mercoledì 26 ottobre 2016

Dal sito amico: http://www.ortodossiatorino.net

Ma quale unità? Siamo seri!
dal blog Orthodoxologie
7 dicembre 2015


Parturiunt montes; nascetur ridiculus mus!
Orazio
φιλήματα ιούδα

 


Il "buon papa Francesco" venera (nel 2013!) "l'icona" di Giosafat Kuntsevitch, grande massacratore di ortodossi, prima di offrirlo come un modello di unità come hanno fatto, senza alcuna vergogna, tutti i suoi predecessori!
* * *
Tempo triste di confusione e di relativismo, il nostro, in cui molti dei nostri vescovi non mettono più nel mezzo del mondo ortodosso la Chiesa, sostenuta dalle fondamenta bi-millenarie della nostra teologia salvifica, e dove la falsa carità e le dichiarazioni lacrimose, sentimentali e menzognere hanno più valore del sangue dei martiri, dell'immutata testimonianza di fede dei Padri, e del semplice rispetto per l'umile verità.
Tuttavia, un certo umorismo custodisce i suoi diritti, anche se è involontario: un metropolita di Costantinopoli ha dichiarato recentemente (e a Notre-Dame de Paris, scusate se è poco!) che la Chiesa cattolica romana non è eretica; un portavoce laico dei vescovi ortodossi di Francia ha dichiarato anche lui un paio di settimane fa, che Francesco (si tratterebbe del papa di Roma, la "correttezza politica" richiede che lo si chiami semplicemente Francesco negli ambienti teologicomici sintonizzati!) si "ortodossizza" (sic) sempre di più. Che detestabile e cupa cretineria, che non si basa su nulla di serio... ma davvero, che gioia, se solo fosse vera! Ma non lo è affatto, ahimè!
Lo stesso papa di Roma, nella sua lettera al patriarca fanariota Bartolomeo, in occasione della festa di sant'Andrea il Primo Chiamato, ha detto senza ridere: "Dopo aver ripristinato un rapporto di amore e fratellanza in uno spirito di fiducia, di rispetto e di carità reciproca, non vi è più alcun impedimento alla comunione eucaristica, che non possa essere superato con la preghiera, la purificazione dei cuori, il dialogo e l'affermazione della verità". E citando la dichiarazione congiunta di Paolo VI e Atenagora, ha aggiunto: "Anche se non sono state abolite tutte le differenze tra le Chiese cattolica e ortodossa, vi sono ora le condizioni per camminare verso il ristabilimento della piena comunione di fede, di concordia fraterna e di vita sacramentale che esisteva tra loro nel primo millennio della vita della Chiesa".
"Parole, parole, parole", diceva Amleto. Che cosa è veramente cambiato in verità? Nulla, assolutamente nulla, se non una tendenza per alcuni ortodossi, a credere ingenuamente o stupidamente che l'unità dei cristiani in corso, sia auspicabile come ce la vogliono vendere per trenta denari...
Ahimè, senza fare alcun passo nella Verità, ma nell'emozione gocciolante di una pseudo carità, e in un'ovvia menzogna teologica, sarà al peggio un allineamento sulle tesi di Roma (che non ha rinunciato a nessuna delle sue principali eresie, e a nessuna parte della sua volontà di potere e di dominio sulle anime), una sorta di surrogato di Unia super-soffice, forse anche senza violenza, o peggio ancora, un negoziato fallito, un'alleanza eterogenea piuttosto che un'unione, che vorrà stabilire una pseudo-unità con due teologie diverse, due visioni diverse della Chiesa e del Magistero, con l'unica prospettiva dei rinnegati ortodossi che, unendosi con Roma, hanno creato un matrimonio poco convincente sotto il nome di uniati!
Si può comprendere che i cattolici vogliano avere, con gli ortodossi, nuova linfa per compensare l'abbandono dei loro seguaci, e la possibilità, una volta restaurata la comunione, per offrire a qualcuno un rifugio liturgico, ma certamente non accettando queste condizioni inette e irrealistiche, se non surreali. E si può fare fare nulla con gli otri vecchi, dice la Scrittura!
I nostri ecumenisti ortodossi, a parte le celebrazioni della settimana chiamata "dell'unità", manifestazioni traboccanti di falsi buoni sentimenti hanno che non portano da nessuna parte, hanno frequentano regolarmente le "messe" cattolico-romane? Lo si può seriamente chiedere. Vi sono ancora molte di queste messe comuni, nella maggior parte delle parrocchie abbandonate dai fedeli stanchi delle innovazioni, che sembrano davvero ancora a una liturgia cristiana degna di questo nome? Dove sono gli uffici delle Ore, dei Vespri, del Mattutino, della Compieta?
Il nostro cuore sanguina e prova un'immensa compassione per i poveri cattolici che soffrono, senza pioterci fare niente, l'imposizione per la maggior parte del tempo di "liturgiette della paroletta", e il can can francese, che funge da ufficio nella maggior parte delle celebrazioni in alcune parrocchie "ben inserite". E non è solo il Vaticano II a essere responsabile di questo deplorevole stato di fatto: prima di quel Concilio, le celebrazioni erano forse più corrette e sopportabili per i cattolici, ma la teologia da loro veicolata era altrettanto falsa ed eterodossa di quella che presiede oggi ai destini di Roma.
"Non vi più è alcun impedimento alla comunione eucaristica, che non possa essere superato con la preghiera, la purificazione dei cuori, il dialogo e l'affermazione della verità", ha detto il Papa; ebbene, prendiamolo in parola, circa l'affermazione della verità.
Ecco una piccola lista non esaustiva di ciò a cui dovrà rinunciare con i suoi fedeli per una vera unione nella verità...
Inizialmente, dovrà abbandonare quella bestemmia che, nella Chiesa romana, insegna che Cristo si è incarnato per placare l'ira di suo Padre.
Sarà inoltre necessario abbandonare velocemente quel primato universale che la Scrittura, i Padri, e anche alcuni papi del passato hanno condannato. Il Führerprinzip non ha assolutamente alcun posto nella Chiesa di Cristo. C'è stato un tempo in cui ci sono stati tre papi che si disputavano la Sede romana: qual era quello vero?
Ricordiamo anche utilmente che durante il Concilio di Gerusalemme, è stato Giacomo, fratello del Signore, e non Pietro che ha presieduto (il vescovo di Roma non ha posseduto nel corso dei primi otto secoli, l'autorità di diritto divino che ha voluto esercitare in seguito [v. Guettée in La Papauté Schismatique]; Voi siete, dice san Paolo ai fedeli di Efeso (Ef II, 20; x, 22), edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, e Gesù Cristo è la pietra angolare della costruzione, e su di lui l'intero edificio poggia e sale a diventare un tempio dedicato al Signore, e su di lui siete elevati come un edificio spirituale, in cui Dio dimora"; è sulla pietra, ovvero sulla confessione di fede dell'apostolo Pietro, non su Pietro l'apostolo, che è costruita la Chiesa di Cristo, come dice sant'Agostino nelle sue Ritrattazioni (Capitolo 21) [1]
L'Eucaristia dovrà ancora essere fatta con pane azzimo e vino bianco? Sarà ripristinata a Roma la comunione di tutti i fedeli al sangue di Cristo? Nel XII secolo, la rivolta dei calicisti (ovvero, chi voleva ricevere la Comunione al calice, come raccomandato da Cristo durante l'ultima cena [Mangiate! Bevetene tutti!]) fu schiacciata, il clericalismo e della chiesa latina fu rinforzato: la misera spiegazione a volte data ai fedeli, secondo a quale nel corpo esiste anche il sangue, è un per lo meno patetica.
Il dogma dell'Immacolata concezione (1854, dichiarato articolo di fede nel 1950), vecchia luna di qualche teologia latina malaticcia e sentimentale (che crede di onorare la tutta pura Madre di Dio, ma di fatto la sminuisce!), malaccorto e condannato sia da Bernardo di Chiaravalle sia da Tommaso d'Aquino, è una bestemmia nei confronti della Madre di Dio, e non ha ragion e d'essere. Il culto del Sacro Cuore di Gesù e Maria (sic), la devozione alle sante piaghe, (in alcuni ambienti, anche quella della spalla del Signore che ha portato la Croce) non appartengono alla Chiesa di Cristo!
A Roma hanno finalmente finito per ammttere la falsità della presunta donazione di Costantino. Anche la teoria fumosa del limbo è stata recentemente abbandonata, anche ha conosciuto secoli di favore, in cui ha gettato nella disperazione innumerevoli madri cristiane i cui figli non erano stati battezzati... Presto, gettiamo le eresie e le falsificazioni latine nella spazzatura della storia, e proseguiamo la strada verso la vera unità nella Verità!
Coraggio! Dobbiamo perseverare e gettare via il purgatorio fabbricato (spesso con moneta sonante e tintinnante per riempire le casse romane) nel Medioevo, e il Filioque (Il Vangelo di san Giovanni, 15:26, parla chiaramente dello Spirito della Verità che procede dal Padre).
Sarà inoltre necessario mettere all'indice il Manuale delle indulgenze (che codifica un immondo traffico "spirituale" indegno di una chiesa "cristiana"), che resta sempre in vigore ed è sempre ristampato (e venduto per la modica cifra di 9,30 euro in buone librerie che pretendono di dirsi cristiane).
Si dovrà rinunciare alla drogheria spirituale delle opere supererogatorie dei santi, una follia di fronte alla sana e santa venerazione dei santi insegnata fin dall'inizio dalla Chiesa ortodossa.
Si dovrà permettere agli uomini sposati di diventare preti, e rinunciare a questa schizofrenia imbecille che permette i sacerdoti sposati in alcuni riti orientali, e li vieta in Occidente, nella stessa chiesa cattolica romana.
Sarà anche necessario riconoscere tutti i crimini commessi nel corso dei secoli, le conversioni forzate da parte del clero latino in tutto il mondo e più di recente in Jugoslavia durante la seconda guerra mondiale, nel silenzio abissale della comunione cattolica romana, che ora ha anche intenzione di fare dell'immondo persecutore degli ortodossi, il "gerarca" croato Alojzije Stepinac, un santo! Non si possono ignorare le centinaia di migliaia di martiri ortodossi serbi il cui unico crimine, agli occhi dei latini, era di essere ortodossi.
Il minimo dovrebbe essere chiedere perdono per il concorso nei massacri organizzati dai "religiosi" francescani nei campi di sterminio ustascia (ma se Stepinac è canonizzato dalla Chiesa cattolica romana, si può ipotizzare che il frate francescano guardiano del campo di concentramento di Jasenovac e soprannominato "frate Satana" [Filipovic] possa esserlo un giorno anche lui). [1]
Il nostro elenco non è esaustivo, ben lungi... Le anime buone ortodosse che si credono più caritatevoli perché non sono consapevoli delle le losche manovre di Roma (o rifiutano di conoscerle), e che spazzano con un manrovescio tutte le allusioni a questo passato recente, in quanto sarebbe un impedimento alla fratellanza obbligatoria con filli bugie e ipocrisia manifesta, sono semplicemente l'opera del maligno ...
Infatti, si può mettere in dubbio la serietà che manifesta "il buon Papa Francesco" quando parla di amore, di fraternità, di unità nella verità, etc., e che non dice nulla dei suoi attuali seguaci che in questi giorni distruggono le chiese ortodosse in Ucraina, che non condanna l'uniatismo, che offre ancora come modello di unità immondi assassini dei nostri fratelli ortodossi, quando non parla di canonizzarli! I nostri ortodossi (chierici e laici) professionisti dell'ecumenismo sono completamente sordi e ciechi?
Molto recentemente, un vescovo latino a cui hanno chiesto se la Chiesa cattolica romana aveva intenzione di chiedere perdono per i crimini commessi dal clero romano alleato degli ustascia di sinistra memoria, ha detto che il perdono è una cosa molto seria, e che era necessario studiare la cosa molto seriamente [quest'ultimo termine non aveva forse lo stesso senso che noi di solito gli diamo]... (In una recente intervista alla radio "Slobodna Evropa", l'arcivescovo Stanislav Hočevar, circa la possibile richiesta di perdono del papa circa i crimini commessi durante la Seconda Guerra Mondiale nello "Stato Indipendente di Croazia" contro i serbi ortodossi, ha dato la seguente risposta: "La parola 'perdono' è così santa e importante che la dobbiamo pronunciare con la massima serietà e obiettività. Ditemi chi, fino a oggi, ha studiato nel suo complesso, non solo Jasenovac [campo di concentramento in Croazia, dove sono stati massacrati serbi ortodossi, ebrei e rom, ndt], ma tutti i crimini [di quel tempo, ndt]. Il santo padre lo farà [chiedere perdono, ndt] molto volentieri, quando l'informazione sarà obiettiva, perché non possiamo buttare queste sante parole nel vuoto, senza chiarezza". Ecco un degno rappresentante della linea cattolica romana che i nostri ecumenisti "ortodossi" non conoscono, o fingono di ignorare.) [2]
Gli ecumenisti "ortodossi", alcuni per ignoranza e sentimentalismo sconsiderato (l'amore senza la verità, non ha senso, lo sanno: bisogna amare i tubercolotici, ma non avere appetito per la tubercolosi non è certo un crimine!), altri per interesse personale (sono gli utili idioti dell'unia, il "entusiasti" dell'ecumenismo, ma che spesso pagano per i loro capricci volontari, per cui ci si chiede perché non diventino cattolici di rito orientale, invece di restare in sospeso), altri per convinzione, e questi sono i peggiori, perché finiranno per andare a Roma (e "un ortodosso che diventa un cattolico romano, diventa subito un gesuita", ha detto Dostoevskij), dopo avere traviato anime innocenti nelle loro peregrinazioni, a causa della loro commedia ipocrita di appartenenza all'Ortodossia... Tutti partecipano a questo inganno di dialogo, che non sarà mai nella Verità perché tutti i punti essenziali della fede dei Sette Concili non saranno accettati dagli eterodossi, nemmeno se sono proclamati dai cattolici romani, e perché questi ultimi non rinunceranno definitivamente alle loro folli aberrazioni teologiche per ritrovare la fede Padri custodita nella Chiesa ortodossa.
Smettiamola di dire che abbiamo la stessa fede, o che siamo tantoo vicini! Questa è una bugia sfacciata! Cosa abbiamo in comune nella Verità ???
E che non ci accusino di mancanza di amore o di carità, perché vogliamo dire ciò che è giusto e vero, e non fingano di credere che la fede ortodossa è la stessa di quella dei cattolici romani (un padre ortodosso contemporaneo ci ha detto giustamente, "Accuserebbero forse di mancanza di carità, un contadino che in montagna non esitera a contrariare i turisti dicendo loro che il percorso che vogliono prendere li porta e una zona pericoloso, e indica loro quella che sa essere la strada giusta, forse un po' più dura dell'altra?").
Numerosi membri della nostra famiglia appartengono alla Chiesa di Roma e ci amano veramente, e noi soffriamo per loro, tanto più che alcuni di loro non frequentano più alcuna chiesa da molti anni, a causa di celebrazioni aberranti imposte a molti fedeli romani, o di messe divenute riunioni politiche, terzomondiste, o "giovaniste". Sono stati talmente omologati ad accettare il fatto che al di fuori di Roma non c'è salvezza, che non sono in grado di fermarsi un attimo a pensare di poter trovare la verità altrove, quando la Roma che era la loro è crollata...
Quelli di noi che hanno seguito i funerali dei propri cari, di parenti cattolici usciti da questa comunione, ma ancora e sempre prigionieri di questa maledizione [nessuna salvezza fuori della chiesa papale!], che hanno rifiutato qualsiasi servizio religioso a causa di questa "omologazione" malefica, potranno certamente capire.
La "sindrome degli anarchici spagnoli" è ancora viva. La storia dice che durante la guerra civile spagnola due anarchici dovevano essere fucilati. Un pastore protestante si fece avanti e propose di assisterli davanti al plotone d'esecuzione. Questi rifiutarono, dicendo: "Non crediamo neppure nella vera religione cattolica, non crederemo nelle vostre falsità". Noi stessi abbiamo udito un amico ateo dirci: "In ogni caso, siete scismatici, perché quando sei credente, devi essere cattolico".
Smettiamola con queste discussioni mondane fatte di menzogne ​​spudorate e di compromessi criminali, e se ci deve essere un dialogo, che sia finalmente nella verità! Le mondanità non sono appropriate alla salvezza delle anime!
Claude Lopez-Ginisty

Note
[1] Ha scritto nel suo libro Ritrattazioni (Cap. 21): "Questo è il motivo per cui non gli fu detto: tu sei una pietra, ma: tu sei Pietro. La pietra era Cristo, e Simone, dopo aver confessato che Cristo era il Figlio di Dio, fu chiamato Pietro".
L'apostolo ha anche dichiarato che Gesù Cristo era l'unica pietra. Negli Atti degli Apostoli (4:11) Pietro, pieno di Spirito Santo, ha detto ai governatori del popolo e ai senatori, parlando di Cristo: "È lui questa pietra che voi, architetti, avete respinto e che è divenuta pietra angolare". E Pietro: "Stringetevi a lui, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio, e anche voi verrete impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale" (1 Pietro 2: 4).
[2] Il Centro Simon Wiesenthal ha stimato a 750.000 le vittime di questo campo gestito dal francescano Miroslav Filipovic-Majstorovic, soprannominato frate Satana. Oltre i serbi, 60.000 ebrei e 20.000 rom sono stati vittime della barbarie del campo, senza provocare proteste dalla Chiesa di Roma, e senza – l'abbiamo visto recentemente con la dichiarazione dell'arcivescovo/Tartufo Stanislav Hočevar – volontà di chiedere perdono per quest'ignominia.
[3] Si veda anche qui, e in particolare i collegamenti alla fine di questo articolo...

domenica 23 ottobre 2016

La Chiesa Ortodossa " San Giovanni di Kronstadt " del Patriarcato di Mosca /Palazzo Gallo - Piazza Vittorio Emanuele II/ a Castrovillari (Cosenza - Calabria - Italia)
Visitarla non costa nulla.
Basta chiamare il Parroco: 3473400419
 


 

sabato 22 ottobre 2016

Dal sito: http://www.dire.it/

Religione, in Italia gli ortodossi più numerosi dei musulmani

moschea_minareto 

ROMA – Secondo le piu’ recenti stime della Fondazione Ismu, gli stranieri residenti in Italia al primo gennaio 2016 che professano la religione cristiana ortodossa sono i piu’ numerosi (oltre 1,6 milioni), seguiti dai musulmani (poco piu’ di 1,4 milioni), e dai cattolici (poco piu’ di un milione). Passando alle appartenenze religiose minori, i buddisti stranieri sono stimati in 182 mila, i cristiani evangelisti in 121 mila, gli induisti in 72 mila, i sikh in 17 mila, i cristiano-copti sono circa 19 mila.
L’indagine dell’Ismu mette in mostra che il panorama delle religioni professate dagli stranieri e’ molto variegato e sfata il pregiudizio secondo cui la maggior parte degli immigrati professa l’islam. Per quanto riguarda le incidenze percentuali i musulmani sono il 2,3% della popolazione complessiva (italiana e straniera), i cristiano-ortodossi il 2,6%, i cattolici l’1,7%. Per quanto riguarda le provenienze, si stima che la maggior parte dei musulmani residenti in Italia provenga dal Marocco (424 mila), seguito dall’Albania (214 mila), dal Bangladesh (100 mila), dal Pakistan (94 mila), dalla Tunisia, (94 mila) e dall’Egitto (93 mila).

Circa un terzo dei cristiani ortodossi vive in Lombardia e nel Lazio

La regione in cui la presenza di stranieri di fede cristiano-ortodossa e’ maggiore e’ la Lombardia, con 265 mila presenze; segue il Lazio (260 mila), il Veneto (176 mila), il Piemonte (163 mila), l’Emilia Romagna (157 mila) e la Toscana (116 mila). Le incidenze maggiori si registrano nel Lazio in cui i cristiano-ortodossi stranieri sono il 4,4% della popolazione complessiva, in Umbria (4%), in Piemonte (3,7%) e in Veneto (3,6%).

I musulmani si concentrano soprattutto in Lombardia ed Emilia Romagna

La regione in cui vivono piu’ stranieri residenti di fede musulmana, minorenni inclusi, e’ la Lombardia: sono 368 mila (pari al 26% del totale degli islamici presenti in Italia). Al secondo posto troviamo l’Emilia Romagna con 183 mila musulmani (pari al 12,8% del totale degli islamici in Italia), al terzo il Veneto dove i musulmani sono 142 mila (pari al 10% del totale)2, al quarto il Piemonte con 119 mila presenze. Per quanto riguarda la provenienza, quella relativa ai marocchini costituisce la principale collettivita’ nazionale musulmana in ciascuna delle quattro regioni con il maggior numero di cittadini stranieri che appartengono all’islam (ovvero in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte). Nel Lazio invece primeggiano i bangladeshi e in Toscana gli albanesi.

Gli immigrati cattolici sono presenti soprattutto in Lombardia e nel Lazio

La regione italiana in cui vivono piu’ immigrati cattolici e’ la Lombardia, con 277 mila presenze, seguita dal Lazio (152 mila), dall’Emilia Romagna (95 mila), dalla Toscana (84 mila), dal Veneto (78 mila) e dal Piemonte (78 mila). In Liguria e in Lombardia gli stranieri cattolici residenti son il 2,8% della popolazione residente totale italiana e straniera, nel Lazio sono il 2,6% e in Umbria il 2,4%.
Fonte: Redattore sociale

venerdì 21 ottobre 2016

Un'Europa ortodossa
 
dal blog del sito Orthodox England
17 ottobre 2016


Introduzione
Ora abbiamo bisogno di un sito web multilingue per gli europei ortodossi di tutte le razze, che hanno pregato, sperato e lavorato per la creazione di una metropolia autonoma dell'Europa occidentale a guida ortodossa russa. Attraverso di essa, potremo cercare la rinascita tanto attesa della Chiesa locale dell'Europa occidentale dopo un periodo di 1000 anni, una Chiesa del tutto fedele alla tradizione cristiana ortodossa dei santi e dei Padri della Chiesa. Tra di loro consideriamo nostri patroni particolari i santi apostoli Pietro e Paolo, martirizzati a Roma, e san Martino, nato in quella che oggi è l'Ungheria, che ha vissuto in Italia ed è diventato un grande fondatore monastico e vescovo di Tours, nella Francia occidentale.
Tra i santi quasi contemporanei consideriamo nostri patroni l'ultimo imperatore cristiano, lo tsar martire Nicola II. Era per metà danese, parlava correntemente quattro lingue occidentali e aveva una visione europea: aveva fondato diciassette chiese in Europa occidentale. E la sua tsarina martire era nata in un'Assia indipendente pre-prussiana, ed era nipote della regina Vittoria, quindi con origini razziali e culturali inglesi e tedesche. Il nostro secondo patrono è l'ex arcivescovo di Parigi e dell'Europa occidentale, san Giovanni Taumaturgo, ierarca di Shanghai e di fatto primo santo globale, che ha fatto rivivere la venerazione dei santi occidentali, e le cui orme noi cristiani ortodossi in Europa occidentale seguiamo.

Territori
Questa metropolia, composta inizialmente da un metropolita e forse dodici vescovi (al momento vi sono nove vescovi ortodossi russi in questi territori), coprirebbe i seguenti sette territori e diocesi dell'Europa Occidentale, in ordine di grandezza di popolazione, che ammonta a 400 milioni:
Germania, Austria, Svizzera settentrionale e orientale e Liechtenstein (91 milioni e 3 diocesi: Berlino e Germania orientale; Monaco di Baviera e Germania occidentale; Vienna, Austria, Svizzera e Liechtenstein).
Francia, Belgio meridionale, Svizzera occidentale e Monaco (71 milioni e 2 diocesi: Parigi e le terre francesi del nord; Nizza e le terre francesi del Sud).
Isole britanniche e Irlanda (70 milioni e 2 diocesi: Londra, Inghilterra e Galles; Dublino, Irlanda e Scozia).
Italia, San Marino e Svizzera meridionale (60,5 milioni e 2 diocesi: Roma e sud Italia; Milano, nord Italia, San Marino e Canton Ticino).
Spagna (con la Catalogna e i Paesi Baschi), Portogallo, Andorra e Gibilterra (56,5 milioni e 2 diocesi: Madrid, Spagna, Catalogna e i Paesi Baschi; Lisbona e tutto il Portogallo).
Islanda, Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia (26,5 milioni e 1 diocesi: Stoccolma e tutta la Scandinavia).
Paesi Bassi, Belgio settentrionale e Lussemburgo (24 milioni e 1 Diocesi: Amsterdam, terre olandesi e Lussemburgo).
Alcuni si chiedono perché non abbiamo incluso l'Ungheria nell'elenco dei territori. Questo perché siamo convinti che l'Ungheria, con le sue minoranze ortodosse di lunga data, carpato-russi, serbi e altri, a differenza di paesi dell'Europa occidentale nel prossimo futuro, un giorno avrà la propria chiesa locale, come gli altri paesi vicini alle terre russe, Polonia, Cechia e Slovacchia.

Unità nella diversità
Alcuni si chiederanno in modo del tutto naturale perché una tale metropolia dovrebbe essere guidata dagli ortodossi russi. La risposta non ha nulla a che fare con il nazionalismo primitivo o con l'imperialismo ecclesiastico (filetismo) – questi li lasciamo ad altri. È semplicemente perché le altre Chiese locali hanno solo ristretti interessi mononazionali e non sono interessati a fondare una tale Chiesa, mentre sua Santità il patriarca Alessio II di Mosca ha chiaramente indicato nell'aprile 2003 che la Chiesa ortodossa russa, con la sua vasta esperienza multinazionale e missionaria e con decine di nazionalità, è più interessata a questo tema, e alcuni di noi lo vedono perfino come il nostro dovere storico e pastorale.
Tale metropolia è stata resa possibile perché la Chiesa ortodossa russa è ora politicamente libera, cosa che non era anche solo due decenni fa. Presente in molti paesi dell'Europa occidentale per circa tre secoli, e con una nuova cattedrale centrale e seminario a Parigi, la Chiesa ortodossa russa è l'unica in grado di fornire l'infrastruttura necessaria per una simile Chiesa internazionale, con i propri monasteri, un seminario, edifici della Chiesa, strutture, traduzioni e musica ecclesiastica multinazionali. Tutto questo ci permette di essere presi sul serio e di non essere visti come una minoranza irrilevante e minuscola, senza nemmeno i propri adeguati edifici ecclesiastici.
Chiaramente, questo non significa che tale metropolia debba essere centralizzata e che non vi siano consentite le usanze locali osservate, per esempio, delle Chiese di Romania, di Serbia o di Grecia o in particolari paesi europei con i loro santi locali. Noi seguiamo il modello della Santa Trinità, di unità nella diversità. Ci potrebbero essere diocesi o decanati che seguono l'uso delle Chiese locali più piccole presenti all'interno di tale metropolia, se lo desiderano, partecipando a questa struttura unitaria. Alle parrocchie provinciali potrebbe anche essere autorizzato temporaneamente per condiscendenza pastorale l'uso del calendario cattolico romano per le feste fisse, se non si sentono ancora spiritualmente abbastanza forti per tornare al calendario ortodosso.

La tradizione
Alcuni si chiedono perché non stiamo sperando e lavorando per la fondazione di una serie di Chiese locali in Europa occidentale, per esempio, una Chiesa ortodossa francese, una Chiesa ortodossa tedesca, una Chiesa ortodossa italiana, o una Chiesa delle Isole, che copre il Regno Unito e l'Irlanda. Di nuovo, la risposta è semplice. Non siamo interessati a costruire Chiese ortodosse piccole, nazionaliste, irrimediabilmente provinciali, insulari, ripiegate su se stesse (tali segni di decadenza nazionalistica esistono già tra alcuni ai margini della Chiesa in Inghilterra, Francia, Finlandia e altrove).
Piuttosto vogliamo vedere la restaurazione di un patriarcato occidentale storico, multinazionale e tradizionale. Una metropolia autonoma di 500 o più parrocchie non è grande, ma è abbastanza grande per essere vitale come base per una futura Chiesa locale. D'altra parte, le piccole diocesi di 25-100 parrocchie da sole non sono vitali e cadono presto nel provincialismo, nello stretto giurisdizionalismo e nei culti della personalità, come abbiamo purtroppo già visto in passato, in particolare in Inghilterra e in Francia. Seguiamo la visione ampia della restaurazione e rigenerazione della totalità ortodossa dell'Europa Occidentale. Più a lungo termine, con centinaia di anni a venire, ci potranno naturalmente essere sviluppi in direzione di sette piccole Chiese regionali, ma parlarne ora è del tutto irrealistico, troppo prematuro.
Noi non vediamo la possibilità di costruire alcuna futura Chiesa locale su compromessi divisivi, per esempio con l'uso del cosiddetto 'nuovo' calendario (= cattolico romano) al posto del calendario ortodosso, chiamato con condiscendenza 'vecchio' dai modernisti. Una nuova Chiesa locale può essere costruita solo sulla pienezza della Tradizione, che è sempre stata mantenuta da genuini monasteri con vita liturgica e ascetica tradizionale, e diffusa attraverso parrocchie tradizionali da parte di chierici e laici fedeli. Qualsiasi tentativo di costruire una chiesa sul modernismo (tali segni di decadenza si sono già visti in Inghilterra, Francia e Finlandia) darà sempre esito negativo. Costruiamo sulla roccia, non sulla sabbia.

Due torti da raddrizzare
Abbiamo bisogno di lanciare un sito Web in questo momento, non solo perché si sta per aprire la nuova cattedrale ortodossa russa a Parigi. Quest'anno segna anche gli anniversari di due enormi ingiustizie storiche, che possono essere spiritualmente riparate solo attraverso la creazione di una simile metropolia. Il primo anniversario, a livello locale, cade anch'esso nel mese di ottobre del 2016, per ironia della sorte in coincidenza con l'anno della Brexit: si tratta del 950° anniversario dell'invasione genocida dell'Inghilterra da parte delle truppe d'assalto papali normanne dal continente, che ha così fondato l'Establishment britannico traditore. Questa invasione ha forzato i cristiani in Inghilterra a seguire lo stesso scisma di molti altri in Europa occidentale, già del tutto tagliati fuori dalla comunione con la Chiesa ortodossa.
La seconda ingiustizia è il 100 ° anniversario dell'assassinio da parte delle spie dell'Establishment britannico (= normanno) nel dicembre del 1916 in Russia, che ha portato direttamente al colpo di stato del febbraio 1917 organizzato e finanziato dall'Occidente, comunemente chiamato 'rivoluzione russa', con implicazioni universali. È stato questo colpo di stato che ha impedito la realizzazione delle speranze del pio metropolita Pitirim (Oknov) di San Pietroburgo, che tutte le capitali dell'Europa occidentale divenissero sedi di vescovi ortodossi russi e che tutti i libri di servizio della Chiesa fossero tradotti nelle varie lingue dell'Europa occidentale. Se gli eventi dell'inverno 1916-1917 non fossero avvenuti, l'idea di una metropolia dell'Europa occidentale a guida ortodossa russa avrebbero potuto benissimo realizzarsi, per esempio, nel 1928, settantacinque anni prima del 2003: per la follia del 1917 abbiamo perso tre generazioni.
Conclusione
Tale sito web ha bisogno di essere lanciato in un momento in cui l'Europa occidentale deve affrontare due gravi minacce alla sua stessa sopravvivenza. La prima è interna, il secolarismo militante, e la seconda è esterna, l'islamismo militante. La prima ha le sue origini nell'ultima fase dell'apostasia millenaria del mondo occidentale dalla Chiesa di Dio, e ha portato alla creazione di un'Unione atea e schiavista, distruttiva dell'identità e della sovranità di tutti i popoli europei locali, in mezzo a un vuoto spirituale. La seconda è stata causata dalla reazione fanatica e terrorista a quest'apostasia opprimente e vuota da parte del violento nazionalismo arabo musulmano e per il rifiuto dei paesi laici dell'Europa occidentale a insistere sul battesimo degli immigrati musulmani prima di ammetterli sul loro territorio.
Le origini della nostra speranza per una metropolia ortodossa dell'Europa occidentale si trovano esattamente trent'anni fa, nel nostro documento in francese del 1986, Une Eglise Orthodoxe pour l'Europe Occidentale – Vision ou Reve? (Una chiesa ortodossa per l'Europa occidentale – Visione o sogno?). Questo documento è stato subito scartato a priori dall'arcivescovo tedesco che lo aveva richiesto. Come dice il libro dei Proverbi (29:18) dice: 'Dove non c'è visione, il popolo perisce'. In Europa occidentale la camicia di forza dell'unità politica ha fallito, come anche le divisioni del nazionalismo xenofobo hanno fallito prima di essa. Le passate e future nazioni sovrane dell'Europa occidentale adesso hanno bisogno di unità spirituale. In una metropolia ortodossa, e poi una Chiesa locale rinata, si trova la speranza per la restaurazione e la rigenerazione dell'Europa occidentale dal suo attuale punto più basso. Come ha detto sant'Aleksandr Nevskij, che ha resistito sia ai gioghi della tirannia orientale sia a quelli del secolarismo occidentale nel XII secolo: 'Dio non è nella potenza, ma nella verità'.

giovedì 20 ottobre 2016

Piano..piano...dolce dolce, sorelle e fratelli della santa ortodossia, ci avviamo verso la santa domenica del 23 ottobre 2016. La parrocchia "San Giovanni di Kronstadt" del Patriarcato di Mosca - Palazzo Gallo / Piazza Vittorio Em. II Vi invita a prendere parte alla celebrazione della Divina Liturgia che, come sempre, inizierà alle ore 9,30 circa, sempre in Castrovillari. 
Ricordiamo che il Signore ci invita, paternamente, a prendere parte alla Festa; da noi non vuole nulla se non la nostra presenza. Non facciamo, anche noi, come coloro descritti nel vangelo che cacciamo scuse, senza alcun valore, per non prendere parte a questo banchetto. Mettiamoci il vestito nuovo e mano nella mano tutta la famiglia ci rechiamo in Chiesa, ottemperando all'invito gratuito del Signore. La tavola è già imbandita con ricche prelibatezze e capo tavola troveremo il Signore Nostro Gesù Cristo, amico, fratello, padre che con un sorriso ci invita a sederci accanto a Lui, per brindare a questa grande e amorevole, gioiosa e docissima Festa. Ogni scusa, quando si apriranno i libri, verrà punita e non serviranno affatto le preghiera della Genitrice di Dio al Figlio che potranno salvarci. Il Signore ci dirà: "Vi ho invitato, ma voi avete fatto finta di non sentire ed avete preferito andare a fare shopping, a sedervi davanti ai bar, a passeggiare per le vie della città, dimenticandovi di me, ora anchio, non avendovi visto mi sono dimenticato di voi" !!!!! 
Per non essere dimenticati, frequentiamo assiduamente la casa del Signore, e in cielo quando saliremo si farà una grande festa perchè un'anima ha preferito il paradiso ed ha rinnegato l'inferno. Amin !!!!

domenica 9 ottobre 2016

Altomonte, Chiesa Ortodossa 
"San Arsenio di Cappadocia" 
del Patriarcato di Mosca.
 Vi aspetto.......