martedì 30 luglio 2013

Dal sito: http://makj.jimdo.com/

Capirai la puzza che c’è nel bagno solo quando uscirai fuori dal bagno.” (mn. aghiorita Kosmas epirota)
 
 SUL PAPATO: DEGNO FIGLIO DEL PADRE DELLA MENZOGNA. [1]
 
 di s. Barsanufio di Gaza
Il Vaticano sede del papato a Roma
Il Vaticano sede del papato a Roma
     
E’ invalsa l’opinione che a qualcuno può venire del bene dal maligno quando questi lo inganna; ma ogni bene che viene dal diavolo per l’inganno dell’uomo, se è esaminato con precisione, si rivela travestimento, poiché egli è menzognero e non si trova in lui la verità, come attestano i risultati a cui perviene. I risultati della sua luce sono tenebra, come dice l’Apostolo riguardo agli angeli del diavolo che si “travestono in ministri di giustizia, la cui fine sarà secondo le loro opere” (2 Cor. 11,14-15) e come dice il Salvatore Nostro Gesù Cristo: “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt. 7,16). Se indaghi con scienza e discernimento, troverai sempre, in ciò che proviene dal diavolo anche se è ritenuto bene, che non c’è la minia traccia di bene, ma solo vanagloria o turbamento o qualcos’altro di simile. Invece il bene operato da Dio moltiplica sempre l’illuminazione e l’umiltà del cuore e conduce l’uomo alla pace. Ma se patiamo qualcosa per inganno del maligno senza saperlo, e più tardi ci rendiamo conto della tentazione, richiamiamo noi stessi e rifuggiamoci in colui che può distruggere la tentazione. Ma bisogna sapere che per gli uni la differenza è subito afferrabile fin dal principio, per i peccatori invece dalla conclusione; così come un esperto fonditore di oro, quando riceve dell’oro, può dire che cos’è prima di passarlo al fuoco, mentre uno non esperto lo capisce soltanto dopo la prova del fuoco.  Dobbiamo sempre considerare i beni come beni; se ciò che si considerava buono alla prova si rivela cattivo, bisogna rigettarlo. Se infatti uno vede qualcosa da mangiare e crede che sia buono ma, assaggiatolo, lo trova amaro e subito lo rigetta dalla bocca e rimane disgustato dalla sua amarezza non ne cerca più da mangiare. Ma se conosce l’amarezza di quel cibo e insiste a mangiarlo, riempie il suo ventre di amarezza e risulta egli stesso colpevole. Così anche qui: Se dunque l’uomo viene beffato e se ne accorge e dice: Sono stato beffato, Sovrano Signore, perdonami; il Signore perdona, poiché e misericordioso.
 
[1] In S. Barsanufio e s. Giovanni di Gaza, Epistolario – Città Nuova editrice - 1991

Chiesa Ortodossa Torino: http://www.ortodossiatorino.net


Il caso del "miracolo battesimale" nel New Mexico
 
Come creare un miracolo dal nulla
(per i cristiani ortodossi in crisi di identità)
 

 IL FATTO
Da poco tempo (circa dal 2012), nel mondo ortodosso (in particolare di lingua greca) stanno circolando alcune fotografie di un rito di conversione alla Chiesa ortodossa. Le foto sono state scattate in una chiesa del New Mexico (USA), e presentano un dettaglio davvero inconsueto: una delle persone ritratte nelle foto appare letteralmente risplendente di luce. Prima ancora di elencare le descrizioni del fenomeno, cerchiamo di guardare le quattro foto (di cui la seconda è un ingrandimento della parte centrale della prima), con attenzione ai dettagli:
Foto 1
 
Foto 2
 
Foto 3
 
Foto 4
 
LA SPIEGAZIONE (in rete)
I testi che presentano queste foto ne parlano in questi termini: una coppia di cattolici romani, marito e moglie, ha chiesto di essere ricevuta nella Chiesa ortodossa. Il sacerdote della chiesa ha indicato due possibilità: il battesimo per triplice immersione, oppure le preghiere esorcistiche seguite dalla cresima. La moglie ha scelto il battesimo, e il marito ha optato per la cresima. Quando sono state sviluppate le fotografie, il marito è apparso in modo del tutto naturale, mentre la moglie è apparsa in un alone di luce.
   Per essersi verificato nel New Mexico, l’evento sembra sorprendentemente ignorato sui siti ortodossi in lingua inglese (si veda tra i pochi esempi questa pagina di forum, che non manca di sottolineare come l’anima della moglie è divenuta ‘chiara e lucente come un angelo’, e che ‘gli occhi non possono vedere ciò che l’apparecchio fotografico riprende’).
In lingua greca, i blog che riportano l’evento sono una moltitudine, alcuni con le sole foto e più o meno la spiegazione data sopra (molti insistono sulla ricezione del battesimo come forma corretta), alcuni riportano uno dei video di YouTube sopra citati. Ecco un primo elenco di blog:
Διακόνημα - Questo blog cita come fonte (purtroppo senza specificare numero o data) la rivista «Ορθόδοξος Τύπος» (Orthodoxos Typos), il settimanale dell’Unione Ortodossa Panellenica (Π.Ο.Ε.).
Έκτακτο Παράρτημα, di Yiorgos Thalassis
Tutti i siti citati finora hanno una caratteristica: non identificano la chiesa in cui sono state scattate le foto, limitandosi a dire che si trova nel New Mexico. Le cose cambiano leggermente con un altro gruppo di fonti:
Φιλούμενος - Una pagina di forum che riporta anche una curiosa foto di un calice eucaristico che risplende nella Liturgia in una chiesa russa
Queste fonti identificano (correttamente) la chiesa ortodossa nel New Mexico come la parrocchia ortodossa antiochena della santa Trinità a Santa Fe, e il suo parroco come padre John Bethancourt, un convertito all’Ortodossia dalla Chiesa episcopaliana, curiosamente egli stesso ricevuto nell’Ortodossia per mezzo della cresima, e non del battesimo. Inoltre, riportano quella che finora è l’unica testimonianza in proposito fatta dallo stesso padre John, il celebrante del rito. Ecco il testo in inglese con la nostra traduzione:
The pictures were taken a number of years ago at Holy Trinity (Antiochian) Orthodox Church in Santa Fe, New Mexico. I am the priest in the center of the picture and I had just completed three baptisms and was finishing the chrismations. The shorter young woman at the left hand side of the picture (not the one in bright light) was a convert from Judaism, and her father - who is a rabbi - took the pictures. So I know they weren't touched up in any way.
Le foto sono state scattate alcuni anni fa alla chiesa ortodossa (antiochena) della santa Trinità a Santa Fe, New Mexico. Io sono il prete al centro della foto, e avevo appena completato tre battesimi e stavo finendo le cresime. La giovane donna più bassa sul lato sinistro della foto (non quella nella luce brillante) è una convertita dal giudaismo, e suo padre - che è un rabbino - ha scattato le foto. Per questo so che non sono state ritoccate in alcun modo.
Non ci siamo messi a fare troppe ricerche in altre lingue. Segnaliamo tuttavia, in lingua romena, un articolo dal blog del nostro confratello, ieromonaco Petru (Pruteanu), Confirmare minunată: romano-catolicii trebuie (re)botezaţi [Conferma miracolosa: i cattolici romani vanno (ri)battezzati].
Pur dichiarandosi fin dal primo istante favorevole alla ricezione dei cattolici romani per mezzo del battesimo, padre Petru spiega con dovizia di particolari la sua posizione dovuta non tanto a criteri di forma (infatti, ricorda quanti difetti di forma esistano anche nella Chiesa ortodossa di oggi), quanto piuttosto a criteri di ecclesialità.
Quanto al fatto in sé, Padre Petru sottolinea che non si tratta di un trucco di photoshop, ma di un miracolo che deve darci da pensare.
E di conseguenza, ci siamo messi a pensare.
 
I DUBBI
 
Anche noi, quando abbiamo visto queste immagini, siamo rimasti colpiti. Per la verità, è difficile non rimanere impressionati da quel che sembra la cosa più vicina a una trasfigurazione che possa essere vista da occhio di... fotocamera digitale!
Le spiegazioni delle foto, a essere sinceri, ci hanno convinti molto di meno. Su queste cose abbiamo una preparazione teologica, basata su testimonianze storiche, patristiche, conciliari, e sulla pratica della nostra Chiesa, che ha ricevuto i cattolici romani per mezzo del battesimo solo nei decenni incredibilmente polemici del tempo dei Torbidi, verso la metà del XVII secolo, mai prima e - almeno per chi si è mantenuto fedele alla tradizione dell’Ortodossia russa - mai dopo.
Tuttavia, come cristiani ci è chiesto di mantenere una mente aperta e di non scartare con disprezzo e a priori alcun segno, ma di esaminare ogni cosa e tenere ciò che è buono (1Ts 5,21). Non abbiamo problemi a esaminare questi dati, e lo abbiamo fatto - speriamo - con scrupolo.
Il primo dato che ci è parso allarmante è la scarsità di testimonianze accurate. Nella maggior parte dei rapporti, non si identifica neppure la chiesa in cui sono state scattate le foto. Laddove la chiesa è correttamente identificata, non ci si prende la briga di specificare in che anno sono state prese le foto, chi è diventato ortodosso in quel giorno (padre John parla di “tre battesimi e in seguito le cresime”, ma non ci è data neppure una conferma che i cresimati non fossero stati TUTTI battezzati in precedenza). Non sappiamo per certo di quale provenienza fossero i convertiti: l’unica provenienza confermata da padre John è di una donna che viene dal giudaismo, e questa deve essere stata per forza ricevuta con il battesimo, anche se non sappiamo se il suo battesimo abbia avuto luogo in concomitanza con la cerimonia ritratta nelle foto. Se è stata battezzata in quel giorno, il fatto che LEI non appaia luminosa smonta un po' delle teorie finora costruite... Inoltre, il fatto che i due convertiti ritratti in centro siano marito e moglie lo sappiamo solo per sentito dire da fonti esterne, così come sappiamo solo per sentito dire che il marito abbia voluto essere ricevuto con la cresima e la moglie con il battesimo (...e se fosse il contrario? Le foto sarebbero forse una ‘prova’ di come i cattolici romani devono essere ricevuti con la cresima e NON con il battesimo?)
Se uno presentasse prove a sostegno come queste in tribunale (o a una sessione di laurea), perderebbe la causa (o sarebbe bocciato nella tesi) in pochi minuti.
Ma ammettiamo pure che tutto quanto riportato nella blogosfera greca sia sostanzialmente corretto, per quanto riportato da fonti geograficamente e linguisticamente distanti. Ora, di fronte al pluralismo di informazioni dal mondo greco, stupisce l’assordante silenzio delle fonti locali in America. La parrocchia della santa Trinità a Santa Fe ha un suo sito Internet, ma su questo, del “miracolo” non c’è neppure un cenno! Possibile che il prete e tutti i parrocchiani siano tanto ottusi da non avere mai detto neppure “io c’ero”? Padre John ha certamente visto le foto (ne parla nella sua testimonianza), ma non fa un solo cenno a qualcosa di miracoloso, né le ha postate sul sito della parrocchia, neppure come curiosità!
Se ammettiamo (e stiamo andando avanti - avrete notato - a forza di ammissioni) che gli ortodossi antiocheni locali possono non avere notato il “miracolo”, come mai non ne parlano i siti greci d’America? Perché non ne ha dato notizia, per esempio, il nostro amico John Sanidopoulos sul blog Mystagogy, la più estesa e accurata fonte di notizie greco-ortodosse in lingua inglese? John, per inciso, è un conoscitore e frequentatore abituale della blogosfera greca e athonita, e la probabilità che una notizia come questa gli sia scappata sotto il naso è veramente minima.
Un dubbio finale, ma molto intenso, ci è venuto quando abbiamo visto la foto numero 4. Ritorniamo un attimo sopra, e confrontiamo l’ultima foto con le tre precedenti. Noteremo che, mentre nelle prime foto la figura della donna sembra completamente avvolta dalla luce, nella quarta foto la luce la avvolge solo dalla sommità del capo fino al petto. In compenso, la luce sta toccando, appena per un poco, la figura del marito. Come lo spieghiamo, questo? La luce increata si sta forse ritirando? Sta passando dalla moglie al marito? Sta forse illuminando solo le teste e i cuori, ma trascurando il resto dei corpi? (questo sarebbe cattiva teologia, dato che l’Ortodossia insiste sulla divinizzazione dei corpi, ma vale la pena considerarlo, a mero titolo di ipotesi).
Di solito, quando i credenti si trovano di fronte a un fatto inesplicabile, hanno quattro vie generali di spiegazione del fenomeno:
1 - origine divina;
2 - origine naturale;
3 - origine umana (inclusi i trucchi);
4 - origine diabolica.
Tutte le fonti che abbiamo citato finora - nessuna esclusa - si sono affrettate a spiegare il fenomeno con l’origine 1 (divina), e alcune si sono date da fare a escludere la possibilità di trucchi (origine 3, umana). In modo piuttosto incauto, nessuno ha preso in considerazione l’ipotesi 4, forse per una naturale ritrosia ad associare una manifestazione diabolica con qualcosa di santo come il battesimo. Tuttavia, come credenti, sappiamo che satana può apparire "travestito da angelo di luce" (II Cor 11,14), e anche la prudenza è una delle virtù cardinali.
Un’altra cosa che ci ha stupiti è che nessuno, ma proprio nessuno, ha provato anche solo a ipotizzare l’origine 2, ovvero che le foto siano uscite così per una ragione del tutto naturale. I fotografi professionali conoscono bene i fenomeni della sovra-esposizione luminosa. Ci siamo chiesti anche noi: e se le foto fossero uscite con la figura della donna circondata da luce perché al momento delle foto la donna era sotto una forte luce? Per verificare l'ipotesi, abbiamo provato a fare una ricerca.
 
LA RICERCA
Per iniziare, dobbiamo ricordare che, all’inizio del nostro interesse per le foto, noi stessi non sapevamo dove fosse la chiesa nel New Mexico. La nostra prima esposizione (absit iniuria verbo) alle luci delle foto è stata attraverso il blog moldavo di padre Petru, che a sua volta non identifica la chiesa. Invece di passare a setaccio tutta la blogosfera greca (con la cui lingua non abbiamo eccessiva dimestichezza), abbiamo semplicemente cercato la chiesa sugli elenchi. Esiste un ottimo servizio on-line, che permette di trovare tutte le parrocchie ortodosse (quelle autentiche, non quelle settarie) in Canada, Usa e Messico, e nello stato del New Mexico non ci sono molte parrocchie: non ci è stato quindi difficile trovare in pochi minuti la parrocchia antiochena della santa Trinità a Santa Fe, e il suo sito Internet.
In seguito, la revisione delle fonti greche che riportavano la testimonianza di padre John Bethancourt ha confermato i risultati della nostra ricerca (nella quale avevamo identificato la parrocchia da alcuni particolari quali le colonne lignee che separano il nartece dalla navata, appena visibili nelle foto del “miracolo”, ma abbastanza inequivocabili). Questa tappa dell’indagine si chiama convergenza delle fonti, ed è un tratto distintivo di ogni seria presentazione dei risultati di una ricerca.
Una volta identificata la chiesa, ci siamo chiesti se sia possibile che una persona che sta tra il nartece e la navata sia investita da un fascio di luce che può sovraesporre una fotografia.
Ecco cosa abbiamo trovato:
 
Cupola e abside della chiesa della santa Trinità a Santa Fe
Come vedete dall'ultima foto, il tamburo della cupola, in perfetto stile architettonico bizantino, presenta una serie di finestre che proiettano diversi intensi fasci di luce. Si possono vedere in più punti le aree illuminate dalla luce solare, e non sarà inutile ricordare che nel clima desertico del New Mexico la luce del giorno è molto intensa.
Il sito della parrocchia presenta uno splendido slideshow dell'iconografia nella chiesa. Vale la pena vedere queste immagini anche se non si è interessati alla vicenda del “miracolo” battesimale, perché testimoniano come si dipinge una chiesa con esempi di ottima iconografia moderna. Per la nostra ricerca, tuttavia, alcune di queste immagini sono altamente istruttive. Vediamole.
 
Si possono intravedere molto chiaramente i fasci di luce attraverso le impalcature degli iconografi, anche se questi fasci sembrano piuttosto proiettarsi in orizzontale...
 
...ma si tratta di un’illusione ottica: in realtà i fasci si proiettano ben al di sotto, fino a raggiungere altezza d’uomo.
 
Il parroco presenta i lavori della chiesa ai parrocchiani. Si può vedere una chiazza di luce, verosimilmente proveniente da una finestra del tamburo, vicino all’arco d’ingresso nell’angolo superiore destro. Padre John è abbigliato nei paramenti della Liturgia: siamo all’incirca a metà mattina, e con lo spostamento del sole il fascio di luce si proietterà più in basso verso il centro della chiesa.
 
Ma queste luci si proietteranno proprio nell’area illuminata delle foto? Ebbene, qui vedete la chiazza di uno dei fasci di luce che illumina chiaramente il tappeto all’ingresso della navata, a pochi centimetri di distanza dal punto in cui stava la donna nelle foto del “miracolo”. Magari i sostenitori a oltranza del miracolo potranno dire che si tratta di una macchia di luce increata rimasta sul tappeto a memoria del fatto prodigioso...
 
CONCLUSIONI
Un principio elementare di buon senso ci invita, quando esiste una spiegazione perfettamente naturale di un evento, a non voler forzare una spiegazione soprannaturale, particolarmente quando lo facciamo soltanto per sostenere le nostre ideologie (e quella della ricezione di tutti i non ortodossi con il battesimo è, a nostro avviso, una mera ideologia, che coincide solo sporadicamente con la storia e la tradizione della Chiesa ortodossa, e per di più in periodi tormentati e polemici).
Nel presentare la nostra ricerca, non abbiamo alcuna intenzione di far cambiare opinione ai sostenitori del (ri)battesimo dei cattolici romani. Conosciamo bene, dai nostri studi di sociologia della religione, il fenomeno della dissonanza cognitiva, o “sindrome di Festinger”, che fa sì che, quando fallisce una profezia, si trovino tutti i modi per continuare a sostenere la dottrina che la profezia voleva dimostrare, nonostante il fallimento della profezia, e spesso proprio a causa del suo fallimento. Per dirla con la favola di Esopo (paradigma letterario della sindrome di Festinger), quando la volpe è proprio convinta che “l’uva non è matura”, non c’è santo che possa spiegarle che l’uva è solo fuori portata.
Che cosa lascia, a noi, la vicenda di questo controverso “miracolo”? Intanto, una serie di foto obbiettivamente impressionanti, nonché la conoscenza di una bella e fiorente parrocchia ortodossa nel New Mexico. Ci può certamente aiutare a non prendere per oro colato tutto quel che viene dalla blogosfera ortodossa (perfino se qualcuno si presenta come portavoce del Monte Athos o di altre venerabili istituzioni ortodosse), e a cercare di far funzionare il dono della razionalità che Dio ci ha dato, nel rispetto della sua trascendenza, aprendoci al fatto che i miracoli possono accadere davvero.

Dal sito di P. Ambrogio della Chiesa Russa di Torino: http://www.ortodossiatorino.net/

Teresa d'Avila: un necrologio semiserio  



 
 
La prima "vittima" eccellente dell'introduzione del calendario gregoriano nel 1582 fu senza dubbio Teresa d'Avila. Fedele alla sua stessa vena auto-ironica fino alla fine, la grande mistica spagnola morì proprio la notte del cambiamento di data, con un effetto a dir poco grottesco... scopriamolo - mantenendo un po' di senso del ridicolo - nel necrologio semiserio che presentiamo nella sezione "Umorismo" dei documenti.
 
 Onore alla prima vittima del calendario gregoriano:
Teresa d'Avila  
 
trapassata nella lunga notte tra giovedì 4 ottobre e
 venerdì 15 ottobre dell'anno del Signore 1582
11 giorni e notti... che agonia!

(E' l'anno in cui anche le popolazioni Italo-albanesi persero il calendario giuliano che avevano portato nella loro migrazione nel Regno delle Due Sicilie)

Dal sito: https://mospat.ru

Incontro del Presidente Putin col Sinodo ucraino


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Si è tenuto nella Laura delle Grotte di Kiev il 27  il Patrluglio 2013 un incontro traiarca Kirill, i membri del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina e il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, che si trovava  a Kiev per partecipare alle celebrazioni del 1025° anniversario del Battesimo della Rus’.
«Sono molto lieto di incontrare di nuovo i vescovi della Chiesa ortodossa ucraina – ha detto V. Putin. – Ricordo il nostro precedente incontro: ha avuto luogo dieci anni fa, qui, nella Laura delle Grotte di Kiev. Ma l’incontro di oggi ha un significato particolare: si svolge nel giorno in cui la Russia, l’Ucraina e la Bielorussia festeggiano insieme una grande data – il 1025° anniversario del Battesimo della Rus’. Questa è una festa comune per i nostri popoli fratelli, un evento importante per il mondo ortodosso. L’altro ieri abbiamo avuto un incontro con i Primati e i capi delle delegazioni di tutte le Chiese ortodosse locali nel Cremlino di Mosca per parlare di molte cose».
I forti legami umani e spirituali sono la solida base dell’amicizia russo-ucraina, che si è sviluppata nel corso dei secoli, ha detto il Presidente della Russia: «Insieme abbiamo sperimentato grandi difficoltà, turbolenze, tragedie, ma allo stesso tempo abbiamo costruito e difeso la nostra comune Patria – la Grande Rus’, abbiamo difeso la sua fede, il suo percorso storico». Il Capo di Stato russo ha detto che l’enorme merito di questo appartiene alla Chiesa ortodossa russa.
In occasione di questa ricorrenza, il Presidente Putin ha presentato al Primate della Chiesa ortodossa ucraina, Sua Beatitudine il Metropolita Vladimir di Kiev e di tutta l’Ucraina un’alta onorificenza dello Stato russo, l’ordine di S. Andrea il Primo-Chiamato. Sono stati insigniti dell’ordine dell’Amicizia il metropolita Antonij di Boryspil, il metropolita Onufrij di Chernovtsy e Bucovina, il metropolita Hilarion di Donetsk e Mariupol, il metropolita Pavel di Vyshgorod e Chernobyl, il metropolita Sergij di Kremenets e Ternopil. Il Presidente russo ha conferito il diploma di merito al metropolita Agafangel di Odessa e Izmail.
«Nei momenti più difficili avete dimostrato coraggio e forza spirituale, avete fatto molto per preservare l’unità canonica, riunendo persone di diverse nazionalità. Questo premio viene conferito in segno di sincera gratitudine per il vostro contributo al rafforzamento della pace, dell’armonia e della rinascita spirituale del nostro Paese, – ha detto Vladimir Putin. – Di cuore vi auguro buona salute, successo in questo nobile servizio, e di nuovo vi ringrazio per la vostra saggezza e per il vostro altruismo, ben conosciuti non solo tra i cittadini di Ucraina e Russia, ma anche tra tutti i popoli ortodossi».
Poi ha presola parola Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, che ha sottolineato: «Vladimir Vladimirovic, per me e i membri permanenti del Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Ucraina, è una meravigliosa opportunità incontrarci con Lei qui a Kiev.
Come Lei ha detto, al Cremlino abbiamo avuto un incontro con i Primati delle Chiese ortodosse, che è stato un evento storico, perché i partecipanti sono stati in grado di comprendere con chiarezza i problemi che preoccupano tutti i capi delle Chiese ortodosse e tutta la Chiesa Ortodossa oggi.
Oggi siamo in Ucraina, il paese fratello, nel luogo in cui è stato compiuto il Battesimo della Rus’. Lei ha appena detto parole giuste, valutando il ruolo dei vescovi della Chiesa ortodossa ucraina. La difficile turbolenza post-sovietica, che ha interessato tutta la Rus’ storica, non ha risparmiato l’Ucraina, e ci sono molti problemi in corso. E la nostra Chiesa, la Chiesa Ortodossa Russa, nella persona dei vescovi ucraini, ha dato un contributo decisivo alla salvaguardia dell’unità spirituale dei nostri popoli, che hanno la stessa base comune. Nella piena comprensione che ogni Paese ha la sua autonomia, indipendenza e sovranità e definisce le sue priorità nazionali, la base spirituale comune unisce i nostri popoli. E mantenere questa base spirituale è di grande importanza non solo per la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia, ma ha un enorme valore di civiltà, le persone che sono con noi ora in questa stanza hanno svolto un ruolo significativo.
Quindi vorrei ringraziarla per le Sue parole e farle conoscere i miei fratelli che sono degni del loro servizio: servono il loro Paese, l’Ucraina, il popolo ucraino e proteggono i nostri valori spirituali comuni. La  ringraziamo sinceramente per questa opportunità».
Sottolineando che la sua attuale visita a Kiev è collegata, prima di tutto, «alla nostra comune celebrazione – il 1025° anniversario del Battesimo della Rus’», il Presidente russo ha detto: «Per chiunque sente la comunione spirituale al fonte battesimale del Dnepr a Kiev, accostarsi a questi santuari per venerarli è un piacere speciale e un onore».
«Vorrei ringraziarvi ancora una volta per essere i custodi spirituali assoluti di questo patrimonio comune, che è così importante per noi, e non solo per noi ma per tutte le persone che detengono tali valori, – ha detto V. Putin. – Nel mondo di oggi, quando ci troviamo di fronte a punti di vista diversi su come il mondo dovrebbe svilupparsi, su quali valori si dovrebbe basare, il vostro ministero e il vostro ruolo nel preservare i principi morali è inestimabile. Siamo consapevoli che questo non è un servizio semplice, e per questo vi rivolgo una speciale parola di gratitudine».
«La nostra unità spirituale è iniziata con il Battesimo della Santa Rus’ 1025 anni fa», ha testimoniato il Presidente russo, evidenziando che in questa lunga epoca storica sono successe molte cose nella vita dei popoli slavi orientali, ma nessuna influenza esterna ha potuto scuotere la loro unità. «Perché, qualunque sia il potere sul popolo, non c’è potere più forte di quello del Signore. E nei cuori della nostra gente c’è il solido fondamento della nostra unità», ha detto.



Riunione del Sacro Sinodo a Kiev


Sono membri permanenti del Sacro Sinodo: il metropolita Vladimir di Kiev e di tutta l’Ucraina, il metropolita Vladimir di San Pietroburgo e Ladoga, il metropolita Filaret, Esarca Patriarcale di tutta la Bielorussia, il metropolita Juvenalij di Krutitsii e Kolomna, il metropolita Vladimir di Chisinau e di tutta la Moldavia, il metropolita Aleksandr di Astana e Kazakistan, capo del distretto metropolitano della Repubblica del Kazakistan, il metropolita Vikentij di Tashkent e Uzbekistan, capo del distretto metropolitano della Asia centrale, il metropolita Varsonofij di Saransk e Mordovia, cancelliere del Patriarcato di Mosca, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.
Sono stati invitati a partecipare alla sessione estiva di marzo-agosto 2013 anche il metropolita Merkurij di Rostov e Novocherkassk, l’arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna, l’arcivescovo Dimitrij di Vitebsk e Orsha, l’arcivescovo Varfolomeij di Rivne e Ostrog, il vescovo Savvatij di Ulan-Ude e Buriazia.
Aprendo la riunione, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha rivolto un discorso ai membri del Sinodo: «Sono molto lieto che, tra le varie opzioni che erano state suggerite, alla fine, si è giunti alla conclusione che la riunione del Sacro Sinodo doveva tenersi alla Laura delle Grotte di Kiev, nel giorno in cui sulle colline di Kiev si celebra il 1025° anniversario del cristianesimo nella Rus’.
Abbiamo un ordine del giorno. Ma prima di procedere al suo esame, vorrei congratularmi con Sua Beatitudine il metropolita Vladimir, con Sua Eminenza Filaret e con tutti voi, miei cari fratelli, per questo grande evento storico – la celebrazione del 1025° anniversario del Battesimo della Rus’.
Siamo lieti che la festa che si è tenuta a Mosca, una festa solenne, a livello nazionale, abbia visto la partecipazione di decine e decine di migliaia di persone. Oltre al servizio solenne, è stato meraviglioso il concerto sulla Piazza Rossa, che per grazia di Dio, ha riunito decine di migliaia di persone e ha creato un clima di festa molto speciale e un’atmosfera spirituale nella capitale russa. Nonostante il fatto che il repertorio comprendeva brani moderni, il concerto era intriso del tema principale «Santa Rus’, salva la fede ortodossa».
E ora abbiamo l’opportunità di fare una meravigliosa celebrazione sulla Collina di San Vladimir, alla presenza dei Presidenti dei Paesi ortodossi, dei vescovi di Ucraina, Russia, Moldavia e altri Paesi nutriti spiritualmente dalla nostra Chiesa. E sarà un evento di grande significato spirituale.
Oggi abbiamo l’opportunità di pregare nel monastero e domani ci sarà la solenne Liturgia panortodossa nel centro della Laura delle Grotte di Kiev. Il servizio sarà anche uno dei punti salienti della celebrazione del grande giubileo».

domenica 28 luglio 2013

Dal sito amico diP. Ambrogio : http://www.ortodossiatorino.net

   In difesa della religione organizzata 
Dal blog Mystagogy
 
"Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro" (Mt 18:19-20).
"Cerchiamo di stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone, senza disertare le nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma invece esortandoci a vicenda; tanto più che potete vedere come il giorno si avvicina" (Ebrei 10: 24-25).
Recentemente ho sentito alcuni commentatori televisivi dire: "Gli americani tendono a essere persone molto spirituali, ma sono molto meno religiose di quanto non fossero in passato". I commentatori quindi procedono a spiegare la differenza tra spiritualità e l'essere "religiosi". La spiritualità, dicono, comporta una ricerca personale del divino insieme a convinzioni profonde, mentre la religione comporta la mera frequentazione delle chiese, recitazione di preghiere scritte. . . ecc. La loro intenzione è chiaramente di impressionare gli spettatori con la (presunta) superiorità della "spiritualità" individualistica sul coinvolgimento con una "religione organizzata".
Religione organizzata - oggi la frase è quasi usata come un insulto da parte di alcuni! Molti sembrano percepire la religione organizzata come fonte di ogni male, come il catalizzatore di guerre, fanatismo e genocidio. Questo articolo presenterà una difesa di questo aspetto tanto vituperato dell'esperienza religiosa umana.
Ora, questo articolo non è affatto una confutazione dell'importanza della spiritualità! Io sono per la spiritualità, che definirei come avere un rapporto personale con Dio. Naturalmente, la mia definizione può non essere quella di molti altri; sembra che al giorno d'oggi "spiritualità" possa riferirsi a qualsiasi cosa, da una dieta vegetariana a una telefonata per un consulto psichico. Ma dal momento che provengo da punto di vista cristiano, piuttosto che "new age", considero come genuina spiritualità una comunione con il supremo spirito increato, il nostro Creatore e Signore trino e uno (Giovanni 4:24).
La mia convinzione, in parole povere, è questa: la nostra vita spirituale deve essere ancorata in una espressione organizzata, sociale di fede religiosa, in modo che possa subire una crescita sana e avere un impatto significativo sul mondo in generale. Non mi metterei mai a cestinare una genuina spiritualità mentre difendo la religione, dal momento che non vedo conflitti tra le due! Vi prego di tenere questo in mente, mentre leggete il resto dell'articolo.
La religione è la causa di tutte le guerre?
Dal momento che questa è un'obiezione comune alla religione organizzata, togliamola di mezzo per prima. Non si può negare che la religione organizzata ha svolto, e svolge tuttora, un ruolo in alcune guerre e persecuzioni. Lo ha fatto pure l'ateismo, in particolare nella sua forma comunista. In realtà, durante il ventesimo secolo il comunismo ateo è stato responsabile di più guerre e di più morti umani che non la religione!
Quest'accusa può sorprendere alcuni lettori, ma pensateci per un attimo. Considerate tutte le sanguinose "rivoluzioni comuniste" Nel corso degli ultimi 100 anni: Russia, Cina, Corea del Nord, Cuba, Vietnam, Cambogia, Etiopia e Nicaragua. Quanti milioni di persone hanno perso la vita in quelle guerre? Ricordate le brutali repressioni da parte dei governi comunisti dopo le rivolte in Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia e in Piazza Tienamen, quanto più sangue è stato versato in quelle occasioni? Guardate gli ucraini sotto Stalin, o i tibetani sotto Mao, dove sono morte decine di milioni di persone. Queste non furono colpe della "religione organizzata", ma piuttosto una filosofia politica atea è stata la forza trainante dietro a tutte queste atrocità - e molte altre!
Dobbiamo anche notare che molte guerre "religiose" sono in realtà più profondamente radicate nella politica. Per esempio, le radici del perenne malcontento in Irlanda del Nord - presentate sempre dalla stampa come "cattolici contro protestanti" - in realtà risalgono a 800 anni fa, molto prima della riforma. La lotta politica tra la Gran Bretagna e l'Irlanda esisteva quando entrambe erano cattoliche; solo dopo che la Gran Bretagna divenne protestante la controversia ha assunto un aspetto religioso.
Anche il conflitto in corso in Medio Oriente ha un forte elemento politico, dal momento che ha avuto origine con lo spostamento dei palestinesi, quando è stato fondato Israele. Ha un tono religioso a causa delle differenze religiose di tutti i soggetti coinvolti (ebrei, musulmani e cristiani), e la convinzione israeliana che la terra è loro per diritto divino. Ma non possiamo ignorare il forte ruolo della politica in questa disputa sia. Ridurre l'intero conflitto a "ebrei contro musulmani" fa perdere la vera complessità della situazione. Inoltre, ebrei e musulmani non sono sempre stati in conflitto, infatti hanno convissuto per bene e a lungo in vari momenti della storia!
Prima della caduta del comunismo in Russia, sia la Repubblica Popolare Cinese sia l'Unione Sovietica avevano testate puntate l'una contro l'altra. La loro non era certamente una controversia basata sulla religione, dal momento che entrambe le nazioni erano ufficialmente atee. Il semplice fatto è che alcune persone potranno trovare ogni scusa per odiare gli altri. La religione di per sé non provoca intolleranza; l'intolleranza è causata da due parole: noi e loro! E queste due parole possono dividere le persone in base a qualsiasi cosa: politica, razza, sesso, religione, etnia, ecc, ecc ...
Perciò è sciocco condannare la religione organizzata come se fosse l'unica fonte di conflitto e di uccisione del mondo!
Perché tanto odio per la religione organizzata?
Recentemente ho avviato una discussione su una mailing list, chiedendo "Perché pensi che le persone sentano una così intensa animosità verso la religione organizzata?'". Il consenso è stato il seguente (i miei ringraziamenti a tutti coloro che hanno contribuito!):
Molte persone rifiutano la religione organizzata per la questione dell'autorità. Se qualcosa è 'organizzato', vuol dire che qualcuno lo sta organizzando, e che ognuno all'interno della religione deve "sottomettersi" a quella struttura organizzata: i suoi insegnamenti, la morale, i riti e varie esigenze. Questo può anche ridursi a una questione di controllo. Sottomettersi all'autorità di qualsiasi chiesa o religione implica la rinuncia di una certa quantità di controllo, e alcune persone semplicemente non vogliono dare alcun controllo sulla loro vita a qualsiasi altra persona o cosa. È possibile che alcune persone che odiano la "religione organizzata" possano avere un problema con l'autorità in generale.
Ma questo non è necessariamente l'unico problema. Ad alcune persone piace "scegliere" elementi di diverse religioni che a loro piacciono, pensando che le loro convinzioni possano così includere tutte le religioni, piuttosto che una solo. (Anche se per la verità stanno solo creando una miscela di credenze che riflettono i propri gusti personali, piuttosto che rappresentare correttamente le credenze di tutte le religioni). Queste persone possono risentirsi quando si dice loro "questa religione è giusta; credete a questa religione e non a quell'altra".
Altri possono non gradire la religione organizzata a causa della disciplina morale coinvolta. Non vogliono restrizioni imposte al loro comportamento e stile di vita in nome della "morale". La religione organizzata può dir loro quello che non vogliono sentire, come "la contraccezione è sbagliata", o "l'omosessualità è immorale". Questi preferiscono di gran lunga inventare per se stessi una "spiritualità" personale che non imporrà loro tali richieste.
Alcune persone rifiutano la religione organizzata a causa di esperienze negative del passato con membri del clero o persone religiose. Danno la colpa a un'intera fede, o a una "religione", in generale, delle azioni di una singola persona, non riuscendo a riconoscere che in qualsiasi religione vi è di più di una sola persona. Sì, alcune persone religiose hanno fatto cose terribili, ma solo perché una persona fa qualcosa di sbagliato non significa che il suo intero sistema di fede sia errato. Anche un gruppo di malfattori all'interno di una religione non la confuta necessariamente; infatti, il più delle volte stanno violando i principi stessi della loro fede! È giusto respingere un'intera religione perché alcuni dei suoi aderenti non riescono oppure si rifiutano di vivere secondo le sue esigenze? Non abbiamo a volte fallito tutti noi nel vivere secondo i nostri stessi ideali personali? Dopo tutto, oggi sulla terra nessuno è perfetto.
Ci possono essere molte ragioni in più per odiare la religione organizzata, come la teoria che "la religione provoca le guerre", affrontata in precedenza. E alcune persone possono sicuramente avere più di un motivo per respingerla. Se siamo in grado di comprendere queste obiezioni, forse possiamo dimostrare meglio anche i loro difetti.
Perché l'organizzazione?
Molte istituzioni umane sono organizzate, o strutturate, ma ciò non le rende cattive. L'unità di base della società umana - la famiglia - ha una struttura. Le famiglie possono non essere perfette, ma questo è perché sono fatte da esseri umani imperfetti. Non è di per sé il fatto che siano "organizzate" che le rende cattive, infatti, la struttura familiare è necessaria per la crescita sicura dei bambini. Così, nonostante i difetti, la famiglia è nel complesso una parte buona e necessaria della società organizzata.
Anche il governo è organizzato. Come la famiglia, il governo non è perfetto, perché le persone non sono perfette, ma è ancora necessario in quanto l'alternativa - l'anarchia - è molto meno desiderabile! Nel caso in cui un "anarchico" stia leggendo questo, lo prego di considerare che i nostri antenati hanno sviluppato varie forme di governo nel corso dei millenni, al fine di mantenere la pace e mantenere l'ordine nella società. Se rifiutiamo il governo perché è imperfetto - o perché è "organizzato" - scartiamo millenni di saggezza umana. E i tentativi passati di fare una cosa del genere hanno causato enormi problemi!
Allo stesso modo, i nostri antenati hanno anche sviluppato religioni strutturate nel corso dei millenni. Anche le tribù primitive hanno una qualche forma di "religione organizzata", con uomini santi, riti, feste e altre osservanze religiose sociali. Come la religione si è sviluppata per soddisfare il bisogno umano del culto, così la religione organizzata si è sviluppata dal basilare bisogno umano di socializzazione. Gli esseri umani non sono creature solitarie, noi siamo per natura gregari. Abbiamo bisogno di essere in mezzo alla gente. La razza umana ha sviluppato [e conserva] le società e le religioni organizzate per quel bisogno fondamentale di contatto umano e di sostegno.
I cristiani credono che la Chiesa è stata fondata da Dio stesso. Dio ci ha fatto creature sociali e ci ha dato una necessità reciproca così forte che si manifesta anche nella naturale osservanza religiosa umana. Sicuramente una religione fondata dal nostro Creatore può soddisfare il nostro bisogno innato, dato da Dio di un'espressione sociale organizzata della fede. Così la vera religione sarebbe naturalmente una religione organizzata! La religione organizzata può non essere perfetta, ma come la famiglia e il governo, è necessaria.
Alcuni potrebbero sostenere ciò che ha detto il filosofo Rousseau, che la civiltà è un male e che la gente dovrebbe tornare alla "natura". Eppure, anche nella natura selvaggia non si può ancora sfuggire all'ordine, perché la natura stessa ha un ordine e una struttura incredibile! Le stagioni si susseguono in modo ordinato, i vari cicli naturali e riproduttivi seguono un modello predefinito. Anche la più piccola foglia ha una struttura complessa che le consente di compiere la fotosintesi e quindi di contribuire alla vita e la crescita della pianta. Se è per questo, anche le molecole e gli atomi hanno una "struttura"! Il mondo naturale non potrebbe esistere senza queste strutture, questa "organizzazione". Così la natura dimostra l'utilità dell'organizzazione. Se il Creatore ha organizzato così la natura, perché non dovrebbe organizzare allo stesso modo la vera fede?
Anche i nostri corpi sono meraviglie di ordine e organizzazione. Se i nostri organi interni non fossero organizzati (anch'essi!) in sistemi, e se tutti i nostri sistemi non funzionassero in accordo reciproco, non potremmo vivere! È interessante che la Bibbia paragona la Chiesa a un "corpo"! I corpi hanno struttura e organizzazione, come dovrebbe averla la Chiesa! Questa è la volontà del Creatore, il quale «non è un Dio di confusione, ma di pace" (I Cor 14,33)
Perché le regole?
Alcuni obiettano alla religione organizzata perché ha così tante regole. Ma anche le famiglie e le società hanno regole, che sono necessarie per mantenere la tranquillità domestica e per aiutarle a funzionare. Anche la natura ha le sue "regole" (noi le chiamiamo"leggi di natura"), e gli scienziati continuano a scoprire nuove "leggi della scienza". Perché allora la religione non dovrebbe avere leggi e regole? Se il Creatore ha messo ordine, struttura, organizzazione e anche "leggi" nella natura, perché non dovrebbe fare lo stesso con la religione?
Ancora una volta, non sto dicendo che la religione organizzata è perfetta, nulla in questo mondo è perfetto! Tutte le religioni sono costituite da esseri umani imperfetti, che a volte fanno cose sbagliate. La stessa realtà vale per la "spiritualità" personale, spesso propagandata come superiore alla religione. Coloro che sono coinvolti in attività spirituali individualistiche non sono perfetti, così la loro "spiritualità" non è più perfetta della religione organizzata! (Di fatto, potrebbe troppo facilmente affondare nel narcisismo e nell'auto-indulgenza).
Il fascino e le insidie ​​della "spiritualità privata"
Un approccio individualistico alla spiritualità ha indubbiamente un certo fascino, soprattutto per gli americani. Gli Stati Uniti sono stati costruiti sui principi di indipendenza, sui diritti personali e sul "rude individualismo" dei pionieri e cercatori d'oro, così gli americani tendono ad avere una vena molto indipendente.
Di conseguenza, molte forme moderne di religione in America, dal protestantesimo evangelicale
o al "movimento new age", hanno forti tendenze individualiste. Il protestantesimo evangelicale
si basa sulla fede in Gesù come proprio personale Salvatore, e nella propria personale interpretazione della Scrittura. Purtroppo, quest'eccessiva enfasi sull'aspetto "personale" della fede porta alcuni aderenti a una spiritualità del tipo "solo Gesù e me" senza contatto con gli insegnamenti della Scrittura e lo spirito del cristianesimo. Il movimento new age è ancora più radicalmente individualista. A parte un paio di chiese e culti new age, la maggior parte del movimento è decisamente individualista e anti-istituzionale.
Ma una spiritualità privata "fai-da-te" senza religione organizzata ha molti inconvenienti. Come ho osservato al termine della prima parte, tende verso l'egocentrismo. Inoltre, come molti altri elementi individualistici della società occidentale moderna, anche questa alla fine porta a un senso di solitudine e di isolamento. Le persone che rifuggono la "religione organizzata" possono sembrare "libere", ma in verità sono come "orfani spirituali", senza madre o padre, senza una famiglia a cui appartengono. Un apprezzamento della famiglia di Dio funzionerebbe come antidoto all'isolamento radicale della società occidentale moderna.
Il contributo della religione organizzata al mondo
Il bisbetico comico George Carlin ha scritto una volta qualcosa come "l'unica cosa buona che mai è venuta fuori della religione è stata la musica". Suppongo che se rispondo a quest'affermazione potrei sembrare uno che "non sa stare agli scherzi". Beh, capisco benissimo che stava raccontando una barzelletta (è un comico, dopo tutto), ma dal momento che Carlin disprezza la religione in generale, tendo a pensare che la battuta fosse semiseria! È la metà seria della barzelletta, che vorrei ora affrontare.
Così la musica sarebbe l'unica cosa buona che è venuta fuori dalla religione? Che dire delle altre arti? Che dire delle icone bizantine e dei capolavori del rinascimento? Michelangelo non avrebbe mai dipinto la volta della Cappella Sistina, se non fosse per la religione organizzata.
Che dire della filosofia? La Chiesa è spesso ingiustamente criticata aspramente per i cosiddetti "secoli bui" (un termine improprio), ma la Chiesa medievale ha fondato università che hanno conservato un'istruzione superiore, e teologi come Tommaso d'Aquino hanno anche usato la filosofia di Aristotele nelle proprie opere. Inoltre, il rinascimento non sarebbe avvenuto se non fosse per i monaci cristiani che avevano conservato antichi manoscritti contenenti la conoscenza della filosofia classica. È tempo ci rendiamo conto che il rinascimento non è stato un rifiuto del "medioevo", ma la sua piena fioritura.
Che dire della scienza e della medicina? Sembra che la scienza non voglia riconoscere le sue origini nella religione; sì, anche nella religione primitiva e nella superstizione. L’alchimia ha preceduto la chimica, l'astrologia è stata all'origine dell'astronomia, la fitoterapia primitiva ha preceduto i farmaci moderni (e ha contribuito al loro sviluppo). I monaci medievali hanno conservato giardini di erbe che hanno utilizzato in preparazioni medicinali. Scienza e religione non sono sempre state in conflitto. Durante il rinascimento, molti preti cattolici erano scienziati e matematici! Che dire del grande contributo alla scienza dato da Johann Gregor Mendel (1822-1884), un monaco cattolico? Il suo lavoro sperimentale nel campo dell'ereditarietà è stato la base per la moderna genetica. La religione organizzata ha dato un grande contributo alla scienza prima e anche dopo la tragica [cosiddetta] frattura tra fede e ragione, tra religione e scienza.
Così la musica sarebbe l'unica cosa buona che è venuta fuori dalla religione? Che dire de gli ospedali? Perché così tanti ospedali sono chiamati "Maria Immacolata" o "Columbia Presbyterian" o "Maimonide" - nomi religiosi? Perché sono stati fondati dalle religioni - e per giunta dalle religioni organizze! In realtà, è proprio la natura organizzata di una religione che permette di offrire un sistema organizzato di assistenza sanitaria. Una religione organizzata ha un'etica filantropica che promuove la cura dei malati, i finanziamenti per costruire l'ospedale, e il personale per tenerlo in funzione. Una "spiritualità" egocentrica, personale, buonista non ha tutte quelle cose, e perciò non porta alla creazione di ospedali.
Che dire degli enti di beneficenza e delle agenzie di soccorso? Catholic Relief Services, Save the Children, il Christian Children's Fund, l'Esercito della Salvezza ... tutti orientati religiosamente! In realtà, la maggior parte dell'opera di soccorso nel mondo è eseguita dalla religione organizzata! Dove sarebbe l'umanità sarà senza il loro aiuto nel momento del bisogno? Starebbero tutti meglio se la religione organizzata fosse abolita e tutti i disgraziati del mondo fossero lasciati a morire?
Che dire di tutti i centri di consulenza, orfanotrofi, ministeri per i giovani, università, borse di studio, rifugi per senzatetto, mense per poveri e case di cura gestiti da religioni organizzate? Dovremmo abolire anche loro? L'umanità starebbe meglio senza di loro? O vi aspettate onestamente che i governi compiano tutto il lavoro in questi settori? I governi sono già sovraccarichi come sono, e i servizi della religione organizzata in queste aree sono stati inestimabili.
Certo, alcune forme di "religione organizzata" possono essere oppressive, ma la religione organizzata può anche correggere la propria attitudine oppressiva, o anche sfidare i pregiudizi della società in generale. Si pensi al ruolo che ha giocato la religione nell'abolizionismo degli schiavi in America, nel suffragio femminile, e, più recentemente, nel movimento per i diritti civili. Quanti membri di religioni organizzate hanno parlato in difesa dei poveri, dei senzatetto, dei non emancipati, e dei membri di gruppi etnici oppressi? Staremmo meglio senza la leadership della religione in materia di diritti civili?
Anche se la religione organizzata può non essere perfetta, ha dato un enorme contributo al mondo. Quanto più poveri saremmo tutti senza di essa!
Umanesimo laico e religioni non teiste
Alcuni potrebbero obiettare che gli umanisti laici sono dediti a cause umanitarie al di fuori della religione organizzata. Ma da dove hanno preso questa loro etica umanitaria, se non dalla religione organizzata, soprattutto quelle occidentali come il cristianesimo e l'ebraismo? Per quanto gli umanisti possano cestinare il teismo, sono in debito con il suo esempio di etica e di amore per il prossimo. Come ha detto qualcuno, gli umanisti laici leggono il copione, ma si rifiutano di riconoscere l'autore.
Questo è un buon punto per parlare del fenomeno delle "religioni non teistiche". Alcuni atei e agnostici hanno effettivamente formato le proprie comunità che escludono Dio (o almeno il suo concetto tradizionale), pur mantenendo molti aspetti della "religione organizzata". [Un esempio è la Chiesa Unitariana, o le più recenti organizzazioni atee].
L'ebraismo ricostruzionista sottolinea l'importanza della comunità e della civiltà ebraica oltre la tradizionale credenza in un Dio personale. Il loro concetto di "Dio" non è soprannaturale: invece di un Essere Supremo trascendente, i ricostruzionisti dicono che "Dio" è una potenza o forza nell'universo che può essere sperimentata in se stessi come la propria coscienza. Hanno sinagoghe, rabbini e celebrano molti rituali ebraici, con particolare enfasi sulla comunità, piuttosto che sul culto.
L'Umanesimo etico (detto anche Cultura Etica) è un movimento "religioso" non-teista vecchio di 125 anni, che sostiene che il miglioramento umano è più importante della fede in una divinità (è "né afferma né nega" l'esistenza di Dio). Le Societa Umanistiche Etiche tengono riunioni domenicali; gestiscono "scuole etiche" per bambini (una scuola domenicale non teista!), celebrano matrimoni e funerali, e per molti versi imitano le religioni teistiche senza richiedere alcuna fede in Dio o adesione a un credo.
Forse la più curiosa delle religioni non teistiche è la religione dell'umanità, fondata dal filosofo francese Auguste Compte (1798-1857). Sulla base della sua filosofia del "positivismo", questo sistema religioso adora "l'umanità" come sostituto di Dio, e in realtà è modellata sul cattolicesimo - completa dei propri dogmi, di un "Catechismo positivista" e un sacerdozio gerarchico. Scienziati, poeti, filosofi e artisti sono i suoi "santi", a ognuno è anche assegnato un "giorno di festa"! Un dipinto di una donna (simbolo dell'ordine) che tiene in braccio un bambino (simbolo del Progresso) sostituisce la Vergine Maria, ed è ben visibile nei "Templi dell'Umanità", case di culto positiviste in cui si svolgono le funzioni domenicali!
Questi movimenti sono ben lontani da essere grandi come le tradizionali religioni teistiche. Eppure la loro esistenza dice qualcosa, in quanto dimostrano che anche gli atei possono sentire il bisogno di una "religione organizzata"!
Conclusione
Come ho dichiarato all'inizio, non intendo sminuire l'importanza della spiritualità. Idealmente, la religione e la spiritualità dovrebbero completarsi a vicenda, ma possono operare e spesso operano in armonia. Che lo sappiamo o no, hanno effettivamente bisogno l'una dell'altra! La spiritualità è per la religione organizzata ciò che l'anima è per il corpo. Senza spiritualità, la religione è un cadavere, ma senza una religione strutturata per incarnarla, la spiritualità è un fantasma inconsistente. Solo insieme possono essere intere; soltanto insieme possono avere un impatto sul mondo!
Se "l'organizzazione" è così necessaria nella civiltà, nel mondo naturale e nel nostro corpo, perché non nella religione? Nessun sistema composto da esseri umani imperfetti potrà mai essere perfetto, ma questo non significa che dovrebbe essere respinto oppure sciolto. La religione organizzata esiste perché gli esseri umani hanno un bisogno innato di un'espressione rituale e sociale delle loro convinzioni profondamente radicate. Anche alcune persone che non credono in Dio, riconoscono questa necessità all'interno di se stessi e cercano di soddisfarla. E voi, la riconoscete?

sabato 27 luglio 2013

Nando Elmo esprime un suo pensiero sull'Enciclica 'Lumen Fidei'.

SULL’ENCICLICA " LUMEN FIDEI" 

a cura di Nando Elmo


L’ho scaricata da Internet, www.vatican.va , appena pubblicata.
Avevo letto le altre, di Ratzinger, senza coglierne alcun beneficio, né intellettuale, né spirituale (anzi se c’è qualcosa che fa male allo spirito – al mio s’intende, sono proprio queste encicliche - per dire, da Fides et ratio a venir giù).
Mi interessava questa scritta a quattro mani: chissà che il gesuita non vi abbia apportato qualche novità.
La curiosità è stata grande, ma altrettanto grande la pena, la disillusione.
È stata faticosa la lettura, non perché il testo presenti difficoltà. L’ho presa e lasciata e ripresa, più per un dovere intellettuale che per un “piacere”.
Immaginavo che fosse colpa del supporto. Non riesco a concentrarmi sui testi che leggo sul computer.
Tra l’altro per concentrarmi ho bisogno di essere sdraiato, e col computer ciò non è possibile.”Sul tuo divano, che se ti manca perdi il tuo fondamento – tu che cammini sulle acque”, recrimina sarcastica mia moglie.
Allora ho stampato il testo.
Ma il nuovo supporto cartaceo non mi ha facilitato la lettura.
Di nuovo, prendo e lascio, come mi capita con tutto ciò che è privo di pensiero, del “pensiero pensante” come direbbe Heidegger - nessuno sforzo per andare oltre ciò che pare evidente.
Siamo alle solite: i due papi ripetono luoghi del “pensiero raziocinante” cattolico.
“Maledizione, lo so, l’ho già sentito, di’ qualcosa di nuovo, possibile che lo Spirito non ispiri più?” mi dicevo durante la lettura.
Luoghi ormai comuni, edificanti, ma di una edificazione ormai datata, per me, dai tempi di papa Pacelli, dai tempi del catechismo di Pio X, dai tempi delle suorine dell’Azione Cattolica, della D.C., del “Noi vogliam Dio” suonata dalle bande musicali nelle feste patronali, di una Calabria post  pacelliana tutta “Dio Patria e Famiglia”, entità evocate dal dominio cattofascita, prima, e dal dominio piccolo borghese ciellino, poi. Che inducono solo alla pigrizia spirituale.
Come ogni volta che mi trovo davanti a luoghi comuni, soprattutto se trincerati da una “tradizione” – perfino da “buone letture” con il corredo di scoppiettanti fuochi d’artificio che subito si spengono lasciando il buio, come le frasi ottimistiche, dei paradisi pubblicitari dei cioccolatini - mi bastano due righe per capire dove l’autore voglia parare – soprattutto a far il pelo al lettore, accontentandolo nella sua ignavia e nel suo divertissement.
E monta la noia, monta la ripulsa.
Ma  si presenta il complesso di colpa usato dai politici per sparare contro chi gli vuol impedire di dire idiozie: lascia parlare, non interrompere sempre, io non ti ho interrotto.
E dunque il lascia e prendi, di una lettura faticosissima – per lasciar, urbanamente, parlare.
E già il fatto che si citi, in questa enciclica, Agostino ad ogni piè sospinto, mi fa venire una orticaria intellettuale per il pensare cattolico, che nel pensiero greco “nella fame di verità” ha trovato “un partner idoneo” (Lumen fidei) – frase fatta, già del razionalista prof.  Wojtyla – dovrebbe essere proibita per legge la ripetizione di frasi altrui - anche per me s'intende, che però mi adergo contro, ma sì diciamolo, la mala fede altrui - e poi non sono un professore di scienze teologiche e sono uno scrivano diversamente abile, non uno scrittore - non ho frequentato nessuna scuola Holden.
Costoro, mi dicevo, nonostante il pensiero moderno, che di quel razionalismo ha denunciato la crisi, continuano ad essere ellenofroni – secondo l’epiteto, che così li bollava, di San Gregorio Palamas, che aveva capito che cosa si celava dietro i giochetti scolastici della tomistica.
Eh già, ellenofroni. Che non han colto ancora quella frattura che il battesimo di Platone e di Aristotele, da parte di Agostino e Tommaso, ha posto tra la fede dei santi e quella dei philosophi cathedrarii, non ultimo l’”eretico” Mancuso – che è veramente solo un professore  degno di comparsate in TV e solo un autore di bestseller, le sue parole non profumano di santità, ma solo di una pervicace falsa coscienza, che nasconde la sua volontà di scientismo e di razionalismo a buon mercato, che è sempre e comunque volontà di potenza (è un siciliano), volontà di assicurare i tremebondi, che han voglia di miracoli: il pubblico televisivo, in veste di madame borghesi, applaude, mentre Paolo avverte che “Dio ha reso folle la scienza di questo mondo” (ho Theos emoranen tin sophian tou cosmou toutou).
Forse anche Dio ama nascondersi, come la Physis, e intanto dichiara di “rivelarsi a quanti  "non" lo cercano - evrethin tis emè  mi zitousin” (Isaia 65,1), a quanti, cioè, non impiegano strategie intellettuali (i ricercatori) per catturarlo in qualche concetto (cum/capio, con/prendere, con/afferrare) – di sicuro non si è rivelato ai filosofi e ai loro procedimenti logico-razionali – dunque le deduzioni di Agostino e Tommaso sono meri giochetti e persino blasfemi, se credono che si possa dedurre l’esistenza di Dio, e tutto quanto gli pertiene, con quattro sillogismi. D’altra parte con altrettanti sillogismi, perché la fede non sia credenza (si preoccupa Fides et ratio), non superstizione, Nietzsche ha dichiarato, una volta per sempre, che Dio, il dio dei filosofi (e dunque dei teologi, ai quali non par vero di dirsi competenti in “scienze teologiche”), è morto. D’altra parte il martire Bonoefer ha dichiarato che “il Dio di cui si parla non è Dio” – ricalcava il kantiano: Kein bewusstes Sein ist das Seinl’Essere di cui si parla non è l’Essere.
Di che parliamo allora?
Forse Dio - la nostalgia del totalmente altro (Die Sehnsucht nach dem ganz Anderen), per così dire, ma che è qui, però nascosto, nel buio periecontologico, o meontico: va solo “giustamente cantato, glorificato” (ortodoxia), nella disperata richiesta che ci mostri la faccia.
Tutto il resto è pura chiacchiera edificante, buona per ripararsi dai danni della vita – che rimane comunque tragica, anche nell’ Eden occidentale, un “paradiso facile”, come lo definisce un poeta: ma non siamo più capaci di produrre salmi, né tragedie, anestetizzati dal benessere, del mondo a disposizione, del "paradiso facile".
È chiaro che finché il pensiero cattolico rimane prigioniero del pensiero occidentale, vincono le domande sull’assurdità che gli pongono Eugenio Scalfari, Pier Giorgio Odifreddi, Paolo Flores d’Arcais, e quanti come loro sono trincerati nella logica razionale: illuministi tutti e tre.
La chiesa cattolica corriva al mondo, e per non far brutte figure davanti ad esso, ha sempre temuto il credo quia absurdum  ed ha innalzato anch’essa un altare alla Dea Ragione – non era il grido degli inquisitori: contradicitur, che apriva la porta dell’inferno dei roghi agli eretici che avevano scoperto l’incompatibilità tra ragione e fede?
La Chiesa cattolica non si decide ancora a inaugurare un “nuovo pensiero” - per tanto rimane prigioniera, essa sì, della superstiziosa fede nella Dea Ragione, che con il principio della ragion suffiente s'impone con la necessità, col principio di non contraddizione e con le leggi generali.
La Chiesa Ortodossa, per contro, sa che Dio è solo un’esperienza, non un pensiero intellettuale, non un concetto, per tanto appare agli occhi del mondo una chiesa sclerotizzata: non avrebbe essa fatto gli stessi passi verso la secolarizzazione illuministica fatta dalla Chiesa di Roma, aperta alle “magnifiche sorti e progressive” della cultura occidentale.
Ma l’esperienza si vive, non si racconta, non si concettualizza, anche perché essa sconfina in quell’assurdo, in quelle aporie, in quelle tautologie, in quelle contraddizioni, di cui la ragione raziocinante non vuol sapere e di cui non può venire a capo neanche con una dialettica hegeliana.
Come raccontarla  una fede senza ragione (senza doverla giustificare davanti al consesus philosophorum cathedrariorum? Vieni e vedi. Non c’è altro - questo insegnano i santi - non i professori.
Questo insegnano la theia mania di Francesco d’Assisi, questo le estasi di Caterina e di Teresa d’Avila, e di Juan de la Cruz, questo i dubbi sulla sua fede intellettuale di Tersa di Lissieux, questo gli esicasti atonìti ( in totale abbandono, in Gelassenheit: il Signore è il mio pastore, nulla mi può mancare).