimir il Grande, illuminatore della Rus’, anche la nostra Parrocchia desidera ricordare, nel suo piccolo, questa festa. Il 27, essendo un giorno non festivo, anticiperà la festa a domenica 25 luglio. Per tale occasione la Parrocchia organizza una piccola processione per ricordare l’evento del Battesimo della santa Rus’ ed il suo ingresso nella Santa Ortodossia. Nel 2019, durante la processione della “Chiesa Ortodossa Ukraina” del Metropolita Onufrij, che si svolse a Kiev, parteciparono oltre 300.000 fedeli. Noi non pretendiamo un numero così grande, ma una discreta partecipazione all’evento. La Parrocchia Ortodossa di Castrovillari, Vi aspetta a braccia aperte, per dimostrarvi il suo paterno amore e per farvi sentire sempre a casa vostra.