La cattedrale di san Sava – simbolo dello stato,
delle tradizioni,
dell'indipendenza nazionale e di quella religiosa
Di padre Pavel Goreanu, Torino, Italia
La schiavitù del popolo serbo sotto il
dominio ottomano durò cinque secoli [1]. La fama del regno dei Nemanja
finì, ma rimase la Chiesa ortodossa e la fede in Cristo Salvatore, e al
popolo serbo rimase un retaggio inestimabile: monasteri dotati di splendidi dipinti e manoscritti sulla storia dei serbi.
Tuttavia, nessun serbo può dimenticare il
più grande dolore e offesa causati al popolo serbo nel 1594 dai turchi
[2], quando questi ultimi bruciarono le reliquie di san Sava, primo
arcivescovo serbo [3]. Le reliquie erano al monastero di Mileshevo,
portate nel 1237 da Târnovo, dove san Sava era deceduto nel 1235 [4]. I
turchi le portarono da Mileshevo a Belgrado e le bruciarono davanti alla
folla sulla collina della città chiamata Vrachar.
Nel 1894, 300 anni dopo il rogo delle
reliquie di san Sava [5], per il desiderio di commemorare questo evento,
il metropolita Mihajlo [6] di Belgrado e un centinaio di altre persone
importanti di Belgrado, costituì la Società per la costruzione della cattedrale di san Sava sulla collina di Vrachar,
con l'obiettivo di costruire una cattedrale sul sito in cui le reliquie
del santo erano state bruciate. La cattedrale doveva diventare un simbolo dello Stato, della Chiesa ortodossa, delle tradizioni, dell'indipendenza e dell'identità nazionale e religiosa.
La Società per la costruzione della cattedrale di san Sava sulla collina di Vrachar
creò uno statuto regolare per la costruzione della cattedrale, composto
da 29 articoli, e il primo articolo dello statuto precisava che la
Società per la costruzione della cattedrale di san Sava era stata
formata a Belgrado per soddisfare un desiderio secolare del popolo serbo
di avere una cattedrale nazionale dedicata al primo arcivescovo e
illuminatore del popolo serbo, san Sava [7].
Per dare l'avvio a una cattedrale, i primi membri della Società decisero di costruire una chiesa-cappella, detta chiesa di san Sava – la predecessore. Questa chiesa fu costruita in 57 giorni, e consacrata il 10 maggio 1895.
Nella cronaca della chiesa di san Sava si
dice che il terreno su cui sarebbe stata costruita la cattedrale fu
acquistato, e in parte donato, e in totale si tratta di una superficie
di 58.518 m² [8].
Nel 1900, l'Assemblea Nazionale dichiarò
per legge che la futura cattedrale sarebbe stata il simbolo nazionale di
tutti i serbi, e nel 1911 il presidente del consiglio comunale Liuba M.
Davidović decise il luogo dove la futura cattedrale sarebbe stata
costruita [9]. Il sito scelto per la costruzione della cattedrale
simbolo del popolo serbo è molto adatto: su una collina situata al
centro della conversione di diversi ampi viali, in una prospettiva in
cui si vede crescere in dimensioni una grande chiesa, imponente alla
vista anche senza essere cercata. È un luogo che offre alla cattedrale
l'opportunità di proteggere tutta la città, garantendole la vera pace di
cui ha bisogno. Il luogo fa in modo che la cattedrale sia vista in
tutte le parti della città.
L'idea di costruire una cattedrale
nazionale si trova per la prima volta nel 1878 negli scritti del giudice
Sreten Popović [10]. Ma solo il 13 maggio 1905 si svolse il primo
concorso per i progetti della futura cattedrale. Le condizioni che
dovevano rispettare gli architetti nei progetti da presentare erano
queste: la cattedrale doveva essere rappresentativa, monumentale, in
stile bizantino-serbo, avere una superficie di 2000-2500 m², essere
dotata di sistema riscaldamento e avere un campanile separato [11].
Al concorso furono presentati cinque
progetti, ma per mancanza di specialisti in architettura, questi
progetti furono inviati nel 1906 per consultazione, correzione e
miglioramento all'Accademia delle Arti dell'Impero Russo a San
Pietroburgo. La commissione dell'Accademia decise: data l'importanza della cattedrale, non siamo in grado di raccomandare nessuno dei progetti presentati [12].
Dopo l'iniziò della guerra bulgaro-serba
nel 1912 [13], seguita dalla prima guerra mondiale, non ci furono
possibilità di organizzare un altro concorso, e il progetto fu bloccato.
Solo dopo la prima guerra mondiale e la liberazione della Serbia dagli
eserciti stranieri nel 1920 si formò una nuova Società per la costruzione della cattedrale di san Sava, il cui responsabile era il patriarca Dimitri [14].
Nel 1926, fu annunciato un nuovo concorso
a cui furono chiamati gli architetti di tutta la Jugoslavia. Le
condizioni per il progetto erano le seguenti: la cattedrale doveva essere in stile bizantino-serbo contemporaneo, avere una capacità di 6000 persone e una superficie di 3000.
Al concorso furono presentati 22 progetti. La Commissione decise che
nessun progetto soddisfaceva pienamente i requisiti, quindi non furono
assegnati il primo e il terzo posto e il secondo posto al concorso fu
vinto da Bogdan Nestorović, che in futuro avrebbe collaborato con
Aleksandar Deroko [15].
Nel 1930, alla guida della Chiesa ortodossa serba fu scelto il patriarca Varnava [16]. In un incontro con i membri della Società per la costruzione della cattedrale di san Sava, questi precisè alcuni aspetti importanti per la cattedrale: per
la costruzione della cattedrale è stato stabilito un progetto, ma
restano da trovare famosi specialisti che facessero il prototipo della
cattedrale del santo serbo. Desideriamo che sia in marmo, in rilievo,
ben decorata, e che mosaici e affreschi trasmettano la nostra storia, la
nostra vita e gli eventi importanti... [17]. Ai tempi del
patriarca Varnava non furono assegnati altri ruoli se non quelli degli
specialisti che avrebbero ripreso i lavori della cattedrale.
La costruzione della Cattedrale ebbe
inizio nel 1935, e il 10 maggio 1939 [18], giorno in cui si
commemoravano 345 anni dall'incendio delle reliquie di san Sava, il
patriarca Gavrilo (Dojić) [19], insieme con il re Pietro II
Karageorgević e con la partecipazione di molti fedeli, pose sulla pietra
angolare l'iscrizione: Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo
Spirito, nel periodo del regno del pio sovrano Pietro II Karageorgević e
del governo regale, con la benedizione di sua Beatitudine il beatissimo
patriarca Gavrilo della Serbia e la partecipazione di una moltitudine
di credenti, si benedice oggi, 10 maggio dell'anno della salvezza1939,
questo inizio di fondazione della cattedrale metropolitana in onore e
ricordo di san Sava... con il contributo del nostro pio popolo e con lo
zelo della Società per la costruzione della cattedrale di san Sava, si
costruisce questa grande cattedrale sulla collina Vrachar a Belgrado,
sul luogo in cui sono state bruciate le reliquie di san Sava, come
monumento visibile ed eterno, come segno di profonda gratitudine di
tutto il nostro popolo, al primo arcivescovo, maestro, illuminatore e
ri-vivificatore del popolo serbo, gradito a Dio, pari agli apostoli tra
gli slavi, san Sava... per il bene della nostra santa Chiesa ortodossa,
per la benedizione e la prosperità della casa reale e di tutto il nostro
popolo. AMEN [20].
Dal momento della ripresa dei lavori di
costruzione nel 1935 fino all'occupazione tedesca della Serbia, sono
state edificate le mura fino a un'altezza di circa 7-11 metri. Con
l'inizio del bombardamento tedesco di Belgrado il 6 maggio 1941 sono
stati sospesi tutti i lavori [21], e il luogo è stato utilizzato
dall'esercito tedesco come parcheggio. Dopo la fine della guerra nel
1944, la costruzione è stata occupata dai partigiani e dalle truppe
sovietiche, sempre utilizzata come parcheggio, e in seguito è stata
utilizzata come magazzino per diverse attività.
Nel 1945, il nuovo potere comunista
sequestrò tutti i terreni previsti per la cattedrale, tra cui la
chiesa-cappella e la casa parrocchiale [22]. A seguito di questi
spiacevoli eventi, la Società per la costruzione della cattedrale di san Sava venne annullata e non sarebbe stata ristabilita fino al 2001.
Con l'arrivo a capo della Chiesa
ortodossa serba del patriarca Gherman [23] rinacque anche l'idea di
costruire la cattedrale simbolo. Dopo molte insistenze presso la
leadership della Jugoslavia, e solo dopo 88 richieste formali al vertice
statale, richieste ogni volta respinte, nel 1984 si giunse a un accordo
per riprendere i lavori di costruzione. Nel settembre dello stesso
anno, il patriarca Gherman nominò il professor Branko Pesić ingegnere
capo per la continuazione dei progetti e l'organizzazione del lavoro per
la cattedrale di san Sava [24].
Dopo mezzo secolo, Domenica 12 maggio
1985, all'interno delle mura della cattedrale incompiuta, dopo una
pulizia e una preparazione speciale, si celebrò la santa Liturgia con il
patriarca Gherman a capo di un gruppo di 20 vescovi, 27 sacerdoti e 22
diaconi. L'immagine di questo evento è riportata dall'ingegnere capo
Branko Pesić: c'era una grande commozione il 12 maggio 1985 non solo
a Belgrado, ma in tutta la Serbia. Non riuscivamo a credere che
finalmente riprendessero i lavori della cattedrale, che i comunisti
avessero ceduto... Tutto era pronto per la grande liturgia. Grosse
nuvole incombevano su Belgrado, ci aspettavamo da un momento all'altro
la pioggia. Folle di gente accorrevano da tutte le parti della città, la
cattedrale era piena, e anche tutta la zona circostante. Il coro
composto da 300 cantori era pronto sul podio... Al momento in cui sono
apparsi il patriarca Gherman circondato da 20 vescovi, 27 sacerdoti e 22
diaconi, il sole è spuntato a sorpresa, portando un sollievo totale [25].
A questa Liturgia parteciparono molte
persone: nella cattedrale entrarono circa 12.000 persone e attorno ad
essa ce n'erano circa 80.000 [26]. Dopo la Liturgia furono consacrate le
pareti e fu posta una nuova iscrizione. Ecco il testo dell'iscrizione:
Nel nome del Padre e del Figlio e del Santo Spirito. Noi, Gherman,
per grazia di Dio arcivescovo di Peć, metropolita di Belgrado e Karlovac
e patriarca della Chiesa ortodossa serba, insieme ai vescovi della
Chiesa ortodossa serba, abbiamo celebrato la santa Liturgia oggi,
domenica 12 maggio 1985, e abbiamo riconsacrato le fondamenta della
cattedrale-simbolo di san Sava, iniziate molto tempo fa (1935) a
Belgrado sulla collina di Vrachar, in onore del primo arcivescovo e
illuminatore serbo, e lo confermiamo attraverso questa iscrizione e la
nostra firma [27].
La costruzione era pronta per la
continuazione dei lavori, e il 14 aprile 1986, alla presenza del
patriarca Gherman, circondato da vescovi, ebbero inizio le gettate di
cemento. Questo fu il primo cambiamento fisico alla cattedrale, la prima
crescita in altezza. Il primo salto nella crescita dei muri fu di 5
metri, e mostrò agli abitanti di Belgrado, e non solo, che erano ripresi
i lavori della più grande chiesa serba di tutti i tempi.
Raccolta di fondi
Per realizzare questo grande progetto del
popolo serbo, di avere una cattedrale-simbolo, il Patriarcato serbo,
insieme con lo Stato, organizzò una campagna di informazione. Questa
aveva come scopo di informare il pubblico in merito al progetto della
cattedrale e di attrarre sponsor e donazioni per la sua costruzione.
Furono anche organizzate mostre e convegni sulla futura cattedrale,
supportati da vescovi, professori e architetti, che parlavano del futuro
simbolo dei serbi.
La prima conferenza di questo genere si
tenne presso il Museo di belle arti di Belgrado nel febbraio 1988, e
alla sua apertura c'erano tanti partecipanti che non bastava lo spazio
all'interno del Museo. Fu la mostra più visitata dopo la seconda guerra
mondiale. Fu aperta dal patriarca Gherman e dal direttore del Museo,
Bojan Radojković. A questa mostra fu venduto il libro La cattedrale-monumento a san Sava sulla collina di Vrachar 1895-1988, scritto da Branko Pesić, e furono donati fondi per la costruzione della cattedrale [28].
Tali conferenze ebbero luogo in tutta la
ex Jugoslavia: a Belgrado, Kraguevac, Novi Sad, Nis e Pancevo, Serbia; a
Podgorica, Montenegro; a Dubrovnik e Zagabria, Croazia; ma anche in
alcuni dei monasteri più famosi in Serbia. Si organizzarono conferenze
anche al di fuori della Jugoslavia: a Londra, Birmingham, Bedford e
Derby, Regno Unito; a Malmo e Stoccolma, Svezia; a Monaco di Baviera,
Dusseldorf e Hildesheim, Germania; a Zurigo, Svizzera; a Vienna,
Austria; a Trieste, Italia; ad Atene e Salonicco, Grecia; a Melbourne,
Sydney, Adelaide, Canberra e Brisbane, Australia; a Varsavia, Polonia e a
Mosca, Russia. Tali conferenze, con gran numero di partecipanti,
portarono notevoli entrate per costruire la futura cattedrale.
Il 25 maggio 2002, nel palazzo
patriarcale di Belgrado alla presenza dei membri del Santo Sinodo si
riunì in sessione corpo centrale per la continuazione dei lavori della
cattedrale di san Sava. L'incontro vide la partecipazione dal
rappresentante dei serbi negli USA – Kosta Papić, che donò, da parte
della comunità serba negli Stati Uniti, 80.000 dollari [29].
Dopo l'appello lanciato ai cittadini dal
primo ministro serbo, Zoran Djindjić, dal 3 settembre all'8 ottobre
2002, per completare i lavori della facciata della cattedrale di san
Sava furono raccolti 52 milioni di dinari, l'equivalente di € 850.000
[30].
Fino al 1991, la maggior parte delle
donazioni equivaleva a grandi somme, ma gli anni di guerra e le altre
avversità che colpirono il popolo serbo portarono i donatori a
contribuire piccoli importi. Il professore e ingegnere capo Branko Pesic
disse a un certo punto: se ogni cittadino serbo contribuisse due
dollari, ci sarebbero abbastanza soldi per completare la cattedrale. Ciò
significa che piccoli sussidi sono molto importanti per la costruzione
della chiesa. E non dimenticate che tutti i grandi edifici, in
particolare le chiese, sono realizzati in tempi di crisi [31].
Le più grandi raccolte sono state fatte
nell'Arcidiocesi di Belgrado e Karlovac, poi nel territorio dell’ex
Jugoslavia, e il terzo contributo è stato quello della diaspora. Queste
donazioni riflettono anche la necessità spirituale per il popolo di
questa chiesa-simbolo.
Ricordiamo che i lavori della Chiesa
furono ripresi nel 1985 sulle vecchie fondamenta pre-esistenti, e che da
allora fino al 1991 si è raccolto denaro per circa 15 milioni di
dollari USA [32].
Un ruolo importante nella costruzione della cattedrale fu quello della Società per la costruzione della cattedrale di san Sava.
Anche se la società era stata sciolta nel 1945, fu ricostituita nel
settembre 2001 su iniziativa del primo ministro serbo Zoran Djindjić.
Questa volta i membri dell'associazione erano politici, banchieri e
imprenditori privati. Si è convenuto che ciascuno dei 31 membri presenti
contribuisse ogni anno due milioni di dinari, pari a € 32.260, in
totale 1.000.000 € all'anno.
Un'altra forma di raccolta di fondi per la costruzione della cattedrale è stata l'organizzazione di una Serata di donazioni per la chiesa di san Sava.
Questa ha avuto luogo il 26 novembre 2002, all'Hotel Intercontinental
di Belgrado, organizzata dal ministro per gli Affari religiosi, Vojislav
Milovanović. Erano attesi oltre un centinaio di imprenditori pubblici e
privati. L'ingresso per gli imprenditori era di 300.000 dinari (5.000
euro) e per i cittadini di 5000 dinari (80 euro), e furono raccolti 112
milioni di dinari (1,8 milioni di euro). A questa serata di beneficenza
partecipò il primo ministro Zoran Djindjić, che era anche presidente
della Società per la costruzione della cattedrale di san Sava. Nel suo discorso, Djindjić dichiarò: Qualunque
cosa accada nel prossimo anno, la cattedrale sarà completata. Nessuna
crisi può rallentare il lavoro e il progetto sarà portato a compimento, a
prescindere dalla situazione politica in parlamento e nel governo
[33]. Il municipio di Belgrado concesse aiuti nel 2002 per 20 milioni di
dinari (circa 325.000 euro), e dal consiglio comunale di Nis furono
ricevuti 50 mila dinari (circa 850 euro).
Un'altra forma per raccogliere fondi per
la cattedrale-simbolo dei serbi è stata l'introduzione di un timbro di
otto dinari per tutti i pacchi inviati per posta. Così, dal 16 gennaio
al 31 luglio 2006, furono raccolti 135,8 milioni di dinari, ovvero
1.630.000 euro. Il 20 agosto 2011, il governo serbo decise che su ogni busta o pacco inviato si pagasse un timbro di 10 dinari per la cattedrale-simbolo di san Sava. Molta gente protestò contro questa decisione, ma il governo precisò che il
completamento della cattedrale di san Sava non è una questione di fede,
di religione o di numero di credenti, ma un progetto nazionale iniziato
nel 1939 e tuttora incompiuto [34].
Le rifiniture interne, i mosaici e gli
affreschi richiederanno oltre 30 milioni di euro, soldi che saranno
pagati dal governo della Federazione Russa [35].
Consolidamenti della vecchia struttura
Per continuare il lavoro di costruzione è
stato necessario, in primo luogo, rafforzare le vecchie fondamenta e
costruzioni. Sono stati introdotti rinforzi di cemento armato sotto le
vecchie fondamenta a una profondità di 12 metri. Nelle zone del
santuario, del nartece e delle absidi sono state cambiate tutte le
fondamenta, poiché si è constatato che non erano in cemento armato. Si è
intervenuto sul progetto e sono state fatte estensioni, è stato deciso
che i pilastri che sostengono la grande cupola siano separati da parti
minori della cattedrale. Inoltre, sono stati predisposti sistemi di
canalizzazione e di ventilazione. Dopo tutte queste importanti opere
sono stati fatti i preparativi per la cupola. La cattedrale è prevista
per resistere a un terremoto di magnitudo fino a 8 gradi della scala
Richter [36].
Dopo molte ricerche e studi si è
constatato che, dal punto di vista finanziario e tecnico, era meglio
costruire la cupola centrale al livello del suolo, e quindi issarla
sulle pareti di resistenza della chiesa attraverso un difficile
processo. La cupola è stata costruita all'interno della chiesa, con un
diametro di 35 metri, un'altezza 28 metri e un peso di 4.000 tonnellate.
La cupola è stata sollevata a un'altezza di 40 metri in 20 giorni, per
2,5 metri al giorno, e quindi con un'ultima ascesa di 36,69 metri. La
cupola è stata coperta con un foglio di rame e sollevata nella chiesa
tramite 16 gru idrauliche. Dopo il sollevamento della cupola non si è
più lavorato su di essa [37]. La cupola è supportata da pendenti,
un'innovazione prima testata anche a Hagia Sofia, mentre le cupole
adiacenti, più piccole, svolgono il ruolo di archi di bilanciamento,
inventati molto più tardi nello stile gotico.
La grande croce posta sulla cupola
centrale, è di 12 metri d'altezza e del peso di 4 tonnellate. Sul tetto
della cattedrale sono quattro croci di 4,5 metri sulle torri, di 3,5
metri su otto guglie minori e cinque croci, tutte di 3,5 metri,
sull'abside dell'altare. Tutte queste croci sono dorate, e il modello
della croce sulla grande cupola, a seguito di una decisione del Santo
Sinodo del 22 settembre 1988, è stata chiamata Croce di san Sava, modello da allora utilizzato per le onorificenze e le croci pettorali [38].
Dopo questi anni di lavoro continuo la
molto ambita cattedrale del popolo serbo, per l'abilità mostrata da
ingegneri e operai, era pronta per quanto riguarda la costruzione
esterna e interna. Ma, purtroppo, quando è stata eretta più grande
cattedrale nel centro di Belgrado e quando tutti gli occhi si erano
concentrati su di lei, sul popolo serbo sono piombati altri problemi. Si
è smembrata la Jugoslavia, ci sono state guerre tra paesi dell'ex
Jugoslavia, pesanti sanzioni sullo stato hanno ridotto in povertà il
paese, molti profughi vi hanno cercato rifugio, e, infine, hanno subito i
bombardamenti della NATO e degli Stati Uniti. Tutto questo ha avuto
conseguenze negative sulla Chiesa ortodossa serba, sui costruttori, e
anche sulla continuazione del progetto della cattedrale di san Sava.
Il tetto e tutte le grondaie dalla
cattedrale sono stati fatti dall'azienda Drajić. Sulla facciata della
chiesa, disposte in un insieme architettonico si vedono 130 aperture:
finestre, rosette, aperture dei campanili, ecc. Tutti questi insieme
occupano una superficie di 874 m². La costruzione di tutti gli infissi è
stata fatta secondo una tecnica specializzata in alluminio anodizzato
color bronzo. La loro esecuzione e installazione è stata fatta
dall'azienda Tehnokoping di Belgrado. I vetri delle finestre sono stati montati dall'azienda Zvezda, di Zemun.
Il 16 luglio 1996, al principale
architetto professor Branko Pesić, a causa di problemi di salute e
d'età, è stato concesso di ritirarsi dal progetto. A questo proposito ha
ricevuto una comunicazione del Santo Sinodo che lo ringrazia per il
contributo al successo della prosecuzione dei lavori di costruzione, del
sollevamento e dell'installazione della cupola, dei montaggi del tetto e
delle finestre, della speciale acustica, ecc, ricordandogli che il suo
nome rimarrà nella memoria di tutti, per la fatica e lo sforzo nella
costruzione della cattedrale-simbolo, e i lavori sono stati affidati
all'accademico Georgij Zloković [39].
L'accademico Zloković e l'ingegner
Stojković hanno insistito molto che la cupola fosse cambiata, sostenendo
che sarebbe caduta, ma non sono riusciti a convincere il Santo Sinodo e
la cupola è rimasta. Per tre anni non è stato fatto quasi nulla di
significativo e la monumentale cattedrale è stata lasciata abbandonata.
Alcuni rivestimenti e tubi nelle parti inferiori della chiesa sono stati
rubati, la pioggia infiltrandosi e danneggiando l'interno della chiesa e
le pareti è scesa alle fondamenta.
Dopo il 1990, la Serbia si è trovata in
un periodo difficile [40] e il Patriarca Pavle [41] ha rifiutato di fare
grandi investimenti durante la guerra. Dopo il bombardamento che ha
avuto luogo in Serbia, il patriarca, che era un asceta, vedendo la
povertà nel paese, diceva: il popolo è affamato, non è opportuno preoccuparmi ora di lavori così maestosi. Agli argomenti addotti da parte del primo ministro serbo Zoran Djindjić, che ha detto al patriarca che i soldi sarebbero stati spesi comunque, e la cattedrale sarebbe rimasta incompiuta,
il patriarca ha benedetto la continuazione dei lavori. Così Djindjić ha
dato un contributo molto grande alla ripresa dei lavori della
cattedrale.
Il 3 settembre 2002, il Patriarca Pavle
si è incontrato con il primo ministro della Serbia, Zoran Djindjić, i
membri della famiglia reale e i rappresentanti delle 31 imprese per
decidere come isolare la facciata della chiesa. Il primo ministro ha
detto che l'esterno del Tempio di San Sava sarà pronto entro l'anniversario di 200 anni dalla prima rivolta, nel 2004
[42]. Djindjić ha pure detto che la dinamica della costruzione della
cattedrale è un simbolo della situazione del paese e ha fatto un appello
a tutti i cittadini, invitandoli a contribuire al completamento dei
lavori: è arrivato il tempo che tutti i rappresentanti del nostro
popolo contribuiscano al sostegno dei lavori; piuttosto che poche
centinaia di donazioni consistenti, è meglio avere alcuni milioni di
piccole donazioni, in cui ciascuno contribuisce quanto può. Questa
cattedrale è la ricchezza di ogni cittadino della Serbia, di chiunque
vive in essa, che daremo eredità ai nostri figli e nipoti... Se finiamo
bene questa chiesa, sarà un esempio che abbiamo iniziato con successo
questo secolo [43].
La facciata è rivestita in marmo bianco
portato da Drama, in Grecia. Il parapetto fino a un'altezza di 2 metri è
in granito. La quantità di marmo bianco utilizzato è di 10.500 m², del
peso di 3.000 tonnellate [44]. La facciata è stata completata il 18
dicembre 2003.
Autori del progetto della cattedrale
Tra gli anni 1935 e 1941:
Architettura: Prof. Arch. Bogdan Nestorović e Prof. Arch. Aleksandar Deroko.
Costruttore: Prof. Ing. Vojislav Zagina.
Ripresa dei lavori nel 1985:
Architettura: Prof. Arch. Branko Pesić.
Edilizia e Tecnologia: ingegneri costruttori - Vojislav Marisavlević, Dusan Arbaiter e Milutin Marianović.
Dal 2000:
Interni: Architetto Dragomir Acović.
Dimensioni della cattedrale
Parlando della cattedrale-simbolo di san
Sava a Belgrado possiamo affermare che è il monumento più importante del
popolo serbo. Con le sue dimensioni imponenti, è tra le prime dieci
chiese cristiane nel mondo, e ai primi posti tra le chiese ortodosse,
insieme alla cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca e alla cattedrale di
sant'Isacco a San Pietroburgo [45]. Per design e spazio architettonico,
la chiesa è un monumento della storia dell'architettura contemporanea.
Il progetto è in stile serbo-bizantino.
L'architetto Bogdan Nestorović e e
l'accademico Aleksandar Deroko hanno realizzato un progetto finora
inedito in architettura delle chiese, dalla forma unica, di un singolo
spazio senza pilastri. Il nuovo progetto del 1985 è conforme alla forma
generale del progetto precedente, ma lascia la sua impronta con la
modernizzazione della costruzione e la finitura della facciata.
La cupola centrale è modificata rispetto
al precedente progetto, trasformata da una cupola piatta a una cupola
profonda, consentendo l'accesso all'interno e all'esterno intorno ad
essa. Inoltre l'acustica della cattedrale è migliorata montando vasetti
nel fondo della cupola. È migliorato il sistema di protezione
dall'umidità che potrebbe penetrare dall'esterno. Invece di una croce di
6 metri sulla cupola centrale è stata montata una croce 12 metri, e
sulle altre cupole sono montate 18 croci di diverse dimensioni, tutte
dorate. La facciata è rivestita in marmo bianco spesso 3 cm e ha un
sistema di ventilazione.
La cattedrale ha una lunghezza di 91
metri da est a ovest, e di 81 metri da nord a sud, un'altezza di 68
metri, con una croce sulla cupola di altri 12 metri, 80 metri in totale.
La chiesa occupa un'area di 3.650 m² al suolo, con tre gallerie al
primo piano di 1.276 m², e il campanile di 504 m². Al secondo livello si
trova una galleria di 186m², e sotto a questa e sotto la cupola vi è
un'altra galleria di 401 m². La superficie esterna della cupola, fin
dove si può andare, è di 160 m², mentre la cripta è di 1800 m², a una
profondità di 7 metri. In totale, la superficie utilizzata è di 7.382
m². La cubatura esterna della chiesa è di 150.000 m³, e di 130.000 m³
all'interno. Nella Chiesa e nelle gallerie c'è posto per 12.000 persone,
e per 800 persone nella galleria del coro.
La chiesa ha 13 cupole, 5 semicupole a
guscio e 5 piccole cupole sopra l'altare. L'apertura della cupola
centrale è di 36 metri all'esterno e di 35,15 metri all'interno. Tutte
le cupole e semicupole sono ricoperte da lastre di rame. La cupola
centrale è semicircolare, con il tamburo composto da 24 finestre. In
essa sono fissati 400 vasetti per l'acustica.
La cattedrale ha quattro torri
campanarie, ciascuna con scale e spazi previsti per ascensori. Nelle
guglie di ingresso sono montate 49 campane di diverse dimensioni, tutte
insieme del peso di 25 tonnellate. La campana più grande è di 204 cm di
diametro e pesa 6.128 kg e la campana più piccola ha un diametro di 20
cm e pesa 11 kg. Le campane hanno una precisione tonica ben definita.
Ognuna ha un'armonia di 50 toni, e tutte insieme danno un bel colore al
suono. Il suono è orientato da ovest verso est, sollecitando in tal modo
i fedeli ad accostarsi all'altare [46]. Il costo totale delle campane è
di 330 mila dollari. Ogni campana è stata donata alla chiesa e su di
essa è segnato il nome del donatore. La campana più costosa è costata
110.000 dollari USA. Tutte le campane sono state create in Austria dalla
compagnia Grasmair [47].
La chiesa è illuminata da 130 finestre,
tutte in cristallo, che insieme hanno una superficie di 875 m². Le 9
grandi porte, sue due parti, fatte di quercia bianca, hanno le
dimensioni di 3,90 x 6,10 metri e un peso di 3,5 tonnellate. Ci sono
anche porte a ovest, nord e sud, 4 porte ai campanili e 4 all'uscita
della cupola. Il pavimento è in piastrelle in granito di vari colori,
sotto le quali è installato il riscaldamento. Al centro della chiesa
sarà montato un lampadario del diametro di 30 metri. Nel seminterrato si
trovano la cripta della chiesa e un magazzino dalla superficie di 1600
m².
Pitture della cattedrale
La decorazione interna della cattedrale
di san Sava sulla collina di Vrachar sarà pronta nel 2022. l'interno
della più grande cattedrale dei Balcani sarà fatto dei migliori mosaici
in stile bizantino serbo e avrà una superficie di 17.000 m². I lavori
saranno eseguiti da oltre trecento specialisti russi e bielorussi con
una vasta esperienza nel settore, guidati dal rinomato accademico
Nikolaj Mukhin [48], conosciuto nei Balcani per il lavoro svolto nella
cattedrale metropolitana di Zagabria.
Gli ultimi e più difficili dettagli
all'interno della chiesa di San Sava sono stati analizzati nel corso
della riunione tenutasi presso l'Accademia di belle arti di Mosca. Qui è
stato deciso che questo vasto lavoro sia eseguito dagli specialisti
russi che hanno lavorato alla Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca,
che è anche un modello per la cattedrale di Belgrado.
Nella cattedrale a Belgrado lavoreranno
più di 300 specialisti e il loro lavoro sarà il più grande del suo
genere in Europa. La pittura comprenderà 572 santi sotto le arcate, e le
opere decorative e di ornamentazione di pilastri sono state avviate nel
2003. Gli specialisti che si occuperanno dei mosaici lavoreranno in
stile serbo-bizantino, senza influenze moderne. In primo luogo
visiteranno alcuni monasteri e chiese in Serbia e Montenegro, per
conoscere meglio la pittura serba. La loro missione non è facile, perché
deve rappresentare tutta la storia della Serbia e quella universale,
dell'Antico e del Nuovo Testamento. Le pareti saranno dipinte con oltre
500 santi, grandi figure spirituali: serbi, russi, georgiani, bulgari e
romeni. Nella grande cupola sarà fatta l'icona della Risurrezione e
sulla navata centrale, sopra l'abside dell'altare, dominerà l'icona
della Pentecoste [49]. Il popolo serbo è in attesa di vedere questa
cattedrale-simbolo completata, realizzando così il desiderio secolare di
questa nazione cristiana ortodossa.
Inaugurazione della Cattedrale di San Sava
Dall'8 al 10 maggio 2004, al compimento
dei due secoli dalla prima rivolta serba del 1804, la Chiesa ortodossa
serba e la città di Belgrado hanno organizzato funzioni, processioni e
concerti in memoria della prima ribellione, ma anche in occasione
dell'inaugurazione della cattedrale-simbolo di san Sava.
Il 10 maggio 2004, alla festa del santo
arcivescovo Sava, nella Cattedrale è stata celebrata la santa Liturgia
da parte del Patriarca Ecumenico Bartolomeo [50] circondato da tutti i
gerarchi della Chiesa ortodossa serba guidata dal Patriarca Pavle e da
vescovi rappresentanti delle Chiese ortodosse sorelle [51]. La presenza
impressionante di membri di altre Chiese sorelle evidenzia che tali
eventi sono una gioia per tutta la Chiesa universale.
Sottolineiamo che sul territorio della
Serbia non si era mai visto un numero tanto grande di delegati dalle
Chiese ortodosse sorelle fin dal 1920, quando la Chiesa serba era stata
elevata di nuovo al rango di patriarcato. [52]
Alla celebrazione hanno partecipato anche
membri delle autorità locali e centrali, guidati da Svetozar Marović –
presidente dell'Unione di Serbia e Montenegro, dal presidente del
governo serbo – Vojislav Kostunica, dal sindaco di Belgrado – Nenad
Bogdanović, i membri della casa reale, ma anche membri di altre
confessioni e religioni in Serbia e Montenegro.
Dopo la Divina Liturgia è stata
inaugurata la cattedrale-simbolo. Dopo l'apertura è stata officiata una
cerimonia commemorativa per coloro che sono morti sui campi di battaglia
nelle due rivolte serbe e, infine, è stata posta la prima pietra del
futuro palazzo patriarcale serbo, che sarà costruito accanto a questa
bella chiesa.
Al termine di questo lavoro vorrei fare
un confronto tra la Serbia e la Federazione Russa, i due paesi ortodossi
che hanno le più grandi cattedrali. La Serbia ha una popolazione di
7.120.666 abitanti, senza il Kosovo [53], e una diaspora di circa 4
milioni. La situazione economica è precaria, con poche risorse naturali.
La Federazione Russa ha una popolazione di 148.704.300 abitanti [54],
con un'economia molto più sviluppata di quella della Serbia e con molte
risorse naturali. A prescindere da qualsiasi bilancio sociale o
economico di questi stati, hanno qualcosa in comune, hanno una
cattedrale-simbolo, e queste cattedrali sono le più grandi del mondo
ortodosso.
Quindi, perché un popolo abbia una
cattedrale-simbolo non è determinante il numero di abitanti di uno
Stato, né il suo livello economico, ma è importante l'amore e il
rispettare che il popolo ha per il suo passato, presente e futuro, così
come per la sua identità nazionale e religiosa rafforzata dalle offerte
dei santi del popolo.
Note
[1] Le traduzioni di questo documento sono proprietà dell'autore.
[2] Протојереј Др. Радомир Поповић, Српска Црква у историји, Ed. Академија Српске Православне Цркве за уметност и консервацију, Београд 2007, p. 333. Проф. Др. Рајко Веселиновић, Историја Српске Православне Цркве са народном историјом, Vol II, Ed. Свети Архијерејски Синод Српске Православне Цркве, Београд, 2010, p. 105. Le reliquie di San Sava sono state bruciate dai turchi nel 1594, il 27 aprile / 10 maggio.
[3]Проф. Др. Рајко Веселиновић, Историја Српске Православне Цркве са народном историјом, Vol I, Ed. Свети Архијерејски Синод Српске Православне Цркве, Београд 2010, pp. 113-115.
[4] Проф. Др. Рајко Веселиновић, Историја Српске... Vol II, p. 18.
[5] Бранко Пешић, Позив код Германа in Вечерње Новости, 3 maggio 2004.
[6] Протојереј Др. Радомир Поповић, Српска Црква..., pag 335.; il metropolita di Belgrado Mihajlo (Jovanović), 1826-1898, fu metropolita negli anni 1859-1881 e 1889-1898.
[7] Lo Statuto della Società per la costruzione della cattedrale di san Sava sulla collina di Vrachar è stato approvato con la legge n. 1477 del 31 dicembre 1895 del Ministero della Pubblica Istruzione e dei culti a in Belgrado.
[8] Бранко Пешић, Позив код...
[9] Соња Влајнић, Пројекат дуг 129 година, în Недељни Телеграф 1 agosto 2007.
[10] Ibidem.
[13] La prima guerra balcanica del 1912
segnò la decisione dei popoli balcanici (greci, bulgari, serbi) di
dividere in modo permanente ciò che era rimasto della parte europea
dell'Impero Ottomano. http://www.ipedia.ro/razboaiele-balcanice-754/, consultato il 20.11.2014.
[14] Проф. Др. Рајко Веселиновић, Историја Српске Православне Цркве са народном историјом, Vol III, Ed. Свети Архијерејски Синод Српске Православне Цркве, Београд, 2010, p 259.; Протојереј Др. Радомир Поповић, Српска Црква...,
pag. 335. Il patriarca Dimitri (Pavlović), 1846-1930, fu l'ultimo
metropolita di Belgrado (1905-1920) e il primo patriarca della Chiesa
ortodossa serba unita (1920-1930).
[16] Протојереј Др. Радомир Поповић, Српска Црква..., pag 335.; il patriarca Varnava (Rosić), 1880-1937, fu patriarca di Serbia nel periodo 1903-1937.
[17] Бранко Пешић, Позив код...
"За израду плана решили смо да позовемо признате стручњаке који ће дати
прототип за храма српског светитеља. Хоћемо да буде у мермеру, рељефима,
украсима, у мазајку и фрескама изложена сва наша историја, зивот и
догађаји ... ".
[18] Соња Влајнић, Пројекат дуг 129 година, in Недељни Телеграф, 1 аgosto 2007.
[19] Протојереј Др. Радомир Поповић, Српска Црква..., pag 335.; il patriarca Gavrilo (Dojić), 1881-1950 fu patriarca nel periodo 1938-1950.
[20] Освећење темеља..., pp.
248-249. "У име Оца и Сина и Светог Духа, за владе благоветног господара
Петра Другог карађорђевића и Његовог Краљевског Намесништва,
благословом и чинодејством Његове Светости патријарха српског Гаврила и
многобројног народа освети се 10.маја љета Господњег 1939.овај темељ
започетог саборног храма у славу и спомен Светог Саве .... пожртвовањем
благочестивог нашег народа и ревносним руководством Друштва за подизање
храма Светог Саве на Врачару подиже се овај величанствени храм у
Београду на Врачару на месту где су спаљене чесне мошти Светитељеве као
видан и вечити споменик дубоке захвалности свега нашега народа своме
првом Архиепископу, Учитељу, Просветитељу и Препородитељу српском,
великом Угоднику Божјем, Равноапостолу и Светитељу Словена Светом Сави
... на добро наше свете православне Цркве, на срећу и напредак нашег
узвишеног Краљевског Дома и целог нашег народа. Амин ".
[21] Соња Влајнић, Пројекат дуг 129...
[23] Протојереј Др. Радомир Поповић, Српска Црква..., pag 335.; il patriarca Gherman (Djorić), 1899-1991, fu patriarca di Serbia nel periodo 1958-1990.
[25] Бранко Пешић, Комунисти најзад попустили in Вечерње Новости,
4 maggio 2004. "Велико узбуђење је било 12. маја 1985. у Београду и
целој Србији. Нисмо могли да верујемо да најзад почињемо градњу храма,
да је комунистична власт најзад попустила ... Све је било спремно за
велику литургију. Тамни облаци су се надвили над Београдом, стрепели смо
да ће падати киша. Народ се сливао из свих крајева града, храм је био
потпуно испуњен, Светосавски плато и простор око храма такође. Хор
смештен на подијуму имао је око 300 певача ... У часу када се појавио
патријарх Герман са двадесет архијереја, двадесет седам свештеника и
двадесет два ђакона, грануло је изненада сунце, на опште усхићење ".
[27] Бранко Пешић, Комунисти најзад
... "У име Оца и Сина и Светога Духа Ми Герман по милости Божјој
православни архиепископПећки митрополит Београдско-Каровачки и Патриарх
Српски са Архијерејима православне цркве одслужисмо свету литургију
данас, у недељу 12 маја 1985 и извршисмо ново освећењије темеља, давно
започетог (1935) у Београду на Врачару, Спомен-Храма Светитеља Саве,
првог српског Архијепископа и просветитеља, што овом Повељом и нашим
потписима сведочимо ".
[28] Бранко Пешић, Светиње поново расте in Вечерње Новости, 5 maggio 2004.
[31] Ibidem, "Да два долара
прилога од сваког Србина завршавају храм до краја. Значи, мали прилози
чине велику и значајну своту за изградњу храма. Све највеће грађевине,
првенствено црквене, готово увек су грађене у најтежим временима ".
[32] Ibidem.
[33] "Шта год да се деси у наредних
годину дана, храм ће бити завршен ... ниједна криза не може спречити
наставак градње и да ће радови бити приведени крају без обзира на односе
у парламенту и влади, рекао је премијер Владе Србије др Зоран Ђинђић ".
Донаторска вечера у хотелу Интерконтинентал у Београду, 27 Novembre 2002, http://www.hramsvetogsave.com/Hram/ser/Arhiva/Foto/2002-3.htm, consultato il 24.11.2014.
[36] Бранко Пешић, Светиње поново...
[37] Бранко Пешић, Свет упознао српског светитеља in Вечерње Новости, 6 maggio 2004.
[38] Бранко Пешић, Блиста златни крст, in Вечерње Новости, 7 maggio, 2004.
[39] Ibidem.
[40] Соња Влајнић, Пројекат дуг 129...
[41] Протојереј Др. Радомир Поповић, Српска Црква..., pag 335; il patriarca Pavle (Stojković), 1914-2009, è stato patriarca della Chiesa ortodossa serba nel periodo 1990-2009.
[43] Ibidem, "Време је да се сви
представници нашег народа укључе, да уместо неколико стотина великих
прилога имамо неколико милиона малих, нека свако да колико мозе. Да овај
Храм буде власништво свих грађана Србије који данас живе у њој и који
ће га завештати нашој деци и унуцима ... Ако завршимо овај храм успешно,
нека то буде један од доказа да смо у овом веку кренули успешно" рекао
је премијер Ђинђић.
[45] Бранко Пешић, Понос свих срба, in Вечерње Новости, 9 maggio 2004.
[49] Ibidem.
[50] Ho avuto l'opportunità di
partecipare anche io a questi giorni di festa per la Chiesa serba,
mentre ero studente presso la Facoltà di Teologia ortodossa di Belgrado.
Sono riuscito a ottenere la benedizione anche da parte dei vescovi
della nostra chiesa.
[51] Dalla Chiesa ortodossa romena erano
presenti: sua Eminenza Teofan, allora metropolita di Oltenia e sua
Grazia Vincenţiu di Ploieşti, allora vicario patriarcale.