domenica 31 gennaio 2016

Dal sito del nostro Caro Padre Ambrogio di Torino, l'elenco dei vescovi delle giurisdizioni canoniche in Italia.

Patriarcato Ecumenico
(Sacra Arcidiocesi Ortodossa d'Italia e di Malta)
Metropolita Gennadios (Zervos)
 
Patriarcato Ecumenico
(Arcivescovado per le chiese ortodosse russe in Europa occidentale)
Vescovo Jean (Renneteau) - Locum tenens

 
Patriarcato di Antiochia
Metropolita Ignatius (Al-Houshi)

 
Patriarcato di Mosca
(Amministrazione delle parrocchie in Italia)
Vescovo Antonij (Sevrjuk)

 
Patriarcato di Mosca
(Chiesa ortodossa russa all'Estero)
Arcivescovo Mikhail (Donskov)
 

Patriarcato di Serbia
Vescovo Andrej (Ćilerdžić)


Patriarcato di Romania
Vescovo Siluan (Șpan)

 
Patriarcato di Bulgaria
Metropolita Antonij (Mihalev)
 

Patriarcato di Georgia
Metropolita Abraham (Garmelia)

martedì 26 gennaio 2016

http://www.ortodossiatorino.net

Il progetto di distruzione della Chiesa ortodossa russa
 
dal blog del sito Orthodox England
23 gennaio 2016

 

Il progetto
Se l'Anticristo deve venire, deve prima essere distrutta la Russia storica con la sua civiltà cristiana indipendente e i suoi valori, poiché tali cose non possono essere combinate con il progetto globalista di coloro che vogliono distruggere tutti gli stati nazionali sovrani e la fede autentica (al contrario di mere 'religioni' mondane, razionaliste, con le sue istituzioni addomesticate e dipendenti, manipolate dagli stati). La fede autentica significa infatti fedeltà verso l'altro mondo e quindi opposizione a questo mondo – cosa che l'Anticristo non può tollerare. Questo fu il senso degli eventi genocidi del 1917 nell'impero russo cristiano, organizzati, finanziati e unanimemente accolti con gioia dalle bellicose potenze occidentali internazionaliste, e il seguente massacro e martirio di milioni di persone, anche questo lodato oppure ignorato dall'Occidente. Ora tutte le civiltà dipendono da una sorgente spirituale, e la civiltà della Russia storica, miracolosamente risuscitata per opera dei nuovi martiri e confessori dopo le oscenità assassine dei bolscevichi, può essere distrutta solo se si può distruggere la sua sorgente spirituale, la Chiesa ortodossa russa, come ha chiaramente affermato l'ideologo neocon Brzezinski. Ma come possono essere distrutte la Russia e la Chiesa Russa?
Certamente non con le armi nucleari, perché la Russia può difendersi contro di loro. Tale distruzione può essere effettuata quindi solo dal 'soft power', ovvero dalla propaganda occidentale. L'ideologia della BBC, con la sua ripetizione sistematica di miti di propaganda razzista (per esempio, che i russi sono 'asiatici' – che cosa affascinante per i veri 'asiatici', come i nativi americani massacrati, che Ivan 'il Terribile', che, si dice, ha ucciso 3.000 persone, è stato di gran lunga peggiore di Enrico VIII e Elisabetta I che ne hanno uccise 150.000 o di Cromwell che ne ha uccise ben oltre un milione, gli inesistenti villaggi Potjomkin, ecc), la sua denigrazione dei Romanov, la lode per le oscenità del 1917 e per i malvagi e stupidi Kruscev e Gorbaciov e l'insistenza che la Chiesa di oggi è solo uno strumento dello Stato russo (proprio come la Chiesa d'Inghilterra è uno strumento dell'Establishment britannico), è un buon esempio, ma non l'unico, perché tutti i media occidentali obbediscono allo stesso maestro satanico. Il progetto intende infatti occidentalizzare un numero sufficiente di "utili idioti" del tipo Gorbaciov-Eltsin, in modo che i liberali occidentali e gli atei possano poi subentrare a Mosca, formando un governo fantoccio, esattamente come è successo a San Pietroburgo nel mese di febbraio 1917 e a Kiev nel febbraio 2014. Ma come può la Chiesa essere compromessa?

La rimozione del patriarca
La storia del terrorismo in tutto il mondo occidentale ha sempre seguito lo stesso schema. La sua strategia è sempre quella di screditare e quindi rimuovere i capi nemici, siano essi politici o spirituali, nella speranza che le masse si infatuino del mito menzognero della 'democrazia', creato da società occidentali di pubbliche relazioni. Questo è esattamente quello che hanno fatto a Kiev nel 2014. Nel caso della Chiesa russa, questo significa screditare il patriarca. Ora, sua Santità il patriarca Kirill è stato eletto dopo il riposo del patriarca Alessio II sei anni fa. Il sogno dei liberali occidentali era che si sarebbe rivelato un liberale, dal momento che è un uomo altamente istruito con una profonda conoscenza e comprensione del mondo occidentale e grandi capacità diplomatiche. Ma li ha notevolmente delusi. Nel 2012 le ambasciate occidentali hanno orchestrato un attacco allo Stato e alla Chiesa russa, che ha incluso la sovvenzione di manifestazioni di piazza con decine di migliaia dei 15 milioni di abitanti di Mosca. E così allo stesso tempo, i media controllati dagli Stati Uniti hanno inventato diverse storie (soprattutto finanziarie) dirette personalmente contro il patriarca, e ha avuto luogo la protesta orchestrata dall'Occidente delle Pussy Riot, il cui nome osceno è così profondamente simbolico dell'ideologia occidentale di sesso e violenza.
I risultati sono stati catastrofici per l'Occidente; non c'è stata alcuna rivoluzione colorata in Russia, come nel 1917. Le proteste di piazza si sono esaurite appena Hillary Clinton ha tagliato le sovvenzioni dei contribuenti degli Stati Uniti alla folla; le manifestanti delle Pussy Riot, adorate dalla BBC e da altri media occidentali e l'incallito senatore russofobo McCain si sono dimostrati degenerati blasfemi o malati mentali. Quanto a sua Santità, ha dimostrato di essere molto più di un diplomatico appellandosi al sostegno alle masse di devoti ortodossi che da tempo avevano smascherato il liberalismo, il modernismo e l'ecumenismo. Infatti, sua Santità ha parlato poi di 'traditori in tonaca', riferendosi a individui obsoleti 'manovrati' da spie occidentali. Proprio come lo scisma di Sourozh del 2006, scatenato da BBC, The Times e The Daily Telegraph nel Regno Unito, si è rivelato essere la fine i i cinquant'anni di aggressivo modernismo rinnovazionista nella Diocesi del Regno Unito del patriarcato di Mosca, che alla fine si è alleato con la tradizionale ROCOR, così anche l'attacco del 2012 al patriarca non ha fatto altro che consolidare la Chiesa in Russia. Allo stesso modo, l'attacco del 2014 all'Ucraina non ha fatto che consolidare le relazioni russe con la Cina, che una volta erano state sabotate da Krusciov.

Il fallimento
Ora, passati dal 2015 al 2016, il progetto è stato rilanciato. Non essendo riusciti a rubare la Crimea per istituirvi delle basi NATO, non essendo riusciti a creare una guerra civile su vasta scala in Ucraina a e diffonderla in Russia, il centro di comando e controllo occidentale ha inviato il messaggio che il patriarca russo deve essere rimosso 'entro il 2017'. Questo, almeno, è il messaggio del commentatore politico licenziato, padre Vsevolod Chaplin, che, come altri liberali marginali amareggiati, il protodiacono Kuraev Andrej e Sergej Chapnin, ha dimostrato una straordinaria mancanza di rispetto per sua Santità e anche per il clero e le persone ordinarie della Chiesa. I poteri che cospirano contro la Chiesa desiderano deporre il patriarca troppo solido e intelligente, sostituendolo con un ingenuo liberale, se possibile, che parli inglese. Allo stesso tempo, vogliono provocare le masse dei fedeli con un 'Concilio pan-ortodosso' che sembra avere un programma laicista imposto dagli Stati Uniti, e così creare uno scisma in Ucraina. Tuttavia, i cospiratori non possono avere successo, qualunque sia il punto di vista di alcuni individui sviati e corteggiati dai media liberali; la Chiesa ortodossa è il Corpo di Cristo, non un'organizzazione occidentale laica, che può semplicemente essere decapitata.
Prima di tutto, il patriarca di Mosca è eletto a vita (a differenza, per esempio, di papa Benedetto di Roma) e i fedeli vedono chi sta dietro ai liberali ingenui e manipolati. Per quanto riguarda la riunione dei vescovi ('Concilio'), che può o non può aver luogo quest'anno in qualche luogo ancora segretp, può non produrrre alcun effetto e, anzi, certamente non ne produrrà, se il popolo non accetterà le sue decisioni . La Chiesa ortodossa non è il Vaticano, dove tutto ciò che dice un papa di Roma installato dall'Occidente deve essere seguito. Santi come san Giustino di Chelije e san Kuksha di Odessa hanno già detto che ogni novità in un 'Concilio' sarà respinta. Per quanto riguarda lo scisma in Ucraina, non avverrà – la Chiesa ucraina è fedele alla Chiesa imperiale multinazionale, con centro a Mosca. Né i russofobi in Occidente né le loro marionette provinciali nazionaliste a Kiev, né i ristretti nazionalisti e liberali laicisti a Mosca, avranno successo. La parte principale, composta da monasteri, parroci e fedeli ordinari, vincerà, perché la nostra fede è fondata su Cristo, su sua Madre, sui santi e sui nuovi martiri e confessori. Come Giuliano l'Apostata e tutti gli altri, anche i tiranni occidentali un giorno confesseranno: 'Hai vinto, galileo'.

Dal sito del confratello e concelebrante P. Ambrogio di Torino

Intervento di sua Santità il patriarca Kirill alla riunione dei primati delle Chiese ortodosse locali
 
Patriarchia.ru
22 gennaio 2016

  

Il 22 gennaio è iniziata, presso il centro del patriarcato di Costantinopoli a Chambesy, la riunione dei primati delle Chiese ortodosse locali. Sua Santità il patriarca Kirill di Mosca e tutta la Rus' si è rivolto ai partecipanti con un suo intervento.
All'inizio del suo discorso, sua Santità il patriarca ha osservato che ogni riunione dei primati delle Chiese ortodosse ha un significato speciale. "Questa è l'occasione per scambiare opinioni e discutere questioni di interesse per noi, di prendere decisioni concertate sui valori pan-ortodossi. Ma prima di tutto - si tratta di una opportunità di provare ancora una volta la nostra unità, soprattutto quando partecipiamo congiuntamente al solo calice, sapendo che tutti noi formiamo un solo corpo in Cristo", - ha detto sua Santità, esprimendo altresì la sua gratitudine a sua Santità il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, che ha avviato e organizzato l'incontro.
Più tardi nel discorso, sua Santità ha trattato vari aspetti delle preparazioni del Concilio pan-ortodosso.
"Radunandoci insieme, capiamo chiaramente che la nostra Chiesa è una e cattolica, che preservare e rafforzare la sua unità è la preoccupazione principale, che è la base di tutto il nostro servizio. Il santo e grande Concilio è destinato a essere una visibile, chiara e convincente testimonianza dell'unità della Chiesa ortodossa e tutti noi capiamo che il Concilio sarà in grado di diventare tale solo se risponde alla genuina visione condivisa delle Chiese ortodosse locali. Al fine di raggiungere tale unanimità tutti noi dobbiamo lavorare sodo nel periodo pre-conciliare", ha detto il primate della Chiesa russa.
In questo contesto, Sua Santità ha rilevato con soddisfazione che "la preoccupazione per la mancanza di un comune riconoscimento ortodosso del Metropolita Rostislav, il Primate della Chiesa Ortodossa Ceca e Slovacca, preoccupazione che è stata più volte espressa sia dal Patriarcato di Mosca e gli altri la Chiesa è stata ascoltata, e sua Beatitudine è presente tra noi oggi, avendo ora ricevuto il dovuto riconoscimento di tutte le Chiese locali".
Parlando dei problemi che impediscono la piena unanimità tra le Chiese ortodosse locali, il patriarca Kirill ha espresso rammarico per la rottura della comunione tra i patriarcati di Antiochia e di Gerusalemme. Il recupero di questa comunione, secondo il parere di sua Santità, è un compito urgente in questi giorni, quando il mondo intero segue con preoccupazione gli sviluppi in Medio Oriente, perché "è dalle comunità religiose in questa regione che le persone prima attendono un esempio di coesione, disponibilità a superare le differenze".
Durante il suo discorso, sua Santità ha elaborato il tema della situazione della Chiesa in Ucraina. "Ora sono state forzatamente sequestrate più di 30 chiese della Chiesa ortodossa ucraina, almeno altri 10 sono sotto la minaccia di attacco da scismatici e nazionalisti, che accadono per presunti movimenti volontari di credenti del cosiddetto patriarcato di Kiev – ha detto sua Santità, – In realtà, queste sono incursioni di veri e propri gangster, che tengono riunioni di persone non legate alla comunità, e poi con l'aiuto delle autorità regolamentari falsificano documenti sequestrati dai nazionalisti militanti, e la comunità insieme con il proprio sacerdote è gettata in strada!"
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha espresso profonda preoccupazione per le azioni di alcuni vescovi del patriarcato di Costantinopoli, che, in visita in Ucraina, hanno espresso il loro sostegno ai dissidenti apparentemente a nome di sua Santità il patriarca di Costantinopoli, seminando quindi tentazioni tra i credenti ucraini e il loro clero.
È inconcepibile, ha detto il patriarca Kirill, che in Svizzera, in Grecia o in un altro paese europeo possano venire in una chiesa ortodossa rappresentanti di altre fedi a "prendere una decisione" che ora questa chiesa è la loro. "In Ucraina, questo è ora una realtà. Espulsa dalla propria chiesa, la comunità della Chiesa canonica vince tutte le cause, ma i dissidenti e le loro milizie di banditi ignorano le decisioni dei tribunali", – ha detto con dolore sua Santità il patriarca.
Come esempio di odio palese dei nazionalisti per i fedeli della Chiesa canonica in Ucraina, il patriarca Kirill ha riferito la situazione nel villaggio di Ptichja nella regione di Rivne, sottolineando che i seguaci degli scismatici "seminano il male, provocano deliberatamente conflitti settari, dividendo la società ucraina".
"Di recente uno dei loro sostenitori ha pubblicamente dichiarato che se il metropolita Onufrij appartiene ancora alla Chiesa canonica, è solo per l'assenza di adeguati strumenti di tortura – un ferro rovente, o un saldatore. È terribile immaginare cosa sarebbe successo se questi banditi avessero ottenuto legalizzazione canonica e si fossero sistemati in mezzo a noi!" – ha detto sua Santità.
Sua Santità ha espresso la sua gratitudine alle Chiese locali fraterne - in particolare quelle di Alessandria, Antiochia, Gerusalemme, Serbia, Bulgaria e Polonia – per le preghiere e il sostegno alla Chiesa ortodossa ucraina. "Sua Santità il patriarca Ireneo di Serbia mi ha scritto molto giustamente sugli scismatici ucraini: Queste persone appartengono all'Ortodossia solo di nome, e il loro disprezzo per le regole della morale cristiana, la loro prontezza all'odio, alla menzogna e allo spargimento di sangue ne è la prova vivente", – ha detto il primate della Chiesa russa. – Per queste persone, c'è un solo modo di ingresso nella Chiesa – attraverso il pentimento. Ci è stato chiesto perché non vogliamo essere con loro, ci impongono di avviare un dialogo quasi su un piano di parità. Ma come può esserci armonia fra Cristo e Belial?"
"Il popolo ortodosso dell'Ucraina continua a sostenere la Chiesa canonica – sua Santità il patriarca ha testimoniato, descrivendo la riunione di decine di migliaia di fedeli in processione a Kiev per celebrare la memoria di San Vladimiro. Credo nel futuro della Chiesa ortodossa ucraina: i suoi fedeli sono uniti nel condannare lo scisma, e la violenza e il male rafforza in loro solo l'eroismo dell'amore e della fede".
Più tardi, nel suo discorso, il patriarca Kirill ha osservato che il processo di preparazione del Concilio pan-ortodosso si è notevolmente intensificato di recente. Sua Santità si è concentrata sulle ragioni del fallimento di un certo numero di precedenti riunioni di primati nel quadro del Comitato Speciale e della Quinta Conferenza inter-ortodossa pre-conciliare e, in particolare, ha rilevato l'importanza di prendere in considerazione le posizioni di tutte le Chiese locali, che compiono le loro missioni in condizioni diverse. A questo proposito, alcuni hanno detto che finora non hanno sentito parlare dei suggerimenti effettuati negli ultimi due anni sui temi dell'ordine del giorno del Concilio pan-ortodosso in diverse Chiese locali, tra cui quelle di Antiochia, Rus', Georgia, Serbia, Bulgaria.
Il primate della Chiesa ortodossa russa ha espresso la sua convinzione della necessità di rivedere la bozza del documento "la questione del calendario", notando che il tema del "determinare con maggiore precisione la data della Pasqua" è assolutamente irrilevante per la Chiesa ortodossa e può solo seminare discordia tra molti credenti.
Uguale preoccupazione, secondo le parole di sua Santità, desta il progetto del documento "Gli ostacoli al matrimonio", che contiene un arido elenco di ostacoli canonici e non tratta della posizione della Chiesa per quanto riguarda l'istituzione della famiglia nel mondo moderno.
Come una delle attività molto importanti della Chiesa ortodossa russa ha definito il tema "L'autocefalia e il modo della sua proclamazione", proponendo di adottare al Concilio l'accordo di principio già raggiunto nel corso delle riunioni della Commissione preparatoria inter-ortodossa, secondo il quale la creazione di nuove Chiese autocefale deve essere un atto di scala ortodossa generale che impone di raggiungere un consenso di tutte le Chiese ortodosse locali in ogni caso.
È stata inoltre sottolineata la necessità di uno studio preliminare del progetto di documento conciliare su "La diaspora ortodossa".
Tra i temi di discussione approfondita nel discorso di sua Santità vi è il luogo del Concilio, già fatto notare nell'intervento di sua Santità il patriarca Irinej della Serbia.
"Come possiamo vedere, dobbiamo ancora lavorare insieme per risolvere molti problemi, in modo da consentire la convocazione del grande e santo Concilio della Chiesa ortodossa. Sono sicuro che la vera ragione per cui molti dei documenti sono ancora incoerenti non sono le opinioni contrastanti tra diverse Chiese, ma una metodologia inefficace per la preparazione del Concilio",– ha detto sua Santità. A questo proposito, sua Santità ha condiviso la sua esperienza della Commissione inter-conciliare della Chiesa ortodossa russa in un format di discussione aperta, che consente a qualsiasi membro interessato della Chiesa di esprimere la propria posizione.
"Penso che dovremmo continuare in un simile modo aperto nella preparazione per il Concilio, se siamo realmente interessati al suo successo", – ha detto il primate della Chiesa russa, sottolineando l'importanza di pubblicare le bozze dei documenti conciliari e superare la carenza di informazioni affidabili, cosa che solleva i sospetti di molti credenti.
"Sono convinto che la tanto attesa pubblicazione delle bozze dei documenti conciliari, e la possibilità di metterli in libera discussione, non solo non ostacolano lo svolgimento del Concilio, ma anzi mostrano a noi e al mondo il carattere veramente cattolico della nostra Chiesa, contribuendo a rafforzare l'unità pan-ortodossa", ha detto il patriarca Kirill, esortando tutta l'assemblea a pregare il Signore per chiedere aiuto in uno sforzo di collaborazione per il bene della Chiesa, per superare le difficoltà incontrate sulla strada per condurre un Concilio pan-ortodosso.
Servizio di stampa del patriarca di Mosca e di tutta la Rus'

giovedì 21 gennaio 2016

http://www.ortodossiatorino.net

Una proposta ortodossa per un incontro di preghiera nella S.P.U.C. (Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani)
 
20 gennaio 2016
Parrocchia ortodossa di san Massimo di Torino (Patriarcato di Mosca)

   

Introduzione
Nei giorni della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (S.P.U.C.) le comunità ortodosse sparse per l’Italia si vedono invitare ogni anno a una riunione di preghiera basata su testi piuttosto lontani dalla loro mentalità e dalla loro tradizione. Se la partecipazione ortodossa si limita alla presenza di un predicatore ospite in una chiesa non ortodossa, è generalmente la comunità ospitante (cattolica o evangelica) che prepara l’incontro, basandosi su uno schema che riporta quasi sempre un mix di preghiere e canti di provenienza cattolica o evangelica.
Che fare, quando invece si stabilisce di tenere un simile incontro presso la sede di una comunità ortodossa? Una delle possibilità, sperimentate in passato, è offrire una delle preghiere secolari della Chiesa ortodossa (il Vespro, oppure la Compieta, o magari una delle numerose forme di inno Acatisto), ma questo non fa che aumentare il divario con gli schemi delle preghiere offerte nelle altre chiese. Sembra strano a dirsi, ma anche nella Chiesa ortodossa è possibile creare una miscellanea di preghiere secondo le necessità di un’occasione speciale. Di fatto, le preghiere del mattino e della sera recitate abitualmente dai fedeli ortodossi sono proprio forme di antologia di preghiere tratte da diversi Padri della Chiesa sui temi dell’inizio e della fine del giorno.
Abbiamo voluto preparare, pertanto, uno schema alternativo che, pur seguendo le linee generali degli incontri di preghiera comunemente proposti, sia composto da un’antologia di preghiere esclusivamente tratte dalla tradizione ortodossa. Con questo schema, anche negli anni a venire, le comunità ortodosse a cui è chiesto di ospitare un incontro di preghiera della S.P.U.C. potranno offrire un momento di preghiera che non si discosta nei suoi elementi dalle abituali preghiere ortodosse. In questo schema cerchiamo anche di delineare quali sono le difficoltà che possono essere percepite da una comunità ortodossa di fronte agli eventi e alle proposte di preghiera comuni a questa settimana.
Ingresso
La modalità dell’ingresso prevista dagli schemi di preghiera ecumenica (“ingresso dei predicatori e del rettore della chiesa preceduti da un cero e dalla Bibbia con sottofondo musicale”) è molto estranea alla prassi ortodossa, nella quale gli ingressi di un libro preceduto da un cero precedono immediatamente le rispettive letture, e il libro non è mai una versione completa della Bibbia, ma è il libro dei Vangeli oppure l’Apostolo (raccolta degli Atti e delle Lettere apostoliche). Quanto al “sottofondo musicale”, la tradizione ortodossa non prevede la musica strumentale, e non ha sviluppato le musiche d’ingresso comuni a cattolici ed evangelici. Per un accompagnamento dell’ingresso in una chiesa ortodossa, una buona alternativa può essere il canto del Tropario (l’inno principale di una particolare festa o ricorrenza), che nel caso degli ortodossi di vecchio calendario, è il Tropario della festa dell’Epifania, cantato proprio nei giorni della S.P.U.C.:
TROPARIO DELL’EPIFANIA (Tono 1°)
Nel Giordano, / al tuo battesimo, Signore, / si è manifestata l'adorazione della Trinità: / la voce / del Padre ti ha reso testimonianza, / chiamandoti Figlio diletto; / e lo Spirito / in forma di colomba, / ha confermato la sua parola. / O Cristo Dio, ti sei manifestato / e hai illuminato il mondo: gloria a te.
Saluto del rettore della chiesa
Nel saluto ai partecipanti, il rettore della chiesa può indicare le ragioni per cui una comunità ortodossa può preferire uno schema come questo nella propria proposta di preghiera.
Canto iniziale
Il canto Luce radiosa (in greco Fos ilaron) è uno dei più antichi inni cristiani, ancora oggi cantato nel Lucernale del Vespro ortodosso, e dedicato a Cristo come luce della sera. La versione italiana è studiata per il canto secondo l’armonizzazione polifonica in tono 8° di Filotei Moroşanu, molto comune in Romania.
LUCE RADIOSA
Luce radiosa della santa gloria del Padre celeste, dell'immortale, del santo, del beato, Gesù Cristo! Venuti al calar del sole, vedendo la luce della sera, cantiamo inni al Padre, al Figlio e al santo Spirito: Dio. Degno sei in ogni tempo di ricevere inni da voci sante, o Figlio di Dio che dài la vita, ed è per questo che il mondo ti glorifica.
Domanda di perdono
Le richieste di perdono sono abbondanti nella tradizione ortodossa. Una delle più note, recitata (non cantata) nei periodi quaresimali, è la breve preghiera attribuita a sant’Efrem il Siro, il diacono, scrittore e innografo del IV secolo che ha trattato il tema del pentimento in modi eguagliati in Occidente solo da sant’Agostino di Ippona.
PREGHIERA DI SANT’EFREM IL SIRO
Signore e Sovrano della mia vita, non darmi uno spirito di pigrizia, di futilità, di brama di dominio, di vaniloquio.
Fa' invece grazia a me, tuo servo, di uno spirito di assennatezza, di umiltà, di tolleranza e di amore.
Sì, Signore e Re, donami di vedere le mie colpe e di non condannare mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
Alla domanda di perdono segue negli schemi della S.P.U.C. l’annuncio della riconciliazione, tipicamente sotto forma di letture di versetti biblici. Preferiamo saltare questo elemento, per due ragioni:
1) un “annuncio del perdono” non ha posto in una forma di preghiera pubblica nella tradizione ortodossa, ma fa parte delle preghiere private del sacramento della penitenza.
2) in una preghiera per l’unità dei cristiani è prematuro e pretenzioso annunciare la riconciliazione, che potrebbe essere letta come la dichiarazione di un’avvenuta unità, mentre queste preghiere esprimono solo un desiderio di tale unità.
Prima lettura biblica e predicazione
Si legge la prima lettura biblica proposta per la Settimana di preghiera, con il commento del primo predicatore ospite. Segue uno dei canti del Vespro ortodosso.
Canto
RENDICI DEGNI, SIGNORE (Tono 8° tropariale)
Rendici degni, Signore, di essere custoditi senza peccato in questa sera. / Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, e lodato e glorificato è il tuo nome nei secoli. Amen. / Venga, Signore, la tua misericordia su di noi, come abbiamo sperato in te. / Benedetto sei tu, Signore, insegnami i tuoi giudizi. / Benedetto sei tu, Sovrano, fammi comprendere i tuoi giudizi. / Benedetto sei tu, Santo, illuminami con i tuoi giudizi. / Signore, la tua misericordia è in eterno: non ignorare l'opera delle tue mani. / A te si addice la lode, a te si addice l'inno, a te la gloria si addice: / al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.
Seconda lettura biblica e predicazione
Si legge la seconda lettura biblica proposta per la Settimana di preghiera, con il commento del secondo predicatore ospite. Segue uno dei canti del Vespro ortodosso.
Canto
ODE DI SIMEONE (Tono 6° stichirale)
Ora congeda il tuo servo, o Sovrano, / secondo la tua parola, in pace, / poiché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, / che hai preparato a cospetto di tutti i popoli: / luce a rivelazione delle nazioni / e gloria del popolo tuo Israele.
Annuncio della condivisione e raccolta delle offerte
Si presenta il progetto di beneficienza interconfessionale proposto per la settimana di preghiera, e si raccolgono le offerte dei partecipanti.
Preghiere di intercessione
Le preghiere spontanee di intercessione, comuni nelle celebrazioni cattoliche ed evangeliche odierne, non hanno semplicemente posto nel culto ortodosso. Se non sappiamo pregare con le parole dei nostri padri nella fede, piuttosto che inventare quotidianamente preghiere estemporanee, noi ortodossi preferiamo tacere. Tuttavia esiste un gran numero di preghiere di intercessione nell’innografia ortodossa, e ne abbiamo scelta una dall’officio della Compieta:
PREGHIERA DEL MONACO ANTIOCO DEL MONASTERO DEL PANDETTO
Sovrano Cristo Dio, tu hai curato con la tua Passione le mie passioni e hai guarito con le tue ferite le mie ferite: io ho peccato all'eccesso, dammi la grazia delle lacrime di contrizione; impregna il mio corpo con il profumo del tuo vivifico corpo e con il prezioso tuo sangue raddolcisci la mia anima dall'amarezza che mi ha instillato l'avversario. Innalza a te la mia mente trascinata in basso e fammi riaffiorare dalla perdizione, poiché non ho conversione, non ho pentimento, non ho lacrime di conforto che mi riconducano come figlio alla mia eredità. Mi si è ottenebrata la mente tra le passioni mondane e non riesco a fissarti nel dolore, non posso scaldarmi con le lacrime di amore per te. Allora, Sovrano e Signore Gesù Cristo, scrigno dei beni, donami tu la conversione e un cuore ansioso di cercarti; dammi qual grazia la tua grazia e rinnova in me i tratti della tua immagine. Non abbandonarmi, anche se io ti ho abbandonato; esci a cercarmi, guidami al tuo pascolo, annoverami tra le pecore del tuo gregge eletto e nutrimi insieme a loro con il foraggio dei tuoi misteri divini, per le intercessioni della tua purissima Madre e di tutti i tuoi santi. Amen.
Professione di fede
Nessuna professione di fede può essere migliore, per gli ortodossi, del Credo di Nicea-Costantinopoli, che resta per tutti i cristiani l’espressione della loro fede comune. La Chiesa russa ha sviluppato l’abitudine di cantare il Credo, e questa usanza da sola è bastata a radicare le verità della fede tra i credenti nel corso di tutti i decenni di persecuzione atea militante. La versione del Credo che segue è studiata appositamente per essere cantata:
Credo in un solo Dio Padre, onnipotente, / creatore del cielo e della terra, e di tutte le cose visibili e invisibili. / E in un solo Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, unigenito, / generato dal Padre prima di tutti i secoli: / luce da luce, Dio vero da Dio vero, /  generato, non creato, della stessa sostanza del Padre, per mezzo del quale tutto prese esistenza. / Che per noi uomini e per la nostra salvezza discese dai cieli, / e si incarnò dallo Spirito santo e da Maria Vergine, e si fece uomo. / E fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, / e soffrì, e fu sepolto. E risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture. / E ascese ai cieli, e siede alla destra del Padre. / E di nuovo verrà con gloria a giudicare i vivi e i morti; il suo regno non avrà fine. / E nello Spirito santo, il Signore, vivifico, che procede dal Padre, / che con il Padre e il Figlio è insieme adorato e glorificato, che parlò per mezzo dei profeti. / E nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. / Professo un solo battesimo, per la remissione dei peccati. / Aspetto la risurrezione dei morti. / E la vita del secolo futuro. Amen.
Padre nostro
Gli schemi della S.P.U.C. suggeriscono di utilizzare il Padre Nostro in versione interconfessionale. Poiché il Padre Nostro non è una confessione di fede come il Credo, da parte ortodossa non si sente la necessità di una tale versione, e non si vede come una conformità nel suo testo possa portare vicinanza tra cristiani le cui espressioni di culto non potrebbero essere più distanti. Le diverse varianti (per esempio, rendere il greco epiousios con “essenziale”, “necessario”, “quotidiano”, “supersostanziale” e così via), non indicano differenze di fede, ma legittime sfumature di traduzione, da valutare semmai secondo un giudizio estetico o di circostanza. La versione del Padre Nostro qui utilizzata è adattabile a essere cantata:
Padre nostro, che sei nei cieli, / sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; / sia fatta la tua volontà, come in cielo, così sulla terra; / dacci oggi il nostro pane quotidiano; / e rimetti a noi i nostri debiti, / come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori; / e non indurci in tentazione, / ma liberaci dal maligno.
Congedo
Come congedo finale, gli schemi della S.P.U.C. suggeriscono un saluto tratto dalla Bibbia, come per esempio la benedizione di Aronne tratta da Numeri 6:24-26. Questa proposta è adatta all’espressione ortodossa, che utilizza varianti della benedizione di Aronne in alcune occasioni, per esempio, nelle ecfonesi sacerdotali dell’Ora Prima e dell’Ora Nona, o nelle formule di preghiere per i viaggiatori dal Benedizionale (Trebnik) della Chiesa russa.
BENEDIZIONE DI ARONNE (Nm 6:24-26)
Il Signore vi benedica e vi protegga. Il Signore faccia risplendere il suo volto su di voi e vi sia propizio. Il Signore rivolga su di voi il suo volto e vi conceda la pace.
Condivisione fraterna
Dopo l’incontro di preghiera, un momento di condivisione fraterna di cibo e bevande può creare le condizioni per una serie di scambi di vedute e di approfondimenti.
Considerazioni finali
Questa proposta di preghiera è prevista per adattarsi non solo allo schema della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, ma anche a quei momenti nel corso dell’anno in cui le comunità cristiane locali di qualsiasi parte d’Italia desiderano esprimere la loro aspirazione all’unità dei cristiani.
Di fatto, per preghiere come queste, può essere paradossalmente più adatto un altro momento dell’anno, rispetto alla settimana tra il 18 e il 25 gennaio. Basti pensare che per tre ortodossi su quattro nel mondo (ovvero gli ortodossi che seguono il vecchio calendario) il 19 gennaio coincide con il 6 gennaio del calendario ecclesiastico, e nel momento in cui dovrebbero celebrare la Veglia dell’Epifania, questi ortodossi sono invitati a disertare una delle principali feste cristiane per prendere parte all’inaugurazione della S.P.U.C. Difficilmente si potrebbe immaginare un modo più offensivo di avviare un periodo dedicato alla riconciliazione tra cristiani.
Usare una miscellanea di preghiere ortodosse è anche un modo per convincere i rettori delle chiese ortodosse a condividere con gli altri cristiani alcune parti della loro tradizione di preghiera, senza che si sentano sulla difensiva di fronte alla preponderanza di schemi di preghiera a loro alieni. Speriamo con questa proposta di permettere in futuro momenti in cui cristiani di diversa confessione abbiano un’occasione fraterna di approfondire il patrimonio di preghiera della Chiesa ortodossa.

martedì 19 gennaio 2016

Epifania del vecchio calendario 2016

Vi presento le foto scattate questa mattina durante la benedizione delle Acque al termine della Liturgia della Santa Epifania del 19.01.2016 presso la Chiesa Parrocchiale Ortodossa "San Giovanni di Kronstadt" del grande ed immenso Patriarcato di Mosca a Castrovillari (Cosenza - Calabria - Italia).
Fedeli ortodossi russi, bielorussi e ukraini !!!! 
 Slava Bogu !!!!!!