venerdì 28 febbraio 2014

Dal sito: http://tradizione.oodegr.com


TRIODION PREPARAZIONE ALLA QUARESIMA
5. IL PERDONO
Domenica dei latticini
 
            Ed ora abbiamo raggiunto gli ultimi giorni prima della Quaresima. Già durante la settimana di Carnevale, che precede la “Domenica del perdono”, due giorni, mercoledì e venerdì, sono stati considerati come pienamente quaresimali. La divina liturgia non è stata celebrata in essi e tutto l’ordine e tipo di ufficiatura hanno le caratteristiche proprie della Quaresima. Il mercoledì ai vespri salutiamo la grande Quaresima con questo splendido inno: “La primavera della Quaresima è venuta! La luce della penitenza; fratelli, purifichiamoci da ogni male gridando a Colui che dà la luce: Gloria a te, che hai amore per gli uomini”.
         Inoltre il sabato dei latticini la Chiesa commemora tutti gli uomini e donne che “furono illuminati dal digiuno”: Dobbiamo seguire i Santi che sono gli esempi, guide nella difficile arte di digiunare e di pentirsi. Nello sforzo, di cui siamo agli inizi, non siamo soli: “Lodiamo le assemblee dei Santi Padri: Antonio il Grande, Eutimio il Grande e tutti i loro compagni, che sono passati per la vita come attraverso un paradiso di dolcezza...”.
         Abbiamo chi ci aiuta e chi ci è d’esempio: “Vi onoriamo come esempi, Santi Padri! Voi che ci avete insegnato fedelmente a camminare sul retto sentiero; Siete benedetti perché avete operato per Cristo...”.
         Infine giunge l’ultimo giorno, chiamato “Domenica del perdono”, ma di cui dobbiamo ricordare anche l’altro appellativo: “Cacciata di Adamo dal Paradiso della felicità”. Questo nome riassume in realtà l’intera preparazione alla Quaresima. Ora noi sappiamo che l’uomo era creato per il paradiso, per la conoscenza di Dio e per la comunione con Lui. Il peccato l’ha privato di questa vita benedetta e la sua vita sulla terra è esilio. Cristo, il Salvatore del mondo, apre la porta del paradiso ad ognuno che lo segue, e la Chiesa, rivelandoci la bellezza del Regno, fa che la nostra vita sia un pellegrinaggio verso la nostra patria celeste. Così all’inizio della Quaresima siamo simili ad Adamo: “Adamo fu cacciato dal Paradiso per il cibo; perciò, seduto di fronte ad esso, gemeva: Ahimè, ho trasgredito il comandamento di Dio, privando me stesso di tutto ciò che è buono. Paradiso Santo! Piantato per me ed ora a causa di Eva per me chiuso. Prega il tuo Creatore ed il mio che io possa di nuovo riempirmi dei tuoi fiori. Allora rispose a lui il Salvatore: Non desidero che la mia creatura perisca, ma che sia salva e che conosca la verità, poiché non voglio cacciare chi viene a me...”.
         La Quaresima è la nostra liberazione dalla schiavitù del peccato, dalla prigione di “questo mondo”. E l’Evangelo di quest’ultima domenica (Matteo 6, 14-21) pone le condizioni per questa liberazione. La prima è il digiuno, il rifiuto di accettare come normali i desideri e gli istinti della nostra caduta, lo sforzo di liberarci dal dominio della carne e della materia. Tuttavia, per essere efficace, il nostro digiuno non deve essere ipocrita, uno “spettacolo”. Dobbiamo “apparire che digiuniamo non tra gli uomini, ma al nostro Padre che è nascosto”. La seconda condizione è il perdono. “Se perdonate agli uomini le loro colpe, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi”. Il trionfo del peccato, l’indizio maggiore del suo governo sul mondo, è la divisione, l’opposizione, la separazione, l’odio. Perciò il primo squarcio attraverso la fortezza del peccato è il perdono: il ritorno all’unità, alla solidarietà, all’amore. Perdonare significa porre tra me ed il mio “nemico” lo splendente perdono di Dio stesso. Perdonare è respingere la “mortificazione” senza speranza dei rapporti umani e di riferirli a Cristo che li risolva. Il perdono è veramente una “penetrazione” del Regno in questo mondo pieno di peccati e caduto.
         La Quaresima comincia veramente al Vespro di questa domenica. Questo particolare ufficio, così profondo e bello, è così poco frequentato nelle nostre chiese. Tuttavia nulla rivela meglio la “tonalità” della Grande Quaresima nella Chiesa ortodossa; in nessun luogo si manifesta meglio il suo profondo appello all’uomo. Quest’ufficio comincia come i Vespri solenni con il clero in abiti luminosi. Gli Stichirà che seguono al Salmo “Signore, ho gridato a te...”, annunciano l’arrivo della Quaresima e l’approssimarsi della Pasqua!
“Cominciamo il tempo del digiuno nella luce, preparandoci agli sforzi spirituali. Purifichiamo le nostre anime, purifichiamo il nostro corpo. Come dal cibo, asteniamoci dalle passioni e godiamo delle virtù dello Spirito. Così, resi perfetti nel tempo dall’amore, possiamo tutti essere resi degni di vedere la Passione di Cristo e la Santa Pasqua con gioia spirituale!”.
         Viene poi, come al solito, l’Ingresso con l’inno serale: “O lieto splendore della santa gloria...”, il celebrante procede verso il “luogo superiore” dietro l’altare per intonare il Prokìmenon della sera, che sempre annuncia la fine di una giornata e l’inizio di un’altra. In questo giorno il Grande Prokìmenon annuncia l’inizio della Quaresima, “Non nascondere il tuo volto al tuo servo, poiché io sono afflitto. Ascoltami in fretta, presta attenzione alla mia anima e liberala!”.
         Ascoltate la straordinaria melodia di questo verso, di questo grido che improvvisamente riempie la Chiesa: “…poiché io sono afflitto”, e comprenderete questo momento in cui comincia la grande Quaresima: il misterioso miscuglio di disperazione e di speranza, di oscurità e di luce. Tutta la preparazione è giunta ora alla fine. Io sto davanti a Dio, di fronte alla sua gloria ed alla bellezza del suo Regno. Comprendo di appartenere ad esso, poiché non ho un’altra casa, un’altra gioia, un altro fine; comprendo anche di essere esiliato da essa nella tenebra e nella tristezza del peccato, “poiché io sono afflitto!”. Ed alla fine comprendo che solo Dio mi può aiutare in quest’afflizione, che egli solo può prestare attenzione alla mia anima. La penitenza è, soprattutto, un grido disperato per ottenere l’aiuto divino.
         Cinque volte ripetiamo il Prokìmenon. E poi, la Quaresima è qui! Il Celebrante si toglie la veste luminosa, le luci vengono spente. Quando il celebrante intona le domande delle litanie serali, il coro risponde in “chiave” quaresimale. Infatti viene letta per la prima volta la preghiera di san Efrem Siro accompagnata dalle prostrazioni. Alla fine dell’ufficio tutti i fedeli si avvicinano al sacerdote e chiedono reciprocamente il perdono. Ma mentre essi compiono questo rito di riconciliazione, quando la Quaresima è inaugurata da questo movimento d’amore, di riunione e di fratellanza, il coro canta gli inni pasquali. Noi abbiamo da errare quaranta giorni attraverso il deserto della Quaresima, ma, tuttavia, alla fine risplende già di luce di Pasqua, la Luce del Regno.
 
 da A. Schmemann, Great Lent, St. Vladimir’s Seminary Press 1974;
trad. A. S. in “Messaggero Ortodosso”, Roma 1986 n. 2-3, 18-21.
 

SABATO SERA AI VESPRI
Al Kyrie ekèkraxa (gospodi vozzah)
Il mio Creatore, il Signore,
prendendo del fango della terra mi ha formato,
mi ha donato un’anima con il suo soffio vivificante,
mi ha messo a capo di tutte le cose visibili
e mi ha fatto concittadino degli Angeli;
ma satana, con l’intervento del serpente,
mi ha preso all’amo e mi ha separato dalla gloria di Dio,
abbandonandomi alla morte sulla terra;
ma tu, Signore della tenerezza, richiamami a te.
Ahimè, io mi sono spogliato dell’abito divino, Signore,
trasgredendo al tuo comandamento per il consiglio del Nemico;
mi sono coperto con le foglie del fico e con le tuniche di pelle;
ho mangiato il mio pane con il sudore della mia fronte,
e per colpa mia la terra fu condannata a portare cardi e spine;
ma tu, Signore, nato dalla Vergine in questi ultimi tempi,
richiamami per farmi rientrare nel paradiso.
Amabile paradiso, primaverile bellezza, dimora divinamente creata,
gioia e delizia senza fine, gloria dei giusti,
incanto dei profeti e residenza dei Santi,
supplica con il mormorio delle tue foglie il Creatore dell’universo
di schiudermi le porte che io stesso ho chiuso con la mia colpa
e di lasciarmi cogliere all’albero della Vita
la gioia che una volta trovavo in te.
Adamo per la sua disobbedienza fu cacciato dal paradiso
e privato delle sue delizie, ingannato dalle parole della donna;
e nudo se ne stava davanti al giardino piangendo.
Perciò accogliamo tutti con zelo questo tempo,
digiuniamo ed obbediamo agli insegnamenti evangelici,
al fine di essere graditi a Cristo e di abitare di nuovo nel paradiso. 
 
Gloria al Padre, tono 6
Adamo sedette davanti al giardino gemendo per la sua nudità:
Ahimè, con un inganno io fui sedotto e spogliato
e mi sono allontanato dalla gloria;
ahimè, io che prima me ne stavo nudo in tutta semplicità,
ora non so più che fare.
O Paradiso, io non gusterò mai più la tua gloria,
mai più vedrò il Signore, mio Dio, mio Creatore,
poiché devo tornare alla terra da cui fui creato.
Dio d’amore, a te io grido: Dopo la mia colpa, abbi pietà di me.
 
ALLA LITIA
Gloria al Padre, tono 6
Il sole nascose i suoi raggi, la luna e le stelle furono cambiate in sangue,
le montagne fremettero le colline tremarono quando fu chiuso il paradiso.
Adamo uscì, la testa fra le mani, dicendo: Dio d’amore, dopo la mia colpa
abbi pietà di me.
 
E ora e sempre
Misticamente noi ti cantiamo, Madre di Dio,
perché tu sei divenuta il trono del grande Re,
il santo tabernacolo più vasto dei cieli,
il carro dei Cherubini, più in alto dei Serafini,
la camera nuziale della gloria di Dio;
da te è uscito, incarnato il Dio dell’universo:
intercedi presso di Lui per la salvezza delle nostre anime.
 
AGLI APOSTICHIA
Gloria al Padre, tono 6
Adamo fu cacciato dal paradiso a causa del frutto proibito;
seduto davanti alla porta,
gemeva e gridava con voce di pianto dicendo:
Ahimè, che cosa mi è accaduto?
Me infelice ho trasgredito il solo comandamento del Signore,
ed eccomi privato di ogni sorte di beni.
Paradiso così delizioso, che per me fosti piantato e che Eva fece chiudere,
supplica il tuo Creatore che è anche il mio di colmarmi dei tuoi fiori.
Ed il Salvatore gli rispose: Io non voglio distruggere la mia creazione,
ma voglio che sia salvata e cammini verso la conoscenza della verità,
poiché io non respingo colui che viene a me.
 
Ed ora e sempre, tono 6
Il mio Creatore e liberatore, il Signore Gesù Cristo,
uscendo dal tuo seno, o Vergine pura,
si è rivestito di tutto il mio essere
per liberare Adamo dalla maledizione antica;
per questo, Vergine Madre di Dio,
noi non cessiamo di rivolgerti l’angelico saluto:
Rallegrati, o Sovrana, che ci proteggi e difendi,
affinché le nostre anime siano salve.
(da Alexander Schmemann, in “Messaggero Ortodosso”, Roma 1981 n. 2-3, 3-5;
trad. J. K.)
Tropario
Maestro di sapienza e guida d’intelletto,
che ti compiaci istruire gli ignoranti
e proteggere i poveri, Tu o Signore,
fortifica e ammaestra il mio cuore.
Tu che sei il Logos del Padre,
infondi anche a me la tua parola
ed io non frenerò le mie labbra da ripeterti:
O Misericordioso, abbi pietà di me,
miseramente caduto.


ALLA LITURGIA
Romani 13, 11-14 – 14, 1-4; Matteo 6, 14-21.

giovedì 27 febbraio 2014

Ufficiature Parrocchia Ortodossa Castrovillari - Quaresima 2014

 

 Chiesa Ortodossa 
 Patriarcato di Mosca
Parrocchia
San Giovanni di Kronstadt

Palazzo Gallo - P.zza Vittorio Em. II 
Castrovillari (cs)
 
Русская Православная Церковь 
Московского Патриархата 
 
Biserica Ortodoxă Rusă
 Patriarhia Moscovei  


 
   

PARROCCHIA CRISTIANA ORTODOSSA
PATRIARCATO DI MOSCA
SAN GIOVANNI DI KRONSTADT
CASTROVILLARI  (CS)
CALENDARIO LITURGICO ORTODOSSO
PASQUA   2014



Lunedì 03 marzo inizio 
della Santa Quaresima

Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì
preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)
Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) e I Stasis dell’Inno Akathistos
 
08   S     Commemorazione dei defunti  e  Vespro (vecernie)
09   D     Domenica  prima di quaresima - dell’Ortodossia   
              Tono   IV
                Giovanni 1,43-51       Ebrei 11,24-26,32
Processione con le Sacre Icone
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì
preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)
Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) e II Stasis dell’Inno Akathistos
 
 15  S   Commemorazione dei defunti  e  Vespro
16  D   Domenica seconda di quaresima – San Gregorio Palamas   
           Tono  V 
Marco 2,1-12       Ebrei 1,10 – 2,3
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì
Preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)
Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) e III Stasis dell’Inno Akathistos
22   S    Commemorazione dei defunti  e  Vespro
23   D    Domenica terza di quaresima  -   
             Adorazione della preziosa e vivificante Croce
             Tono VI
  Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì
Preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)
Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) e IV Stasis dell’Inno Akathistos
 
29  S    Commemorazione dei defunti  e  Vespro
30  D    Domenica quarta di quaresima  -  San Giovanni  Climaco 
            Tono VII
             Marco  9,17-31           Ebrei  6,13-20
Lunedì, Martedì, Giovedì
Preghiera del Drande Apodipnon  (Compieta)
Mercoledì
Piccolo Apodipnon (Compieta) e dopo si recita il Grande Canone
di San Andrea di Creta
Venerdi
Piccolo Apodipnon (Compieta) ed intero Inno Akathistos
 
Aprile
 
05  S     Commemorazione dei defunti  e  Vespro
06 D      Domenica quinta di quaresima -Santa Maria Egiziaca 
              Tono  VIII                                  
             Marco 10,32-45                 Ebrei 9,11-14
 
12  S   Sabato di Lazzaro – Vespro (Vecernie) delle Palme
13  D    Domenica delle Palme – Ingresso di N.S.G.C. a Gerusalemme  
           Giovanni 12,1-18            Filippesi  12,28   - 13,8
La sera, ore 18.00, ufficatura  del Nimfios  (Mattutino)

mercoledì 26 febbraio 2014

http://www.ortodossiatorino.net/

Pochaev. Alla Lavra suona l'allarme

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Alla sera del 24 febbraio, alla nostra Lavra hanno cominciato ad arrivare molte telefonate che avvisavano di una provocazione pianificata a Pochaev. Il senso della provocazione prevedeva che donne e bambini, portati sul luogo, avrebbero dovuto entrare in una delle chiese della Lavra di Pochaev e non uscirne più. Più tardi, quando gli addetti avrebbero chiesto ai visitatori di lasciare la chiesa, era prevista l'organizzazione di un putiferio, che i giornalisti avrebbero dovuto fotografare e filmare, inviandolo con commenti rilevanti ai media.
Avendo saputo questo, oggi, 25 febbraio, i fedeli hanno iniziato a raccogliersi in mattinata presso la Lavra. In seguito, quando hanno saputo della partenza degli autobus dei provocatori da Ternopol, hanno bloccato l'ingresso centrale del monastero. All'arrivo degli scismatici, la fraternità monastica e i cristiani ortodossi hanno formato un denso muro vivente di fronte alle porte sante del monastero, dove hanno officiato inni acatisti. Vedendo la situazione attuale gli scismatici si sono resi conto che oggi non sarebbero stati in grado di realizzare il piano criminoso da loro ideato. Pertanto, dopo aver pregato al monumento di Bendery, se ne sono andati. 
Alle 15 la situazione si è stabilizzata, ma ci sono informazioni che oggi ci saranno ancora alcuni autobus con "ospiti" da Ternopol.
 

 

Dal sito amico: http://www.eleousa.net

Russia - Nota del Consiglio Supremo della Chiesa

Mosca, 26 febbraio 2014 - Il Consiglio Supremo Ecclesiastico della Chiesa ortodossa russa ha rilasciato una dichiarazione in connessione con la minaccia di violenze contro la Chiesa canonica in Ucraina.
Negli ultimi giorni abbiamo assistito a minacce di persone mascherate contro i santuari dell’Ucraina, venerati dai fedeli ortodossi in tutto il mondo e sotto la giurisdizione della Chiesa ortodossa canonica. Le Laure di Pechersk e Pochaev sono divenute oggetto di provocazioni da parte dei radicali. Minacce di attentati sono state rivolte all'Amministrazione diocesana di Sumy.
Facciamo appello a tutti i cristiani ortodossi in Ucraina, indipendentemente dalle loro preferenze politiche, per prevenire attacchi contro i santuari. Ringraziamo coloro che hanno resistito per proteggere le chiese e i monasteri, senza farli esporre alla profanazione e sottraendoli alla vera Chiesa.
Eleviamo preghiere affinché cessi il conflitto fratricida tra il popolo ucraino e ricordiamo che il cammino verso la pace civile in Ucraina esclude lo scontro religioso, portando discordia entro le mura dei templi e dei monasteri.

(Fonte: Patriarhiya.ru)

https://mospat.ru


Locum tenens eletto a Kiev

Si è tenuta a Kiev il 24 febbraio 2014 la riunione del Sacro Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina. In conformità con lo statuto della Chiesa Ortodossa Ucraina, la riunione è stata presieduta dal metropolita Agafangel di Odessa e Izmail, il membro permanente del Sinodo con più anni di ministero episcopale.
L’ospedale in cui il metropolita Vladimir di Kiev e di tutta l’Ucraina è attualmente ricoverato ha certificato la sua inadeguatezza a svolgere le proprie mansioni di Primate della Chiesa ortodossa ucraina per motivi di salute; di tale stato di cose i membri del Sinodo si sono accertati, andando a trovare Sua Beatitudine in ospedale. In seguito a ciò, il Sinodo ha stabilito di dover eleggere un locum tenens per la sede metropolitana di Kiev.
In conformità con lo statuto della Chiesa ortodossa ucraina, a scrutinio segreto è stato eletto alla carica di locum tenens il metropolita Onofrij di Chernovtsij e Bucovina.
In una conversazione telefonica dopo l’elezione, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha augurato l’aiuto di Dio al metropolita Onufrij per un ministero responsabile nella Chiesa in un periodo difficile per il popolo ucraino.

https://mospat.ru

Visita del metropolita Hilarion in Grecia

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Il 24 febbraio 2014, con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Decr), è arrivato ad Atene, dove presso la residenza del Primate della Chiesa ortodossa di Grecia ha tenuto una riunione con Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Hieronymos II.Durante la conversazione, che si è tenuta in un clima cordiale, sono state discusse diverse questioni riguardanti le relazioni bilaterali tra le Chiese ortodosse di Russia e Grecia, come anche temi in agenda a livello panortodosso.Le due parti si sono scambiate opinioni sulla situazione dei cristiani in Medio Oriente e in molte altre regioni del mondo.All’incontro hanno partecipato il vescovo Prokopios di Christianoupolis, l’archimandrita Maksimos (Papayanis), protosynkellos dell’arcidiocesi di Atene, l’archimandrita Ignatios (Sotiriades), segretario della Commissione sinodale della Chiesa ortodossa greca per le relazioni interortodosse, e per la Chiesa Russa l’arciprete Igor Yakymchuk, segretario del Decr per le relazioni interortodosse, il diacono Anatolij Churyakov, dipendente del Decr, e lo ierodiacono Nikolaj (Ono), che accompagnavano il metropolita Hilarion durante il viaggio.

 

domenica 23 febbraio 2014

Dal sito: http://www.barbadillo.it/

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L’intervista. Cabona: “L’Ucraina? 

Un golpe. Kiev come Belgrado. 

Resta l’attrito Ue-Russia”

Pubblicato il 23 febbraio 2014 da Michele De Feudis



La crisi ucraina analizzata attraverso una lettura geopolitica.
 Barbadillo.it ha affrontato il tema con Maurizio Cabona, 
scrittore e saggista nonché studioso di politica internazionale.
Dottor Cabona, c’è chi scrive: ”Ucraina, frontiera d’Europa”.
 E chi oppone: “Golpe a Kiev”.
“La realtà è il golpe a Kiev. Come ci fu a Belgrado nel 2000,
 rovesciando Milosevic. Il caso Ucraina replica il caso Serbia.
 E’ la continuazione dell’assedio alla Russia, insomma”.
C’è analogia tra movimenti in piazza a Kiev e primavere arabe?
“C’è, nel senso che non sono rivoluzioni spontanee – di
 spontaneo hanno solo lo scontento per crisi economica,
 inefficienza, corruzione -, ma sovversioni pilotate dall’estero”.
Il ruolo dell’Ue nella vicenda sarà…
“… Di strumento egemonico degli interessi francesi, tedeschi
 e polacchi, in aspra concorrenza, ma per ora uniti dal
 premere su Mosca in compagnia di Washington. Poi gli
 aggressori si urteranno tra loro, come i rapinatori 
nel film Le iene di Quentin Tarantino. In Ucraina 
si dice che francesi e tedeschi (e, purtroppo, italiani)
 arrivarono da invasori con Napoleone e che ci tornarono 
con Hitler. E che, da allora, non sono cambiati”.
Che cosa farà Putin?
In Siria la diplomazia russa è stata brillante, anche
 perché poteva contare su un alleato occasionale,
 ma determinato come l’Iran. In Ucraina, Putin può solo
 sperare, alla lunga, nella rissa tra Parigi, Berlino, 
Varsavia e Washington. Per ora dovrà accontentarsi
 di una secessione di parte dell’Ucraina. La 
Timoscenko non è più capace di Yanukovic: tempo e crisi
 lavoreranno anche contro di lei”.
kiev1 








In piazza c’era anche l’estrema destra ucraina, fortemente anti-russa…
“… Le estreme destre, un po’ ovunque, sono lo pseudonimo 
dei servizi segreti occidentali. L’estrema destra in Ucraina ha 
radici che risalgono a Simon Petljura, assassinato nel 1926, e 
alla  collaborazione con l’occupante tedesco tra 1941 e 1944,
 oltre che alla guerriglia continuata fino al 1950, sostenuta
 dalla Cia. Ma non sarà l’estrema destra a condurre il gioco in 
Ucraina. Coagulerà solo ogni russo, se non ogni ucraino, 
contro se stessa”.
Che ruolo avrà la Yulia Timoshenko?
“Esibirà la treccia posticcia suggeritale dal consigliere 
per l’immagine. E s’arricchirà ancora, in attesa di 
essere spodestata dagli attuali alleati”.
Che cosa c’è all’orizzonte?
“La continuazione dell’attrito tra Ue e Russia qualche 
chilometro più a est. Napoleone arrivò  Mosca. Hitler
 arrivò alla sua periferia. Ma persero egualmente le loro guerre”.